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Indice

Introduzione

1
Cos’è Instagram

2
Funzionalità di Instagram
Editing fotografico: strumenti
Hashtag, tag e didascalia

3
Più interazioni e seguaci
Suggested: chi, cosa e perché
Diventare “Influencer”

4
Instagram marketing
Quattro casi di successo
Creare engagement

5
Instagram del futuro

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Introduzione

A oggi sono davvero tante le attività che si affidano al web,


ai social e al marketing online, e come biasimarle! Oramai i
tempi stanno cambiando è la frontiera della pubblicità e del
marketing si sposta prevalentemente sulla comunicazione
online e sui social network.

Sono tanti i social network utilizzati per sponsorizzare attività,


come negozi d’abbigliamento, ristoranti, negozi d’arredamento,
di hi-tech e chi più ne ha più ne metta. Ovviamente i settori
merceologici sono davvero tanti, e qualsiasi tipo (o quasi) di
attività può utilizzare i social per farsi conoscere.

OltrealconosciutissimocolossoFacebook,daunpo’ditempoanche
gli altri social network si fanno strada cercando di tenergli testa.
Ci sono alcuni settori merceologici che si adattano meglio a
determinati social, ed è per questo che molti brand hanno
creato delle strategie di marketing, generando veri e propri
casi di successo, di cui parleremo nei capitoli di questo eBook.

Uno tra i social che sta emergendo fortemente è proprio


Instagram, si tratta di una forte community di appassionati di
fotografia, immagini e video, nonché i cosiddetti instagrammers,
che si basa principalmente sulla condivisione di foto e video.

Lo scopo di questo eBook è creare una panoramica generale


sullo strumento. Principalmente sul suo utilizzo e sulle potenzialità

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che ne derivano.

Quando parlo di potenzialità mi riferisco a più possibilità che


offre Instagram, in più termini, come ad esempio alla forte
appartenza di una community.

Il forte interesse su cui si basano questi gruppi di persone è


fondato sulla passione della fotografia, è forte e genuino.
Grazie a questo social io in prima persona ho avuto il piacere di
conoscere bellissima gente, sia virtualmente ché fisicamente,
sono nati nuovi rapporti d’amicizia, di collaborazione e anche
di lavoro, perché no.

Conoscendone poi le sue potenzialità dal lato più redditizio,


illustrerò alcuni casi di successo di brand molto famosi, i
quali grazie a Instagram hanno saputo incrementare la loro
brand awareness e soprattutto le conversioni reali, e cioè il
corrispettivo in vendite vere e proprie dei servizi e prodotti offerti
e “sponsorizzati”.

Ma non solo per le aziende, infatti, la forte presenza e attività


di determinati utenti ha permesso a questi di farsi trovare e
contattare dalle aziende per diventare ambassador o influencer
di marca.

Buona lettura :)

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1. Cos’è Instagram
Instagram nasce il 6 ottobre 2010 e, a differenza di tutti gli altri
social più popolari, si tratta di un’applicazione mobile gratuita,
che ha reso così conosciuta/creata la mobile photography,
incitando sempre più persone a iscriversi e pubblicare i propri
scatti, le proprie storie, creazioni, collezioni ecc. Ovviamente
persone e aziende.

La filosofia delle fotografie quadrate (1:1) nasce per omaggiare


quello che era il vecchio formato delle antiche polaroid. Infatti,
anche il logo è stato ispirato alle vecchie fotocamere che
hanno lasciato un ricordo indelebile.

Beh! Penso proprio che anche Instagram stia facendo


altrettanto, infatti a oggi conta 300.000 milioni di utenti attivi
ogni mese (dato aggiornato all’inizio 2015) in tutto il mondo, ed
è in costante crescita.

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Come tutte le migliori scoperte degli ultimi anni ci ha messo un
po’ prima di fare il vero “botto”, infatti la popolarità vera arriva
nel 2012 quando viene acquisita da Zuckerberg, fondatore di
Facebook, che ci aveva visto ancora più lungo di chi l’aveva
ideata.

Attualmente Instagram è utilizzabile, al pieno delle sue


funzionalità, esclusivamente su mobile, quindi smartphone
e tablet. Per desktop esiste il sito, ma serve solamente per
interagire, potendo commentare, lasciare like e seguire nuovi
utenti. Bensì l’azione fulcro dell’app rimane prettamente mobile,
cioè la pubblicazione di foto e video (introdotti a Giugno 2013).

La grande potenza mediatica che ha creato Instagram


attorno a sé ha dato seguito alla nascita di ulteriori applicazioni
correlate, dai nomi più simili, per assonanza, come:

Statigr.am: app gratuita che fornisce statistiche personali


come numero di followers, like e commenti;

Repost: è il nome di varie app che consentono di ri-postare


foto di altri instagramers sul proprio profilo. È il corrispettivo della
funzione “re-tweet” di Twitter o “condividi” di Facebook;

InstaMessage: app gratuita che ti permette di trovare gli


instagramers più vicini a te geograficamente ma, soprattutto,
inviare messaggi agli utenti. Quest’app è stata molto utile agli
inizi, quando IG non aveva ancora la funzione dei direct message
all’interno dell’app ufficiale (introdotta a Dicembre 2013);

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Iconsquare: altro sito gratuito che ti permette di accedere a
un’enorme quantità di dati e statistiche relative alle foto con
più like, commenti ecc.

Latergram: permette di schedulare e programmare le foto,


inserendo hashtag e didascalia e scegliendo data e ora (l’app
ha bisogno della conferma finale per la pubblicazione);

Socialblade: un sito che ti consente di verificare il numero


di followers giornalieri e l’andamento settimanale di qualsiasi
utente. Inoltre sono consultabili le classifiche dei top Instagram
members nel mondo;

Totems: è uno strumento online basato su Instagram, molto


utile per le aziende, ma non solo, che si divide in due: da una
parte totems analytics, che permette di controllare le varie
statistiche di like, commenti, hashtag ecc; dall’altra parte
totems connect, che serve per farsi trovare qualora si abbia
un numero sostanzioso di followers (di solito sopra i 10mila), per
avviare interessanti collaborazioni per progetti fotografici con
brand, diventando influencers.

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E molti altri ancora, come applicazioni dai nomi più disparati
(getfollower, morefollower, likeplus, ecc) per poter far crescere
smisuratamente il numero di like e followers, che il più delle volte
o quasi sempre sono utenti fake o inattivi, quindi sostanzialmente
inutili ai fini della filosofia social di Instagram.

2. Funzionalità
Una tra le più importanti caratteristiche di Instagram sono i filtri
delle foto. La possibilità di applicare dei filtri preimpostati che
danno diverse tonalità di colore ed effetti alle foto che scattiamo
in modalità normale. Oggi, dopo l’ultimo aggiornamento (Gen
2015), sono 24 in tutto. Oltre ai filtri c’è la possibilità di modificare i
valori delle foto, come esposizione, ombre, contrasto, rotazione,
inclinazione, saturazione, nitidezza ecc.

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I filtri sono applicabili anche ai video, qui però si riducono a 14 in
totale. Per quanto riguarda i video, hanno una durata limitata
di 15 secondi, è possibile registrare direttamente dall’app
tenendo premuto il tastino rosso sullo schermo e stoppando la
registrazione quando lo rilasciamo. Inoltre è possibile scegliere il
fotogramma che sarà quello di “copertina” del video.

Andando nelle impostazioni di Instagram è possibile decidere


se far partire in automatico la riproduzione dei video che ci
appaiono nel feed, oppure ancora scegliere se attivare l’audio
appena si avvia la riproduzione. Inoltre dal pannello delle
impostazioni è possibile modificare le varie opzioni di notifica,
per follow, like, commenti ecc.

Come detto poc’anzi, una funzione che è stata implementata


nel 2013 è quella dei direct message che permette a due utenti
di comunicare e scambiarsi messaggi privatamente, anche
se le due persone in questione non si seguono a vicenda.
Infatti, possiamo contattare chiunque vogliamo, aggiungendo
solamente una foto come unico elemento obbligatorio per
poter inviare il DM, questo perché trattasi sempre di un’app
basata sull’essenzialità delle immagini.

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Ovviamente la funzione predominante rimane sempre quella
delle immagini e delle foto, che sono il contenuto con più
alta percentuale di pubblicazione. Ed è proprio a proposito
delle immagini e delle “belle” fotografie che voglio parlarti nel
prossimo paragrafo.

2.1. Editing fotografico: strumenti

Da appassionato fotografo e amante della perfezione grafica


non potevo non amare questo social. Mi sono innamorato di
Instagram qualche anno dopo il suo lancio. Mi sono iscritto nel
2011, ma ho iniziato ad amarlo solamente nel 2013.

La forte passione per la fotografia mi ha dunque portato al


voler fare sempre meglio e poter raccontare le mie foto anche
tramite un social come Instagram. Pieno di persone con la
stessa passione, che apprezzavano ciò che facevo.

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Ho capito sin da subito che la buona qualità delle foto premia,
nel senso che anche l’occhio vuole la sua parte e quindi una foto
ben fatta è certamente più apprezzata di una fatta a casaccio.
Ecco perché mi sono avvicinato all’editing fotografico anche
su smartphone, poiché ero già un photo re-toucher nella vita
reale :D

Ho smanettato un po’ tra le varie app più utili per modificare


le mie foto, non mi sono limitato a utilizzare gli effetti e
i filtri Instagram, anche perché non mi fanno impazzire
particolarmente. Li trovo un po’ troppo forti e finti, cioè
rovinano quella naturalezza che alcune foto hanno.

Così, tra un’app e l’altra, ne ho scoperte alcune che vorrei farti


conoscere, ma che probabilmente già conoscerai, tra cui:

Vsco Cam: è l’app (completamente gratuita) che uso


maggiormente, forse al 99% la utilizzo sempre prima di postare
una foto su IG. Si presenta con un’interfaccia grafica minimale
ed elegante, ha a disposizione uno shop personale con la
possibilità di scaricare filtri, nominati con combinazioni di lettere
e numeri (A6, SE3, HB2, ecc), sia a pagamento (la maggiorparte)
che gratuiti.

Oltre ai vari filtri da applicare, che io trovo molto eleganti ed


equilibrati, è possibile anche qui decidere le varie impostazioni
delle foto, come esposizione, saturazione, ombre ecc. Sfruttando
sempre l’eccellente usabilità dell’app, che permette un’editing
senza compromessi.

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Anche qui è presente una community di appassionati utilizzatori
dell’app, ed è possibile seguire gli utenti che preferiamo, per
vedere il loro feed nella nostra home. Inoltre c’è il VSCO Journal,
dove vengono pubblicate le foto scelte da VSCO, tra le migliori
pubblicate dagli utenti. iOS e Android.

In questo articolo ti spiego attraverso alcuni esempi pratici


come sfruttare VSCO Cam per modificare al meglio le tue foto
e ottenere effetti da vero Igers professionista :)

Snapseed: un’altra app gratuita che utilizzo di tanto in


tanto, ma che è tra le migliori secondo il mio modesto parere.
Quest’app si presenta sicuramente con una UI inferiore a
quella della precedente, ma con altrettanti effetti e possibilità
di modificare, come ad esempio l’effetto drama, che rende la
foto più definita e contrastata, giocando sull’esposizione.

Tra le funzioni caratteristiche di quest’app c’è anche la


possibilità di scegliere uno specifico punto/colore sulla foto
e deciderne la luminosità, contrasto o saturazione (funzione
selective adjust). iOS e Android.

Over: è un’app a pagamento che permette di applicare


del testo sulle foto. C’è la possibilità di personalizzare le foto
con vari font (scegliendo anche tra quelli acquistabili). È
possibile aggiungere anche dei disegnini creati da designer
appositamente per l’app.

Qui è possibile modificarne il colore, grandezza, trasparenza dei


vari oggetti che aggiungiamo sulle nostre foto. È molto intuitiva

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e si presenta con una grafica molto semplice ed essenziale. iOS
e Android.

Photostein: app a pagamento, ma vale quanto costa. Dà la


possibilità di creare collage fotografici in pochi semplice passi.
Permette di modificare la cornice e le dimensioni, cambiarne
il colore, scegliere il formato dell’immagine e il numero di
quadranti in cui suddividerla. Unica pecca, attualmente è
disponibile solo per sistema operativo iOS. In alternativa per
Android è disponibile Photo Collage.

LensFlare: app a pagamento, ma con ottimi risultati. Offre


effetti di luce particolari applicabili su foto. È possibile lavorare
su diversi livelli, e aggiungere anche vari effetti particolari.
Disponibile solo per iOS. Alternativa Android Optical Flares.

Camera360: app gratuita e completa. È disponibile per iOS,


Android e Windowsphone. Si presenta con un’interfaccia grafica
molto strutturata. Presenta un’ampia quantità di filtri ed effetti
di ogni genere, come ad esempio la possibilità di applicare un
cielo stellato, piuttosto che nuvoloso, o tramanto ecc; effetti con
facce inquietanti per foto macabre; e tantissimi altri effetti, oltre
alle varie modifiche di esposizione, nitidezza, highlights ecc.

Photoshop Touch: per i più esigenti e coloro che si sentono


competenti nell’uso di Photoshop Desktop, c’è anche la
versione professionale per smartphone e tablet.

Ovviamente mi limito a dire che, pur sembrando assurdo,


ci sono davvero moltissime opzioni che sono presenti nella

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versione desktop. L’app lavora su livelli anche qui, è possibile
unirli, nasconderli, ecc. Curve, sostituzione colore, selezione
strumento bacchetta magica, e tante tante altre funzioni
che chi conosce PS può capire. A mio parere, da utilizzato di
Photoshop da più di 10 anni, posso dire che quest’app vale tuti
gli euro che costa. iOS e Android.

Queste sono le applicazioni che ritengo degne di nota per


l’elaborazione di foto e l’applicazione di particolari effetti, in
base al tipo di stile e di galleria che s’intende avere su Instagram.
Poiché ognuno ha un proprio stile personale, e questo è uno dei
criteri per cui Instagram seleziona, di settimana in settimana,
alcuni profili da seguire, inserendoli nella sua lista di following
e facendoli diventare i tanto famosi utenti suggested. Ma di
questo parleremo più avanti.

Per ulteriori dettagli sulle funzionalità e l’utilizzo di alcune


app elencato qui, ti consiglio di leggere l’articolo sulle 5 app
smartphone per scattare foto mozzafiato.

2.2. Hashtag, tag e didascalia

Come sappiamo Instagram non è solo foto, video e direct


message, ma c’è dell’altro. Ovviamente avrai già sentito
parlare di hashtag e didascalia per ogni immagine o video che
pubblichiamo, ma anche di tag e cioè la menzione di un profilo
su una foto.

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Gli hashtag sono quelle paroline simpatiche precedute dal
simbolo del cancelletto # e servono a canalizzare determinate
fotografie in una specie di contenitore. È come se tutte le foto
che hanno un determinato hashtag finissero in un enorme
stanza. Ecco perché il corretto utilizzo di queste parole è
fondamentale per l’attività su Instagram.

Ci sono tantissimi hashtag che vengono creati principalmente


per dare il via a contest e concorsi a premi, o semplicemente
per pubblicizzare dei profili di determinati progetti. Un
esempio molto attuale è Huntgram, cioè un’applicazione
relativa a IG, che seleziona i migliori contenuti presenti sulla
piattaforma e lo fa anche invitando gli utenti a utilizzare
l’hashtag #huntgram, con le realitive varianti, come
#huntgramitaly, #huntgramspain, ecc, in base ai vari paesi,
dando la possibilità di essere featured e cioè pubblicati sul
loro profilo.

Un altro progetto molto interessante è quello di


#myinstagramlogo che raggruppa tutte le foto che
rappresentano in modo creativo il logo di Instagram. Questo
è un progetto che io personalmente apprezzo molto, perché

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emerge la creatività grazie alla potenza di questo social.

Questo era uno dei tantissimi esempi che si possono fare.


Molte aziende utilizzano hashtag per creare concorsi a premi
e invogliare gli utenti a partecipare attraverso la pubblicazione
di foto o video che abbiano al loro interno l’hashtag specifico
che porterà alla conoscenza della marca o di un evento
particolare, e per l’utente alla vittoria.

Io ad esempio ho partecipato ad alcuni instameet (incontri tra


igers di varie parti del globo) e le foto pubblicate in quei giorni
avevano un hashtag speciale ed esclusivo affinché fossero
riconosciute come appartenenti a un evento particolare.

Recentemente ho avuto un’idea per un progetto che riguarda


il colore giallo. Siccome sono amante di questo colore,
ho pensato di creare un profilo apposito dove pubblicare
esclusivamente foto con dettagli gialli di ogni genere.

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Questo profilo si chiama @ayellowmark e il suo hashtag è
#ayellowmark :D

Per far sì che fosse riconosciuto dagli igers, ho deciso di invitare


gli utenti a utilizzare #ayellowmark nelle loro foto con il “giallo”,
dando la possibilità di essere featured e quindi pubblicati sul mio
profilo. In questo modo ho creato una sorta di passaparola, e sono
riuscito a far conoscere il mio progetto, che cresce pian piano.

Io ho già un profilo personale @markomorciano dove pubblico


un’altra tipologia di fotografie, e cioè più variegata, che si basa
su uno stile di foto contrastate e un po’ desaturate. Quindi,
quando ho pensato di creare un nuovo profilo, l’ho fatto perché
non volevo “rovinare” in qualche modo la linea grafica che
seguivo in quello principale.

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E di questo parleremo più approfonditamente nei successivi
capitoli.

L’uso corretto di hashtag è necessario per far sì che se io cerco


ad esempio #cavadibauxite piuttosto che #torredipisa mi
escano effettivamente le foto che rappresentano questi due
luoghi e non foto fuori tema, come selfie, o altre cose che non
sono appropriate all’hashtag in questione.

Se ben utilizzato, l’hashtag, è uno strumento molto potente


all’interno dei social network (perché non è presente solo in
Instagram, ma ormai in tutti i social).

Anche la didascalia delle foto è utile per descrivere e


creare engagement con le persone che ci seguono. Magari
descrivendo in modo simpatico la foto, il luogo, piuttosto che il
prodotto che un’azienda vuole vendere.

È consigliato utilizzare gli hashtag inserendoli nella didascalia e


dandogli un senso. Ad esempio se voglio descrivere una breve
storia su una foto in cui è presente una Fiat 500, nella didascalia
scriverò “#Fiat500 in #Rome”. Ovviamente è un esempio
molto banale per farti capire l’importanza dell’ottimizzazione
e della combinazione tra hashtag e didascalia. Poi possiamo
aggiungere anche altri hashtag tra i commenti e possiamo
modificare la didascalia quando preferiamo (grazie a uno degli
ultimi aggiornamenti di IG).

Per quanto riguarda i tag, e cioè le menzioni di altri profili sulle

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nostre foto, sono interessanti poiché danno la possibilità di far
conoscere nuova gente ai nostri followers e di conseguenza
farci conoscere, e comunque creare interazioni tra gli utenti
della community. Oltre al fatto che si possono menzionare le
aziende attirando la loro attenzione attraverso una determina
foto con all’interno un loro prodotto, ma qui c’è un capitolo
sugli influencer e ambassador di cui discuteremo più avanti.

Infine, va detto che utilizzando la geolocalizzazione di Instagram,


diamo la possibilità di raggruppare le foto in base al posto in cui
sono state scattate, quindi divulghiamo informazioni riguardo
al nome di un determinato posto, locale, museo, bar che
abbiamo visitato.

3. Più interazioni e seguaci


Nel mondo social si discute tanto, di tanti argomenti, di ogni
genere, video, articoli, infografiche, post e pensieri vari. Ognuno
ha il piacere o il dovere (per chi con i social ci lavora) di
condividere contenuti di ogni genere. Ma chi sono i destinatari
di tutti questi messaggi?
Sono i cosiddetti followers o seguaci, cioè coloro che seguono
i nostri aggiornamenti e leggono tutti i post che pubblichiamo
sui social.

Tra i primi apripista di questo “termini” troviamo Twitter, il social


di microblogging e informazione con la caratteristica dei 140
caratteri come limite per scrivere un post.

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Successivamente si sono accodati anche gli altri social,
Instagram, Pinterest, Foursquare, e persino Facebook, che
dapprima si basava solo sulla famosa “Amicizia”, aggiungendo
poi l’opzione “segui” nei profili degli utenti. La differenza sta nel
semplice fatto che per essere amici su Facebook bisogna che
entrambi gli utenti A e B accettino la richiesta, o meglio se A invia
la richiesta a B e B accetta, allora sono amici. Diversamente
se B non accetta, A sarà un seguace di B, potrà vedere i suoi
aggiornamenti “pubblici”, ma non quelli della cerchia “amici”.

Per farla più semplice, i seguaci hanno libera scelta di vedere


i tuoi contenuti pubblici sui social, ma se tu non li segui, quindi
non diventano tuoi “following” (seguiti), non potrai vedere i loro
aggiornamenti nella tua home, ma solo andando sul loro profilo
(se non è privato). Ed è così che funziona su Instagram.

Tra i vari Instagramers c’è chi decide di attuare la tattica del


“seguo poche persone così sono figo”, chi sceglie di seguire
tutti i propri seguaci; e chi sceglie di fare una specie di selezione,
per avere un feed interessante nella propria home, e quindi
seguire solo chi veramente ritiene di avere un bel progetto.

Su Instagram ci sono molti utenti bravi e degni di essere seguiti.


Sono tanti i creativi, gli illustratori, i fotografi professionisti e
amatori che meriterebbero più notorietà, ma si sa non è facile
raggiungere una certa popolarità. Come descrivevo prima,
ci sono alcune app che servono ad aumentare il numero
di followers e interazioni, ma restano pur sempre fittizie, cioè
create da bot che sono utenti fake o completamente inattivi.

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Quello che consiglio di fare per aumentare il numero di interazioni
e di conseguenza followers e persone reali (interessate), è di:

partecipare agli instameet e instawalk organizzati di tanto in


tanto nelle città o nei piccoli paese di provincia;

essere attivi su IG, non solo pubblicando foto, ma anche


lasciando apprezzamenti e commenti alle foto che più ci
piacciono;

seguire utenti interessanti, quindi aprirsi a nuovi orizzonti, non


aspettare di essere seguiti per prima;

non eccedere col numero di foto o video pubblicati in un


giorno, cerca di mantenerti massimo su 3 post giornalieri (se
proprio vuoi strafare);

sfrutta la sezione esplora, che ti consente di conoscere nuovi


e interessanti profili in base ai like e commenti dei tuoi following;

utilizza la funzione di ricerca per scoprire nuovi utenti degni di


nota.

In questo modo vedrai che, pian piano, inizieranno a lievitare i


numeri di like e commenti sulle tue foto, ma saranno reali, cioè
di persone in carne e ossa, non solo account virtuali/fake.

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Il bello arriva quando si creano i legami reali e fisici con i tuoi
seguaci e seguiti, iniziano a instaurarsi conoscenze e rapporti
che vanno al di là del semplice social. Ed è proprio questo
il filo conduttore che lega tutti gli instagramers appassionati
a questa comunità, cioè il senso di appartenenza in base
all’interesse per la fotografia. Tant’è che sono stati creati dei
profili con logo ad hoc, per ogni regione, città o paese. A
partire da @igersitalia - @igerspuglia - @igerslecce - @igersroma
ecc. Fino a raggiungere anche l’appstore con una vera e
propria app chiamata Instagramers,
dove sono presenti notizie, tutorials,
tools e link relativi a questa super
realtà virtuale. Anche su Facebook
è presente il gruppo Instagramers
Italia, dove ci sono più di 3000
utenti pronti a condividere idee, suggerimenti e notizie sul
mondo IG.

3.1. Suggested: chi, cosa e perché

Suggested è un termine inglese che significa suggerito, in


questo caso suggerito da Instagram, e cioè come già detto,
rientri nella lista di following del profilo ufficiale di IG, e dura per

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circa due settimane.

Quando Instagram ti seleziona per entrare a far parte di questa


fantastica lista di utenti suggeriti, ti arriva una mail all’indirizzo
specificato in fase di registrazione e, inoltre, un direct message
con all’interno un’immagine con scritto SUGGESTED (come
quella in foto). E lì che comincia ad arrivare una sfilza di followers,
che ogni giorno si aggira intorno ai mille (e più).

Quella del suggested è una questione molto dinamica, infatti


tende a cambiare spesso. Inizialmente i suggested erano
davvero pochissimi in tutto il mondo e venivano lasciati nella lista
di following di IG per molto più tempo, permettendo di avere
molta più visibilità e di conseguenza un numero di followers più
elevato rispetto a quello attuale.

Successivamente c’è stato un periodo in cui gli utenti italiani


suggeriti erano 6-8 ogni due settimane, questi ricevevano circa

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15-20mila followers (questo fino a ottobre-novembre 2014).
A Dicembre dello stesso anno, c’è stato un cambiamento
notevole, in quanto IG ha eliminato i followers fake dagli
account di tutti gli instagramers, e ha diminuito drasticamente
il numero di utenti italiani suggeriti ogni due settimane, a volte
scegliendo anche un solo italiano.

Cosa è cambiato? È successo che gli utenti suggeriti dal


mese di Dicembre, fino a oggi, stanno avendo un numero di
followers giornaliero decisamente più alto di chi lo era stato
precedentemente, aggirandosi intorno ai 1000 e più seguaci
giornalieri.

Questo non è dato sapersi perché l’unico a conoscere il motivo


è Instagram, ma c’è da dire che il concetto di utente suggested
interessa un po’ tutti, perché porta vari “benefits”, se così si
posson chiamare. Ad esempio avere un numero di seguaci
elevato ti dà la possibilità di essere contattato da aziende e
agenzie di marketing che ti fanno diventare influencer di marca,
in cambio di viaggi pagati, prodotti omaggio, ecc. Vedremo
alcuni casi specifici nei prossimi paragrafi.

In Italia sono molti gli utenti suggeriti che hanno dei bellissimi
progetti fotografici e gallerie piene di foto stupende da ogni
dove, ma tra i top in assoluto, che contano più di 500.000
followers, sono solo due, nonché Nicolee Drake alias @
cucinadigitale e Simone Bramante alias @brahmino.

Altri nomi di utenti che sono stati suggeriti o che valga la pena

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seguire perché hanno dei progetti interessanti, sono:

@oliverhl - @micagonewild - @nicolacarmignani - @daniele1586


- @alessandroofiore - @da.vi.de - @neumarc - @markettoz
- @davidpinto_ - @antoniomartiniello - @mformarica - @
sherlockfall - @ayellowmak - @ruggero_falone - @sezerdil - @
cedricdasesson - @illuridocane - @ruberry - @mighele_ - @pierlu_
igi - @ilcavallopazzo - @peppecant - @luisades - @sguzzo1975
- @seventhsoul - @mental_shot - @d_esda - @bellorophon -
@benedettodemaio - @martalisboa - @unaqualunque - @
saretta_mu e tanti tanti altri che trovi tra i miei following su @
markomorciano :)

Come si diventa utente suggested? Questa è una domanda da


un milione di dollari, perché come già detto nessuno, all’infuori
di IG, conosce la formula magica certa. Ci sono, però, alcuni
parametri che accomunano tutti gli utenti che sono stati e sono
suggested, tra cui:

l’attivismo, meglio descritto in precedenza, cioè le interazioni


ricevute ed effettuate, quindi il numero di like e commenti per
foto/video dati e ricevuti;

partecipazione alla #communityfirst, è cioè sentirsi parte


integrante di un gruppo, partecipando a instameet e instawalk
e ritrovarsi taggati tra le foto di altri utenti “di spessore”;

essere suggeriti da altri utenti suggested, poiché dopo esser


diventati sugg. è possibile suggerire chi secondo te merita di
diventarlo;

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ovviamente avere un progetto fotografico interessante,
meglio se segue uno stile personale e originale. Quindi seguire
una linea logica che può essere quella della creatività, dei
colori, di argomento, ecc;

oltre agli eventi cui partecipare, è utile anche partecipare ai


progetti online di Instagram, tipo quelli del week-end hashtag
project, in cui ogni fine settimana c’è da rappresentare un
diverso argomento attraverso foto o video. Instagram poi
sceglie 9 foto e le pubblica sul suo profilo, offrendo un’ampia
visibilità;

seguire gli utenti più influenti, magari trovandosi menzionati


in qualche loro foto, oppure solamente commentando e
apprezzando le loro foto;

e infine un minimo di fortuna, che non fa mai male :D

3.2. Diventare “Influencer”

Non disperare, l’utente suggested non è l’unico a trarre benefici


da aziende e agenzie di marketing che offrono collaborazioni
e prodotti in cambio di foto/pubblicità. Eh no. Infatti, anche
chi ha un bel seguito, ma non è stato suggerito, quindi non
necessariamente si ritrova ad avere 40mila followers, può
comunque avere questa possibilità.

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Prima ti ho parlato di Influencer, cioè colui che ha il “potenziale”
d’influenza sui suoi seguaci. Ecco. Quando si raggiunge un certo
livello di followers e, soprattutto interazioni, ci si può addentrare
in questo scenario.

Premetto che la parola Influencer non mi fa impazzire, ecco


perché la ritrovi in virgolette nel titolo del paragrafo, ma ahimè
è quella più attinente all’argomento di cui parleremo qui.

Ti ho detto che il numero di followers non dev’essere


necessariamente altissimo, con questo voglio dire che può
aggirarsi anche intorno ai 4/5mila, purché si abbiano molte
interazioni.

Perché? La risposta è molto semplice. Se le aziende vogliono


che i loro prodotti siano conosciuti e sponsorizzati, sono
più importanti le interazioni che si hanno con gli utenti della
community, perché è sintomo di risultati reali.

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Ti faccio un esempio pratico: se io ho 10mila seguaci, ma ho
interazioni medie per foto di 70like e 3 commenti, probabilmente
l’azienda se ne fregherà dei miei 10k di followers, perché sono
per lo più inattivi. Lo scopo dell’azienda è di far conoscere il suo
prodotto, e se tu hai 3 commenti e 70 like su 10mila followers, il
risultato è un po’ bassino, non trovi?.

A differenza di questo c’è anche chi ha 3/4mila followers, ma


interazioni medie per post pari a 700 like e 100 commenti. Ecco,
in questo caso l’azienda farà attenzione all’utente, perché ha
un bel seguito in rapporto al numero di followers.

Ovviamente le aziende non sono sempre pronte a ricercare,


tra i 300.000 milioni di utenti più attivi, chi sia più idoneo alla loro
strategia di comunicazione, quindi sta anche a te cercare di
farti trovare e farti scegliere tra la marea di utenti.

Alcuni consigli utili per farti notare: scopri gli utenti che
sponsorizzano i brand, per farlo basta sbirciare tra le varie foto
e soffermarsi su quelle che rappresentano i prodotti. A questo
punto se l’azienda ha attuato una strategia valida, avrà richiesto
all’utente influencer di taggarla sulla foto, quindi basterà andare
sul profilo dell’azienda e cercare il contatto, che solitamente è
una mail. Qualora non ci fosse alcun contatto, il consiglio che
ti do è quello di contattarla via direct message oppure andare
sul sito ufficiale e trovare il form o la mail nella sezione contatta.

In questo modo sarai tu a farti notare, ovviamente vale sempre


la regola dei followers e delle interazioni alte, perché se hai
interazioni basse e pochi followers, o interazioni basse e molti

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followers, comunque le aziende avranno poco interesse a
collaborare con te, poiché non troveranno soddisfacente e
profittevole omaggiarti di un prodotto per un pubblico basso
di seguaci.

4. Instagram marketing
Come già abbiamo abbondantemente detto, negli ultimi
anni c’è stata una forte evoluzione di Instagram, passando
da semplice applicazione a un potente strumento di
comunicazione per molte aziende, piccole e grandi. Questo
coincide soprattutto con il periodo seguente all’acquisizione
dell’app da parte del grande Zuckerberg, che tutti conoscono
tale fondatore di Facebook.

I primi apripista dell’Instagram marketing, se così vogliamo


chiamarlo, sono state sicuramente le aziende di fashion e
moda, cioè quelle che avevano bisogno per prima di far
vedere la bellezza dei propri prodotti. E cosa c’è di meglio di
una fotografia ben scattata per far conoscere il tuo nuovo
prodotto? Soprattutto, poi, se la fascia di utenti in percentuale
maggiore presente su IG è proprio quella che va dai 18 ai 25
anni.

Le strategie attuate dalle aziende sono tra le più disparate,


ma soprattutto originali ed efficienti. C’è chi ha puntato sulla
creatività e diverso uso del mezzo, chi ha puntato ad avere un
forte ritorno mediatico, chi invece ha cercato di incrementare la

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brand awareness del proprio brand, chi ha introdotto l’uso della
newsletter attraverso nuovi strumenti, riuscendo a raggiungere
il proprio target, con ottimi risultati.

Anche Instagram stesso si è reso conto di quanto le aziende


abbiano “preso di mira” i social network ed è proprio per questo
che è stata creata una sezione ad hoc, dove sono presenti tutti
i casi più interessanti di aziende che lo hanno utilizzato.

Da un articolo di Matteo Pogliani, leggiamo che:

“Una ricerca diffusa da Forrester ha preso in


considerazione più di 3 milioni di interazioni degli utenti
relative ai post pubblicati da 2.500 brand su 7 diversi
social network. Se Il tasso di interazione sulle principali
piattaforme sociali risultava basso (Facebook e Twitter
registravano appena lo 0.1%), Instagram al contrario
raggiungeva un sorprendente 4,21%.”

Instagram si classifica come il social con il maggior tasso di


engagement, rispetto a tutti gli altri social network.

4.1. Quattro casi di successo

Ci sono quattro casi in particolare che mi hanno colpito e a cui


ho prestato maggior attenzione, ed è per questo che voglio
trattarli più nel dettaglio, esaminandoli uno per uno.

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Primo caso: Daniel Wellington

L’azienda ha attuato una strategia di marketing molto naturale,


o meglio, sicuramente appetibile per molti utenti con un numero
di followers e interazioni elevato. Si tratta di una comunicazione
che ha il suo effetto virale.

La strategia, che ho conosciuto più da vicino con gli orologi


Daniel Wellington, consiste nell’omaggiare gli utenti su Instagram
che hanno una forte influenza, quindi principalmente fashion
blogger, ma anche utenti “più comuni”, quindi distanti dal
fashion.

In questo modo DW ha omaggiato di un orologio a scelta (del


valore che si aggira tra i 150 e 180 euro) i followers più influenti,
richiedendo in cambio la pubblicazione di 4/5 foto sul proprio
account Instagram, in cui sia ben in vista il DW e sia menzionato
nella didascalia il loro profilo @DanielWellingtonWatches, con
tag sulla foto.

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Inoltre offre un codice sconto personalizzato del 15% per chi
volesse acquistare un orologio della vasta collezione Wellington.

Infine, oltre ad avere omaggiato lo splendido orologio dal


design minimal ed elegante, il profilo di Daniel Wellington
su IG sceglierà tra le foto scattate dagli utenti con hashtag
#danielwellingtonwatches quelle ritenute più interessati, e le
pubblicherà sul suo profilo, che a Febbraio 2015 conta 726 mila
followers, in costante crescita. In questo modo si creerà un forte
engagement, e gli utenti saranno invogliati a scattare belle foto
affinché possano essere pubblicati sul profilo ufficiale del brand
e acquisire visibilità.

In questo specifico caso, l’azienda ha puntato a far crescere la


brand awareness, ottenendo conversioni reali.

Secondo caso: Chupa Chups - Get Lolli

Chupa Chups è uno tra “ultimi” brand


ad aver scoperto Instagram come
strumento di storytelling. Possiamo dire
che ne è valsa la sua attesa, visto che
ha lanciato una super strategia basata
su un uso sensazionale e super originale
di IG.
L’ha fatto lanciando una serie di canali
satellite che raccontano storie legate ad
Halloween.

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L’account Get Lolli raccoglie una serie di immagini e mini
video disposti a griglia, e ha sfruttato anche l’uso dei nuovi
video Hyperlapse, introdotti da Instagram recentemente.

Si tratta di un gioco in cui i giocatori, attraverso instagram,


dovranno muoversi all’interno della casa infestata per cercare
di trovare la Chupa Chups rapita, tutto questo in chiave horror,
e basato sui tag delle foto che fungono da collegamenti tra
account.

Ovviamente l’utilizzo di questa strategia è stato utili ai fini


mediatici, infatti c’è stato un ottimo riscontro.

Terzo caso: Ikea Russia

Un caso analogo è quello di Ikea, che ha saputo trasportare


l’importanza del suo strumento principale di comunicazione, il
catalogo, su Instagram. L’ha fatto in maniera super originale.

È stato creato l’account @Ikea_ps_2014. La genialità sta nello


sfruttare la tradizionale griglia d’immagini, ciascuna per ogni
quadrato, che insieme formano il catalogo online. Per accedervi
basta semplicemente cliccare sulla fotografia e appariranno
sulle immagini i tag corrispondenti a ogni prodotto presente su
di esse, con la relativa didascalia. Come possiamo vedere negli
screenshots qui sotto.

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Cliccando su ogni tag si può accedere a ulteriori account ad
hoc, con info su prezzi, misure, offerte e anche la possibilità di
guardare brevi video sul montaggio e sul corretto utilizzo del
prodotto.

Infine, su ogni foto è ripetuto il tag dell’account “iniziale”, che


serve per ritornare direttamente alla “Home” principale, se così
si può simpaticamente definire.

Questo è un modo davvero originale di comunicazione su


Instagram, ma va detto che il canale ufficiale di IKEA Italia
sfrutta comunque il social network, postando periodicamente
e in modo tradizionale fotografie dei nuovi prodotti e offerte,
riuscendo a mantenere l’utente costantemente aggiornato.

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Quarto caso: Marc Jacobs

Infine, ultimo, ma non ultimo, è il caso di Marc Jacobs il noto


brand di occhiali, ma anche accessori e abbigliamento per
uomo, donna e bambino, sta letteralmente facendo rivoluzione
su Instagram.

Il profilo conta 1.8 milioni di followers (Feb 2015) e una media di


likes per foto di 25mila.

L’azienda ha saputo sfruttare bene il canale Instagram, ma


non solo, infatti ha combinato due mezzi di comunicazione,
nonché quello dell’email marketing e ovviamente quello della
comunicazione visiva tramite immagini, per incrementare la
percentuale di conversione reale.

Questa strategia consiste nell’utilizzare determinati hashtag


nelle foto che rimandano a dei servizi di iscrizione alla newsletter
del brand. In questo modo l’utente che legge la descrizione con

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l’hashtag specifico, sa che facendo like sulla foto, riceverà una
mail contenente il link di rimando allo shop online del brand.

Esempio: Esiste un sito web chiamato LikeToKnow.it che


permette all’utente di registrarsi mediante log in Instagram e,
ogni volta che inserisce un like su una foto con hashtag #likeTKit
riceverà una mail con le informazioni del prodotto e i link di
riferimento per poterlo acquistare.

Instagram sta diventando, sempre più, un social moto appetibile


per le aziende, sia fashion, ma anche di altri settori: come sport,
arredamento, cosmesi, ecc.

L’importante è saper trovare la giusta strategia, quella adatta


per ogni settore merceologico.

35
Questi sono solo alcuni dei casi in cui Instagram è stato utilizzato
per il business aziendale. Ma sono altri e tanti i casi in cui
viene utilizzato per far conoscere propri lavori. Come dicevo
inizialmente i settori sono variegati, dalla cucina, alla fotografia,
illustrazioni, disegni e quant’altro possa essere catturato e
mostrato in una foto.

4.2. Creare engagement

I suggerimenti e i consigli che mi sento di dare alle aziende


per migliorare la propria strategia di marketing, creando
engagement e aumentando le interazioni con gli utenti sono i
seguenti:

cerca di conoscere bene il tuo target, capire quali sono i


gusti, gli interessi, cosa lo appassiona e cosa non gli interessa
(in modo da evitarlo se possibile);

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condividi esperienze e notizie in anteprima assoluta: ad
esempio se è previsto il lancio di un nuovo prodotto, per una
nuova collezione ecc, cerca di incuriosire i “follower”, il target,
pubblicando delle foto che facciano intendere qualcosa, ma
che non svelino completamente la novità;

mantieni un tono di voce più vicino possibile ai clienti, quindi


non troppo istituzionale, né esageratamente frivolo, ma il giusto,
amichevole;

rispondi sempre ai commenti e alle domande che gli


Instagramers postano sotto le foto;

pubblica con una frequenza regolare, rispettando un


calendario editoriale. In questo modo i seguaci sapranno già
quando è l’ora della novità, della nuova foto e di chissà quale
nuovo prodotto. Di solito su Instagram gli orari più ottimali sono
in mattinata (8:30), ora di pranzo (13:45) e cena (20:15);

scrivi una didascalia appropriata che descriva bene il


contenuto dell’immagine e che utilizzi hashtag attinenti al tema
della foto;

organizza minicontest per incrementare la brand awareness


e diffondere il valore del brand, che dev’essere sempre ben in
linea con ciò che viene espresso tramite le immagini;

non dimenticare che anche i video sono un mezzo molto


potente messo a disposizione da Instagram da un po’ di
tempo ormai. Sicuramente anche la qualità di questi ultimi

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e delle immagini è rilevante ai fini di una buona strategia di
comunicazione;

collega i tuoi account social, Facebook, Twitter, Tumblr, Flickr a


Instagram, imposta la pubblicazione automatica sincronizzata,
oppure puoi scegliere di utilizzare IFTTT il servizio che ti permette
di collegare il tuo account Instagram ad altri social;

infine, quello di cui volevo parlarti prima è l’uso creativo di


Instagram utilizzando una struttura basati sui tag, che fungono
da collegamenti, dando la possibilità di navigare all’interno dei
vari prodotti di un catalogo.

5. Instagram del futuro

Bene, siamo arrivati all’ultimo capitolo, e se tu sei qui, significa


che in fondo un po’ ti è piaciuto questo eBook, e spero proprio
sia così :D

Devo confessarti un segreto, non ho la sfera magica che


prevede il futuro, se è quello che stavi pensando, ma vorrei
fare una breve panoramica su quelle che potrebbero essere le
funzioni e i diversi utilizzi di Instagram in futuro.

Molte di quelle che già avevo previsto in un post sul mio blog
sono già state implementate. E con questo non voglio dire
che è grazie a me, come qualcuno ha pensato bene di dire,
accusandomi. Ma sicuramente in qualcosa ci avevo visto lungo.

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Tra le funzioni che sono state
aggiunte recentemente, di
molto utile c’è la possibilità
di modificare un post dopo
la pubblicazione, cosa che
prima non era possibile.

Un esempio di funzione che


avevo previsto, e che dopo
un po’ di settimane è stata
implementata quasi allo
stesso modo. Ovviamente ottimizzandola.

Ora cerchiamo di evidenziare quelle che ancora non sono


presenti.

Funzione “Ti Segue”

Ecco uno screenshot di


esempio in cui ho preso il mio
amico @nicolacarmignani,
uno dei migliori Instagramers
che io conosca, che seguo
con piacere e che vi consiglio
vivamente ;)

Come per esempio già


accade per Twitter. Si tratterebbe solo di due parole su un
profilo, sono sicuro che presto arriverà questa nuova feature.

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Funzione Foto altri formati
(non quadrato)

Sarebbe interessante poter


applicare la foto nel formato
originale, e scegliere poi se
adattarla nel formato 1:1
o no. NB: cosa che, se non
ricordo male, Instagram
al principio permetteva di
fare.

Funzione Salva foto prima


di pubblicarla

A volte mi ritrovo a voler


editare una foto con gli
strumenti di Instagram,
ma per ritrovarla nella
gallery del mio iPhone
devo necessariamente
pubblicarla. Per questo,
una funzione come “salva”
potrebbe risultare molto
molto utile.

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Funzione Data di
pubblicazione

Una cosa che quasi mi irrita è


la data di pubblicazione delle
foto/video su Instagram, che
non c’è! Non è possibile che
ci sia scritto quanto tempo
sia passato da quando la
foto è stata pubblicata.

Basta inserire una data,


anche solo giorno e mese, inserendo l’anno qualora non fosse
quello attuale. Questa funzione è presente dal sito desktop di
Instagram, ma noi la vogliamo sull’app.

Funzione Multiaccount

C’è poi chi con Instagram


ci lavora, o ha bisogno
di gestire più profili, ad
esempio un social media
manager potrebbe avere
forte bisogno di questa
funzione.

A mio parere credo sia una


tra quelle che più dovrebbe
essere implementata. Soprattutto dal momento che Instagram
sembra stia crescendo a vista d’occhio.

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Funziona Ricerca Igers su
mappa

In ultimo e non meno


importante, anzi, potrebbe
incrementare il rapporto
tra gli Instagramers e far
conoscere nuove persone,
aumentando la portata
sociale anche offline.

Cioè la possibilità di
ricercare utenti su mappa: in questo modo sarà possibile
conoscere gli Instagramers nella propria zona e organizzare
eventi, oppure semplicemente andare a bere una cosa, scattare
foto insieme e tutto ciò che si potrebbe fare conoscendo nuove
persone e aprendosi alla condivisione.

Questo è tutto. Spero che tu abbia apprezzato il mio lavoro,


non solo di ricerca delle funzionalità che ancora Instagram
non supporta, ma anche a livello di lavoro grafico. È stato
interessante produrre degli screenshots che magari in un futuro
potrebbero rivelarsi delle vere implementazioni di Instagram.
Chi lo sa, mai dire mai :D

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Ora se ti va, condividi
l’eBook con tutti i tuoi
amici, Instagramers e non

elementi immagini: © freepik.com

© Produzione di Marko Morciano


www.markomorciano.com
markomorciano@gmail.com

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