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MANUALE DI

INSTAGRAM
MARKETING

Teresa Chianese

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ATTENZIONE: Tutti i diritti sono riservati a norma di legge. Nessuna parte di questo libro può essere
riprodotta con alcun mezzo senza l’autorizzazione scritta dell’Editore. È espressamente vietato
trasmettere ad altri il presente libro, né in formato cartaceo né elettronico, né per denaro né a titolo
gratuito. Le strategie e i consigli riportati in questo libro sono frutto di anni di studi e specializzazioni
personali dell’Autore. La sola lettura del libro non si ritenga garanzia per il raggiungimento dei medesimi
risultati di crescita personale o professionale. Il lettore si assume piena responsabilità delle proprie
scelte, consapevole dei rischi connessi a qualsiasi forma di esercizio. Tutte le informazioni e i consigli
contenuti in questo libro vanno recepiti con senso critico. Pertanto, l’Editore si solleva da qualunque
responsabilità nei confronti del lettore e di terzi per eventuali danni, a persone o cose, derivanti da
iniziative intraprese a seguito della lettura del testo. Il libro ha esclusivamente scopo formativo e non
sostituisce alcun tipo di trattamento medico o psicologico. Se sospetti o sei a conoscenza di avere dei
problemi o disturbi fisici o psicologici dovrai affidarti a un appropriato trattamento medico.

Copyright © 2021 HOW2 Edizioni


Tutti i Diritti Riservati - Vietata qualsiasi duplicazione

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Sommario
INTRODUZIONE
1. OPERAZIONI PRELIMINARI
2. PRIMI PASSI NELL’INSTAGRAM MARKETING
1.1. Cos’è Instagram e come nasce
1.1. Come fissare Obiettivi SMART
1.2. Chi è l’utente di Instagram?
1.3. Perché è meglio fare marketing su Instagram?
1.3.1. Il Visual Storytelling con le Storie
1.3.2. Interagisci in tempo reale con il tuo pubblico: live ed IGTV (Instagram tv)
1.4. Come realizzare Foto e Video d’impatto
I segreti svelati in questo capitolo
2. USARE INSTAGRAM PER FAR CONOSCERE LA TUA AZIENDA
2.1. Strategie di Instagram Marketing diversificate per aziende, freelance e liberi
professionisti
2.2. Instagram al servizio del Marketing delle grandi aziende
2.3. Come usare Instagram per il Marketing delle PMI
2.4. Instagram Marketing per Startup e microimprese
Esercizio: Progetta la tua prima strategy
I segreti svelati in questo capitolo
3. DIVENTA INFLUENCER SU INSTAGRAM
3.1. Conosciamo i segreti degli influencer di successo e impariamo a trasformare
questa attività in un lavoro
3.2. Gli influencer non sono tutti uguali: le varie tipologie
3.3. Cosa fare (ed evitare) per diventare il miglior influencer di Instagram
Esercizio: Individua il tuo follower target ed elabora la tua prima Content Strategy
I segreti svelati in questo capitolo
4. DIVENTA INSTAGRAM SOCIAL MEDIA MENAGER
4.1. Come rendere l’Instagram Marketing la tua professione
4.2. Come creare contenuti brandizzati e collaborare con gli Influencer
4.3. Impariamo a utilizzare in maniera strategica Tag, Hashtag e Menzioni
4.4. Il monitoraggio dei risultati e il calcolo del ROI con Instagram Insight
4.5. Come sviluppare un funnel per vendita con Instagram Shopping
4.6. Il lato oscuro di Instagram: le strategie Black Hat

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4.7. I trucchi di Growth Hacking
4.7. In che modo utilizzare i Bot e altri strumenti esterni per automatizzare il lavoro
Esercizio: Progetta un piano editoriale per migliorare la tua brand identity
I segreti svelati in questo capitolo
5. STRATEGIE DI SOCIAL MEDIA MARKETING INTEGRATE
5.1. Come integrare la tua strategia di Instagram Marketing a Facebook
5.2. Come integrare la tua strategia di Instagram Marketing agli altri social network
5.3. Social Media Marketing integrato: una Case History
Esercizio: Progetta la tua prima strategia integrata tra Instagram e gli altri Social
I segreti svelati in questo capitolo
EXTRA: Come Promuoversi con Instagram Ads
CONCLUSIONI

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INTRODUZIONE
Quante volte hai provato ad attirare l’attenzione sui social per promuovere la
tua immagine o il lavoro della tua azienda?

Quante volte hai pubblicato post, offrendo i tuoi servizi da libero


professionista o freelance, cercando di allargare il tuo giro di clienti con il
passaparola digitale?
Quanti video in cui canti, suoni o balli, hai postato parchè desideravi
trasmettere le stesse emozioni che provi tu, facendo le cose che più ami?

Da aspirante influencer, quante foto dei tuoi libri, delle tue vacanze più
belle, dei posti più alla moda che frequenti, dei tuoi outfit, dei tuoi piatti
migliori, hai postato sperando che qualche famoso marchio ti notasse
chiedendoti di fargli da testimonial?

Che tu sia il titolare un’azienda che vuole far conoscere su larga scala i suoi
prodotti, un libero professionista che cerca di acquisire nuovi clienti, un
artista che spera in un trampolino di lancio per il mondo dello spettacolo o
un aspirante influencer che vorrebbe guadagnare dalle sue passioni, questo
manuale fa per te.

E ti spiego subito perché: faremo insieme un viaggio, ma il protagonista


sarai tu.

Sarà un po’ come ne la Divina Commedia? Dante all’inizio si trova nella selva
oscura, è confuso, smarrito, non sa cosa lo aspetta. Ma, con l’aiuto di Virgilio,
questo cammino che gli sembra pieno di incertezze e di pericoli, si trasforma
nell’ esperienza più intensa ed edificante della sua vita, e alla fine del viaggio
raggiunge la meta, il Paradiso.

Mentre leggevi queste prime righe ti si è già accesa qualche lampadina? Hai
trovato qualche similitudine con Dante? Ti senti un po’ come lui? Smarrito,
timoroso, ma con una grande voglia di arrivare alla meta? Allora, come
Dante, hai bisogno di una guida, di qualcuno (o qualcosa) che, passo dopo
passo, ti porti dove vuoi, ti aiuti a realizzare il tuo progetto, a perseguire il tuo
obiettivo. Dante aveva Virgilio e tu hai questo manuale.

Capitolo dopo capitolo, imparerai tutto ciò che c’è da sapere su


Instagram, su come renderlo una risorsa fondamentale per il tuo
business, qualunque sia il tuo settore, target e scopo.

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Alla fine di questo viaggio, avrai tutti gli strumenti per emergere sul web e
allargare la platea dei tuoi conoscitori, che siano potenziali clienti o datori di
lavoro, estimatori del tuo talento artistico o del tuo estro creativo: in una sola
parola, followers.

Imparerai a conoscere e utilizzare tutte le risorse che questo social versatile e


in continuo rinnovamento, ti mette a disposizione, per raggiungere il tuo
obiettivo: arrivare a più utenti possibile.

Con le conoscenze che acquisirai leggendo questo manuale, potrai far


crescere il tuo marchio e portare lontano il tuo talento, far fruttare le tue
passioni e le tue abilità.
Potrai diventare un’icona in un mondo di sagome.
Allora, sei pronto per questo entusiasmante cammino?

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NOTA: Tutti i prodotti, le aziende e le persone mostrate in questo manuale, sono state
citate a scopo puramente divulgativo. Nessuna menzione ha assolutamente scopo
pubblicitario e promozionale. Nessun prodotto/servizio è stato citato a pagamento ma solo
per fini didascalici.

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1. OPERAZIONI PRELIMINARI
Prima di occuparci dell’argomento principale di questa guida, andiamo a
vedere insieme come effettuare le operazioni basilari per accedere ad
Instagram.

NOTA: Se già usi Instagram, salta questo capitolo.

Innanzitutto, dobbiamo installare l’applicazione sul nostro cellulare. Per fare


questo accediamo al nostro market (a seconda del sistema operativo, iOS per
Apple e Google Play per Android) e scriviamo la parola “Instagram” nella
barra di ricerca. Una volta trovata l’applicazione, clicchiamo sul tasto verde
“installa” e, una volta completato il download, su “apri”, come mostrato
nell’immagine che segue.

Arrivati a questo punto, andiamo a creare il nostro profilo, inserendo le


informazioni basilari come nome, email e preferenze sulla gestione della
nostra privacy. Instagram ci dà la possibilità di inserire informazioni su di noi
e sulla nostra attività alla voce “biografia”, come vediamo nell’immagine che
segue.
Nell’esempio che segue, sono contenute le info principali sull’attività e i
servizi offerti da un nutrizionista.

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Selezionando la voce “modifica profilo” è possibile modificare in qualsiasi
momento queste informazioni, in modo da avere un quadro informativo
sempre aggiornato.

In questa sezione è possibile anche modificare l’immagine del profilo,


selezionandone una dalla propria galleria, oltre al nome utente, che è il nome
col quale i nostri followers potranno trovarci su Instagram.

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Una volta completate le operazioni introduttive di settaggio del profilo,
vediamo come aggiungere nuovi contenuti alla nostra pagina. Nel profilo,
come possiamo vedere nell’immagine che segue, troveremo accanto al nome
un tasto con l’icona + che, una volta cliccato, aprirà una schermata con le
varie opzioni: Post, Reel (video di pochi secondi, sul modello di TikTok),
Storia, Storia in Evidenza, In Diretta e Guida.
A seconda dello strumento che vogliamo utilizzare, andiamo a cliccare su una
delle voci e inseriamo il contenuto da aggiungere che può essere una foto o
un video, presenti nella nostra galleria. Abbiamo anche la possibilità di creare
nuovi contenuti live, ossia in tempo reale, utilizzando la fotocamera o la
videocamera di Instagram.

NOTA: Cosa sono i Reel e come caricarli?

I Reel sono nati su Instagram sul modello di TikTok, per fare diretta
concorrenza alle popolari clip dell’app cinese.

Come crearli e caricarli?

Dopo aver cliccato sull’icona + per aggiungere contenuti, scorri il menù nella
parte bassa fino al simbolo dei Reel: un piccolo ciak; premendolo, parte la
registrazione del video (durata massima 15 secondi, segnalati da un

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counter alla rovescia; è possibile anche segmentare la durata massima in più
clip consequenziali, semplicemente interrompendo la registrazione col
medesimo pulsante e poi riprendendola).

Realizzato la clip, è possibile utilizzare gli strumenti che compaiono nella


parte sinistra dello schermo, utili per migliorare il tuo Reel, in quanto
permettono di aggiungere una canzone o gestire l’audio originale, in presa
diretta.

Infine, puoi scegliere gli effetti di realtà aumentata, per dare un appeal
diverso alla tua clip. I Reel possono essere registrati in una serie di clip create
una per una oppure tutte in una volta (come spiegato sopra) o, ancora,
utilizzando i video presenti nella galleria del tuo dispositivo.

Puoi postare gli Instagram Reel sul tuo profilo come gli altri contenuti,
oppure sul feed principale. I Reel possono però finire anche in uno spazio
dedicato nella sezione Esplora, dove vengono raccolte le clip che
rappresentano le tendenze maggiori di Instagram. Se uno dei tuoi Reel viene
inserito nella sezione Esplora, ti arriverà una notifica in merito.

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2. PRIMI PASSI
NELL’INSTAGRAM
MARKETING
Instagram è un fantastico strumento, ricco di potenzialità, che ti permetterà di
farti conoscere sul web.

Ma cosa vuol dire “farsi conoscere” sul web?

Significa arrivare a più persone possibili, diffondere le proprie idee, i


propri talenti, prodotti, la propria professionalità, ben oltre la stretta rete
di conoscenze che ognuno di noi ha nella vita di tutti i giorni: famiglia, amici,
colleghi, amici di amici.

Mettiamo il caso che la nostra azienda si occupi di traslochi, proprio come


quella di seguito illustrata.

La troviamo tra le prime a comparire nei risultati se digito la parola


“traslochi” nella barra di ricerca di Instagram (di seguito anche IG), sarà un
caso? Non credo.

Si tratta di un’azienda napoletana, con due sedi in Campania; grazie ad


Instagram, chiunque digiti la parola “traslochi”, la vedrà tra le prime voci dei

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risultati di ricerca e potrà contattarla. Ecco un importante uso funzionale di
Instagram a fini di marketing! La parola d’ordine è visibilità, e Instagram la
offre a te, alla tua azienda e al tuo marchio.

Pensaci, se prima si usava principalmente Google come motore di


ricerca, ormai, sempre più persone usano direttamente i social per
effettuare le proprie ricerche. Quindi, devi pensare ai social anche come
dei veri e propri motori di ricerca. Pertanto, devi pensare alle tue pagine
social, nella fattispecie di Instagram, proprio in questa ottica. Possiamo farlo,
se impariamo a usare Instagram in maniera produttiva, se da semplice
passatempo lo trasformiamo nella nostra vetrina, in una risorsa preziosa che
può fare la differenza nella nostra carriera.

Non ti sembra magnifico? Non senti già l’entusiasmo crescere al pensiero di


andare così lontano solo con la forza delle tue idee e del tuo impegno?

Ok, allora partiamo da qui. Da te e dalla tua voglia di crescere


professionalmente e aumentare la popolarità della tua attività sul web.

Instagram è uno strumento, ma al centro ci sei tu.

Utilizzare Instagram per il tuo business ti offre la possibilità di essere il


protagonista della tua storia e di costruire qualcosa che racconti chi sei e cosa
offri, che potrà essere di aiuto e di ispirazione a chi ti “segue”.

Facendo Marketing su Instagram potrai crescere nella tua attività e


arrivare a vette che non ti saresti mai immaginato fino a poco tempo fa.

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1.1. Cos’è Instagram e come nasce
Instagram nasce nel 2010m come social network basato sulla condivisione
istantanea dei propri scatti, con gli amici e i cosiddetti “followers”, ossia
coloro che ci seguono su questa piattaforma e rappresentano il nostro
pubblico.
Così, il 6 ottobre 2010, Instagram viene lanciata nello store iOS.

Il nome scelto unisce le due parole “instant camera” e “telegram”, per indicare
che Instagram offre la possibilità di scattare foto e condividerle in
tempo reale, corredate da una descrizione. In pochissimo tempo, è boom
di installazioni su migliaia di iPhone.

Nel 2012 Instagram arriva anche su Android, e in un solo giorno viene


scaricata da più di un milione di persone. Nello stesso anno, viene
acquistata da Mark Zuckerberg, diventando proprietà di Facebook. La
sua popolarità cresce a macchia d’olio.

In poco tempo, Instagram diventa un fenomeno mondiale a livello social e fa


nascere, o riscoprire, nei suoi utenti, la passione per la fotografia.
Tale passione trova terreno fertile anche grazie alla contemporanea
diffusione di smartphone con fotocamere di ultima generazione, sempre
a portata di mano, per immortalare ogni momento della quotidianità.
Più facile è fotografare (poiché lo smartphone è sempre a portata di mano),
più alta è la qualità delle immagini prodotte, più è facile e piacevole,
condividerle su Instagram.
Si è così creato un circolo virtuoso che ha portato questa app a diventare tra
le più diffuse in assoluto, quasi al pari di Facebook.
Un altro motivo del successo di Instagram si deve ai filtri che, sin da
subito, hanno potuto valorizzare enormemente le fotografie degli utenti.

In fin dei conti, anche su Facebook si potevano già condividere le immagini,


ma Instagram è stato molto innovativo dal punto di visto
dell’applicazione dei filtri. I filtri di Instagram, da sempre, hanno avuto la
caratteristica di valorizzare le foto caricate e questa cosa ha fatto letteralmente
impazzire i giovani.

Così, sin dagli albori, un target molto giovane di persone, sono impazzite per
Instagram (all’epoca erano i ventenni), facendosi prendere dalla mania di
caricare selfie ritoccati con i filtri.

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Col tempo, questo target è cresciuto e il bacino di utenza di Instagram è
diventato trasversale, come già accaduto per Facebook, approdando su queste
piattaforme, utenti di svariate età. In fondo, lo stesso Facebook è stato
lanciato quando Zuckerberg era al college ed era, dunque, giovanissimo. Il
primo target di Facebook, infatti, è stato di gente proprio di quella fascia di
età, gli universitari.

I ventenni, dunque, sono stati il primo target di Facebook, così come sono
stati il primo target di Instagram, prima, e TikTok, poi. Beh, ammettiamolo
pure, sono quasi sempre i più giovani a fungere da pionieri, specialmente nel
mondo digitale. Essi, dunque, fanno tendenza, poi arrivano tutti gli altri. I
giovani, quindi, sperimentano e fanno da apripista. Questo ci ha insegnato la
storia dei social, ad oggi.

Ma ritornando ad Instagram, l’avresti mai detto che tutto è partito da questa


tenera fotografia?

Questa è la prima foto postata su Instagram da uno dei fondatori. Non è un


granché, vero? Eppure, guarda quanti like e quanti commenti ha ricevuto. Ed
era solo l’inizio!

Dalle cose più semplici, con il giusto metodo, si possono raggiungere

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le vette più alte!

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1.1. Come fissare Obiettivi SMART
Ciò che fa la differenza tra una strategia efficace e qualcosa che non porta
da nessuna parte, è una chiara ed efficiente definizione degli obiettivi.

Dobbiamo assicurarci che il nostro obiettivo, nel campo del marketing su


Instagram, abbia determinate caratteristiche, cioè, essere: specifico,
misurabile, attuabile, realistico, tempificato. In una sola parola: SMART.

Consideriamo, per ipotesi, di voler aumentare la nostra popolarità su


Instagram. Detta così è una nobile intenzione, ma nel concreto quanto è
attuabile se è così generica?
Proviamo, allora, a trasformare questo obiettivo in un obiettivo SMART.

Trasformiamo il generico “voglio aumentare la mia popolarità su


Instagram” nel più specifico: “entro sei mesi voglio arrivare a 10.000
follower!”.

Così facendo, abbiamo definito un obiettivo specifico (abbiamo deciso a


quanti follower vogliamo arrivare), misurabile (possiamo tenere sotto
controllo l’aumento del numero di follower nel corso dei sei mesi), attuabile
(è possibile aumentare il numero di follower attuando le giuste strategie per
farci conoscere su questa piattaforma), realistico (falliremo inevitabilmente
se ci proponessimo di diventare Chiara Ferragni in soli sei mesi) e tempificato
(abbiamo stabilito in anticipo un tempo limite entro il quale raggiungere il
nostro obiettivo.)

Soltanto definendo obiettivi SMART (e la relativa strategia per raggiungerli),


potremo trasformare Instagram, da social di intrattenimento e svago, in
un eccellente strumento di marketing per la nostra attività lavorativa.

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1.2. Chi è l’utente di Instagram?
Un altro aspetto fondamentale da considerare per aumentare la nostra
visibilità attraverso Instagram, è definire il nostro pubblico target, ossia
identificare con chiarezza chi sono le persone alle quali ci rivolgiamo.

Quale tipo di clientela vogliamo attirare?

Prendiamo in esame il caso della pagina Blogilates, creata da Cassey Ho, una
giovane che ha iniziato postando video su YouTube, nei quali mostrava
esercizi a corpo libero. Oggi ha due milioni di follower, ha ideato un metodo
di allenamento che unisce danza e pilates, ed ha una linea di accessori
correlati, come tappetini, completi sportivi e borse.

Cassey Ho tra i suoi follower ha prevalentemente giovani donne, dai 16 ai 35,


massimo 40 anni, che magari non hanno tempo per andare in palestra, ma
vogliono lo stesso mantenersi in forma, in modo facile e comodo.
Questo è il target di Blogilates, ossia l’utente medio che costituisce il seguito di
Cassey e segue puntualmente i suoi video, e potenzialmente comprerà i suoi
prodotti.

A questa categoria di persone si rivolge Cassey quando pubblica un post, e


tutto nel suo profilo sembra parlare proprio a quelle giovani donne, con un
linguaggio informale, confidenziale e coinvolgente, che mira a farle sentire a
proprio agio, come tra amiche. Le follower di Cassey si fidano di lei, la vedono
come un punto di riferimento, un’amica, un modello al quale ispirarsi. Sono
catturate dalla sua energia e dal suo sorriso contagioso.

I colori e i soggetti scelti per le foto si addicono perfettamente al target di


seguaci. Nelle foto del feed, infatti, troviamo giovani donne atletiche che
indossano gli accessori della linea di Cassey, e suscitano nelle follower la voglia
di essere come loro.
I suoi post creano un bisogno, un desiderio, in chi li guarda e questo è
essenziale per una campagna di marketing di successo.

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Cassey è, ormai, un’imprenditrice affermata, che vende dei prodotti e offre dei
servizi, ma non smette di mostrarsi alle ragazze che la seguono per quella che
è nel privato: una giovane donna piena di sogni ed energie. Questo è il
segreto del successo del suo marchio.

Proprio come Cassey, dobbiamo tener presente che, anche se offriamo un


servizio professionale, ci troviamo pur sempre su un social network,

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dove la maggior parte degli utenti cerca leggerezza e un momento di relax
dalla quotidianità, quindi, il nostro linguaggio dovrà essere chiaro e
comprensibile, e il nostro tono leggero e informale.
Dobbiamo far sentire l’utente come un amico, un individuo a cui diamo
tutta la nostra attenzione in quel momento, e non deve sentirsi solo un
numero in più sul nostro feed.

Dobbiamo creare una connessione ideale con ognuno dei nostri


follower, quasi come se ci trovassimo in una conversazione a tu per tu con
lui. Ogni persona che ci segue deve sentirsi speciale e deve sentire come se
avesse instaurato una connessione reale con noi, seguendoci. Deve sentire
che potrà ricevere da noi qualcosa. Specialmente nei primi tempi, è bene che
presti ai tuoi follower la massima attenzione e cura, rispondendo a tutti i loro
messaggi.

Attraverso le interazioni con il nostro pubblico dobbiamo cercare di


coglierne i desideri, i bisogni e le difficoltà, fornendo la soluzione a quello
specifico problema o soddisfacendo quel particolare bisogno.
Per fare questo, occorre costruire gradualmente con chi ci segue un
legame fatto di fiducia e autenticità.
Dobbiamo cercare di diventare un punto di riferimento e una fonte di
ispirazione per chi ci segue, solo così potremmo fare una campagna di
marketing vincente per la nostra attività.

Qui ti ho fatto l’esempio di Cassey ma Instagram è pieno di persone che sono


riuscite ad arrivare ad un pubblico vastissimo, semplicemente esprimendo il
meglio di se stesse. Certo, occorre impegno e costanza. Devi creare contenuti
di qualità se vorrai farti seguire, questo è fondamentale. Le persone che
hanno avuto successo su Instagram, non lo hanno ottenuto per caso, né
tantomeno, dalla sera alla mattina. Il mio consiglio è di seguire un bel po’ di
influencer che ti piacciono, cercando di rubare i loro segreti del successo. Ad
ogni modo, come ti ho mostrato tramite Cassey, è bene che tu definisca i tuoi
obiettivi smart, in primis, e poi, definisca qual è il tuo pubblico target.
Ragazzi, questo libro di chiama Manuale di Istagram Marketing, e anche se i
social sono qualcosa di divertente, si parla pur sempre di marketing, che è una
disciplina molta seria e strutturata. Non so se hai mai studiato marketing e se
ne conosci almeno i principi base. In caso positivo, ciò ti aiuterà moltissimo;
in caso contrario, non preoccuparti, ti spiegherò tutto io, passo dopo passo.

Per ora concentrati su queste due cose:

1. Quali sono i miei obiettivi?

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2. Qual è il mio target?

Ti assegno subito un esercizio: rispondi alle domande appena


riportate, definendo obiettivi SMART, come indicato nel paragrafo
precedente, e un target ben definito, perché non si può piacere a tutti (più
concentrato sarà il tuo target, maggiori saranno le probabilità che la tua
comunicazione avrà successo).

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1.3. Perché è meglio fare marketing
su Instagram?
Puntare decisamente su Instagram per pubblicizzare il proprio marchio:
questo è ciò che ha fatto Decathlon Italia, filiale italiana dell’azienda francese
che commercializza attrezzature e abbigliamento per lo sport e il tempo
libero.

Il vasto seguito del brand Decathlon su Instagram è dovuto al fatto che al


centro non ci sono i prodotti, ma lo sport e il contatto con la natura, tutti
elementi che creano connessione con i follower, li ispirano, li motivano e li
portano a sognare. In pratica, migliorano la loro esperienza di navigazione,
con un tocco emozionale, e, di conseguenza, li rendono più propensi
all’acquisto.

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Ragazzi, questa è pura strategia di marketing, perché nel marketing nulla è
lasciato al caso, anche se, apparentemente, potrebbe sembrare così. Perché il
marketing deve essere subliminare: deve farti fare cose, senza fartene
neanche accorgere. Il marketing della “call to action” è superato. Il
consumatore non è scemo: non basta che gli dici “acquista subito!”. Si parla,
dunque, di marketing emozionale, ossia marketing delle emozioni, che
punta a far fare cose alle persone, attraverso delle suggestioni, non dando
degli ordini. A tale scopo, il marketing di Instagram è fenomenale, perché
questa piattaforma è nata emozionale.
Così, l’Instagram marketing di Decathlon non parla di prodotti ma di storie,
di sport, di paesaggi, di azione.
Chi visita il suo profilo sarà poi secondariamente indotto a cliccare
“visualizza shop”, per cercare ciò di cui ha bisogno per praticare il proprio
sport, o semplicemente lasciarsi ispirare e consigliare dalla vasta scelta di
prodotti che offre lo store online. Così facendo, Decathlon Italia ha attuato
l’ulteriore strategia della call to action (letteralmente una “chiamata all’azione”).

La call to action permette non solo di essere indirizzati allo store online, come
in questo caso, ma anche ad un blog, ad un sito internet, ad un indirizzo e-
mail, o alla compilazione di un modulo per la richiesta di informazioni.

Si tratta di un’opzione molto versatile che si adatta a qualsiasi nostra specifica


esigenza, ma che in ogni caso, agevola il traffico sul nostro profilo, rende più
semplice il passaggio, per chi ci segue, dall’essere follower, o semplicemente
un curioso, al diventare un potenziale cliente.
Dunque, la call to action ci vuole ed è necessaria, perché serve a

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convertire, è il nostro goal finale. Ma la domanda è: perché e in che modo le
persone che visitano il nostro profilo dovrebbero rispondere alla fatidica call
to action?
Ossia, perché ci dovrebbero contattare o dovrebbero acquistare un nostro
prodotto? O, ancora, perché dovrebbero visitare il nostro sito, oltre al profilo
Instagram?
Anche qui, dobbiamo avere ben chiari i nostri obiettivi: quale deve essere la
nostra call to action? Cosa vogliamo che faccia, alla fine, il nostro follower?
Vogliamo che ci mandi una messaggio? Una email? Vogliamo che visiti il
nostro sito? Vogliamo che ascolti una nostra canzone o guardi un nostro
video? Vogliamo che atterri su una nostra pagina prodotto di Amazon?
Questo passaggio ti deve essere ben chiaro, a meno che, tu non voglia
semplicemente che i tuoi followers rimangano sul tuo profilo e basta.

Come possiamo vedere dal feed della pagina di Decathlon Italia, i soggetti delle
foto sono persone che praticano sport. In loro i follower di Decathlon, che
sono amanti e praticanti dello sport, o aspiranti tali, si possono identificare.
Questo consente, come abbiamo detto, di instaurare una sorta di connessione
con loro; il follower di Decathlon non si sente più un semplice utente, ma si
sente parte di una comunità di gente che pratica sport, stretta intorno a valori
e obiettivi comuni: il benessere, il perseguimento dei propri obiettivi, il
contatto con la natura, la pace con se stessi.

Le foto caricate da Decathlon non ritraggono sportivi famosi, bensì persone


comuni. Questa scelta serve proprio per non creare una barriera ideale tra il
testimonial di successo e l’utente. In quella foto ci potresti essere proprio tu,
mentre pratichi lo sport che più ti piace. Non ti mostro il Cristiano Ronaldo o il
Messi della situazione, ma il calciatore qualsiasi, ritratto su un campetto
qualsiasi. Quel calciatore, quindi, potresti essere proprio tu. L’obiettivo di una
comunicazione del genere, dunque, non è indurre ammirazione ma, piuttosto,
emulazione. Se lui ce l’ha fatta, posso farcela pure io. Quel modello non è
tanto lontano dal mio mondo, magari potrei essere io, grazie al giusto
allenamento. La campagna di comunicazione su Instagram di Decathlon,
pertanto, potrebbe intitolarsi “gente comune che fa sport”. È così che si
vogliono trasmettere le più giuste e sane motivazioni alle persone normali.

Ogni post pubblicato dalla pagina è accompagnato da una didascalia, che,


con un linguaggio amichevole, mette a proprio agio chi legge e si propone di
ispirare e consigliare, offrendo contenuti che siano utili alla vita del cliente
e non solo dimostrativi del prodotto in vendita.

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È questo un marketing che ispira prossimità.

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Altra caratteristica della strategia di marketing adottata da Decathlon Italia è
quella di mostrare il lato umano dell’azienda.
Molte foto, infatti, raffigurano il personale di vari punti vendita, intenti a
praticare il loro sport preferito, immortalati, quindi, in uno dei momenti più
felici delle loro giornate.
Le foto sono sempre accompagnate da una didascalia che può essere
costituita da una frase di un membro dello staff che spiega cos’è per lui lo
sport, o da una frase motivazionale o divertente, adatta al contesto dinamico
e informale tipico dell’azienda.
Ciò contribuisce ulteriormente a rendere l’esperienza di navigazione piacevole
per i follower più affezionati al brand, ma anche per chi si avvicina per la
prima volta al mondo dello sport.

In definitiva devi capire una cosa: il marketing si deve adattare alla


piattaforma su cui si declina. Siccome Instagram è un social giovane, è giusto
e corretto declinare su di esso il marketing in maniera informale e giovanile.
Ancora di più su TikTok, che ha un target ancora più giovane ed un
linguaggio ancora più dinamico e diretto.
È giusto porsi anche una domanda: ma il mio marketing può adattarsi ad
Instagram? Cioè, è giusto che la mia azienda sia su Instagram e ivi comunichi?
Instagram stesso è in target con la mia azienda? Non è detto che la risposta
sia sempre e comunque sì. Ogni azienda deve avere un proprio tono di
comunicazione ben specifico e non è detto che questo sia compatibile con
Instagram. Ci sono aziende, ad esempio, fatte per dare del Lei ai propri
clienti. Queste non sono adatte ad Instagram, social fatto per dare del Tu.
Questa riflessione può aprire ad un controverso dilemma, perché è anche
vero che, ormai, su Instagram ci sono un po’ tutti, come tutti sono già su
Facebook.
Beh, dipende sempre e comunque dai nostri obiettivi. Ad esempio,
potremmo porci l’obiettivo di svecchiare l’immagine della nostra azienda o
aprirci ad un target diverso. Quindi, penseremo ad una campagna di
comunicazione Instagram con dei codici nuovi, che possano permetterci di
evolverci. Pensiamo al marchio Rolex, forse, il più lussuoso tra gli orologi,
nell’immaginario collettivo. È giusto che Rolex sia su Instagram? Ci sarà?
Ebbene sì, Rolex c’è ed è seguito da oltre 12 milioni di follower nel mondo.
Quanti di questi potranno realmente permettersi un Rolex? Forse una minima
parte. Ma Instagram è anche il social dei desideri e dei sogni proibiti. È il
social che ci permette di spiare la vita privata dei vip e dei personaggi che
amiamo, anche se non li conosceremo mai davvero e mai comunicheremo
davvero con loro. Ma in definitiva, il solo fatto di essere connessi a loro ci fa
sentire un po’ parte di loro, del loro mondo e della loro vita. Tutto ciò rende

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davvero speciale Instagram e i social in generale, in fine dei conti. Dunque, è
giusto esserci, sempre e comunque.

Come abbiamo visto esaminando il caso di Decathlon Italia, Instagram ci


permette di fare una pubblicità innovativa, che va oltre il semplice
mostrare un prodotto a scopi promozionali.

Con Instagram possiamo utilizzare il cosiddetto content marketing,


letteralmente una pubblicità fatta di contenuti vari: foto, didascalie,
illustrazioni, tutto quanto ci aiuti a trasmettere messaggi utili e di qualità per i
nostri follower.

Per fare ciò, non possiamo certo affidarci all’improvvisazione, ma abbiamo


bisogno di elaborare un piano, una strategia, e il nostro strumento operativo
sarà la Content Strategy, che consiste nel programmare in anticipo i post
da pubblicare sulla nostra pagina, in modo da essere sicuri di creare per i
nostri follower contenuti che li stimolino sempre di più a continuare a
seguirci, ad aspettare il prossimo post, il prossimo prodotto, il prossimo
consiglio. Sì, perché per ottenere successo nel social marketing è necessario
pubblicare contenuti con regolarità, continuamente.

Per creare una Content Strategy efficace, dobbiamo innanzitutto


comunicare ai nostri potenziali clienti chi siamo e quali valori
vogliamo portare avanti con il nostro lavoro.
Dobbiamo mostrare a chi ci segue, che il prodotto o il servizio che
proponiamo è unico e metterne in evidenza le caratteristiche peculiari che lo
rendono preferibile ai prodotti o servizi della concorrenza.
Per fare questo è utile mostrare il lato umano del nostro marchio, far
vedere a chi ci segue che dietro alla nostra attività non c’è solo un
professionista, ma anche una persona con la quale possono
identificarsi ed entrare in contatto e sintonia.

Proprio come fa Decathlon Italia, mostrando le foto dello staff dei suoi negozi
intento a praticare il proprio sport preferito. Tale strategia ci permette di
vedere, attraverso le immagini, che dietro a quei ragazzi con la pettorina
bianca e blu, ci sono degli sportivi appassionati, non dei semplici commessi, e
questo rende sempre più credibile e affidabile il marchio.

Per raggiungere questo obiettivo, oltre al forte impatto che devono


necessariamente avere le immagini, sono importanti anche le parole che le
accompagnano. Decathlon Italia lo sa bene, ed è per questo che pone molta
cura nel realizzare le didascalie delle foto del proprio feed.

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L’azienda ricorre al copywriting, una tecnica di scrittura che nasce proprio
con lo scopo di pubblicizzare un prodotto, mettendone in evidenza le
caratteristiche in maniera accattivante per il pubblico.
Al concetto di copywriting è strettamente legato quello di Tone of voice,
ovvero, il modo in cui vogliamo rapportarci ai nostri followers, che deve
adattarsi al nostro ambito lavorativo, alla nostra personalità e al tipo di
clientela che vogliamo raggiungere. In questo modo potremo risultare, sì
esaustivi e professionali nei messaggi che mandiamo, ma anche, e soprattutto,
spontanei e a nostro agio nel nostro ruolo.
Sarà questo a fare la differenza e a lasciare la nostra impronta su questa
piattaforma.

Prendiamo ora come esempio la pagina Instagram di Ceres, la celebre marca di


birra danese.

Già dalle prime righe della biografia emerge, come possiamo vedere, lo stile
comunicativo scelto dal brand, che è amichevole e informale.
Mettendo da parte i convenevoli, si rivolge ai follower come se fossero degli
amici di vecchia data che si riuniscono nel solito bar davanti a “quella” birra,
non a una birra qualsiasi.

Come possiamo vedere nell’immagine che segue, per rendere più accattivante
il suo prodotto, Ceres utilizza delle frasi brevi e a effetto. Fa riferimento ad un
momento che risulta familiare a gran parte dei propri follower: il venerdì sera
al bar dopo una settimana di lavoro. In questo modo, riesce a calarsi

30
perfettamente nella quotidianità dei suoi potenziali clienti e ad entrare in
sintonia con loro, mostrando di comprenderne stati d’animo ed esigenze.
Stiamo assistendo a una perfetta prova di copywriting e all’utilizzo del tone of
voice più adeguato allo spirito del brand.
Lo stesso stile comunicativo si mantiene in tutta la pagina e diventa un tratto
distintivo del brand stesso.

In pratica, chi legge le nostre parole dovrà subito associarle a noi e al nostro
marchio, proprio come succede per le frasi a effetto utilizzate da Ceres.

Quindi, prima di pensare a “COSA” scrivere, è importante decidere


“COME” scrivere, poiché il nostro stile di comunicazione è una parte
fondamentale della nostra strategia di marketing e può fare la
differenza nella sua riuscita.

Il primo punto dove applicare il copywriting è la biografia. Essa, infatti,


rappresenta il nostro biglietto da visita, il primo approccio con i nostri
potenziali follower.

Prendiamo come esempio la pagina Mangia con la testa di Miriam Giordani,


psicologa specializzata nell’alimentazione consapevole.

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Nella sua biografia, con poche battute, riesce a dire chi è, di cosa si occupa e
cosa le sta a cuore.

Come puoi capire una delle parole chiave della comunicazione social è
“chiarezza”.

Miriam ha usato un nome particolare ed evocativo per la sua pagina, che fa


capire immediatamente l’intento col quale nasce: aiutare le persone ad
acquisire consapevolezza mentre mangiano e a migliorare il loro rapporto con
l’alimentazione, attraverso pratiche di meditazione applicate al momento del
pasto.

Accanto al nome della pagina e alle voci che spiegano di cosa si occupa ha
aggiunto delle emoticon calzanti, per comunicare in modo empatico e
simpatico ed essere più incisiva.

Per farsi conoscere ancora più da vicino, ha aggiunto anche il rimando al suo
profilo personale e il tasto “contatti” per permettere alle persone di
comunicare direttamente con lei tramite messaggi o chiamate. Ecco che
ritorna la call to action di cui parlavamo poco sopra, a dimostrazione di quanto
sia fondamentale attivarne una sul nostro profilo al fine di aumentare
l’engagement, cioè spingere chi ci segue a interagire con i contenuti che
proponiamo.

Poiché l’engagement non considera semplicemente il numero dei


follower ma quanti interagiscono con i nostri contenuti, non ha molto
senso avere migliaia di seguaci se poi quasi nessuno commenta i nostri post,
mette “like” o ci pone domande. Sarebbe come organizzare una festa con
mille invitati e avere la pista da ballo comunque vuota.

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Questo è un punto cruciale del mondo di Instagram e mi ci voglio
opportunamente soffermare.
Beh, non so se lo sai ma esistono molti siti che vendono follower per
Instagram, anche solamente italiani. Questi profili però saranno fake, ossia
creati utilizzando profili bot, ossia non collegati a veri utenti. Quindi,
spendendo tot euro potresti comprare migliaia di follower ma ciò non farà
crescere veramente il tuo profilo, perché saranno tutti follower finti, che non
interagiranno realmente con i tuoi contenuti. Quindi, ritornando
all’engagement, esso resterà a zero. In teoria, con un grosso investimento,
potresti avere anche un milione di follower ma ciò non ti porterà da nessuna
parte e mi preme anche segnalarti che tale pratica è illegale.

Chi ricorre a questa pratica truffaldina?

Chi vuole “pompare” in poco tempo i numeri del proprio profilo (lo fanno
politici, aziende, professionisti, personaggi pubblici, influencers, ecc.),
sperando che follower portino follower. Chi lo fa, lo fa anche per una
questione di immagine, adoperando una scorciatoia, nella speranza di
sembrare più fighi di quanto non lo si sia realmente.

Ipotizziamo che io sia un influencer da mezzo milione di followers. Come


uno sportivo dopato, potrei ricorrere a questa pratica illecita per raddoppiare i
miei follower, trasformandomi in poco tempo in un influencer da un milione
di follower. Nel magico mondo di Instagram, gli influencer, del resto, si
pesano anche a followers, quindi chi ne ha di più ha anche un maggiore
valore commerciale, agli occhi degli sponsor.

Ora non voglio dilungarmi troppo su questa pratica e lungi da me


consigliartela. Qui parliamo di followers “organici”, ossia ottenuti in modo
naturale.

Altro discorso è, invece, pagare Instagram per promuovere i nostri contenuti


o il nostro stesso profilo. In tal caso, investiremo un budget di marketing
destinato ad Instagram stesso, il quale ci pubblicizzerà, mostrandoci a molti
più utenti oltre a quelli che già ci seguono. Tra questi, che opportunamente
selezioneremo in target, alcuni ci apprezzeranno e diventeranno nostri nuovi
followers. Occhio, qui parliamo di followers veri, persone in carne ed ossa,
non bot. Questo è possibile grazie ad Instagram for Business e alle sue
Ads, le “sponsorizzate”, come vengono chiamate in gergo. Ma ne parleremo
più avanti.

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Per aumentare il coinvolgimento dei nostri follower, dunque, dobbiamo
creare un’immagine del nostro brand che ispiri fiducia, attraverso una
comunicazione chiara e coinvolgente. Su Instagram, dobbiamo essere una
presenza attiva e rassicurante e far sentire a proprio agio chi visita la nostra
pagina, offrirgli un’esperienza di navigazione piacevole, grazie a immagini
curate, che rimangano impresse.

Ecco un esempio di come un post se costruito correttamente possa aiutare ad


aumentare l’engagement.

Miriam sceglie un argomento che sta molto a cuore ai suoi seguaci: la prova
costume, e lo utilizza come spunto per cercare di sensibilizzare a una
maggiore accettazione di se stessi, e all’adozione di uno stile di vita sano,
come gesto d’amore verso la propria salute, 365 giorni all’anno, e non come

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strumento per raggiungere il fisico dei sogni in vista delle vacanze estive.
Sceglie un titolo incisivo e un’immagine che cattura subito l’attenzione, e
come possiamo vedere, ottiene un grande coinvolgimento da parte dei suoi
follower, che mettono “like”.

Proprio come quella di Miriam, la nostra biografia deve essere incisiva,


perché abbiamo a diposizione pochi caratteri per spiegare chi siamo e cosa
proponiamo, e dobbiamo farlo in maniera accattivante, per indurre chi
legge a restare sul nostro profilo.

Per questo, seguendo il suo esempio, possiamo utilizzare emoticon o


parole chiave (keywords) che rappresentino il nostro prodotto o la
nostra professione, e brevi frasi d’impatto, che catturino l’attenzione di chi
legge.

Scegliamo, pertanto, un nome accattivante e un’immagine del profilo che


diventi iconica e rappresenti appieno il nostro marchio.

La biografia è il primo spazio in cui possiamo raccontare chi siamo, la


prima chance di attirare potenziali clienti. Dobbiamo, quindi, utilizzarla al
meglio.

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1.3.1. Il Visual Storytelling con le
Storie
Le Storie sono video della durata massima di 15 secondi o foto, che restano
visibili a chi ci segue solo per 24 ore.
Queste rappresentano uno degli strumenti più versatili sulla piattaforma di
Instagram e hanno contribuito ad aumentane ulteriormente la fama e la
diffusione, anche tra le aziende più famose, che le utilizzano per rinnovare il
proprio modo di fare marketing.

Tra queste c’è la pagina Instagram Barilla, del marchio di pasta italiana per
antonomasia.
Barilla sceglie di pubblicizzare il rinnovamento del suo prodotto in modo
decisamente particolare: lo fa raccontare dalla voce dell’attore Sergio Rubini.

L’attore, infatti, in una serie di podcast racconta cosa c’è dietro questa pasta
così famosa: l’impegno e la passione di professionisti e una tradizione che
affonda le sue radici in un tempo lontano. Tutti elementi che sono per il
cliente garanzia di qualità e li portano ad avere fiducia nel marchio.
Sulla sua pagina Instagram, Barilla ha pubblicizzato i podcast utilizzando,
come possiamo vedere dall’immagine che segue, la call to action in biografia,
che invita a cliccare sul link per ascoltarli e una storia creata dedicata tra
quelle messe in evidenza.

Nota: Considera tutti i casi citati nel presente libro a scopo divulgativo, una istantanea di
Instagram Marketing nel momento in cui il libro è stato redatto. La comunicazione e il
marketing sono in continuo divenire, quindi è probabile che per ritrovare questi contenuti al
momento della tua lettura, dovrai scorrere indietro nel tempo, sui relativi profili citati.

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Questa di Barilla, infatti, è una Storia un po’ particolare perché non si cancella
dopo 24 ore, come succede solitamente, ma è sempre visibile nel feed della
pagina, in quanto si tratta di una Storia in evidenza.

Le Storie in evidenza possono aiutarci a completare la nostra biografia e a


introdurre i potenziali clienti sulla nostra pagina spiegando ulteriormente chi
siamo, di cosa ci occupiamo, quali sono gli aspetti fondamentali del nostro
lavoro o eventuali novità in arrivo.
Queste saranno visibili sul nostro profilo tra la biografia e il feed come una
sorta di segnalibro per chi visita la nostra pagina, che lo aiuterà a orientarsi
durante la navigazione.
Nel caso di Barilla la Storia di cui ci stiamo occupando è “Senti che buona!” che,
come possiamo vedere, ha un titolo e un’immagine di copertina che la
identificano.
Sono questi i due elementi che caratterizzano una storia in evidenza,
che anche noi dovremo usare per realizzare le nostre.
Se clicchiamo sulla Storia in evidenza “Senti che buona!”, compariranno una
serie di immagini che hanno un forte impatto su chi le osserva.

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Il filo conduttore è sempre la voce di Rubini, che racconta il progetto dei
podcast, mentre scorrono le foto delle prove di registrazione, quelle di alcuni
dei professionisti che ogni giorno lavorano al successo della pasta, e foto più
“tecniche”, che spiegano al cliente le novità introdotte nella produzione.
Ad accompagnare il tutto, ci sono delle frasi ad effetto, che coinvolgono il
visitatore in prima persona con degli esortativi come “ascolta il podcast!”, “scopri
come li abbiamo migliorati!” o ponendogli direttamente domande come “Perché
tengono meglio la cottura?”. Un perfetto esempio di come usare al meglio il
copywriting!
In basso, sotto ogni immagine o breve video che compone la Storia in
evidenza, vi è sempre presente la call to action che invita ad ascoltare il podcast,
e anche questo aiuta a tenere sempre alta l’attenzione di chi visualizza e
a stimolare la sua curiosità.
Prendi nota, questi sono tutti elementi che stanno alla base di una efficace
strategia di marketing.

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Seguendo l’esempio di Barilla Italia utilizziamo le Storie per raccontare
qualcosa ai nostri follower in maniera coinvolgente e innovativa, sfruttando
proprio il potere che hanno le immagini e la voce, come in questo caso
specifico, ma anche la musica, di attirare l’attenzione e accorciare le distanze

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tra noi e chi ci segue facendolo sentire protagonista e non solo spettatore.
Dobbiamo comunicare a chi ci segue che quello che facciamo, e che
gli stiamo mostrando, serve a migliorare la sua quotidianità.
Solo così aumenteranno vertiginosamente le possibilità di trasformare un
follower in un cliente effettivo, qualcuno che si fida di noi e comincia a
desiderare il nostro prodotto!
Dite la verità, non vi è venuta voglia di mangiare un bel piatto di pasta Barilla?
Le Storie di Instagram hanno numerose potenzialità, lo sa bene Goovi, brand
di cosmetici, integratori e make-up realizzati con ingredienti naturali, di cui
Michelle Hunziker è co-fondatrice e anche testimonial.
Groovi sfrutta proprio la popolarità della nota showgirl per pubblicizzare in
maniera incisiva e innovativa i propri prodotti. Come possiamo vedere dalle
immagini che seguono, infatti, Michelle sponsorizza un siero viso in una
Storia pubblicata sul suo profilo privato e tagga il brand.
In questo modo chi la segue sarà tentato di andare sulla pagina di Groovi per
vedere di cosa si tratta e scoprirà il brand. All’interno delle Storie prese in
esame, oltre alla call to action tramite lo swipe up, sono state aggiunte anche
delle didascalie utilizzando la funzione “inserisci testo” che riprendendo
quanto dice Michelle nel video, spiegano gli effetti dell’utilizzo del siero.

Oltre al testo è possibile aggiungere alle nostre Storie: orario, data e luogo,
musica, sticker. Insomma, possiamo dare spazio alla nostra creatività,
senza dimenticare, però, le due parole chiave che devono accompagnarci:
equilibrio e funzionalità!

Il consiglio è di non farsi prendere la mano inserendo troppi elementi, perché


si rischia di rendere la Storia eccessivamente carica e di rendere l’esperienza di
navigazione poco piacevole per l’utente.

Utilizziamo solo gli sticker e le gif che possono davvero dare quel
qualcosa in più alla Storia in questione, come la data se è un giorno
particolare, il luogo se ci troviamo in un determinato posto ed è importante
specificarlo, o la menzione di un brand, se stiamo sponsorizzando un suo
prodotto, come sta facendo Michelle in questo caso specifico.

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Instagram ci viene in aiuto nella pubblicazione delle Storie, indicando sulla
schermata le linee guida da non superare quando inseriamo gif, link o
menzioni, che se messe troppo in alto o troppo in basso, risulterebbero
illeggibili e difficili, se non impossibili, da cliccare, rendendo del tutto vano lo
sforzo profuso nel realizzare il nostro contenuto.

Proprio come possiamo notare nella prima Storia pubblicata da Michelle: il


testo è posizionato troppo in basso e finisce nello spazio riservato all’ invio
messaggio, rendendo difficile capire fino alla fine la frase.

Come vedi, anche i migliori possono sbagliare, ma tu no, se continuerai a


seguire i consigli di questo manuale!

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1.3.2. Interagisci in tempo reale con
il tuo pubblico: live ed IGTV
(Instagram tv)
Un altro modo per far sentire la nostra presenza su Instagram sono i live, le
dirette con le quali è possibile interagire istantaneamente con i nostri
follower.
Nell’esempio scelto qui di seguito, c’è una diretta della sezione Beauty del
settimanale Donna Moderna, un perfetto esempio di come anche l’editoria
possa servirsi degli strumenti offerti da Instagram per allargare
vertiginosamente il suo bacino di utenti.

Nella diretta, la social media manager di Donna Moderna Beauty discute, insieme
a Cucina Botanica, pagina di ricette vegane, vegetariane e sostenibili,
dell’importanza di fare scelte eco-friendly, non solo nell’alimentazione ma
anche per la cura della pelle.
Possiamo vedere chi partecipa alle live, cliccando sul riquadro “in questa
stanza”, come ci mostra la seconda immagine di seguito riportata.
Nel riquadro in alto a destra, invece, accanto alla scritta “diretta”, possiamo
monitorare il numero di follower che sta seguendo il video, e come
aumenta dal confronto con la seconda immagine.
Durante una diretta i nostri follower possono interagire con noi in tempo
reale mettendo “mi piace”, ponendoci delle domande o commentando.
Man mano che i follower cominceranno a seguire il nostro video, vedremo
l’icona del loro profilo comparire in basso con la scritta “ha iniziato a
guardare il video”

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I video, per poter essere pubblicati, devono durare almeno 10-15 minuti, fino
a un massimo di 60.
Possiamo usare i live per parlare di un argomento interessante per i nostri
follower, come nell’esempio in questione, ma anche presentare un nuovo
progetto, un servizio che mettiamo a disposizione, un nuovo prodotto. -
Insomma, grazie a questo strumento, così potente e prezioso, possiamo
presentare al pubblico di Instagram tutto ciò che può attirare su di noi e sul
nostro lavoro la curiosità e l’attenzione di chi ci segue e può avvicinarlo al
nostro brand.
Non ci sono regole in questo senso: Instagram si mette a disposizione delle
nostre singole esigenze per aiutarci a raggiungere i nostri specifici obiettivi.
Possiamo trasmettere dirette con più persone che si collegano e rispondono,
insieme a noi, alle domande dei follower su vari argomenti (magari proposti
dai follower utilizzando i sondaggi delle Storie).
Prima di trasmettere un live, assicuriamoci di avere il profilo pubblico, in
modo da riuscire ad arrivare anche agli utenti che (ancora) non ci
seguono.
Ricordiamo, infatti, che se il nostro profilo è privato, soltanto i nostri
follower potranno visualizzare i live e prendervi parte.

Per avere un buon seguito durante le nostre live, creiamo degli


appuntamenti con giorni e orari stabiliti, in modo che i follower
interessati possano collegarsi e seguire la diretta (anche in questo caso ci
vengono in aiuto i sondaggi delle Storie, in quanto possiamo chiedere ai
follower stessi di scegliere tra due orari che abbiamo a disposizione, quello
che risulta loro più comodo).

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Curiamo anche per le live l’aspetto tecnico: se la ripresa avviene tramite
cellulare, cerchiamo di tenerlo fermo, magari su un supporto, e assicuriamoci
che l’audio sia ottimale e arrivino correttamente voci ed eventuali musiche.

Assicuriamoci che davanti all’obiettivo ci sia qualcuno che riesca a


mantenere viva l’attenzione del pubblico e a gestire i commenti e le
reazioni dei follower dimostrandosi a suo agio nella situazione.

Insomma, cerchiamo di fare sempre le cose bene e in modo professionale,


perché è vero che il mezzo è informale, ma non dobbiamo mai trascurare la
qualità di ciò che andiamo a proporre.

44
1.4. Come realizzare Foto e Video
d’impatto
Instagram è il social che più di tutti gli altri mette al centro le immagini,
quindi, video e foto.

Ma come fare in modo che le nostre foto e i nostri video si facciano notare in
mezzo a tutto questo marasma di immagini, colori e filtri?
Vediamolo insieme prendendo come riferimento alcuni esempi!

La pagina Travelling through the world nasce proprio con l’intento di far girare su
Instagram le più belle foto di paesaggi naturali, artistici e architettonici di
tutto il mondo realizzate da fotografi amatoriali e professionisti che
desiderano farsi conoscere dal pubblico social.

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Il solo scorrere il feed di questa pagina mette calma e fa venire voglia di
mettere il minimo indispensabile in uno zaino e partire subito verso uno di
questi paradisi!
Come riesce questa pagina a suscitare tutte queste emozioni positive nei suoi
follower, ma anche in chi, finisce per caso su una sua foto?
Questo profilo punta tutto sulla qualità delle immagini, che per avere
successo devono essere perfette! Scattate a regola d’arte!
Come possiamo facilmente notare osservando l’esempio, quelle di Travelling
through the world sono tutte foto scattate con apparecchi professionali,
fotocamere o smartphone di ultima generazione, e questo è il primo elemento
da tenere in considerazione per scattare delle foto con una qualità alta.
I soggetti sono, prevalentemente, meravigliosi paesaggi naturalistici: si passa
dalle isole tropicali, a suggestivi scenari di montagna, fino a scorci di borghi e
città d’arte.
La natura, l’arte e l’architettura sono tra i soggetti che riscuotono più successo
sui social, in particolare su Instagram, ecco un altro motivo di tutto il
successo di pubblico di questa pagina!
Le inquadrature sono sempre particolari, le foto sono scattate da
angolazioni sempre diverse, che permettono di osservare particolari che

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con una semplice inquadratura frontale potrebbero andare persi.
I colori sono vivi, luminosi e permettono di cogliere perfettamente tutti i
dettagli dei soggetti. Questo perché i filtri sono stati usati e dosati con cura
senza esagerare disturbando l’esperienza visiva, ma solo per esaltare
ulteriormente i soggetti rappresentati.
Anche se la nostra pagina si occupa di tutt’altro rispetto a Travelling through the
world, per le nostre foto teniamo sempre presente i suoi suggerimenti.

Oltre alla scelta strategica dei soggetti, non scattiamo le foto con l’app di
Instagram ma con la fotocamera dello smartphone, e solo in un secondo
momento carichiamola sull’app, in modo da avere una qualità e una
risoluzione dell’immagine sicuramente superiori.
Prima di pubblicare la foto sulla nostra pagina usiamo dei filtri per
correggere eventuali difetti ed esaltare luci e colori: questa volta sì,
utilizzando i filtri di Instagram, ma ricordiamoci sempre di non esagerare per
non rischiare di rendere la foto troppo artificiale.

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Le stesse regole che abbiamo visto per le foto valgono anche per i
video.

Come possiamo vedere dall’immagine sopra che riprende proprio una


sequenza tratta da un video di Travelling through the world, il soggetto è ancora
una volta la natura. Il ragazzo riprende questo magnifico campo di lavanda
facendo scorrere velocemente lo smartphone davanti a lui e il risultato è
eccezionale!

Anche nel caso in cui vogliamo postare dei video sulla nostra pagina,
ricordiamoci di girarli con la fotocamera e non direttamente dall’app, e di
modificarli prima della pubblicazione.

Una volta scelto il soggetto o il momento che vogliamo filmare ed esserci


assicurati che la ripresa sia chiara, possiamo tagliare il video per postare solo
la parte che ci interessa, e magari aggiungere una colonna sonora adeguata,
per rendere la fruibilità del nostro contenuto ancora più piacevole per i nostri
follower.

Qualsiasi sia il modo che scegliamo per mostrare la nostra attività su


Instagram, non dimentichiamoci mai due requisiti fondamentali per ottenere
successo: autenticità e originalità di idee e contenuti.

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I segreti svelati in questo capitolo
Siamo giunti alla fine della prima tappa di questo viaggio.
In questo capitolo abbiamo gettato le basi del nostro cammino insieme,
attraverso i seguenti argomenti:

. Cos’è Instagram e come nasce. Immaginavi che la sua genesi fosse così
particolare?
Abbiamo cominciato a familiarizzare con alcuni concetti fondamentali che ci
accompagneranno nell’arco di tutto il percorso.

. Cos’è il tone of voice con il quale ci rivolgiamo ai nostri follower che


rappresentano il nostro target di riferimento.

. Come si definisce un obiettivo SMART, fondamentale per avere successo


nelle varie campagne di Social Media Marketing che andremo a realizzare
sulla nostra pagina Instagram.

. Come realizzare foto e video d’effetto da postare sul social che è il re


delle immagini. Potevi utilizzare questo fantastico strumento senza sapere
come bucare lo schermo con i tuoi contenuti?

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2. USARE INSTAGRAM PER
FAR CONOSCERE LA TUA
AZIENDA

2.1. Strategie di Instagram


Marketing diversificate per
aziende, freelance e liberi
professionisti
Andiamo a vedere quali sono le strategie da mettere in atto a livello aziendale,
per ogni caso specifico: che noi siamo titolari di una piccola o grande azienda,
freelance e liberi professionisti, vediamo cosa c’è da sapere.

Sappiamo bene, che ogni realtà economica ed ogni categoria di lavoratori ha


delle esigenze specifiche e ciò che può andare bene per una grande azienda,
può essere troppo dispersivo per una startup o per un libero professionista.

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2.2. Instagram al servizio del
Marketing delle grandi aziende
Iniziamo dallo scoglio maggiore, quello rappresentato dalle grandi aziende,
quelle iconiche, che sono entrate nell’immaginario di tutti noi. Che ti riguardi
o meno, è bene imparare dai big.
Pensiamo alla multinazionale Ikea, fenomeno mondiale per arredo e
oggettistica per la casa.

Dalla Svezia i prodotti Ikea sono, ormai, diffusi in tutto il mondo e il brand
deve la sua fama soprattutto a una particolarità: i suoi mobili vengono venduti
smontati e devono essere poi montati, a casa, dagli acquirenti.
Chi di noi non si è mai trovato alle prese con il montaggio di uno scaffale
Ikea, che dall’esposizione sembrava così semplice e lineare, e una volta a casa,
tra martello, chiodi e istruzioni, si è rilevato più complicato del labirinto di
Dedalo?

Per accrescere ulteriormente la sua popolarità, anche Ikea è sbarcata su


Instagram, avendone intuito le potenzialità a livello di comunicazione e
marketing.

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Andiamo a conoscerla più da vicino, occupandoci, nello specifico della sua
pagina, dedicata ai punti vendita in Italia.
Pur essendo, come abbiamo detto, una multinazionale, Ikea, grazie all’utilizzo
di Instagram, cerca di avvicinarsi sempre di più alla sua clientela, di ascoltarne
le esigenze e di metterne al centro i valori.
Grazie a Instagram, Ikea cerca di entrare nelle nostre case, con i suoi
messaggi positivi, prima ancora che con i suoi mobili e complementi d’arredo.
Proprio questa operazione preliminare renderà più probabile che chiunque di
noi si colleghi al sito per cercare quella particolare poltrona, quel tipo di
tavolo o quelle scatole per riporre i vestiti nel cambio di stagione.

Il segreto del successo di Ikea sta proprio nel farsi piccola e familiare pur
essendo così grande. Si avvicina a ognuno di noi e alle nostre singole esigenze
facendoci sentire i clienti numero 1, quelli più importanti. Ci trasmette fiducia
nella qualità dei suoi prodotti e ci ispira con un design semplice ma
accattivante.

Quante volte ci è capitato di riconoscere su una rivista o un set televisivo il

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tipico arredamento Ikea? E quante volte abbiamo sognato di vivere in una
casa in perfetto stile svedese? Proprio da queste considerazioni possiamo
intuire quanto la strategia di marketing di questo brand sia efficace.
Ma Ikea, non si limita a usare Instagram come una vetrina globale per
mostrare i propri prodotti fotografati ad arte all’interno di scenografie
perfette e patinate. L’azienda, infatti, va oltre, molto oltre, e utilizza questa
piattaforma per fornire ai suoi clienti (e potenziali tali) dei servizi utili alla loro
quotidianità. Non solo un catalogo digitale ma una mano concreta (ed
esperta) per dare una risposta a piccoli e grandi dubbi che possiamo avere in
merito alla nostra vita domestica.

Come possiamo vedere dall’immagine sopra, infatti, Ikea mette a disposizione


degli utenti uno spazio, nelle Storie in evidenza, tramite il quale l’esperta
Andreana risponde alle domande inerenti al tipo di luce adatto ad ogni
ambiente della casa.
In questo modo l’azienda, mentre espone i suoi prodotti, offre un servizio
utile agli utenti, che siano follower, e quindi clienti già affezionati al brand, ma
anche semplici curiosi che possono finire per caso sulla pagina Instagram ed
essere attratti e apprezzare iniziative come questa: ecco come offrire qualcosa
gratuitamente per guadagnarsi in maniera spontanea e senza forzature la
fiducia delle persone.
Oltre a dare un contributo pratico alla quotidianità dei suoi clienti, Ikea cerca
di farsi promotrice di messaggi sociali fondamentali come la parità tra uomo e

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donna.
E lo fa in un modo geniale, come possiamo vedere dall’immagine che segue.

Con un’immagine familiare e una frase d’impatto, che necessita di porre un


minuto di attenzione in più per coglierne il vero significato, Ikea si fa
portavoce di un’istanza oggi come non mai importante, e si schiera
decisamente dalla parte dell’emancipazione delle donne (ma anche
dell’autonomia degli uomini). Con questa campagna Ikea si dimostra attenta
ai problemi del mondo contemporaneo e perfettamente calata nella realtà.
Anche questo è marketing!
Ikea si professa così una grande azienda che non pensa solo al proprio
benessere ma anche a quello di tutti gli altri.
Un ottimo esempio da seguire per dare un’immagine positiva e

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contemporanea del proprio marchio, non trovi?

Un altro esempio di grande azienda che utilizza efficacemente Instagram per


pubblicizzare in maniera ancora più capillare i suoi prodotti è Flying Tiger
Copenhagen, la catena di negozi di oggettistica economica nata in Danimarca
che si è diffusa anche in Italia, Svezia, Regno Unito e Spagna e oltre i confini
europei in Giappone.
Di seguito analizzeremo nello specifico l’account italiano del brand, Flying
Tiger Italia.

Già dalla biografia possiamo facilmente intuire la filosofia che sta alla base del
brand: idee regalo (non solo per gli altri ma anche per se stessi!) divertenti,
curiose ed economiche, proprio come sono i prodotti Flying Tiger Copenhagen.
Sfido chiunque ad entrare in uno dei punti vendita ed uscirne a mani vuote,
senza rimanere conquistati dai colori, dalle forme e dalla bizzarria dei
prodotti.
Nei suoi negozi possiamo trovare di tutto: dalla cancelleria agli accessori per
la cucina e per la casa in generale, articoli per feste, articoli da giardinaggio e
anche cose che apparentemente non hanno un senso ma sono così colorate e
invitanti che finiamo per comprarle ugualmente!
Flying Tiger Italia punta sulla vanità dei propri follower e li rende protagonisti
della propria campagna pubblicitaria, come possiamo vedere dalle immagini

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che seguono.

I follower vengono invitati a una call to action: taggando la pagina nei lavori
realizzati con i prodotti del brand potranno mostrare agli altri follower cosa
sono stati in grado di realizzare.
Una pubblicità che genera altra pubblicità! Non trovi che sia un
escamotage geniale?
I follower desiderosi di farsi conoscere dal popolo di Instagram, saranno
spinti ad acquistare i prodotti e si impegneranno a scattare delle foto
curatissime.
Ed ecco che senza fare nessuno sforzo, Flying Tiger Italia avrà post e Storie
con i propri prodotti che inizieranno a rimbalzare da una bacheca all’altra.
L’unica fatica che dovranno fare i social media manager sarà quella di ri-
postare il materiale.

E qui introduciamo e sottolineiamo i concetti di interazione, condivisione e

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viralità. In sostanza, l’azienda ha promosso un micro-contest, grazie al quale
i suoi stessi follower diventano parte attiva di un processo di marketing.
Se queste idee ti piacciono e ispirano, prendine spunto. Non c’è niente
di male nel farlo.

Oltre a rendere i propri follower protagonisti delle sue campagne


pubblicitarie, Flying Tiger Italia entra nella loro quotidianità con i suoi prodotti,
anche in un momento di relax come quello della pratica sportiva.
Nell’immagine che segue possiamo vedere, in particolare la pratica dello yoga,
che diventa più agevole con i prodotti del brand come materassini, palle
mediche e mattoncini.

Anche in questo caso i follower vengono invitati a una call to action (e a


mettersi nuovamente in vetrina!), condividendo le loro posizioni yoga più
riuscite.

Insomma, la strategia di Flying Tiger Italia è quella di lasciar parlare i propri


clienti con le immagini, senza troppi fronzoli.
Il risultato è una comunicazione immediata ed efficace nella quale sono i
clienti a testimoniare la qualità e l’unicità di questi prodotti di cui pare che
nessuno possa fare a meno, o perlomeno, questo cerca di comunicare il suo
Instagram Marketing.

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2.3. Come usare Instagram per il
Marketing delle PMI
Passiamo ad occuparci più da vicino delle PMI, le piccole e medie imprese,
che rappresentano il cuore pulsante della nostra economia e ci
contraddistinguono nel mondo forse anche più delle multinazionali.
Esaminiamo il caso di Rigoni di Asiago, azienda veneta nata come una realtà a
conduzione familiare e divenuta, poi, uno dei marchi italiani più famosi
quando parliamo di confetture, marmellate, miele e della caratteristica
Nocciolata: la crema spalmabile fatta solo con cacao, nocciole italiane e
zucchero di canna senza aggiunta del super bistrattato olio di palma.

Ancora una volta, mi rendo conto della pubblicità gratuita che sto facendo alle aziende
citate ma lo reputo semplicemente un premio alla bontà del loro Instagram Marketing. Se
ho scelto di citarle è proprio perché ho ritenuto che la loro comunicazione su questo social sia
ben fatta e se ne può trarre spunto per imparare.

Tutti i prodotti Rigoni di Asiago sono biologici e realizzati con materie prime di
qualità altissima che non danneggiano l’ambiente, come si sottolinea nella
biografia della pagina Instagram. Vediamo, quindi, che l’azienda mette subito
in risalto i suoi punti di forza, citandoli nella biografia.

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In questo modo chiunque finisca, anche per caso, sulla loro pagina, potrà
subito notare questo promettente biglietto da visita.

Il passo successivo che fa Rigoni è quello di far entrare i suoi prodotti nella
quotidianità dei follower (clienti affezionati o potenziali tali) ancora prima che
questi li acquistino.
E come fa? Attraverso una delle attività più piacevoli e gratificanti: cucinare!

Le immagini riportate ci mostrano in sequenza le varie fasi della preparazione


di una torta alle pere. Per offrire questo spunto culinario, Rigoni non si limita a
fornire l’elenco degli ingredienti, ma mette a disposizione un video che
mostra via via tutti i passaggi della ricetta.
Tale video si trova nelle Storie in evidenza, ed è quindi sempre a

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disposizione dei follower. Oltre a mostrare visivamente i passaggi, presenta
delle didascalie che li descrivono, dunque, è molto completo, chiaro e ben
realizzato. In tal modo, qualsiasi sia la nostra modalità di prendere appunti,
saremo sicuri di non perderci nessun passaggio.

Nella ricetta (neanche a dirlo!) è presente la confettura alle pere Rigoni, ed


ecco che un prodotto del brand è entrato nelle nostre case ancora prima di
averlo acquistato.
Questo stratagemma, tanto semplice quanto efficace, permette di avvicinare il
brand alle persone (e viceversa) andando a rendere più salda la fiducia che i
clienti ripongono nei prodotti.

Altro caso: Come invogliare i follower ad acquistare i nostri prodotti (e


quindi a visitare il nostro sito web) partendo dalla nostra pagina
Instagram?

Come ha fatto Centro Ricambi Auto. Una realtà nata con un negozio di
rivendita nella periferia di Napoli che, grazie alla collaborazione di tutti i
dipendenti, riesce ad arrivare a Fiorenzuola D’Arda in provincia di Piacenza.

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Il post che ho scelto, mostra come tenere alta l’attenzione dei follower,
offrendo la possibilità di fare un acquisto a un prezzo vantaggioso, per un
periodo limitato di tempo (i sette giorni indicati nel post).

Per realizzare tale post sono state usate in maniera funzionale alcune delle
regole principali di un efficace copywriting: ci si rivolge al cliente dandogli
del tu, si inseriscono emoticon per rendere il testo più dinamico e
piacevole da leggere, si usano hashtag abbastanza frequenti nelle
ricerche su Instagram, così da avere più probabilità che il post venga letto
da un maggior numero di utenti (anche non ancora follower della pagina).

A proposito, soffermiamoci un attimo sull’hashtag, caratterizzato dal


simbolo # (cancelletto).
L’hashtag è ormai famosissimo nel mondo del social ed è diventato popolare
grazie a Twitter. In pratica, l’hashtag è proprio il simbolo # che si mette
davanti alle parole per indicizzarle. Che significa indicizzare una parola?
Significa renderla attiva e reperibile da chiunque ricerchi quell’hashtag. In
poche parole se tu inserisci un hashtag in un post, ad esempio #autoricambi, il
tuo post potrà essere rintracciato da chiunque clicchi quel determinato
hashtag. Questo permette di inserirsi in determinati trend (tendenze) e topic
(discussioni) o trend topic (discussioni di tendenza).
Rifletti, dunque, sulle potenzialità dell’hashtag a livello di marketing. Un
hashtag si riconosce grazie al simbolo cancelletto ma anche perché la relativa
parola assume un colore diverso rispetto alle altre (su Instagram diventa
azzurra). Una pratica comune su Instagram è inserire molti hashtag in
didascalia, per far si che il proprio contenuto (video o foto) potenzialmente
risulti in più ricerche possibili. Ovviamente, non bisogna mettere hashtag a
caso e non bisogna abusare di questo strumento. Se promuovo ricambi per le
auto non è corretto che usi hashtag come #natura, #bellezza, #vacanze,

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#fotografia, #moda, ecc.
Farlo è un po’ come fare spam, pratica odiosa nel web marketing.

Ma ritorniamo al nostro ultimo esempio aziendale.


L’ultimo post citato, si conclude con una call to action che invita a mettersi in
contatto ORA con l’azienda per essere sicuri di non perdersi la promozione.
Con poche ed efficaci righe la pagina Centro Ricambi Auto dimostra di essere
pienamente sul pezzo e lo stile del suo copywriting è sicuramente da tenere
presente per i post nei quali vogliamo porre l’attenzione su un particolare
prodotto, magari appena lanciato sul mercato, su un servizio nuovo ed
esclusivo o su un’offerta che vogliamo mettere a disposizione dei nostri
clienti.
Per invogliarli a raggiungere il nostro sito giochiamo sul tempo, facciamo
arrivare a chi ci segue l’idea che ce ne sia poco. E spingiamoli a correre per
essere sicuri di arrivare tra i primi ad accaparrarsi il nostro prodotto o il
servizio che offriamo.

Anche qui, occhio a non sfociare nel ridicolo e a non perdere tutta la
credibilità faticosamente guadagnata. Se vogliamo ricorrere a strategie call to
action a tempo o fino ad esaurimento scorte, facciamolo in modo
credibile. Inutile dire “ultimi 5 prodotti disponibili” e tenere lo stesso post
attivo per una settimana. Sarebbe un po’ come dire, non riesco vendere gli
ultimi 5 pezzi neanche in sette giorni. Sarebbe un autogol. A mio avviso
queste sono pratiche un po’ vintage, poco originali, molto abusate e da non
usare troppo spesso. Il marketing è pieno di promo, ormai la gente ne è
anestetizzata, perché tale pratica viene riprodotta da sempre. È molto meglio
cercare di fare qualcosa di fresco e innovativo, come abbiamo visto nel caso
di Flying Tiger, puntando sulla viralità, o di Rigoni di Asiago, puntando sulla
divulgazione.

Un altro efficace esempio di come una PMI utilizza Instagram per farsi
conoscere sul web è rappresentato dalla pagina dell’azienda lombarda
Kolinpharma, che si occupa di lanciare sul mercato italiano prodotti
nutraceutici.

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Si può inserire all’interno di un post, un prodotto, e metterlo in evidenza
senza fare una pubblicità fastidiosa, proprio come ha fatto Kolinpharma, che
per illustrare i benefici del suo Dolatrox sulle articolazioni si è inventata un
simpatico incipit al post, che invoglia chi visita il profilo ad arrivare fino alla
fine, attirato dagli hashtag, che mettono in evidenza le parole chiave, e dalle
emoticon, che vivacizzano il tutto.
Alla fine della storiella, che mette gli utenti in una disposizione d’animo
positiva, perché ricorda le favole dei bambini, c’è la call to action, che invita a
conoscere più da vicino il prodotto visitando il sito web dell’azienda.
Ecco raggiunto il vero scopo del post creato ad arte: portare traffico (e
quindi potenziali clienti) sul sito.

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Oltre a pubblicizzare in modo innovativo e divertente i suoi prodotti,
Kolinpharma offre attraverso i suoi post delle informazioni utili agli utenti,
come nel caso appena preso in esame.

Nello specifico, si parla di come alcuni dolori possono essere un campanello


d’allarme per l’osteoporosi. Il testo, sempre breve ed efficace, anche a livello
visivo, oltre che di contenuto, invita a guardare il post, che all’immagine
associa un’infografica intuitiva e completa.

Dare un servizio gratuito è una mossa vincente per conquistarsi la


fiducia dei follower e attrarne sempre di più!

Pensaci bene, a chi non è mai capitato di salvare un post su Instagram solo
perché conteneva delle informazioni utili?

E quante volte dal post abbiamo raggiunto la pagina principale per poi
ritrovarci sul sito senza quasi accorgercene?

Dunque, una mossa vincente dell’Instagram Marketing è promuovere,


sempre e comunque, contenuti utili, anche se indirettamente stiamo
promuovendo un prodotto o servizio.

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2.4. Instagram Marketing per
Startup e microimprese
Andiamo ora ad occuparci di una fetta importante e sempre in continua
espansione del nostro mercato: startup e microimprese.

Queste sono realtà che hanno particolarmente bisogno di una strategia di


social media marketing, per farsi conoscere e per portare più lontano
possibile le proprie idee, dato che partono spesso con poche risorse da
investire in promozione. Devi sapere, infatti, che il social media marketing è
perfetto per investimenti low-budget, poiché permette di partire anche da
piccole somme. Inoltre, si caratterizza per un sistema di reporting davvero
analitico, molto di più rispetto a media classici come giornali, radio e tv. Se
una campagna pubblicitaria di insignificante portata sulle reti nazionali (pochi
mini spot messi in onda), può partire da almeno trenta mila euro, sui social
puoi iniziare a promuovere la tua attività anche con poche centinaia di euro,
anche con discreti risultati. La tv e i vecchi media, oggi, non assicurano più un
buon ROI (ritorno sull’investimento), a causa di una crisi strutturale innescata
proprio dall’era digitale; i social, invece, si. È chiaro che neanche sui social si
possono fare miracoli e bisogna agire con oculatezza e cognizione di causa,
ma si tratta di un marketing più moderno, efficiente ed efficace.

Dunque, quale modo migliore di Instagram per allargare la propria platea di


consumatori?

Vediamo insieme qualche esempio di strategia di Instagram Marketing di


startup e microimprese.

Il primo esempio di start-up su Instagram di cui ci occupiamo è ProntoPro, un


portale in cui si incontrano professionisti dei più svariati settori con clienti
alla ricerca dei più svariati servizi.

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Come funziona? Raggiungendo il sito basterà inserire nella barra di ricerca il
genere di professionista di cui abbiamo bisogno e si verrà reindirizzati a un
questionario che ci chiede la nostra zona di residenza, il tipo di servizio che
cerchiamo in quel determinato settore e il giorno in cui vorremmo ricevere la
consulenza del professionista. In pochi click, il portale ci offrirà l’identikit del
professionista perfetto per le nostre esigenze e verremo contattati da lui
stesso per accordarci su data e orario dell’intervento.

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Come possiamo vedere dall’immagine sopra, la pagina di ProntoPro utilizza
diversi stratagemmi per pubblicizzare il suo post ed esaltarne la risonanza.
Innanzitutto, il soggetto della foto: ditemi se non fa gola solo a guardalo e se
non vi spinge a continuare a leggere, rapiti da quella cascata di Nutella, di cui
sembra quasi di sentire il profumo e la consistenza cremosa.
Primo obiettivo: catturare l’attenzione dell’utente. Raggiunto!
Si sceglie, poi, un momento strategico per postare proprio la foto di questi
invitantissimi cornetti: la giornata mondiale della Nutella, un giorno in cui tutti
i social, in particolare Instagram, sono invasi da immagini di dolci a base di
questa crema, capace di creare una vera e propria dipendenza. Abbiamo,
inoltre, l’hashtag #personaltrainer che richiama la parola chiave ricercata
nell’immagine, ma anche una delle parole, in generale, più ricercate su
Instagram.
Questo vuol dire solo una cosa: tanto traffico sul post e quindi sul profilo di
ProntoPro. Questa è astuzia, non trovi?
Infine, ma assolutamente non ultima per importanza, la menzione a
@lamannabakery, pagina di un locale di Toronto famoso per la cucina italiana,
che ha messo a disposizione questa magnetica immagine.
In questo modo, anche i golosi (e i canadesi) potranno finire sulla pagina di
ProntoPro, allargando così il giro che fanno i suoi post nell’affollato mondo di
Instagram.

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Un altro modo per le startup per accrescere la loro popolarità su Instagram è
quello di collaborare con altre startup. Come ha fatto Winelivery, l’app che
in 30 minuti promette di consegnare a casa tua vini, birra e qualsiasi tipo di
prodotto alcolico alla giusta temperatura, valorizzando soprattutto le
enoteche e i birrifici artigianali. Un’idea tanto semplice quanto geniale, dato
che prima non c’era un servizio a domicilio di questo tipo (e la mancanza si
sentiva!).
Come tutte le buone idee, Winelivery in pochissimo tempo fa parecchia strada
e da Milano dove nasce, si diffonde in tutta Italia.

Come possiamo vedere dall’immagine che segue, sulla pagina Instagram di


Winelivery è pubblicizzata una collaborazione con un’altra startup milanese, T-
shot. Come è spiegato nel post, si possono vincere le esclusive magliette
mettendo insieme il numero di tappi necessari del Tapposhop, sull’app di
Winelivery. E come raggiungere il numero di tappi? Acquistando o facendo
provare agli amici il servizio Winelivery. In un colpo solo, così, due startup
innovative hanno l’occasione di farsi conoscere dai rispettivi follower,
sfruttando una strategia di sinergia.

Per sondare il terreno e capire se una campagna promozionale funziona, è


sempre utile chiedere un feedback ai nostri follower, e possiamo farlo
chiedendo loro di lasciare dei commenti sotto al post in cui lanciamo una
determinata campagna.

È ciò che ha fatto Winelivery invitando i propri follower a esprimere il loro

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apprezzamento per le magliette.

Per permettere ai nostri follower di conoscere più da vicino lo staff


della nostra startup, possiamo seguire l’esempio di My Cooking Box, che ci
mostra un po’ di “dietro le quinte”, servendosi delle Storie in evidenza.

My Cooking Box nasce per mettere a disposizione dei suoi clienti le ricette della
tradizione culinaria italiana, all’interno di iconiche scatole. Chi ordina una

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cooking box, riceverà a casa ingredienti selezionati, di prima qualità, con la
ricetta spiegata passo-passo; l’utente potrà, così, provare il piacere di gustare
un piatto da chef stellato, preparato con le proprie mani e nella comodità
delle mura domestiche.

In una delle sue Storie in evidenza, dal titolo “my cooking team”, My Cooking
Box mostra, come ti accennavo precedentemente, il lavoro che c’è dietro
questa startup innovativa. In particolare, scorrendo la Storia, possiamo
sbirciare gli schizzi della graphic designer, scoprendo come nasce la
newsletter del sito e la playlist su Spotify.

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Le Storie sono rese particolari non solo dai disegni fatti a mano, che danno
l’idea di artigianalità, ma anche dalle didascalie e dai sondaggi, che catturano
l’attenzione dell’utente, rivolgendosi a lui personalmente.
I sondaggi inseriti, spingono l’utente a interagire e lo fanno sentire
protagonista, mentre le frecce lo portano a continuare a scorrere le Storie, per
scoprire il prossimo schizzo.
Le frecce aggiunte scegliendole dalla lista delle GIF, accompagnano l’utente
nel corso di tutta la Storia in evidenza, conducendolo, alla fine, alla fatidica
domanda: “ti è piaciuto?”
Forse l’utente penserà agli schizzi fatti a mano, mentre chi ha creato la
campagna, si riferisce chiaramente ad essa. E se si è giunti fino all’ultimo
sondaggio, vuol dire che, sì, la campagna ha fatto decisamente centro.

Possiamo conquistare la stima e la fiducia dei nostri follower, dando


loro dei consigli pratici su qualcosa che riguarda il nostro campo di
interesse, il motivo per il quale siamo sbarcati su Instagram.

Proprio ciò che, in una delle sue Storie in evidenza, fa Friendz, la startup che
unisce gli appassionati di fotografia in una grande community. Gli iscritti
devono scattare e postare delle fotografie, seguendo le istruzioni che vengono
fornite di volta in volta, e aggiungere determinati hashtag.
Chi avrà postato le foto più originali, riceverà un punteggio maggiore e potrà
riscattare i premi messi in palio, di volta in volta, da Friendz.

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In che modo un’app basata sulla qualità e l’originalità delle foto può
conquistare i suoi follower, se non dandogli dei consigli pratici su come
migliorare i propri scatti?

Ed ecco che Friendz dedica una Storia in evidenza proprio ai consigli tecnici
utili a scattare delle foto senza errori.
Nell’esempio che vediamo sopra, infatti, si parla della luce migliore per le
fotografie e viene consigliato di evitare il flash e la luce solare diretta,
preferendo quella di un cielo nuvoloso, che è più “morbida”.
Con poche battute e uno sfondo colorato e coinvolgente, Friendz svela
qualche “segreto del mestiere” ai suoi iscritti, senza chiedere loro nulla in
cambio.
Non vi sembra un modo perfetto per conquistare la loro fiducia e non farsi
mollare più? Provare per credere!

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Esercizio: Progetta la tua prima
strategy
Arrivati a questo punto, è giunto il momento di metterti in gioco, tenendo
presente tutto ciò che fino ad ora abbiamo imparato insieme.

Senza mai perdere di vista il tuo obiettivo principale, che deve essere il
motore delle tue azioni, inizia a lavorare per progettare una tua personale
strategia di marketing.

La tua è una piccola realtà nata da poco, e quindi, bisognosa di farsi


conoscere, giusto?

Partiamo dal tuo settore, dall’ambiente nel quale ti muovi con più sicurezza,
facendo una piccola ricerca di mercato.

1. Cerca le migliori pagine e profili a te affini: studia il tipo di


contenuto che pubblicano, la frequenza, il loro rapporto con i follower.
Cerca di imparare dai migliori del tuo settore.

Ad esempio, se gestisci il profilo social di una gelateria, prendi spunto da una


pagina di successo, studia la loro strategy e adattala al tuo business.

Le immagini che seguono, riguardano una famosa gelateria: dalla pagina


principale del profilo si evincono chiaramente le informazioni base come le
varie sedi e il link per accedere al sito. Inoltre, puoi esercitarti nello studio di
un profilo del genere, cliccando sugli strumenti presenti: “messaggio”, per
contattarli in chat, “email”, per scrivergli in posta elettronica e “visualizza
shop”, per accedere al loro e-commerce.

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Approfondisci ancora la loro strategy analizzando la frequenza con la quale
condividono storie (anche quelle in evidenza) e post. In questo caso, la
frequenza di condivisione è quotidiana.

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2. Poniti questa serie di domande e prendi spunto dalle idee che ti
sembrano funzionare meglio:
I tuoi concorrenti come si rapportano con chi li segue?
Hanno un atteggiamento amichevole e rilassato, o distaccato e professionale?
E come reagiscono i follower a un determinato tone of voice?

3. Quello che dovrai fare, arrivato a questo punto, non è replicare


pedissequamente un format che ti sembra vincente, ma usarlo come
esempio da cui partire per poi adattarlo su di te e le tue specifiche
esigenze e inclinazioni.

Ti faccio un esempio pratico. Ipotizziamo che tra i migliori profili del tuo
settore, molti propongono Storie parlate in cui si riprendono e interagiscono
con i follower rispondendo alle loro domande. Bene, fantastico! Poniamo,
però, il caso che tu odi parlare in pubblico, perché hai paura di confonderti e
fare un discorso pasticciato. Quindi, cosa fare?
Aggira l’ostacolo, realizzando delle Storie in cui, magari, inserisci solo
una clip registrata della tua voce senza riprenderti direttamente. Per
rendere il contenuto più dinamico, puoi aggiungere delle gif attinenti e un
testo che riassuma in punti chiave l’argomento che stai trattando.

In questo modo hai la possibilità di fare le prove in anticipo e curare ogni


aspetto del discorso che andrai a proporre ai tuoi follower.

In soldoni: prendi spunto da ciò che nel tuo settore sembra funzionare
meglio e adattalo a te!

Ricorda sempre che il protagonista sei tu e che Instagram è uno strumento,


un mezzo.

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I segreti svelati in questo capitolo
In questa seconda tappa del nostro viaggio abbiamo esaminato quali sono le
varie realtà economiche che si servono di Instagram per accrescere il
proprio business online. Siamo partiti dalle grandi aziende, per arrivare alle
più piccole, PMI e startup.

Abbiamo osservato, attraverso esempi di realtà più o meno note, come


può variare l’approccio con i propri follower.

Abbiamo visto quanto è importante mettere il cliente al centro di tutto


e farlo sentire protagonista, coccolato, ascoltato.
I clienti (in questo caso i followers) vogliono avere sempre ragione!
Senza nessuno che ammira, che compra, che segue, che interagisce, non c’è
realtà economica che tenga!

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3. DIVENTA INFLUENCER SU
INSTAGRAM
3.1. Conosciamo i segreti degli
influencer di successo e impariamo
a trasformare questa attività in un
lavoro
Cosa si intende quando si para di “influencer”?

L’influencer è una persona esperta e autorevole in un determinato ambito,


che, grazie a questa autorevolezza, riesce a crearsi su Instagram, un proprio
seguito, una sorta di community virtuale.

Questa autorevolezza, costruita e affermata nel tempo, permette di orientare i


gusti, gli acquisti e le scelte dei propri follower. Ecco perché si parla di
influencer, perché questi soggetti, teoricamente, possono influenzare i
consumi e gli atteggiamenti di chi li segue. Sono, in pratica, quelli che una
volta il marketing definiva “opinion leader”. Sono le persone che fanno e
orientano le tendenze.

Un po’ ciò che succedeva in un recente passato con i testimonial degli spot
televisivi: un personaggio famoso prestava il suo volto per pubblicizzare un
prodotto e le vendite di questo schizzavano alle stelle.
I compratori si fidavano di quel prodotto perché si fidavano del volto che lo

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rappresentava.

Oggi per gli influencer è più semplice, perché non occorre che siano delle
celebrità del piccolo o grande schermo, per diventare dei testimonial:
“basterà” avere un proprio seguito di persone su Instagram, che si fidano del
loro parere, su un determinato tipo di prodotto o servizio, per orientare gli
acquisti in quell’ambito.

Cosa simile è avvenuta su YouTube, con personaggi come Clio Make Up, che
attraverso continui e apprezzatissimi video tutorial su come truccarsi, è
diventata un punto di riferimento social in questa categoria, con un seguito di
persone che la seguono, molto importante da un punto di vista commerciale.

Il loro potere, spesso, diventa così grande, che gli influencer possono essere
ingaggiati dalle aziende per diventare il volto del loro brand o, addirittura,
arrivano a crearne dei propri, evolvendosi da social star a imprenditori.

Questo è ciò che in gergo viene chiamato Influencer Marketing: sfruttare


l’influenza di qualcuno per spingere un determinato pubblico verso un
prodotto o un servizio.

Non ti sembra una prospettiva meravigliosa guadagnare visibilità e soldi,


parlando di ciò che ami fare o mostrando ciò in cui sei più bravo, in cui
eccelli, di cui ti occupi o che rappresenta una tua grande passione?

Allora seguimi! Vediamo insieme quali sono i passi da fare per diventare
influencer e guadagnare attraverso questa attività.

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3.2. Gli influencer non sono tutti
uguali: le varie tipologie
Se vogliamo approcciare il mondo dell’influencer marketing, diventando
influencer di successo, la prima cosa da sapere è quanti e quali tipi di
influencer esistono.

Gli influencer si distinguono in base al numero dei loro follower, che


attesta il loro potere di influenzare il pubblico.
Abbiamo, così, 4 categorie: i Mega Influencer, i Macro Influencer, i
Micro Influencer e i Nano Influencer.

Sembra una filastrocca, vero? Niente paura!

Procediamo subito ad analizzare le caratteristiche di ogni categoria. Per


ognuna, faremo degli esempi che ti aiuteranno ad associare il concetto a un
determinato influencer, che magari conosci o segui tu stesso.

Iniziamo la nostra carrellata occupandoci dei mega influencer, che di solito


sono celebrità della moda, del cinema, dello sport e della televisione,
conosciutissimi anche fuori dai social (e indipendentemente da essi!).

I loro profili Instagram hanno oltre 1.000.000 di follower e, di conseguenza,


il loro potere di orientare il pubblico nelle scelte di acquisto è estremamente
elevato.

Se un’azienda decide di collaborare con loro, deve mettere in conto una spesa
molto elevata, ma la cifra investita tornerà abbondantemente indietro, in
termini di pubblicità, e le vendite schizzeranno alle stelle!

In Italia, un esempio calzante di mega influencer è sicuramente Elodie,


cantante nata nella periferia di Roma, da padre romano e madre francese, che
ha raggiunto il successo arrivando seconda alla XV edizione di Amici di Maria
De Filippi, partecipando poi a Sanremo nel 2017 come concorrente e nel 2021
come co-conduttrice.

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La sua voce, dal timbro intenso, la particolare bellezza e la capacità di tenere il
palco e canalizzare su di lei tutte le attenzioni, durante le performance canore,
hanno fatto di Elodie una stella della musica italiana contemporanea.
Elodie è conosciuta per questo, per il suo talento e le sue doti naturali, per
cui, è prima un’artista e poi è un’influencer.
E che influencer!

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Lo sa bene Puma, il brand tedesco di abbigliamento sportivo che si è ispirato
ad Elodie per una linea di sneakers che porta il suo nome e di cui è,
ovviamente, testimonial.
Come possiamo notare sotto la foto, la caption contiene tutti gli elementi
indispensabili per pubblicizzare il prodotto.
Abbiamo, infatti, la menzione del brand (sia Puma, sia Awlab che è un
rivenditore) e l’hashtag adv, elementi fondamentali quando si sponsorizza un
prodotto su Instagram.
Menzionare il brand, infatti, permette di ricevere molto traffico sulla pagina di
quest’ultimo, anche da chi, magari, non è un cliente affezionato.
Pensiamo, per esempio, ai fan di Elodie: non è detto che tutti siano soliti
acquistare prodotti Puma, ma è probabile che molti di loro, davanti a questa
magnifica foto, siano spinti a cliccare sulla menzione e si ritrovino sulla
pagina di Puma o Awlab, alla ricerca delle scarpe firmate dalla propria
beniamina, e chissà che poi non vi continuino a navigare, attratti dagli altri
prodotti e non possano, infine, diventarne clienti affezionati.
L’hashtag #adv è altrettanto importante, per un’efficace campagna di
marketing su Instagram. Viene questo definito hashtag della trasparenza, in
quanto abbreviazione di advertising, ovvero pubblicità; ciò indica che il post
che stiamo visualizzando è il frutto di un accordo commerciale tra un brand e
un influencer o un blogger, e che, quindi, quel post nasce a scopo
promozionale. Possiamo trovarlo anche nella versione #ad o #advertising,
ecc.
Teniamolo presente se vogliamo diventare degli influencer attenti e
professionali: in questo settore niente va lasciato al caso.

Parlando sempre di mega influencer, prendiamo il caso di Ilary Blasi, uno dei
volti tv più conosciuti e amati.
La Blasi ha una carriera ormai lunga alle spalle, che va dal suo esordio come
letterina in Passaparola di Gerry Scotti, fino alla conduzione di programmi di
punta di Mediaset, come Le Iene, il Grande Fratello Vip e L’Isola dei Famosi.

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Ilary non è amata solo per la sua spigliatezza davanti alle telecamere, la
simpatia e la bellezza, ma anche per essere la moglie di una delle icone del
calcio italiano, Francesco Totti.
È una super showgirl, conduttrice, moglie, mamma, e anche sportiva!
Ognuna di queste anime traspare dal suo profilo Instagram, come possiamo
vedere dall’immagine sopra. È una donna contemporanea, che riesce a tenere
in equilibrio ogni sfera della propria vita, senza dover necessariamente
sceglierne solo una.
Ed è così che Nike vuole far sentire le sue clienti: forti, con una vita piena ed
equilibrata. Ecco perché sceglie Ilary come testimonial, mostrandocela in una
complicata posizione yoga.
Con questa scelta, Nike si apre a nuove discipline sportive, che non siano solo
quelle legate all’immaginario tradizionale del brand; così strizza l’occhio
all’universo femminile, per cercare di allargare sempre di più la sua platea di
follower.
In questo modo Nike si è assicurato l’attenzione di almeno due categorie di
persone: i fan di Ilary, e chi pratica yoga! Non male, no?
La popolarità di Ilary fa sì che, chi la segue, si fidi di lei e voglia imitarla,
quindi, perché non fare un giro sul sito di Nike per cercare quel fantastico
completino? Hai visto mai che indossandolo si diventi proprio come lei!
Passiamo dall’Olimpo delle super star, al mondo non meno patinato, dei
macro influencer.
Li riconosciamo perché hanno tra i 100 mila e i 500 mila follower e, di
solito, nascono da un blog, da un canale YouTube o da una pagina Facebook
o Instagram, nella quale parlano del loro lavoro o di una passione che

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coltivano con grande slancio.
Sono professionisti o appassionati dei più svariati settori: tecnologia,
cosmetica, sport, cultura, ed è proprio questo che permette loro di produrre
contenuti di qualità, che arricchiscono o risolvono piccoli e grandi problemi
quotidiani di chi li segue. Grazie all’autorevolezza che si sono costruiti nel
loro campo, studiando e facendo esperienza, riescono a raccogliere intorno a
loro una community di appassionati di quel determinato settore e a
rappresentare per loro, un punto di riferimento e una costante fonte di
ispirazione.

Un perfetto esempio di macro influencer è Salvatore Aranzulla. Appassionato


di informatica fin da piccolo, ha raggiunto la fama attraverso il suo sito
Aranzulla.it, nel quale, attraverso semplici tutorial, risolve i più disparati
problemi informatici.
Sarà sicuramente capitato anche a te, almeno una volta nella vita, di cercare di
risolvere un problema col pc o con il cellulare, seguendo uno dei suoi tutorial!
Da allora Salvatore Aranzulla ne ha fatta di strada, dato che è diventato
responsabile della rubrica di tecnologia del Messaggero e ha pubblicato diversi
libri con Mondadori e Mondadori Informatica, tra cui il Metodo Aranzulla.

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Come possiamo vedere dall’immagine qui sopra, Aranzulla a completamento
della sua biografia asciutta ed essenziale (si limita a dirci chi è, di cosa si
occupa e inserisce il link al suo sito) aggiunge una Storia in evidenza dai toni
quasi di un libro illustrato per bambini, che racconta tutto il suo percorso.
Questo genere di immagini, molto apprezzate anche sui social, è definito
“infografica”.
Con poche frasi essenziali e delle icone legate tra loro in una sorta di
diagramma ad albero, possiamo ripercorrere le tappe che lo hanno portato al
successo.
Leggendo queste info, non è venuta voglia anche a te di aprire un blog di
informatica?

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Ecco dove è riuscito ad arrivare Aranzulla grazie al suo blog: a parlare del suo
metodo addirittura al Museo milanese della Scienza, attraverso i microfoni di
Focus Live.
Con questo evento Aranzulla fa un doppio colpo: spinge i suoi follower a
scoprire il Museo Nazionale della Scienza di Milano, e i frequentatori del Museo
ad avvicinarsi al suo metodo attraverso il libro e il sito web! Il tutto
sponsorizzato da Focus. Uno triangolo perfetto, non credi?

Lasciamo il sofisticato mondo informatico di Aranzulla, per addentrarci in


quello di un’altra macro influencer, Benedetta Rossi, con la sua pagina Fatto in
Casa da Benedetta.
Grazie a lei, chiunque di noi può imparare a cucinare ricette della tradizione
italiana o specialità estere, dall’antipasto al dolce.

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Benedetta, appassionata di cucina fin da piccola, grazie all’influenza delle
donne della sua famiglia, gestisce un agriturismo a Fermo, nelle Marche, dove
è nata.
Proprio questo agriturismo compare spesso nei suoi video, che somigliano
sempre di più a un momento spensierato in cucina con un’amica, grazie allo
stile informale di Benedetta, alla sua genuinità e semplicità.
Benedetta non ha nulla del patinato mondo delle food blogger e forse, è
proprio per questo che piace così tanto.
La carriera sotto i riflettori di Benedetta comincia con dei video caricati su
YouTube, che poi sbarcano su Facebook e infine su Instagram, il luogo più
adatto per comunicare con le immagini. Le sue video-ricette e i consigli,
hanno milioni di visualizzazioni e condivisioni e le hanno permesso di
ottenere pubblicazioni di libri di ricette della tradizione e un programma tutto
suo su Real Time, Fatto in casa per voi. Inoltre, è testimonial di molti famosi
brand di elettrodomestici e prodotti alimentari che sponsorizza durante le sue
video ricette.

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Come possiamo vedere nelle immagini sopra, infatti, Benedetta prepara due
ricette tipiche della tradizione culinaria italiana utilizzando degli ingredienti
che sono sponsorizzati nella caption del post.
Nella prima ricetta vediamo la Polenta Valsugana utilizzata come ingrediente
base della Polenta gratinata al forno con salsiccia e funghi. Nella seconda, troviamo
le spezie di Cannamela a insaporire la Giardiniera d’autunno.
In entrambi i casi, dietro alla video-ricetta, spiegata passo per passo, c’è la
sponsorizzazione dei prodotti dei due brand che hanno preso accordi
commerciali con Benedetta.
Vediamo, infatti, che essi sono espressamente menzionati, e la partnership è
chiaramente indicata in cima al post.
Questo permette una pubblicità trasparente ed evita il rischio di
incorrere in spiacevoli sanzioni da parte di Instagram.

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Polenta Valsugana e Cannamela hanno saputo cavalcare l’onda della popolarità
di Benedetta, sfruttando lo spazio delle sue video-ricette per inserire i propri
prodotti, che, in tal modo, ottengono sempre maggiore visibilità e fiducia da
parte del pubblico di follower della food blogger della porta accanto.

Allo stesso tempo Benedetta, ed è questo il nodo cruciale, ottenendo la


fiducia di due brand alimentari così conosciuti in Italia, ottiene anche quella
degli italiani che si destreggiano ai fornelli. In altre parole, promuove e si
referenzia.
Chi guarda per la prima volta un suo video e nota che sono sponsorizzati da
prodotti famosi, sarà, infatti, portato a pensare che “se Cannamela si è fidata di
lei, allora vorrà dire che è una in gamba, dunque, il follow glielo metto
tranquillamente!”
Ed è così proprio che funziona: più fiducia ispiriamo facendo al meglio il
nostro lavoro o mettendo passione in ciò che amiamo, più otterremo seguito
in termini di follower e visualizzazioni. E chissà, magari un giorno quel brand
famoso sceglierà proprio noi per sponsorizzare il suo prodotto! È un circolo
virtuoso.

Passiamo poi ai micro influencer, quelli che hanno dai 1000 ai 100.000
follower.
I micro influencer si differenziano dai mega e dai macro, perché riescono a
instaurare con i propri follower un rapporto più diretto, fatto di iterazioni e
scambio reciproco, non solamente di ammirazione ed emulazione a senso
unico.
Come i macro influencer, anche i micro influencer sono solitamente esperti di
un determinato settore (perché magari ci lavorano) o grandi appassionati, e,
in virtù di questo, possono offrire al pubblico non solo sponsorizzazioni di
prodotti da acquistare, in preda alla frenesia del “devo averlo anch’io!”, ma
anche contenuti che possono essere utili alla vita di tutti i giorni, come
consigli pratici, supporto, scambi di idee e opinioni.

Un esempio di come un micro influencer possa dare un contributo alla


quotidianità dei suoi follower, andando oltre il semplice pubblicizzare un
prodotto, è la presenza su Instagram della dietista Camilla Bendinelli che, come
possiamo capire leggendo la sua biografia nell’immagine che segue, propone
ai suoi follower un approccio innovativo verso l’alimentazione: libertà dai
restrittivi schemi a cui la diet-culture ci ha purtroppo abituati, un ritorno
all’ascolto del nostro corpo e dei suoi bisogni, del senso di fame e sazietà, e
un rapporto sano col cibo, che ci permetta di adottare uno stile di vita sano e
sostenibile nel tempo, poiché è la costanza nel seguire delle sane abitudini ad
assicurare il mantenimento della salute.

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Camilla utilizza Instagram per fare divulgazione in materia di alimentazione
e lo fa in un modo fresco e attuale, per coinvolgere il più possibile i suoi
follower, che sono, per la maggior parte, giovani donne come lei, prese da
mille impegni e dalla frenesia della quotidianità.
Camilla ha ben presente il suo target e sceglie un tone of voice adeguato per
avere il maggior coinvolgimento possibile, infatti, spiega alcuni punti delle
Linee Guida per una sana alimentazione attraverso una diretta e un contest.
Per partecipare al contest, chi la segue deve pubblicare una propria foto in un
momento di attività motoria, taggarla nel post, aggiungendo gli hashtag che
lei stessa ha creato per la sua attività, ovvero, #SkuolaAlimentare e
#TeamEducaMilla e diffondere il più possibile l’iniziativa.
Ognuna di queste azioni aumenta la visibilità di Camilla (perché il suo nome e
i suoi hashtag rimbalzeranno da un profilo all’altro suscitando l’interesse e la
curiosità di chi ancora non la conosce) e rinsalda il legame con i suoi follower,
che si sentiranno protagonisti perché vengono invitati a fare qualcosa in
prima persona (pubblicare una propria foto, raccontare la propria esperienza
e diffondere il messaggio di Camilla).
Questa è una strategia da tenere presente se anche noi siamo
professionisti in un determinato settore e vogliamo farci conoscere per come
lavoriamo. Brava Camilla!

Dopo esserci occupati di una nutrizionista, lasciamo la pancia per dedicarci


anche un po’ alla testa, allo spirito, e andiamo ad esaminare il caso di una
intellettuale a tutto tondo, Michela Marzano.

Filosofa e docente di filosofia morale all’università parigina Descartes, la


Marzano è convinta che alcuni concetti non vadano spiegati in modo freddo
e razionale da un trattato filosofico ma necessitino del filtro della fantasia e
della narrazione. Per questo, dopo aver pubblicato diversi saggi, si è dedicata
ai romanzi che hanno aiutato il grande pubblico a conoscerla e ad avvicinarsi
alla sua sensibilità di donna con un passato difficile, dominato dalla sua lotta
contro l’anoressia, male che l’ha accompagnata per anni, mentre la sua
carriera di filosofa, docente e scrittrice proseguiva gradino per gradino.

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Michela Marzano è un’influencer sui generis, che ha saputo sfruttare la risonanza
di un social immediato come Instagram, per diffondere il suo messaggio di
rispetto per l’essenza della persona in quanto tale, indipendentemente dal
sesso, dalle origini, dalle idee religiose e politiche, in difesa dell’unicità e della
libertà di ognuno. La Marzano raccoglie intorno a sé una community fatta, in
primis, dai suoi studenti e dai suoi lettori, da chi ha imparato a conoscerla
leggendo le sue rubriche su quotidiani importanti come La Stampa e La
Repubblica.
Questo pubblico così eterogeneo si da’ appuntamento due sabati al mese alle
15 in diretta con Chez Michela, una rubrica in cui Michela affronta di volta in
volta un diverso tema di attualità dal punto di vista filosofico, partendo dalla
filosofia antica di Socrate e Platone, fino al suo personale concetto di “filosofia
incarnata”.

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Le sue dirette, della durata complessiva di un’ora circa, sono strutturate in due
momenti: nella prima parte è Michela che tiene una sorta di lezione sul tema
da lei scelto (questa è la parte più lunga che spesso supera i 30 minuti); nella
seconda parte, invece, Michela coinvolge i follower che stanno seguendo la
diretta, invitandoli a prendervi parte con l’opzione “partecipa”, messa a
disposizione da Instagram per le dirette. I follower che entrano in diretta con
Michela, hanno la possibilità di farle domande sul tema della discussione, farle
i complimenti o semplicemente salutarla e questo contribuisce ad accorciare
le distanze tra lei e il suo pubblico, avvicinandola a chi la segue, rendendo la
sua community sempre più affiatata.
Le dirette di Chez Michela sono precedute, il giorno prima, da un breve video
di massimo 5 minuti, nel quale Michela illustra il tema di cui si discuterà e i
vari punti che verranno affrontati, invitando i suoi follower a questo
appuntamento così particolare.
La strategia usata da Michela è molto interessante: puoi prenderne spunto, se
anche tu desideri raccogliere intorno al tuo lavoro o alla tua passione una
community di persone con i tuoi stessi interessi.
Usa le dirette per dialogare con chi ti segue, accorcia le distanze e rinsalda il
vostro legame, invitandoli a intervenire e creando attesa circa l’argomento di
cui ti occuperai.

Metti da parte la timidezza e accendi la videocamera! Quando


comincerai a parlare di ciò che ami sapendo che chi ti ascolta nutre interesse

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per quell’argomento, l’entusiasmo ti trascinerà e trascinerà anche chi ti
ascolta. Sarà un successo!

Ed eccoci all’ultima categoria, i nano influencer (da 1000 a 10.000


followers). La loro forza è rappresentata dall’avere un rapporto più diretto
con i follower, che essendo molti ma non moltissimi, potranno essere più
curati e coccolati.
Anche i nano influencer sono spesso professionisti di un determinato settore,
che mettono a disposizione le loro competenze per migliorare la vita delle
persone, con dritte e consigli utili nel quotidiano.
Anch’essi si costruiscono la propria credibilità e affidabilità tramite i risultati
ottenuti nel loro ambito professionale e riescono a ispirare chi li segue, magari
spingendoli ad adottare comportamenti sani e sostenibili per se stessi e per il
pianeta.

Proprio come fa Silvia Moroni con la sua pagina Parlare sostenibile. Silvia è
un’umanista con la passione per il buon cibo, la natura e la sostenibilità.
Questo l’ha portata, dopo la laurea in lettere, a frequentare un master in
scienze gastronomiche e a collezionare una serie di esperienze all’interno di
cooperative agricole e fattorie in Italia e all’estero. Per affinare le sue doti
comunicative, ha frequentato dei corsi di Social Media Marketing e Copywriting.
Tutto questo sapere è racchiuso nella sua pagina, con la quale si propone di
fare divulgazione in materia di ecologia e sostenibilità ambientale e
alimentare, argomenti di cui, purtroppo, si sa e si dice ancora troppo poco.

Già dalla sua biografia si intuisce la natura del suo profilo, che nasce
essenzialmente per divulgare e informare, non solo per mostrare e vendere
prodotti. È essenziale per un’influencer, far capire subito di cosa ci si
occupa, per instaurare subito una corretta comunicazione con chi finisce sul
suo profilo.

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Silvia comunica i suoi intenti anche a livello visivo, con la sua immagine e il
modo col quale si mostra ai suoi follower e a quelli che lo diventeranno. Una
pagina che si occupa di ecologia e sostenibilità, potrebbe essere rappresentata
in maniera credibile da una influencer iper patinata, vestita di lustrini, che ci
parla da una location con le poltrone zebrate e muri fuxia? Ed ecco, invece,
che Silvia si mostra con un viso acqua e sapone, una polo dai toni della terra,
su uno sfondo neutro, dal quale si notano solo una pianta e dei vasetti di
vetro con delle spezie. Tutti elementi che rimandano alla natura,
all’essenzialità, tralasciando l’eccesso ed il superfluo. Silvia, così, comunica il
suo messaggio ancora prima di parlare.

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Nelle immagini che vediamo sopra, Silvia si serve di una Storia in evidenza
chiamata“Etichette”, per spiegare come interpretare le date di scadenza e la
lista di ingredienti dei principali prodotti alimentari, per essere sicuri di
trovarci di fronte a qualcosa di veramente biologico e di evitare gli sprechi,
gettando prima del tempo qualcosa che potrebbe ancora essere consumato in
sicurezza.

Il format delle Storie in evidenza serve a Silvia anche per mostrare a chi la
segue, come è riuscita a entrare in confidenza con alcuni di loro, aspetto
fondamentale per un nano influencer. In “Gastro assurdità” Silvia raccoglie
tutte le foto e i messaggi dei suoi follower alle prese con prodotti tutt’altro
che sani e sostenibili, trovati in giro per i supermercati italiani e non.

Coinvolgere attivamente i follower e farli diventare protagonisti è una


delle mosse vincenti per qualsiasi influencer. Non poniamoci sempre al
di sopra, ma accanto a chi ci segue e mettiamolo al centro, rendiamolo
protagonista! Solo così, chi ci segue, non ci mollerà più.

Il mondo dei nano influencer è popolato anche da tantissimi giovani


professionisti che usano Instagram proprio per far conoscere il loro
lavoro e ampliare, magari, il loro giro di clienti.

Proprio in virtù della loro giovane età, molti di questi utilizzano le ultime
tendenze messe a disposizione da Instagram, per creare dei contenuti utili ma
anche divertenti e accattivanti, e riescono ad ottenere, così, tanta risonanza.
Anche loro, spesso, vengono ingaggiati da importanti brand del proprio
settore, per diventare il volto di un determinato prodotto.

È proprio quello che è successo all’igienista dentale Maria Solano, che si

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autodefinisce “l’igienista dei Reel”.

Maria riesce a fare centro già solo con la biografia: in poche battute spiega,
innanzitutto, che lavoro fa e qual è il suo obiettivo su Instagram. In seconda
battuta, indica il posto dove svolge la sua attività, taggando lo studio
dentistico presso il quale è impiegata.

Questo contribuisce a portare i suoi follower, o chi finisce per caso sul suo
profilo, a visitare anche la pagina dello studio dentistico
Dentalstudiopoggiomarino, e, infine, indica la modalità con cui è possibile
prenotare un appuntamento, ovvero, i messaggi in direct e il link al suo sito.
Veramente impeccabile! Una biografia da tenere presente come un fac simile
sempre a portata di mano!

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Nelle immagini sopra, vediamo un esempio di ciò che dicevamo pocanzi,
quando parlavamo di Maria come “l’igienista dei Reel”. Maria utilizza questi
brevi video in sequenza, della durata di 15 secondi, ai quali è possibile
aggiungere delle scritte e una colonna sonora per dare dei consigli di igiene
dentale ai suoi follower.
Maria fa una sorta di “servizio pubblico” ma in maniera innovativa e
divertente. Con brevi didascalie e il suo stupendo viso, spiega come usare lo
spazzolino elettrico. Fornisce delle informazioni utili ai suoi follower senza
chiedere nulla in cambio, e questo, unito alla freschezza del suo aspetto e alla
comunicazione semplice e immediata fa subito presa su chi la segue
abitualmente o, semplicemente, si imbatte per caso in uno dei suoi
simpaticissimi reel.
Maria è così brava a coinvolgere il suo pubblico e a perseguire la sua missione
di diffondere la salute dei denti con allegria, che è stata notata addirittura da
Biorepair, il brand di prodotti per l’igiene orale a base di Microrepair.
Quale soddisfazione più grande per una giovane igienista dentale?

Maria è diventata il volto di Biorepair, e molti dei suoi follower, vedendo lo

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spot in televisione, si sono detti: “ma io quella la conosco!”.
Dai reel su Instagram agli spot nelle principali emittenti televisive italiane!
Non è un successo enorme?
E stiamo parlando di una giovane professionista, non di una vip ingaggiata
solo perché il suo viso buca lo schermo. Anche il viso di Maria fa lo stesso
effetto, ma oltre alla bellezza ci sono la sua professionalità e le conoscenze
acquisite nel proprio ambito. Per questo è stata scelta.
Il fatto che Maria sia vicina anche ai più giovani grazie alla presenza su
Instagram, aiuta Biorepair ad avvicinarsi a questa larga e importante fetta di
mercato. A sua volta, la serietà del brand legittima ulteriormente la
professionalità di Maria, anche per quelle fasce di consumatori meno avvezze
al mondo dei social, che magari non la conoscono come “l’igienista dei Reel”.
Uno scambio perfetto, non ti pare?

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3.3. Cosa fare (ed evitare) per
diventare il miglior influencer di
Instagram
Dopo questa carrellata di esempi virtuosi, da cui puoi lasciarti ispirare (e che
devi conoscere), se vuoi lanciarti nel mondo degli influencer, passiamo a una
questione più spinosa ma altrettanto importante.

Nel paragrafo precedente, attraverso esempi di personaggi noti e meno noti,


abbiamo visto quali sono le tecniche da adottare per avere successo su
Instagram come influencer.
Adesso andremo a vedere, invece, quali sono i comportamenti da evitare e gli
esempi da non seguire.
Pronto per questa nuova tappa del nostro viaggio nel mondo del marketing
su Instagram? Bene, proseguiamo!

Se noti che i tuoi follower non aumentano, assicurati, innanzitutto, di avere


un profilo pubblico, meglio ancora se in modalità business.

In questo modo puoi essere raggiunto più facilmente dagli utenti e perché no,
magari anche dalle aziende del tuo settore, che potrebbero trovare in te il loro
nuovo testimonial. Ma se non hai una finestra sul mondo, come potrai essere
notato?

Una volta reso accessibile il tuo profilo, dovrai fare il modo di essere
raggiunto da utenti interessati al tuo ambito di riferimento. Come fare? La
maggior parte degli utenti di Instagram cerca contenuti interessanti o profili
da seguire tramite gli hashtag.

Quindi: vietato postare foto o video senza hashtag!

Se consideriamo, il post seguente, di questa appassionata di fitness e aspirante


influencer nel mondo dei bilancieri e dei bilancini, potrebbe apparirci
impeccabile.
Allora perché è riuscito ad ottenere solo 9 commenti?
Analizziamolo insieme!

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Innanzitutto è un post utile, perché spiega una ricetta dietetica, e una pagina
che si occupa di fitness è il luogo ideale.
C’è una foto curata e accattivante, così come la caption del post: tono
informale che fa sentire tutti come tra amici.
Font ed emoticon rendono il testo più dinamico ed allegro e invogliano a
leggere fino alla fine senza stancarsi.
Menzione del brand Naturasì Italia, per strizzare l’occhio all’azienda nella
speranza di farsi notare.
Tutto al suo posto, ma se osserviamo attentamente manca qualcosa di
fondamentale: non ci sono hastag!
E questo ha fatto sì che la sua foto, e il post annesso, avessero pochissima

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visibilità e di conseguenza interazioni. Insomma, tanto lavoro sprecato.
Peccato.
Se la nostra amica avesse scelto gli hashtag giusti, avrebbe potuto vedere le
interazioni salire vertiginosamente!
Un post del genere, con i giusti hashtag, le avrebbe permesso di arrivare non
solo agli appassionati di fitness, ma anche a quelli di cucina. Un’occasiona
mancata!

Un altro errore da non commettere, se vuoi diventare un influencer, è


quello di inserire nei tuoi post degli hashtag vietati da Instagram.

Anche uno solo, renderà nulli tutti gli altri e, a conti fatti, il tuo post risulterà
invisibile per gli utenti.
Se hai postato un contenuto e noti che non ha ottenuto il riscontro che
speravi, in termini di interazioni con i tuoi follower, assicurati che non ci
siano hashtag vietati al suo interno!

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Come fare per scoprire se uno dei nostri hashtag è stato bannato da
Instagram?

Semplicemente inserendolo nella barra di ricerca e selezionando la voce


“hashtag”, come possiamo vedere nelle immagini sopra.

Per restare in tema fitness abbiamo scelto l’hashtag “bikinibody”: prima di


mostrarci le foto Instagram ci avverte che si tratta di un hashtag vietato,
perché “alcuni post potrebbero non rispettare le Linee guida della community di
Instagram”.
Morale della favola? Prima di inserire qualsiasi hashtag a un nostro
contenuto, prendiamoci qualche minuto di tempo per controllare che
si tratti di un hashtag permesso da Instagram.

Questo ci metterà al riparo da qualsiasi rischio di ban da parte della


community di Instagram e renderà fruttuoso ogni nostro sforzo di creare dei
contenuti interessanti per i nostri follower.
Instagram è un social basato sulle immagini, ma non basta postare la foto del
prodotto che intendiamo sponsorizzare, per avere successo con i nostri
follower.
Gli utenti di Instagram, come di qualunque altra piattaforma, non
sopportano le pubblicità martellanti. Tienilo sempre presente!

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Evita di trasformare la tua pagina Instagram in un catalogo di prodotti
o un volantino con un elenco di servizi.

Devi creare con i tuoi follower un rapporto basato sulla comunicazione


efficace. Prima di proporre loro qualcosa, devi mostrargli come questo possa
migliorare la loro quotidianità. Devi cercare di indurre un bisogno o
soddisfarne uno già esistente attraverso il prodotto o il servizio che
sponsorizzi.
Per influenzare le persone, devi essere il primo a credere in ciò che stai
facendo, mostrando la passione per il tuo lavoro e la professionalità che hai
acquisito con l’esperienza.

Quando i follower inizieranno ad aumentare, attirati dai tuoi contenuti utili e


di ispirazione, dovrai fare in modo di tenere sempre alta l’attenzione su di te e
la tua pagina. Questo ti servirà a sfruttare il passaparola, per ottenere sempre
nuove visualizzazioni e nuovi seguaci, oltre che a saldare il legame di
ammirazione e fiducia che hai instaurato con chi già ti segue da tempo.

Come fare tutto ciò? Poni domande ai tuoi follower per farli sentire
importanti, ascoltati, coinvolgili nelle discussioni, e, nella tua strategia di
comunicazione con loro, metti in conto di dedicare un tot di tempo a
rispondere alle loro domande, dubbi e curiosità.

Solo in questo modo riuscirai a creare intorno a te una community vera, fatta
di persone che si fidano di te e del tuo parere e ti considerano un punto di
riferimento nel tuo settore.

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Proprio così fa l’endocrinologa Ilaria Messuti, che cerca di spiegare i concetti
della sua delicata professione con chiarezza, semplicità e un pizzico di ironia.

In questo modo è riuscita a riunire intorno a sé un’autentica community di


persone interessate all’argomento, perché magari soffrono di patologie
endocrine e cercano risposte chiare ai loro sintomi ed una strada da seguire
per prendersi cura, con consapevolezza, della propria salute.

Nel suo feed Ilaria ha inserito delle Storie in evidenza nelle quali tratta gli
argomenti più richiesti della sua professione. In questo modo, per chi la segue
abitualmente, o capita per la prima volta sul suo profilo, basterà cercare
l’argomento di cui vogliono saperne di più, e troveranno all’interno della
Storia tutti i post ad esso dedicati, senza perdersi sulla pagina.

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Ilaria, come possiamo vedere dalle immagini sopra, ha creato con i propri
follower una sorta di appuntamento fisso: periodicamente si mette a loro
disposizione per rispondere a domande che riguardano il suo settore, e per
rispondervi utilizza delle Storie parlate, così da creare un dialogo più
immediato con chi la segue. Insieme alla spiegazione del quesito, aggiunge
una didascalia con le informazioni più importanti da tenere presente, magari
da appuntare.
Insomma, Ilaria è un perfetto esempio di come un influencer, a prescindere
dal suo settore di riferimento, dovrebbe interagire con i propri follower,
offrendo contenuti utili e spiegati in modo chiaro, coinvolgimento del
pubblico e dialogo continuo.

Se riuscirai a mettere in pratica queste semplici ma efficaci, regole, anche tu


potrai vedere crescere la tua community, non solo in numero ma anche in
interazioni. Te lo garantisco.

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Esercizio: Individua il tuo follower
target ed elabora la tua prima
Content Strategy
Adesso sarai tu a scendere in campo, mettendo in pratica i consigli che hai
trovato in questo capitolo.

Se desideri diventare influencer, hai, innanzitutto, bisogno di un campo


entro il quale muoverti: che sia il tuo lavoro o una delle tue passioni.
Una volta individuato il settore nel quale ti senti più a tuo agio, inizia a
chiederti a quale pubblico rivolgerti per fare presa con i tuoi argomenti.

Rispondi alle seguenti domande, per farti un’idea di quale dovrà essere il
punto di partenza:

. Qual è il tuo settore?


. Sei un professionista o un appassionato?
. Il tuo settore prevede un contatto diretto col pubblico o puoi startene
dietro le quinte?
. Hai a che fare con la vendita di prodotti fisici o di servizi?
. Quali sono le caratteristiche del tuo pubblico? (età, sesso,
occupazione, hobby...)
. Quanto tempo vuoi (e puoi) dedicare a questa attività su Instagram?

Rispondendo a queste domande, ti sarai fatto un’idea del tipo di lavoro che
c’è alla base di una content strategy: conoscere il tuo pubblico e
adattare ad esso il tuo tone of voice, così da non essere mai fuori luogo
ma, al contrario, risultare sempre coinvolgente e motivante per chi ti
segue.

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I segreti svelati in questo capitolo
Siamo arrivati a metà del nostro percorso, sembra appena iniziato, vero?
Eppure abbiamo già fatto tanta strada insieme!

In questo capitolo abbiamo conosciuto da vicino la figura cardine


dell’Instagram Marketing: l’Influencer.
Ora sai che gli influencer non sono tutti uguali ma si differenziano in base a:
. Numero di follower (mega, macro, micro e nano influencer);
. Background.
Abbiamo, ancora, visto insieme in cosa consiste l’attività dell’influencer.
Abbiamo esaminato le diverse strategie di comunicazione suddivise
per tipo di influencer e di prodotto o servizio che questi vuole
sponsorizzare.

Abbiamo aperto insieme un varco in questo misterioso mondo rendendolo


un po’ più familiare e raggiungibile.

Sei ancora convinto che solo se ti chiami Chiara Ferragni puoi fare
l’influencer?

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4. DIVENTA INSTAGRAM
SOCIAL MEDIA MENAGER

4.1. Come rendere l’Instagram


Marketing la tua professione
Nel capitolo precedente abbiamo indagato da vicino il mondo degli
influencer e cercato di capire come diventare uno di loro, per diventare
“influenti” nel proprio settore professionale, sfruttando le competenze
acquisite.

Adesso è arrivato il momento di fare un ulteriore passo in avanti nel nostro


percorso. In questo capitolo, ci occuperemo di un’altra figura professionale
che si muove nel panorama del marketing su Instagram: il Social Media
Manager.

Chi è costui? Di cosa si occupa nello specifico?

Fino ad ora abbiamo analizzato le strategie di social media marketing di


aziende, grandi e piccole, di liberi professionisti e di influencer più o meno
famosi, per carpirne i loro segreti o, anche, per non ripetere i loro errori in
termini di promozione e comunicazione.

Devi sapere che, quasi sempre, soprattutto dietro le realtà aziendali o


istituzionali più grandi e complesse, si cela questa figura professionale (che
può essere un singolo o un team di social media manager), che si occupa della
gestione della comunicazione via social.

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Aziende, liberi professionisti e personaggi pubblici, possono rivolgersi ad un
Social Media Manager, affidandogli il compito di curare la propria presenza
sui social, in tal caso su Instagram. Ma cosa vuol dire “curare la propria
presenza sui social”?

Significa, innanzitutto, definire degli obiettivi: “Perché tale azienda vuole


stare su Instagram? Quale risultato vuole raggiungere? A quale target
di utenti si rivolge col suo messaggio e la sua filosofia? In che modo
può aumentare la propria visibilità su questa piattaforma?”.

A queste e a tante altre domande, è pronto a rispondere il Social Media


Manager, il cui obiettivo principale è far ottenere la massima visibilità ai propri
clienti, per poi convertirla in lead, ossia azioni concrete (come effettuare un
acquisto online, chiedere un preventivo, ecc.).

In caso questo percorso professionale ti interessasse, ti do subito alcune info


utili. Intanto, si può lavorare come Social Media Manager o da soli, come
freelance, da liberi professionisti con partita Iva, o presso una Web Agency
specializzata. Il vantaggio di lavorare come freelance è rappresentato dalla

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libertà operativa ed espressiva, mentre lo svantaggio è che non si ha uno
stipendio fisso, perché ci di deve procacciare il lavoro da soli. Oggi ci sono
piattaforme online, come Fiverr, attraverso le quali si possono offrire i propri
servizi su un mercato internazionale, offrendo costi competitivi. Da
dipendenti, invece, uno stipendio da Social Media Manager, può partire dai
1.000 euro, fino ad arrivare ai 2.500, se si fa carriera e si arriva ai vertici di
un’agenzia di comunicazione. I suddetti sono stipendi medi da considerarsi in
Italia ma in altri paesi europei, come la Svizzera e l’Inghilterra, i corrispettivi
stipendi sono molto più alti.

Come si fa a qualificarsi per trovare lavoro come dipendenti da Social


Media Manager?

Dunque, innanzitutto, considera che la concorrenza è, oggi, spietata, perché è


un lavoro di moda, che vorrebbero fare un po’ tutti, rientrando nella categoria
delle nuove professioni digitali. Detto ciò, un buon percorso di formazione
può variare a secondo delle tue esigenze: ci sono percorsi universitari, post-
universitari (master), corsi post-diploma, corsi professionali, ecc.
Oggi sono molto in voga anche i corsi online, che non richiedono presenza
fisica, ma fai molta attenzione a cosa scegli, perché c’è molta fuffa in giro. Il
mio consiglio è di scegliere sempre il meglio, per andare sul sicuro, a meno
che tu non voglia iniziare da qualcosa di poco impegnativo, giusto per capire
se la cosa veramente ti interessa. In questo caso, possono andare bene anche i
corsi professionalizzanti organizzati dai Comuni, dalle Province e dalle
Regioni, generalmente gratuiti.
Altro percorso da non snobbare è quello del fai da te, da autodidatta. Se
veramente sei interessato, online ci sono moltissime risorse anche gratuite,
tipo videocorsi su YouTube o manuali come questo che stai leggendo.
Considera che, a mio avviso, in questo settore, contano più le competenze e
ciò che riesci a fare e a dimostrare, rispetto a un semplice curriculum. Quindi,
se impari e sperimenti, ottenendo successo, potrai iniziare tranquillamente un
tuo percorso professionale, fatto di collaborazioni e lavori da freelance. Del
resto, in un colloquio di lavoro, ti chiederanno, titoli a parte, “Cosa hai fatto in
questo campo? Hai qualche progetto a cui hai lavorato che puoi illustrarci?”.
Quindi, il mio consiglio è di imparare e sperimentare, sempre e comunque,
senza indugiare troppo. Leggi, studia, guarda video, impara dagli altri, poi apri
nuovi account e sperimenta.

Dunque, ti entusiasma l’idea di diventare il deus ex machina del successo di un


brand sui social? Tutti i segreti che fino a qui hai imparato ti hanno fatto
venire voglia di intraprendere questo tipo di professione? Se hai risposto sì,
continua a seguirmi!

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4.2. Come creare contenuti
brandizzati e collaborare con gli
Influencer
Il primo passo per un Social Media Manager, una volta definito l’obiettivo del
proprio cliente, è la creazione di contenuti brandizzati. Ma cosa sono?

I contenuti brandizzati sono video, foto o Storie, che contengono, al


proprio interno, dei messaggi pubblicitari. Instagram mette a
disposizione delle aziende questa nuova funzionalità, che consente di
promuovere i post degli influencer, come se fossero degli annunci pubblicitari
a tutti gli effetti. Una volta creato il post, l’influencer ottiene l’approvazione
dell’azienda ad essere menzionata in quel contenuto, ed ecco che il
messaggio pubblicitario può essere lanciato su Instagram!

Nelle immagini precedenti puoi vedere un esempio di contenuto brandizzato


creato da Federica Panicucci, in collaborazione con Nivea, azienda tedesca di
cosmetici, tra le più famose anche in Italia.

Il post è creato e condiviso direttamente da Federica sulla sua pagina


Instagram, taggando e menzionando il brand del quale è testimonial, in modo
tale che i suoi follower, attraverso questo post, semplicemente cliccando,
possano visitare la pagina di Nivea, trovando, magari, qualcosa che fa al caso
loro.

La caption serve a presentare un siero antimacchie per il viso, e Federica lo fa


utilizzando un linguaggio colloquiale che mette a proprio agio i follower, che,

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in tal caso, sono donne in target con la nostra testimonial.

Questo tipo di comunicazione accorcia le distanze tra influencer e follower e


mette gli utenti a proprio agio, perché fa percepire loro che anche un
personaggio famoso è afflitto dagli stessi piccoli problemi di pelle di tutti noi
“comuni mortali”.

Contemporaneamente, legittima un certo prodotto perché il volto


dell’influencer famoso è garanzia di affidabilità.
I follower (e potenziali clienti) sono portati a pensare che se quel personaggio
ha deciso di metterci la faccia, sicuramente quel prodotto funziona, quindi si
fidano e sono spinti ad acquistarlo.
Puoi sicuramente capire che, a differenza della televisione, che è generalista, la
comunicazione social è molto più mirata. Se la Nivea manda uno spot
televisivo, benché opportunamente targettizzato, è probabile che lo vedranno
anche persone non in target con il prodotto. Invece, tramite un profilo social
specifico, questa “dispersione “ è molto più limitata. Inoltre, mentre una
campagna tv deve pagare il testimoniale ma, soprattutto, il mezzo televisivo,
nel social marketing, ci si limita a pagare solo il testimonial, quindi la
campagna sarà molto meno onerosa. Capisci i vantaggi dell’Instagram
Marketing?

Sopra vediamo un’altra sfaccettatura della stessa campagna pubblicitaria:


adesso è Nivea a condividere un’immagine di Federica. Possiamo vedere il
risultato dell’applicazione del siero sulla sua pelle uniforme e il prodotto
protagonista, mostrato in primo piano.
Federica indossa un indumento blu, che ricorda il logo di Nivea, e lo sfondo è
neutro: tutto concorre a mettere al centro il siero e la pelle perfetta di

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Federica.
Questo è un aspetto fondamentale di qualsiasi campagna social: la cura delle
immagini, che diventa ancora più centrale su Instagram, il social fotografico
per eccellenza.
Ed è proprio compito del Social Media Manager concordare con l’Influencer di
turno, il tipo di contenuto più idoneo per una determinata campagna
pubblicitaria. È essenziale, quindi, la collaborazione e la comunicazione, tra
queste due figure. Fondamentale, per il Social Media Manager, prima di
scegliere la giusta strategia insieme a cliente e Influencer, è scegliere proprio
l’influencer giusto.
Questa operazione, importantissima, va fatta insieme al brand cliente, dopo
aver definito gli obiettivi della campagna, in modo da scegliere il volto
influente più idoneo alla nostra causa. Dunque, dobbiamo considerare: il
numero di follower di un determinato Influencer, il suo target (che deve
coincidere col nostro), il suo tone of voice (che deve essere compatibile con
quello del nostro brand), il suo stile, ecc.

Un lavoro impeccabile in questo senso, lo ha hanno fatto i social media


manager di Soha Sardinia, il brand sardo di cosmetici naturali e sensoriali dai
profumi caratteristici dell’isola.
Quale testimonial migliore, per una linea di cosmetici sarda, se non una
bellissima showgirl originaria proprio della Sardegna? Soha Sardinia sceglie,
infatti, la sarda Giorgia Palmas, showgirl ed ex letterina, per sponsorizzare la
sua crema rassodante corpo, al profumo di Sardegna. Dunque, un’icona di
bellezza ammirata dalle giovani donne che sono il target di riferimento dei
prodotti del brand stesso.
Giorgia utilizza le Storie del suo profilo privato per presentare il prodotto e,

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all’interno di queste, menziona il brand, in modo che chiunque le visualizzi,
possa andare direttamente sulla pagina di Soha Sardinia. Ma fa anche un passo
ulteriore, aggiungendo anche una call to action, che invita a raggiungere il sito
stesso della casa cosmetica, in modo da poterla conoscere più da vicino e
ritrovarvi tutti i prodotti elencati, pronti per essere ordinati online.
Infine, consideriamo anche un ulteriore fattore, non casuale: probabilmente, il
target principale di questo brand è locale, dunque, sceglie un testimonial con
maggiore appeal locale, piuttosto che uno più neutro da questo punto di vista.
È chiaro che la Palmas è un personaggio nazionale, quindi, tale scelta va
benissimo a prescindere, per una campagna social nazionale. Però è chiaro
che la sua scelta esalta l’identità del brand.

Il lavoro fatto da Soha Sardinia con Giorgia Palmas è un altro esempio di


come creare in modo efficace contenuti brandizzati da parte dei Social Media
Manager che lavorano per brand più o meno famosi.

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4.3. Impariamo a utilizzare in
maniera strategica Tag, Hashtag e
Menzioni
Dopo aver definito insieme al cliente gli obiettivi della campagna di social
marketing, e aver scelto l’Influencer più adatto a diventare il volto di tale
campagna, cosa succede?

Il passo ulteriore che il Social Media Manager deve compiere è quello di far
girare il più possibile i contenuti della campagna pubblicitaria. E questo
avviene solo se all’interno dei contenuti ci sono i giusti hashtag, tag e
menzioni.

Potremmo realizzare foto e video spettacolari e curati in ogni minimo


dettaglio per la nostra campagna, ma se questi non girano sulla piattaforma di
Instagram, portandoci like, condivisioni, commenti e messaggi in direct,
il nostro lavoro sarà risultato del tutto inutile.

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Prendiamo come esempio questo post di Valentina Leporati, pasticciera di
Sarzana, celiaca e specializzata in dolci senza glutine. Come possiamo vedere
dalla foto, è circondata da snack Riso Scotti, il marchio di prodotti a base di
riso, un must have per i celiaci. Valentina è la testimonial ideale perché è celiaca
e, quindi, capisce le esigenze e le difficoltà, piccole e grandi, di chi vive la sua
stessa intolleranza. Inoltre è una pasticciera, pertanto se ne intende di cose
buone e di ingredienti di qualità. Infine, è un volto giovane e sbarazzino e la
sua immagine su Instagram piace.
Nel suo post mostra i prodotti che ha trovato nel “Box Dispensa” e
menziona ben due volte Riso Scotti, invogliando, così a visitare la pagina del
brand per scoprire come riceverlo. Obiettivo centrato! Lo scopo di questo
post è, infatti, proprio pubblicizzare il “Box Dispensa”.
La caption sembra quasi raccontare una storiella, il tono è colloquiale e ironico,
con tanto di citazione cinematografica di Fight Club. Tutto questo coinvolge
l’utente e gli fa dimenticare di essere, di fatto, davanti a una pubblicità,
suscitando curiosità nei confronti del brand Riso Scotti.
Beh, questo esempio è perfetto per farti riflettere ulteriormente sulla
forza e sull’efficacia dell’Instagram Marketing in termini di
targettizzazione.

Una Content Strategy efficace non comprende solo post in cui un prodotto
viene pubblicizzato, con o senza l’aiuto di un influencer. Fondamentali sono
anche i post divulgativi, quelli nei quali diamo ai nostri follower informazioni
sul nostro lavoro. Questo tipo di post è essenziale, soprattutto per i liberi
professionisti, in quanto racconta qualcosa in più su cosa fanno, su come
lavorano, e possono aiutarli ad allargare il giro della clientela.

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Come? Utilizzando i giusti hashtag, proprio come fa la nutrizionista Alessia
Campopiano nel post che segue.

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Il post a cui stiamo facendo riferimento è proprio di natura divulgativa e
questo concetto ti deve essere ben chiaro per comprendere nel profondo le
dinamiche dei social.
Divulgare significa trasferire conoscenze e competenze, in questo caso
via social. I divulgatori scientifici e culturali, se bravi, sono molto apprezzati
online, quindi, se producono contenuti interessanti, con un certa costanza,
sicuramente nel tempo si creeranno un buon seguito di follower targettizzati.
I follower si legano molto ai divulgatori bravi, per una sorta di riconoscenza,
perché sanno che stanno da loro ricevendo contenuti di valore gratuitamente.
Pertanto, si fidano di loro e qualora questi avranno qualcosa da promuovere,
è probabile che essi li supporteranno.
Del resto, sappi che molti divulgatori provenienti da YouTube,
Instagram e Facebook, oggi ricevono donazioni tramite piattaforme
specializzate come Patreon. Questo ti fa capire quanto profondo sia il
legame tra un bravo Influencer e i propri follower, se questi ultimi arrivano a
sottoscrivere, per supportare materialmente i propri beniamini, anche
donazioni e abbonamenti.
In Italia abbiamo la mania del gratis ma c’è anche molta gente che,
sentendosi speciale, coccolata e parte di un progetto comune, è pronta
anche a spendere soldi per una determinata causa.

Ma torniamo ad Alessia. Nell’esempio sopra citato, non sta pubblicizzando


nessun prodotto, non vuole vendere nulla, ma, anzi, da’ semplicemente delle
informazioni utili nel suo campo, l’alimentazione, a chi la segue.

Come fa un post come questo a rimbalzare da un profilo all’altro e a portare


traffico sul profilo di Alessia?

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Grazie al sapiente utilizzo degli hashtag!
Nota che Alessia ha scelto hashtag strategici: abbiamo quelli che si riferiscono
più specificamente alla professione, come #dietista, #nutrizionesportiva,
#nutrizioneclinica; poi ci sono gli hashtag che fanno riferimento alla sfera dei
disturbi alimentari e della consapevolezza alimentare, come #stopdca,
#eatingdisorders, #equilibioalimentare, #mindfuleating.

Entrambi questi gruppi di hashtag servono ad Alessia ad ottenere visibilità nel


suo settore, quindi, tra colleghi o altri professionisti della nutrizione, dello
sport, fino a quelli che si occupano di disturbi alimentari di vario genere; ma
servono anche ad attirare persone interessate a intraprendere un percorso
nutrizionale, magari a distanza.

Un altro gruppo di hasthag utilizzati da Alessia, forse il più interessante, è


quello che riguarda il suo territorio: vediamo, infatti, che include
#DietistaBergamo, #DietistaTreviglio, #Verdello, #Pagazzano. In questo modo,
può arrivare a persone che vivono vicino a lei, che magari hanno bisogno di
un consulto in merito alla loro alimentazione.

Quante persone su Instagram fanno una ricerca per parola chiave delle cose
di cui hanno bisogno? In questo modo Alessia si apre a varie possibilità: può
essere trovata da chi cerca un consulto in presenza o online, ma anche da
colleghi con cui possono nascere interessanti scambi e collaborazioni.

Oltre agli hashtag e alle menzioni, per diffondere il più possibile i nostri
contenuti sui profili degli utenti appartenenti al nostro target di riferimento, e,
magari, farci notare dai brand che più ci interessano, possiamo ricorrere
anche a un altro strumento: il tag nelle foto, nelle storie e nei video.

Negli esempi che vediamo di seguito, due aspiranti food influencer con la
passione per il cibo salutare, oltre che gustoso, taggano nelle foto delle loro
ricette alcuni brand famosi come Yomo, Naturasì, Misura, e Mulino Bianco.
Sai perché? Semplice, sono i brand degli ingredienti utilizzati per le loro
ricette! In questo modo la visibilità dei post è duplice: da un lato le loro foto
finiranno tra quelle dei brand taggati, dall’altro i brand in questione, senza
alcuno sforzo, avranno un contenuto di qualità e creativo nel quale compare il
loro nome.

Utilizzando dei semplici tag all’interno dei post, le influencer finiranno sulle
bacheche dei clienti dei brand, e i brand avranno a disposizione un vero e
proprio spot pubblicitario, nel quale non ci si limita a mostrare il prodotto in
sé ma ciò che di bello e di buono con quel prodotto si può preparare.

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In tutto ciò, tali sinergie virtuali di marketing, sono avvenute gratuitamente e
puoi ricorrere anche tu a questo stratagemma, in modo totalmente legale.
Anche questo è Instagram Marketing!

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4.4. Il monitoraggio dei risultati e il
calcolo del ROI con Instagram
Insight
Uno dei primi argomenti di cui ci siamo occupati in questo manuale è il
passaggio dal profilo privato al profilo business. Ma perché questo è così
importante? Perché il profilo business ci offre la possibilità di usufruire di
Instagram Insight, ovvero di accedere a una serie di dati che sono
fondamentali per capire che direzione far prendere al nostro profilo e alle
nostre campagne di marketing.

Come possiamo osservare dagli esempi che seguono, gli Insight hanno varie
sezioni. Innanzitutto, possiamo monitorare la crescita o la diminuzione dei
follower, in un determinato periodo di tempo. Abbiamo, poi, la parte
dedicata all’engagement dei nostri contenuti: possiamo, quindi, sapere che
copertura hanno ricevuto, quanto pubblico hanno raggiunto, quanti click, sul
nostro profilo o sui vari link inseriti in biografia, siamo riusciti ad ottenere.
C’è anche una parte dedicata al pubblico di follower: possiamo saperne sesso,
età, provenienza geografica e conoscere il momento della giornata nel quale
sono più attivi su Instagram.

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Fondamentale è anche la sezione dedicata al monitoraggio dei risultati dei
singoli post, che ci permette di risalire fino a due anni addietro. Qui possiamo
sapere quanti mi piace e commenti i nostri hanno ottenuto, quante volte sono
stati condivisi con altri utenti di Instagram o salvati.
Lo stesso strumento di monitoraggio è disponibile anche per le Storie e
risulta ancora più importante utilizzarlo, in quanto le Storie durano solo 24
ore, dunque, occorre tenere traccia nel tempo dei risultati che hanno
ottenuto. Con Instagram Insight possiamo sapere quanti like, risposte in
direct, tocchi in avanti o indietro e uscite, hanno ottenuto.
I dati che possiamo ottenere utilizzando Instagram Insight sono fondamentali
per le nostre campagne di marketing, perché ci aiutano a indirizzarle nella
direzione giusta e a conoscere meglio il target di pubblico che ci segue.
Monitorando costantemente gli Insight, possiamo conoscere le caratteristiche
e le esigenze dei nostri follower e i contenuti che hanno apprezzato di più, in
modo da poterne riproporre il format nel tempo.

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Anche se abbiamo trovato il tipo di contenuto che sembra funzionare presso
il nostro pubblico, periodicamente è bene sperimentare soluzioni nuove
rispetto al consueto e utilizzare gli Insight per capire se ciò che presentiamo
di nuovo funziona o meno.
Così potremo mantenere sempre alta l’attenzione dei nostri follower ed
evitare che un certo tipo di contenuti, sempre della stessa natura, possa alla
lunga creare disinteresse per la nostra pagina.
Se con un cambio di contenuti dovessimo notare un calo delle interazioni con
i nostri utenti, potremo facilmente ritornare al nostro format originario e
consolidato. Nulla ci vieta di sperimentare le soluzioni più efficaci per attrarre
e conquistare il nostro pubblico ed Instagram ci offre tutti gli strumenti per
far fruttare il nostro impegno e la nostra creatività. Considera che, bene o
male, tutti i format sono soggetti, alla lunga, ad invecchiare, anche perché i
social sono un terreno di gioco molto dinamico e fluido. È giusto, quindi,
sperimentare, anche prendendo spunto dagli altri. Questo succede
puntualmente per Influencer, Tiktoker e YouTuber.

Tornando al marketing, come facciamo a capire se la nostra campagna


sta funzionando?

Semplice! Possiamo ricorrere al Return of Investment (ROI).

In soldoni è la differenza tra ciò che abbiamo guadagnato da una singola


campagna pubblicitaria e ciò che abbiamo investito per realizzarla.

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Per calcolare correttamente il ROI di una campagna di marketing su
Instagram, dobbiamo innanzitutto tenere presente cosa vogliamo ottenere da
quella campagna (e quindi quale risultato monitorare per capire se stiamo
lavorando nel modo giusto).
Abbiamo ideato la nostra campagna per aumentare i follower? Per lanciare un
nuovo prodotto o servizio? Per ottenere visualizzazioni a un video o al nostro
sito? Per aumentare il coinvolgimento dei follower con i nostri contenuti e
creare intorno a noi una community di appassionati? Per ognuno di questi
obiettivi il ROI ci offre dei parametri grazie ai quali possiamo monitorare il
nostro lavoro. Così potremo scoprire se occorre correggere il tiro
modificando qualche strategia.

Gli indicatori del ROI sono diversi. Innanzitutto, vi è la copertura


organica, ovvero, quante volte la nostra pagina viene menzionata da un altro
account in una Storia o nella didascalia di un post. In questo modo, i follower
del profilo che ci ha menzionato potrebbero incuriosirsi e fare un salto sulla
nostra pagina per saperne di più su di noi, e magari premere il tasto “segui”.
Le immagini che seguono sono un perfetto esempio di copertura organica.
Tinadietista_ è stata menzionata più volte da profili di altre professioniste che
la seguono. In particolare, è stato condiviso un suo post sui disturbi
alimentari, che, grazie a questo passaparola digitale, ha ottenuto una notevole
copertura organica. Chissà quanti tra coloro che hanno letto il post
menzionato, incuriositi, saranno andati a spulciare il profilo di Tina e si
saranno accodati alla schiera dei suoi seguaci.

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Come possiamo intuire dall’esempio in questione, se realizziamo dei
contenuti originali e validi per il nostro follower target, aumentare la nostra
popolarità su Instagram non sarà difficile, perché molte volte sarà chi ci segue
a far girare il nostro messaggio nella piattaforma.
Come è facilmente intuibile, la crescita del pubblico è una naturale
conseguenza della copertura organica, in quanto, più i nostri contenuti
viaggiano su Instagram, più è facile che utenti che prima non ci
conoscevano, inizino a seguirci.

L’aumento dei follower è un altro indicatore del ROI e può anch’esso


dirci molto sulla nostra strategia di marketing.
Se ci rendiamo conto che determinati contenuti, a differenza di altri, ci fanno
crescere, allora sarà bene sfruttare al massimo tale leva, pur non cadendo
nell’errore di risultare troppo ripetitivi agli occhi dei nostri follower.

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4.5. Come sviluppare un funnel per
vendita con Instagram Shopping
Siamo arrivati ad un punto cruciale del nostro percorso. Sappiamo come
creare contenuti interessanti, che catturino l’attenzione del nostro pubblico,
abbiamo capito cosa funziona e cosa no, e sappiamo come parlare ai nostri
follower, utilizzando il giusto tone of voice e le tecniche di copywriting che più
sono congeniali al messaggio che vogliamo veicolare. Adesso è il momento di
fare un passo ulteriore, per portare il nostro pubblico fuori da Instagram e
trasformare i follower in clienti. Come possiamo farlo? Utilizzando la
funzione Instagram Shopping, come andremo a vedere qui di seguito,
utilizzando l’esempio della pagina Instagram di Sephora Italia.

Il feed della pagina di Sephora Italia, subito dopo il link al sito internet,
contiene il comando “visualizza shop”, una sezione nella quale è possibile
visualizzare i prodotti del brand, divisi per categoria. Nel caso di Sephora,
troveremo prodotti per la cura del viso, del corpo, make-up, profumi, ma lo
stesso principio può essere applicato a qualsiasi brand.

Fondamentale è ricordare che: per utilizzare Instagram Shopping


dobbiamo promuovere prodotti fisici e non servizi; Instagram
Shopping non è abilitato in tutti i paesi (in Italia lo è!); per usarlo è
necessario avere la versione aziendale di Instagram e Facebook, ed un
catalogo di prodotti su Facebook.
Una volta che ci siamo assicurati di essere a posto con tutti i requisiti,

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potremo dividere la nostra merce per categorie, in modo che alla vista risulti
più facile, per i nostri potenziali clienti, andare nella lista giusta a cercare il
prodotto che gli interessa acquistare.

Scorrendo il feed di Sephora Italia, possiamo vedere che alcuni post sono
caratterizzati da un’icona a forma di borsetta, in alto a destra: questo simbolo
indica che i prodotti contenuti nel post si trovano anche nella sezione
shopping. Se andiamo a cliccare su una qualsiasi delle foto con la borsetta
(come il post che pubblicizza la maschera peeling qui sotto), si aprirà una
pagina contenente l’immagine del prodotto, il nome e una didascalia ad esso
dedicata.

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Cliccando sulla targhetta che contiene il nome del prodotto, si aprirà una
ulteriore pagina, con una descrizione più tecnica e dettagliata e il comando
“visualizza sul sito web”, come mostrano le immagini che troviamo qui di
seguito.

Taggare i propri prodotti all’interno dei post, come fa Sephora Italia, aumenta
il tasso di conversione e rende l’esperienza di acquisto più facile per il cliente,
che non dovrà fare altro che seguire il brand, cliccare sul prodotto a cui è
interessato e verrà automaticamente indirizzato alle informazioni utili
all’acquisto. Tutto senza essere uscito dalla pagina del brand di suo interesse.

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4.6. Il lato oscuro di Instagram: le
strategie Black Hat
Abbiamo visto finora che per ottenere successo nell’Instagram Marketing
occorrano molto impegno e dedizione. Occorre dedicarsi quotidianamente
alla cura e alla crescita della nostra pagina, per ottenere dei risultati importanti
in termini di visibilità, aumento dei follower e loro coinvolgimento con i
nostri contenuti. Abbiamo visto che è opportuno offrire a chi ci segue
contenuti utili e originali.
Tutto molto bello e genuino, fin qui. Tuttavia, dobbiamo essere consapevoli
che non tutti gli utenti business di Instagram ottengono gli stessi risultati in
modo trasparente, come cerchiamo di fare noi con il nostro impegno
quotidiano.

Nel variegato mondo di questo social esiste una fetta di utenza che cerca di
aggirare gli ostacoli, per raggiungere più facilmente e senza fatica le vette più
alte.

Le strategie usate da questi utenti sono definite, in gergo, strategie di Black


Hat, cappello nero.

In cosa consistono queste strategie?


Sono delle scorciatoie usate da alcuni utenti per aggirare l’algoritmo di
Instagram, aumentando in maniera illegale i propri follower o la visibilità dei
propri contenuti, per ottenere un maggior coinvolgimento di pubblico.

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Perché parliamo di strategie di Black Hat?
Perché se le conosci, puoi riconoscerle e difenderti se ti accorgi che qualche
utente poco onesto cerca di usarle contro di te.

La prima e più frequente strategia di Black Hat è l’aumento fittizio dei


propri follower mediante il loro acquisto in “pacchetti” in vendita su
molteplici siti internet.

Perché alcuni gestori di account business decidono di acquistare


follower?
Per avere, agli occhi degli altri utenti di Instagram un’immagine, futtizia, di
autorevolezza e prestigio.

Tanti follower = pagina valida, secondo loro, e questo è vero ma quando i


follower sono veri e aumentano in maniera graduale, vera e autentica, a
seguito di una precisa strategia di social media marketing. Lo stesso assioma
perde di veridicità quando i follower sono fake, ossia acquistati a pacchetti da
siti che li offrono sottoforma di bot (profili automatici).
Di questa differenza sostanziale Instagram (che non è tonto!) può accorgersi
e penalizzare i profili che fatto ricorso all’acquisto di follower. In che modo?
Bloccando l’account!
Benvenuti in una nuova puntata di “chi va per questi mari, questi pesci piglia!”.

Un’altra strategia di Black Hat, che molti profili business possono utilizzare
per giocare sporco, proprio facendo leva sul fatto che Instagram sanziona
l’acquisto di follower, è aumentare illegalmente i follower della
concorrenza.
In questo modo il malcapitato profilo si ritroverà con un numero di follower
spropositato rispetto alle interazioni effettive con i propri contenuti e in
breve tempo potrebbe, non solo essere sanzionato da Instagram, ma essere
messo in cattiva luce nei confronti dei suoi follower reali e di altri profili con i

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quali potrebbe collaborare in futuro.
Infatti, le aziende più prestigiose, sempre alla ricerca di nuovi influencer con
cui collaborare, sono attente ai profili con un seguito più massiccio, ma prima
di iniziare una collaborazione, si assicurano che il seguito dell’influencer
scelto sia reale e non frutto di manovre poco chiare.

Ulteriore strategia di Black Hat spesso usata sono i commenti spam


contenenti hashtag e parole chiave, lasciati nei propri post per tentare un
aumento delle interazioni, oppure commenti falsi o completamente fuori
contesto rispetto al tema dei post, lasciati nei profili concorrenti. Questa
pratica comporta delle ripetute segnalazioni al profilo che lascia i commenti e
può portare addirittura al blocco del profilo dello “spammatore seriale”, ad
opera di Instagram.
Nelle immagini che seguono possiamo vedere alcuni esempi di commenti
spam sotto un post della regina delle influencer, Chiara Ferragni. Una foto che
è riuscita a collezionare più di duecentomila like e più di cinquecento
commenti, rappresenta un terreno fertile per chi cerca di farsi notare su
Instagram sfruttando la fama altrui e contando sul fatto di restare impunito
dai controlli della piattaforma, visto che le interazioni sono veramente tante.
Ma ci scommettete che, come li abbiamo scovati noi questi furbacchioni, li ha
beccati anche Instagram?

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Come abbiamo visto in questo ultimo paragrafo, l’algoritmo di Instagram è
molto attento ai furbetti e a chi cerca di “giocare sporco” per aumentare la
sua popolarità sulla piattaforma, utilizzando le varie tecniche di Black Hat.

Insomma, devi sapere che, anche su Instagram, non è tutto oro quello che
luccica e, inoltre, anche questo social è soggetto a pratiche di hacking.

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4.7. I trucchi di Growth Hacking
Ci sono anche altre strategie che possono essere utilizzare per influire in
maniera positiva (e questa volta lecita!) sull’algoritmo di Instagram. Queste
sono definite strategie di Growth Hacking.

Una volta individuato, come ormai abbiamo imparato a fare, il nostro


follower target e i profili di riferimento della nostra nicchia, inizia un
importantissimo lavoro di monitoraggio della concorrenza.
Andiamo a scovare i post dei profili affini al nostro che hanno ottenuto
più successo di pubblico. Gli utenti che avranno apprezzato determinati
post dei nostri concorrenti, saranno sicuramente interessati al nostro ambito,
quindi, con moderazione, cominciamo a seguirli, mettendogli follow.
Questo passaggio è molto delicato e va affrontato con metodo e cautela. Non
mettiamo “segui” a raffica a decine di profili a caso, ma selezioniamoli.
Assicuriamoci che si tratti di profili di utenti reali e realmente attivi e non di
profili fake. Inoltre, non ne aggiungiamo alla nostra lista dei seguiti troppi in
un lasso di tempo breve, perché rischieremmo di far insospettire Instagram e
di far scattare il ban! A cosa serve seguire utenti in target con il nostro
progetto? Innanzitutto a farci vedere da loro, dato che Instagram ci notifica
chi inizia a seguirci. Poi, molti di questi utenti è probabile che ricambieranno
il follow, così, pian piano, grazie a questa strategia, i nostri followers
aumenteranno. Molti, poi, dopo aver ottenuto il follow, li cancellano dalla
loro lista di persone da seguire, in modo da tenere sempre più alto il numero
dei followers, rispetto a quello delle persone che si seguono. Una strana

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mentalità di Instagram, vuole che sia figo avere molti più follower rispetto ai
profili che si seguono (non lo trovi un po’ snob?), mentre risulti più sfigato il
contrario. Non so tu come la pensi in merito. Lascio a te ogni considerazione,
limitandomi ad illustrarti i fatti. Questa tecnica è detta “Follow-Unfollow”,
perché chi lo pratica, prima mette il segui e poi, una volta ricambiato, lo
toglie. È una tecnica giusta, ingiusta, corretta, scorretta? Mah, è una tecnica
che moltissimi applicano scientificamente, con grande perizia e meticolosità.
L’importante, come ti ho detto, è non esagerare, altrimenti Instagram si
arrabbia e ti blocca.

Superato questo temutissimo scoglio, il prossimo passo per entrare nelle


grazie dell’algoritmo di Instagram, è quello di essere costanti nella
pubblicazione.
Non conta tanto quanti post pubblichiamo ogni volta, ma la nostra
frequenza di pubblicazione.
Cioè, è meglio pubblicare un post al giorno che pubblicarne 10 in un giorno e
poi scomparire per una settimana.
Scegliamo la frequenza che è più affine alle nostre esigenze, obiettivi e
disponibilità di tempo e cerchiamo di essere costanti, senza forzare troppo la
mano. Puntiamo ad una strategia di sostenibilità nel tempo.

Per renderci più agevole il lavoro possiamo ricorrere a un calendario


editoriale, con il quale organizzare la pubblicazione dei nostri contenuti.
Una volta scelta la frequenza di pubblicazione, scegliamo (magari chiedendo
ai nostri follower attraverso un sondaggio) il giorno e l’ora che preferiscono
(compatibilmente con le nostre esigenze e disponibilità, ovvio!) in modo da
assicurarci un adeguato engagement.
Scegliamo, poi, il tipo di contenuto che vogliamo realizzare. Anche in questo
caso ti può aiutare un sondaggio tra i follower, ma anche l’attenta
osservazione dei loro comportamenti sulla piattaforma, ti aiuterà a scegliere il
contenuto più adatto: post, Storie con didascalie ed immagini, Storie parlate,
video.

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Ultimo ma non meno importante, anzi, fondamentale per avere la giusta
copertura in termini di visibilità dei nostri contenuti, la scelta degli hashtag
più adatti al nostro ambito e al nostro follower target: solo in questo modo i
nostri contenuti rimbalzeranno da un profilo all’ altro e ci porteranno
visualizzazioni e nuovi seguaci.

Una volta che abbiamo raccolto tutte queste informazioni, utilizziamo un


foglio Excel, ma anche un semplice foglio di carta se facciamo parte della
vecchia scuola, e suddividiamo il mese o la settimana in base ai contenuti da
pubblicare andando ad appuntarci, per ogni giorno scelto, l’orario di
pubblicazione e il tipo di contenuto che andremo a pubblicare. Sì, per avere
successo nell’Instagram Marketing occorre anche essere un po’
secchioni, oltre che creativi. Un promemoria sul cellulare o sulla nostra
agenda personale, ci ricorderà, di volta in volta di andare a pubblicare quel
contenuto in quel determinato giorno.
In questo modo, saremo sicuri di rispettare una certa cadenza nella
pubblicazione dei contenuti. Questo ci permetterà, non solo, di mantenere
sempre alta l’attenzione dei nostri follower ma di essere anche premiati
dall’algoritmo di Instagram, che notando la nostra assiduità, farà più
facilmente comparire i nostri contenuti in alto nei risultati di ricerca dei nostri
potenziali seguaci.

Ti ho spesso nominato l’algoritmo di Instagram. Ma chi è costui, ti starai


chiedendo? Beh, diciamo che è un codice di programmazione informatico
che regola in automatico il comportamento di Instagram. Questo codice,
ovviamente, è segreto, perché se la gente conoscesse le regole con cui
l’intelligenza artificiale di Instagram ragiona, si comporterebbe di
conseguenza. Invece, ciò che si conosce sull’algoritmo di Instagram lo
possiamo solo dedurre dal suo comportamento, per adeguarci al meglio.

Dunque, ci sono delle cose che all’algoritmo di Instagram piacciono ed altre


no. Come ti ho detto, se pubblichi con frequenza regolare (e fai altre cose
buone), Instagram ti premia. Se fai il furbetto ricorrendo a pratiche poco
oneste, Instagram ti punisce.

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4.7. In che modo utilizzare i Bot e
altri strumenti esterni per
automatizzare il lavoro
Oltre al calendario editoriale, che è uno strumento “esterno” che utilizziamo
per renderci il lavoro più agevole, ci sono anche degli strumenti di supporto
targati Instagram.
Ad esempio, i Bot, che rendono automatiche tutte le interazioni del nostro
profilo, come i mi piace e i segui che mettiamo alle altre pagine, le risposte a
eventuali commenti o messaggi privati.

Un esempio è dato dal post che segue. Si tratta della pagina Instagram del
famoso brand di make-up milanese Pupa, che sceglie la cantante Baby K come
volto della campagna di sponsorizzazione di una delle sue collezioni estive.

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Com’era facilmente prevedibile, l’artista attira molti follower, che fanno
sentire la loro partecipazione inondando il post di commenti. I Social Media
Manager cosa fanno, quindi? Stanno lì a rispondere singolarmente ad ogni
utente? No! Usano i Bot di Instagram per rispondere in maniera automatica,
risparmiando tempo e fatica.
In questo modo Pupa avrà un aumento dell’engagement sulla propria pagina e
sul sito e un aumento dei follower, che si sentiranno importanti per il brand,
dato che il loro commento ha ottenuto una risposta! Non sottovalutiamo
l’importanza di creare una certa comunicazione con chi ci segue, che sia
tramite le risposte ai loro commenti o messaggi privati, i ringraziamenti sotto
un post o in una Storia. Dobbiamo fare il possibile per far sentire i nostri
follower persone, possibilmente speciali, e non dei numeri. Solo così
potremo ottenere la loro fiducia e stima, crescendo in maniera autentica su
questa piattaforma.
Ma facciamo che i Bot siano un aiuto ma non lasciamo tutte le pubbliche
relazioni nelle loro mani, altrimenti il nostro profilo perderà di umanità,
perché una risposta automatica è pur sempre una risposta automatica.

143
l
Il rischio che si corre abusando dei Bot, infatti, è che Instagram si accorga
che non stiamo facendo noi il grosso del lavoro ma stiamo usando delle
scorciatoie e ci penalizzi bloccando il nostro account.

Come fare per evitare questo inconveniente?


Dobbiamo usare i Bot in maniera intelligente e coerente con la nostra
pagina. Innanzitutto, impostiamo il filtro per aggiungere i follower di
account della nostra stessa nicchia di appartenenza, che utilizzano hashtag
vicini al nostro ambito. In questo modo Instagram vedrà che seguiamo
persone interessate alla nostra attività e da cui anche noi possiamo prendere
spunto per migliorarci. I nostri follower e i seguiti, quindi, non saranno
persone aggiunte a caso per fare numero, ma una platea di qualità e Instagram
noterà con piacere che siamo coerenti nel nostro lavoro di pubbliche
relazioni.

144
Cerchiamo, inoltre, di moderare la velocità con la quale iniziamo a seguire
profili. Se Instagram nota un incremento troppo veloce del nostro seguito,
potrebbe insospettirsi e puntare i riflettori su di noi, facendoci fare la fine
dell’account russo qui di seguito. Cerchiamo di perseguire una crescita
graduale e costante, senza picchi troppo evidenti.

Assicuriamoci, poi, che i nostri Bot vadano ad aggiungere profili non solo
affini al nostro, ma anche reali e realmente attivi e non fake. La nostra
community deve essere fatta di persone vere, attive e realmente interessate ai
nostri contenuti. Ricorda: la qualità premia sempre.
Utilizzando in maniera intelligente i bot potremo gestire più facilmente la
crescita della nostra pagina, che inevitabilmente con l’aumentare del numero
di contenuti, interazioni e follower necessiterà di un aiutino esterno.

145
Esercizio: Progetta un piano
editoriale per migliorare la tua
brand identity
In questo capitolo, che è stato uno dei più “tecnici”, abbiamo visto gli
strumenti che Instagram ci mette a disposizione per gestire in
autonomia la nostra pagina.
Paragrafo dopo paragrafo, abbiamo acquisito le conoscenze per manovrare
con sicurezza i “ferri del mestiere”, occupandoci di ogni aspetto della
gestione di un account business.
Abbiamo visto come scegliere gli influencer più adatti alla nostra
campagna pubblicitaria e come ottenere visibilità per il nostro brand,
collaborando con loro e “sfruttando” la loro immagine e, appunto, la
loro influenza sul pubblico.
Abbiamo imparato a utilizzare Instagram Shopping, per creare sulla
nostra pagina una sezione che sia una sorta di catalogo, attraverso il
quale i nostri potenziali clienti possano raggiungere velocemente il nostro sito
e acquistare, in pochi click, i nostri prodotti.
Abbiamo conosciuto insieme gli strumenti offerti da Instagram per rendere la
gestione della nostra pagina social molto più facile e veloce.

E adesso? Con la borsa degli attrezzi più ricca e tanta sicurezza in più,
possiamo metterci in gioco ed essere ancora una volta noi i protagonisti!

Proviamo a progettare un piano editoriale che renda più incisiva la


brand identity del nostro marchio!

A cosa ci riferiamo quando parliamo di brand identity?

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La brand identity è, appunto, l’identità del nostro marchio, ciò che vogliamo
comunicare ai nostri clienti, quello che vogliamo che i clienti provino
approcciando a noi e ai nostri prodotti, i valori nei quali crediamo e le
battaglie che intendiamo portare avanti.
La brand identity è ciò che resta del nostro prodotto anche molto dopo che è
stato acquistato.

Per fare in modo che il nostro prodotto crei nel cliente un’immagine ben
precisa, che può associare solo ed esclusivamente a noi, dobbiamo puntare,
innanzitutto, sull’unicità di ciò che andiamo a proporre.

Dunque, innanzitutto definisci la tua brand identity:


Chi sei? Cosa vuoi? Cosa offri di diverso dagli altri? Quali sono i tuoi punti di
forza (e di debolezza)? Chi sono i tuoi clienti ideali?
Espletato questo passaggio, metti nero su bianco la strategia per
comunicare i valori del tuo brand (e quando parlo di brand, parlo anche di
“personaggio”, se sei un influencer).
Quando dico nero su bianco, intendo proprio un documento scritto, non
solo idee volatili nella tua mente.
Quindi, hai definito i tuoi valori e obiettivi, hai definito il tuo target, hai
abbozzato la tua strategia di lancio, fatta di azioni materiali, tipo: genere di
post da pubblicare, frequenza di pubblicazione, ecc.

Ti sembrano cose difficili?


Beh, considera che tutto ciò che abbiamo visto insieme fino a qui andrà a
creare la brand identity: il giusto pubblico al quale rivolgerti, il tone of voice, le
strategie di comunicazione adeguate al tuo settore, al pubblico e alla
piattaforma di Instagram, il tipo di pubblicità più adatto ai tuoi obiettivi.

Ciò che manca per completare il quadro della tua brand identity è un bel logo,

147
se sei un’azienda, o un’immagine iconica se sei una persona.
Scegli con cura il tipo di caratteri, i colori, gli eventuali simboli o icone,
che andranno a caratterizzare la tua immagine e le tue grafiche.
Scegli una breve frase ad effetto che resti nella testa delle persone e li
rimandi subito al tuo brand.
Puoi servirti della ricerca per immagini di Google, di siti creati
appositamente per ispirare la fantasia come Pinterest, ma anche spiare la
concorrenza e ispirarti a loro, per creare il tuo logo personalizzato.
Scatena la tua fantasia, spremi le meningi e realizza un logo personalizzato
che sia la ciliegina sulla torta di tutto quello che hai imparato fino a qui.
Se proprio sei negato con la grafica, puoi sempre andare su Fiverr e scegliere
un graphic designer che, per pochi euro, realizzerà il tuo marchi in modo
professionale, seguendo le tue indicazioni e le ultime tendenze.

148
I segreti svelati in questo capitolo
In quest’ultima parte del percorso che stiamo facendo insieme, abbiamo un
po’ cambiato prospettiva, andando a conoscere più nel dettaglio il lavoro del
Social Media Manager, il deus ex machina, come lo abbiamo definito, che
può celarsi dietro al successo di un brand o di un professionista. Abbiamo
visto che un approccio strategico e programmatico alla materia può fare
la differenza, rispetto ad una gestione casuale e poco strutturata.

Abbiamo avuto modo di conoscere le tecniche e gli strumenti pratici per


rendere il lavoro più semplice e veloce, consapevoli che quando una
realtà economica cresce, per starle dietro occorre un aiuto, non si può
pensare di fare tutto da soli, soprattutto se ci si deve occupare di molteplici
aspetti.

Abbiamo visto, infatti, che il Social Media Manager, oltre a occuparsi di ideare
le campagna pubblicitaria, deve trovare i giusti influencer per
sponsorizzarla e occuparsi di ogni aspetto, dalla parte creativa, alla
comunicazione, al rapporto del brand con il pubblico.
Più crescono i numeri, più il lavoro di gestione operativa diventa importante,
pertanto, spesso, si cede alla tentazione di affidarsi a degli aiuti esterni, come i
BOT che, però, non sono proprio ben visti dall’algoritmo di Instagram.
Insomma, il lavoro del Social Media Manager non significa affatto perdere
tempo sui social, come molti ancora credono.

149
5. STRATEGIE DI SOCIAL
MEDIA MARKETING
INTEGRATE

5.1. Come integrare la tua strategia


di Instagram Marketing a
Facebook
In questo capitolo cercheremo di definire delle strategie che ci permettano di
traghettare il lavoro fatto fino a questo momento fuori da Instagram, verso
altri social, come Facebook, TikTok e YouTube, ad esempio.

In questo paragrafo, in particolare, andremo a vedere come è possibile


collegare, con un fil rouge, Instagram e Facebook.
Per farlo ci serviremo dell’esempio di Elisa Motterle, esperta di galateo e buone
maniere, che collabora con molteplici aziende, offrendo i suoi servizi di
consulenza dal vivo e online. Sui social Elisa condivide con i follower il suo
sapere acquisito attraverso studi specifici, master e una costante curiosità
personale, che la caratterizza fin da bambina, proponendosi di svecchiare il
galateo per adeguarlo alla contemporaneità, all’uso dei social e alle occasioni
formali e informali della vita di oggi.

Qui di seguito possiamo osservare l’aspetto che hanno le sue pagine social
principali, Instagram e Facebook, appunto.
Entrambe sono caratterizzate dalla stessa immagine del profilo, per dare una
certa continuità e accompagnare l’utente da una piattaforma all’altra senza
fargli percepire, a prima vista, fratture.

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151
Nelle immagini precedenti, Elisa, attraverso dei simpatici reel, mostra ai suoi
follower di Instagram come mangiare un cornetto secondo le regole del bon
ton, per essere sempre impeccabili, anche nelle situazioni più semplici e
informali.
Lo stesso contenuto è stato condiviso da Elisa anche sulla sua pagina
Facebook e lo troviamo con una grafica diversa nelle immagini che seguono.

Come possiamo facilmente notare confrontando il post di Instagram con


quello di Facebook, pur trattandosi dello stesso argomento, il tone of
voice, risulta diverso perché diversa è la platea alla quale Elisa si
rivolge e diversi sono i modi nei quali si comunica su Instagram e su
Facebook.

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Instagraam è il social delle immagini, della comunicazione immediata e
veloce, ed ecco che il reel, un breve video corredato di musica e di una
didascalia essenziale e asciutta, è lo strumento ideale per far passare un
messaggio, soprattutto frivolo e divertente come questo.

Su Facebook, invece, si dà più spazio alle parole, al dialogo, al confronto tra


gli utenti. Due platee diverse ma che possono ugualmente essere
interessate a questo tipo di contenuto. Quello che cambia è il modo nel
quale viene loro presentato. Elisa coglie questa differenza e pur partendo da
un contenuto pubblicato su Instagram (quindi con una buona parte del lavoro
già fatto!), lo adatta ai suoi fans su Facebook e riesce ad ottenere un
importante risultato anche su questa piattaforma.

Come gestire tutto ciò da un punto di visto tecnico, in modo efficiente?


Semplicemente collegando la pagina Instagram a quella Facebook, con pochi
click delle impostazioni, Elisa riesce a usare i contenuti che realizza su
entrambe le piattaforme, con il solo accorgimento di adeguare il linguaggio al
diverso pubblico.

In questo modo, oltre a risparmiare tempo e a tenere entrambe le pagine


sempre aggiornate, può spingere i follower di Instagram a seguirla anche su
Facebook e viceversa, incrementando, in ogni caso, la sua platea di estimatori,
ottimizzando le risorse, risparmiando tempo e denaro. Del resto, si sa,
Facebook ed Instagram appartengono allo stesso gruppo, quindi sono social
gemellati. Dunque, è normale ed opportuno sfruttare la possibilità di sfruttare
un processo automatico di pubblicazione multi social.

153
In un altro reel pubblicato su Instagram, Elisa ci parla del bon ton durante un
pic-nic, un’altra occasione che può sembrarci informale e rilassata, ma che se
vogliamo essere impeccabili, impone di seguire regole ben precise.

Questa volta Elisa, per portare i suoi follower di Facebook alla pagina
Instagram, non condivide semplicemente il reel, ma un articolo della rivista
Elle sulla giornata mondiale del pic-nic, che parla di lei e dei suoi suggerimenti
per allestire un pic-nic perfetto.

In questo modo, sfrutta la potenzialità di Facebook di dare più spazio alle


informazioni e alla dialettica, dando ai suoi follower un’immagine di
autorevolezza nel proprio settore, validata addirittura da un articolo di Elle.

154
5.2. Come integrare la tua strategia
di Instagram Marketing agli altri
social network
Dopo aver visto un esempio di come integrare la nostra strategia di
Marketing su Instagram a Facebook, occupiamoci, di uno dei social più
recenti e in voga, TikTok.

Questo social, nato nel 2016 in Cina, nel giro di pochissimo tempo si è
diffuso in tutto il mondo e attualmente spopola soprattutto tra i giovani. Ma
anche chi non è più un teenager e cerca un passatempo divertente, ha
imparato a sfruttarne le sue potenzialità e lo usa addirittura per dare una
marcia in più alla propria attività lavorativa nel mondo virtuale.

È proprio ciò che ha fatto la personal trainer Laura Diana, specializzata


nell’allenamento delle donne.

Questa giovanissima professionista offre anche percorsi di allenamento


online, ed è proprio per incrementare questo aspetto della sua attività, che è
sbarcata sui social.

155
Da un piccolo paesino della Sardegna, dove è nata, ha vinto la sua battaglia
contro i disturbi del comportamento alimentare, e poi ha deciso di formarsi
per diventare personal trainer. Laura è piombata nelle case delle sue allieve
sparse in giro per l’Italia attraverso la sua pagina Instagram, nella quale mostra
esercizi, ricette dietetiche, dando consigli su come mantenersi in forma e
condividendo i risultati ottenuti dalle sue clienti, grazie ai suoi programmi di
allenamento.

Nell’immagine sopra vediamo una delle sezioni della pagina Instagram di

156
Laura, quella dedicata ai reel condivisi direttamente da TikTok. Proprio
questo format ha permesso alla giovane di accrescere notevolmente il suo
pubblico, costituito principalmente da ragazze come lei, alla ricerca di una
propria identità e dell’autostima che, a quell’età, un corpo non perfettamente
conforme ai canoni estetici imposti da Internet, può vacillare.
Laura integra i post divulgativi e motivazionali su Instagram con i reel di
TikTok, che sono immediati, divertenti e di impatto. Questa sinergia le
permette di aumentare i suoi follower su entrambe le piattaforme, in quanto,
chi la segue su Instagram è incuriosito è divertito dai reel, mentre i suoi
follower di TikTok, che l’hanno conosciuta alle prese con i divertenti balletti
sulle note delle ultime hit del momento, seguendola su Instagram, scoprono
anche una professionista estremamente preparata ed energica nel motivare le
sue clienti. TikTok riesce a rendere ancora più coinvolgente, immediato e
contemporaneo Instagram, ed è per questo che utilizzarli insieme può
valorizzare la nostra strategia di Social Marketing, facendoci ottenere ancora
più risultati e dimezzando la fatica, in quanto possiamo facilmente
condividere i reel realizzati su TikTok sulla nostra pagina Instagram, senza
dover realizzare due contenuti differenti.

La condivisione è fondamentale, visto che i social sono tanti e


pubblicare ogni volta contenuti ex novo su ogni singola piattaforma, è
un lavoraccio. Dove si può risparmiare tempo, senza perdere qualità ed
efficacia della comunicazione, è bene farlo.
Una volta realizzato il reel della durata che preferiamo e aver aggiunto testo,
filtri, colonna sonora e tutto ciò che ci aiuti a rendere il nostro contenuto più
accattivante, non dovremmo fare altro che scorrere fino alla voce “condividi
automaticamente su” e selezionare l’icona di Instagram.
Semplice, vero? Come possiamo vedere dall’immagine che segue, bastano
davvero pochi passaggi per trasportare il mondo di TikTok sulla piattaforma
di Instagram e tenere sempre aggiornate entrambe le piattaforme senza
impazzire a creare contenuti differenti per ognuna.
È proprio questo che si intende per strategia social integrata: ottimizzare il
lavoro di social media marketing, prendendo più piccioni con una sola fava,
come suol dirsi.

157
In questo modo abbiamo anche la possibilità di rendere il rapporto con i
nostri follower più stretto e far conoscere vari aspetti di noi e del nostro
lavoro. Nulla ci vieta di collegare a Instagram sia la nostra pagina Facebook,
che quella di TikTok, in modo da offrire a chi ci segue uno sguardo a 360° sul
nostro lavoro. Possiamo, infatti, condividere articoli ed elaborare post più
lunghi e discorsivi, utilizzando lo spazio offerto da Facebook e sfruttare la
possibilità di intavolare discussioni con i nostri seguaci attraverso i commenti.
Ricordati che ogni social ha un suo target “core” ben preciso, quindi con una
strategia integrata di social media marketing possiamo andare a pescare
in vari bacini contemporaneamente. È ovvio che occorre adottare gli
opportuni accorgimenti, perché ciò che funziona su una piattaforme non è
detto che funzioni altrettanto bene sulle altre. Ma pur avendo una propria
piattaforma di riferimento, è bene espandere la propria presenza social il più
possibile, anche per ottimizzare e valorizzare la massimo il proprio lavoro e i
propri sforzi. Considera che le varie piattaforme si rincorrono continuamente
tra loro, infatti, se una lancia qualche novità che funziona, a breve, anche le
altre la implementeranno. È ciò che ha fatto Instagram con i reel, che si sono
ispirati a TikTok. Poi tale formato è sbarcato anche su Facebook e YouTube.

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Cerca di stare sempre sul pezzo, aggiornandoti di continuo, cercando di
cogliere sempre, quanto prima, le migliori tendenze. Considera ogni
piattaforma emergente e cerca di attuare sempre strategie integrate, per
ottimizzare il lavoro.
Cerca di salire sempre, quanto prima, sui cavalli social vincenti, tenendone
sempre d’occhio la crescita. Se un social perde colpi, molla la presa, mentre se
un altro inizia a spopolare, dedicagli sempre maggior attenzione.
Sai che il mondo dei social non finisce con le sole piattaforme fin qui
nominate. Considera anche Twitch, Patreon, Snapchat, Telegram,
Discord, il buon vecchio Twitter, e tutte quelle che emergeranno in futuro.
Sono piattaforme di varia natura ma se vuoi sfondare in questo settore non
devi trascurare niente e nessuno.
Ma ribadisco: ricordati che ogni social ed ogni piattaforma ha il suo “dress
code”, ossia il suo stile e il suo mood di comunicazione. Tieni sempre
presente questa cosa, per non risultare mai fuori luogo. Sarebbe come
presentarsi a un brunch in abito da sera.
Dunque, se con Instagram diamo a chi ci segue la possibilità di essere sempre
aggiornato sulle nostre ultime novità attraverso le Storie, le dirette e i post, e
con TikTok possiamo dare quel tocco di leggerezza ed ironia ai nostri
contenuti.

159
5.3. Social Media Marketing
integrato: una Case History
In questo paragrafo continueremo a vedere alcuni esempi di strategie di
Social Media Marketing che utilizzano altre piattaforme insieme ad Instagram.

È il caso dell’insegnante di yoga Barbara Beltrami.

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Più di dieci anni di pratica alle spalle e la decisione di passare dall’altra parte
del tappetino: non più solo allieva ma maestra. Da allora Barbara ha ideato
diversi protocolli di pratica yoga: classi per i principianti, classi di meditazione
e classi per gli allievi più avanzati, che uniscono le posizioni yoga al fitness e
al lavoro cardiovascolare. Insomma, ce n’è per tutti i gusti.

I vari programmi di Barbara sono in vendita sul suo sito internet e spiegati,
step by step, sul suo blog.

Chiunque voglia avvicinarsi a questa meravigliosa disciplina può allenarsi


comodamente da casa seguendo i video di Barbara, che ci guida e si allena
insieme a noi, mostrandoci, di volta in volta, le varie sequenze e posizioni da
assumere. Sul suo blog possiamo trovare approfondimenti sulla filosofia
Yoga, tutorial delle diverse posizioni, proposte di meditazione, insomma, uno
spazio in cui si fa yoga a tutto tondo, non solo sul tappetino.

Oltre ai programmi a pagamento accessibili tramite abbonamento e sempre a


disposizione dei suoi allievi, Barbara fornisce anche a chi non è abbonato dei
contenuti gratuiti ma altrettanto validi attraverso il suo canale YouTube.

161
Come possiamo vedere dalle immagini sopra, nel canale YouTube di Barbara
Beltrami sono disponibili i programmi in abbonamento ma in versione basic.
Per gli utenti è possibile seguire le sue lezioni (ovviamente con delle
limitazioni date dalla gratuità del servizio) e avvicinarsi allo yoga o
perfezionare la propria pratica, se non si è propriamente a digiuno della
disciplina. Un bel modo per Barbara per acquisire sempre più follower (che
nel suo caso si possono trasformare in allievi che acquistano i suoi
programmi e iniziano a praticare sotto la sua guida).
Barbara, però, non si è limitata al canale YouTube e alla pagina Instagram,
che di per sé potrebbero già risultare una combinazione vincente, poiché su
Instagram si possono anticipare in breve i video delle lezioni che verranno
caricati su YouTube, creando così aspettativa per i nuovi contenuti da parte
dei suoi follower. La nostra insegnante di yoga, infatti, ha aggiunto alla sua
strategia social anche Facebook, la piattaforma più generalista e strutturata
che, come abbiamo avuto modo di vedere precedentemente, offre la
possibilità di dialogare, di spiegare e di approfondire argomenti.

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163
Ecco, allora, che sulla sua pagina Facebook, Barbara ci racconta della giornata
internazionale dello yoga, che cade il 21 giugno di ogni anno. In occasione di
questa ricorrenza, si praticano 108 saluti al sole, per accogliere l’estate che sta
arrivando e tutte le cose belle che porta con sé.

Barbara coglie questa occasione per dare appuntamento ai suoi follower sul
tappetino, per svolgere insieme questa pratica, da Instagram, a Facebook,
passando per YouTube, fino al blog, il posto dove i follower diventano allievi
(e quindi clienti!). La strategia di Barbara è un cerchio quasi perfetto, non
trovi?

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Esercizio: Progetta la tua prima
strategia integrata tra Instagram e
gli altri Social
Come abbiamo visto dagli esempi delle pagine precedenti, creare una
strategia integrata tra i vari social è la mossa vincente per ottenere il
massimo dal nostro piano di Social Media Marketing. In base al nostro
business, alle nostre esigenze e agli obiettivi che ci siamo prefissati di
raggiungere, possiamo scegliere la piattaforma più adatta da affiancare
ad Instagram, che resterà comunque la regina del nostro piano
d’attacco.
Come sempre, siamo arrivati al punto in cui sei tu a doverti mettere in gioco,
dopo aver aggiunto anche questo altro pezzo al tuo puzzle di competenze.
Bene, sei pronto? Arrivato fino a qui, avrai sicuramente chiari i tuoi obiettivi,
riuscirai a vedere la strada in modo più nitido davanti a te.

Alla luce delle consapevolezze fino a qui acquisite, e di tutto ciò che passo
dopo passo hai imparato, ti chiedo:
Quale social sceglieresti da affiancare ad Instagram per la tua strategia
di Social Media Marketing integrata?
Facebook, ti offre la possibilità di argomentare le tue idee, attraverso post,
condivisione di articoli, scambi di opinioni.
YouTube, ti permette di registrare video senza vincoli di tempo e creare una
tua playlist di contenuti da offrire a chi ti segue.
TikTok ti permette di arrivare ai più giovani, dando una sferzata di allegria ai
tuoi contenuti, con i suoi divertenti reel che puoi condividere ovunque. Non
trascurare i più giovani che, magari, non sono il tuo target di oggi ma
potranno diventarlo domani.

Ti affido dei compiti:

Per una settimana prova diverse strategie e valuta l’effetto che hanno
sul tuo engagement.
Inizia da oggi fingendo che sia lunedì (si sa che i progetti si iniziano sempre di
lunedì, no?).
Pensa a un argomento riguardante la tua attività, che ti sta a cuore, che

165
desideri approfondire, e fallo attraverso un post su Facebook. Prenditi
tutto il tempo che ti serve per curarne il contenuto e la forma, sii esaustivo
ma non prolisso, e attenzione all’ortografia.

Bene, hai il tuo post? Ok, ora procedi come segue:


. Pubblicalo sulla tua pagina Facebook e pubblicizzalo su quella di
Instagram;
. Crea una Storia o un post in cui anticipi l’argomento di cui ti sei
occupato e invita i tuoi follower ad andare su Facebook per
approfondirlo;
. Utilizza le gif “new post” che trovi a disposizione nel menù di
creazione delle Storie per suscitare interesse e curiosità.

Allo stesso modo, in un altro giorno stabilito:


. Realizza un reel su TikTok o un video su YouTube (o entrambi, se
vuoi) e pubblicizzali con la stessa modalità su Instagram.
. Annuncia la novità con una Storia parlata o con un breve frammento
del video o del reel. Tutto ciò susciterà interesse e porterà traffico verso i
tuoi contenuti.

Alla fine della settimana dai un’occhiata ai risultati ottenuti. Quale


Social ha avuto più successo?
Per le prossime settimane punta su quello per la pubblicazione dei tuoi
contenuti e continua ad annunciarli e a condividerli su Instagram, in modo
da diffonderli il più possibile e farli conoscere al tuo pubblico, in modo
sempre più esteso a capillare.

Dovrai arrivare al punto in cui non ci saranno più follower di Instagram,


Facebook e TikTok, ma un solo pubblico che ti segue praticamente su ogni
piattaforma sulla quale sei presente e apprezza ogni tipo di contenuto che
condividi.

Lo so, il lavoro è tanto ma so’ che sei pieno di voglia ed entusiasmo. Dunque,
non mi resta che augurarti: Buon lavoro!

166
I segreti svelati in questo capitolo
In quest’ultima tappa del nostro percorso del variegato mondo del Marketing
su Instagram abbiamo visto in che modo unire altri social network alla
nostra strategia che vede il suo fulcro nel social delle immagini per
antonomasia.

Attraverso alcuni esempi di profili reali e realmente attivi abbiamo visto


come è possibile integrare la nostra strategia e trarre il meglio da tutte
le piattaforme social alle quali scegliamo di affidare la vetrina virtuale
della nostra attività.

Ogni social network, che sia Facebook, TikTok, YouTube, può fare la
sua parte e darci quel qualcosa in più per la nostra strategia di
marketing, rendendola il più completa e variegata possibile.

Abbiamo visto come è possibile (e più funzionale!) lavorare in sinergia


su più fronti senza limitarsi al solo utilizzo di Instagram, ma che, anzi,
utilizzare più di una piattaforma può farci risparmiare addirittura
tempo, perché è possibile condividere e promuovere i contenuti di una
piattaforma sull’altra, creando una rete unica, in modo che i nostri
follower ci possano seguire praticamente ovunque.

167
EXTRA: Come Promuoversi con
Instagram Ads
Finora ti ho parlato di come fare Instagram Marketing per ottenere risultati in
modo organico, ossia non a pagamento.
Ma devi sapere che Instagram ti offre la possibilità di aumentare in modo
esponenziale la tua visibilità. Come? Pagando.
Di cosa sto parlando? Delle inserzioni sponsorizzate, che sono vere e
proprie pubblicità che puoi fare pagando direttamente Instagram.
C’è qualcosa di male? Assolutamente no!
È come pagare la pubblicità su un giornale, in radio o in tv.
Fondamentalmente, puoi pubblicizzare direttamente il tuo profilo, per
ottenere nuovi followers, oppure puoi sponsorizzare un determinato
contenuto, come un video o una foto.
Insomma, dipende dai tuoi obiettivi e dalla tua strategia.
A mio avviso la prima cosa deve essere sempre aumentare il più possibile i
propri follower. Per questo puoi ricorrere alle tecniche organiche descritte nei
capitoli precedenti, oppure, investendo soldi, prendendo la scorciatoia delle
promozioni a pagamento.
Attenzione: una cosa è sponsorizzare su Instagram il proprio profilo e una cosa è comprare
direttamente follower fake tramite siti esterni truffaldini.
Sponsorizzare il proprio profilo tramite Instagram Ads è una cosa
assolutamente legale: paghi Instagram ed esso ti offre visibilità.
Come funziona?
In primis, devi definire un budget. Puoi partire anche da un budget piccolo,
tipo 100 euro (il minimo è 1 euro al giorno). Da questo punto di vista,
Instagram non ti impone particolari vincoli di spesa, il che è molto comodo
per sperimentare, senza rischiare troppo da un punta di vista finanziario.
Stabilito il budget, devi programmare anche la durata della campagna.
Una volta definiti budget e durata della campagna, devi definire il target.
Instagram ti permette di definire sesso, età e provenienza geografica.

168
Inoltre, per targettizzare ancora meglio la tua campagna, puoi definire gli
interessi del target, indicando una serie di parole chiave (keywords).
Non male, vero? Attraverso poche azioni, dunque, puoi targettizzare molto
bene le tue campagne, senza sprecare soldi. Ed è proprio questo il bello del
marketing digitale. Queste azioni di targettizzazione, ad esempio, non sono
possibili se investi in campagne pubblicitarie via radio, tv e affissioni, dove
spari nel mucchio. Nel social media marketing, invece, è come se avessi un
cecchino che mira direttamente al tuo target preciso. Fidati che ciò è molto,
molto figo.
Insomma, con pochi click, senza alcuna laurea alla Bocconi, potrai settare e
lanciare la tua prima campagna di Instagram Ads.
Questa cosa, come ti dicevo, puoi farla per dare visibilità extra al tuo account
o, in modo più mirato, per pubblicizzare un determinato contenuto, come un
post di foto o video. Il meccanismo, non cambia, è lo stesso.
Sappi che il meccanismo è lo stesso delle Ads su Facebook, quindi, una volta
che impari come funziona, puoi operare in modo analogo su entrambe le
piattaforme.
Ricapitolando, si parte dalla definizione degli obiettivi della campagna.

Poi si passa alla targetizzazione.

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Infine, si definisce budget e programmazione.

Tutto qua. Una volta lanciata la campagna, non ti resta che aspettare e goderti
i risultati, che sono garantiti, visto che il meccanismo è quello del pay per
click, cioè man mano che gli utenti effettuano una determinata azione da te
definita (es. follow), tale click avrà un valore (in genere tot centesimi) che sarà
scalato dal budget della campagna, fino al suo totale esaurimento, stimato
entro i limiti della programmazione.
Mi spiego meglio. Se hai caricato un budget di 100 euro e definita come
programmazione 10 giorni, allora Instagram ti farà consumare massimo 10
euro di budget a giorno. Ora, poniamo il caso che il costo per click della tua
campagna si attesti sui 0,50 euro; in tal caso Instagram ti farà ottenere al
massimo 20 lead al giorno (10 euro : 0,50 = 20). Ti trovi?
In tal caso, alla fine delle fiera, ossia al termine della campagna, esaurito il
budget totale di 100 euro, ti sarai portato a casa 200 lead (ad es. 200 nuovi
follower).
Il bello è che tutto questo lo sai prima, perché Instagram, in base ai dettagli
della campagna, ti dice a priori quanti lead riceverai ed il relativo costo per
click. Tutto questo è molto figo, perché non è possibile al di fuori del
marketing digitale!
Considera a titolo molto indicativo il costo per click che ti ho citato a titolo di esempio. Esso
può variare moltissimo a seconda del tipo di campagna e del target.

170
Ultimissima cosa: non trascurare mai lo spirito analitico del buon social media
manager, quindi, poni sempre la massima attenzione ai dati insight, che
sono i risultati dei report da valutare a freddo, per trarne preziosi spunti
operativi e migliorare sempre di più la resa delle future compagne.

171
CONCLUSIONI
Passo dopo passo siamo arrivati alla vetta; “sembrava impossibile, ma ce l’abbiamo
fatta!”, come direbbe qualcuno.
Abbiamo intrapreso un viaggio faticoso ed entusiasmante ma alla fine
abbiamo raccolto tutti i frutti e ne siamo usciti più consapevoli e sicuri delle
nostre capacità.
Adesso abbiamo tutti gli strumenti per cominciare davvero a incamminarci in
questo mondo ricco di segreti ma anche di opportunità, per tracciare con
successo la nostra personale strada.
Spero che tu sia fiero di te per essere arrivato fino a qui, per esserti impegnato
e messo alla prova, tappa dopo tappa, destreggiandoti tra esempi, aneddoti,
regole ed esercizi.
Non è da tutti, sai? Ma tu non hai mollato e, pagina dopo pagina, hai
acquisito sempre più dimestichezza con questo mondo apparentemente
semplice ma, in realtà, complesso.
L’importante è che hai capito dove andare e come fare per raggiungere la tua
meta. Hai imparato a identificare e utilizzare al meglio tutte le tue risorse, in
modo strategico.
Fantasia, creatività, costanza, impegno, abnegazione, sono tutte doti che
nessun profilo business può fornirti se non le metti in gioco tu stesso.

Con il tuo bagaglio personale, quello col quale hai iniziato questo percorso,
unito al bagaglio di esperienza che via via si è formato mentre procedevi nella
lettura, farai sicuramente un ottimo lavoro e porterai la tua attività sempre più
in alto.
Scommetti che nella prossima edizione di questo manuale ci sarà anche la tua
attività tra gli esempi?

Un ultimo consiglio: osa e sperimenta, prendi spunto dai più bravi e non
avere ansia da prestazione. Gli obiettivi si raggiungono con calma e
perseveranza, attraverso un impegno costante e duraturo. Gioca sempre leale
e non avere premura di bruciare le tappe.

È stato un piacere guidarti. Buon Instagram Marketing!

172
173
Indice
INTRODUZIONE 6
1. OPERAZIONI PRELIMINARI 9
2. PRIMI PASSI NELL’INSTAGRAM MARKETING 13
1.1. Cos’è Instagram e come nasce 15
1.1. Come fissare Obiettivi SMART 18
1.2. Chi è l’utente di Instagram? 20
1.3. Perché è meglio fare marketing su Instagram? 24
1.3.1. Il Visual Storytelling con le Storie 36
1.3.2. Interagisci in tempo reale con il tuo pubblico: live
42
ed IGTV (Instagram tv)
1.4. Come realizzare Foto e Video d’impatto 45
I segreti svelati in questo capitolo 50
2. USARE INSTAGRAM PER FAR CONOSCERE LA
51
TUA AZIENDA
2.1. Strategie di Instagram Marketing diversificate per
51
aziende, freelance e liberi professionisti
2.2. Instagram al servizio del Marketing delle grandi
52
aziende
2.3. Come usare Instagram per il Marketing delle PMI 59
2.4. Instagram Marketing per Startup e microimprese 67
Esercizio: Progetta la tua prima strategy 75
I segreti svelati in questo capitolo 78
3. DIVENTA INFLUENCER SU INSTAGRAM 79
3.1. Conosciamo i segreti degli influencer di successo e
79
impariamo a trasformare questa attività in un lavoro
3.2. Gli influencer non sono tutti uguali: le varie tipologie 81
3.3. Cosa fare (ed evitare) per diventare il miglior
101
influencer di Instagram
174
Esercizio: Individua il tuo follower target ed elabora la
108
tua prima Content Strategy
I segreti svelati in questo capitolo 109
4. DIVENTA INSTAGRAM SOCIAL MEDIA
110
MENAGER
4.1. Come rendere l’Instagram Marketing la tua
110
professione
4.2. Come creare contenuti brandizzati e collaborare con
114
gli Influencer
4.3. Impariamo a utilizzare in maniera strategica Tag,
118
Hashtag e Menzioni
4.4. Il monitoraggio dei risultati e il calcolo del ROI con
125
Instagram Insight
4.5. Come sviluppare un funnel per vendita con
132
Instagram Shopping
4.6. Il lato oscuro di Instagram: le strategie Black Hat 135
4.7. I trucchi di Growth Hacking 139
4.7. In che modo utilizzare i Bot e altri strumenti esterni
142
per automatizzare il lavoro
Esercizio: Progetta un piano editoriale per migliorare la
146
tua brand identity
I segreti svelati in questo capitolo 149
5. STRATEGIE DI SOCIAL MEDIA MARKETING
150
INTEGRATE
5.1. Come integrare la tua strategia di Instagram
150
Marketing a Facebook
5.2. Come integrare la tua strategia di Instagram
155
Marketing agli altri social network
5.3. Social Media Marketing integrato: una Case History 160
Esercizio: Progetta la tua prima strategia integrata tra 165

175
Instagram e gli altri Social 165

I segreti svelati in questo capitolo 167


EXTRA: Come Promuoversi con Instagram Ads 168
CONCLUSIONI 172

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