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OIL WORLD

COSA C’È NELL’OLIO? (I PARTE) A

I lubrificanti. Cosa sono, come agiscono. Caratteristiche e composizione chimica.

Q ello della lubrificazione degli


organi dei motori a combu-
stione interna è un argomen-
to molto ampio, che richiede una
di fronte a tutti i tipi di attrito e,
contemporaneamente, deve fornire
una serie di altre prestazioni non
me no i mpo rta nt i, ch e esul ano
B) Avere un alto indice di viscosità
(d’ora in poi V.I.=Viscosity Index),
che garantisca una viscosità appro-
priata sia alle alte che alle basse
lunga e approfondita trattazione. dall’aspetto tribologico. Per inciso, temperature; infatti un olio con in-
Iniziamo descrivendo i lubrificanti la tribologia studia l’attrito nelle sue dice di viscosità non adeguato (bas-
per motori a benzina e diesel a quat- varie forme, attraverso prove mecca- so) tende a diventare troppo fluido
tro tempi nelle loro funzioni princi- niche finalizzate ad acquisire infor- alle elevate temperature e non assi-
pali e soprattutto nella loro compo- mazioni circa l’interazione fra le su- cura più una lubrificazione efficien-
sizione. Come è noto, il lubrificante perfici ed il lubrificante valutandone te, mentre a bassa temperatura di-
ha il compito di formare un film fra usure, coefficienti di attrito e altri venta troppo viscoso con la conse-
le parti meccaniche in movimento aspetti legati alla metallurgia ed alla guenza di rendere difficile la circo-
(accoppiamenti). Il film, che ha un lubrificazione. Prima di descrivere i lazione nel circuito di lubrificazione
suo attrito intrinseco, riduce (o ad- singoli additivi ricordiamo breve- e l’avviamento del motore a freddo.
dirittura sostituisce) l’attrito provo- mente i requisiti fondamentali che C) Asportare i residui carboniosi e le
cato dallo scorrimento o sfregamen- un olio deve possedere. sostanze nocive che si formano du-
to delle superfici metalliche, sia che A) Ridurre l’attrito tra le superfici a rante l’esercizio e che tendono a de-
siano di tipo radente (bronzine, ri- contatto in movimento reciproco in- positarsi in alcuni punti critici del
porti etc.) che volventi (cuscinetti a terponendo tra di esse un film di motore, incorporandole e tenendole
sfere, a rulli, etc.). Un buon lubrifi- olio che renda minime l’usura e le in sospensione in modo da scaricarle
cante deve funzionare efficacemente perdite di potenza. con l’olio al momento della sostitu-
zione di quest’ultimo. La proprietà mento cui l’olio è sottoposto mentre Nella fig. 1 è riportato il grafico con le
dell’olio di asportare ed inglobare i circola nel motore. percentuali dei singoli componenti (ba-
residui viene chiamata disperdenza. G) Avere un basso punto di scorri- si e additivi) nel nostro caso il prodotto
La proprietà di impedire la forma- mento per assicurare un facile av- è a base minerale in quanto la gradazio-
zione di incrostazioni e lacche viene viamento e, cosa molto importante, ne SAE 15W non richiede l’impiego di
chiamata detergenza a caldo. circolare subito e velocemente alle basi sintetiche.
D) Asportare il calore e quindi pos- basse temperature. I succinimidi sono composti azotati
sedere un’elevata proprietà di resi- Le prestazioni richieste vengono (fig. 2) costituiti da una o più funzioni
stenza all’ossidazione (che è favorita espletate dai famosi additivi conte- immidiche legate chimicamente ad una
enormemente dalle alte temperatu- nuti in tutti i lubrificanti. Essi svol- catena poliisobutenilica. La notevole
re). Con il procedere dell’ossidazio- gono un importante ruolo per il rag- differenza di polarità fra il gruppo fun-
ne l’olio diventa più viscoso e tende giungimento delle carratteristiche zionale immidico e quella della catena
a formare morchie. sopra citate ma, come vedremo, il rende la molecola sbilanciata quindi
E) Proteggere le superfici metalliche bilan ciament o d eg li ad ditiv i è molto polare; questo le consente di “ag-
interne del motore sia dalla ruggine, tutt’altro che semplice. grapparsi” e disperdere le varie impurez -
provocata dalla condensa, sia dalla È opportuno descrivere la composi- ze (morchie, sottoprodotti di combu -
corrosione causata dai composti zione di un lubrificante per motori a stione etc.).
acidi sviluppati dalla combustione. quattro tempi per avere un’idea del-
F) Non formare schiuma per effetto la complessità della formulazione e
del rimescolamento e dello sbatti- per fornire informazioni che, divise

per argomento, verranno meglio de-


lucidate nei successivi articoli.
Il prodotto che descriveremo è un
lubrificante di livello prestazionale
medio, assolutamente analogo a
quelli attualmente in commercio di
gradazione SAE 15W40 e livello di
specifica API SH/CD e CCMC G4-
PD2. È bene precisare “attualmente”
perché in questo settore c’è un conti-
nuo aggiornamento relativo alle spe-
cifiche (argomento che richiede una
La caratteristica principale del solfona- trattazione separata in quanto lunga Ovvero 50 ppm= 0.005%); nei pro-
to di calcio (fig. 3), solfonato di magne- e complessa). La scelta di un pro- dotti per trasmissioni può essere
sio e solfofenato di calcio è la sovraba- dotto medio è stata fatta perché più presente ad un tenore maggiore (so-
sicità (opposto di acidità) che conferi - diffuso e meno soggetto alle varia- prattutto in quelli da competizione).
sce a questi additivi un potere detergen- zioni repentine dovute al supera- Si consideri che la classe chimica di
te nei confronti delle lacche e dei depo - mento di nuove specifiche. questo additivo (quasi tutti impiega-
siti carboniosi nonché un potere neu - Si tenga presente che tutti gli additi- no polimetilsilossano, polimero del
tralizzante nei confronti dei composti vi sono prediluiti in olio ad un teno- silicio più noto come olio di silico-
acidi (sottoprodotti di combustione). re medio del 50%, esclusi l’additivo ne) non consente percentuali mag-
Gli antiusura più diffusi sono: ditiofo- miglioratore di indice di viscosità giori in quanto ha una bassissima
sfato di zinco di alcoli primari e/o se - (d’ora in poi V.I.I.= Viscosity Index solubilità nell’olio; comunque, supe-
condari (fig. 4), ditiofosfato di zinco Improver) e l’antiusura, che vengono rata la concentrazione ottimale,
arilico e ditiofosfato di molibdeno (que- diluiti ad un diverso tenore. La dilui- l’additivo è ininfluente o, peggio,
st’ultimo ha anche proprietà di modifi- zione è necessaria a causa dell’eleva- controproducente.
catore d’attrito (FM= friction modifier). ta viscosità della parte attiva dell’ad- La concentrazione degli additivi po-
Gli additivi V.I.I. più comuni sono: co - ditivo, che in molti casi è solido, e ne dei problemi non indifferenti, i
polimero etilene-propilene fig. 5 (deno - viene eseguita per agevolare l’opera- singoli additivi devono essere bilan-
minato OCP è il più usato), poliisopre- zione di movimentazione e “blen- ciati sia per motivi di costi che di ef-
ne, copolimero stirene-diene (isoprene o daggio” (fase finale di miscelazione ficacia (se presenti in quantità alta
butadiene), polimetacrilato (PMA) e po- dei componenti che si esegue alla producono effetto contrario). Al fine
libutene. temperatura di 60-80°C). Le percen- di evidenziare che il livello presta-
Gli antiossidanti più usati sono quelli tuali riportate nel grafico sono quel- zionale non è direttamente propor-
amminici ed i fenolici (fig. 6), conside- le reali nell’olio (quindi comprendo- zionale alla quantità dell’additivo fa-
rati distruttori di catene, mentre i DTP no additivo + olio diluizione). remo alcuni esempi:
di Zn oltre all’azione antiusura svolgo- Va sottolineato che l’additivo anti- - troppo antiusura provoca usura da
no un importante ruolo nella decompo- schiuma (presente in tutti i lubrifi- abrasione;
sizione dei perossidi. canti) non si può evidenziare grafi- - troppo antischiuma provoca smi-
camente per via del basso tenore scelamento dello stesso o anche di
d’impiego, che può variare da 50 a altri additivi ed è ininfluente nei
100 ppm (ppm= parti per milione. confronti della schiuma;
- troppo detergente può mettere in La formulazione “per componenti”, Sopra viene riportata una prova di la -
crisi il sistema disperdente che, a quindi senza formazione del pac- boratorio che simula una condizione
sua volta, può compromettere la de- chetto, viene eseguita solo per pro- motoristica. Si tratta di supporti metal-
tergenza. dotti sperimentali e per quelli da lici riscaldati ad alta tem peratu ra
Si noterà che esistono additivi che competizione, in modo da poter ap- (260°C per cicli di 18-24-36 ore) su cui
influiscono su diverse caratteristi- portare piccole successive modifi- scorre ad intervalli l’olio da testare.Il
che del lubrificante (multifunziona- che al fine di ottimizzare il bilancia- differente imbrattamento, a parità di
li) e altri la cui azione è complemen- mento della formulazione. condizioni, è stato ottenuto variando le
tare o addirittura dipendente dalla concentrazioni dei sistemi disperden -
presenza di differenti additivi. DISPERDENTE te/detergente e antiossidante in combi -
Descriveremo ora i singoli additivi L’additivo disperdente sicuramente nazioni e cicli diversi.
nella composizione e i loro effetti, più diffuso e impiegato da tutti i
sia voluti che indesiderati, nonché il produttori è la poliisobutenil-succi-
loro apporto di elementi al lubrifi- nimmide. tergente in molti casi è impropria
cante finito. Questo additivo viene ottenuto fa- ed è più esatto parlare di disperden-
Va premesso che quasi tutti gli addi- cendo reagire l’anidride maleica con za ad alta temperatura.
tivi sono, oltre che prediluiti, premi- Polietilenpoliammina, il gruppo at- Questo additivo che costituisce la
scelati nel famoso “pacchetto additi- tivo polare è inserito sulla catena percentuale più elevata del pacchet-
vi” ad eccezione del V.I.I., di quello poliisobutenilica (Pib). to (circa il 50%), può essere di tipo
che abbassa il punto di scorrimento La funzione principale del disper- borato o non, mono o di-succinim-
(d’ora in poi P.P.D.=Pour Point De- dente è appunto quella di disperdere; mide, può contenere cloro (se pre-
pressant) e dell’antischiuma. I pro- a causa dell’elevata polarità, in alcu- sente va da 60 a 140 ppm). Ne esi-
dotti sopra citati vengono aggiunti ne situazioni questo additivo svolge stono di vario peso molecolare (bas-
separatamente in fase di blendaggio anche funzioni detergenti e, cosa so/medio/alto) e tutti vengono defi-
per motivi di compatibilità e solubi- non meno importante, una volta niti disperdenti ashless (senza cene-
lità nonché per permettere una di- sciolto aumenta la solubilità dell’olio ri) in quanto gli elementi che lo co-
versificata filosofia di formulazione. nei confronti di altri additivi. stituiscono (N, B, Cl, C e H) una vol-
Il pacchetto additivi, che contiene I disperdenti hanno la funzione di ta calcinati non lasciano ceneri.
disperdente, detergente, antiusura, tenere in sospensione le impurità a Come si può intuire, nella stessa clas-
antiossidanti/antiruggine e modifi- bassa temperatura mentre i deter- se di composti esistono molte varian-
catori di attrito, è presente nel lubri- ge nti ad a lta t empera tura so no ti; non tutti consentono il supera-
ficante con un tenore che nel nostro complementari nel controllo della mento delle specifiche più severe e
caso può variare da 11 a 13% p. disperdenza. La denominazione de- ogni produttore dispone della propria
Qui a destra, l’interno di una formula-
zione in agitazione.

tecnologia (o di quella che acquista).


La presenza di cloro può creare dei
problemi (soprattutto in proiezione
futura) per motivi ecologici.
Gli elementi (ed il loro tenore) che il
disperdente apporta al lubrificante
da noi preso in considerazione so-
no: azoto 650 ppm, boro 140 ppm,
cloro 80 ppm, (si tratta di valori in-
dicativi, in quanto possono variare
in funzione del peso molecolare, del
tipo, etc.). Altri disperdenti azotati e
ashless, meno diffusi o impiegati in
lubrificanti diversi sono la Pib-suc-
cinestere (Pib sta per poliisobute-
nil), Pib-ammide, alchenil-ammide,
Pib-ammina, Pib-base di Mannich.
Il costo del disperdente è importan-
te in quanto, come detto, è presente
ad alta concentrazione. Altra carat-
teristica (indesiderata) dell’additivo
è l’ispessimento che provoca nel lu-
brificante soprattutto a freddo; que-
sto è dovuto sia all’alto tenore che al
peso molecolare del poliisobutene
di partenza. Si noti che per ottenere
alcune specifiche bisogna superare
prove motoristiche che valutano la
disp erdenza impiegando motori basicità totale, espresso in mg/KOH so viene ottenuto salificando con
“ostici” sotto questo aspetto, che (milligrammi/potassio idrato) e ser- calce l’acido alchil-orto-ossibenzoi-
evidenziano il merito o demerito del ve per classificare il detergente. co. Questo additivo, dotato di ottime
disperdente. Il tenore dell’elemento (Ca o Mg) ed caratteristiche, viene impiegato ge-
Schematizzando si può affermare il T.B.N. sono i dati che meglio con- neralmente da un solo produttore
che : traddistinguono un detergente; in- perché detentore del brevetto; è pos-
- più un olio è disperdente più risul- fatti si dividono in basso/medio e al- sibile comunque riscontrarlo in lu-
teranno puliti la coppa, il filtro e i to T.B.N. Il lubrificante finito ha un brificanti di altri produttori che ac-
canali di lubrificazione da morchie, suo valore di T.B.N. che varia da un quistano l’additivo o tutto il pac-
paste e fanghi. minimo di 6 mg/KOH (per i lubrifi- chetto dallo stesso.
canti benzina 6-8 mg/KOH) a un Il sistema detergente, se di qualità,
DETERGENTE massimo di 16-17 mg/KOH (lubrifi- non pone particolari problemi in for-
Additivo che, come dice il nome, ha canti diesel per trazione pesante). In mulazione; è però responsabile di
il compito di detergere il motore da tutti i casi la maggior parte del valo- buona parte delle ceneri solfatate.
lacche, incrostazioni e altro. re viene raggiunta con l’impiego di Quindi un olio che contiene un co-
Il principio su cui si basa è lo stesso detergente (il T.B.N. degli altri addi- spicuo sistema detergente viene defi-
dei comuni saponi che usiamo per tivi è molto basso). nito ad alte ceneri (diesel trazione
lavarci. Si tratta di saponi al calcio Si parla volutamente di “sistema” pesante). Nel nostro caso gli elemen-
e/o magnesio (in passato anche ba- detergente perché in tutti i casi è ti che apporterà sono: Ca 1900 ppm,
rio, ora bandito perché tossico). So- composto da diversi additivi sia co- Mg 450 ppm, S da 600 a 900 ppm e
no molecole tensioattive ottenute me sovrabasicità (T.B.N.) che tipo conferirà un T.B.N. di 7.8 mg/KOH.
salificando gli acidi alchilbenzen- (Ca o Mg). È molto diffuso il siste- In fine si può affermare che :
s olfonici o alchils olfofenoli con ma misto perché può offrire sinergi- - più un olio è detergente più risulte-
idrato di calcio o di magnesio. smi interessanti. I detergenti oltre ranno esenti da incrostazioni e lac-
La sovrabasicità viene ottenuta in- alla proprietà disperdente già citata che le zone calde del motore (pisto-
globando in essi una riserva alcali- hanno anche proprietà antiruggine, ni, cave dei segmenti, etc.).
na . Ess a vien e d eterminata con soprattutto quelli di tipo neutro
un’analisi chimica (titolazione po- (basso T.B.N.). ANTIUSURA E
tenziometrica). L’analisi viene chia- Un altro tipo di detergente meno MODIFICATORI DI ATRITO
mata determinaione del T.B.N. (To- diffuso (ma non per questo meno L’antiusura è l’additivo meno stabile
tal Basic Number) cioè numero di valido) è il salicilato di Ca o Mg; es- termicamente e più degradabile nel
tempo di tutto il pacchetto di additi- - ditiofosfato di zinco arilico (molto Mo, etc.). In presenza di questo ad-
vi. Infatti la temperatura di blendag- stabile); ditivo si avrà un tenore di fosforo
gio (che può variare da 50-80°C) - DTP di zinco da alcoli primari maggiore a quello dello zinco. Si
non viene superata proprio per evi- (stabile); tratta di un buon antiusura con ca-
tare di danneggiarlo. - DTP di zinco da alcoli secondari ratteristiche “friction-modifier” ma
L’arilico, che in passato veniva im- (poco stabile). che crea il problema di innalzare il
piegato per i motori diesel, è ora in È molto diffuso il sistema misto pri- tenore di fosforo nel lubrificante.
disuso per via della buona stabilità mario/secondario ma negli ultimi Altri modificatori di attrito sono:
termica. anni ci si è orientati sull’impiego del DTP, oleammide (ammidi da acidi
Contrariamente a quanto si possa solo secondario, in particolare per i grassi), grafite, bisolfuro di molibde-
pensare, l’antiusura con l’aumentare prodotti ad elevate prestazioni. no, ditiocarbammati, etc., molto dif-
della temperatura si deve decompor- Questi additivi vengono ottenuti ferenti fra loro ma che esercitano
re e formare un legame sulle super- neutralizzando acidi alchil o aril-di- tutti la stessa funzione. Come l’an-
fici metalliche; infatti il parametro tiofosfonici con ossidi di zinco. tiusura, aderiscono alle superfici
fondamentale è la temperatura del Pure in questa classe vi sono varia- metalliche con legami di tipo chimi-
film; che può raggiungere valori ele- zioni prestazionali notevoli anche co e/o fisico.
vati anche in presenza di carichi re- fra additivi dello stesso tipo. Questa classe di composti viene im-
lativamente bassi. In queste condi- L’apporto di elementi da parte di piegata nei lubrificanti da competi-
zioni devono essere impiegati addi- questi additivi nel nostro lubrifican- zione e nei prodotti dell’ultima gene-
tivi che formino, reagendo con i me- te è il seguente : zinco 1100 ppm, fo- razione che soddisfano le specifiche
talli, film stabili solidi protettivi con sforo 1000 ppm, zolfo 2000 ppm. A PI EC II (En ergy Conserving );
basso coefficiente d’attrito e che im- Negli ultimi anni il tenore di questo quest’ultimi hanno una gradazione
pediscano il contatto fra i metalli in additivo è stato ridimensionato per invernale SAE 0W o 5W.
regime di lubrificazione limite. Di via della marmitta catalitica. È noto I vantaggi che portano questi additi-
conseguenza gioca un ruolo deter- infatti che il fosforo avvelena il cata- vi sono di tipo prestazionale. Nelle
minante la loro velocità di decom- lizzatore (ne riduce la durata). competizioni riducono l’assorbimen-
posizione. In alcuni prodotti viene impiegato, to di potenza dovuto all’attrito e nei
In ordine di stabilità elenchiamo gli in aggiunta all’antiusura tradiziona- prodotti commerciali abbassano i
antiusura più comuni negli oli mo- le, il ditiofosfato ashless (senza ce- consumi di carburante.
tore: neri), che non contiene metalli (Zn, I prodotti che contengono questi ad-
ditivi non sono adatti ai motori a
quattro tempi motociclistici, che
hanno la frizione in bagno d’olio,
per ovvi motivi di trasmissione del
moto fra dischi condotti e condutto-
ri (slittamento).

MIGLIORATORI DI
INDICE DI VISCOSITÀ
Denominati V.I.I., questi additivi
hanno la funzione di incrementare
la viscosità dell’olio in funzione del-
la temperatura senza ispessire l’olio
a bassa temperatura. La viscosità
dell’olio è strettamente legata alla
temperatura e grazie a questo addi-
tivo la diminuzione a caldo risulta
minore.
La natura chimica di questi additivi
può essere di vario tipo, ma in tutti i
casi si tratta di polimeri ad alto pe-
so molecolare. Per capire il loro
funzionamento, bisogna immagina-
re una macromolecola raggomitola-
ta su se stessa a bassa temperatura
e che si espande con l’aumentare
della temperatura.
Questo additivo è indispensabile
per la formulazione di lubrificanti
multigradi, mentre per gli unigradi
è più vantaggioso limitare l’impie-
go di V.I.I. sia per motivi economi-
ci che prestazionali. È noto che es-
so è in molti casi responsabile della
formazione delle lacche, pertanto
nei prodotti unigradi è decisamen-
te più conveniente raggiungere la
gradazione desiderata con l’impie-
go di basi viscose o con l’ausilio di - OCP stabile (dipende da tipo e dal POUR POINT
additivo ispessente (simile al V.I.I. P.M.); DEPRESSANT (P.P.D.)
ma con peso molecolare più bas- - polimetacrilato. Additivi della stessa classe chimica
so). Va precisato che anche fra i polime- del PMA (polimeri con funzione
Una delle principali caratteristiche ri classificati come meno stabili vi esterea), hanno la funzione di ab-
che deve avere il V.I.I. è la stabilità sono delle versioni stabili o che co- bassare il punto di scorrimento (3
al taglio meccanico in quanto, du- munque apportano altri benefici al- °C sopra il punto di congelamento),
rante il funzionamento del motore, la formulazione. i due prodotti più usati sono il PMA
si ha in molti punti (punterie, orga- Nel nostro lubrificante, che ha gra- (con peso molecolare inferiore da
ni distribuzione, ingranaggi, etc.) dazione SAE 15W40, il V.I.I. è OCP quello impiegato come V.I.I.) ed il
un’azione “battente” fra le parti me- ed è presente al 10% (parte attiva fumarato. Presente nel lubrificante
talliche sul film lubrificante. Questo 1%). a bassisimo tenore, da 0,3 a 0,5%,
può causare il taglio della molecola Questa classe di additivi è pratica- impedisce la formazione di cristalli
rendendola meno ispessente e quin- mente composta da idrocarburi di di paraffina che si creano col dimi-
di meno attiva. conseguenza non vi è apporto di ele- nuire della temperatura.
Questi additivi sono tutti diluiti in menti attivi o metalli; il PMA essendo Nei prodotti a base minerale,che
olio (puri sono solidi o gommosi); si un estere contiene anche ossigeno. hanno un P.P. (Pour Point) di -12°C,
ha circa 10-15% di parte attiva per i Alcuni produttori impiegano un con l’aggiunta di questo additivo si
paraffinici (OCP e Poliisoprene), 10- V.I.I. di tipo misto PMA/OCP. Re- può scendere fino a - 27°C. Esso è
30% gli stirenici e i polimetacrilati centemente viene molto utilizzato pertanto indispensabile.
circa 50%. anche il poliisoprene sia singolo che
Elenchiamo in ordine di stabilità al in miscela con PMA. Esistono V.I.I. ANTIOSSIDANTI
taglio meccanico i più diffusi V.I.I.: di tipo disperdente. Si tratta di OCP Gli antiossidanti hanno la funzione
- copolimero stirene-but adiene, funzionalizzati con gruppi azotati, di prevenire le alterazioni del lubri-
molto stabile; dotati di una discreta azione disper- ficante dovute all’attacco dei com-
- poliisoprene buona stabilità; dente. posti acidi e dell’ossigeno, inibisco-
- maggiore detergenza e disperden-
za nel diesel, per via della combu-
stione notoriamente piu sporca che
forma particolato e sottoprodotti di
combustione acidi, che devono poi
essere neutralizzati e dispersi.
- sistema antiossidante e antiusura
con caratteristiche diverse, in quan-
to il diesel ha un regime di rotazio-
ne inferiore a quello del motore a
benzina. Anche carichi e potenze
specifiche sono diversi.
Durante la trattazione delle specifi-
che descriveremo in che misura lo
stesso lubrificante è adatto ai due
motori.

IMPORTANZA
DEL BILANCIAMENTO
DEGLI ADDITIVI
Dalla descrizione della composizio-
ne dell’olio si può intuire la delica-
tezza de l l avoro necessa rio per
mettere a punto un lubrificante. Bi-
sogna fare in modo che tutti questi
additivi siano efficenti e non inter-
feriscano fra loro, il risultato di
questa operazione è costituito dal
cosiddetto bilanciamento degli ad-
ditivi.
Quest’ultimo non deve essere altera-
to con gli additivi o i booster che so-
no in commercio che, infatti, an-
drebbero a turbare la buona armo-
nia degli additivi, tanto faticosa-
mente raggiunta.
Visto il grande volume di lubrifican -
te commercializzato dai vari pro-
duttori, risulta evidente che il bilan-
ciamento degli additivi è molto in-
fluenzato dai costi degli stessi. Il co-
sto formula (sempre più importan-
no la formazione di radicali liberi e scritto precedentemente le caratteri- te) obbliga i tecnici ad ottimizzare
decompongono i perossidi che si stiche più salienti. la formulazione con i prodotti di cui
formano. È evidente che la schiuma nel lubri- dispongono, È chiaro che il miglior
In fig. 6 sono riportate le formule di ficante provoca seri danni (usura), risultato si ottiene impiegando addi-
struttura degli amminici e fenolici. dovuti al fatto che in presenza di tivi di qualità ed a basso tenore,
Nonostante l’esigua quantità di ad- schiuma si formano delle micro-in- sfruttando o innescando eventuali
ditivo in formulazione, si ha un ap- terruzioni del film lubrificante. sinergismi.
porto di circa 400 ppm di azoto (se L’additivo esplica la sua azione ab- I produttori possono disporre delle
solo amminico) e circa 200 se in mi- bassando la tensione superficiale tecnologie interne (quando ne di-
scela con il fenolico (che non contie- dei liquidi. spongono), ma possono anche ac-
ne azoto). I due additivi spesso sono Non tutti i lubrificanti necessitano quistare l’intero pacchetto o additivi
presenti entrambi; nei prodotti pret- della stessa quantità di additivo. An- separati e singole basi da grandi
tamente diesel è più frequente l’uso che i motori sotto questo aspetto produtto ri presenti sul mercato
del fenolico. Altro antiox è il solfofe- hanno un comportamento differen- mondiale.
nolo, non è stato citato in questa ca- te fra loro, a parità di lubrificante. Anche le basi giocano un ruolo im-
tegoria perché nella maggior parte Dopo aver descritto la composizione portante nel rapporto qualità/costo;
dei casi proviene dal detergente, do- del lubrificante e segnalato alcuni l’additivazione in genere viene mira-
ve viene impiegato come intermedio aspetti sull’additivazione possiamo ta per l’impiego di un tipo di base
della sintesi. trarre alcune conclusioni. specifico e questo comporta un ulte-
Le differenze più evidenti fra un lu- riore complicazione. Nel prossimo
ANTISCHIUMA brificante benzina e uno diesel so- numero parleremo di basi e loro ca-
Di questo additivo abbiamo già de- no: ratteristiche. ■

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