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Libretto di
Luigi Illica e Giuseppe Giacosa
dal dramma La Tosca di Victorien Sardou
Musica di
Giacomo Puccini
PERSONAGGI
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ATTO PRIMO Tò!... Nessuno. Avrei giurato
che fosse ritornato
La Chiesa di Sant’Andrea della Valle. il cavalier Cavaradossi.
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Cavaradossi non c’è da metter voce!...
(al Sagrestano, che eseguisce) Scherza coi fanti e lascia stare i santi!
Dammi i colori! (accennando a Cavaradossi)
Già! Sono impenitenti tutti quanti!
(Cavaradossi dipinge con rapidità, soffer-
mandosi spesso a riguardare il proprio lavo- (Eseguisce.)
ro, mentre il Sagrestano va e viene, poi ri-
prende i pennelli che lava in una catinella ai Facciam piuttosto il segno della croce.)
piedi dell’impalcato. – Cavaradossi ristà dal (a Cavaradossi)
dipingere:leva di tasca un medaglione conte- Eccellenza, vado?
nente una miniatura e gli occhi suoi vanno
dal medaglione al quadro.) Cavaradossi
Fa’ il tuo piacere!...
Recondita armonia
di bellezze diverse!... È bruna, Floria, (Continua a dipingere.)
l’ardente amante mia, ...
Sagrestano
Sagrestano (indicando il cesto)
(a mezza voce, come brontolando) Pieno è il paniere...
(Scherza coi fanti e lascia stare i santi!) Fa penitenza?
(S’allontana per prendere l’acqua onde puli- Cavaradossi
re i pennelli.) Fame non ho.
Cavaradossi Sagrestano
... e te beltade ignota, (ironico, stropicciandosi le mani ...)
cinta di chiome bionde!... Ah!... mi rincresce!
Tu azzurro hai l’occhio – Tosca ha l’occhio
[nero! (... ma non può trattenere un gesto di gioia e
uno sguardo d’avidità verso il cesto, ch e
Sagrestano prende ponendolo un po’ in disparte. – Fiuta
(ritornando dal fondo e sempre scandalizza- due prese di tabacco.)
to dice:)
(Scherza coi fanti e lascia stare i santi!) Badi, quand’esce chiuda.
(Riprende a lavare i pennelli.) Cavaradossi
(dipingendo)
Cavaradossi Va’!
L’arte nel suo mistero
le diverse bellezze insiem confonde: Sagrestano
ma nel ritrar costei ... Vo.
Sagrestano (S’allontana pel fondo. – Cavaradossi, vol-
(Queste diverse gonne gendo le spalle alla cappella, lavora. Ange-
che fanno concorrenza alle Madonne lotti, credendo deserta la chiesa, appare die-
mandan tanfo d’inferno.) tro la cancellata e introduce la chiave per
Cavaradossi aprire.)
... il mio solo pensiero,
ah! il mio sol pensier sei tu! Cavaradossi
Tosca, sei tu! (al cigolìo della serratura si volta)
Gente là dentro!!!
(Continua a dipingere.)
(Al movimento fatto da Cavaradossi, Ange-
Sagrestano lotti, atterrito, si arresta come per rifugiarsi
(asciuga i pennelli lavati, non senza conti- ancora nella cappella,ma, alzati gli occhi, un
nuare a borbottare) grido di gioia, che egli soffoca tosto tutto ti-
(Scherza coi fanti e lascia stare i santi! moroso, erompe nel suo petto. Egli ha rico-
Ma con quei cani di volterriani nosciuto il pittore e gli stende le braccia co-
nemici del santissimo governo me ad un aiuto insperato.)
7
(Cavaradossi non riconosce Angelotti e ri- Angelotti
mane attonito sull’impalcato. – Angelotti si Grazie!
avvicina di più onde farsi conoscere; con tri-
stezza) Cavaradossi
Presto!
Non mi ravvisate?
Il carcere mi ha dunque assai mutato! (Angelotti entra nella cappella.)
Cavaradossi Tosca
(riconoscendolo, depone rapido tavolozza e (da fuori; stizzita)
pennelli e scende dall’impalcato verso Ange- Mario! Mario! Mario!
lotti, guardandosi cauto intorno)
Angelotti! Il Console Cavaradossi
dalla spenta repubblica romana. (fingendosi calmo apre a Tosca)
Son qui!
(Corre a chiudere la porta laterale.)
( Tosca entra con una specie di violenza,
Angelotti
guardando intorno sospettosa.– Cavaradossi
(andando incontro a Cavaradossi; con mi-
si appressa a Tosca per abbracciarla. – Tosca
stero)
lo respinge bruscamente.)
Fuggii pur ora da Castel Sant’Angelo!
Cavaradossi Tosca
(generosamente) Perché chiuso?
Disponete di me!
Cavaradossi
Tosca (con simulata indifferenza)
(di fuori) Lo vuole il Sagrestano.
Mario!
Tosca
(Alla voce di Tosca, Cavaradossi fa un rapi- A chi parlavi?
do cenno ad Angelotti di tacere.)
Cavaradossi
Cavaradossi A te!
Celatevi! È una donna... gelosa.
Un breve istante e la rimando. Tosca
Altre parole bisbigliavi. Ov’è?...
Tosca
(di fuori) Cavaradossi
Mario! Chi!
Cavaradossi Tosca
(verso la porticina da dove viene la voce di Colei!... Quella donna!...
Tosca) Ho udito i lesti
Eccomi! passi ed un fruscìo di vesti...
Angelotti
(colto da un accesso di debolezza, si appog- Cavaradossi
gia all’impalcato e dice dolorosamente:) Sogni!
Sono stremo di forze, più non reggo.
Tosca
Cavaradossi Lo neghi!
(rapidissimo sale sull’impalcato, ne discende
col paniere e lo dà ad Angelotti) Cavaradossi
In questo panier v’è cibo e vino! (con passione)
Lo nego e t’amo!
Angelotti
Grazie! (Tenta di baciare Tosca.)
Cavaradossi Tosca
(incoraggiando Angelotti, lo spinge verso la (con dolce rimprovero)
cappella) Oh! innanzi la Madonna...
Presto! No, Mario mio,
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(S’avvicina lentamente alla statua della Ma- Cavaradossi
donna e dispone con arte intorno ad essa i Ah! M’avvinci ne’ tuoi lacci,
fiori che ha portato con sé.) mia sirena.
lascia pria che la preghi, che l’infiori... Tosca
(con abbandono)
(S’inginocchia e prega con grande devozio- Arde a Tosca nel sangue il folle amor!
ne. – Segnandosi, s’alza; a Cavaradossi, che
intanto si è avviato per riprendere il lavoro) Cavaradossi
Ora stammi a sentir: stassera canto, Mia sirena, verrò!
ma è spettacolo breve. Tu m’aspetti
Tosca
sull’uscio della scena
(reclinando la testa sulla spalla di Cavarados-
e alla tua villa ne andiam soli, soletti.
si, che quasi subito si allontana un poco guar-
Cavaradossi dando verso la parte donde uscì Angelotti)
(che fu sempre soprapensieri) O mio amore!
Stassera!
Cavaradossi
Tosca Or lasciami al lavoro.
È luna piena
e il notturno effluvio floreal Tosca
m’inebria il cor! Non sei contento? (sorpresa)
Mi discacci?
(Si siede sulla gradinata presso a Cavara-
dossi.) Cavaradossi
Urge l’opra, lo sai!
Cavaradossi
(ancora un po’ distratto e peritoso) Tosca
Tanto! (stizzita, alzandosi)
Vado, vado!
Tosca
(colpita dall’accento freddo di Cavaradossi) (S’allontana un poco da Cavaradossi, poi
Tornalo a dir! voltandosi per guardare, vede il quadro, ed
agitatissima ritorna presso Cavaradossi.)
Cavaradossi
Tanto! Chi è quella donna bionda lassù?
Tosca Cavaradossi
(stizzita) (calmo)
Lo dici male, lo dici male: La Maddalena. Ti piace?
(carezzevole)
non la sospiri la nostra casetta... Tosca
che tutta ascosa nel verde ci aspetta? È troppo bella!
nido a noi sacro, ignoto al mondo inter!
pien d’amore e di mister? Cavaradossi
Al tuo fianco sentire (ridendo ed inchinandosi)
per le silenziose Prezioso elogio.
stellate ombre, salir
le voci delle cose! Tosca
Dai boschi e dai roveti, (sospettosa)
dall’arse erbe, dall’imo Ridi?
dei franti sepolcreti Quegl’occhi cilestrini già li vidi...
odorosi di timo, Cavaradossi
la notte escon bisbigli (con indifferenza)
di minuscoli amori Ce n’è tanti pel mondo!
(con intenzione)
e perfidi consigli Tosca
che ammolliscono i cuori. Aspetta... Aspetta...
Fiorite, o campi immensi, palpitate,
aure marine, nel lunare albor, (Sale sull’impalcato; trionfante)
ah piovete voluttà, vôlte stellate!
Arde in Tosca un folle amor! È l’Attavanti!
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Cavaradossi Tosca
(ridendo) (con dolce rimprovero)
Brava! Ah, quegli occhi!
Tosca Cavaradossi
(vinta dalla gelosia) (tiene Tosca affettuosamente presso di sé,fis-
La vedi? T’ama? sandola negli occhi)
(piangendo) Qual occhio al mondo può star di paro
Tu l’ami? tu l’ami? all’ardente occhio tuo nero!
È qui che l’esser mio s’affisa intero.
Cavaradossi Occhio all’amor soave, all’ira fiero:
(procura di calmarla) qual altro al mondo può star di paro
Fu puro caso... all’occhio tuo nero!
Tosca Tosca
(non ascoltandolo, con ira gelosa) (rapita, appoggiando la testa alla spalla di
Quei passi, Cavaradossi)
e quel bisbiglio... Ah! Qui stava Oh come la sai bene
l’arte di farti amare!...
pur ora!
(maliziosamente)
Ma... falle gli occhi neri!
Cavaradossi
Vien via! Cavaradossi
(teneramente)
Tosca Mia gelosa!
Ah la civetta!
(minacciosa) Tosca
A me, a me! Sì, lo sento... ti tormento
senza posa.
Cavaradossi
(serio) Cavaradossi
La vidi ieri, ma fu puro Mia gelosa!
caso. A pregar qui venne...
non visto la ritrassi... Tosca
Certa sono del perdono, ...
Tosca
Giura! Cavaradossi
Mia gelosa!
Cavaradossi
(serio) Tosca
Giuro! ... certa sono del perdono
se tu guardi al mio dolor!
Tosca Cavaradossi
(sempre cogli occhi rivolti al quadro) Mia Tosca idolatrata,
Come mi guarda fiso! ogni cosa in te mi piace:
l’ira audace
Cavaradossi e lo spasimo d’amor!
Vien via...
Tosca
Tosca Certa sono del perdon
Di me, beffarda, ride! se tu guardi al mio dolor!
Dilla ancora
(Discende all’indietro tenendo alte le sue ma- la parola che consola...
ni in quelle di Cavaradossi senza cessare di dilla ancora!
guardare il quadro.)
Cavaradossi
Cavaradossi Mia vita, amante inquieta,
(spinge dolcemente Tosca a scendere la gra- dirò sempre: «Floria, t’amo!».
dinata) Ah! l’alma acquieta,
Follia! sempre «t’amo!» ti dirò!
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Tosca Cavaradossi
(sciogliendosi da Cavaradossi) Sì. Qual è il vostro disegno?
Dio! quante peccata!
M’hai tutta spettinata. Angelotti
A norma degli eventi, uscir di Stato
Cavaradossi o star celato in Roma. Mia sorella...
Or va’, lasciami!
Cavaradossi
Tosca L’Attavanti?
Tu fino a stassera
Angelotti
stai fermo al lavoro. E mi prometti,
Sì... ascose un muliebre
sia caso o fortuna,
abbigliamento là sotto l’altare...
sia treccia bionda o bruna,
vesti! velo, ventaglio...
a pregar non verrà donna nessuna!
(Si guarda intorno con paura.)
Cavaradossi
Lo giuro, amore!... Va’! Appena imbruni
indosserò quei panni...
Tosca
Quanto m’affretti! Cavaradossi
Or comprendo!
Cavaradossi Quel fare circospetto
(con dolce rimprovero) e il pregante fervore
Ancora! in giovin donna e bella
m’avean messo in sospetto
Tosca di qualche occulto amor!
(cade nelle braccia di Cavaradossi e porgen- Or comprendo!
dogli la guancia) Era amor di sorella!
No, perdona!
Angelotti
Cavaradossi Tutto ella ha osato
(scherzoso) onde sottrarmi a Scarpia scellerato!
Davanti la Madonna?
Cavaradossi
Tosca Scarpia! Bigotto satiro che affina
(accennando alla Madonna) colle devote pratiche la foia
È tanto buona! libertina e strumento
al lascivo talento
(Si baciano. – Tosca, avviandosi ad uscire e (con forza crescente)
guardando ancora il quadro, maliziosamente fa il confessore e il boia!
gli dice:) La vita mi costasse, vi salverò!
Ma indugiar fino a notte è mal sicuro...
Ma falle gli occhi neri!
Angelotti
(Fugge rapidamente. – Cavaradossi rimane
Temo del sole!
commosso e pensieroso. – Cavaradossi, ram-
mentandosi di Angelotti, sta ascoltando se Cavaradossi
Tosca s’è allontanata; socchiude la porticina (indicando)
e guarda fuori:visto tutto tranquillo, corre al- La cappella mette
la cappella:Angelotti appare dietro la cancel- a un orto mal chiuso, poi c’è un canneto
lata.Cavaradossi apre la cancellata ad Ange- che va lungi pei campi a una mia villa...
lotti e si stringono affettuosamente la mano.)
Angelotti
Cavaradossi M’è nota.
(ad Angelotti che, naturalmente, ha dovuto
udire il dialogo precedente) Cavaradossi
È buona la mia Tosca, ma credente Ecco la chiave... innanzi sera
al confessor nulla tiene celato, io vi raggiungo; portate con voi
ond’io mi tacqui! È cosa più prudente. le vesti femminili.
Angelotti (Angelotti va a prendere le vesti nascoste da
Siam soli? sua sorella.)
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Angelotti Sagrestano
Ch’io le indossi? (spingendoli verso la sagrestia)
In sagrestia.
Cavaradossi
Per or non monta, il sentiero è deserto... Ragazzi, Chierici, Confratelli, Allievi
e Cantori della Cappella
Angelotti Ma che avvenne?
(per uscire)
Addio! Sagrestano
Cavaradossi Nol sapete!
(accorrendo ancora verso Angelotti) (affannoso)
Se urgesse il periglio, correte Bonaparte!... scellerato!
al pozzo del giardin. L’acqua è nel fondo, Bonaparte!
ma a mezzo della canna un picciol varco
guida ad un antro oscuro, Ragazzi, Chierici, Confratelli, Allievi
rifugio impenetrabile e sicuro! e Cantori della Cappella
(si avvicinano al Sagrestano e lo attorniano,
(Odesi un colpo di cannone; i due si guarda- mentre accorrono altri che si uniscono ai
no agitatissimi.) primi)
Ebben? Che fu?
Angelotti
Il cannon del castello! Sagrestano
Fu spennato, sfracellato
Cavaradossi e piombato a Belzebù!
Fu scoperta
la fuga! Or Scarpia i suoi sbirri sguinzaglia! Ragazzi, Chierici, Confratelli, Allievi
e Cantori della Cappella
Angelotti Chi lo dice?
Addio! È sogno!
Cavaradossi È fola!
(risoluto)
Con voi verrò! Staremo all’erta! Sagrestano
È veridica parola,
Angelotti or ne giunse la notizia!
Odo qualcun!
Ragazzi, Chierici, Confratelli, Allievi
Cavaradossi e Cantori della Cappella
(con entusiasmo) Si festeggi la vittoria!
Se ci assalgon, battaglia!
Sagrestano
(Partono rapidamente dalla cappella.) E questa sera
gran fiaccolata,
Sagrestano veglia di gala a Palazzo Farnese,
(entra correndo, tutto scalmanato; gridando:) ed un’apposita
Sommo giubilo, Eccellenza!... nuova cantata
con Floria Tosca!
(Non vedendo neppure questa volta il pittore
e nelle chiese
sull’impalcato, rimane molto sorpreso.)
inni al Signor!
Non c’è più! Ne son dolente! Or via a vestirvi,
Chi contrista un miscredente non più clamor!
(con fare untuoso) (gridando)
si guadagna un’indulgenza! Via!... via... in sagrestia!
Tutta qui la cantoria!
Presto!... Ragazzi, Chierici, Confratelli, Allievi
e Cantori della Cappella
Ragazzi, Chierici, Confratelli, Allievi (sghignazzando)
e Cantori della Cappella Ah ah ah... ah!
( a l c u n i , accorrendo tumultuosamente da (ridendo e gridando gioiosamente, senza ba-
ogni parte; colla massima confusione) dare al Sagrestano che inutilmente li spinge
Dove? ad urtoni verso la sagrestia)
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Doppio soldo... Te Deum... Gloria! Sagrestano
Viva il Re!... Si festeggi la vittoria! Misericordia!
Questa sera
gran fiaccolata! Scarpia
Forse c’è ancora! Dov’è la cappella
Sagrestano degli Attavanti?
Or via a vestirvi!...
Sagrestano
Ragazzi, Chierici, Confratelli, Allievi Eccola!
e Cantori della Cappella
Serata di gala! (Va al cancello e lo trova socchiuso.)
Si festeggi la vittoria! Aperta! Arcangeli!
(saltellando e ridendo sgangheratamente) E un’altra chiave!
Viva il Re! Te Deum! Gloria!
Si festeggi la vitto... Scarpia
Buon indizio. Entriamo!
(Scarpia appare improvvisamente dalla por-
ticina. – Alla vista di Scarpia tutti si arrestano (Entrano nella cappella, poi ritornano: Scar-
allibiti come per incanto. – Seguono Scarpia, pia, assai contrariato, ha fra le mani un ven-
Spoletta ed alcuni sbirri.) taglio chiuso che agita nervosamente; fra sé)
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Sagrestano scosto dietro la colonna ov’è la pila dell’ac-
(che avrà esaminato il paniere, con gran sor - qua benedetta, facendo imperioso cenno di
presa esclama:) rimanere al Sagrestano, il quale, tremante, im-
Vuoto! Vuoto! barazzato, si reca vicino al palco del pittore.)
Scarpia Tosca? Che non mi veda!
Che hai detto? (Per ridurre un geloso allo sbaraglio
(vedendo lo sbirro col paniere) Jago ebbe un fazzoletto... ed io un ventaglio!)
Che fu?
Tosca
Sagrestano (ritorna presso l’impalcato, chiamando con
(prende allo sbirro il paniere) impazienza ad alta voce)
Si ritrovò nella cappella Mario? Mario?
questo panier.
Sagrestano
Scarpia (avvicinandosi a Tosca)
Tu lo conosci? Il pittor
Cavaradossi?
Sagrestano Chi sa dove sia!
Certo! Svanì, sgattaiolò
È il cesto del pittor... per sua stregoneria.
(balbettando pauroso)
ma... nondimeno... (Se la svigna.)
Scarpia Tosca
Sputa quello che sai! Ingannata? No! no!
tradirmi egli non può!
Sagrestano
(sempre più impaurito e quasi piangendo gli (quasi piangendo)
mostra il paniere vuoto) tradirmi egli non può!
Io lo lasciai ripieno (Fuori suonano le campane che invitano alla
di cibo prelibato... chiesa.)
il pranzo del pittor!...
Scarpia
Scarpia (ha girato la colonna e si presenta a Tosca,
(con intenzione, inquirendo per scoprir terreno) sorpresa del suo sùbito apparire; intinge le
Avrà pranzato! dita nella pila e le offre l’acqua benedetta; a
Sagrestano Tosca, insinuante e gentile)
Nella cappella?! Tosca divina,
(facendo cenno di no colla mano) la mano mia
Non ne avea la chiave la vostra aspetta, piccola manina,
né contava pranzar... disse egli stesso. non per galanteria,
Ond’io l’avea già messo... ma per offrirvi l’acqua benedetta.
al riparo.
Tosca
(Mostra dove aveva riposto il paniere e ve lo (tocca le dita di Scarpia e si fa il segno della
lascia. – Impressionato dal severo e silente croce)
contegno di Scarpia; fra sé) Grazie, signor!
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Scarpia Scarpia
Le pie donne son rare... (Già il veleno l’ha rosa.)
Voi calcate la scena...
(con intenzione) (Entra un gruppo di pastori e di ciociare.)
e in chiesa ci venite per pregar.
Scarpia
Tosca (mellifluo)
(sorpresa) O che v’offende,
Che intendete? dolce signora?
Una ribelle
Scarpia lacrima scende
E non fate sovra le belle
come certe sfrontate guancie e le irrora;
dolce signora,
(Indica il ritratto.) che mai v’accora?
che han di Maddalena Tosca
viso e costumi... Nulla!
(con intenzione marcata)
e vi trescan d’amore! (Vari nobili signori accompagnano alcune
donne.)
Tosca
(scattando) Scarpia
Che? D’amore? Le prove! Le prove! (con marcata intenzione)
Scarpia Darei la vita
(mostrandole il ventaglio) per asciugar quel pianto.
È arnese di pittore Tosca
questo?! (non ascoltando Scarpia)
Tosca Io qui mi struggo e intanto
(afferrandolo) d’altra in braccio le mie smanie deride!
Un ventaglio? Dove stava?
Scarpia
(Entrano alcuni contadini.) (Morde il veleno.)
Scarpia Tosca
Là su quel palco! Qualcun venne (con grande amarezza)
certo a sturbar gli amanti Dove son?
ed essa nel fuggir perdé le penne!
(Entrano alcuni borghesi alla spicciolata.)
Tosca
(esaminando il ventaglio) Potessi
La corona! Lo stemma! È l’Attavanti! coglierli i traditori!
Presago sospetto! (sempre più crucciosa)
Oh qual sospetto!
Scarpia Ai doppi amori
(Ho sortito l’effetto!) è la villa ricetto.
(con gran dolore)
Tosca Traditor! traditor!
(con grande sentimento; trattenendo a stento Oh mio bel nido insozzato di fango!
le lagrime, dimentica del luogo e di Scarpia) (con pronta risoluzione)
Ed io venivo a lui tutta dogliosa Vi piomberò inattesa!
per dirgli: invan stassera il ciel s’infosca...
l’innamorata Tosca (Si rivolge minacciosa al quadro.)
è prigioniera ...
Tu non l’avrai stassera. Giuro!
Scarpia
(Già il veleno l’ha rosa.) (Grido acuto, disperato.)
Tosca Scarpia
... dei regali tripudi, (scandolezzato, quasi rimproverandola)
prigioniera!... In chiesa!
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Tosca Scarpia
(piangente) (riprende con più ardore; con ferocia)
Dio mi perdona. Egli vede ch’io piango! A doppia mira
tendo il voler!
(Piange dirottamente. – Scarpia la sorregge né il capo del ribelle
accompagnandola all’uscita, fingendo di ras- è la più preziosa. Ah di quegli occhi
sicurarla. – Appena escita Tosca, la chiesa po- vittoriosi veder la fiamma
co a poco va sempre più popolandosi. – Scar- (con passione erotica)
pia, dopo aver accompagnato Tosca, ritorna illanguidir con spasimo d’amor...
presso la colonna e fa un cenno: subito si pre- fra le mie braccia illanguidir d’amor.
senta Spoletta. – La folla si aggruppa nel fon- (ferocemente)
do, in attesa del Cardinale; alcuni inginocchia- L’uno al capestro,
ti pregano. – Campane: lontane ma sensibili.) l’altra fra le mie braccia.
Capitolo
Adjutorium nostrum in nomine Domini,
Ragazzi e Folla
Qui fecit coelum et terram.
Capitolo
Sit nomen Domini benedictum,
Ragazzi e Folla
Et hoc nunc et usque in saeculum.
22
ATTO SECONDO Per amor del suo Mario... al piacer mio
s’arrenderà! Tal dei profondi amori
Palazzo Farnese. è la profonda miseria. Ha più forte
sapore la conquista violenta
La camera di Scarpia al piano superiore. Ta- che il mellifluo consenso. Io di sospiri
vola imbandita. Un’ampia finestra verso il e di lattiginose albe lunari
cortile del palazzo. È notte. poco m’appago. Non so trarre accordi
di chitarra, né oroscopo di fior,
(Scarpia è seduto alla tavola e vi cena. – In - (sdegnosamente)
terrompe a tratti la cena per riflettere. – Trae né far l’occhio di pesce,
di tasca l’orologio e nell’atteggiamento e nel- o tubar come tortora!
la irrequietezza tradisce un’ansia febbrile.)
(S’alza, ma non s’allontana dalla tavola.)
Scarpia Bramo. La cosa bramata
Tosca è un buon falco!... perseguo, me ne sazio e via la getto
Certo a quest’ora vòlto a nuova esca. Dio creò diverse
i miei segugi le due prede azzannano! beltà, vini diversi. Io vo’ gustar
Doman sul palco quanto più posso dell’opra divina!
vedrà l’aurora
Angelotti e il bel Mario al laccio pendere. (Beve.)
(Suona il campanello, Sciarrone compare.) Sciarrone
(entrando)
Tosca è a palazzo?... Spoletta è giunto.
Sciarrone Scarpia
Un ciambellan ne uscia (eccitatissimo, gridando)
pur ora in traccia. Entri. In buon punto!
23
Scarpia Spoletta
(con rabbia crescente) (accennando all’anticamera)
Ah cane! Ah traditore! Egli è là.
Ceffo di basilisco,
(gridando) Scarpia
alle forche!... (... gli balena un’idea e dice subito a Spoletta:)
Introducete il Cavalier.
Spoletta
(tremante, cerca di scongiurare la collera di (Spoletta esce.)
Scarpia)
(Gesù!) Scarpia
(timidamente) (a Sciarrone)
C’era il pittor... A me
Roberti e il Giudice del Fisco.
Scarpia (Sciarrone esce. – Scarpia siede ancora a ta-
(interrompendolo) vola. – Spoletta e tre sbirri introducono Ma-
Cavaradossi? rio Cavaradossi: poi Roberti, esecutore di
Giustizia, il Giudice del Fisco con uno Scri-
Spoletta vano e Sciarrone.)
(accennando di sì col capo, aggiungendo su-
bito) Cavaradossi
Ei sa (altero, avanzandosi con impeto)
dove l’altro s’asconde. Ogni suo gesto, Tal violenza!...
ogni accento, tradìa
tal beffarda ironia, Scarpia
ch’io lo trassi in arresto! (con studiata cortesia)
Cavalier, vi piaccia
Scarpia accomodarvi.
(come sollevato da un peso)
Meno male! Cavaradossi
(deciso)
(Passeggia meditando: ad un tratto si arresta: Vo’ saper...
dall’aperta finestra odesi la Cantata eseguita
dai Cori nella sala della Regina. Dunque To- Scarpia
sca è tornata – è là – sotto di lui...) (accennando una sedia al lato opposto della
tavola)
Coro Sedete.
(interno)
Sale, ascende l’uman cantico, Cavaradossi
varca spazi, varca cèli, (rifiutando)
per ignoti soli empirei, Aspetto.
profetati dai Vangeli,
a te giunge, o re dei re! Scarpia
Questo canto voli a te, E sia!
a te quest’inno voli,
sommo Iddio della vittoria; (Guarda fisso Mario Cavaradossi, prima di
Dio che fosti innanzi ai secoli, interrogarlo.)
quest’uman inno di gloria V’è noto che un prigione ...
alle cantiche degli angeli
or s’unisca e voli a te ecc. (All’udire la voce di Tosca che prende parte
alla Cantata, si interrompe.)
Tosca
(dall’interno) Cavaradossi
A te, (udendo la voce di Tosca, esclama commosso:)
quest’inno di gloria La sua voce!...
voli a te!
Or voli Scarpia
quest’uman inno di gloria ecc. (riprendendosi)
Sale, ascende l’uman cantico ecc. ... v’è noto che un prigione
A te, o re dei re! oggi è fuggito da Castel Sant’Angelo?
24
Cavaradossi Cavaradossi
Ignoro! Nego!
Scarpia Scarpia
Eppur si pretende che voi E vesti?
l’abbiate accolto in Sant’Andrea, provvisto
di cibo e di vesti ... Cavaradossi
Nego!
Cavaradossi
(risoluto) Scarpia
Menzogna! E asilo nella villa?
E che là sia nascosto?
Scarpia
(continuando a mantenersi calmo) Cavaradossi
... e guidato (con forza)
ad un vostro podere suburbano. Nego! Nego!
Cavaradossi Scarpia
Nego. Le prove? (quasi paternamente, ritornando calmo)
Via, Cavaliere, riflettete:
Scarpia saggia non è cotesta
(mellifluo) ostinatezza vostra.
Un suddito fedele... Angoscia grande, pronta confessione
eviterà! Io vi consiglio, dite:
Cavaradossi dov’è dunque Angelotti?
Al fatto. Chi m’accusa?
(ironico) Cavaradossi
I vostri sbirri Non lo so!
invan frugâr la villa.
Scarpia
Scarpia Ancor, l’ultima volta. Dov’è?
Segno che è ben celato.
Cavaradossi
Cavaradossi Nol so!
Sospetti di spia!
Spoletta
Spoletta (O bei tratti di corda!)
(offeso, interviene)
Alle nostre ricerche egli rideva... (Tosca entra affannosa: vede Cavaradossi e
corre ad abbracciarlo.)
Cavaradossi
E rido ancor, e rido ancor! Scarpia
(vedendo Tosca)
Scarpia (Eccola!)
(terribile, alzandosi)
Questo è luogo di lacrime! Tosca
(minaccioso) Mario?! tu qui?
Badate!
(nervosissimo) Cavaradossi
Or basta! Rispondete! (sommessamente a Tosca, che accenna d’aver
capito)
(Irritato e disturbato dalle voci della Cantata (Di quanto là vedesti, taci,
va a chiudere con grande violenza la finestra; o m’uccidi!)
imperioso, a Cavaradossi)
Scarpia
Ov’è Angelotti? (con solennità)
Mario Cavaradossi,
Cavaradossi qual testimone il Giudice v’aspetta!
Non lo so!
(Fa cenno a Sciarrone di aprire l’uscio che
Scarpia dà alla camera della tortura; rivolgendosi a
Negate d’avergli dato cibo? Roberti)
25
Pria le forme ordinarie. Indi... ai miei cenni! Scarpia
(a voce più alta)
(Il Giudice entra nella camera della tortura: Insistiamo.
gli altri lo seguono, rimanendo Tosca e Scar-
pia. – Spoletta si ritira presso alla porta in (Sciarrone rientra, chiudendo l’uscio.)
fondo alla sala. – Sciarrone chiude l’uscio. –
Tosca fa un atto di grande sorpresa: Scarpia, Tosca
studiatamente gentile, la rassicura; con genti- (ridendo)
lezza e galanteria) Oh! è inutil!
Ed or fra noi parliam da buoni amici. Scarpia
(Accenna a Tosca di sedere.) (serissimo: s’alza e passeggia)
Lo vedremo, signora.
Via quell’aria sgomentata...
Tosca
Tosca (lentamente, con sorriso ironico)
(siede, con calma studiata) Dunque per compiacervi si dovrebbe mentir?
Sgomento alcun non ho.
Scarpia
Scarpia No; ma il vero potrebbe abbreviargli un’ora
(passa dietro al canapè sul quale è seduta To- assai penosa...
sca e vi si appoggia)
La storia del ventaglio?... Tosca
(sorpresa)
Tosca Un’ora penosa? Che vuol dir?
(con simulata indifferenza) Che avviene in quella stanza?
Fu sciocca gelosia.
Scarpia
Scarpia È forza che s’adempia la legge.
L’Attavanti non era dunque alla villa?
Tosca
Tosca Oh! Dio!... che avvien!...
No! egli era solo.
Scarpia
Scarpia
(con espressione di ferocia e con forza cre-
Solo?
scente)
(indagando con malizia)
Legato mani e piè
Ne siete ben sicura?
il vostro amante ha un cerchio uncinato alle
Tosca [tempia,
Nulla sfugge ai gelosi. che ad ogni niego ne sprizza sangue senza
(con insistenza stizzosa) [mercè!
Solo! solo!
Tosca
Scarpia (balzando in piedi)
(prende una sedia, la porta di fronte a Tosca, Non è ver! non è ver! Sogghigno di demone...
vi si siede e la guarda fiso)
Davver? (Ascolta con grande ansietà, le mani nervo-
samente avvinghiate alla spalliera del ca-
Tosca napè.)
(assai stizzita)
Solo! sì! Cavaradossi
(gemito prolungato)
Scarpia Ahimè!
Quanto fuoco! Par che abbiate paura
di tradirvi. Tosca
(rivolgendosi verso l’uscio della camera della Un gemito? Pietà, pietà!
tortura chiamando:)
Sciarrone: che dice il Cavalier? Scarpia
Sta in voi salvarlo!
Sciarrone
(apparisce sul limitare) Tosca
Nega. Ebben! ma cessate, cessate!
26
Scarpia Tosca
(avvicinandosi all’uscio e aprendolo) No! no!...
Sciarrone, sciogliete! (contro Scarpia)
Ah! mostro,
Sciarrone lo strazi... l’uccidi...
(apparendo sul limitare) ah! l’uccidi!
Tutto?
Scarpia
Scarpia Lo strazia quel vostro
Tutto! silenzio assai più.
27
(incalzando Tosca) Spoletta
Dite dov’è Angelotti? (brontolando in attitudine di preghiera)
parlate, su via, Judex ergo cum sedebit
dove celato sta? quidquid latet apparebit,
Su via, parlate... nil inultum remanebit.
ov’è? Nil inultum remanebit!
Tosca (Scarpia, approfittando dell’accasciamento
No! no! Ah! Più non posso! di Tosca, va presso la camera della tortura e
Ah! che orror! fa cenno di ricominciare il supplizio.)
Ah! cessate il martir!
è troppo soffrir! Cavaradossi
Ah! non posso più! (straziante grido acuto e prolungato)
Ah!
(Si rivolge supplichevole a Scarpia, il quale
fa cenno a Spoletta di lasciare avvicinare To- Tosca
sca: questa va presso l’uscio aperto, ed ester- (al grido di Cavaradossi si alza di scatto e
refatta alla vista dell’orribile scena, si rivolge subito, con voce soffocata, dice rapidamente
a Cavaradossi.) a Scarpia:)
Nel pozzo!... nel giardino!...
Cavaradossi
(di dentro; lamento forte) Scarpia
Ahimè! Là è l’Angelotti?
Tosca Tosca
(dolorosamente;presso la porta della camera (soffocato)
della tortura) Sì...
Mario, consenti
Scarpia
ch’io parli?...
(forte, verso la camera della tortura)
Cavaradossi Basta! Roberti.
(di dentro; con voce spezzata)
Sciarrone
No! No! (apparendo sulla porta)
Tosca È svenuto!
Ascolta, non posso più.
Tosca
Cavaradossi (a Scarpia)
(di dentro) Assassino!... Voglio vederlo!
Stolta! che sai? che puoi dir?... Scarpia
Scarpia (a Sciarrone)
(irritatissimo per le parole di Cavaradossi e te- Portatelo qui!
mendo che da queste Tosca sia ancora incorag- (Appare Cavaradossi svenuto portato dagli
giata a tacere, grida terribilmente a Spoletta:) sbirri e vien deposto sul canapè. – Tosca cor-
Ma fatelo tacere!... re a lui,ma è presa da orrore alla vista di Ca-
(Spoletta entra nella camera della tortura, e varadossi tutto insanguinato, e s’arresta co-
n’esce poco dopo, mentre Tosca, vinta dalla prendosi gli occhi colle mani. – Vergognosa
terribile commozione, cade prostrata sul ca- della sua debolezza Tosca si avvicina a Ca-
napè e con voce singhiozzante si rivolge a varadossi coprendolo di baci e lagrime. –
Scarpia che sta impassibile e silenzioso.) Sciarrone, il Giudice, Roberti, lo Scrivano
escono dal fondo; gli sbirri e Spoletta, ad un
Tosca cenno di Scarpia, rimangono.)
Che v’ho fatto in vita mia?!
Son io Cavaradossi
che così torturate!... (riavendosi)
Torturate Floria!...
l’anima...
Tosca
(Scoppia in singhiozzi strazianti, mormo- Amore...
rando:)
Cavaradossi
sì, l’anima mi torturate! Sei tu?...
34
Tosca Sciarrone
(caldamente) Bonaparte è vincitor...
Quanto hai penato,
anima mia! Ma il giusto Iddio lo punirà! Scarpia
Melas?
Cavaradossi
Tosca, hai parlato? Sciarrone
No! Melas è in fuga!...
Tosca
No, amor! (Cavaradossi con ansia crescente ha udito le
parole di Sciarrone, e nel proprio entusiasmo
Cavaradossi trova la forza di alzarsi minaccioso in faccia
Davvero?... a Scarpia.)
Tosca Cavaradossi
No! (con grande entusiasmo)
Vittoria! Vittoria!
Scarpia
(a Spoletta con autorità) (Scarpia fissa cinicamente Cavaradossi.)
Nel pozzo
del giardino. Va’, Spoletta. L’alba vindice appar
che fa gli empi tremar!
(Spoletta esce. – Cavaradossi si leva minac- Libertà sorge, crollan
cioso contro Tosca.) tirannidi!
Cavaradossi Tosca
M’hai tradito!... ( d i s p e r a t a , avvinghiandosi a Cavaradossi
cercando calmarlo)
(Si lascia cadere, affranto.) Mario, taci, pietà di me!
Tosca Cavaradossi
(abbracciandosi stretta a Cavaradossi) Del sofferto martir
Mario! me vedrai qui gioir...
il tuo cor trema, o Scarpia,
Cavaradossi carnefice!
(cercando respingerla) Carnefice! Carnefice!
Maledetta!
Scarpia
Tosca (sorride sarcasticamente)
Mario! Braveggia, urla! T’affretta
Sciarrone a palesarmi il fondo
(erompendo affannoso) dell’alma ria!
Eccellenza! quali nuove!... Va’! Moribondo,
il capestro t’aspetta!
Scarpia Va’, va’!
(sorpreso)
Che vuol dir quell’aria afflitta? Tosca
Pietà! taci!
Sciarrone (a Scarpia)
Un messaggio di sconfitta... Non l’ascoltate!
Pietà! Pietà!
Scarpia pietà di me!
Che sconfitta?! Come? Dove?
Scarpia
Sciarrone (irritato dalle parole di Cavaradossi, grida
A Marengo... agli sbirri:)
Portatemelo via!
Scarpia
(impazientito, gridando) (Sciarrone e gli sbirri s’impossessano di Ca-
Tartaruga! varadossi e lo trascinano verso la porta.)
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Tosca mani si sorregge il viso, e coll’accento del più
Mario... con te... profondo disprezzo chiede a Scarpia:)
Quanto?
Scarpia
Va’, moribondo! Scarpia
(imperturbabile e versandosi da bere)
Tosca Quanto?...
(cercando opporsi con tutte le forze)
No! no! Tosca
Il prezzo!...
Scarpia
Va’! va’! (Scarpia ride.)
Tosca Scarpia
Ah! Già. Mi dicon venal!
(avvinghiandosi a Mario e sempre più oppo- ma a donna bella
nendosi agli sbirri) non mi vendo a prezzo di moneta,
Mario! Mario!... no! no!
(cercando forzare il passo sbarrato da Scar- (insinuante e con intenzione)
pia) A donna bella
con te, con te! io non mi vendo a prezzo di moneta.
Se la giurata fede
Scarpia debbo tradir,
(respingendo Tosca e chiudendo la porta) (con intenzione)
Voi no! ne voglio altra mercede.
Quest’ora io l’attendeva!
Tosca Già mi struggea
(come un gemito) l’amor della diva!...
Salvatelo! Ma poc’anzi ti mirai
qual non ti vidi mai!
Scarpia
Io? Voi! (Eccitatissimo, si alza.)
(Si avvicina alla tavola, vede la sua cena in- Quel tuo pianto era lava ai sensi miei,
terrotta e ritorna calmo e sorridente.) e il tuo sguardo,
che odio in me dardeggiava,
La povera mia cena fu interrotta. mie brame inferociva!
(vedendo Tosca abbattuta, immobile, ancora
presso la porta) (Si avvicina a Tosca che pure si alza sgomenta.)
Così accasciata?...
(galantemente) Agil qual leopardo
Via, mia bella signora, t’avvinghiasti all’amante.
sedete qui. Volete che cerchiamo Ah! In quell’istante
insieme il modo di salvarlo? t’ho giurata mia!... Mia!...
(Si siede, accennando in pari tempo di sedere (Si avvicina a Tosca, stendendo le braccia:
a Tosca.) Tosca, che aveva ascoltato immobile, impie-
trita, le lascive parole di Scarpia, s’alza di
E allor sedete... e favelliamo... scatto e si rifugia dietro il canapè.)
(Forbisce un bicchiere col tovagliolo, quindi Tosca
lo guarda a traverso la luce del candelabro.) Ah! Ah!
E intanto un sorso. È vin di Spagna... (Inorridita corre alla finestra.)
(mescendo)
Un sorso... Scarpia
(con gentilezza) (quasi inseguendola)
per rincorarvi. Sì, t’avrò!...
Tosca Tosca
(siede in faccia a Scarpia,guardandolo fissa- (accennando alla finestra)
mente; appoggiando i gomiti sul tavolo, colle Ah! Piuttosto giù m’avvento!
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Scarpia Scarpia
(freddamente) (rincorrendo Tosca)
In pegno il Mario tuo mi resta!... Mia!
Tosca Tosca
Ah! miserabile... l’orribil mercato! Aiuto!
Scarpia Tosca
(che ne indovina il pensiero, si tira in disparte) Aiuto!...
Violenza non ti farò.
Sei libera. Va’ pure. (Tamburi da lontano piano avvicinandosi a
poco a poco: al suono lontano dei tamburi
(Tosca con un grido di gioia fa per escire: Tosca e Scarpia si arrestano.)
Scarpia con un gesto e ridendo ironicamente
la trattiene.) Scarpia
Odi?
Ma è fallace speranza: la Regina È il tamburo. S’avvia. Guida la scorta
farebbe grazia ad un cadavere! ultima ai condannati. Il tempo passa!
(Tosca retrocede spaventata, e fissando Scar- (Tosca,dopo aver ascoltato con ansia terribi-
pia si lascia cadere sul canapè: poi stacca gli le, si allontana dalla finestra e si appoggia
occhi da Scarpia con un gesto di supremo di- estenuata al canapè.)
sgusto e di odio.)
Sai quale oscura opra laggiù si compia?
Scarpia Là si drizza un patibolo.
(con accento convinto e con compiacenza)
Come tu m’odii! (Tosca fa un movimento di disperazione e di
spavento;il rullo di tamburi s’allontana a po-
Tosca co a poco.)
(con tutto l’odio e il disprezzo)
Ah! Dio!... Scarpia
(avvicinandosele)
Scarpia Al tuo Mario,
(avvicinandosele) per tuo voler, non resta che un’ora di vita.
Così, così ti voglio!
(Tosca affranta dal dolore si lascia cadere sul
Tosca canapè.– Freddamente Scarpia va ad appog-
(esasperata) giarsi ad un angolo della tavola, si versa il
Non toccarmi, demonio! T’odio, t’odio, caffè e lo assorbe mentre continua a guarda-
t’odio, abbietto, vile! re Tosca.)
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agli astri, al ciel, che ne ridean più belli. (Tosca col capo accenna di sì,poi piangendo
Nell’ora del dolor dalla vergogna affonda la testa fra i cuscini
perché, perché, Signor, ah, del canapè.)
(singhiozzando)
perché me ne rimuneri così? Scarpia
(a Spoletta)
Scarpia Odi...
(avvicinandosi di nuovo a Tosca)
Risolvi! Tosca
(interrompendo subito Scarpia)
Tosca Ma libero all’istante lo voglio...
Mi vuoi supplice ai tuoi piedi?
(S’inginocchia davanti a Scarpia.) Scarpia
(a Tosca)
Vedi, Occorre simular. Non posso
far grazia aperta. Bisogna che tutti
(Singhiozza.) abbian per morto il cavalier.
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Scarpia pia. Questi ha finito di scrivere il salvacon-
E sia! dotto, vi mette il sigillo, ripiega il foglio;quin-
(a Spoletta, indicando Tosca) di aprendo le braccia si avvicina a Tosca per
Le darai passo. avvincerla a sé.)
(marcando intenzionalmente)
Bada: Scarpia
all’ora quarta. Tosca, finalmente mia!
Tosca Tosca
(con accento convinto) (con odio a Scarpia)
Sì, per sempre! Ti soffoca il sangue?...
Scarpia Scarpia
Si adempia il voler vostro. (soffocato)
Soccorso!...
(Va allo scrittoio: si mette a scrivere; inter-
rompendosi per domandare a Tosca:) Tosca
Ti soffoca il sangue?...
E qual via scegliete?
Scarpia
Tosca (si dibatte inutilmente e cerca di rialzarsi, ag-
La più breve! grappandosi al canapè)
Aiuto!...
Scarpia
Civitavecchia? Tosca
Ah!
Tosca
Sì. Scarpia
Muoio! muoio!
(Mentre Scarpia scrive, Tosca si è avvicinata
alla tavola e colla mano tremante prende il Tosca
bicchiere di vino versato da Scarpia, ma nel E ucciso da una donna!...
portare il bicchiere alle labbra, scorge sulla
tavola un coltello affilato ed a punta; dà una Scarpia
rapida occhiata a Scarpia – che in quel mo- Aiuto!
mento è occupato a scrivere – e con infinite
precauzioni cerca d’impossessarsi del coltel- Tosca
lo, che poi dissimula dietro di sé, appoggian- M’hai assai
dosi alla tavola e sempre sorvegliando Scar- torturata!
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Scarpia ATTO TERZO
(affievolendosi)
Soccorso! muoio! La piattaforma di Castel Sant’Angelo.
(Fa un ultimo sforzo, poi cade riverso.) A sinistra, una casamatta: vi è collocata una
Tosca tavola, sulla quale stanno una lampada, un
Odi tu ancora! Parla!... grosso registro e l’occorrente per scrivere: una
Guardami!... panca, una sedia. Su di una parete della casa-
Son Tosca!... o Scarpia! matta un crocifisso: davanti a questo è appesa
una lampada. A destra, l’apertura di una pic-
Scarpia cola scala per la quale si ascende alla piat-
(soffocato) taforma. Nel fondo il Vaticano e San Pietro.
Soccorso, aiuto!
Notte. – Cielo sereno, scintillante di stelle. – Si
Tosca odono, lontane, le campanelle d’un armento:
Ti soffoca il sangue? di mano in mano vanno sempre più affievo-
lendosi.
Scarpia
(rantolando) Un Pastore
Muoio! (ragazzo; a voce spiegata, ma molto lontano)
Io de’ sospiri,
Tosca te ne rimanno tanti,
(piegandosi sul viso di Scarpia)
Muori dannato! Muori! muori! muori! (Campanelle più lontane, a oscillazioni di-
staccate, disuguali.)
Scarpia pe’ quante foje
(senza voce) ne smoveno li venti.
Ah!
(Rimane rigido.) (Le oscillazioni delle campanelle dell’armen-
to si estinguono in lontananza.)
Tosca Tu mme disprezzi,
È morto! Or gli perdono!
io me ci accoro;
(Senza togliere lo sguardo dal cadavere di lampena d’oro,
Scarpia, va al tavolo, prende una bottiglia me fai morir!
d’acqua e inzuppando un tovagliolo si lava
le dita, poi si ravvia i capelli guardandosi al- (La luce incerta e grigia che precede l’alba. –
lo specchio. – Si sovviene dal salvacondotto... Le campane suonano mattutino. – Un Carce-
lo cerca sullo scrittoio ma non lo trova; lo riere con una lanterna sale dalla scala, va alla
cerca ancora, finalmente vede il salvacondot- casamatta e vi accende la lampada sospesa
to nella mano raggrinzata di Scarpia.– Solle- davanti al crocifisso, poi quella sulla tavola. –
va il braccio di Scarpia, che poi lascia cadere Poi va in fondo alla piattaforma e guarda giù
inerte, rigido, dopo aver tolto il salvacondot- nel cortile sottostante per vedere se giunge il
to, che nasconde in petto.) picchetto dei soldati, col condannato. – Si in-
contra con una sentinella che percorre tutt’al-
E avanti a lui tremava tutta Roma! l’intorno la piattaforma e, scambiate colla
stessa alcune parole, ritorna alla casamatta,
(Si avvia per uscire, ma si pente, va a prende-
re le due candele che sono sulla mensola a si- siede ed aspetta mezzo assonnato. – Un pic-
nistra e le accende al candelabro sulla tavola chetto, comandato da un Sergente di guardia,
spegnendo poi questo. – Colloca una candela sale sulla piattaforma accompagnando Cava-
accesa a destra della testa di Scarpia; mette radossi. Il picchetto si arresta ed il Sergente
l’altra candela a sinistra. – Cerca di nuovo conduce Cavaradossi nella casamatta. – Alla
intorno e vedendo un crocifisso va a staccar- vista del Sergente, il Carceriere s’alza, salutan-
lo dalla parete e portandolo religiosamente si dolo; il Sergente consegna un foglio al Carce-
inginocchia per posarlo sul petto di Scarpia. riere: questi lo esamina, poi siede alla tavola,
– Tamburi lontanissimi.– Si alza e con gran- apre il registro e vi scrive mentre interroga.)
de precauzione esce, richiudendo dietro a sé
Carceriere
la porta. – Sipario rapido.)
Mario Cavaradossi?
(Cavaradossi china il capo assentendo.)
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Carceriere discende, non senza avere prima dato ad una
(porgendo la penna al Sergente) sentinella, che sta in fondo, l’ordine di sorve -
A voi. gliare il prigioniero. – Tosca, che in questo
frattempo è rimasta agitatissima, vede Cava -
(Il Sergente firma il registro, poi scende dalla radossi che piange: si slancia presso a lui, e
scaletta, seguìto dal picchetto di soldati.) non potendo parlare per la grande emozio-
ne, gli solleva colle due mani la testa,presen-
Carceriere tandogli in pari tempo il salvacondotto: Ca-
(a Cavaradossi) varadossi, alla vista di Tosca, balza in piedi
Vi resta un’ora. sorpreso, poi legge il foglio che gli presenta
Un sacerdote i vostri cenni attende. Tosca.)
Cavaradossi Cavaradossi
No! Ma un’ultima grazia Ah! Franchigia a Floria Tosca...
io vi richiedo.
Tosca e Cavaradossi
Carceriere
... e al cavaliere
Se posso...
che l’accompagna!
Cavaradossi
Tosca
Io lascio al mondo
(con entusiasmo)
una persona cara. Consentite
Sei libero!
ch’io le scriva un sol motto.
(togliendosi dal dito un anello) Cavaradossi
Unico resto (guarda il foglio e ne legge la firma)
di mia ricchezza è questo Scarpia!...
anel... Se promettete Scarpia che cede!
di consegnarle il mio (guardando Tosca con intenzione)
ultimo addio, La prima
esso è vostro... sua grazia è questa!
Carceriere Tosca
(tituba un poco, poi accetta e fa cenno a Ca- (riprende il salvacondotto e lo ripone in una
varadossi di sedere alla tavola)
borsa)
Scrivete.
E l’ultima!
(Va a sedere sulla panca.)
Cavaradossi
Cavaradossi Che dici?
(rimane alquanto pensieroso, quindi si mette
a scrivere;dopo tracciate alcune linee, è inva- Tosca
so dalle rimembranze e si arresta dallo scri- (scattando)
vere; pensando) Il tuo sangue o il mio amore
E lucevan le stelle... e olezzava volea. Fur vani scongiuri e pianti.
la terra, stridea l’uscio Invan, pazza d’orror,
dell’orto... e un passo sfiorava la rena. alla Madonna mi volsi e ai Santi...
Entrava ella, fragrante, L’empio mostro
mi cadea fra le braccia... dicea: «Già
Oh! dolci baci, o languide carezze, nei cieli il patibol le braccia leva!»
mentr’io fremente Rullavano i tamburi...
le belle forme disciogliea dai veli! Rideva, l’empio mostro... rideva...
Svanì per sempre il sogno mio d’amore... già la sua preda pronto a ghermir!
L’ora è fuggita... «Sei mia?» «Sì.» Alla sua brama
e muoio disperato!... mi promisi. Lì presso
E non ho amato mai tanto la vita! luccicava una lama...
Ei scrisse il foglio liberator,
(Scoppia in pianto coprendosi il volto colle venne all’orrendo amplesso...
mani. – Dalla scala viene Spoletta, accompa- Io quella lama gli piantai nel cor.
gnato dal Sergente e seguìto da Tosca: il Ser-
gente porta una lanterna. – Spoletta accenna Cavaradossi
a Tosca ove trovasi Cavaradossi, poi chiama Tu?... di tua man l’uccidesti? tu pia,
a sé il Carceriere:con questi e col Sergente ri- tu benigna, e per me!
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Tosca dileguerem, siccome alte sul mare,
N’ebbi le man (fissando, come in una visione)
tutte lorde di sangue... a sol cadente, nuvole leggere!...
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Carceriere (È quasi giorno.)
L’ora!
Perché indugiano ancora?... è una
Cavaradossi [commedia,
Son pronto. lo so... ma questa angoscia eterna pare!...
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(con disperazione) Sciarrone e Alcuni Soldati
Morto!... morto!... morto!... (dal di sotto; c. s.)
(fra sospiri e singhiozzi) Che non sfugga!
O Mario... morto... tu?... così!
(gettandosi sul corpo di Cavaradossi) Spoletta e Sciarrone
Finire così!! (più vicini)
(abbracciando la salma di Cavaradossi) Attenti agli sbocchi delle scale!
Tu, morto! morto!
(piangendo) Spoletta, Sciarrone e Alcuni Soldati
Mario... povera Floria tua! (vicinissimi)
Mario! Mario! Attenti agli sbocchi delle scale!
(Si abbandona, piangendo disperatamente, (Si ode un gran rumore al disotto. – Spoletta
sul corpo di Cavaradossi.) e Sciarrone appaiono dalla scaletta.)
Sciarrone Spoletta
(dal di sotto; gridando forte) Ah! Tosca, pagherai
Vi dico, pugnalato! ben cara la sua vita...
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