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Post 2 Giugno
Post 2 Giugno
militare e partigiano italiano, di cui Livorno ne ha onorato la memoria intitolandogli una piazza, Alfredo
Sforzini. Nato il 11/2/1914 a Vellano, frazione di Pescia, Alfredo Sforzini proveniva da una modesta famiglia
di lavoratori. Il 7/4/1935 fu chiamato a svolgere il servizio militare di leva nell'esercito italiano,
congedandosi nel 1936. Richiamato durante l'entrata in guerra del Regno d'Italia il 10/6/1940, fu assegnato al
25° Settore della Guardia alla frontiera (G.a.F.).
Non tradendo i suoi compagni, fu condannato a morte per impiccagione. Riportato a Cavour per essere
giustiziato, quando l'autocarro si fermò all'angolo tra piazza Statuto e via Pinerolo, dove doveva essere
eseguita la sentenza, Sforzini si mise il capestro al collo con le proprie mani e gridò "Viva la libertà!" prima
di gettarsi dal patibolo. Su precisa disposizione del comando tedesco, il suo corpo fu lasciato appeso per
quarantotto ore con un cartello al collo che recitava: "Così finisce chi spara ad un tedesco". In
riconoscimento del coraggio dimostrato, fu insignito della Medaglia d'oro al valor militare alla memoria e
promosso postumo al grado di sottotenente.
Il nome di Sforzini fu adottato dalla IV Brigata Garibaldi a cui aveva appartenuto, e dopo la guerra, la piazza
principale di Cavour e una piazza nella città di Livorno furono dedicate alla sua memoria. Nella frazione di
Castelvecchio, suo paese natale, gli è stata intitolata una via, mentre nella città di Pescia c'è una passerella
pedonale sul torrente omonimo a lui dedicata.
Fonti
G. De Luna, La Resistenza perfetta, Milano, Giangiacomo Feltrinelli Editore, 2016
V. Modica, Dalla Sicilia al Piemonte: storia di un comandante partigiano, Milano, Franco Angeli Editore
s.r.l., 2002