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ALT
HAV
Feci
IgM anti-HAV
0 1 2 3 4 5 6 12 24
Concentrazione dell’HAV nei liquidi
biologici
Feci
liquidi biologici
Siero
Saliva
Urine
<5 3.0
5-14 1.6
15-29 1.6
30-49 3.8
>49 17.5
Totale 4.1
Da: Viral Hepatitis Surveillance Program, 1983-1989
Infezione sintomatica da
HAV per età
90
80
Casi sintomatici (%)
70
60
50
40
30
20
10
0
1 2 3 4 5+
Età (anni)
Epatite A: aspetti epidemiologici
Prevalenza anti-HAV
Alta
Intermedia
Bassa
Molto bassa Fonte CDC 1999
Incidenza di Epatite A in USA 1952 -1993
40
Casi per 100,000
30
20
10
0
1952 1960 1970 1980 1990
Anni
Fonte: CDC, National Notifiable Diseases Surveillance System
Incidenza di epatite A per fasce di età,
USA 1983-93
25
20
Casi / 100,000
5-14 anni
15
15-24 anni
10
25-39 anni
0-4anni
5
40+ anni
0
1983 1984 1985 1986 1987 1988 1989 1990 1991 1992 1993
Anni
Fonte: CDC, National Notifiable Diseases Surveillance System
Endemicità dell’Epatite A in Italia
Alta
Media
Bassa
Molto bassa
Distribuzione delle epatiti virali in Italia
10 Epatite A
7
% Epatite B
52 Epatite C
31
Epatite non A
non B non C
N° casi/100.000
20
18
16 Epatite A
14
12 Epatite B
10
8 Epatite non
A non B
6
4
2
0
1985 1987 1989 1991 1993 1995 1997
Tassi di incidenza (x 100,000 soggetti) di
epatite A in Italia suddivisi in base all’anno e alla
classe d’età (SEIEVA) (1988-2003)
Classi
88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 00 01 02 03
di età
0-14 4 2 3 8 11 7 11 5 10 31 8 3 3 5 2 3
15-24 5 4 5 7 15 9 14 6 18 57 15 5 5 5 3 4
≥ 25 1 2 2 2 2 3 2 1 3 6 4 2 2 2 2 3
Totale 2 2 2 4 6 5 6 3 7 19 6 3 3 3 2 3.1
Slittamento epidemiologico nella
sieroprevalenza di anti-HAV
Sieroprevalenza degli anticorpi
100
80
miglioramento delle
anti-HAV (%)
60 condizioni igieniche
40
20
0
10 20 30 40 50
Eta’ (anni)
(da: Van Damme P, 1994)
Age-specific prevalence of anti-HAV in
7 European countries (1988-1995)
100
90
80 Greece, '90
70 France, '91
60 Belgium, '94
50 Switzerl, '93
40 Sweden,'95
30 Spain, '92
20 Italy, '88
10
0
0-9y. 10-19y. 20-29y. 30-39y. 40-49y. >50y.
Prevalenza di anti-HAV, per età, in sieri
raccolti nell’Italia settentrionale (1958–88)
100
Prevalenza anti-HAV (%)
90
80
70
60 1958
50 1977
40 1988
30
20
10
0
1–5 6–15 16–30 31–40 41–50 >50
Età (anni)
Il cambiamento epidemiologico
dell’epatite A (1)
asintomatici = 1
casi primari = 52
sintomatici = 51
casi totali = 56
casi secondari = 4
30%
25%
20% 1996
1997
15%
10%
5%
0%
0-4 5-9 10-14 15-19 20-24 25-29 30-34 35-64 >65 inc
Epatite A in Puglia, 1996 rilievi
epidemiologici
ITALIA 6/100.000
N° casi/100.000 19
(Dr. R. Steffen)
“Nei viaggiatori non protetti, l’epatite A
colpisce 40 volte più frequentemente della
febbre tifoide e 800 volte più frequentemente
del colera”.
(Dr. R. Steffen)
MORBIDITA’ IN 100,000 VIAGGIATORI SUSCETTIBILI IN PAESI
IN VIA DI SVILUPPO PER MESE DI PERMANENZA ALL’ESTERO
(Steffen, 1991)
COLERA (0.3) 2
Viaggiatori a rischio di infezione
per Epatite A
• Turisti
• Uomini d’affari
• Personale della cooperazione internazionale
• Personale di linee aeree
• Missionari
• Professionisti che lavorano all’estero
Epatite A: è solo una malattia dei viaggiatori?
• Cambiamenti nell’esposizione:
– società con sempre più frequenti pranzi fuori casa
– preferenze per cibi esotici, fast food, etc.
– misure igieniche lasse in certi casi
– bambini lasciati più frequentemente in asili o
ricoveri diurni (e ad età più precoce)
se noi non viaggiamo verso l’epatite A, l’epatite A
viaggia verso di noi
Cambiamenti dei pattern di immigrazione
Aumento del numero di persone che si spostano
Importazione di epatite A
* * * * *
1
0
1 7 14 21 28 3 10 17 24 31
Novembre Dicembre
Fonte di contagio per l’epatite A, USA
1983-93
40
30
% di casi
Contatti da
20 persona a persona
Asili, scuole,
centri
10 di assistenza
Viaggi all’estero
Uso di droghe
0 Epidemie
1983 1984 1985 1986 1987 1988 1989 1990 1991 1992 1993
Anni
Fonte: CDC, Viral Hepatitis Surveillance Program
Quale strategia di prevenzione?
• Virus inattivato
• Efficace e ben tollerato
• Schema di somministrazione in due dosi
• Protezione di lungo periodo
• Registrato in Italia nella formulazione per
adulti e pediatrica (a partire da 5 mesi di vita)
Protezione di lunga durata dopo
vaccinazione per HAV
Benefici
• Immunità mantenuta
• a livello individuale
• nella popolazione
• Protezione più duratura contro l’infezione
• morbidità e mortalità ridotte
• trasmissione virale ridotta
• Costi di programmi booster ridotti
• costi diretti
• costi indiretti
Persistenza di protezione con vaccini per HAV
dati di follow-up a lungo termine
Risultati pubblicati
• Adulti
• rara scomparsa degli anticorpi titolabili
• follow-up per 8 anni dalla prima dose
• persistenza stimata: 10-20 anni e più
• Bambini
• pochi dati riportati finora
• rara scomparsa degli anticorpi titolabili
• follow-up per 5 anni dalla prima dose
• persistenza stimata: 14-25 anni e più
Linear mixed model (0-6 month schedule)
population averaged approach
100000
Mean
Predicted (P-A)
Antibodies (mIU/ml, log scale)
10000
1000
100
10
0 12 24 36 48 60 72
si raccomanda la vaccinazione
• Israele (1999)
– incidenza intermedia >30/100.000,
spostamento età massima incid.
– vaccinazione nei bambini dopo l’anno di età
Possibili strategie di prevenzione in Italia
Vaccinazione dei
viaggiatori al Sud o altre aree a rischio,
altri gruppi a rischio,
• Nord-Centro a bassa vaccinazione in caso di epidemia
endemia (post-esposizione)
K. Levie,
Levie, J. Beran - ESPID, Crete, May 19-21, 1999
Conclusioni (1)
• I costi delle epidemie di epatite A sono elevati, sia in termini
di sofferenza sia in termini di costi economici diretti ed
indiretti
• L’HAV non può più essere vista soltanto come una mera
malattia del viaggiatore (meno del 20% dei casi notificati sono
dovuti a viaggi, contatti professionali od omosessuali)
• L’esposizione ad HAV sta anche cambiando
– l’HAV “viaggia” verso di noi
– l’abitudine sociale dei pranzi fuori casa sta crescendo
– il consumo di cibi esotici o crudi è in aumento
• popolazioni mobili si spostano rapidamente tra zone con
diversa prevalenza, ed i loro figli hanno elevate probabilità di
contrarre l’infezione
Conclusioni (2)
• Il vaccino per HAV è stato dimostrato conferire protezione
duratura e persistente per almeno 25 anni
• “Valore aggiunto” della persistenza a lungo termine:
– mantenimento dell’immunità a livello di popolazione
– riduzione della trasmissione virale
– riduzione dei costi per programmi booster
• Le autorità sanitarie dovrebbero usare i sistemi di sorveglianza
esistenti per stabilire la opportunità e la fattibilità
dell’introduzione di un programma di vaccinazione per HAV
routinario
• Questa decisione dovrebbe tener conto di:
– epidemiologia locale
– implicazioni economiche
– priorità sanitarie conflittuali