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Storia dell’Arte
1. Un’introduzione in 34 schede
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mario cina – padova - 2013
Testi consultati:
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Padova, 2013.
Mario Cinà
mario cina
SCHEDA D’ARTE – 01 –
L’incontro tra un ignorante curioso e l’Arte
Tra le mie molte lacune ce n’è una che somiglia ad una voragine: l’Arte.
Confesso che non so niente di Arte, non l’ho mai studiata perché i miei corsi di
studi non la prevedevano, non mi ha mai interessato né l’ho mai amata.
Alt, ... momento, ... fermi tutti, ... mi assale un dubbio, ... ragioniamo.
Ho forse amato l’Arte senza saperlo? Ahia, questa si che sarebbe grossa!
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SCHEDA D’ARTE – 02 –
L’aspetto nascosto dell’Arte
Abbiamo verificato che non esiste una definizione precisa e univoca di Arte allo
stesso modo in cui, ad esempio, non esiste una formulazione definitiva del
concetto di “Bene”. Per comprendere il significato di Bene dobbiamo
intenderne le varie enunciazioni. In ugual modo dobbiamo procedere nei
confronti dell’Arte. Facciamo un primo tentativo di indagine sfruttando uno
spunto di Stefano Zecchi, noto studioso di Estetica.
Arriveremmo alla facile conclusione che agli occhi dei fedeli, agli occhi di quella
comunità, la figura riproduceva l’immagine visibile del divino.
Al pari del quadro che rappresenta il Cristo dobbiamo guardare ai dipinti preistorici
visibili nelle grotte di Altamira e di Lascaux. Quelle pitture, dipinte tra l’altro
all’interno delle grotte e nemmeno visibili alla luce del giorno, rappresentavano il
magico, il senso del religioso dei nostri progenitori, la lotta per la sopravvivenza.
Ciò che l’Arte raffigura è sempre più importante dell’oggetto fisico rappresentato.
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SCHEDA D’ARTE – 03 –
L’inutilità dell’Arte
Sulla facciata del Teatro Massimo di Palermo è scolpita una frase (di autore
ignoto) che riassume mirabilmente quanto abbiamo appena appreso ossia che
l’Arte ci consente di comprendere il senso della vita dell’uomo.
“L’Arte rinnova i popoli e ne rivela la vita,
vano delle scene il diletto ove non miri a preparar l’avvenire”
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SCHEDA D’ARTE – 04 –
Citazioni sull’Arte
Le citazioni sull’Arte non si contano, sono centinaia. Riporto soltanto quelle che
avrei voluto scrivere io.
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SCHEDA D’ARTE – 05 –
Che cosa è Arte?
Percorrendo i Musei Vaticani un giorno di tanti anni fa rimasi suggestionato dalle
opere esposte; quelle opere, seppur create lontane nel tempo, mi comunicavano
forti emozioni benché io fossi allora, come sono tuttora, privo di cultura artistica.
Ancorché ignorante sono però certo che non proverei le stesse sensazioni
visitando il museo Guggenheim di Venezia dove gli specialisti hanno raccolto opere
d’Arte moderna, opere che comunque ho visto occasionalmente o tramite internet.
Confesso l’imbarazzo dicendo che non “capisco” l’Arte moderna e come me,
ritengo, si ritrovi la gran parte delle persone comuni. Infatti, l’Arte a cui siamo
abituati è un’Arte figurativa, realizzata con tela e colori, con cui l’artista vede la
realtà. L’Arte moderna invece (questo sì che l’ho capito) si astrae dalla realtà ed
utilizza altri mezzi visivi non convenzionali quali ad esempio fotografia, video ed
altro ancora. (Sull’Arte moderna o contemporanea torneremo a fondo).
Ma allora per capire se un oggetto d’Arte moderna sia veramente un’opera
artistica, e non paccottiglia, occorrerebbero dei criteri oggettivi. E sempre criteri
scientifici sarebbero necessari per stabilire perché due quadri di Arte figurativa,
tradizionali, siano valutati in modo diverso l’uno dall’altro. Però c’è un però.
Non esiste un criterio oggettivo e scientifico per decidere cosa sia Arte
come non esistono criteri che definiscano senza possibilità di errore che
cosa siano la verità, la giustizia, il bene, il male.
Ma se non esistono criteri oggettivi potremmo dire che tutto è arte, che ha lo
stesso significato di dire che niente è arte. È dunque lecito concludere che:
Per fortuna non è così. Facciamo una riflessione: per avvicinarmi al significato di
“verità” (per avvicinarmi, non per sapere) dovrei affinare i miei strumenti di
indagine intellettiva acquisendo i pareri di teologi, filosofi, scrittori, intellettuali.
Alla stessa maniera, per comprendere, ad esempio, le opere di Raffaello dovrei
conoscerne la vita, il periodo storico, la tecnica pittorica, i committenti. Forse
senza rendermene conto stabilirei una comunicazione con l’Artista che mi
permetterebbe di comprendere, sia pure in modo superficiale, una sua opera e di
“spiegarla” a qualche mio sfortunato amico.
Studiando gli altri artisti arriverei a comprendere, sarebbe solo il primo passo, che
al pari dei linguaggi specifici delle altre discipline quali Storia, Fisica, Calcio, Musica ...
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SCHEDA D’ARTE – 06 –
Il linguaggio dell’Arte
Per conoscere l’Arte, per potere esprimere un sia pur cauto giudizio, oltre al
“linguaggio” occorrerebbe anche sapere la Storia dell’Arte ma, soprattutto,
quello che più conta, avere esperienza. E l’esperienza si acquisisce con la
frequentazione degli ambienti dove c’è l’Arte.
Insomma sono abbastanza esperto e mi posso confrontare con gli altri tifosi
che sicuramente avranno opinioni diverse dalla mia ma ugualmente sostenibili
perché il Calcio, si sa, è come l’Arte: non è una scienza esatta.
Però se vado a vedere una partita di baseball sicuramente non capirò nulla,
anzi mi annoierò pure. All’inizio mi dovrò fidare di chi è esperto, poi comincerò
a studiare il regolamento, imparerò a valutare le giocate, insomma poco per
volta, frequentando gli stadi, studiando, confrontandomi anche con i tifosi,
beh, anch’io potrò dire la mia e magari questo sport comincerà pure a
piacermi. Però occorre cultura sportiva, sensibilità e soprattutto curiosità.
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SCHEDA D’ARTE – 07 –
Bellezza e Bruttezza
L’uomo è certamente attratto dal bello e, nella stesa misura, è naturalmente
respinto dal brutto (vedremo poi cosa si intende per bellezza e per bruttezza).
Seguendo superficialmente questi giudizi naturali, chi non ha una cultura artistica
può commettere l’errore di non vedere l’Arte anche nella bruttezza.
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SCHEDA D’ARTE – 08 –
Visibilità o Oscurità
Un artista manifesta la rappresentazione di un volto secondo la tecnica e la
sensibilità che possiede e quindi l’espressione di un volto umano può esserci
immediatamente comprensibile mentre altre manifestazioni sono più nascoste
e abbisognano di conoscenze più profonde per essere pienamente capite.
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SCHEDA D’ARTE – 09 –
Precisione o Approssimazione
Chi timidamente si avvicina all’Arte è forse portato a credere che un artista sia
tanto più bravo e ammirevole quanto più fedele alla realtà è la
rappresentazione nelle sue opere mentre chi usa una tecnica meno precisa sia
da considerare inferiore.
SCHEDA D’ARTE – 10 –
Rappresentazione fedele o deformata
Nella scheda precedente abbiamo visto che anche la rappresentazione
sommaria di un oggetto reale (L’Elefante di Rembrandt) può essere
ugualmente ammirevole quanto quella particolareggiata. Ma oltre che
sommaria la rappresentazione dell’artista potrebbe essere anche non aderente
al vero ossia deformata.
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SCHEDA D’ARTE – 11 –
Realtà convenzionale o realtà vera
Alcuni artisti amano deformare volutamente la realtà e sono criticati da chi
asserisce che la natura deve essere rappresentata per quella che è ovvero per
come appare da sempre nei quadri cosiddetti tradizionali.
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SCHEDA D’ARTE – 12 –
Opere convenzionali e opere rivoluzionarie
Quando ammiriamo le opere d’Arte create dai grandi artisti ci viene spontaneo
pensare che queste ne rappresentino l’anima, la psicologia, lo spirito.
Ma non sempre è così.
Questo episodio storico è l’esempio del danno che possono fare coloro che
respingono e criticano le opere d'arte in base a ragioni sbagliate dettate
dall’abitudine, dalla pigrizia mentale, dal conformismo intellettuale.
Il Caravaggio creò “scandalo” perché ebbe l’ardire di guardare la Storia Sacra
con occhi nuovi abbandonando i canoni rappresentatici della Bibbia utilizzati
fino allora dai precedenti artisti, certamente valenti come lui, ma diversi da lui.
SCHEDA D’ARTE – 13 –
Le arti figurative
L'Arte figurativa riguarda la rappresentazione di immagini reali raffigurate in
modo più o meno fedele, o sconfinanti addirittura nel sogno, come ne
testimoniano rispettivamente il Banchetto degli ufficiali del fiammingo F. Hals
e l’Apparizione di G. Moerau.
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SCHEDA D’ARTE – 14 –
Il nuovo che avanza
Abbiamo detto che l'Arte figurativa riguarda la rappresentazione di immagini
reali raffigurate in modo più o meno fedele perché l’artista ha sempre cercato
d'interpretare la natura, non di copiarla. Egli “crea” la natura attraverso la
propria immaginazione, le conferisce una simbolicità particolare, la rende
perfino più visibile, raccontandola in un modo in cui forse noi non saremmo
mai riusciti a pensarla.
Ma oltre all’Arte figurativa esiste un’altra Arte che si chiama Arte astratta.
Con l'Arte astratta viene a mancare del tutto il legame con la rappresentazione
della realtà, che, per il profano che osserva, costituisce il primo passo per
comprendere l'opera.
Ecco che agli inizi del XX secolo accade qualcosa che spezza in modo radicale i
legami con le tradizionali forme della rappresentazione: viene abbandonata
l’immagine che noi siamo in grado di riconoscere e a cui possiamo assegnare
un nome: paesaggi, volti, scene mitiche o quotidiane, rappresentazioni
religiose, avvenimenti storici non sono più temi e argomenti dell'Arte visiva.
L'Arte visiva diventa astratta perché si astrae dal mondo, non ha più nulla che
richiami l’esistenza umana e la sua storia. Si incomincia con l'astrazione dalle
figure della realtà, e poi lentamente, inesorabilmente, l'artista visivo
abbandona anche le tecniche tradizionali, come la pittura e il disegno, e finisce
per usare materiali, cose, che con l'universo dell'Arte non avevano, fino ad
allora, mai avuto a che fare. È questo il rapido cammino, drammatico,
grottesco, talvolta volgare e stupido, dell'Arte “plastica” del Novecento.
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SCHEDA D’ARTE – 15 –
Il sapere scientifico
Ai primi di Novecento la Fisica ebbe un prodigioso salto in avanti.
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SCHEDA D’ARTE – 16 –
Scienza e Arte
L'artista più accorto e sensibile comprende il carattere ormai illusorio o
ingenuo della rappresentazione della realtà, sia per la presenza di nuovi
strumenti approntati dalla tecnica, sia per le scoperte della scienza che
sconvolgono i vecchi modelli della fisica ottocentesca con cui si pensava e si
immaginava il mondo.
È così, nei primi anni del Novecento, l'arte iniziava il suo cammino
rivoluzionario, diventava “sperimentale”, proprio come “sperimentale” è la
scienza: si potrebbe dire, imitando il modo di procedere della scienza.
E dello scienziato, l'artista acquisiva i modelli di pensiero, pur sapendo che non
avrebbe mai potuto ottenere gli stessi risultati.
L’arte del Novecento, nelle sue linee di tendenza più importanti, sembra vivere
un'angosciosa competizione con la scienza: un estenuante tentativo di
misurarsi con essa, con le sue innovazioni, con i suoi sperimentalismi.
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SCHEDA D’ARTE – 17 –
Le nuove condizioni socio-politiche e l’Arte
Nuove condizioni sociali e politiche concorrono a cambiare la posizione dell'artista
nella società. Con la rivoluzione industriale della metà dell'Ottocento le masse
diventano protagoniste della scena politica e tramonta il carattere elitario della
guida politica delle nazioni.
L'artista appartiene alla massa, non possiede più alcuna caratteristica distintiva e
originale; i suoi “prodotti” non esprimono più l'alta qualità creativa di una società.
E allora l'Arte diviene un fatto secondario nei processi di sviluppo sociale, mentre
è la scienza ad assumere il ruolo principale, e l'artista rimane a poco a poco
sempre più emarginato dalle dinamiche politico-sociali, chiuso nella propria
interiorità e dedito a sempre più arditi e sofisticati sperimentalismi artistici, ormai
senza più alcuna preoccupazione di comunicare con la sua opera un senso della
vita, una verità, un valore da condividere.
Egli lamenta la perdita di senso del suo lavoro, e sono eventualmente gli altri - noi
che osserviamo le opere - a dover compiere lo sforzo per capire cosa egli abbia
voluto dire, se davvero abbia mai voluto dire qualcosa.
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SCHEDA D’ARTE – 18 –
Il superamento dell’Arte figurativa
SCHEDA D’ARTE – 19 –
L’artista astratto e il bambino
Con le dovute cautele si può dire che le opere dell’artista contemporaneo sono
analoghe a quelle del disegno infantile.
Spesso tutto appare sconnesso, solo qualche tratto è verosimile, e infatti noi
gli rivolgiamo la domanda più naturale: “cosa significa?”.
Cosi il pittore astratto, ovviamente padrone delle tecniche del disegno, non
comunica più immagini riconoscibili da chi le osserva, ma fa trasparire
innanzitutto il proprio sentimento che, nell'esprimersi, gioca liberamente con le
linee e i colori.
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SCHEDA D’ARTE – 20 –
L’opera d’Arte moderna
Poiché gli artisti contemporanei manifestano soltanto se stessi a prescindere
dalla realtà, uno sguardo alle loro opere può diventare un ideale cammino nel
labirinto della modernità avvicinandoci, sia pure con difficoltà, ai nuovi
linguaggi dell'Arte. Si constaterà in ogni caso che quando si osservano i lavori
degli artisti moderni i punti di riferimento per la comprensione saranno labili,
contraddittori e sorge il fondato rischio che la conclusione sia: questo quadro
non mi dice nulla perché non significa assolutamente nulla!
È vero che tutte le opere d'Arte sono state create innanzitutto per se stesse
perché esse esprimono l'anima dell'autore e vivono in quanto hanno preso vita
da quell'energia creatrice e tuttavia un'opera vuol sempre affermare
qualcosa, anche quando, come accade in certe esperienze artistiche più
recenti, essa afferma, o se ne deduce, che non vuol dire niente.
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SCHEDA D’ARTE – 21 –
La comprensione dell’Arte astratta
Io posso comprendere qualcuno solo se ne capisco la lingua e, se non la
intendo, mi toccherà studiarla o sui libri o recandomi dove vive. Però ciò mi
sarà possibile se essa possiede una grammatica codificata. Ma, se invece
quella lingua è parlata soltanto da una persona o da un suo ristretto gruppo di
amici come faccio a impararla, come posso comunicare con questa persona se
non dopo una lunga frequentazione? Ciò accade con l'Arte contemporanea.
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SCHEDA D’ARTE – 22 –
Il nuovo e lo sperimentalismo
Prima dell’era moderna l'artista non si era mai misurato con
l’innovazione perché l'Arte, in quanto tale, non aveva progresso. Ad
esempio il passaggio dal Rinascimento al Barocco non è avvenuto come
sviluppo verso il nuovo perché il “nuovo” nell'Arte è stato considerato da
sempre come un cambiamento stilistico che non “innova” ma assorbe, muta
forme e tecniche. Nel sapere scientifico attuale il nuovo esiste nel senso che
una teoria nuova emargina quella vecchia come Einstein ha superato Newton;
purtroppo oggi questo modo di pensare si applica anche all'Arte e spiega
l'ansia degli artisti, l'estenuante desiderio di cambiare, di essere nuovi, di
stupire o scandalizzare. Anche se le novità artistiche sono spesso effimere e
rare sono le vere trasformazioni linguistiche, tuttavia questa ossessiva ricerca
del nuovo porta alla sperimentazione di tecniche e di materiali mai prima
utilizzati. Nella scienza la sperimentazione è necessaria per verificare la
validità dei propri enunciati; l'Arte, invece, imita le procedure sperimentali
della scienza senza porsi il problema di verificare la validità di alcunché e la
sperimentazione si giustifica solo come ricerca della novità cosicché il nuovo e
lo sperimentalismo talvolta possono apparire espedienti dell'artista per
nascondere la mancanza di idee e di creatività. Soltanto studio ed esercizio
aiutano a capire se sono stati inventati nuovi linguaggi, nuove forme
espressive e purtroppo non è il nostro caso. Durante questo apprendimento si
dovrà, purtroppo, fare a meno di quella sensazione della bellezza, di quel
piacevole sentimento estatico che generalmente hanno accompagnato la
contemplazione di un'opera d'Arte figurativa. E’ difficile credere che un quadro
di Picasso, che l'orinatoio di Duchamp o il barattolo di latta della zuppa
Campbell di Warhol possano emozionare come la Cappella Sistina di
Michelangelo: dobbiamo rinunciare a questa dimensione emotiva, al piacere,
alla sensazione della bellezza, provocati dall'Arte come eravamo abituati a
concepirla. L'Arte contemporanea esige innanzitutto che si capisca quale
operazione linguistica è stata fatta per creare l'opera, chiede che si comprenda
il particolare pensiero progettuale e la sperimentazione che hanno guidato il
gesto dell'artista. È inevitabile che questo approccio sia più faticoso e, spesso,
più noioso di quello che si potrebbe avere di fronte ai quadri di un pittore
rinascimentale.
SCHEDA D’ARTE – 23 –
Fino ad ora ho capito che ...
Scheda n. 1
1) non esiste una definizione precisa e univoca di Arte;
2) l’Arte è parte indissolubile dell’Umanità.
Ho quindi concluso che per comprendere l’Arte la si deve indagare al pari degli
eterni e insoluti problemi filosofici (Verità, Giustizia, Bene, Male,...) che
rimangono tali perché sul loro significato manca ancora, e mancherà per
sempre, una risposta definitiva.
Scheda n. 2
Ciò che l’Arte raffigura è sempre più importante dell’oggetto fisico
rappresentato.
L’Arte non è la realtà ma la trasfigura mettendo in luce valori e sentimenti
dell’umanità permettendoci di comprendere il senso della vita.
Scheda n. 3
L'Arte presuppone un atto creativo e, come tale, è ciò che avvicina di più
l'Uomo al mondo spirituale.
È però innegabile che l’Arte nasca con l’uomo e ne segni il destino.
Senza l’Arte ci sarebbe stato un altro essere vivente ma non l’uomo.
Scheda n. 4
L'arte non imita, interpreta. (Carlo Dossi)
Scheda n. 5
Non esiste un criterio oggettivo e scientifico per decidere cosa sia Arte come
non esistono criteri che definiscano senza possibilità di errore che cosa siano la
verità, la giustizia, il bene, il male.
Un’opera d’Arte possiede un linguaggio proprio fatto di contenuto, forma,
espressione.
Scheda n. 6
L’Arte ha una sua storia, le proprie regole formali, deve rispettare i principi
della composizione ma non è una scienza esatta e nessun giudizio è mai
definitivo.
Per gli ignoranti curiosi l’Arte è come una partita di baseball.
Scheda n. 7
La bellezza di un quadro non dipende dalla bellezza del soggetto.
Scheda n. 8
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Chi parla poco può affascinare allo stesso modo di chi parla tanto. Dipende da
chi ascolta.
Scheda n. 9
La rappresentazione sommaria di un oggetto reale può essere ugualmente
ammirevole quanto quella particolareggiata.
Scheda n. 10
Dovremmo evitare di considerare scadente un’opera sol perché non
rappresenta fedelmente la realtà ma dovremmo capire perché l’artista ha
volutamente deformato la natura.
Scheda n. 11
Se vogliamo godere le grandi opere d’Arte dobbiamo superare abitudini e
pregiudizi e dare per scontato che non esiste una realtà scontata.
Scheda n. 12
I concetti di bellezza e di espressività canoniche preoccupano i conformisti ma
raramente interessano i veri artisti.
Scheda n. 13
Attraverso l’Arte si intuiscono il credo e la civiltà di un popolo.
Scheda n. 14
A differenza dell’Arte figurativa l’Arte astratta libera l'artista da qualsiasi
rapporto con la realtà visibile, materiale: tutto gli è permesso, nulla deve
giustificare.
Perché accade questo? Perché, dopo millenni in cui l'artista aveva
rappresentato la realtà con la sua sensibilità, la sua religiosità, la sua cultura,
ora, nel Novecento, il criterio della rassomiglianza con ciò che esiste viene
assolutamente rinnegato e abbandonato?
Scheda n. 15
Le innovazioni tecniche e le scoperte scientifiche giocano un ruolo
fondamentale nella profonda crisi vissuta dall'artista, nei primi anni del
Novecento, relativa alla sua funzione e al suo ruolo sociale, al significato di ciò
che per lui vuol dire “rappresentare la realtà”.
Scheda n. 16
Quando, presto, si vedrà che il confronto con la scienza è impossibile, l'artista
moderno innescherà nella sua produzione tutta una serie di provocazioni:
alcune realmente geniali, altre davvero idiote.
Scheda n. 17
La nuova realtà scientifica, il diverso ruolo sociale e la convinzione teorica che
il sentimento interiore sia l'unica autentica legge da seguire, portano l'artista
verso un’ideale autonomia creativa. Ecco allora i suoi sperimentalismi
linguistici, i suoi giochi con i più diversi mezzi espressivi in cui tutto può essere
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Scheda n. 19
Il bambino dipinge obbedendo alla sua immaginazione, non conosce le regole
della prospettiva, non si preoccupa di disegnare forme che rispecchiano
fedelmente la realtà.
Scheda n. 20
Conoscendo i veri linguaggi artistici contemporanei potremo accorgerci che
molte novità sono in realtà ripetizioni, noiosi manierismi spacciati per grandi
invenzioni.
Scheda n. 21
I linguaggi dell’Arte contemporanea sono assolutamente soggettivi, non si
pongono alcun problema di comunicazione con l'esterno e non si dispone di
una grammatica che consenta di studiarli. Si vorrebbe capirli ma sono cosi
personali, soggettivi, interiori, che non consentono di stabilire con l'artista un
rapporto comunicativo immediato.
Dentro un museo di Arte contemporanea bisogna comportarsi come se si fosse
arrivati in una comunità di cui non si capisce il dialetto: ascoltare il linguaggio
che viene parlato. Prima si capiranno le espressioni più comuni e più usate, poi
lentamente si riuscirà a entrare nei particolari, a cogliere le sfumature.
Scheda n. 22
Questo è il destino dell'Arte: essa oggi è stata estromessa dalla sua secolare
funzione di formazione dell'uomo, si è ritirata in un luogo impervio, a cui è
possibile accedere solo a pochi specialisti con un'adeguata attrezzatura.
Quindi noi, che siamo solo degli ignoranti curiosi, non affliggiamoci se non
capiamo un quadro di Arte moderna: non è colpa nostra.
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SCHEDA D’ARTE – 24 –
Lo stile nella storia dell’Arte
Per lo storico dell'arte lo stile è il criterio con cui si stabilisce la data e il luogo
di origine delle opere ed il mezzo per ricostruire i rapporti tra diverse scuole
artistiche. Per quanto riguarda la classificazione l'analisi dello stile porta a
collocare il manufatto artistico su una griglia cronologico-geografica,
individuando epoca e luogo di produzione e può inoltre consentire
l'attribuzione dell'opera a un singolo artista.
Lo stile fa anche riferimento alla totalità delle opere d’Arte di un'intera epoca
ed è inteso come l'insieme dei caratteri formali comuni a tali opere.
Gli stili sono, infatti, numerosissimi, possono essere suddivisioni interne a stili
più generali e comprensivi ed anche possono esserci varianti delle stesse
suddivisioni.
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SCHEDA D’ARTE – 25 –
Lo stile Classico
La parola “classico” deriva dal latino classicus. Indicava i cittadini di “prima
classe”, cioè quelli che avevano il censo più elevato. Ma, con il trascorrere del
tempo, il termine assume un significato molto ampio, segnalando tutto ciò che
ha autorevolezza, che deve essere fonte d'ispirazione: un modello esemplare
da imitare, che non appartiene necessariamente al passato.
In questo senso, la parola “classico” si usa per indicare sia le epoche in cui ha
il sopravvento quello stato d'animo, quel sentimento sereno della vita, sia
quelle forme d'arte che in qualsiasi momento storico, o più o meno
isolatamente, intendono comunicarlo e rappresentarlo.
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SCHEDA D’ARTE – 26 –
Lo stile Romanico
La prima grande, organica espressione artistica della nostra civiltà cristiana è
testimoniata dallo stile Romanico, conseguenza del progredire
dell'organizzazione feudale e dell'affermarsi dell'autorità spirituale che
assicurano lunghi periodi di pace in Occidente.
Il Romanico domina in Francia nell'XI secolo e nella prima metà del XII. In
Germania lo troviamo ancora nel XIII secolo, mentre in Spagna e in Italia avrà
uno sviluppo ancora più lungo.
Il loro splendore ieratico, con quella freddezza dello sguardo, è lontano dalla
dolcezza e soavità delle figurazioni religiose che presto si diffonderanno in
Occidente.
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Chiesa di Saint-Savin-sur-Gartempe
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SCHEDA D’ARTE – 27 –
Lo stile Gotico
Con l’avvento dello stile Gotico entra in crisi la concezione figurativa bizantina
con i propri schemi freddi e ripetitivi e le figure trovano, ora, movimento nello
spazio, non sono più rappresentate rigidamente in posizione frontale.
Nel Gotico, la vita fa irruzione nella forma, come era accaduto, per
la prima volta nella storia dell'Occidente, nella Grecia del V sec. a.C.
Per cogliere i segni della nuova spiritualità e della mutata concezione estetica,
è sufficiente osservare lo sguardo delle immagini sacre:
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Portali di Chartres
Vetrata
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SCHEDA D’ARTE – 28 –
Il Rinascimento
Il Rinascimento (1400–1600) designa un ampio movimento politico-culturale,
che ha il suo centro in Italia e, in particolare, a Firenze e segna un’epoca in cui
l'immagine dell'uomo moderno si definisce nella sua complessità spirituale.
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SCHEDA D’ARTE – 29 –
Il Manierismo
Il pensiero rinascimentale comincia ad incrinarsi intorno ai primi decenni del
XVI secolo: l’uomo scivola via dal centro, si relativizza grazie a Copernico,
Colombo, Lutero.
Non è improprio sostenere che anticipano un modo di pensare l'arte che sarà
proprio delle avanguardie contemporanee, che, sperimentando nuove
combinazioni espressive, fecero della personale e libera interpretazione della
visione e percezione della realtà il presupposto della loro rivoluzione formale
contro i canoni della tradizione.
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SCHEDA D’ARTE – 30 –
Barocco
Quell'atmosfera soprannaturale della poetica manierista trovò il suo
compimento e la sua celebrazione, intorno al Seicento, nel Barocco, lo stile che
poi si diffuse in Europa e quindi in America latina fino ai primi anni del
Settecento.
La critica tardo-settecentesca e ottocentesca considerò lo stile Barocco
ridondante, enfatico, superfluo.
Anche nel linguaggio comune diciamo che una persona è barocca se vogliamo
sottolineare la sua superficiale appariscenza e il Croce lo giudicava uno stile
decadente, non solo in senso artistico, ma anche morale e civile.
Ma sono valutazioni del tutto superate dalla critica recente.
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SCHEDA D’ARTE – 31 –
Neoclassicismo
Lo spirito razionalista dell'Illuminismo (XVIII secolo) non poteva comprendere i
valori di movimento, luminosità e drammaticità che avevano ispirato per più di
cent'anni l'arte barocca.
Lo stile Neoclassico diviene espressione della cultura illuminista, che
ne fa la sua arte ufficiale, assumendone i motivi ispiratori anche nei
comportamenti e nel costume quotidiano.
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SCHEDA D’ARTE – 32 –
Romanticismo
Il termine “romantico”, sembra derivare da Romance, cioè romanzo
cavalleresco, racconto fantastico. Il Romanticismo ha le sue sorgenti in
Germania (Romantik) per diffondersi poi in Inghilterra e in Francia e trova
espressione principalmente nella musica e nella poesia più che nella pittura. In
Italia lo spirito romantico tocca il suo apice nella musica di Giuseppe Verdi e
molto meno negli altri generi artistici.
C'è una stretta relazione tra arte e natura anzi l’arte è un prolungamento della
natura.
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Avanguardia
Il termine Avanguardia raggruppa i movimenti e le tendenze artistiche dei
primi decenni del Novecento quali Espressionismo, Cubismo, Futurismo,
Astrattismo, Costruttivismo, Dadaismo, Surrealismo. Movimenti che
hanno avuto origine prima della Grande guerra per esaurirsi lentamente, fino a
sparire completamente con lo scoppio della seconda guerra mondiale.
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SCHEDA D’ARTE – 34 –
Avanguardia - Postmoderno
Dalla fine degli anni Sessanta, una nuova parola è entrata nel vocabolario
della critica d'arte: Postmoderno. Essa viene dapprima utilizzata per definire
alcuni aspetti della letteratura e dopo sarà più ampiamente utilizzata in
architettura.
In realtà il quartiere era diventato uno squallido dormitorio per povera gente,
molto simile allo Zen di Palermo che però sta ancora in piedi: spregevoli
monumenti innalzati dall'arroganza ideologica degli architetti che hanno
scambiato la funzionalità per bellezza (non ditelo all’arch. V. Gregotti ...).
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