Sei sulla pagina 1di 2

Trans-Umanesimo e la

Robotica
Fin dai primordi dei tempi l’uomo ha sempre cercato di perfezionarsi evolvendo e cercando nuove
vie per oltrepassare i propri limiti e le proprie di coltà e quindi anche gli ostacoli materiali e
naturali che la vita gli metteva davanti, cambiando con le ere, se stesso in maniera sica e
mentale trascinando così al cambiamento anche la collettività e la cultura sociale.

Nelle varie epoche quindi per superare le avversità che il grande mondo gli metteva davanti,
l’uomo si è sempre sforzato e impegnato con l’ingegno a creare oggetti, utensili, tecnologie che
potessero essergli utili al superamento di questi ostacoli e con il tempo non vedendoli più come
tali ma come delle semplici complicazioni superabili facilmente grazie alle nuove scoperte che a
sua volta con il passare del tempo si aggiornavano dando vita così alle comodità che ad oggi
giorno ci contornano sotto ogni punto di vista nella vita quotidiana.

Spingendosi sempre oltre in questo percorso evolutivo tecnologico, l’uomo grazie al progresso
nei campi dell’informatica, della psicologia, della linguistica elettronica e automazione, nel campo
della meccanica e della biologia, fondendo tutte queste scienze nel 1961 da vita alla ROBOTICA.
Scienza non più astratta visto che la parola comparve per la prima volta nel 1942 in un racconto
di fantascienza scritto da isaac asimov che viene ancora oggi chiamato il padre delle tre leggi
della robotica.
Quindi è proprio nel 1961 che la General Motors introduce con la sua fabbrica di automobili, in
New Jersey, il primo robot industriale della storia: un braccio meccanico progettato a metà degli
anni Cinquanta, qualche anno più tardi nel 1970, in Giappone, l’uomo avanza con la robotica in un
umanoide e fa il suo debutto con Wabot-1,Robot antropomorfo, mentre oltreoceano negli Stati
Uniti, sempre negli stessi anni nasce il primo drone militare capace di decollare da solo.

Capiamo dunque che dalla metà degli anni 900 la robotica è entrata nella società in moltissimi
ambiti e anche diversi cata con varie etichettature, per esempio troviamo tra le più di use
rilevanti

la Robotica Industriale che si propone di dispensare l’uomo da lavori faticosi e ripetitivi. Quando
parliamo di robot industriali facciamo riferimento soprattutto a bracci robotizzati controllati da
software. Dotati di giunti, attuatori e sensori, possono essere utilizzati per il trasporto, lo
smistamento e il confezionamento delle merci o per l’assemblaggio e la saldatura di materiali,
troviamo sempre in ambito industriale i cobot che sono invece robot collaborativi, robot industriali
pensati per lavorare insieme all’uomo, condividendo gli stessi spazi, possono lavorare gomito a
gomito con i “colleghi” umani perché sono dotati di dispositivi di sicurezza che non mettono a
rischio la vita degli operai. Anzi, svolgono al posto loro lavori ripetitivi, rischiosi e faticosi.

La robotica si trova anche in ambito medico dove grazie a robot alcuni autonomi e altri comandati
a distanza, dotati di braccia ultra sottili si possono eseguire operazioni e impianti di chirurgia
millimetrica là dove l’uomo non può arrivare. Sempre in ambito medico troviamo una parte della
robotica di servizio destinata al campo medico nelle forme di protesi robotiche ed esoscheletri
progettati per la riabilitazione robotica post malattia o incidente.

La robotica militare che nel suo prevede l’uso di esoscheletri indossabili che aiutano i soldati a
portare lungo le lunghe marce attrezzature pesanti oltre i 100kg e non sentirli a atto, oltre al robot
cane-mulo, un robot quadrupede capace di scansionare l’area circostante e al trasporto di
materiale pesante balistico oltre 180kg, poi c’è l’impiego dei droni con cui la robotica sta
rivoluzionando il modo di fare la guerra: velivoli a pilotaggio remoto, capaci di volare a 15 mila
metri di altezza, utilizzati principalmente per missioni di sorveglianza e intelligence ma anche per
scopi o ensivi.
ff
fi
ffi
ff
fi
ff
La robotica umanoide è in assoluto tra i campi di ricerca più affascinanti. Il suo obiettivo è
realizzare robot dalle sembianze umane, dotati di intelligenza arti ciale e in grado di agire
autonomamente. La nazione guida in questo settore è il Giappone, dove da una quindicina di anni
si lavora al robot umanoide più avanzato al mondo. Si chiama Asimo ed è stato realizzato dalla
Honda: sensori, servomotori e videocamere gli consentono di replicare i nostri movimenti e di
rispondere ai comandi vocali.Questi robot come Asimo o Pepper sono stati progettati per essere
utilizzati prevalentemente in ambito domestico, ma ne esistono anche altri con nalità educative
come Nao o con compiti di ricerca, salvataggio e rischio come Atlas e WalkMan

Tra le altre ma non meno importanti classi cazioni troviamo la Robotica educativa, quella di
telepresenza, robotica da intrattenimento, robotica spaziale, quella marina e la domotica che in
quest’ultimi anni si sta di ondendo sempre di più grazie a soluzioni basso costo e alla portata di
tutti là dove la robotica si spinge a creare e a far usufruire l’uomo di una casa intelligente capace
di comprendere e imparare le abitudini di chi la vive agevolandolo in moltissime funzioni/mansioni.

Senza ombra di dubbio quindi questi artefatti meccanici aiutano in maniera notevole l’uomo ai
servizi il quale ha bisogno, concludendo viene dunque da chiedersi dopo aver visto in linea
generale la tematica (robotica) come prodotto nito, riusciremo a convivere nel prossimo futuro
assieme a queste forme così avanzate al punto dì sostituirci a noi anche nelle più piccole
esecuzioni?
Se è si, dove ci porterà questo tipo di prossima evoluzione in alcuni aspetti, e involuzione in altri?
Come cambieranno le nostre abitudini?
E se un giorno per un determinato motivo venissero a mancare questi servizi l’umanità sarà pronta
a tornare indietro? E a riscoprire le proprie origini?
ff
fi
fi
fi
fi
.

Potrebbero piacerti anche