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In Campania c'è un mostro* che dorme. Il Vesuvio. Dorme dal 1944, anno della sua
ultima eruzione. Ma la sua è una lunga storia: è famosa infatti l’eruzione del 79 d.C. che
conosciamo dal racconto di Plinio il Giovane e che ha distrutto completamente Pompei,
Ercolano e Opiontis, antiche e ricche città romane vicino a Napoli. La tragedia è successa
dopo un periodo di lunghissimo riposo del mostro, al punto che in quegli anni la
popolazione del luogo non riconosceva il Vesuvio come vulcano ma come semplice
monte, come si può vedere in un dipinto trovato a Pompei.
Un fatto che sanno pochi è che Il Vesuvio è uno dei vulcani che appartengono alla
categoria dei vulcani chiamati "grigi" per il tipo di materiale che producono quando
entrano in attività: gas e ceneri uccidono chi vive anche a centinaia di chilometri dal
vulcano. Le lave, in questo tipo di eruzione, sono di secondaria importanza e di solito
seguono dopo giorni o settimane i gas.
Ci sono state molte altre eruzioni fino al 1944, alcune molto violente. Per questo gli
esperti considerano il Vesuvio un vulcano pericoloso, anche perché l’area sotto, intorno e
vicino al vulcano è molto abitata. Infatti, il Vesuvio è il vulcano più pericoloso del
mondo non tanto per potenza esplosiva quanto per il numero delle persone che ci vivono.
Proprio per questo il Vesuvio è uno dei vulcani più studiati al mondo e tra i più
conosciuti.
Il gigante prima o poi si sveglierà, dicono gli studiosi. Nel caso di un risveglio del
vulcano, c'è il piano di evacuazione della Protezione civile che prevede l’allontanamento
dei cittadini entro un massimo di sette giorni a un minimo di settantadue ore. Purtroppo, è
solo un piano sulla carta che si scontra con la realtà della “zona rossa“ (così viene
chiamata la zona territoriale che si trova più in pericolo se il Vesuvio esplode).
Se pensate, cari lettori della rivista “I giovani scienziati”, però che gli abitanti della zona
abbiano paura del mostro addormentato vicino a Napoli, non conoscete i napoletani!
*mostro, m. – una creatura brutta con le forme strane che fa paura alla gente
GRADSKO TAKMIČENJE IZ ITALIJANSKOG JEZIKA (osnovna škola 2014.)
PROVA DI COMPRENSIONE DELLA LETTURA Šifra: _____________
Br.bodova: _________
Vreme rada: 20 minuta
Adriano aveva 1. .................... (molto) fratelli e sorelle, tutti rossi di capelli. Mio padre, che
2. .................... (essere) anche lui rosso di capelli, forse anche per questo li aveva in simpatia. Si
sapeva che erano tanto 3. .................... (ricco), ma avevano abitudini 4. .................... (semplice),
erano 5. .................... (vestire) modestamente, e andavano in montagna con degli 6. ....................
(sci) vecchi, come noi. Avevano però molte 7. .................... (automobile) e 8. ....................
(offrire) ad ogni istante di 9. accompagnar.................... (noi) in un luogo o nell’altro. Quando
vedevano un vecchio camminare con passo lento un po’ stanco, si fermavano e 10. ....................
(lui) invitavano a salire.
III IL TESTO NON È COMPLETO. RIORDINA LE PARTI CHE MANCANO. ACCANTO A
OGNI NUMERO SCRIVI LA LETTERA DELLA PARTE GIUSTA.
Vorrei 1. .......... per raccontarti 2. .......... ma non posso, 3. .......... e ho molta fretta. 4. ...........
però, dopo scuola a casa mia, ti farò un racconto della buffa avventura 5. ........... . Se vieni, porta
con te anche 6 ........... che mi hai presentato davanti al cinema.
Mia zia non è molto giovane / 1.__________________, ma i suoi vestiti sono sempre cari
2.__________________. Pochi giorni fa ha comprato un paio di pantaloni a vita bassa/
3.__________________, che sono strettissimi/4. __________________, e non le stanno affatto
bene. Non mi sembrano molto comodi,/ 5.__________________, ma lei li porta quasi tutti i
giorni, strano, ehi?