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E’ l’8 settembre del 1943, giorno dell'armistizio di Badoglio quando nelle Valli del Comacchio un

soldato, stanco e affamato, viene ospitato da una lavandaia, Agnese che vive in paese con il marito
Palita, un intellettuale comunista membro della resistenza.
Ma la vita tranquilla della donna viene sconvolta dalla deportazione del marito da parte dei
tedeschi giunti in paese.
Agnese, disperata, qualche giorno dopo viene a conoscenza della morte di Palita e da quel
momento la sua vita cambia.
Rimasta sola, comincia a covare un odio incondizionato per i nazisti e arriva addirittura ad uccidere
un soldato tedesco, Kart, ospite in casa sua, che una notte, per gioco uccide la sua gatta nera,
l'unico ricordo del caro marito.
Come vendetta le bruciano la casa, così Agnese scappa ed entra a far parte della vita clandestina
della resistenza. Diventa “mamma Agnese” , prepara i pasti caldi per i partigiani che tornano dalla
guerriglia, controlla le provviste, condivide con loro gioie ,dolori e la morte. Inoltre viene arruolata
come staffetta, per portare messaggi da un paese all'altro in bicicletta.
Ma il peggio deve ancora arrivare: i tedeschi iniziano presto con le rappresaglie e la vita dei
partigiani è quotidianamente in pericolo.
Un giorno il comandante ordina di fare staffetta a casa di un dirigente politico, il partigiano Walter.
Ma la sua casa viene bombardata dagli anglo americani, e quindi, con l'aiuto di Agnese la famiglia
si trasferisce in una baracca di legno in mezzo alla campagna. Ma, purtroppo, una notte arriva il
camioncino della brigata nera, prende Walter e lo porta via.
L’Agnese teme il peggio, corre dal Comandante e lo supplica di fare qualsiasi cosa per liberarlo, nel
frattempo lei corre alla baracca a rassicurare i suoi cari, mentre i militari della brigata nera trovano
il tempo per massacrarlo di botte.

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