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Cari bambini, in questi giorni stiamo sentendo molto la vostra mancanza, vi mandiamo un

abbraccio. A presto!

In attesa di rivederci, abbiamo preparato per voi un lavoro di riflessione sulla PARABOLA DEL
BUON SAMARITANO.

UN UOMO SCENDEVA DA GERUSALEMME A GERICO E INCONTRO’ DEI BRIGANTI CHE LO


SPOGLIARONO, LO PERCOSSERO E POI SE NE ANDARONO, LASCIANDOLO MEZZO MORTO. PER
CASO, UN SACERDOTE SCENDEVA PER QUELLA MEDESIMA STRADA E QUANDO LO VIDE PASSO’
OLTRE DALL’ALTRA PARTE. ANCHE UN LEVITA, GIUNTO IN QUEL LUOGO, LO VIDE E PASSO’OLTRE.
INVECE, UN SAMARITANO, CHE ERA IN VIAGGIO, PASSANDOGLI ACCANTO LO VIDE E NE EBBE
COMPASSIONE. GLI SI FECE VICINO, GLI FASCIO’ LE FERITE, VERSANDOVI OLIO E VINO; POI
CARICATOLO SOPRA IL SUO ASINO, LO PORTO’ A UNA LOCANDA E SI PRESE CURA DI LUI. IL
GIORNO SEGUENTE ESTRASSE DUE DENARI E LI DIEDE ALL’ALBERGATORE, DICENDO: “ABBI CURA
DI LUI E CIO’ CHE SPENDERAI IN PIU’, TE LO RIFONDERO’ AL MIO RITORNO”. CHI DI QUESTI TRE VI
SEMBRA SIA STATO IL PROSSIMO DI COLUI CHE E’ INCAPPATO NEI BRIGANTI? (Rispondi)

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Colora la scena che ti piace di più e riordina le sequenze usando i numeri.

Segna con una X le risposte corrette.

 Chi rappresenta il Buon Samaritano?


Un paziente. Chiunque aiuti gli altri. Un medico.
 Chi rappresenta l’uomo ferito?
Un amico. Una persona inutile. Chiunque abbia bisogno di
aiuto.
 Ora rifletti. Chi è il tuo prossimo in questo momento?
La tua famiglia. Gli estranei. I mendicanti.
 Secondo te, il tuo prossimo potrebbe essere anche il tuo compagno di banco? Perché?
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 All’intervallo un compagno è malinconico e sta da solo. Che cosa fai?
Fai finta di non vederlo. Lo inviti a giocare. Lo prendi in giro.
 Un compagno ti chiede aiuto. Che cosa fai?
Gli dici di chiedere a qualcun Nascondi il tuo materiale Lo ascolti.
altro. scolastico.
GESU’ NON CHIEDE AI SUOI DISCEPOLI DI FARE COSE STRAORDINARIE: INSEGNA A PRENDERSI
CURA GLI UNI DEGLI ALTRI. Come possiamo fare in modo che nella nostra scuola si possa stare
bene insieme? Se sappiamo prenderci cura di noi stessi e degli altri rendiamo la nostra scuola un
luogo accogliente, dove si può STAR BENE e trasformarla così in una SCUOLA DELLA SALUTE. Salute
non vuol dire solamente non avere malattie o ricevere cure sanitarie e assistenza medica, ma vuol
dire anche STAR BENE CON SE STESSI E CON GLI ALTRI.

Il primo a prendersi cura del tuo BENESSERE sei proprio tu. Ecco alcuni consigli. Scrivi sotto perché
secondo te sono importanti.

 Lavarsi le mani prima di ogni pasto.


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 Svolgere un costante esercizio fisico.
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 Mangiare in modo variato.
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 Andare a letto presto.
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Questi consigli riguardano la SALUTE FISICA, cioè quella del corpo. E’ necessario prendersi cura
anche del proprio BENESSERE PSICOLOGICO E SOCIALE.

Sto bene con me stesso e con gli altri quando (prova a riflettere e completa):

 Dedico il mio tempo libero a fare quello che più mi piace come leggere un fumetto o
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 Trovo il modo di rilassarmi ascoltando la musica o ……………………………………………………………..

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 Mi impegno a rispettare gli altri, ad esempio ………………………..………………..............................


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Buon lavoro! Le maestre di Religione.

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