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Pensieri sull’educazione

PIERO LUCISANO docente di Pedagogia – Università La Sapienza

Mi è stato chiesto di proporre alcune rovinarlo. Un giovane medico, Victor


riflessioni sull’educazione. È un tema Frankenstein, è affascinato dai progressi
difficile nei tempi che stiamo vivendo, ma della scienza. Victor Frankenstein è il
i tempi che stiamo vivendo sono anche creatore. Noi continuiamo a pensare che
ricchi di stimoli che aiutano a liberarci da Frankenstein sia il nome della creatura,
quelle certezze che impediscono di ma il creatore in realtà non gli da un
comprendere a fondo la complessità e la nome, noi chiamiamo la creatura
ricchezza che sono contenute nelle nostre Frankenstein, nel nome del Padre. Questo
esperienze. C’è nel concetto di padre cerca di utilizzare la scienza per
educazione una forte pulsione normativa. costruire un uomo nuovo, più sano, più
C’è l’idea di conoscere quale sia il modo forte, più capace di resistere alla malattia
migliore di fare crescere gli altri, l’idea e alla morte. Ma quando finalmente riesce
che il mondo andrebbe meglio se andasse nel suo progetto è deluso, la creatura non
come diciamo noi, che se andasse come è come lui si aspettava. Cerca allora di
diciamo noi sarebbe meglio per tutti. Un dargli la morte. Ma la creatura resiste,
amore per gli altri che vorrebbe, per il fugge, si rifugia in un bosco, dove vive
loro bene, che gli altri crescessero come nascosto accanto a una famiglia di poveri.
noi ci aspettiamo. Questa pulsione Impara spiando la famiglia a leggere,
provoca poi una tremenda delusione. Gli cerca di rendersi utile, è buono. Solo una
altri sono come sono e non sempre come bambina e un vecchio cieco, lo accolgono,
noi vorremmo. Ma i nostri progetti su di ma quando gli altri lo vedono lo
loro ci impediscono di comprendere e il scacciano. È allora che ritrova il diario del
fatto che gli altri e il mondo siano diversi suo costruttore, lo legge e scopre di essere
dai nostri ideali genera in noi un’ira ciò che è, creato e abbandonato e lì
profonda e trasforma l’amore in comincia la tragedia. Creare, costruire, è
delusione e talvolta in odio. Qualche forse il peccato originale. Anche il Dio del
tempo fa, mi sono trovato a scrivere Vecchio testamento costruisce l’uomo a
l’introduzione di un testo di un autore sua immagine e somiglianza, e poi
francese dal curioso titolo Frankenstein quando verifica che l’uomo a sua
Educatore. L’autore Mierieu, prende in immagine e somiglianza, non si comporta
considerazione i miti di fabbricazione come lui si aspettava lo scaccia, tutto il
dell’uomo per contestare l’idea di suo amore si trasforma in ira e lo porta a
educazione come fabbricazione, a partire maledire la sua creatura. È utile riflettere
proprio dal Frankenstein di Mary Shelley, su quest’ira, che ci porta a scandalizzarci
libro da rileggere con attenzione, per la o a deprimerci perché il mondo e gli altri
profondità dei temi trattati (vi consiglio non vanno nel modo giusto, quello che
di rivedere il film del 1994 con Robert De sarebbe meglio per loro e per tutti, quello
Niro). La vicenda è ambientata a Ginevra, che diciamo noi. Una delle forme di
la città di Rousseau, della teoria che sublimazione di quest’ira è l’educazione.
l’uomo nasce buono e che è la società a Quanto più la situazione sociale è confusa
tanto più si sente il bisogno di educare e articolata comunque una forma. È
di fare in modo che le giovani dunque una forma, a guidare i processi di
generazioni crescano a norma. E in una insegnamento apprendimento, mentre lo
situazione di cambiamento e di crisi come sviluppo dei processi di apprendimento
la nostra si rischia anche di attribuire attraverso l’esperienza sembra procedere
all’educazione la colpa di ciò che succede con un dinamismo in cui le forme sono
e dunque di pensare che per migliorare la solo il portato (trascendentale o naturale)
situazione ci vogliono dosi maggiori di dei meccanismi cognitivi. Un’esperienza
educazione e educazione ancora più o un problema non sono mai di per sé
rigida. L’educazione è il luogo in cui riconducibili a un paradigma
questa pulsione normalizzatrice viene disciplinare, ma l’esigenza di presentarli
costituita in metodo, si definisce un come luoghi di una disciplina (o della
modello, una visione dell’uomo e del disciplina1) fa sì che questi vengano
mondo, di ciò che è bene e poi ci si presentati in una forma già definita. Le
impegna a fare crescere i giovani secondo spiegazioni contengono le domande e le
questo modello. Una pulsione pervasiva. domande prevedono le risposte
Al nostro tempo questo processo di accettabili e se qualcuno prova a proporre
trasmissione normativo è tanto qualcosa di diverso viene considerato
sviluppato che si prevedono, a ragione, somaro.
percorsi formativi quasi per ciascun L’educazione è, infatti, il luogo in cui si
aspetto della vita umana e sociale. Dai rischia la ricerca della massima
corsi prematrimoniali, alla preparazione conformità. Pur nella proclamata
al parto, ai corsi per genitori, alla patente consapevolezza della necessità di non
di guida, corsi per guardare la inculcare, ma di trarre fuori,
televisione, corsi per respirare e dormire costantemente si ricade nella precettistica
meglio, corsi per camminare meglio, corsi e nella modellistica in cui, disegnato un
per utilizzare meglio la voce, corsi per punto di arrivo noto a chi insegna e
rilassarsi. Quasi che per qualsiasi cosa approvato da chi insegna, ad esso
intendessimo iniziare a fare sarebbe più l’educando deve tendere e conformarsi,
saggio farla precedere da un corso in cui ovviamente per il suo bene. Il suo bene
un esperto, la cui autorità è certificata da viene declinato di volta in volta sulla base
qualche certificatificio, ci fornisse i di standard sociali fissati da istituzioni al
preliminari senza i quali i nostri tentativi di sopra di ogni sospetto. Chiese,
risulterebbero meno efficaci o in qualche Governi, Società delle Nazioni, Unione
modo difformi. Né fa difficoltà l’evidenza Europea, e anche associazioni benemerite
che molto spesso gli esperti siano in come gli scout, si sono alternate nel
contraddizione con ciò che propongono, declinare i saperi, le abilità, gli
poiché è la forma e non il contenuto ad atteggiamenti, senza i quali non è
essere proposto. Merita approfondire, in possibile vivere adeguatamente in questo
questa prospettiva pedagogica la mondo, sia nell’esistenza presente, sia in
provocazione di Feyerabend Contro il alcuni casi nelle successive, e financo
metodo.- sociali dando a questo sia nella nella vita ultraterrena. Pensate al
forma lineare, sia nella forma dialettica, ritornello che abbiamo ascoltato tante
sia in una forma ancora più arditamente volte sulle competenze necessarie per
sopravvivere nella società della accompagnarsi a pubblicani e donne,
conoscenza così minaccioso e al tempo mangiare con gusto di sabato anche
stesso così generalmente falsificato dalla prosciutto e fichi, e non perdonare ma
sopravvivenza ai vertici delle nostre comprendere Maria Maddalena e
società, delle nostre aziende e dei nostri comprendere e voler bene anche a chi si
salotti di individui che di quelle ostina a costruire templi non richiesti,
competenze non padroneggiano quasi perfino ai nostri politici. Questo cambio
nulla. Nella maggior parte dei casi queste di paradigma chiede di accantonare ideali
regole che ci sentiamo in dovere di e valori e scegliere di vivere cercando la
insegnare appaiono ragionevoli e di massima armonia con il mondo e con gli
qualche utilità e risultano da processi di altri malgrado tutto.
1
ricerca o da intuizioni di rilievo. Tuttavia, Delle tante discipline scolastiche l’unico
ciò che merita osservare è che quello che elemento comune finisce appunto per essere la
in qualche modo viene chiamato progresso disciplina.
nasce solo dalla messa in discussione
STRADE APERTE RIVISTA MENSILE DI
dell’equilibrio di conformità. In qualche
EDUCAZIONE PERMANENTE
misura esigenza di conformità è cercare N UMERO6 GIUGNO2 0 1 0 - ANNO5 2
una continuità nello sviluppo dei processi
umani e presuntuoso, irriverente. I
bambini come gli adulti, spesso,
sopravvivono all’educazione sulla base
del non capisco, ma mi adeguo. Allora forse
bisogna cambiare paradigma e porci di
fronte agli altri adulti o bambini con un
atteggiamento di meraviglia per la
complessità del mondo con il quale
dobbiamo confrontarci, per la infinita
bellezza della diversità individuale alla
quale bisogna solo aprire spazi perché si
possa manifestare appieno. Immaginare
un amore per l’altro così come è e vuole
essere e non per l’altro come potrebbe
essere se si adeguasse al nostro progetto
su di lui. Forse liberandoci dall’ira
saremo più felici e potremo raccontare
all’altro le nostre esperienze e la nostra
felicità, lasciando che sia poi lui a
compiere le sue esperienze, le sue scelte e
trovare la sua strada. Questo richiede
l’abbandono del giudizio sul mondo che
deve essere sostituito dalla comprensione
del mondo. Per comprensione intendo il
prendere insieme e costruire insieme
significati. Allora è possibile

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