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• Link interni
Mettere i link nel piè di pagina o nel menu di navigazione del sito può causare alcuni
problemi. Questi tutti derivano dal fatto che Google non gradisce la manipolazione della
struttura interna dei link per finalità di ranking. Le persone creano testi con link che
vogliono posizionare, inserendoli nel footer e nel menu di navigazione, con il solo scopo di
migliorare il page rank di una certa pagina. Google ha creato un algoritmo che penalizza
questa pratica.
• Conta solo il primo anchor text
Se una pagina ha numerosi link verso la medesima risorsa, Google prende nota solo del
primo anchor text che trova. Google registrerà solo il primo anchor text e tralascerà i
successivi. Il primo link deve essere quindi testuale.
• Tre passi non di più
Il tuo visitatore deve essere capace di raggiungere ogni pagina del sito in non più di tre
click. Creiamo siti che abbiano ogni pagina raggiungibile in non più di 3 click dalla Home
Page.
• Minimalist Link Strategy
Un link che viene cliccato poco è un segnale negativo e Google può optare per penalizzare
la pagina linkata, portando a rapide cadute e fluttuazioni della stessa nelle SERP. La
filosofia deve quindi essere meno link più qualità.
• Fattori di Posizionamento
La ricerca di SEMrush ha preso in analisi 600.000 chiavi di ricerca focalizzandosi su una
serie di fattori di ranking casuali. I risultati evidenziano come il posizionamento sia
orientato all’utente. La Brand Awareness diventa fattore SEO chiave.
Più visite, più tempo speso, più pagine viste, un tasso di rimbalzo inferiore,
questi sembranno essere i fattori di ranking più significativi che Google adotta. Quindi
l’utente che arriva via Adwords e naviga il sito è un utente che aiuta a fare ranking.
LINK BUILDING
( Fonte: http://backlinko.com/link-building )
• Giocare di Link
Andrey Lippattsev ha confermato che i link sono il terzo fattore di ranking dopo il
contenuto e il RankBrain. RankBrain rappresenta il sistema di intelligenza artificiale che
permette a Google di intuire le intenzioni dell’utente e fornirgli le risposte più adeguate alle
stesse. L’ultimo passaggio fatto da Google è il passaggio dalla quantità dei link
alla qualità degli stessi.
Il fattore chiave è anche la rilevanza del sito che ti linka che deve avere un argomento
vicino al tuo per dare maggiore valore al tuo sito.
Backlinko ha rilevato quanto siano importanti i link inseriti nel corpo della pagina
rispetto a quelli nel footer o nelle sidebar.
GROWTH HACKING
( Fonte: http://www.ninjamarketing.it/2017/02/22/growth-hacking-in-12-semplici-step/ )
• Spingere la crescita
Il termine Growth Hacking è stato coniato nel 2010 da Sean Ellis, che ha definito il
Growth Hacker come colui che muove la sua impresa verso un unico “Nord“: la crescita.
Tutto ciò che viene pensato, programmato e realizzato deve rispondere a requisiti specifici
in termini di impatto sulla crescita scalabile.
il Growth Hacking Marketing è una metodologia che consiste nel testare differenti
soluzioni attraverso rapidi esperimenti.
Ecco la sintesi del metodo:
1. Assicurati che il prodotto abbia un mercato
2. Definisci i tuoi obiettivi di business
3. Ritaglia i tuoi obiettivi di business in singoli obiettivi
4. Analizza i trend passati e i risultati dei competitor
5. Identifica i tuoi punti di forza nel mercato
6. Misurare gli effetti della strategia
7. Circoscrivi il tuo esperimento
8. Definisci il tuo target ideale di mercato
9. Trai le conclusioni e ripeti il process
Al prossimo numero ….