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MANUALE DI PREGHIERE ALLO SPIRITO SANTO

Di Suor Elena Guerra (Beata)


Fondatrice Istituto Santa Zita Suore Oblate dello Spirito Santo

Prefazione dell'Autrice. Anno 1895


Torniamo, o Cristiani, allo Spirito Santo, affinchè lo Spirito Santo torni a noi, abbatta il
regno di satana (che ora spaventosamente grandeggia in questo misero mondo), e rinnovi
la faccia della terra, rialzando tra noi il santo regno di Dio, che è giustizia pace e amore.
Ecco lo scopo di questo modesto librino; cioè far meglio conoscere l'Eterno Amore che è
la Terza Persona della santissima Trinità, ora troppo dimenticata, e riaccendere la
divozione nei fedeli del nostro tempo come già ferveva nei primitivi cristiani. Tale
parimente è lo scopo delle eccellenti opere sullo Spirito Santo di Mons. Gaume, del
Cardinale Manning e del P. Mechler, ma perchè esse sono voluminose e, dettate più per
gli eruditi che per il popolo, non hanno raggiunto quella diffusione che pur meritano.
Ecco dunque un librino che, sebbene non contenga quasi altro che pratiche di pietà, pure
è condotto sulle tracce indicate da quei sommi scrittori, ed abbellito qua e là dei loro
stessi concetti. E perchè sia letto, e perchè le verità che contiene passino dalla mente al
cuore, esso esce fuori come manuale di devozione; e non solo è per coloro che bramano
meglio conoscere il divino Ospite dell'anima e più strettamente a Lui unirsi, ma più
particolarmenle si raccomanda a quelle savie e buone persone che, afflitte del vedere
come lo spirito del male signoreggia nel mondo, bramano che venga presto lo Spirito
Santo a rinnovare la faccia della terra. Di che la Chiesa Cattolica supplica l'Altissimo
colla preghiera: Emitte Spiritum tuum et ereabuntur; et renovabis faciem terrae.
Quanto poi sia giusto, lodevole, e necessario tributare allo Spirito Santo lo stesso culto
di adorazione e riconoscenza che si presta al Padre e al Figlio, oltre che lo attestano i
santi Padri e Dottori, lo dimostra anche la cattolica dottrina, la quale col dogma
dell'unità d'essenza e dell'eguaglianza di perfezioni nelle tre divine Persone, viene ad
assicurarci anche dell’eguaglianza tra esse, dei diritti al culto delle ragionevoli creature.
Come dunque si adora, si prega e si ringrazia il Padre e il Figlio, così devesi adorare,
pregare e ringraziare lo Spirito Santo.
Ma è proprio un piangere il vedere cme i moderni cristiani abbiano dimenticato l'Eterno
Amore! Secondo Mons. Gaume questa ignoranza e indifferenza verso lo Spirito Santo è
la più lacrimevole disgrazia e rovina del nostro tempo, che allontanandosi dallo Spirito
di Dio, si va riaccostando allo spirito di Satana, il quale così riprende nel mondo il
campo che aveva perduto per lo stabilimento del cristianesimo, ed empie la tenebrosa
sua reggia di anime strappate al seno del celeste Padre. Solo lo Spirito del bene
(continua il medesimo scrittore) può difenderci da questa spaventosa invasione dello
spirito del male e arrestare sì rovinoso torrente. Ripetiamo dunque che la divozione allo
Spirito Santo dev'essere la devozione favorita dei cristiani moderni, come lo fu de' nostri
Padri nella fede.
Quel savio e valentissimo Scrittore con ogni evidenza di ragioni ha detto e dimostrato
che bisogna che il popolo cristiano torni alla divozione del Divino Spirito; ma il popolo
non vi è tornato: ed è naturale, poichè le sue dotte e calde parole non sono arrivate al
popolo il quale non ha modo di procurarsi tali preziosi scritti, ne tempo di leggerli. Ora
noi facciamo dunque un passo di più, e mettiamo in mano al popolo un librino di
divozione allo Spirito Santo, pregando coloro che ne hanno la possibilità a fare un po' di
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sacrifizio di denaro per diffonderne molti esemplari, e così prender parte e aver merito a
questa opera veramente cattolica, e al tutto secondo lo Spirito della Chiesa, la quale nella
sacra liturgia dà esempio ai fedeli di frequentissime invocazioni e preci allo Spirito
Santo.
Tornerà poi maggiormente gradita ai fedeli quest'operetta se si consideri che è unica nel
suo genere, poichè i divoti dello Spirito Santo non ebbero sin ora un librino per pascolo
della loro devozione, laddove per ogni altro genere di divozione se ne hanno a dovizia: e
in quei manuali stessi di preghiere nei quali ogni divozione ha molte e belle pagine, la
devozione al Divino Spirito ne ha poche o nessuna! Benedica dunque l'Eterno Amore
questo librino che è fatto per Lui; e lo accolgano benignamente i fedeli, non solo perchè
nel suo genere è, come abbiam detto, una primizia, ma anche perchè vi troveranno soavi
e forti eccitamenti al bene. Infatti, i divoti del santissimo Cuore di Gesù vi troveranno
una mano amica che sempre più li avvicinerà a quel divino Amore che nel sacro Cuore
essi cercano. I devoti dell'Incarnazione, Passione e Morte del Figliuol di Dio,
cresceranno in fervore riflettendo che quell'adorabile Umanità è opera appunto dello
Spirito Santo, e che il sacrifizio di Gesù sulla croce fu consumato nel Fuoco di
quell'Eterno Amore. I divoti della santissima Eucarestia, se saranno anche divoti dello
Spirito Santo, avranno più lumi per meglio intendere quel gran Mistero d'amore, e più
grazia per profittarne. Ma che diremo poi dei divoti di Maria? Diremo che le presteranno
l'ossequio a Lei più gradito se la imiteranno nella divozione a quel Santo Spirito, del
quale essa fu sovrappiena, e dal quale fu fatta Madre di Dio. Quello che abbiamo detto
circa l'utilità e necessità della divozione al Divino Spirito è nulla in confronto a ciò che
resterebbe a dirne. Ma altro non aggiungeremo, eccetto un'osservazione sopra un
avvenimento nefando, che ha destato orrore e indignazione in ogni cuore cristiano:
spieghiamoci. Il superbo Lucifero voleva salire sul trono dell'Altissimo; non potè farlo
in Cielo (che anzi fu travolto negli abissi d'inferno); ebbene, ha tentato di farlo sulla
terra, ed ha saputo trovare uomini tanto empi e scellerati che lo hanno portato in trionfo,
rendendo così al nemico di Dio, allo spirito del male, quel culto che si deve a Dio solo. E
lo scoppio di questo fulmine infernale non risveglierà i cristiani, anche più sonnacchiosi?
E come il demonio, il quale non è altro che spirito di malignità e di odio, ha trovato chi
si presta all'infame suo culto, non troverà fra noi riparatori e adoratori quello Spirito, che
è tutto benignità e amore? Se i malvagi onorano l'odio che è Satanasso, non vorremmo
noi onorare particolarmente l'Amore che è lo Spirito Santo?
Dopo queste considerazioni si ricusi chi può, d'aprire il cuore a una speciale divozione
verso il Divino Spirito: per i veri cattolici sarà impossibile ricusarsi.
Ma essi debbono apprezzare questo librino anche come eco della voce del Vicario di
Gesù Cristo, il quale in questi ultimi anni e massime nel 1897, ha più volte
raccomandato una speciale divozione allo Spirito Santo.
In ossequio poi ai desiderii del Santo Padre medesimo abbiamo inserito nella Novena ed
in altri di questi divoti esercizi, nuove preghiere per impetrare dallo Spirito Santo il
ritorno alla vera Chiesa di tutti i fratelli dissidenti, e speriamo che i fedeli se ne varranno
per impetrare dal Cielo più pronti e più abbondanti gli effetti della divina Misericordia.
Infine a mettere maggiormente in amore ai fedeli quest'operetta basterà l'urgente bisogno
che tutti abbiamo della benefica opera dello Spirito Santo; poichè, come disse S. Paolo
ai primi Cristiani, senza lo Spirito Santo non possiamo far nessun bene: neppure invocar
con merito il santissimo Nome di Gesù! - Or se non può farsi nulla senza lo Spirito
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Santo, potremo forse senza di Lui pregar bene? Anzi chi è che prega in noi e per noi con
gemiti inenarrabili se non questo dolcissimo Ospite dell'Anima? Un librino dunque che
c'insegni a profittare di tanta grazia e di sì valido aiuto è il miglior dono che possa
offrirsi alla pietà dei fedeli.
Ma (ripetiamolo) se nulla possiamo senza il Divino Spirito, in Lui tutto possiamo, onde
accesi del suo celeste fuoco potremmo avere anche il bel vanto di concorrere a
rovesciare il regno di Satana, e la consolazione di veder finalmente il sospirato
rinnovamento della faccia della terra.

Il dono di Suor Elena Guerra ai devoti dello Spirito Santo


Il « Veni» - come soleva chiamare l'Autrice questo manualetto di « Ossequi e Preghiere
allo Spirito Santo» - esce nella sua V Edizione. Piccolo di mole, denso di profonda
spiritualità, scaturì dal cuore dell'Apostola dello Spirito Santo in una Veglia Eucaristica.
- « Pensai quella notte, Ella scrive, che tutti avevano il loro Manuale per le loro
particolari divozioni, ma i devoti dello Spirito Santo non avevano nulla; come dunque
avrebbero potuto ubbidire al Santo Padre, che aveva ingiunto nel Breve del 5 Maggio
1895, di pregare lo Spirito Santo?».
Lo scriverà Lei. - Ed eccola subito all'opera. Quella notte stessa ne abbozzò il sommario,
ne scrisse l'indice.
Quando la campana della Comunità la chiamò alla preghiera del mattino, scese in
Cappella con un «dono nuovo» da presentare all'Amore increato, per le anime. Pochi
giorni di lavoro assiduo, con prolungate veglie, e il Manuale per i Devoti dello Spirito
Santo, fu pronto per dare alle stampe.
Oggi ritorna il piccolo libro, nella sua nuova veste tipografica per continuare nelle anime
quella missione di bene, che fu il palpito più ardente del cuore dell'Apostola dello
Spirito Santo.
Veni Sancte Spiritus! Pentecoste, 6 Giugno 1954.

DIVOZIONI ALLO SPIRITO SANTO


Vieni o Spirito Creatore, visita le nostre menti, riempi della tua grazia i cuori che hai
creato. O dolce Consolatore, dono del Padre altissimo, acqua viva, fuoco, amore, santo
crisma dell'anima. Dito della mano di Dio, promesso dal Salvatore, irradia i tuoi sette
doni, suscita in noi la parola. Sii luce all'intelletto, fiamma ardente nel cuore; sana le
nostre ferite col balsamo del tuo amore. Difendici dal nemico, reca in dono la pace, la
tua guida invincibile ci preservi dal male. Luce d'eterna sapienza, svelaci il grande
mistero di Dio Padre e del Figlio uniti in un solo Amore. Amen.

Manda il tuo Spirito e sarà una nuova creazione e rinnoverai la faccia della terra.
Preghiamo: O Dio, che con il dono dello Spirito Santo guidi i credenti alla piena luce
della verità, donaci di gustare nel tuo Spirito la vera sapienza e di godere sempre del suo
conforto. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Sequenza allo Spirito Santo. Vieni, Spirito Santo, manda a noi dal cielo un raggio
della tua luce. Vieni, padre dei poveri, vieni, datore dei doni, vieni, luce dei cuori.
Consolatore perfetto; ospite dolce dell'anima, dolcissimo sollievo. Nella fatica, riposo,
nella calura, riparo, nel pianto, conforto. O luce beatissima, invadi nell’intimo il cuore
dei tuoi fedeli. Senza la tua forza, nulla è nell'uomo, nulla senza colpa. Lava ciò che è
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sordido, bagna ciò che è arido, sana ciò che sanguina. Piega ciò che è rigido, scalda ciò
che è gelido, drizza ciò che è sviato. Dona ai tuoi fedeli, che solo in te confidano, i tuoi
santi doni. Dona virtù e premio, dona morte santa, dona gioia eterna. Amen.

Preghiera allo Spirito Santo (Per la mattina)


O adorabile Spirito di Dio, Spirito vivificante e santificante, che fin dai primordi della
creazione imprimeste alle nuove creature il suggello di quella perfezione che lor
conveniva, deh! aleggiate ora sopra di me come aleggiaste allora sulle acque, ed
effondete in questa anima le ricchezze della grazia e dei Doni vostri, aggiungendo forza
e costanza, affinchè io corrisponda ai vostri superni aiuti, e mai non mi stanchi di correre
quella via che mette al Cielo.
Vi supplico ancora, o Spirito Santo, Eterno Amore, a visitare il cuore di tutti i vostri
fedeli e riempirlo di superna grazia; a visitare il cuore dei tiepidi e, trascurati cristiani, e
riaccendervi il fuoco del celeste amore; a visitare il cuore dei peccatori, e risvegliarlo dal
funesto sonno di morte, a visitare le terre degl'infedeli, ribenedirle, e mandare in
quell'abbandonata messe tanti operai a raccogliervi i preziosi frutti della Redenzione.
Siate anche meco, o Santo Spirito, e fin dal principio di questo giorno beneditemi,
guidate i miei pensieri, possedete i miei affetti, regolate la mia volontà, frenate i miei
sensi e specialmente la lingua, e concedetemi d'arrivare a sera, anzi d'arrivare alla morte,
senz'avervi contristato.

Preghîera allo Spirito Santo ( Per la sera )


Come la tortorella sull'imbrunire ritorna al nido, così quest'anima, o Divino Spirito, a
Voi torna, e si rifugia sotto l'ombra delle vostre ali per unirsi a Voi sempre più
strettamente, o Dio Amore, e per godere della validissima vostra protezione anche nelle
ore notturne, quando il leone d'inferno rugge e cerca preda di anime per divorarle. Deh!
Bontà infinita, liberate me, liberate tutti dal velenoso morso di quel tremendo nemico; e
perchè non abbia nessuna ragione sopra di noi, concedeteci perfetto dolore dei commessi
peccati, applicateci i meriti del Sangue di Gesù e perdonateci ogni colpa.
Mentre l'oscurità della notte ricopre la terra, fate risplendere, o Signore, sopra di noi la
vostra divina luce ed abbiate di noi misericordia - Venite, o Spirito d'Intelletto e di
Scienza, e visitate con nuovi lumi la mente di coloro che vegliano nell'orazione e nello
studio della vostra parola. - Venite, o Spirito di Consiglio, e fate che nel silenzio di
questa notte aprano gli occhi al vero tanti miseri che sono ingannati dallo spirito mon-
dano, o presi dal laccio dell'errore. - Venite, o Spirito di Fortezza, e aiutateci a superare
tutti gli ostacoli che ci impediscono la Santificazione dell'anima. - Venite, o Spirito di
Timor santo, e fate che una cosa sola ci ispiri veramente orrore: il peccato. - Venite, o
Spirito di Sapienza e di Pietà, e fate che tutti i fedeli chiudano gli occhi al sonno con
devoti pensieri nella mente e con un palpito di santo amore nel cuore; e così chiudasi
parimente la vita nostra sulla terra; allorchè ci chiamerete, o Eterno Amore, a miglior
vita con voi nel Cielo.

PREGHIERE PER LA SANTA MESSA


Anima cristiana, che sei tempio vivo dello Spirito Santo, se brami onorare il divino,
amabilissimo tuo Ospite, offri a sua maggior gloria il Sacrifizio della santa Messa, e con
ciò attirerai sopra di te i favori dell'Eterno Amore.
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OFFERTA
O eterna Maestà del mio Dio, Creatore e Padrone dell'Universo, io meschina vostra
creatura, a voi mi presento colla più preziosa ed eccellente oblazione, poiché vengo ad
offrirvi nella santa Messa quel Sacrifizio medesimo che vi offrì sull'altare della Croce il
Figlio vostro umanato; e ve l'offro principalmente per ringraziarvi d'avere effuso nelle
anime redente il vostro Santo Spirito, quell'Amore sostanziale che procede da Voi, o
eterno Padre, e dall'Unigenito vostro; e di più ve l'offro per impetrare maggior effusione
di quello Spirito santificatore in me e in tutti i fedeli.
AL PRINCIPIO DELLA MESSA
Ricordati, o anima mia, che senza lo Spirito Santo non puoi far nessun bene, e collo
Spirito Santo tutto puoi. Raccomandati dunque a quell'onnipotente Amore dicendo:
Emitte lucem tuam et veritatem tuam. Sì, rischiarate quest'anima, o divin Pàracleto, colla
vostra luce, arricchitela della vostra verità, accendetela dei vostri ardori, santificatela
colla vostra grazia, affinchè possa degnamente assistere a questi santi Misteri.
AL CONFITEOR
Solamente il peccato può chiudermi, o Signore, le porte dei vostri santi Tabernacoli; ed
io purtroppo sono colpevole di molti peccati commessi con pensieri, parole ed opere.
Mio Dio, me ne accuso e me ne pento, invocando indulgenza, assoluzione e perdono per
i meriti del Sangue che ha versato per me Gesù mio Salvatore.
Create in me un cuor puro, o Signore, e rinnovate in me lo spirito di rettitudine; non
vogliate rigettarmi dalla vostra presenza e non togliete da me il vostro Santo Spirito;
confortatemi anzi nella vostra grazia con nuova e più abbondante infusione dello Spirito
Santo.
IL SACERDOTE SALE ALL'ALTARE E LO BACIA
La venuta dello Spirito Santo nel Cenacolo fu come il bacio della riconciliazione dato da
Dio all'umanità, redenta col Sangue di Gesù Cristo. - O Gesù Salvatore, che mandaste lo
Spirito Santo agli Apostoli, mandatelo anche a noi, onde con l'anima purificata dal
divino Amore, possiamo assistere a questi santi Misteri.
Gloria al Padre, gloria al Figlio, gloria allo Spirito Santo: gloria all'Altissimo, dal Cielo e
dalla Terra, da tutte quante le creature; e il suo santo Nome sia conosciuto e benedetto
fino agli estremi confini del mondo.
ALLE ORAZIONI
O Dio onnipotente, che colla luce del Paracleto ammaestraste i cuori dei vostri fedeli,
concedeteci quella celeste Sapienza che è dono del medesimo vostro Spirito, a quel
gaudio che da essa deriva. Ve lo chiediamo nel Nome e per i meriti di Gesù Signor No-
stro.
O amantissimo Salvatore Gesù, che tanto patiste per riscattarci dalla schiavitù dello
spirito delle tenebre e renderci degni d'aver in noi il vostro divino Spirito, sono anch'io
un'anima che Voi riscattaste per farne tempio dello Spirito Santo; deh ! non permettete
che mi renda indegna di tanta sorte; ma aiutandomi a mortificare in me lo spirito
mondano ed ogni moto di passione disordinata, fate che io abbia sempre meco lo Spirito
vostro; e non lo contristi mai più.
ALL'EPISTOLA
O divino Maestro dei credenti Cristo Gesù, che dopo aver raccomandato ai vostri
Discepoli la preghiera, soggiungeste che il Celeste Padre avrebbe conceduto lo Spirito
buono a chi gliel'avesse domandato, mostrandoci così che tal domanda non giunge mai
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invano a quel Padre che ci ha creati appunto per farci templi del suo Santo Spirito; deh !
come mai i fedeli pensano ora sì raramente a chiedere questa grazia delle grazie, questo
Dono dei doni che è lo Spirito Santo? V'è forse qualche cosa di più e di meglio da poter
chiedere a Dio? Signore, ve Lo chiederò io per me e per tutti; e ad ogni palpito del mio
cuore intendo domandarvi lo Spirito buono, lo Spirito vostro, lo Spirito Santo;
supplicandovi a far sì che la divozione al Paraclito divino torni ora a primeggiare nel
cuore dei cattolici come primeggiava nel cuore dei primitivi fedeli.
ALL' EVANGELO
Vi saluto e vi adoro, o Incarnato Verbo, in tutti quegli ammirabili Misteri da Voi operati
per fare del cuore umano il tabernacolo della Divinità; ma ora specialmente vi adoro
nella prima apparizione che risorto faceste agli Apostoli, e vi ringrazio per il primo dono
che lor conferiste, che fu il vostro Santo Spirito. Infatti comparso appena nel Cenacolo,
Voi soffiaste, dice il Vangelo, sopra gli Apostoli, dicendo : Ricevete lo Spirito Santo. -
Deh! buon Gesù, fate altrettanto sopra tutti noi, che assistendo alla Messa siamo come in
un nuovo Cenacolo; emettete l'alito del vostro Cuore per infonderci il vostro Santo Spi-
rito, e noi in uno slancio di fede e d'amore vi risponderemo non solo ripetendo
divotamente il Credo, ma anche con un Credo di opere, conformando per l'avvenire tutta
la nostra vita alla cattolica fede.
DALL'OFFERTORIO AL PREFAZIO
Dopo che gli Apostoli si furono per nove giorni apparecchiati nel più divoto ritiro alla
venuta del promesso Paraclito, ecco un turbine come di vento, ecco un globo di fuoco
che si divide in fiammelle; ecco insomma lo Spirito Santo, che comunicandosi a quei
fortunati, li arricchisce d'ogni bene di paradiso; ed essi, accesi di quel divino fuoco, si
immolano con ammirabile fortezza alla gloria di Dio, incominciando da quel momento a
compiere l'ardua missione di convertire il mondo. - Signore, ed io che nella santa Messa
e in tanti Sacramenti ho sì spesso ricevuto lo Spirito Santo e i suoi Doni, qual frutto
ricavai da tanta grazia? Per dare anche a me il vostro Spirito Voi vi sacrificaste già sul
Calvario, e vi sacrificate ancor sull'Altare; ed io che faccio, che soffro per amor vostro?
Se per ora non posso deporre su questo Altare qualche accettevole offerta di passioni
mortificate, di tentazioni vinte, o di altre opere buone, vi offrirò intanto, o Signore, la
ferma risoluzione d'emendare la mia vita, e di spenderla, per quanto potrò, in opere di
vostro gradimento. Ma scendano le fiamme del celeste Fuoco e m'accendano in cuore
quei santi ardori che rendono efficace la volontà e soave il sacrifizio.
Padre santo, per i meriti della santissima Vittima che fra poco si offrirà alla Maestà
vostra su questo Altare, aiutatemi a corrispondere davvero alle grazie e ai Doni dello
Spirito Santo come vi corrisposero i Congregati nel Cenacolo; e le purissime fiamme del
Paraclito mondino d'ogni sozzura il cuor mio, e vi accendano quel santo zelo che non
perdona nè a pene, nè a fatiche per dilatare sulla terra il vostro santo regno.
Ma senza verace e costante spirito d'orazione nulla potrò far di bene. O Spirito Santo,
Eterno Amore, fecondate l'arida terra del cuor mio colla celeste rugiada dei vostri Doni,
liberatemi dal dissipamento e fate che l'orazione sia il pane quotidiano dell'anima mia.
AL PREFAZIO
La Chiesa, sempre guidata dallo Spirito Santo, rivolge ai fedeli per mezzo del Sacerdote
la bella parola: Sursum Corda! Chi mai sarà che non le risponda con un fervido atto di
amor santo, innalzando il cuore fino al Cielo? Io pure vorrei in tal modo rispondere al
Sursum Corda, ma chi accenderà nel cuor mio la divina carità, se non quell'Eterno
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Amore che procede dal Padre e dal Figlio? Ah! venite, venite, Spirito del mio Dio,
celeste Fuoco, ad effondervi in noi, come già vi effondeste nei primi figli di adozione, ed
esulti di gaudio l'anima nostra da tanto Ospite visitata e benedetta; ed anche oggi, come
nel giorno della Pentecoste, la terra riceva dal divino Amore il bacio d'eterna alleanza.
Di che i nostri cuori esultanti sciolgono colle angeliche schiere un inno di gloria
all'Altissimo dicendo: Santo, santo, santo è il nostro Dio, ed è sua volontà che i redenti
siano santi. O Dio, santificatore delle anime, santificateci tutti.
DOPO IL SANCTUS
Eccoti, o Cristiano, più in Cielo che in terra. Gli Angeli del Paradiso stanno per
discendere in questa Chiesa a corteggiare il loro Re che fra pochi istanti sarà qui, e
rinnoverà su questo Altare, i più stupendi prodigi dell'amor suo. Lo Spirito Santo, che
operò il mistero dell'Incarnazione nel seno della Vergine immacolata, è qui presente per
applicare a noi i frutti di questa nuova incarnazione che si avvera nel bel momento della
Consacrazione. Preparati dunque, o anima mia, preparati ad assistere con gran riverenza
a quel Mistero che in un supremo slancio d'amore l'Uomo-Dio istituì in quella notte che
precesse ai flagelli, alle spine, alla Croce, alle ultime ore della preziosa sua vita.
O Spirito Santo, Padre dei poveri, Dispensatore dei Doni, Lume dei cuori, come potrò io
senza il tuo aiuto onorare il Salvator mio che ora viene, e arricchirmi a quella fonte di
grazia che alla sua venuta si diffonde dall'Altare ?
Vieni dunque, o Santo Spirito, e accendi in me le fiamme di celeste carità; vieni e
congiungi in un sol cuore i cuori di tutti i fedeli. Lava le coscienze sordide, irriga le
menti aride, risana i cuori piagati dal peccato. Fiacca la nostra ostinazione nel male,
riscalda la nostra freddezza, raddrizzaci dai nostri deviamenti, facci ricchi dei tuoi Doni,
dacci il merito delle sante virtù, il conseguimento della salute, e il gaudio sempiterno. Di
questo gaudio stiamo per godere un saggio ora che discende Gesù sull'Altare.
Angeli benedetti che siete in questa Chiesa, adoratelo per noi presentategli i nostri cuori,
e invocate su di noi un torrente di grazie.
All'elevazione adora, ringrazia, prega, o anima pia, e fa ciò che faresti se ti fosse dato
contemplare svelatamente il tuo Salvatore mentre qui rinnova per te il Sacrifizio del
Calvario.
DOPO L'ELEVAZIONE
Mio Dio! non invidierò più la Maddalena, che abbracciata all'Albero della Croce, potè
aprir l'amante anima sua a quel torrente di grazie che sgorgava dalle vostre Piaghe.
Anch'io, mediante questo divin Sacrifizio, ho la sorte di riposarmi all'ombra della Croce
e partecipare ai frutti della vostra Passione e Morte. Ah! potessi restar sempre all'ombra
di quest'Albero benedetto! Ma ora che ci sono, non voglio starvi invano. - Vi adoro, vi
benedico, vi ringrazio, mio Dio, Trinità santissima, che avete piantato sulla terra que-
st'Albero di Paradiso che è l'Eucaristia, la quale col divino suo Frutto riempie di
benedizione ogni vivente. Ma Voi, o Spirito Santo, onnipotente Amore, accendete tanti
cuori di quel fuoco che comunicaste agli Apostoli, e fate che dapertutto risuoni quella
voce che chiama gli erranti al paterno seno del Salvatore, e ad ogni Messa che si celebra
sulla terra Gesù possa abbracciare gran numero di anime che a Lui ritornano. - E a me, o
Spirito Santo, che non posso andare come gli Apostoli e come i Missionari in cerca di
anime, a me concedete il dono di quella voce che si fa udire in Cielo; voglio dire la
fervente preghiera, e così farò io pure un apostolato fecondo di eletti frutti. - Mi unisco,
intanto a Gesù, Vittima di salute, che qui s'immola; ed in Lui, con Lui e per mezzo di
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Lui intendo offrirvi, o adorabile Trinità, quest'Ostia immacolata con tutti i sacrifizi
d'amore e di lode che vi si offrono in cielo e in terra; e ve l'offro a vostra maggior gloria,
in espiazione dei
nostri peccati, e impetrazione di abbondantissime grazie; ma specialmente ve l'offro
perchè il fuoco del divin Paraclito riaccendasi sulla Terra, e produca in ogni luogo frutti
di santo zelo, di conversione e di salute. Riaccendasi anche in me e consumi nel cuor
mio quanto v'ha di vizioso e di terreno.
AL PATER NOSTER
Felice il Cristiano che, avendo ricevuto lo Spirito di filiale adozione, può innalzare la
voce al Cielo e chiamare l'Altissimo col dolce nome di Padre! in Voi dunque e con Voi,
o Spirito Santo, anch'io divotamente ripeto: Pater noster ecc.
Sì, o gran Padre, liberaci da ogni male per amore del divin Paraclito che in noi dimora,
facendo testimonianza che siamo figli tuoi, e perciò tuoi eredi, e coeredi al tuo Cristo;
cioè compartecipi dei suoi patimenti nel tempo, e della sua gloria nell'eternità. Così sia.
AVANTI LA COMUNIONE
La santa Chiesa vuole che i Sacerdoti prima di salire all'Altare eucaristico invochino
ripetutamente lo Spirito Santo; anch'io dunque, prima di appressarmi a ricevere in me, o
realmente, o spiritualmente l'Ostia immacolata, supplicherò il divino Spirito dicendo:
Venite, o Dio Amore, aiutate la mia infermità, e congiungetemi all'Agnello di Dio che
toglie i peccati del mondo. Purificate la mia coscienza e quella di coloro che meco
assistono al santo Sacrifizio, affinchè, venendo Gesù Cristo Signor nostro, trovi in noi
preparata un'accettevole mansione.
Ma io mi riconosco indegno d'appressarmi al mio Dio. So nondimeno che Voi, o amante
Salvatore, tanto più siete glorificato quanto più e meglio i membri del vostro mistico
corpo, che sono i Cristiani, si congiungono a Voi che siete il nostro mistico Capo. Vi
ringrazio d'avere sì mirabilmente accordato colla vostra maggior gloria il nostro maggior
bene; ed esaltando la Bontà e sapienza vostra infinita, vengo a gittarmi con piena fiducia
nel seno della vostra misericordia.
Qui, se ti è possibile, ti appresserai, o anima fedele, alla sacra Mensa; altrimenti farai
devotamente la Comunione spirituale.
DOPO LA COMUNIONE
Quanti prodigi in sì breve tempo! Con un miracolo, che può dirsi una nuova
Incarnazione, siete disceso, o buon Gesù, nelle mani del Sacerdote sotto le specie eu-
caristiche; sotto quelle medesime specie avete rinnovato il sacrifizio di Redenzione; e
poi quello stesso Eterno Amore che già vi portò a immolarvi sulla Croce, vi ha portato
nel mio seno; e Voi state ora abbracciando l'anima mia con infinita tenerezza! E potrò io
degnamente ringraziarvi di tanto eccesso di carità? Ma il divin Paracleto, che è Ospite
dolcissimo di quest'anima, vi ringrazia per me, ed io posso innalzarvi gli affetti del mio
cuore unitamente ai suoi gemiti inenarrabili, e così rendervi accettevoli ringraziamenti.
ALLE ULTIME ORAZIONI
Una vostra parola esprimente l'infinito desiderio che Voi avete, o Signore, di
beneficarmi, viene ora ad accrescermi fiducia; Voi mi diceste per mezzo del divotissimo
Profeta David: «Allarga la tua bocca ed io la empirò » facendomi così intendere che
bramate vi si domandino molte e grandi cose. Mio Dio, Voi sapete ciò che mi abbisogna,
ed io non solo vi chiedo molto, ma tutto: sì, concedetemi tutte le virtù, tutte le grazie,
tutti i doni che possono rendervi più cara l'anima mia. - Rispondendo poi colla maggior
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fiducia possibile all'immensa carità vostra, io appresserò con riverenza le labbra
all'amorosa piaga del vostro Costato, e quivi facendo come m'avete insegnato Voi per
mezzo del vostro Profeta, aprirò la bocca per attirare a me il vostro Spirito. Datemelo, o
Gesù, lo Spirito Santo, e da ora in poi sia esso l'anima dell'anima mia; si effonda nel mio
intelletto, infiammi il cuor mio, diriga la mia volontà, santifichi le mie azioni e possieda
pienamente e per sempre tutto l'essere mio.
Discenda intanto sopra di me e sopra tutti i redenti l'abbondanza delle vostre
benedizioni: Nel Nome del Padre, ecc.
ALL'ULTIMO VANGELO
L'ultimo e consolantissimo Mistero della nostra salute fu la Missione dello Spirito Santo
che riempì di Se stesso e d'ogni bene gli Apostoli: i quali infiammati di celeste ardore, e
usciti dal Cenacolo per portare verità e salute per tutta la terra, infusero nei nuovi
Cristiani anche la più fervida divozione al Paraclito. Il frutto di tal divozione fu quel-
l'ardente carità e quell'invincibile fortezza che in essi ammiriamo. Deh, Spirito Santo,
abbiate pietà dei moderni Cristiani, i quali dimentichi di Voi, son caduti nella più
deplorabile freddezza. - A quelli poi che ancor vi onorano ispirate di formare come un
nuovo Cenacolo, e così, con fervide preci richiamarvi, o divino Spirito, su questa misera
terra. - Deh, cacciate via dal cuore di tutti gli uomini il cattivo spirito che li governa e
venite a regnare in tutti i redenti; e la terra, che ora è ravvolta nelle tenebre del peccato,
sia finalmente rinnovata. - Emitte Spiritum tuum et creabuntur; et renovabis faciem
terme.
Anima pia, dopo la Messa attendi di non fare come coloro che
escono spensieratamente di Chiesa senza portarsi in cuore una divota rimembranza del
gran Sacrifazio; rifletti invece con quali pensieri scesero il Calvario quei pochi amanti
di Gesù che avevano assistito alla sua Morte. Pensa parimente con che cuore uscirono
dal Cenacolo quei fortunati che per i primi avevano ricevuto lo Spirito Santo; e
leggendo attentamente quanto segue, procura d'imitarli.

PENSIERI PER LA GIORNATA


Calvario e Cenacolo
Cristiano, che hai assistito alla Messa in onore dello Spirito Santo, ecco dove oggi ha da
correr sovente il tuo pensiero, e dove ha da riposare il tuo cuore: sul Calvario e nel
Cenacolo: sul Calvario perchè ivi l'Uomo-Dio offrì quel Sacrifizio che si rinnova nella
Messa; e nel Cenacolo perchè ivi lo Spirito Santo venne per applicare i preziosi frutti
della Redenzione agli uomini in particolare, e stabilire in essi la sua dimora. A ricordare
il Calvario ti aiuteranno anche le frequenti tribolazioncelle che s'incontrano nella
giornata: ed oh, come le sopporterai pazientemente se saprai tenerti ai piedi della croce
di Gesù!
Al Cenacolo poi ti condurrà spesso il tuo buon Angelo Custode, ricordandoti le cose
lette nella santa Messa. Al Cenacolo ti condurrà 1'amantissima Madre Maria, che tanto
ivi pregò per gli Apostoli, e impetrerà anche a te abbondanza di doni e fiamme di santo
amore.
Ma non pensare solo a te: il Cenacolo è casa di fraterna carità. Prega dunque lo Spirito
Santo a risvegliare dal sonno della tiepidezza i moderni Cristiani, a riempirli dei suoi
doni, e principalmente di quell'ammirabile fortezza che sosteneva i Martiri fra i tormenti.
Pregalo che mandi molti e santi Apostoli per tutta la terra a salvar anime. Pregalo infine
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ad abbattere il regno di Satana, a richiamare tutte le menti alla verità, e tutti i cuori alla
virtù, onde compiasi il sospirato rinnovamento della faccia della terra.
Confessione (Sacramentale Preghiera preparatoria Molte volte, o Signore, ho ricevuto
quel gran Sacramento che rende, ovvero accresce la vita spirituale alle anime, e le libera
dalla schiavitù di Satana per tornarle figlie vostre; sì, molte volte l'ho ricevuto, ma con
frutto così scarso, che è un dolore a pensarvi. Oh, come presto tornai a offendervi dopo
che mi aveste conceduto con tanto amore il perdono! Forse il mio povero cuore in quelle
confessioni non era ben preparato a ricevere il Divino Spirito, che in ogni Sacramento
viene e sopravviene nell'anima cristiana... Forse io non pensai neppure all'Autore e
Donatore di quella grazia santificante che io veniva a cercare in questo Sacramento, e
però ricevendola in meno abbondante misura, non ebbi la forza di profittarne e di con-
servarla. - Perdonatemi, o Spirito Santo, tanta ignoranza e tanta negligenza; e poichè
siete Amore, compatitemi e rendetemi bene per male, moltiplicando in questa po-
ver'anima i vostri lumi e i vostri conforti, onde io riceva questo Sacramento di
misericordia colle più efficaci disposizioni.
O Santi Apostoli, che con l'alito vitale del Salvatore risorto riceveste lo Spirito Santo e
insieme la potestà di rimettere i peccati, impetratemi i lumi del divin Paraclito per
conoscere le mie colpe, e il dono della sua Pietà per accusarle e detestarle con perfetto
dolore.
ESAME
Entra ora, o anima cristiana, nel segreto della tua coscienza per trovare tutte le colpe di
cui sei rea al purissimo sguardo di Dio, e pensa che senza un accurato esame non si fa
un'esatta Confessione.
Rifletti dunque se bene adempisti i precetti del Decalogo e quelli di santa Chiesa. -
Rifletti se adempisti i doveri del tuo stato, specialmente se sei padre o madre di famiglia,
per conoscere se non mancasti nell'educare santamente i figli e nel dar loro buon esem-
pio. Se poi sei figlio, rifletti seriamente al dovere di onorare e obbedire i genitori,
d'impiegar bene il tempo e di fuggire i cattivi compagni e altri pericoli di peccare. - In
particolare poi rifletti, o cristiano, sui doveri che ti legano a Dio, cioè sulle pratiche della
vita cristiana e sulla santificazione del giorno festivo, per conoscere in che hai mancato.
- Rifletti sui doveri che ti legano al prossimo; e vedi se per avvantaggiare i tuoi
temporali interessi non hai commesso ingiustizie o se in qualsiasi modo hai contristato
ed offeso il prossimo tuo. E quella fraterna carità tanto raccomandata da Gesù Cristo ai
suoi discepoli, l'hai praticata a dovere? Non hai mai preferito agli altrui bisogni e giusti
desideri, le esigenze del tuo amore proprio, dell'interesse, dell'orgoglio?
Rifletti ai doveri che hai verso te medesimo, che consistono nel procurare il vero bene,
del tuo spirito mediante il santo pascolo dell'orazione e dell'istruzione religiosa; nel
procurare il vero bene del tuo cuore, purgandolo da vizi, passioni ed affetti biasimevoli;
e nel procurare anche il tuo bene temporale, guardandoti dal danneggiare la santità per
dare sfogo all'intemperanza, all'incontinenza, o ad altra dannosa passione.
Rifletti bene se hai accettato e seguito le buone ispirazioni, ovvero se le hai rigettate per
non mortificare qualche tua voglia, per non vincere la pigrizia... e pensa se hai
contristato in nessun modo lo Spirito Santo che abita in te qual dolce Ospite dell'anima.
Sarà poi meglio compiuto il tuo esame se rifletterai anche ai peccati che puoi aver
commesso con pensieri, parole, ed azioni riprovevoli, o per cattive abitudini non frenate,
o per omissione, mancando nell'adempimento di qualche tuo dovere.
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Uno sguardo in ultimo ai vizi capitali per trovare la maligna radice di quei peccati, che
più di frequente, commetti, e poterla coraggiosamente svelgere in questa Sacramento di
misericordia. -
Se hai la lodevole abitudine di confessarti frequentemente, e se ogni sera esamini le
azioni della scorsa giornata, non ti occorre, o anima pia, per la Confessione, un esame
particolareggiato, ma basta uno sguardo a ciò che facesti, o che ti occorse dopo l'ultima
confessione. Piuttosto ti giova ricordare che lo Spirito Santo raccomanda all'anima
fedele non solo di fuggire il male, ma anche di fare il bene; quando dunque hai dato uno
sguardo alla coscienza per conoscere i mancamentì commessi, danne un altro al dovere
di fare il bene per vedere se davvero tu fai il bene che devi e che puoi e per conoscere in
quel modo fai questo bene. Sono molte le persone divote che fanno del bene, ma oh, co-
me son poche quelle che davvero lo fanno bene! Il Signore ha detto: Ego iustitias
iudicabo, e ciò vuol dire che nell'ultimo rendiconto saremo da lui giudicati, anche sul
modo col quale adempimmo i nostri doveri e le pie pratiche della nostra S. Religione.
Qui dunque, o anima pia, esaminati seriamente, e vedi se il vano desiderio di
primeggiare o d'essere stimata non macchiò mai le tue opere di zelo; vedi se non fosti
mai indotto a qualche opera pia da meno retta intenzione; se non accompagnasti il bene
con atti di vanagloria, ovvero con ostinazioni, litigi, o disprezzo verso altri, che pur
fanno del bene.
Vedi se nelle divozioni cerchi la moltiplicità e il tuo gusto, e se le compi in fretta o con
poca attenzione più per isbarazzarti d'un peso, che per dar gloria a Dio. Vedi poi se ne
ricavi buon frutto, cioè l'emenda dei tuoi difetti e maggiore spirito di raccoglimento e di
unione con Dio. Pensa che la santa Messa, la Comunione, il Rosario, ecc. poco ti
gioveranno se dopo sì sante pratiche persisti nella impazienza, nella pigrizia, nella legge-
rezza... - Ma forse ti crederai scusabile di quegli scoraggiamenti, lagnanze, malumori e
mormorazioni in cui cadi allorchè Dio permette che dal tuo buon volere, dalle tue
lodevoli fatiche tu ricavi umiliazioni e pene... Ma del ben fare vuoi tu il premio in questo
mondo? - Se hai vera rettitudine e se fai il bene solo per amor di Dio, non cadrai nei
ricordati mancamenti. Chiedi lumi al Divin Paraclito per ben conoscere anche il male
che purtroppo commetti mentre ti occupi d'opere buone, e confessandotene con sincero
pentimento, procura di riformare la tua vita, non solo quanto a fuggire il male, ma anche
quanto a fare il bene.
PENTIMENTO
Il vero dolore dei peccati, o anima pia, hai da eccitarlo nel tuo cuore, non tanto leggendo
qualche libro divoto, quanto considerando il gran male che è il peccato in se stesso, i
danni che cagiona a chi lo commette, e il disonore che reca a Dio che lo proibisce. Ah,
pensa che peccando hai contristato, hai allontanato, e forse cacciato da te quell'infinito
Amore che vuol essere chiamato dolce Ospite dell'anima! Pensa che peccando hai
inacerbato le piaghe al crocifisso Gesù, e calpestato il suo Sangue! Pensa che peccando
hai chiamato sopra di te lo sdegno e i castighi dell'Onnipotente, e hai fatto dell'anima tua
una vil serva del demonio! Possibile mai che queste considerazioni non ti muovano a
sincera detestazione del peccato? Fermati dunque a versare nel cuore del tuo Dio le
lacrime del più amaro pentimento. (Qui giova trattenersi alquanto in atti di sincera
contrizione).
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PREGHIERA
Mio Dio, eccomi davanti a Voi, povera anima vergognosa e dolente, ricoperta dalla
lebbra del peccato. Vengo per supplicarvi a mondarmi, risanarmi e tornarmi sì bella che
sia degna del nome di vostra figlia. Io intanto, o Signore, adempirò il debito mio,
accusandomi al vostro ministro di tutte le colpe che la coscienza mi rimprovera, e Voi
degnatevi cancellarle tutte dal vostro libro.
O Divino Spirito, senza il cui aiuto non posso far nulla di bene, venite in me con nuova
effusione di grazia, affinchè io riceva in questo Sacramento remissione di tutti i peccati e
nuovi aiuti per emendarmi di tutti i miei vizi.
O Divino Spirito, che siete fonte di acqua viva che risale fino al Cielo, irrigate l'arida
terra dell'anima mia, che senza Voi non può offrire alla divina Maestà accettevoli affetti
di pentimento. O Divino Spirito, che tanto pietosamente lavate le sordidezze delle
anime, fate scorrere nell'anima mia quel sangue che il buon Gesù versò quando negli
ardori della vostra carità, o Santo Spirito, si offerse immacolato al Padre per me.
O Benedetta fra le donne, o amorosissima Madre dei poveri peccatori, che non aveste
mai la disgrazia di offendere Dio, accompagnatemi Voi al tribunale di penitenza, che
voglio anch'io schiacciare la testa al serpente d'inferno, col fare una buona confessione.
Angelo mio, vieni meco, e aiutami a vincere ogni rossore e ripugnanza nell'accusare le
mie colpe.
DOPO LA CONFESSIONE
Colla gioia di chi è come risorto da morte a vita, e colla riconoscenza del prigioniero
liberato, e dell'infermo guarito, mi getto, o Signore, ai vostri piedi, e vi ringrazio d'avere
spezzato in questo sacramento le catene dei miei peccati, d'aver sanato le piaghe di
quest'anima, d'averla mondata d'ogni macchia e richiamata a nuova vita; vita di grazia e
d'amore. Nè solamente la vita soprannaturale, ma anche l'Autore di vita sì preziosa a me
ora si dona, e torna ad abitare in me come dolce Ospite di quest'anima ! Sì, la fede
m'insegna che ora lo Spirito Santo è personalmente in me, colla sua essenza divina, colla
sua grazia, coi suoi doni, col suo amore; ed è contento di me, e volentieri in me rimane
ed a Sè mi congiunge nell'amplesso di un amore infinito, e nella forza e nella tenerezza
d'una carità che incessantemente benefica e incessantemente ripete le sue preziosi
effusioni.
Anima mia, solamente la divina luce del Paraclito può farti intendere (ma intieramente
non potrai mai intenderlo su questa terra) quanto eccellente, soave ed acceso sia
l'amplesso dello Spirito Santo all'anima che a Lui ritorna dopo una confessione ben fatta.
Solamente un lume di Paradiso può svelarti quell'ammirabile commercio
d'incomprensibili affetti tra un'anima, che con fermo proposito di non più peccare si lega
a Dio, e Dio che accetta, benedice e rafferma colla sua grazia quel sincero proposito...
Ed ora è per te, o anima mia, il solenne momento di questo ritorno al tuo Dio; gittati
dunque come il Figliuol prodigo fra le sue braccia, promettigli nuovamente di non più
peccare; e procura che il paterno amplesso del celeste Padre non sia per te passeggero,
ma permanente: e sarà davvero permanente se manterrai la promessa di amarlo sempre e
di non offenderlo mai più. Però nelle occasioni e nei pericoli di peccare farai questa
riflessione: Il peccato mi strappa dalle amorose braccia di Dio, per gittarmi nelle unghie
del demonio... Mio Dio, non mi accada mai tanta disgrazia!
Sarei poi eccessivamente ingrato se non apprezzassi quella carità veramente paterna
colla quale oggi, o Signore, mi avete disteso le braccia e serrato al vostro Cuore; però
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torno a promettervi amore e fedeltà... Ma ve l'ho promesso pur tante volte, e poi ?... Ah !
venga, o Celeste Padre, venga ad accrescermi virtù e fortezza il vostro Divino Spirito,
affinchè il mio proponimento non sia manchevole come fu altre volte, ma fermo e
durevole, onde io resti fra le vostre braccia, finchè la morte conduca quest'anima a
immedesimarsi con Voi nel Cielo.
Ora adempi divotamente, o anima pia, alla penitenza imposta dal Confessore; e partendo
di Chiesa pensa alla preziosa veste della grazia or ora ricevuta, e guarda bene di non
insozzarla mai più col peccato.

LA SANTA COMUNIONE
Atti per l'Apparecchio
Prima di appressarmi alla Mensa degli Angeli, prima di ricevere sulla mia lingua e
introdurre nel petto mio il Signore nascosto nell'Eucaristico Pane, ricorro a Voi, o Dio
Amore, o Spirito Santo, che il Sacramento dell'Amore non si può ben ricevere se non
con amore ed in amore; chi dunque lo riceve in Voi e con Voi, o sostanziale ed eterno
Amore di Dio, può star sicuro di ben riceverlo. M'induce poi a ricorre a Voi per ben
comunicarmi anche san Tommaso, il quale osserva che la Chiesa istituì la Festa del
Sacramento Eucaristico appunto dopo la solennità di Pentecoste, onde i fedeli, caldi
ancora dei santi ardori del Cenacolo, fossero meglio disposti a celebrare le Feste Euca-
ristiche. E' poi cosa lodevole congiungere alla Comunione la divozione allo Spirito
Santo; giacchè Eucaristia e Pentecoste sono due prodigi d'amore, e Dio li volle uniti
anche relativamente al luogo dove si effettuarono, che fu la medesima stanza: il
Cenacolo. Chi va dunque al Cenacolo per godere dei doni Eucaristici, procuri
d'arricchirsi anche dei doni del Paraclito.
O Spirito di Dio, eterno vincolo di carità, che non solo congiungi il Padre col Figlio
negl'inaccessibili splendori della Divinità, ma congiungi pur anche Creatore e creatura
negli ammirabili misteri della Grazia e dell'Eucaristia, io oggi ti supplico di condurmi
alla sacra Mensa Tu stesso, o santo Amore, e ad accendermi del tuo purissimo fuoco.
Adorato Gesù, degnatevi accogliere un'anima che, per far cosa a Voi gradita, viene a
ricevervi in onore dell'Eterno Amor vostro, che è lo Spirito Santo, e viene accompagnata
da quel medesimo Amore che già portò Voi sulla terra nel Mistero dell'Incarnazione e vi
rivestì della nostra umanità nel seno di Maria; da quell'Amore che vi condusse nel de-
serto a digiunare, pregare e combattere contro il demonio; che vi condusse a immolarvi
sulla croce per noi; da quell'amore che nell'ultima Cena vi trasse dal Cuore il dolcissimo
Mistero dell'Eucaristia. Ed ecco, o Gesù, come un medesimo Amore, un medesimo
Spirito porta Voi a me, e me a Voi... Deh! sia pur anche l'indissolubile vincolo che mi
leghi a Voi nel tempo e nell'eternità.
Ma prima d'appressarmi al celeste Convito ho da piangere un gran disordine della
passata mia vita; disordine che mi ha impedito d'imitarvi, o Gesù, in cosa
importantissima. Infatti, voi, Signor mio, nella nostra umanità operaste e patiste in
Spirito Santo, cioè nell'impulso del divino Amore, onde santissime e perfettissime
furono tutte le opere vostre; ma io non così, o dolce Gesù. Oh! quante mai cose ho fatto,
detto e pensato lungi e fuori del vostro Spirito, e fin anche in opposizione a quello
Spirito santissimo! e invece di lasciarmi da esso guidare, andai dietro allo spirito
mondano, alla superbia, all'amor proprio: insomma a quel cattivo spirito, che cerca le
proprie soddisfazioni, anzichè la gloria di Dio e il bene dell'anima. Questo disordine,
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cagione d'innumerevoli colpe, lo detesto, o Signore, e vi supplico a rimediarvi
coll'arricchirmi sempre più dei Doni del vostro Spirito e coll'accendermi di quel fuoco di
carità che distrugge la moltitudine dei peccati; ed io col vostro aiuto che invoco, vi
prometto di voler vivere e regolarmi in tutto secondo il vostro Santo Spirito.
Venite, o Gesù, col vostro Eterno Amore, ad accogliere e render ferma questa promessa.
Ispiratela anche a tutte le anime cristiane. Ricordatevi quanto mai vi è costato renderci
degni di ricever Voi e il vostro Santo Spirito; quanto mai avete patito per distruggere nei
cuori il regno di Satana e per aprire le vie del cuor nostro al divin Paraclito. Deh! o buon
Gesù: Tantus labor non sit cassus! tanto vostro travaglio non sia vano per me, nè pei
miei fratelli i peccatori; non sia vano neanche pei poveri infedeli. Deh! quel turbine
benedetto che scosse il Cenacolo, quel fuoco che consumò negli Apostoli quanto era in
essi di terreno e di imperfetto, vi accompagni, o Gesù, nell'Eucaristia, e risusciti le anime
morte alla grazia, infiammi le tiepide, e tutti coloro che ricevono l'eucaristico Pane,
ricevano pure l'altro frutto del Cenacolo, che è il vostro adorabile Spirito.
O Gesù, che avendo amato i vostri che erano nel mondo, giunto al fine della vita, quasi
non potendo più contenere gli ardori d'una infinita carità, apriste il Cuore, che emise nel
Cenacolo il prodigio dell'Eucaristia, col quale vi metteste vivo e vero nelle nostre mani,
nella nostra bocca, nel nostro petto, fino a volervi consumare come Pane nelle nostre vi-
scere, la mente umana non vale ad apprezzare come si conviene questo eccesso d'amore,
nè il cuore a ringraziarvene, nè la volontà a corrispondervi. Ma Voi, o buon Gesù, non
potrete cogliere in noi i frutti dell'Eucaristia, se non aggiungete a sì gran dono un altro
dono, egualmente prezioso ed eccellente: il Dono dell'Altissimo, cioè il vostro Santo
Spirito. Ah! ricordatevi che già prometteste ai Discepoli di chiederlo per essi al Padre;
chiedetelo ora anche per me; e in questa Comunione venite a me unitamente allo Spirito
Santo, per rinnovare e fecondare l'arida terra di quest'anima, onde ne possiate cogliere
frutti a Voi graditi. Venite, o Gesù; venite, o Spirito Santo; venite!
Dopo la Comunione trattengasi l'anima in divoti colloqui ed in atti di adorazione,
d'amore e di fiducia, domandando al suo Gesù tutte le grazie che desidera, e pro-
mettendogli generosa corriispondenza e fedeltà.

Breve Ringraziamento
Quanto è soave, mio Dio, il tuo Spirito, poichè per infondere nei figli d'adozione la tua
dolcezza volesti saziarli del soavissimo Pane celeste, e così riempirli d'ogni bene di
Paradiso! Quanto è dolce lo star presso al Tabernacolo, santo, dal quale a noi viene il
Pane di eterna vita! Anche il passero si trovò una casa, e un nido la tortorella; ma la mia
casa, il mio nido, è qui presso al tuo Altare, o mio Re e Signor mio. Ed io eleggo essere
abbietto nella casa del mio Dio, anzichè abitare tra i peccatori, e preferisco, o Gesù mio,
una Comunione di più a tutte le comodità, onori e piaceri del mondo. Grazie, o Signore,
grazie di avermi preparato una Mensa dove s'apre il fonte d'ogni bene; un banchetto
nuziale in cui si compie e si perfeziona l'unione del Creatore colla creatura, mediante
quel vincolo d'eterno amore che è il Paraclito divino. Chi mai arriverà a ben intendere
questi misteri d'incomprensibile carità? L'Amore, e solo l'Amore è quel gran Maestro
che insegna ogni verità, onde solamente chi ben ama intenderà i Misteri dell'Amore.
Oh, se anche il cuor mio fosse di quelli che amano bene, come potrebb'essere già
addentro nel conoscimento di questo Mistero di paradiso, e come ad ogni Comunione
risplenderebbe sempre più nel mio intelletto la luce che viene da Dio! Ma ora che siete
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in me, o Gesù, togliete dal cuor mio ogni affetto non santo, e infondete in me il vostro
Spirito e fate che l'amor che in me arde sia conforme al vostro, che dell'uno e dell'altro si
formi un solo e medesimo amore, onde Voi possiate avere in me una sposa di conformi
affetti.
Ma nei felici momenti dell'amplesso eucaristico io dovrei sciogliere il canto della lode, e
invece sono un'anima muta come gli Apostoli nell'ultima Cena, quando Voi, o buon
Gesù, alzati gli occhi al Genitore, faceste manifesto il più gran portento di infinita carità,
dandovi a noi come cibo. Allora quel santissimo e nuovo rito non fu accompagnato se
non da divoto e tacito sospirare, perchè gli attoniti Discepoli ammiravano senza
intenderlo il gran mistero dell'Eucaristia, non essendo ancor venuta dal Cielo la luce del
Paraclito a rischiarare la mente dei credenti. Ma in breve (e fu nella Pentecoste)
risuonarono nel medesimo Cenacolo cantici di lode; ed infiammate espressioni d'amore
e di aperta confessione della vostra Divinità uscivano da cuori accesi e ripieni del vostro
Spirito. Così chi ha la sorte di comunicarsi ora che il Paraclito è venuto, deve
accompagnare la Comunione con affetti di santa esultanza, seguìti poi dalla franca
professione d'una Religione tutta verità, tutta amore.
O Spirito Santo, che cambiate i cuori freddi e timorosi in cuori caldi d'amore e pieni di
coraggio, ora che in Voi e con Voi ho ricevuto questo Sacramento che porta il paradiso
nelle anime, deh! fate in me ciò che faceste nella Pentecoste: illuminate, infiammate,
fortificate e santificate quest'anima e disponetela a rendere al suo Dio amore per amore.
Sì, amor per amore; ma amore di fatti; cidè amore per opere sante, amor di costante
abnegazione, d'umiltà sincera e di fervente divozione; amor di generoso sacrifizio: un
amore insomma come quello di cui infiammaste i nuovi credenti nel Cenacolo. Questo
amore operoso e costante che imploro, o Gesù, dal vostro divino Spirito, sarà l'offerta
del mio ringraziamento per il Dono che mi avete fatto di Voi medesimo in questa
Comunione.
Ma col consumarsi delle specie sante, l'adorata Umanità vostra, o Gesù, si parte da me e
la Comunione sacramentale finisce... Ah! Gesù mio, lasciatemi il vostro Spirito Santo
che resti in me da una Comunione all'altra per tenere sempre a Voi unita quest'anima,
rendendo così permanente la mia Comunione spirituale con Voi, o Gesù, che appunto
per unirvi al Cuore le anime redente mandaste il vostro Spirito che è vincolo di perfetta
carità.
Fate dunque meco, o Signore, come dopo la Risurrezione faceste cogli Apostoli, voglio
dire, emettete dal Cuor vostro l'alito della divina carità, e dite anche a me: - Ricevi lo
Spirito Santo. - Sì, che lo ricevo, o Gesù, sì che lo voglio tener sempre nel cuore; deh!
aiutatemi ad ascoltarne gl'insegnamenti, a seguirne gl'impulsi, e a vivere in modo che
Egli sia lo Spirito del mio spirito e il Cuore del cuor mio fino all'estremo anelito.

PIA INTENZIONE PER OGNI MATTINA


Oggi, mio Dio, intendo tenermi unito in ispirito a Maria Vergine e ai santi Apostoli che
nel Cenacolo invocavano tanto fervidamente il divino Spirito; e ad ogni palpito del cuor
mio intendo ripetere ed offrirvi tutte le preghiere che essi vi innalzarono nei dieci giorni
in cui stettero uniti in quel santo luogo. Signore, esauditeci siamo vostri figli e vi
chiediamo lo Spirito Santo. Ve lo chiediamo nel Nome e pei meriti di Gesù; ve lo
chiediamo per noi e per tutti i redenti. Ricordatevi aver Gesù promesso che a chi lo do-
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manda voi lo darete. Datecelo dunque, o Padre santo, mentre noi con la Chiesa vi
ripetiamo: Vieni Spirito Santo a rinnovare la faccia della terra.

Per impetrare i doni dello Spirito Santo


Vieni, o Spirito di Sapienza, che la moltitudine dei figli di Adamo, essendo caduta in
tanta stoltezza da apprezzare più i beni temporali che gli eterni, ha bisogno d'essere da
Te richiamati a più savio sentire; deh! infondi in tutte le anime, o Santo Spirito, amore e
gusto pei beni eterni, e la grazia di preferirli sempre ai beni temporali. Pater, Ave e
Gloria.
Vieni, o Spirito d'Intelletto, vieni a togliere le tenebre dell'errore e dell'ignoranza dalla
mente dei figli degli uomini, e rischiararla cogli splendori delle celesti verità. Deh!
innalzala con santi pensieri fino al Cielo, dove troverà pascolo verace e santo riposo in
Dio. Pater Ave e Gloria.
Vieni, o Spirito di Consiglio, ed abbi pietà di tanti sconsigliati ed erranti, che corrono le
vie di perdizione. Deh! fa loro sentire i salutari impulsi della tua grazia, rendili docili
alle tue ispirazioni e riconducili sulle vie dell'eterna salute. Pater Ave e Gloria.
Vieni, o Spirito di Fortezza, e soccorri a tante anime fiacche, trascinate a perdizione da
quel cattivo spirito che ora impera nell'umana società: vieni e a tutti infondi quella santa
Fortezza di cui abbiamo bisogno per combattere e vincere i nostri spirituali nemici.
Pater Ave e Gloria.
Vieni, o Spirito di Scienza, e rimetti in amore a tutti i Cristiani le tue sante Dottrine (ora
purtroppo così neglette) e fa che noi, seguendo Te, o infallibile Maestro delle anime,
mettiamo in pratica i tuoi santi insegnamenti e giungiamo felicemente al porto della
salute. Pater Ave e Gloria.
Vieni, o Spirito di Pietà che abiti nei cuori puri e fervorosi; vieni, e col tuo soffio
onnipotente sgombra dal cuor nostro ogni vizioso affetto, accendivi i tuoi santi ardori, e
stabilisci in noi, o dolcissimo Ospite dell'anima, la tua dimora per sempre. Pater Ave e
Gloria.
Vieni, o Spirito di santo Timore, e infondi nel cuore degli uomini quel filiale e amoroso
Timor di Dio che apre la via alla vera sapienza; e questo santo Timore fa che regoli e
governi la nostra volontà e c'induca a fuggire ad ogni costo il peccato, per non più
amareggiare il Cuore del Celeste Padre. Pater, Ave e Gloria.
Vieni Spirito Santo a rinnovare la faccia della terra.

Per impetrare i Frutti dello Spirito Santo


O Eterno Spirito, Luce, Verità, Amore e Bontà infinita, che abitando qual Ospite
dolcissimo nell'anima cristiana, la rendete atta a produrre frutti di santità, i quali
derivando da Voi, o Principio sempre fecondo della vita soprannaturale, si chiamano
appunto frutti dello Spirito Santo, noi anime sterili, vi supplichiamo a infonderci quella
vitalità e fecondità che produce e matura i vostri santi Frutti. Amen.
Vieni, o Fuoco di Paradiso, o Alito della Divinità, e fa che in noi maturino frutti di
Castità perfetta.
Vieni, o Fuoco di Paradiso, o Alito della Divinità, e fa che in noi maturino frutti di
angelica Continenza.
Vieni, o Fuoco di Paradiso, o Alito della Divinità, e fa che in noi maturino frutti di
cristiana Modestia.
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Vieni, o Fuoco di Paradiso, o Alito della Divinità, e fa che in noi maturino frutti
d'operosa e costante Fedeltà.
Vieni, o Fuoco di Paradiso, o Alito della Divinità, e fa che in noi maturino frutti di
celestiale Dolcezza.
Vieni, o Fuoco di Paradiso, o Alito della Divinità, e fa che in noi maturino frutti di santa
Longanimità.
Vieni o Fuoco di Paradiso, o Alito della Divinità, e fa che in noi maturino frutti di vera e
costante Bontà.
Vieni, o Fuoco di Paradiso, o Alito della Divinità, e fa che in noi maturino frutti di
soprannaturale Benignità.
Vieni, o Fuoco di Paradiso, e Alito della Divinità, e fa che in noi maturino frutti di
serena e generosa Pazienza.
Vieni, o Fuoco di Paradiso, o Alito della Divinità, e fa che in noi maturino frutti di
celeste Pace.
Vieni, o Fuoco di Paradiso, o Alito della Divinità, e fa che in noi maturino frutti di santa
e permanente Gioia.
Vieni, o Fuoco di Paradiso, o Alito della Divinità, e fa che in noi maturino frutti di
Carità divina.

PREGHIERA ALLO SPIRITO SANTO


O Spirito vivificante, che nella creazione dell'universo aleggiando sopra le acque deste
vita agli esseri che uscivano dalla paterna Destra, deh! tornate ad effondervi nelle
ragionevoli creature e riconducetele al loro vero Principio che è Dio.
O Divino Spirito, che tanto amorevolmente vi comunicaste ai nostri Progenitori nei bei
giorni della loro innocenza, effondetevi ora anche più largamente nei figli della Chiesa
Cattolica; e noi memori che dove non è lo Spirito di Dio ivi è lo spirito di Satana, faremo
ogni sforzo per allontanare da noi il peccato, il solo ladro che ci può rubare il vero nostro
tesoro che siete voi, o Divino Spirito.
O santissimo Amore di Dio, che dalla colpa d'origine cacciato dal cuore umano, tanto
faceste per ritornarvi, abbiate pietà di coloro che vi hanno miseramente perduto, o che
per tiepidezza si sono da Voi allontanati; e a tutti concedete perfetta conversione, sincero
ritorno a Voi e costante fervore nella pratica delle cristiane virtù.
O Spirito di verità, che parlaste per bocca dei Patriarchi e dei Profeti, e riempiste le sacre
Scritture di celesti dottrine, di salutari precetti e di paterni ammonimenti, ora che lo
spirito di menzogna e di stoltezza regna sulla terra, degnatevi tornare a parlare per bocca
di santi ministri, affinchè la verità torni a regnare nel cuore dell'uomo.
O Spirito Santo che guidaste la penna di Salomone e d'Isaia, e muoveste la cetra di
David, fate che la scienza e l'arte umana, tanto gonfie di sè, divengano, com'è giusto,
umili vostre ancelle, e il sapere non più allontani da Voi la mente dell'uomo, ma invece a
Voi più fermamente la unisca.
O amore Eterno, che tanta parte aveste al nostro riscatto, poichè dopo aver vestito il
Verbo di umana carne, lo conduceste poi a sacrificar per noi sulla Croce quell'Umanità
immacolata, deh! illuminateci a ben intendere gli ammirabili misteri della Redenzione, e
fate che possiamo goderne in eterno i salutari frutti.
O Dio Santificatore, che vi effondeste sopra la terra dopo che il Sangue del Redentore
l'ebbe mondata dalla maledizione del peccato, noi vi supplichiamo a fare altrettanto ad
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ogni Messa che si celebra nel mondo, ed appena il Sangue del Sacrifizio eucaristico è
stato offerto all'Eterno in espiazione dei nostri peccati, venite con tutti i vostri doni a
riposare nell'anima dei credenti.
O Fuoco di paradiso, che spandeste i vostri ardori divini sulla Chiesa nascente e ne
faceste una società di santi, tornate a effondervi anche ora nella Chiesa Cattolica, e fate
in essa sempre meglio fiorire la vera santità.
O Spirito rinnovatore della faccia della terra, guardate il campo in cui nostro Signor
Gesù Cristo sparse il buon seme della verità e della virtù, e lo fecondò coi suoi sudori e
col suo Sangue, e vedete come il nemico d'ogni bene vi ha soprasseminato zizzania
d'errori e di vizi; deh! affrettatevi, o Spirito Santo, a rimediare a tanto male, affinchè le
umane generazioni non divengano preda del demonio.
O Paraclito divino, che tanto bramate che i frutti dell'albero della Croce si estendano a
tutta la terra, incatenate l'antico avversario che suscita sempre nuovi ostacoli alla
Propagazione della Fede, e fate che presto si avveri la predizione del Salvator nostro che
disse: E sarà un solo ovile e un solo Pastore.

DIVINO ESERCIZIO
Da praticarsi nei Lunedì dell'anno, essendo il Lunedì particolarmente consacrato allo
Spirito Santo.
I. Portati, o Cristiano, col pensiero al principio dei tempi, e ricorda quell'alito divino che
partendo dal seno di Dio, passò nell'uomo, nuova creatura, e gl'infuse non solo un'anima
immortale, ragionevole e ricca di doni soprannaturali, ma anche lo Spirito del medesimo
Creatore, che stabilì nell'uomo la sua dimora. E' vero che il peccato d'origine e i peccati
attuali ci han privato di tanta grazia, ma ce la rende il Sangue del Redentore applicatoci
nei Sacramenti. Questa inabitazione dello Spirito Santo in noi è una delle più ammirabili
e consolanti verità che offra la nostra santa Fede alla meditazione del Cristiano. E tu,
anima cara, come spesso te la richiami alla mente? Come ti consola il pensare che sei
tabernacolo eletto del Dio vivente? Pensa che il dimenticare e apprezzar poco i più
segnalati benefizi di Dio è una vera ingratitudine, da cui poi deriva raffreddamento nel
divino servizio, infedeltà e mille altri mali. Ce lo dice anche il medesimo Spirito Santo:
La terra è piena di desolazione perchè non v'è più chi pensi di cuore; cioè, chi mediti le
meraviglie della divina Bontà, fra le quali una delle più stupende è l'aver Dio
comunicato il suo Spirito all'anima nostra.
Sono anch'io, o Signore, di quegl'ingrati che poco apprezzano sì gran dono e facilmente
lo pongono in oblìo. Vi domando perdono di tanta sconoscenza; e sapendo come
l'infinita Bontà vostra compatisce la nostra stoltezza e rende bene per male, vi supplico
ad arricchirmi di nuova e più larga effusione del vostro divino Spirito, ond'io vieppiù ap-
prezzando tanta grazia, fedelmente vi corrisponda. Pater, Ave e Gloria.
II. Considera ora, o pio Cristiano, gli effetti consolantissimi di quel mistero d'amore che
è 1'inabitazione dello Spirito di Dio nell'anima fedele. Eccone i principali: chiarezza
d'intelletto, pace di cuore, rettitudine e fermezza di volontà; le azioni poi di un'anima
congiunta alo Spirito Santo portano un'impronta divina che le rende accettabili
all'Altissimo, il quale le ricambia di premio eterno. Potrebbe mai il tuo Dio, o anima
cristiana, esserti largo di maggior grazia? Ma tu come vi corrispondi? Come ti porti con
quell'Amico divino che è lo Spirito di Dio in te? Ne assecondi i desideri; o non piuttosto
lo contristi quasi ogni giorno? E si contrista il divino Ospite dell'anima sempre che la
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nostra volontà, lasciandosi muovere da uno spirito a Lui contrario, si determina al male;
e si contrista ancora ricusando di seguire le sue sante ispirazioni. Affinchè non t'incolga
tal disgrazia attendi bene, o Cristiano, a frenare i primi moti delle passioni, e a non
lasciarti vincere dalla pigrizia, a non lasciarti piegare dalle esigenze dello spirito
mondano, riflettendo che l'unica cosa interessante è il secondare lo Spirito di Dio, e
ritenerlo in sè qual dolce Amico ed Ospite dell'anima.
Dopo avervi tante volte e in tanti modi contristato, o dolce Spirito del mio Dio, conosco
d'aver demeritato la vostra benevolenza, i vostri doni, ma d'altra parte so che siete
Amore, e Amore infinito, Amore che mai non nega il perdono a chi lo chiede e che
sempre abbraccia chi a Lui ritorna. Dolente dunque di avervi tanto contristato, a Voi
ritorno, ed insieme col perdono vi domando la fortezza necessaria per resistere ad ogni
tentazione del cattivo spirito, ad ogni male tendenza della mia corrotta natura e ad ogni
allettamento dello spirito mondano. Venite, venite in me, o Spirito Santo, perchè senza
di Voi non posso fare nulla di benie. Pater, Ave e Gloria.
III. Com'erano felici i nostri progenitori finchè, mantenutisi innocenti, ebbero in sè lo
Spirito di Dio! Ma quando lo Spirito infernale li ebbe indotti a disobbedire, e il Divino
Spirito si fu partito da loro, oh! che desolazione in quelle anime!... Timore, rimorsi,
tenebre, agitazione, vergogna e perfino la disperazione, se la divina Misericordia non
avesse posto la mano su tanti mali colla promessa d'un Redentore. Il motivo dunque,
l'unico motivo per il quale lo Spirito di Dio abbandona l'uomo è il peccato. - Ma
quell'Eterno Amore, che è lo Spirito Santo, abbandona poi del tutto l'uomo allorchè il
peccato lo rende ribelle all'Altissimo? Ah! che anche nei giorni delle nostre infedeltà
non mancano i suoi benefizi; chè or ci sveglia col timor santo e con salutari rimorsi per
eccitarci a pentimento; or ci chiama con buone ispirazioni per ricondurci sulla via della
virtù... Ah, sì, bisogna confessarlo: l'anima nostra, anche quand'è ingrata e ribelle, non
ha, nè può avere miglior amico che lo Spirito di Dio. - Ma se il Cristiano prosegue a
resistere a tanta grazia e a contristare il divino Spirito?... disgraziato! perderà per sempre
quell'ottimo Amico, perchè Egli, che è sommo Bene, non può stare insieme col sommo
male che è l'ostinazione nel peccato. - Che fai dunque, o povera anima mia, allorchè apri
le porte al peccato, e nel peccato t'indori?
Tu allora altro non fai che la tua rovina, perchè cacci da te lo Spirito di Dio.
Me lo dice anche il cuore colle sue agitazioni e coi suoi rimorsi, o Signore, che col
peccato io perdo il vostro Spirito, che È Spirito di luce e di amore, Spirito di conso-
lazione e di pace. Mai più peccati, o mio Dio, mai più. Io voglio che abiti in me il vostro
Spirito, però rinunzio nuovamente, come feci nel santo Battesimo, al mondo, al demonio
e alle mie sfrenate passioni; e Voi, Santo Spirito, fonte d'ogni bene, restate meco per
sempre. Pater, Ave e Gloria. Veni Creator.

Per il giorno di Pentecoste e suo Ottavario


Preghiere Preparatorie
Vieni, Santo Spirito, manda a noi dal Cielo un raggio della tua luce. Vieni, padre dei
poveri, vieni, datore dei doni, vieni, luce dei cuori. Consolatore perfetto, ospite dolce
dell'anima, dolcissimo sollievo. Nella fatica, riposo, nella calura, riparo, nel pianto,
conforto. O luce beatissima, invadi nell'intimo il cuore dei tuoi fedeli. Senza la tua forza,
nulla è nell'uomo, nulla senza colpa. Lava ciò che è sordido, bagna ciò che è arido, sana
ciò che sanguina. Piega ciò che è rigido, scalda ciò che è gelido, drizza ciò che è sviato.
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Dona ai tuoi fedeli che solo in te confidano i tuoi santi doni. Dona virtù e premio, dona
morte santa, dona gioia eterna. Amen.
Preghiera avanti la Meditazione
O divino Spirito, che dalla Chiesa siete chiamato Creatore, non solo perchè tale
veramente siete rispetto alle creature, ma anche perchè eccitando nelle anime divoti
pensieri e santi affetti, create in esse quella santità che è opera vostra, deh! si spanda
anche sopra di noi la vostra benefica virtù, e mentre noi vi onoriamo con questo divoto
esercizio, voi degnatevi di visitare con lume superno la nostra mente, e con superna
grazia il cuor nostro, affinchè le nostre preghiere salgono gradite a Voi, e da Voi a noi
discenda l'abbondanza delle divine misericordie.
Meditazione
LE MERAVIGLIE DELLA PENTECOSTE
I. Quel Dio, le cui opere sono tutte ammirabili e grandi, dopo aver mirabilmente creato
l'uomo a sua immagine e somiglianza, e più mirabilmente riformatolo coi misteri della
Redenzione, venne finalmente a operare la maravi,glia delle maraviglie, che è l'infusione
reale e personale del suo Spirito nel cuore dell'uomo. Spuntò dunque quel giorno di
grazia e di benedizione, e dopo la scossa di un turbine di vento che ridestò l'aspettativa
degli Apostoli adunati nel Cenacolo, ecco comparire in quel fortunato asilo, in mezzo a
raggi di vivissima luce un globo di fuoco, che, diviso in tante fiammelle quanti erano
quei felici congregati, si posò, sul capo di ciascheduno; era il promesso Spirito Santo che
pienamente si comunicava ai primi Discepoli di Gesù Cristo, riempiendoli di sè e dei
suoi doni più ammirabili. - Rifletti, o Cristiano, che nel giorno di Pentecoste, che fu
appunto il giorno del trionfo dello Spirito Santo, quell'Eterno Amore si mostrò come
luce e come fuoco per indicare i due principali effetti; cioè d'illum,inarle sui misteri e
sulle verità della fede, sui propri doveri e sui dolci segreti della divina Bontà, e di
accenderle del divino Amore che le purifica e le santifica. Oh preziosissimi effetti della
venuta dello Spirito Santo nelle animel E noi felici, che lo Spirito Santo non venne solo
pei primi Cristiani, ma viene per tutti; e più strettamente si unisce a coloro che meglio si
dispongono a riceverlo. Tre Pater, Ave e Gloria, e Accende, ecc.
II. Alziamo, o Cristiani, il velo che ricopre sì bel mistero, e contempliamo come
1'Increato e Sostanziale Amore di Dio per comunicarsi ai primi fedeli non prese già la
forma di Colomba, come altra volta aveva fatto; non prese la forma di cuore, sebbene Ei
sia l'Amore stesso, e neppure la forma di fulgida stella, sebbene Ei sia luce delle menti e
dei cuori, ma volle prendere la forma di lingue di fuoco; e ciò non solo per indicare il
dono della favella e del conoscimento di molti idiomi che allor conferiva ai primi
predicatori del Vangelo, ma anche per insegnarci che la nostra lingua deve essere
strumento di verità e di carità, e che la regola del nostro parlare e il motore delle nostre
parole ha da essere il medesimo Spirito Santo. E beata quella lingua che è regolata dallo
Spirito di Sapienza e di Consigliol Ma purtroppo le sfrenate passioni padroneggiano
sulla nostra lingua e ne fanno strumento di discordia e di scandalo! - Riflettiamo poi che
se tutti i nostri membri sono stati in un certo modo divinizzati, essendoseli appropriati
nell'adorabile sua Umanità il Divin Verbo, la lingua ha conseguito una santificazione
maggiore, avendone preso la forma lo Spirito Santo nell'ammirabile Mistero della Pen-
tecoste. Deh! non sia mai che noi osiamo profanarla con parole di peccato, nè farla vile
schiava di passioni e del rispetto umano. Ma chi è che lasci davvero allo Spirito Santo la
guida della propria lingua? Chi può anzi numerare i peccati di parole che ha commessi?
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E se ad ogni parola peccaminosa fosse stata a noi recisa una particella, anche minima
della lingua, che ne sarebbe ormai della lingua nostra? - O Divino Spirito che, mentre in
sì bel giorno santificaste i cuori col vostro divin fuoco, voleste col mistero delle lingue
santificar anche le nostre parole, aiutateci a usar sempre :santamente della lingua. Tre
Pater, Ave, Gloria e Accende, ecc.
AFFETTI
O desiderato Consolatore dei mortali, o dolce Ospite dell'anima, noi nel bel giorno della
vostra venuta non eravamo nel Cenacolo... Non vedemmo i vostri divini splendori... non
ardemmo del vostro beato fuoco... non ci fu dato bere a quel fonte di paradiso a cui
s'inebriarono gli Apostoli, ma sappiamo e crediamo che voi tornaste più volte a
discendere sui novelli Cristiani, e che siete ognor pronto a comunicarvi alle anime che vi
desiderano, che vi supplicano, e che si dispongono a ricevervi. - Eccone dunque ai vostri
piedi, o Santo. Spirito, di quelle anime che hanno sete di voi; e poichè l'amor vostro per
le anime è ancor vivo e ardente come nel giorno in cui scendeste nel Cenacolo,
degnatevi esaudire i nostri voti, e rinnovare in noi le maraviglie di quel giorno di grazia
e di carità. - Sl venite, o Spirito Santo Amore; venite, e rischiarateci della vostra luce,
accendeteci del vostro fuoco, arricchiteci dei vostri Doni, frenate e governate la nostra
lingua e fate che mai 'più si contamini di peccato, ma sia fatta degna di lodarvi e ringra-
ziarvi eternamente nel Cielo. - Vi raccomandiamo anche tanti ciechi nostri fratelli, che
non vi desiderano perchè non vi conoscono; vi raccomandiamo ogni anima creata a
vostra immagine deh! ricordatevi che siete il Santificatore delle anime, e tutte illu
minatele, tutte convertitele, o Santo Spirito, e tutte salvatele, Amen. Pater…
PREGHIERA PER TUTTI I GIORNI DELLA NOVENA DI PENTECOSTE
O promesso e sospirato Consolatore, Spirito Santo, procedente dal Padre e dal Figlio,
che ascoltando l'unanime preghiera dei Discepoli del Salvatore fraternamente raccolti
nel Cenacolo, scendeste a consolare e santificare la Chiesa nascente, deh! siate propizio
anche alle nostre suppliche, riaccendete il vostro divin fuoco nel cuore degli uomini, fate
risplendere la vostra luce fino alle estreme parti della terra, e richiamate al seno della
Madre Chiesa Romana tutte le Chiese dissidenti. In particolar modo poi vi
raccomandiamo l'Inghilterra , che già fu detta l'isola dei Santi e il misero Oriente dove
per tanti secoli, o Santo Spirito, Voi foste più che altrove oltraggiato, e dove la divina
Giustizia ha più che altrove fatto sentire il suo tremendo sdegno... O Spirito Santo, che
siete Amore, pietà di tanta sciagura, e di tante anime che si perdono, fate che presto si
avveri ciò che David profetava dicendo: Manderai il tuo Spirito che ci farà come nuove
creature, e così rinnoverai la faccia della terra. E noi di sì consolante profezia, formando
una preghiera, come c'insegna la Chiesa, con piena fiducia ripetiamo: Manda il tuo
Spirito e sarà una nuova creazione e rinnoverai la faccia della terra

ESERCIZI DIVOTI IN DELLO SPIRITO SANTO


Anima fedele, ricordati che lo Spirito Santo abita personalmente in te, e che da Esso in
te deriva, ogni bene; non passi dunque giorno che tu non offra al dolce tuo Ospite
qualche particolare e divoto ossequio. - Il presente esercirzio, poi ti offre anche un
opportuno mezzo di riparazione per la troppa dimenticanza in cui ora è lasciato da tanti
Cristiani lo Spirito Santo.
INTRODUZIONE
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Quanto bella e consolante parola è quella con cui la Chiesa Cattolica nella sacra
Liturgia incomincia quasi tutte le sue preghiere, invocazioni e lodi allo Spirito Santo! -
VENI: e che vuol dire quel VENI? Vuol dire: Concedi a noi Te medesimo, o Santo
Spirito: datti a noi! Con quel pieni chiediamo dunque più che una grazia, anzi il Fonte
delle grazie; chiediamo più che i Doni, anzi l'Autore e Datore dei Doni; chiediamo
l'Eterno Amore, chiediamo Dio! VIENI. E poichè nella preghiera chi chiede ottiene, e
poichè la parola vieni ce la mette sul labbro la Chiesa, che ne segue? - Ne segue che
dopo un Vieni emesso proprio dal cuore con viva fede, lo Spirito Santo è con noi ed in
noi. - Vi ringrazi per noi, o Divino Spirito, il Cielo e la terra.
Inno
Vieni o Spirito Creatore, visita le nostre menti, riempi della tua grazia i cuori che hai
creato. O dolce Consolatore, dono del Padre altissimo, acqua viva, fuoco, amore, santo
crisma dell'anima. Dito della mano di Dio, promesso dal Salvatore, irradia i tuoi sette
doni, suscita in noi la parola. Sii luce all'intelletto, fiamma ardente nel cuore; sana le
nostre ferite col balsamo del tuo amore. Difendici dal nemico, reca in dono la pace, la
tua guida invincibile ci preservi dal male. Luce d'eterna sapienza, svelaci il grande
mistero di Dio Padre e del Figlio uniti in un solo Amore. Amen.
I
Vieni, o Amore Eterno, che (appunto perchè sei Amore) non puoi ritenere in te i tesori
delle tue grazie, e con ardentissimo desiderio brami d'effonderli nelle ragionevoli
creature; vieni ed emetti i raggi della divina tua luce nelle ottenebrate menti dei mortali.
Gloria…
Vieni, o Lume di Paradiso, e dissipa di mezzo al popolo cristiano le tenebre di tanti
errori, che accecano l'intelletto, pervertono la volontà e spingono tante anime sulla via di
perdizione. Gloria…
Vieni, Chiarezza eterna, e splendi fra le ombre della nostra ignoranza, affinchè ogni
anima fedele sia da te arricchita di quel santo sapere, che distacca i cuori dalle terrene
vanità. Gloria…
Vieni, o Sole della Divinità, e fa che nel Cristianesimo si risvegli l'amore e lo zelo per le
cattoliche dottrine e per la divina Parola, ed ogni Cristiano faccia tesoro della tua
Scienza e ti onori con una santa vita. Gloria...
Vieni, o Luce beatissima, e riempi l'intimo del cuore dei tuoi fedeli, onde tutti si
distacchino dall'amore ai beni terreni, e anelino unicamente ai beni eterni del Cielo.
Gloria…
Vieni, o splendore della celeste Sionne, e colla onnipotente tua virtù rischiara anche
coloro che tengono chiusi gli occhi dell'intelletto per non vedere la tua luce. Deh!
sfolgorali come Saulo, e convertili. Gloria…
Vieni, o Face suprema d'ineffabil chiarezza, che illumini e rallegri il Paradiso; vieni e
accendi in tutti gli uomini quel celeste lume che guida rettamente le anime per la via
della salute. Gloria…
Considera, o Cristiano, che sebbene lo Spirito Santo sia Luce, e Luce divina, Luce delle
menti e dei cuori, che vince e dissipa qualunque ombra d'errore, d'ignoranza e d'inganno,
pure vi ha tre classi di persone che non possono essere illuminate da sì preziosa Luce, e
sono 1° coloro che voglion tenere chiusi gli occhi dello spirito; cioè, che non si curano
di conoscere Dio e le sante verità da Lui rivelate; 2° coloro che bramosí delle
soddisfazioni dei sensi, si fanno schiavi delle esigenze della gola, e si ravvolgono nel
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fango d'immondi piaceri; 3° quelli, che, infingardi nel corrispondere alla divina grazia,
vorrebbero che in esso tutto facesse Dio da se medesimo, perchè non vogliono darsi la
pena di cooperare alla grazia col vincere le ripugnanze della natura, col mortificare le
passioni e praticare l'annegazione indispensabile a chi vuol salvarsi. Vedi ora, o
Cristiano, a quale di queste tre classi di persone tu appartenga; e pensa che cosa devi fare
per ottenere che il celeste lume del Paracleto ti rischiari, e ti sia nella presente vita scorta
sicura alla beata eternità. Riflessione.
II.
Vieni, o Amore Eterno, che (appunto perchè sei amore) non puoi fare a meno
d'effondere nei cuori le fiamme della tua carità, ah! vieni e accendi nel freddo cuor no-
stro quel fuoco di paradiso, che alimenta ogni virtù e matura in noi i frutti della grazia.
Gloria…
Vieni, o celeste Ardore, a riscaldarci, e riempirci di santo coraggio; e fa che la tua divina
carità sia in noi feconda di santi affetti e di lodevoli azioni. Gloria…
Vieni, o Fuoco divino, e consuma nel cuor mio e in quello di tutti i fedeli ogni sregolato
affetto alle cose della terra, onde aspiriamo efficacemente ai beni eterni del Cielo.
Gloria…
Vieni, o carità ardentissima, Carità che toglie via ogni peccato, e purificando da ogni
macchia le anime nostre, falle degne d'aspirare alle nozze dell'Immacolato Agnello.
Gloria…
Vieni, o Divino Amore, da cui deriva quel generoso zelo che forma i veri apostoli; vieni
ed accendi il tuo fuoco in tanti cuori e poi mandali a salvar anime, per tutta la terra.
Gloria…
Vieni, o Fiamma soavissima, che metti consolazione e pace di paradiso nelle anime;
vieni a noi, affinchè le pene di questa valle di lacrime più non valgano ad agitare e
abbattere il nostro povero cuore. Gloria…
Vieni, o Santo Spirito, come già nel Cenacolo, ove apparisti in figura di lingue di fuoco;
vieni, purifica il cuor nostro e la nostra lingua, e fa che il nostro parlare sia sempre santo,
sempre diretto alla tua maggior gloria, e al bene del nostro prossimo. Gloria…
Considera, o Cristiano, come bene lo Spirito Santo venga simboleggiato dal fuoco,
essendo Egli la sostanziale Carità di Dio, cioè quell'Amore eterno, infinito, che
congiunge l'Eterno Padre e l'Eterno Figlio, e dall'uno e dall'altro egualmente procede.
Ma ciò non basta all'Amore. - Uscita appena dalla paterna Destra una nuova creatura,
uscito appena dall'alito della Divinità un nuovo spirito ragionevole e immortale a infor-
mare quella creatura, ecco che lo Spirito Santo in esso si effonde e lo accende del beato
suo fuoco. Caccitone dalla colpa, trova modo di tornarvi operando il mistero
dell'Incarnazione del Verbo, e dando così alla perduta umanità quel Divino Agnello, che
avrebbe tolto i peccati del mondo, offrendosi immacolato a Dio per mozione del
medesimo Spirito Santo, sull'altare della Croce. Aperta così la via, ecco l'Amore, ecco il
Fuoco del Paracleto, che soavemente e fortemente investe l'animo dell'uomo redento, e
l'accende del santo suo ardore. - Vedi, o Cristiano, che prodigi di carità! Ed anche in te
quel divin Fuoco si accese: ma poi?... oh, quanta cenere d'imperfezioni! oh, quanto
fango di peccati gittasti su quella fiamma divina! e se non la spengesti del tutto,
l'affogasti almeno sotto quella cenere, sotto quel fango! E ora che farai? Riflessione.
III.
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Vieni, o Amore Eterno, che (appunto perchè sei Amore) non puoi fare a meno
d'effondere i tuoi preziosi Doni nei miseri figli d'Eva, vieni, e infondi in noi quel Timor
santo che è principio della vera Sapienza; quel Timor filiale e amoroso, che allontana le
anime dal peccato, e le porta a più stretta unione con Dio. Gloria…
Vieni, a Spirito infinitamente santo, e infondi in noi quella fervente e soda Pietà, che
impreziosisce e rende meritorie tutte le opere pie. Gloria…
Vieni, o Spirito di Scienza sovrumana, dissipa le tenebre della nostra ignoranza, e
arrichisci la nostra mente di quel tesoro di verità che emana dal seno stesso di Dio.
Gloria…
Vieni, o Spirito di Fortezza, e compatendo alla fiacchezza e pusillanimità dei Cristiani
del nostro tempo, rivestici tutti di forza sovrumana, onde possiamo vincere i nostri
spirituali nemici. Gloria…
Vieni, o Spirito di Consiglio; sii nostra guida e nostro lume in mezzo agli inganni e alle
tenebre di questa vita, e fa che docilmente sempre seguiamo le tue sante ispirazioni.
Gloria…
Vieni, o Spirito d'Intelletto, Splendore della Divinità, che tutto vedi e tutto sai, e tanto
degnati infondere della tua luce nella nostra mente, da farne eletto tempio della divina
Verità. Gloria…
Vieni, o Spirito di Sapienza, e compatendo agli stolti mortali, che apprezzano e gustano i
falsi beni di quaggiù, anzichè i veri ed eterni beni del Cielo; raddrizzane il torto sentire,
e arrichiscili del Dono della tua Sapienza. Gloria…
Considera, o Cristiano, da una parte l'indigenza dell'anima tua, e dall'altra la libertà dello
Spirito Santo e l'ardentissimo suo desiderio di comunicare i sette Doni a ogni essere
capace d'intendere è di amare: giacchè, dopo aver dato la potenza di corrispondere ai
suoi Doni, Ei li concede quei Doni stessi con larghezza ammirabile. Ma come ogni altro
divino favore così anche questo suole andare soggetto a una condizione, ed è che sia
chiesto e desiderato: petite et accipietis. Se ad un povero fosse posto innanzi un tesoro e
gli fosse detto: Purchè tu chieda, riceverai gran parte di quelle ricchezze; potrebbe mai
quel povero rimaner muto e indifferente? E tu, anima povera, poverissima, cui vengono
posti innanzi i tesori del Paracleto, che fai? Riflessione.
IV
Vieni, o Amore Eterno, che (appunto perchè sei amore) hai voluto farti dolce Ospite
dell'anima fedele, non potendo meglio dimostrare l'amor che ci porti se non
dichiarandoti Ospite nostro. Sì, vieni; le nostre anime a Te si aprono col più vivo
desiderio e col più riconoscente affetto; vieni, e rimani sempre in noi. Gloria…
Vieni, o inseparabile Compagno delle anime che custodiscono la divina grazia, e fa che
siamo sempre fedeli nel corrispondere alle sante ispirazioni che ti degni far sentire al
nostro cuore. Gloria…
Vieni, o solerte Custode delle anime pellegrine in questa valle di dolori; vieni, e coi tuoi
santi ammonimenti, colla tua infallibile scorta conduci a felice termine il nostro mortal
viaggio. Gloria…
Vieni, o fedelissimo Amico delle anime redente da Gesù, e col tuo santo conversare
nell'intimo del cuor nostro, attiraci soavemente a quel vivere soprannaturale e santo, che
è proprio dei veri credenti. Gloria…
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Vieni, o dolce Ospite dell'anima, che di noi ti compiaci più che l'artefice non si
compiace dell'opera sua; deh! che la tua dimora in noi concorra a perfezionarci in una
fedelissima imitazione degli esempi di Gesù. Gloria…
Vieni, o, Benefattore tanto generoso e tanto paziente, che tolleri scortesie e ingratitudini,
e non abbandoni le anime se non sei da esse cacciato col peccato mortale; deh! non
permettete che noi giungiamo a tanto eccesso, e preservaci anche dal contristarci col
peccato veniale. Gloria…
Vieni, o Gloria dei cuori cristiani, che sono tuo vivo tempio, e coi tuoi santi influssi di
grazia e d'amore disponici a quella perfetta unione con Dio, sì amorosamente domandata
per noi dal buon Gesù al Padre dopo l'istituzione dell'Eucarestia. Gloria…
Considera, o Cristiano, e ammira la somma grazia che ti concede il tuo Dio facendo
risiedere nell'anima tua il suo divino Spirito in qualità di Ospite dolcissimo. Pensa qual
onore e quale riconoscenza a tanto Ospite sia dovuta, e vedi se l'anima tua per rispetto al
medesimo si mantiene pura; vedi se discaccia tutto ciò che potrebbe contristarlo, vedi se
apprezza sopra ogni altro bene il suo Ospite divino, e se in Lui si compiace, e procura di
onorarlo e dargli gusto. Vedi se in Esso confida e con Lui spesso conversa, o se piuttosto
lo lascia lunghe ore in oblìo e non pensa neppure d'averlo seco! - O Spirito Santo, Eterno
Amore, dolce Ospite dell'anima, sei pur disconosciuto e dimenticato da tante anime
ingrate ai tuoi benefizi; e per quanto tempo ti fui ingrato anch'io! Riflessione.
V.
Vieni, o Amore Eterno, che (appunto perchè sei Amore) discendi fino a dimorare in noi,
e col tuo alito vitale, e coll'ineffabile opera tua, rendi capaci di atti soprannaturali i
poveri figli di Adamo; deh! vieni, e spiega in noi la vivificante tua virtù. Gloria…
Vieni, o Divino Spirito, senza il quale nulla è nell'uomo; null'affatto di bene; vieni e crea
in noi un cuor puro e uno spirito retto. Gloria…
Vieni, o Vita dell'anima, chè senza di Te non solo siamo privi d'ogni bene, ma restiamo
purtroppo in preda ad ogni male, poichè senza Te nulla è in noi di innocente. Gloria…
Vieni, o Sostegno dei fiacchi, e investi la nostra mente della divina tua virtù, acciocchè
s'innalzi spesso al Cielo con santi pensieri, e faccia della meditazione il suo pane
quotidiano. Gloria…
Vieni, o Dito della paterna Destra, e aiutaci nel difficile lavoro di purificare il cuor
nostro da ogni biasimevole e terreno affetto, e specialmente dal soverchio amor proprio.
Gloria…
Vieni, o Promesso del Padre, e concedi grazia 'alla debole nostra volontà di fare il bene,
sempre il bene, e tutto il bene che può; anche a costo di contradizioni e di sofferenze.
Gloria…
Vieni, o Spirito Principale, ed effondi in noi quella sovrumana virtù che sostiene il
cristiano nelle battaglie contro i suoi spirituali nemici e lo conferma nelle vie del
Signore. Gloria…
Considera, o Cristiano, quanto sia vero che in te non v'è nessun bene senza lo Spirito
Santo, essendo proprio Lui quello che ti dà forza di produrre atti virtuosi e meritevoli di
ricompensa nell'eternità. Anche san Paolo ti assicura che senza il Divino Spirito non
puoi neppure invocare il santo Nome di Gesù. Figurati poi se tu potresti mai senza di Lui
mortificare le tue passioni, vincere il mondo, resistere al Demonio, superare gli ostacoli
che incontri nell'adempimento dei tuoi doveri, e sopportare con merito le tue tri-
bolazioni. - Rifletti ora quanto meglio sarebbero andate le cose tue, quanti meno peccati
26
avresti commesso, e quanti più meriti acquistati se tu avessi avuto divozione al Santo
Spirito e tu avessi corrisposto al benefico influsso della sua grazia! Ah! se in te stesso
non trovi, o Cristiano, nessuna potenza dell'anima e nessun sentimento del -corpo che sia
improntato del bel suggello dell'innocenza, confessa pure che ciò è colpa d'aver tu
trascurato la divozione e l'unione allo Spirito Santo, senza il quale (come dice la Chiesa)
nulla è d'innocente nell'uomo! Riflessione.
VI.
Vieni, o Amore Eterno, che (appunto perchè sei Amore) vuoi chiamarti ed essere ottimo
Consolatore di tutti gli afflitti; vieni e rasciuga le lacrime di tanti miseri, che non trovano
conforto sulla terra. Gloria…
Vieni, o Pace di Paradiso, liberaci da ogni turbamento, e fa che il nostro spirito in te
sempre tranquillamente riposi, levandosi al disopra di tutte le umane vicende. Gloria…
Vieni, o Divino Spirito, sempre pacifico, sempre eguale; e togli da noi quell'irrequieta
instabilità di mente, di cuore e di voleri, che tanto ci nuoce, e fissa in Te tutte le potenze
dell'anima nostra. Gloria…
Vieni, o Conforto dei tribolati, ed abbi compassione di tutti quei ciechi che invece di
ricorrere a Te, ottimo Consolatore, vanno inutilmente a cercar consolazione dalle
creature. Deh! Santo Spirito, richiama a Te tutti i cuori erranti e sviati. Gloria…
Vieni, o Spirito di verità, e fa che intendiamo una volta esser vano cercare nelle cose
terrene verace e durevole consolazione, essendo noi creati pei beni eterni del Cielo.
Gloria…
Vieni, o Consolatore di chi volentieri si priva dei godimenti terreni, e fa che
generosamente rinunīiàmò a tutte le contentezze di quaggiù, per godere nell'intimo
dell'anima le tue celesti delizie. Gloria…
Vieni, o Santificatore delle anime, e fa che i Cristiani del nostro tempo tornino a viver di
Fede come i nostri antichi padri, e possano esclamare con verità come l'Apostolo: “In
ogni mia tribolazione io sovrabbonda di gaudio”. Gloria…
Considera, o Cristiano, che l'infinita carità del tuo Dio, quantunque permetta che i suoi
fedeli vadano soggetti per loro maggior bene a temporali tribolazioni, non ha voluto però
lasciare ad altri il dolce incarico di alleviarne le pene, e s'è dichiarato Ei medesimo
nostro Consolatore. Ma rifletti altresì che hanno in Dio il loro Consolatore solo quei
buoni Cristiani che con filiale fiducia si abbandonano nelle sue braccia, e senza andar
medicando consolazioni alle creature attendono ogni conforto dal vero Consolatore delle
anime immortali, che è il Divino Spirito. Ordinariamente troppo tardi, e dopo aver
tentato altre vie noi ricorriamo all'ottimo Consolatore, e però non proviamo nella
pienezza della loro efficacia le consolazioni e gli aiuti del Paracleto. - In queste
considerazioni scoprirai, o Cristiano, la ragione per cui talora nel tuo soffrire sei privo
dei divini conforti; e per l'avvenire nelle tue pene ricorrerai più prontamente all'ottimo
Consolatore che è lo Spirito Santo. Riflessione.
VII.
Vieni, o Amore Eterno, che (appunto perchè sei Amore) riempi di Te stesso la mente dei
fedeli e ne fai il santuario della verità e della grazia; deh! ci metti, o Santo Spirito, nel -
numero dei tuoi veri divoti, e fa che l'anima nostra conseguisca tutti i frutti delle a-
morevoli visite che ti degni di farle. Gloria…
27
Vieni, o Santo Spirito, che noi t'invochiamo non solo nella mente nostra, ma imploriamo
un raggio della tua luce anche nella mente di coloro che non ti conoscono ancora, o a te
non pensano. Gloria…
Vieni, o Face che illumina tutto il mondo, e fa risplendere più vivi i tuoi raggi agli occhi
di quegli sconsigliati popoli che si divisero dalla tua Chiesa, e riconducili tutti all'unico
ovile ed al solo Pastore che lo governa. Gloria...
Vieni, o eterna Chiarezza, risplendi sopra le tenebre che ingombrano la mente di tanti
figli di Adamo, che tutti dediti alle cose temporali, hanno dimenticato le eterne, e fa che
rinsaviscano, e più non trascurino l'unica cosa necessaria. Gloria…
Vieni, o Spirito di Dio, ē visita questo povero mondo invecchiato nella menzogna e nella
stoltezza, e coi fulgori della tua divina scienza togli dalla mente degli uomini ogni
errore. Gloria…
Vieni, o Fuoco di Paradiso, e visitando le anime fredde e tiepide, accendile dei tuoi
divini ardori, e fa che tutte le nostre azioni sieno abbellite del suggello della tua santa
carità. Gloria…
Vieni, o Vita della vita nostra, visita le nostre menti e sollevale al cielo, visita i nostri
cuori e riempili di grazia, visita i nostri sensi e purificali d'ogni sozzura, visita le anime
nostre e santificale. poichè Tu sei il Santificatore delle anime. Gloria…
Considera, o Cristiano, quanto sieno preziose le visite del divin Paraclito: preziose per se
medesi me, essendo esse un inchinarsi, anzi un donarsi che fa Dio alla sua creatura; e
preziose poi per gli effetti veramente ammirabili e consolantissimi che producono in noi.
E di queste preziose visite, oh! come è largo colle anime fedeli lo Spirito Santo; e quante
ne ha già fatte anche a te, o anima pia; a te, che forse le lasci passare senza apprezzare
convenientemente, senza rallegrartene, senza ricavarne profitto!... Ma non sai che sono
visite del Divino Spirito quei lumi che tu ricevi nell'orazione, quelle buone ispirazioni
che senti nelle occasioni di praticare qualche virtù; quei pii desiderii di adoperarti per
dare maggior gloria a Dio e fare del bene al prossimo, e quei ripetuti inviti all'emenda
dei tuoi vizi?... E tu come accogli quelle visite? come rispondi a quegli inviti, a quelle
ispirazioni? Eppure un giorno avrai da render conto delle visite dello Spirito Santo; e
allora: buon per te se non le avrai ricevute invano! Riflessione.
VIII.
Vieni, o Amore Eterno, che (appunto perchè sei Amore) riempi di superna grazia le tue
ragion gvoli creature; vieni, e fa pago il moroso tuo desiderio, che è di arricchirci
appunto della tua santa grazia. Gloria…
Vieni, o Condottiero delle anime viatrici, e guidaci a salvezza sostenendoci nella via di
perfetta giustizia e di quella cristiana prudenza che ad ogni bene temporale antepone i
beni eterni. Gloria…
Vieni, o. vero Maestro delle anime redente, e facci ben intendere e praticare la virtù
della temperanza, armandoci al tempo stesso di soprannaturale fortezza, onde possiamo
mortificare e vincere ogni desiderio sfrenato. Gloria…
Vieni, o nostro Celeste Benefattore, e versa in noi grazie di viva e operosa fede, di ferma
speranza e di fervida Carità, e infondici ancora verace e costante spirito di orazione.
Gloria…
Vieni, o Dispensatore di grazie, e ricolmaci di quelle amabili virtù che arrecano la vera
pace e coltivano la fraterna carità: dacci dunque moderazione, pazienza, condiscendenza,
dolcezza, e generoso amore per le anime. Gloria…
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Vieni, o Spirito d'infinita purezza e santità, e togli da noi ogni macchia coll'infonderci
contrizione perfetta e costante spirito di mortificazione. Gloria…
Vieni, o Spirito di Dio, Amico delle anime umili e nemico delle superbe, vieni, e
infondici quella sincera umiltà che chiama sulle anime i paterni tuoi sguardi e i tuoi
favori. Gloria…
Considera, o Cristiano, che non può esservi sulla terra padre così sollecito di procurare
del bene agli amati figli, quanto è sollecito lo Spirito Santo d'empir di grazia i cuori da
Lui creati; e però chi non frappone ostacoli al torrente delle sue beneficenze sarà
colmato di grazia: di quella grazia che innalza l'uomo fino a renderlo figlio
dell'Altissimo: di quella grazia che è aiuto, conforto e sostegno nella via della virtù: di
quella grazia che dà forza nei combattimenti, consolazione nelle pene e valido soccorso
nei pericoli: di quella grazia che rende carissima a Dio l'anima del Cristiano. E però
coloro che amano Dio, l'anima propria e l'altrui, non cessino di rivolgere al divin
Paracleto questa supplica: Imple superna gratia qute tu creasti pectora. Cristiano, qual
premura avesti fin ora di chiedere allo Spirito Santo la sua grazia, e di allontare da te
tuttociò che può impedire gli effetti della grazia medesima? - Oh, se tu sapessi di quali e
quanti beni ti privi, a quali e quanti mali ti esponi facendo sì poco conto della divina
grazia! Riflessione.
IX.
Vieni, o Amore Eterno, che (appunto perchè sei Amore) innalzi a suprema eccellenza il
nostro creato intelletto col farci conoscere Dio. Concedici dunque di ben conoscere il
Padre nostro che è nei Cieli, e di onorarlo e obbedirlo con riverenza e timore veramente
filiale. Gloria…
Vieni, o Santo Spirito, e per Te ci sia nota sempre meglio la potenza, bontà, misericordia
e carità infinita del Celeste Padre, ed un perfetto amore a Lui strettamente ci unisca.
Gloria…
Vieni, o Spirito d'infinita potenza e virtù, che operasti l'ineffabile Mistero
dell'Incarnazione; vieni nella nostra mente, e facci meglio conoscere il Figlio di Dio,
fatto per opera tua e per nostra salute Figlio dell'uomo. Gloria…
Vieni, o Spirito d'infinita Sapienza, che conducesti 1'umanato Verbo in un deserto,
affinchè ivi dopo aver digiunato e pregato per quaranta giorni, vincesse in tre battaglie
l'infelice nemico, vieni e fa che colla orazione e colla penitenza, vinciamo ogni
tentazione. Gloria…
Vieni, o Spirito d'infinita bontà, che conducesti l'Incarnato Verbo a immolarsi
immacolato a Dio sull'altar della Croce per cancellare i nostri peccati e salvarci vieni e
imprimi nel cuor nostro la Passione e Morte del Salvatore. Gloria…
Vieni, o alito vitale, e fa che i mortali ti credano qual sei veramente, cioè lo Spirito del
Padre e del Figlio. Teque, utriusque Spirituin, credamus omni tempore. Gloria…
Vieni, o Fonte di salute, per mezzo del quale si opera in noi ogni atto buono, e senza il
quale non v'è in noi nessun bene; vieni e fa che la nostra fede in Te, ci conduca a
corrispondere fedelmente alla tua vitale azione dentro di noi. Gloria…
Considera, o Cristiano, che conoscere Dio è il supremo bene del nostro intelletto, e che
questo supremo bene lo dobbiamo al lume e alla grazia dello Spirito Santo, che
rischiarandoci nel conoscimento delle divine verità, ci apre le vie di quel santo vivere in
terra, dopo il quale saremo ammessi a un beato ed eterno vivere in Cielo. -Conoscere
Dio, cioè conoscere quell'amoroso Padre che ha creato le anime nostre in un atto
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d'amore infinito, quasi traendosele dall'intimo del cuore... Conoscere il Figlio che è ,quel
Dio che s'è fatto a noi fratello, e ci ha salvati da eterna, morte prendendo in sè le nostre
colpe e le nostre pene... Conoscere e credere lo Spirito Santo: quell'Eterna Amore che in
noi dimora, e ci aiuta a operare la nostra salute... O felice conoscimento, o
consolantissima Fede! dono prezioso del Paracleto, principio e fondamento d'ogni altro
dono! Oh! quanto sono da compiangere quei miseri che . ne sono ancor privi, e quegli
stolti che non lo apprezzano!... anime morte o moribonde, per le quali non si prega
abbastanza. Riflessione.
X.
Vieni, o Amore Eterno, che (appunto perchè sei Amore) allontani da noi il nemico della
nostra salute; vieni, e liberaci da ogni inganno e tentazione del demonio, aiutandoci a
tenerlo sempre lontano colla mortificazione delle passioni e dei sensi. Gloria…
Vieni, o Spirito Santo, e allontana da noi quel prepotente nemico che è lo spirito della
superbia, infondendoci vera e sincera umiltà. Gloria…
Vieni, Spirito Santo, e allontana da noi quel pernicioso nemico che è lo spirito d'avarizia
e degnati purgare il cuor nostro da ogni attacco ai beni della terra. Gloria…
Vieni, o Spirito d'immacolata purezza, e allontana da noi il mortifero spirito della
lussuria. Sì, vieni, o Colomba del paradiso, e fa belle le anime nostre del tuo divino
candore. Gloria…
Vieni, o Spirito di pace, di mansuetudine e di cartità, allontana da noi lo spirito dell'ira e
dell'invidia, e fa che imitiamo sempre il nostro Esemplare Gesù nella mansuetudine e
mitezza e nella verace carità. Gloria…
Vieni, o Spirito di perfetta santità, che hai creato l'uomo per innalzarlo quasi a pari degli
Angeli, e allontana da noi quel malo spirito di gola e d'intemperanza che ci abbassa fino
alla condizione dei bruti. Gloria…
Vieni, o Spirito di santa operosità e di generoso zelo, ed allontana da noi lo spirito
d'accidia eccitandoci a quella santa operosità che non perdona a pene e fatiche per ben
servire a Dio e giovare ai fratelli. Gloria…
Considera, o Cristiano, che su questa terra tu sei quasi continuamente insidiato da un
nemico sì potente e maligno, che senza un superno aiuto non puoi resistere ai suoi
assalti, nè respingerlo da te; e però hai bisogno d'una.forza che si adopera in tua difesa e
allontani da te quel nemico: Hostem repella longius. Questo nemico è il demonio ;troppo
ben aiutato da altri nostri nemici, coi quali esso lavora a tutto nostro danno; e questi
sono i sette vizi capitali. - Ricorri, o Cristiano, ricorri allo Spirito dei sette Doni, il quale
non solo allontanerà da te il demonio, ma ti fornirà anche le armi per combattere quei
sette vizi e tutte quelle passioni che, sotto il maligno influsso del tentatore, t'inducono al
peccato per trascinarti poi all'eterna dannazione. Aver nemici solo esterni, come il
demonio e il mondo, non è gran male, ma i nemici interni, cioè i vizi, le passioni e le
cattive inclinazioni, oh, come sono pericolos,1 e però quant'è necessario l'aiuto dello
Spirito Santo per tenerli in freno! Ma lo Spirito Santo non abbandona un'anima che si
mortifica e prega. Riflessione.
XI
Vieni, o Amore Eterno, che (appunto perchè sei Amore) vai rinnovando coll'opera tua
santificatrice la faccia della terra; vieni, che il mondo, pieno com'è di stolti e di empi,
non può essere rinnovato se non dalla tua infinita sapienza e dalla tua onnipotente virtù.
Gloria…
30
Vieni, o purissima Luce, e rischiara i reggitori dei popoli onde governino secondo lo
spirito del Vangelo pel maggior bene temporale ed eterno dei loro sudditi. Gloria…
Vieni, o pietoso Amico dei redenti, rimuovi i traviati dalla via
di perdizione, e infondi nei fedeli quella perfetta rettitudine di spirito che conduce le
anime all'eterna salvezza. Gloria…
Vieni, o Promesso del Padre, e rinnova la faccia della terra col ridestare nei fedeli quella
superna fortezza e generosa annegazione che convertiva in veri eroi i primitivi Cristiani.
Gloria…
Vieni, o Maestro dei redenti, ed effonditi nei Pastori del popolo cristiano confermandoli
nello Spirito Principale e nella scienza divina, onde cooperino a un salutare
rinnovamento delle menti e dei cuori. Gloria…
Vieni, o dolce Vincolo, che lega Creatore e creatura, aduna nella vera Chiesa tutte le
nazioni, e col dono della tua Pietà riaccendi ed accresci in noi quel fuoco che Gesù
venne a portar sulla terra per rinnovarla. Gloria…
Vieni, o Spirito di Dio, Principio della vera Sapienza, e fa che i redenti temano sopra
ogni altro male il peccato, e bramino sopraogni altro bene i beni eterni del Cielo,
affinchè sia finalmente rinnovata la faccia della terra. Gloria…
Considera, o Cristiano, che lo spirito del mondo è in tutto e sempre contrario allo Spirito
di Dio; e purtroppo tutti. più o meno, siamo soggetti ai maligni influssi dello spirito
mondano e ne risentiamo in noi, nel nostro modo di giudicare e nelle nostre abitudini i
perniciosi effetti. Vi sono però due rimedi a tanto male; uno è la divozione allo Spirito
Santo, e l'altro è l'istruzione religiosa che si acquista per mezzo di buone letture, e
dell'ascoltare la divina Parola, e collo studio delle dottrine cattoliche e dei libri santi (che
ora per nostra disgrazia sono dai fedeli abbandonati). Pensa un po', o Cristiano, se fin ora
fosti sollecito di premunirti in tal modo contro lo spirito mondano, ed aprire invece
l'anima ai salutari influssi dello Spirito di Dio. Per l'avvenire non solo a te stesso hai da
procurare il prezioso pascolo di sante dottrine, ma anche a molti altri per quanto ti sarà
possibile. La devozione poi allo Spirito Santo siati sommamente cara, e pensa quanto
bene sarebbe stato per te averla coltivata anche per il passato. Riflessione.
XII
Vieni, o Amore Eterno, che (appunto perchè sei Amore) porti teco 1'a pace e la infondi
nelle anime dei tuoi divoti; vieni, che in mezzo a tante agitazioni e pene abbiamo
bisogno, o Divino Spirito, della tua santa pace. Gloria…
Vieni, o Spirito del Signore, e metti pace nello spirito degli uomini, così irrequieto e
agitato per. ché cerca pace e consolazione fuori di te. Gloria…
Vieni, o Spirito di santa calma; e acquieta i palpiti di tutti quei cuori che sono come
mare in tem. pesta per colpa del prepotente impero delle passioni. Gloria…
Vieni, o Spirito Onnipotente, e frena la ribellione dei nostri sensi, affinchè più non si
sottraggano all'impero della Fede, ma concorrano anzi con volontaria mortificazione alla
salvezza dell'anima. Gloria…
Vieni, o Spirito di celeste Pace, e congiungi la mente di tutti i fedeli in un medesimo
santo pensare, in un medesimo santo credere, e togli di mezzo a noi l'incredulità e
l'errore. Gloria…
Vieni, o Spirito di santa Concordia, e unisci in un amor solo, anzi nel tuo stesso amore,
il cuore di tutti i Cristiani, togliendo di mezzo a noi il pernicioso spirito d'interesse, che
priva tante famiglie della tua santa pace. Gloria…
31
Vieni, o Spirito di perfetta unità, e congiungi tutte le volontà in un solo e santo volere,
che sia il tuo volere medesimo, e fa che pienamente in noi si avveri quell'acceso
desiderio, quella preghiera del nostro Gesù: E sieno una sola cosa in noi, o Padre, come
io sono una sola cosa teco. Gloria….
Considera, o Cristiano che cerchi pace, considera la felice sorte di quelle anime docili,
obbedienti e confidenti, che in tutto e sempre si lasciano guidare dallo Spirito di Dio, il
quale è per esse il vero condottiero, la scorta sicura, che le guida per la via della salute
fino al soggiorno della pace e della felicità eterna. E dall'altra parte ripensa la disgrazia
di coloro, che, servi dello spirito mondano, schiavi dell'amor proprio e di ribelli passioni,
non vogliono sottomettersi alla piena e dolce direzione dello Spirito di Dio, e cadono
preda dello spirito mondano che li conduce all'eterna rovina. Rientra ora in te, o anima
cristiana, e vedi qual sia lo spirito di Dio che dirige tutti gli atti della tua volontà, che
regge il freno dei tuoi sensi o regna sugli affetti del tuo amore. Ovvero talvolta contristi
e allontani da te lo Spirito Santo per secondare lo spirito di ribellione, di interesse, di
peccato? Ah, metti una volta in buone mani le sorti dell'anima tua che sono eterne! Datti
dunque intieramente e per sempre allo Spirito di Dio, e lo Spirito di Dio per la via d'una
dolce e santa pace ti condurrà all'eterna vita. Riflessione.

PREGHIERE PER L'ACQUISTO DELLE INDULGENZE


Colle seguenti o somiglianti preghiere si acquistano le indulgenze quando per le
medesime è ingiunta la visita d'una Chiesa.
O eterno Padre, io vi raccomando la Santa Chiesa Cattolica, e vi prego che la difendiate
contro gli assalti del demonio, che la facciate vittoriosa di tutti i suoi nemici, e che
accresciate sempre più il numero dei suoi veri figli. Fate che si moltiplichino e giungano
in essa a perfezione quelle sante istituzioni, che son dirette a salvamento delle anime.
Regni sempre nella Chiesa Cattolica la pace, e tutti i Principi cristiani la difendano,
rispettano le sue leggi, e ne sieno figli divoti e fedeli. Pater, Ave, Gloria.
O Gesù Salvator nostro, che tra gli spasimi della morte di croce deste vita alla santa
Chiesa, sposa vostra amatissima, a Voi di cuore raccomando questa Chiesa. Versate, o
Signore, sopra tutti i suoi figli le vostre benedizioni. Rischiarate le nostre menti, Voi,
che siete luce di eterna verità. Fate che presto tornino nel seno della vostra Chiesa gli
eretici, gli scismatici, gl'increduli e i protestanti.
Vi entrino pure tanti poveri infedeli, che vivono nelle tenebre dell'idolatria, e conoscano,
e adorino, e amino Voi, o Salvator nostro, insieme col Padre e con lo Spirito Santo, e
sieno fatti parte tipi della gloria del Cielo. Pater, Ave, Gloria.
O Spirito Santo, che siete Dio eterno e onnipotente insieme col Padre e col Figliuolo, a
Voi che siete fonte di santissimo amore e Santificatore delle anime, raccomando la santa
Chiesa Cattolica. Venite, o Spirito Santo, coi vostri doni, e arrichitene l'anima di tutti i
fedeli. Ma in modo speciale vi prego pel Sommo Pontefice difendetelo, confortatelo,
santificatelo, ed esaudite i suoi santi desiderii. Vi prego anche per tutti i Sacerdoti:
discendete sopra di loro come discendeste sopra gli Apostoli nel Cenacolo; accendeteli
della vostra divina carità, santificateli, e fate che guidino tutti i fedeli per la via che
conduce al Cielo. Pater, Ave, Gloria.

DI’ ALLA SS VERGINE MARIA


IL SANTO ROSARIO
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Dopo che sua Santità Leone XIII ha tanto raccomandato e diffuso questa dirò così,
regina fra tutte le divozioni alla Madre di Dio; dopo che in modo provvidenziale e
ammirabile la Vergine del Santo Rosario ha palesato la sua potenza e la sua misericordia
nella fortunata valle di Pompei, ove da tutto il mondo accorrono i divoti a supplicare e
ringraziare la gran Benefattrice dell'umanità, nulla, nulla resta a dire per raccomandare la
pratica del Rosario ai fedeli. Solamente esortiamo a ricordare e ammirare nei Misteri del
medesimo, (specialmente nel primo dei gaudiosi che è come fondamento della
grand'opera della Redenzione e nel terzo dei gloriosi che ne è come il felice compimen-
to) l'opera dello Spirito Santo: di quell'infinito Amore, che con tanta sapienza e bontà ha
sì efficacemente cooperato al nostro riscatto. Attesa poi la necessità che ora ha il misero
mondo dell'opera dello Spirito Santo per tornare a Dio, i divoti del Rosario nel suddetto
terzo Mistero dei gloriosi si uniscano ben di cuore a Maria e agli Apostoli per supplicare
il Divino Spirito a effondere gli splendori della sua luce per dissipare tanti errori dalla
mente degli uomini, e ad effondere il suo divín fuoco per accendere tutti i cuori dell'a-
more di Dio.
La seguente offerta, e le brevi orazioni da premettersi ai Misteri gaudiosi, dolorosi e
gloriosi, sono per coloro che recitando il Rosario desiderano anche di pregare secondo
l'intenzione del Sommo Pontefice: cosa non mai troppo raccomandata, perchè Esso è il
Capo della Chiesa, noi ne siamo i membri, e la preghiera idei membri giungerà più
accetta a Dio se congiunta a quella del Capo. - Il tuo Rosario dunque, o pio lettore, sarà
più meritorio e più caro al Cielo se accompagnato dalle seguenti orazioni.
OFFERTA
da premettersi al santo Rosario
O Immacolata Vergine Maria, Regina del santo Rosario, accetta l'ossequio di questa
Corona che ti offro a tua maggior gloria, per salute dell'anima mia, e per impetrare dal
materno tuo cuore grazia di conversione ai peccatori, di perseveranza ai giusti, di suffra-
gio alle anime purganti.
Ma principalmente te l'offro, o Maria, perchè ti degni appagare i santi desiderii del Padre
nostro, il Papa, che tanto brama e tanto si adopera pel ritorno delle Chiese scismatiche al
materno seno della Chiesa Romana... O Sposa dello Spirito Santo, deh! supplica quel-
l'Eterno Amore, che unisce i fedeli nel vincolo di perfetta carità, a compiere presto la
riunione di tutti i redenti in un solo ovile ' sotto la guida del solo Pastore, onde si
affretti il rinnovamento della faccia della terra, a maggior gloria di Dio e salvezza delle
anime. Gloria…
ORAZIONE da prettersi ai Misteri Gaudiosi
Per quel gaudio, o Maria, che ti infuse nell'anima lo Spirito Santo quando ti fece Madre
del Figlio di Dio, e quando te lo mise Pargoletto fra le braccia affidando la preziosa sua
Infanzia alle tue materne cure, intercedi per la salvezza delle anime nostre, per la con-
versione dei peccatori e per la riunione di tutti i popoli della terra alla vera Chiesa.
ORAZIONE da premettersi ai Misteri dolorosi
Per quella spada di dolore che trafisse la tua bell'anima, o Maria, nei dolorosi Misteri
della Passione e Morte del tuo divin Figlio, in tercedi per la salvezza delle anime nostre,
per la conversione dei peccatori, e per la riunione di tutti i popoli della terra alla vera
Chiesa.
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ORAZIONE da premettersi ai Misteri gloriosi
Per quella inesprimibile allegrezza che provasti, o Maria, nei gloriosi Misteri che
incoronarono la dimora del Salvatore sulla terra; per la salutare discesa dello Spirito
Santo nel Cenacolo, e per il tuo esaltamento in Cielo, intercedi, o Madre universale, per
la salvezza delle anime nostre, per la conversione dei peccatori e per la riunione di tutti
popoli della terra alla vera Chiesa.
DOPO IL ROSARIO
Noi ti abbiam offerto, o Maria, una corona tanto gradita al tuo Cuore; or tu che sei
Madre amantissima ricambiaci questo filiale ossequio coll'impetrarci quella grazia che è
corona di tutte le altre; cioè, che in noi sopravvenga lo Spirito Santo, che in noi sempre
regni, e trionfi, e compia l'opera della nostra santificazione. Amen.

Maria nel Cenacolo


Com'è consolante al Cristiano trovare la Vergine nazzarena, l'Immacolata Maria in tutti i
Misteri della nostra Redenzione! Nel primo che è l'Incarnazione del Verbo, dove si
fermano gli sguardi dell'anima che medita, se non sulla più santa ed insieme umile delle
umane creature, che col suo Ecce ancilla Domini, col suo Fiat chiama in terra e accoglie
in sè il Re del Cielo? E se andiamo a Betlem, dove vediamo noi il Dio fatto Bambino, se
non tra le braccia della Vergine Madre? E così nel Tempio di Gerusalemme e nella fuga
in Egitto. E quando opera il primo miracolo in Cana di Galilea, Gesù, non è presso a
Maria?
Non lo opera anzi per compiacere a Maria? Sul Calvario chi non ammira sotto la Croce
del morente Figlio la Madre colla spada del dolore nel cuore, che s'immola nel
medesimo sacrifizio col Redentore del mondo? - Ma come ammiriamo e onoriamo
Maria nei ricordati Misteri, ammiriamola e onoriamola anche in quello che è di tutti
compimento e corona. Chi vediamo nel Cenacolo in mezzo agli Apostoli e ai primi
fedeli, che orando attendevano il promesso Consolatore? Maria. - Chi porse ad essi
esempio di fervida orazione ed eccitamento a ferma speranza? Maria. - Qual fu la prece
che salì più efficace al Cielo per far discendere sì presto e con tanta abbondanza di doni
lo Spirito Santo? Fu la prece di Maria. - Chi ricevè con migliore apparecchio e con
maggior pienezza il Divino Spirito? Maria. – Onoriamo dunque Maria nel Cenacolo; e
se vogliamo ricevere noi pure lo Spirito Santo, procuriamo di aver Maria Maestra e
Compagna d'orazione e Mediatrice di grazia.
PREGHIERE
O Vergine Immacolata, nella quale la divina Colomba del Paracleto non trovando
macchia giammai, potè dimorare colla pienezza non solo dei suoi doni, ma anche del più
dolce compiacimento, impetrate al colpevole nostro cuore, che tante volte ha disgustato
quell'Amico sì buono che è lo Spirito Santo, lacrime di sincera contrizione, affinchè,
purificato da ogni macchia, possa dare in sè accettevole ricetto al Divino Spirito. Ave
Maria.
O Vergine prudentissima, che aveste Guida e Direttore della vita lo Spirito Santo, il
quale in tutti i vostri atti impresse il prezioso suggello della perfezione, deh! aiutateci a
imitarvi nella pronta e piena corrispondenza alle divine ispirazioni. Ave Maria.
O Madre del bello Amore, che fin dal principid dell'immacolata vostra esistenza foste
piena di Spirito Santo, il quale sopravvenne poi in Voi quando vi fece Madre di Dio,
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colle vostre validissime preci impetrateci che cresca sempre in noi la divina grazia, e che
i frutti ne sieno nelle anime nostre abbondantissimi. Ave Maria.
O Immacolata Colomba, che nel mistero dell'Incarnazione in Voi operato dal Divino
Spirito, foste innalzata all'eccelsa dignità, di Sposa del medesimo Spirito Santo, e lo
amaste più di tutti gli Angeli e Santi insieme, deh! fate che le fiamme del Paracleto dal
cuor vostro passino al nostro cuore, e non vi si estinguano mai più. Ave Maria.
O Maria, Esemplare di santo e operoso zelo, che dopo accolto in Voi l'Eterno Figlio, e
ricevuto con nuova e abbondantissima effusione lo Spirito Santo, non potendone
contenere in Voi sola i divini ardori, andaste a comunicarli à Elisabetta e al Battista, e
foste poi sì bene imitata dagli Apostoli, che dopo la Pentecoste andarono a portare il
fuoco del Paracleto per tutta la terra; deh! accendete, fiamme di santo zelo anche nei
Cristiani del nostro tempo, e specialmente nei Sacerdoti. Ave Maria.
O Maria, vincitrice del serpente infernale, di cui trionfaste, non lo Spirito Santo, il quale
in tutti i vostri atti impresse il prezioso suggello della perfezione, deh! aiutateci a
imitarvi nella pronta e piena corrispondenza alle divine ispirazioni. Ave Maria.
O Madre del bello Amore, che fin dal principio dell'immacolata vostra esistenza foste
piena di Spirito Santo, il quale sopravvenne po,i in Voi qùando vi fece Madre di Dio,
colle vostre validissime preci impetrateci che cresca sempre in noi la divina grazia, e che
i frutti ne siero nelle anime nostre abbondantissimi. Ave Maria.
O Immacolata Colomba, che nel mistero dell'Incarnazione in Voi operato dal Divino
Spirito, foste innalzata all'eccelsa dignità, di Sposa del medesimo Spirito Santo, e lo
amaste più di tutti gli Angeli e Santi insieme, deh! fate che le fiamme del Paracleto dal
cuor vostro passino al nostro cuore, e non vi si estinguano mai più. Ave Maria.
O Maria, Esemplare di santo e operoso zelo, che dopo accolto in Voi l'Eterno Figlio, e
ricevuto con nuova e abbondantissima effusione lo Spirito Santo, non poter done
contenere in Voi sola i divini ardori, andaste a comunicarli à Elisabetta e al Battista, e
foste poi sì bene irritata dagli Apostoli, che dopo la Pentecoste andarono a portare il
fuoco del Paracleto per tutta la terra; dehl accendete fiamme di santo zelo anche nei,
Cristiani del nostro tempo, e specialmente nei Sacerdoti. Ave Maria.
O Maria, vincitrice del serpente infernale, di cui trionfaste, non solo nella Concezione
Immacolata, ma anche sul Calvario, immolando il diletto Unigenito per abbattere il
regno di Satana e salvarci, deh! impetrate ai deboli figli vostri quell'ammirabile fortezza
di cui foste investita Voi dal Divino Spirito, e fate di tutti i Cristiani altrettanti valorosi
soldati che combattono costantemente contro il demonio e contro il peccato, e così il
santo regno di Dio si stabilisca in tutti i cuori, in tutte le famiglie, in tutte le parti della
terra. Ave Maria.
O unica e diletta Colomba del Paracleto, che dal Cenacolo di Gerusalemme innalzaste i
gemiti dei più puri e caldi affetti al divino vostro Sposo, lo Spirito Santo, e lo faceste
discendere con tanta abbondanza di grazie sui nuovi fedeli, deh! fate ora altrettanto per
noi; e poiché il Divino Spirito é sempre pronto ad effondersi nel cuore dell'uomo purchè
vi sia attirato da valida prece: quella prece dunque, o Madre nostra, s'innalzi nuovamente
dall'immacolato vostro Cuore per impetrare alla Chiesa Cattolica, al suo Capo, ai suoi
Ministri, e a tutti i suoi membri nuova e abbondante effusione dello Spirito Santo. Ave
Maria.
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Maria alle Nozze di Cana


PREGHIERA
Il santo Vangelo, o Maria, ci presenta un tratto, del vostro amore materno per gli uomini,
ed insieme del vostro ammirabile potere sul Cuore di Gesù, allorchè ci narra come al
banchetto delle nozze di Cana, venendo a mancare il vino, Voi o Vergine potentissima,
induceste il divin vostro Figlio a fare un prodigio, anzi a incominciare la serie
d'innumerevoli prodigi, sebbene vi avesse detto che il suo tempo non era anche venuto.
Ma Gesù non solamente vi rispose non essere ancor giunta l'ora dei prodigi, ma di più
aggiunse parole, che diedero occasione all'umiltà e carità vostra, o Maria, di sollevarsi a
un eroismo ammirabile e di sperare contr'ogni speranza, e così riportare sulla volontà
dell'Onnipotente la più gloriosa vittoria. Ed invero fu scoraggiante il rifiuto di Gesù; ma
fu tale perchè più meritorio e più compiuto fosse poi il vostro trionfo. - Voi tranquilla e
serena come se invece d'un rifiuto aveste ottenuto una promessa, diceste ai servi di
quella casa che facessero ciò che Gesù avrebbe loro ordinato; essi obbedirono, e il
Salvatore del mondo volle così avere da Voi l'impulso a incominciare la gloriosa serie
dei suoi benefici prodigi.
O Santissima Madre di Dio e Madre degli uomini, ora che vi assidete gloriosa all'eterno
convito che Dio fa in Cielo coi suoi eletti, ora. conviene che raddoppiate le suppliche per
noi, ai quali mane non solo il vino, simbolo del santo fervore, ma a molti e molti anche
l'acqua della divina grazia e la luce dello Spirito Santo, onde s'avviano all'eterna
perdizione; e se Voi, o Maria, non vi affrettate a soccorrerli, quei meschini sono ir-
reparabilmente perduti. Deh! buona Madre, Voi che potete, fate che ci sia anticipato il
momento delle divine misericordie, impetrando da Gesù che mandi nuovamente il
Divino Spirito a creare negli uomini un cuor puro e uno spirito retto e rinnovare così la
faccia della terra.

Saluti e preghiere a Maria SS.


Ti saluto, o Maria piena di grazia, tutta santa, sempre immacolata, nella cui anima
benedetta lo Spirito Santo non solo non fu mai contristato, ma vi trovò sempre le sue
delizie, riposandovi come in un paradiso d'amore. Ti supplico, o dolce Madre, a togliere
dal cuor mio il vizio della superbia ed ogni sentimento d'alterigia, di vana gloria e
d'amor proprio. Ave.
Ti saluto, o Maria, in quella sovrabbondanza di grazia e di doni che in te versò lo Spirito
Santo nel momento della tua immacolata Concezione, e teco di cuore mi rallegro per
quella fedeltà e generosità con cui sempre corrispondesti alla grazia del divin Paracleto.
Deh, buona Madre, che tanto volentieri fai parte ai tuoi miseri figli dei beni tuoi, aiutaci
a corrisponder sempre fedelmente alla divina grazia. Ave.
Ti saluto, o Maria, Sposa fedelissima dello Spirito Santo; e considerando quello slancio
di generoso amore col quale corrispondesti all'invito dello Spirito divino, che ti
chiamava a dimorare nel Tempio, sebbene ancor pargoletta, ti ammiro e ti lodo, e
ringrazio Dio che ti sublimò alla più eccelsa santità. Ti raccomando intanto me, e tutte le
anime deboli e tarde nel corrispondere agli inviti della divina grazia. Ave.
Ti saluto, o Maria, Specchio di giustizia, nella quale con riflesso ammirabile rifulgendo
le divine perfezioni, divenisti degna di esser Madre d'un Uomo Dio, onde ti fu mandato
dal Cielo l'Arcangelo Gabriele, nunzio dell'ammirabil Mistero dell'Incarnazione, il quale
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alla tua domanda rispose: Lo Spirito Santo sopravverrà in te, e ti adombrerà la virtù
dell'Altissimo; e allora la tua bell'anima, o Maria, già piena e sovrappiena dello Spirito
Santo, fu come immersa in un mare di beatissima luce e di superna grazia. Deh! impetra
anche a noi la grazia di rivolgerci sempre al cielo e non alla terra, onde siamo- fatti
degni delle consolazioni dello Spirito Santo. Ave.
Ti saluto, o Maria, nel tuo umilissimo ecce Ancilla Domini, parola sì preziosa e potente
che ti attrasse nel seno il tuo stesso Creatore. O mia Sorella in Adamo, divenuta mia
Signora e mia Madre in questo ammirabile Mistero, abbi pietà di me, che per non avere
avuto sin ora la generosità di proferire un sincero ecce Ancilla Domini allorchè Dio
chiedeva da me il sacrifizio dei miei voleri, mi feci indegno delle grazie e dei doni dello
Spirito Santo. Ave.
Ti saluto, o Maria Madre di Dio, che dal Divino Spirito fosti sollecitamente spinta a
recarti da Elisabetta per partecipare a lei e al concepito Battista la grazia di cui eri piena.
Deh! volgiti pietosa, ai tiepidi e freddi Cristiani, e con una di quelle tue visite che por-
tano in chi le riceve lo Spirito Santo (come lo portasti alla tua santa Cugina) svegliaci,
convertiti, accendici di santo zelo, e fa che non invano abbiamo ricevuto i lumi e le
grazie del Paracleto divino, ma procuriamo di portare a Dio le anime dei nostri fratelli
traviati. Ave.
Ti saluto e ti ammiro, o fedelissima Vergine Maria, che allo Spirito Santo sempre
lasciasti il governo e la direzione della tua mente, del tuo cuore e delle tue azioni, onde
la tua vita fu come una tela tutta intessuta dell'oro di perfetta carità e delle fulgide gem-
me d'ogni più bella virtù. Ah! facci ben intendere, o Maria, quanto sono felici e come
corrono per la via di perfezione quelle anime che si lasciano governare dallo Spirito
Santo, che Lo pregano, Lo onorano, L'ascoltano, Gli obbediscono e sottomettono in ogni
cosa il proprio spirito allo Spirito di Dio. Ave.
Ti saluto, o Maria, la più generosa delle Vergini, che fatta dallo Spirito Santo maggior di
te stessa, avesti la forza di compiere colla più perfetta uniformità al divino volere il
sacrifizio del diletto Unigenito, e di prender parte a tutti i suoi spasimi e amarissime
agonie, congiungendo il tuo materno Cuore al Cuor di Gesù in una stessa e perfettissima
immolazione per la salute del mondo; deh! tanto prega per noi il Divino Spirito che ci
accenda degli ardori della sua carità e ci sostenga colla sua fortezza, affinchè
camminando anche noi per la via del santo amore e del generoso patire, procuriamo la
nostra e l'altrui salvezza. Ave.
Ti saluto, o Maria, Maestra di tutti i redenti, e mi pongo ai tuoi piedi nel Cenacolo di
Gerusalemme, dove in mezzo agli Apostoli e Discepoli del Salvatore stavi sollecitando
colle più fervide preci il promesso Spirito Santo, che venisse a compiere colla
santificazione dei credenti gli ammirabili Misteri della nostra salute ed apporre un divino
suggello alla riconciliazione dell'Uomo con Dio. Ti ringrazio, o Maria, della maggior
sovrabbondanza di doni, di grazia e di forza che alla Chiesa nascente allora impetrasti
dallo Spirito Santo tuo Sposo, e ti supplico di richiamare i fedeli del nostro tempo tutti a
te d'attorno come in un nuovo Cenacolo per supplicar teco l'Eterno Amore, che si degni
tornare fra noi, per liberare la corrotta società dalla schiavitù di Satana e rinnovare la
faccia della terra. Ave.
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Preghiere ai santi Apostoli nel Cenacolo
O fortunati discepoli della scuola di Gesù, che non più avendo visibilmente con Voi
l'amato Maestro, più strettamente vi congiungeste alla divina Madre Maria, e con essa
adunati nel Cenacolo, aspettaste nella più fervida orazione e con ferma speranza la
venuta del promesso Consolatore, io con tutto il cuore mi unisco a quelle orazioni, e di
più vi supplico che di nuovo le offriate al Santo Spirito, affinchè si degni effondersi
nuovamente nei figli della Chiesa Cattolica. Pater, Ave e Gloria.
O santi Apostoli, che nel decimo giorno del vostro divoto ritiro nel Cenacolo riceveste lo
Spirito Santo con tanta sovrabbondanza di lumi, di forza e di grazia, che usciste subito,
anche in mezzo a mille pericoli, a cercar anime a Cristo colla più coraggiosa ed efficace
predicazione, e che aveste la gloria di far conoscere il suo santo Nome per tutta la terra;
deh! impetrate a tutti i Vescovi e Sacerdoti quel santo zelo che allora il Paraclito accese
nei vostri cuori; e fate che raccolgano per Gesù abbondantissima messe di anime. Pater,
Ave e Gloria.
Vedete, o santi Apostoli, come sia sopravvenuto il nemico a seminare zizzania nel
campo dell'evangelica verità, e come non cessi di avversare l'opera da Voi fondata
coll'aiuto dello Spirito Santo, e confermata collo spargimento del vostro sangue: deh!
ora che regnate gloriosi in Cielo, adoperatevi, o santi Apostoli, in favore della Chiesa
Cattolica e dei suoi figli. Suscitate uomini veramente apostolici e pieni di Spirito Santo,
che combattendo coraggiosamente contro lo spirito d'inferno, richiamino le nazioni
infedeli e traviate nel seno della Chiesa. Riconducete poi, o benedetti Apostoli di Gesù,
riconducete i fedeli sotto il divino magistero dello Spirito Santo, ravvivatene in essi la
divozione; e supplicate intanto il divin Paracleto a effondere la sua luce, la sua grazia e il
fuoco dell'amor suo in tutte le menti e in tutti i cuori, e a concederci il sospirato
rinnovamento della faccia della terra. Pater, Ave e Gloria.

Preghiere a S. Giovanni Battista


Se in tutti i Santi è ammirabile l'opera del Divino Spirito, molto più ammirabile è in Voi,
o elettissimo san Giovanni, che prima di nascere foste santificato e riempito di grazia, e
che conduceste sempre vita immacolata. nella solitudine e nella povertà, nella penitenza
e nell'orazione incessante. Per amore di quel Dio che vi infuse tanta fortezza e virtù,
intercedete, o gran Precursore del Messia, per la gioventù, che versa in pericolo d'esser
corrotta dall'alito pestilenziale del mondo; deh! preservatela dai mali che la minacciano.
E quei miseri che già abbandonarono le vie dell'innocenza, riconduceteli a salute, o san
Giovanni, per le vie della penitenza. Pater, Ave e Gloria.
O profeta dell'Altissimo, e il più avventurato di tutti i profeti, che, avvicinandosi il
giorno della Redenzione, foste dallo Spirito Santo illuminato a conoscere il Salvatore, e
lo mostraste alle turbe con quelle parole che mai non morranno: Ecce Agnus Dei: ecce
qui tollit peccata mundi! Ecco l'Agnello di Dio; ecco quegli che toglie sopra di sè i
peccati del mondo! e allora vedeste lo Spirito Santo in forma di colomba librarsi sopra di
Lui, deh! impetrateci, o san Giovanni, la grazia di essere tra quei fortunati ai quali lo
Spirito Santo fa ben conoscere il Salvatore, affinchè fedelmente lo imitiamo in terra per
poi goderlo in Cielo. Pater, Ave e Gloria.
O Predicatore della verità e della penitenza, glorioso san Giovanni, che tanto
raccomandaste agli Ebrei di preparare e addrizzare le vie al Signore, cioè di ben disporsi
alla grazia della Redenzione abbandonando le vie del peccato, e diceste: Io battezzo
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nell'acqua (che indicava la penitenza), ma è vicino Colui che battezza nello Spirito
Santo, e con tali parole indicaste che il massimo frutto della grand'opera della
Redenzione sarebbe stato l'infusione del Divino Spirito nell'anima dei credenti, colle
vostre efficacissime preci impetrateci, o S. Giovanni, di essere. di quei fortunati che
rinascono a nuova vita nello Spirito Santo. Pater, Ave e Gloria.
O veramente il più santo fra i nati di donna, che portaste la virtù déll'annegazione al più
ammirabile eroismo, resistendo per tutta la vita al più ardente e giusto desiderio che mai
poteste avere sulla terra che era di abbracciare Gesù: Gesù vostro parente; vostro amore;
vostro Dio... che arrivaste all'età di trent'anni senza neppur vederlo! e Lo vedeste quando
venne al vostro battesimo; oh, la viva brama che provaste allora di versare tutto il cuor
vostro nel suo! Ma quel medesimo Spirito che subito dopo il Battesimo portò Gesù al
deserto, ritenne Voi presso il Giordano, e più non vedeste sulla terra l'unico oggetto del
vostro amore! - Impetrateci, o san Giovanni, la forza di mortificare i nostri affetti per
adempir sempre e in tutto il divino volere. Pater, Ave e Gloria.
O eletto strale dell'Altissimo, glorioso san Giovanni, che dopo aver ferito tanti cuori del
santo amore di Dio, e perciò condotto tante anime all'eterna salute, trovaste, nell'empio
Erode e nella scellerata Erodiade la più ostinata resistenza alla divina grazia, dal Cielo,
dove ora regnate, volgete un benigno sguardo a tante anime sconsigliate che resistono
alle ispirazioni dello Spirito Santo e corrono la via di perdizione, e supplicate l'Eterno
Amore a liberarle da quei sette demoni che sono i vizi capitali. Deh! ripetete per noi:
Hostem repellas longius; e chiedetegli per tutti i credenti i suoi sette Doni, e coraggioso
spirito d'apostolato, affinchè tutti da ora in poi facciamo il bene, sempre il bene, e tutto il
bene che possiamo. Così sia. Pater, Ave e Gloria.

Preghiera all'Angelico Dottore S. Tommaso


O glorioso san Tommaso, nel quale lo Spirito Santo ha operato quei prodigi di sapienza
e di santità che saranno ammirati per tutti i secoli, Voi che, illuminato da quel Sole
dell'eterna Verità, avete tanto bene scritto di Dio e lasciato alla sua Chiesa un tesoro di
sante e sicure dottrine, fra le quali più che ammirabili sono quelle che esaltano il divin
Paracleto, deh! Voi fate che questo Dio Amore sia meglio conosciuto dai fedeli, e che il
salutare impero della sua verità e della sua carità trionfi in tutte le menti e in tutti i cuori.
E poichè Voi, o fiore di celeste sapienza, dalle santissime vostre fatiche altro ricambio
mai non bramaste che Dio, e Dio solo; cioè la sua gloria e il suo amore, ora che in Cielo
possedete pienamente quell'infinito Tesoro, impetrate a tutti quelli che lavorano in opere
pie di non cercare mai altra ricompensa che Dio, e di resistere a ogni tentazione di
vanagloria, d'amor proprio, o di temporale interesse. Vi raccomando poi tutti i Ministri
del Santuario, tutti coloro che sono Maestri in Israele: pregate per essi affinchè i loro in-
segnamenti sieno sempre conformi a quelli di santa Chiesa, la loro condotta sia
edificante, il loro zelo operoso, e a un santo dire congiungano sempre un santo operare.
Benedite poi, o san Tommaso, e proteggete la gioventù studiosa; Voi vedete in quali
pericoli versa e quante insidie le tenda il mondo maligno; fate che quella divina luce, che
sì fulgida penetrò nella vostra bell'anima, rischiari la mente di tanti giovani ingannati
dallo spirito dell'errore, e li rimetta sulla via della salute. Infine poichè Voi, o
ammirabile san Tommaso, confessaste che la scienza l'avevate attinta molto più dallo
Spirito Santo che dagl'insegnamenti dei dotti io vi supplico a far sì che la divozione a
quel vero Maestro delle anime riaccendasi nel cuore dei Cristiani. Esauditemi, o santo
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Dottore, mentre io, per farvi cosa grata, ringrazio colle seguenti preci lo Spirito Santo
degli eccelsi doni che vi compartì. Sette Gloria Patri.

Preghiera a S. Francesco Saverio


O ammirabile san Francesco Saverio, che divotissimo qual foste dello Spirito Santo,
premetteste sempre l'Inno Veni Creator a tutte le Ore canoniche, e dal medesimo
Paracleto foste arricchito delle virtù di vero Apostolo e dotato di eroica fortezza e
costanza, Io mi rallegro con Voi dei maravigliosi frutti del vostro apostolato nelle Indie e
nel Giappone, chè mai apostolo, dopo quelli che uscirono dal Cenacolo, aprì la via del
Cielo a maggior numero di anime. Ora che in seno a Dio fruite i gaudi del divino amore,
impetrate a tutti i missionari e a tutti i Sacerdoti la grazia d'un'accesa e costante di-
vozione allo Spirito Santo, affinchè essi poi la propaghino tra i fedeli come già fecero gli
Apostoli di Gesù Cristo.

Preghiera a S. Filippo Neri


Amabilissimo san Filippo, che non tralasciaste mai di ossequiare ogni dì, con atti della
più ardente divozione, lo Spirito Santo, e voleste onorarlo anche nel santo Sacrifizio
aggiungendo sempre (che fosse permesso dai sacri riti) un'orazione a Lui propria, é ne
riceveste ammirabili ricompense; poichè nella Pentecoste dell'anno 1544, mentre
appunto supplicavate il medesimo Divino Spirito di concedervi i suoi Doni vedeste
scender dall'alto un globo di fuoco, che entrandovi per la bocca nel petto, vi riempì degli
ardori della divina carità e di celestiale dolcezza, ma con tale veemenza che ve ne
rimasero sollevate due coste dalla parte del cuore, e vi si destò quella palpitazione
d'amore divino, che vi durò tutta la vita; deh! glorioso san Filippo, abbiate pietà dei
Cristiani di questo tempo (molti dei quali sembra che più non conoscano lo Spirito Santo
e non sappiano che senza l'aiuto del medesimo non sono capaci di far nessun bene),
intercedete dunque per noi, o caro san Filippo, ora che negli splendori e nei gaudi del-
l'Eterno Amore gustate i dolcissimi frutti della divozione che gli aveste in terra, e
otteneteci che si ridesti tal divozione anche nei nostri cuori e sia feconda dei più bei
frutti di vera carità verso Dio e verso il prossimo.

Preghiera a Santa Geltrude


O gloriosa santa Geltrude, la cui bell'anima fu dallo Spirito Santo ornata di grazie e doni
ammirabili, che in Voi producevano fiori di elette virtù; per la consolazione che provaste
allorchè udiste la voce di Dio che diceva: Venga pure alle nozze del Divino Spirito colei
che gli ha offerto questi ameni fiori, impetrate anche a noi la grazia di corrispondere con
fedeltà alle ispirazioni e doni del Santo Spirito. - Gloria Patri, ecc. O ammirabile santa
Geltrude, . che recitando con ferventissima divozione quel versetto del Veni Accende
lumen sensibus, ecc. raccomandando a Dio i vostri sensi, ne riceveste promessa che que-
sti sarebbero talmente illuminati che anche altri ne ricaverebbero luce della divina
conoscenza e più fiamma dell'amor di Dio, questa luce e questa fiamma, o santa Gel-
trude, fate che arrivi anche alla nostra mente e al nostro cuore. Gloria…
O divotissima santa Geltrude, che mentre facevate offerte di riparazione in onore dello
Spirito Santo, accusandovi di non aver preparato nel vostro cuore un'abitazione degna di
tanto Ospite, lo vedeste discendere dal Cielo in forma di Colomba, impetrateci dal
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Divino Spirito la grazia di apprezzare sommamente quella carità che lo ha indotto a
eleggere il cuor nostro per suo vivo tempio. Gloria…
O cara santa Geltrude, veramente benedetta fra tutte le spose del Signore, per quel
gaudio ineffabile che provaste quando nostro Signor Gesù Cristo con un soffio
soavissimo vi comunicò con più abbondanza lo Spirito Santo in premio di averlo Voi
desiderato con vivo ardore, impetrate anche . a noi la grazia di attirare con ardente e
costante desiderio il divin Paracleto nel nostro cuore e ritenerlo in noi per sempre. Glo-
ria…
O amabilissima santa Geltrude, dal Divino Spirito sì ammirabilmente illuminata, che
meritaste di vedere i suoi sette Doni simboleggiati da sette grandi e bellissimi alberi, che
portavano fiori e frutti di straordinaria bellezza; impetrateci grazia di sì fedele corrispon-
denza al Datore dei sette Doni, che mai più non ci accada di contristarlo con resistenza
alle sue ispirazioni, nè con negligenza nel divino servizio. Gloria…

Preghiera a S. Teresa
O Serafina del Carmelo, anima grande e accesa del più generoso amore; Voi felice! nella
quale lo Spirito Santo trovando pronta e fedele corrispondenza ai suoi lumi e alle sue
grazie, potè operare quelle meraviglie di carità, di perfezione e di sapienza che saranno
ammirate per tutti i secoli. Ed invero, fu il Divino Spirito che nella bella età dell'infanzia
vi accese del magnanimo desiderio di portare la vera fede anche a costa della vita, nelle
barbare terre dei Maomettani. E fatta adulta, non fu, o cara santa Teresa, dopo un
divotissimo Veni Creator che vi apparve il Signore per chiamarvi alla più alta
perfezione, e che un Serafino vi trapassò il cuore collo strale dell'amor celeste? Oh,
come ora benedite in Cielo, quel Veni, cioè quella fervente divozione allo Spirito Santo
unita a fedele corrispondenza alle sue ispirazioni! Ammirabile santa Teresa, impetrate
anche a noi, e specialmente alle anime a Dio consacrate, una fervida e costante
divozione al divin Paracleto, unitamente alla grazia di raccoglierne i più consolanti frutti
nel tempo e nell'eternità.

L’ANIMA AFFLITTA RICORRE ALLO SPIRITO SANTO


Dove andrò, o mio Dio, e a chi ricorrerò se mi allontano dal tuo Spirito? Quo ibo a
Spiritu tuo? Non è forse il tuo Spirito, o Signore, riposo nelle fatiche, sollievo nel pianto
e ottimo consolatore in ogni angustia e tribolazione? Sì, o Spirito Santo, Eterno Amore;
ti credo e confesso per Quello che la Chiesa pur ti confessa e ti crede; e ti supplico a
rivolgerti propizio. a un'anima tribolata che a te ricorre, e vuole rifugiarsi all'ombra
benefica e proteggitrice delle tue ali, chiedendoti aiuto e conforto per sostenere in pace e
con merito il peso della tribolazione. Tu, o Santo Spirito, hai detto che a coloro che
amano Dio tutte le cose ritornano in bene; deh! ravviva la mia fede; e fammi creder
proprio effettivamente a sì consolante promessa, dalla quale sorge un bel fiore di
speranza. Non ti chiedo che mi liberi dalla tribolazione, ma che mi cangi la tribolazione
in esercizio di verace virtù e in accrescimento di santo amore. E intanto che io soffro,
fammi sentire, o dolce Ospite dell'anima, la tua benefica presenza, poichè promettesti
d'esser col tuo fedele quand'egli soffre: Cum ipso sum in tribolazione. Ah sì! degnati star
meco sempre, e riempi di te l'intimo del cuor mio. E poichè per maggiormente
confortarmi dicesti ancora: Eripiam eum et gloricabo eum; cioè, libererò il mio servo dai
mali che soffre, e gli renderò gloria per la pene che ha sostenuto; io spero, o eterno
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Amore, che quando sarà bene per me, tu mi consolerai liberandomi dalla presente
tribolazione, e riserbandomi maggior gloria in Cielo per le sofferte pene. Intanto ti
chiedo dolce e tranquilla pazienza colla fortezza che è necessaria per soffrire senza
colpa, senza lamenti, senz'abbattimento di spirito; anzi con serena pace e con guadagno
di meriti. E aspettando con ferma fiducia i consolanti effetti della tua infinità bontà, mi
riposo in pace sotto le tue ali, e nelle tue mani rimetto il mio spirito, il mio corpo e tutte
le cose mie, onde si adempia sempre in me il tuo santo volere. Fiat voluntas tua!

Preghiera del Card. Manning


O divino Spirito, mio Dio, io do me stesso a Te con tutta la mia libertà, con tutto il mio
intelletto, cuore e volontà; desidero essere a te legato perchè dov'è lo Spirito del Signore
ivi è la libertà. Niuna altra libertà è vera; io bramo esser libero dai ceppi della mia falsa
libertà, che è la peggior servitù dell'anima umana. Esser tuo servo è essere nella libertà
dei Figli di Dio.
- Figlio di Dio sono coloro che dallo Spirito di Dio si lasciano guidare, Deh! prendimi, o
Santo Spirito, per tuo discepolo; guidami, rischiarami, santificami, legami le mani
acciocchè io non possa fare più nessun male, bendami gli occhi perchè il male io più nol
veda, santifica il mio cuore perchè più non alligni in me il male. Sii tu la mia guida:
dovunque mi condurrai io vorrò teco; qualunque cosa mi vieterai me ne asterrò, e
qualunque cosa sarai per comandarmi, da Te avvalorato la eseguirò.

Preghiera di Fenelon
Ah! Signore, dove è dunque quello Spirito che dev'essere la mia vita? Esso sarà l'anima
dell'anima mia. Ma dove è mai? Io non lo sento, non lo trovo. Io non provo nei miei
sensi che fragilità, nel mio spirito null'altro che dissipazione e menzogna, nella mia
volontà solo l'incostanza e la divisione tra il vostro amore e mille inutili e sciocche
vanità. Dove è dunque il vostro Spirito? Perchè non viene esso a creare in me un cuor
nuovo secondo il vostro? O mio Dio! io comprendo che in questa pover'anima il vostro
Spirito si degnerà di abitare, purchè ella si apra a lui senza riserbo Venite dunque, o
Spirito divino! Voi non potete trovar nulla di più povero, di più misero, di più nudo, di
più abbandonato, di più debole che il mio cuore. Venite e portatevi la pace; non quella
pace di abbondanza che scorre siccome un fiume, ma quella pace arida, quella pace di
pazienza e di sacrifizio; quella pace amara, ma assai più vera e molto più pura, più
intima, più profonda, più imperitura, in quanto che non è fondata che sulla rinunzia
totale di sè medesimo.

Preghiera di S. Agostino
O divino Amore, o Spirito Paraclito, credo che colui nel quale tu abiterai è reso da te
domicilio del Padre e del Figlio. Beato chi merita averti Ospite! poichè metteranno in
esso la loro dimora il Padre e il Figliuolo. Vieni, deh! vieni, benignissimo Consolatore
dell'anima afflitta; protettore nei bisogni, aiuto nella tribolazione. Vieni, tu che mondi
dalle scelleraggini, tu che curi le piaghe. Vieni, fortezza dei fragili, sollevatore dei
cadenti. Vieni, maestro degli umili, debellator dei superbi. Vieni, padre pietoso degli
orfani, mite giudice delle vedove. Vieni, tu che sei speranza dei poveri, e ristoratore di
coloro che vengon meno. Vieni, stella dei naviganti, porto dei naufraghi. Vieni, o
singolar decoro di tutti quelli che vivono, unica salute di colora che muoiono. Vieni, o
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santissimo Spirito, abbi misericordia di me, inchinati alle mie preghiere. Per Gesù Cristo
mio Salvatore, il quale in unità col Padre e con Te, vive e regna nei secoli dei secoli.
Amen.

In preparazione alla festa dello Spirito Santo


Se è cosa lodevole apparecchiarsi con divota novena alle feste che si celebrano nella
Chiesa Cattolica in memoria dei principali Misteri dalla nostra salute, lodevolissimo, e
anzi direi indispensabile, è l'apparecchiarsi alla Festa della venuta dello Spirito Santo,
nella quale non solo ricordasi uno dei principali Misteri della nostra salute, ma di più se
ne rinnovano nelle anime ben disposte i preziosi effetti. Ed infatti la solennità di
Pentecoste non è una semplice commemorazione di sì gran Mistero: essa ne è il vero
rinnovamento, poichè il medesimo Spirito che visibilmente discese nella Chiesa
nascente, continua a discendere invisibilmente sui fedeli per accendere nei loro cuori il
fuoco del divino Amore. (Scouppe, vol. 10, lez. XI).
Per due altre ragioni poi è sopra tutte commendevole la novena dello Spirito Santo: 1°)
perchè può considerarsi come d'istituzione divina, avendola, proposta Gesù Cristo stesso
ai suoi Apostoli, e 2°) perchè fu praticata dai primi luminari della Chiesa Cattolici e
dalla stessa Madre di Dio.
Ma sarebbe poco praticare le brevi divozioni contenute in questo libro per detta Novena
se a ciò non si aggiunga l'esercizio di quelle virtù che sì bene praticarono in quei santi
giorni i Congregati nel Cenacolo. Ecco le principali
Obbedienza. - Infatti, appena salito Gesù Cristo al Cielo, gli Apostoli e i discepoli, senza
curare i propri interessi, senza lasciarsi ritenere da nessuno ostacolo si raccolsero nel
Cenacolo con Maria, perchè così il Signore aveva lor comandato.
Umiltà e concordia. - Erano più di cento persone, eppure non vi fu tra essi nè gara di
preminenza, nè discordia di sorta, ma la più fraterna unione e carità.
Ritiro e silenzio. - In quei giorni di santa aspettativa i Congregati si tennero al tutto
appartati dal mondo e dai loro parenti, astenendosi anche dall'inutile conversare.
Orazione e perseveranza. - Non ammisero altra occupazione fuorchè la preghiera umile,
fervente e costante; e non vi fu nessuno tra i Congregati che dopo alcuni giorni, non
vedendo venire il promesso Spirito Santo, perdesse la fiducia, o la pazienza, ma tutti
fermi nel credere alla parola di Gesù, perseverarono in orazione finchè spuntò per essi il
più bel giorno, e tutti furono ripieni di Spirito Santo.
La prima e più interessante dunque fra le pie pratiche raccomandate in questa santa
Novena consiste nell'imitare le virtù dei Congregati nel Cenacolo e tenersi com'essi uniti
a Maria.
E' poi da raccomandarsi di purificare la coscienza con una buona Confessione.
Gioverà anche rendersi abituale l'uso delle giaculatorie, invocando spesso e
frequentemente lo Spirito Santo.
E' parimente consigliata qualche mortificazione, e attenta custodia dei sensi,
specialmente degli occhi, come pure l'astenersi da quelle conversazioni e ricreazioni che
distraggono soverchiamente.
Accompagnando così la Novena coll'esercizio delle sopraindicate virtù e pie pratiche, si
può con fondamento sperare di ricevere nella solennità di Pentecoste il Divino Spirito
coll'abbondanza dei suoi doni e delle sue grazie.
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Le suindicate pie pratiche sono da raccomandarsi anche per l'Ottavario che segue la festa
dello Spirito Santo, giacchè anche per quello si possono acquistare le stesse. indulgenze
della Novena, ripetendone le divozioni.

La solennità di Pentecoste
La festa di Pentecoste risale ai tempi apostolici, - e fu sempre dalla Chiesa celebrata
colla maggior pompa possibile nei fervidi secoli del medio evo: secoli incomprensibili
pel nostro tempo di glaciale freddezza. Nel giorno di Pentecoste si rappresentava nelle
Chiese in qualche modo anche materialmente la venuta dello Spirito Santo: ed
all'intonarsi della Sequenza: Veni, Sancte Spiritus, un fragor di trombe echeggiava sotto
le volte di quelle spaziose basiliche per imitare il veemente suono di cui parla san Luca.
Intanto piovevano dalla volta maggiore fiammelle miste a fiori d'ogni specie, tra i quali
però primeggiavano le rose, simbolo di santa letizia; e infine molte colombe in
quell'istante disciolte, svolazzavano per la Chiesa: immagini tutte di quello Spirito che è
ardore, forza, soavità, purezza... e così quelle anime di fede ardente s'identificavano
deliziosamente (retrocendo di qualche secolo) con quei Discepoli, con quegli Apostoli,
con quelle sante Donne e con Maria Madre di Gesù nel Cenacolo di Gerusalemme. Può
egli immaginarsi di quali prodigi di divozione e di sacrifizio fosser capaci anime così
commosse, così vivificate? In quell'istante di santo esaltamento il cristiano del decimo
terzo secolo non trovava cosa impossibile all'amor suo. (E la storia ne offre sorprendenti
prove).
Effetti operati dalla venuta dello Spirito Santo negli Apostoli (il medesimo).
Questi consistono in un doppio miracolo: miracolo interiore e miracolo esteriore. -
Interiore: tutte le facoltà degli Apostoli furono arricchite dei doni di Dio. Il loro intelletto
rischiarato da luce divina penetrò senza fatica il senso delle profezie e dei libri santi,
come pure tutti i misteri della Fede e le verità rivelate; la magnifica economia del
Cristianesimo, il suo scopo, i suoi mezzi, il suo fine, la dolcezza sorprendente del loro
Maestro, l'eccesso del suo amore per gli uomini; la profondità dei consigli di Dio, e il
suo potere illimitato nelle diverse elargizioni della sua grazia: tutti questi abissi
impenetrabili alle più perfette creature si rischiararono mirabilmente per gli Apostoli.
Quanto al loro cuore l'amor divino lo penetrò talmente che ne bandi tutto ciò che poteva
esservi rimasto di impuro, e lo riempì delle più abbondanti grazie e delle più sublimi
virtù. Per dire tutto in una parola: lo Spirito Santo cangiò gli Apostoli in uomini nuovi.
La prova autentica di questo interno cangiamento è il miracolo esteriore della loro
codotta. Udite voi quei dodici Galilei, quei pescatori incolti e illetterati, che parlano e
scrivono con un'eloquenza, dignità e profondità ammirabile?... E' chiaro ch'essi non
parlavano nè scrivevano per propria virtù.
Egualmente maravigliosa è la prova del loro coraggio e del loro zelo per la gloria di Dio.
- Ecco alcuni pescatori, il più audace dei quali pochi giorni prima sbigottito alla voce di
una fantesca, aveva rinnegato il buon Maestro. Ma dopo ricevuto lo Spirito Santo, eccoli
quei poveri pescatori affrontare intrepidi i magistrati, i filosofi, i regnanti... Eccoli
trionfar d'ogni ostacolo come il fuoco trionfa della paglia in cui s'incontra. Città e
nazioni si levano contro di essi; belve, ferro, fuoco, tormenti d'ogni maniera li minac-
ciano, ma invano... Sono disarmati, e fanno fronte a tutto il mondo armato contro di
loro!...
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E per rendere a tutti i secoli testimonianza di questo doppio miracolo operato _dallo
Spirito Santo negli Apostoli, ecco il Giudaismo e il Paganesimo che cadono, men-
tre il Cristianesimo s'innalza sulle loro rovine. La Pentecoste dunque è quella che segna
l'epoca di questa rivoluzione morale: la più sorprendente di cui la storia conservi le
ricordanze. E questo avvenimento sussiste tuttavia sempre vivo, sempre parlante;
consolazione di chi ha fede, disperazione degli increduli... predicando a tutti l'amore
d'una religione che ha cambiato la faccia della terra.
E per nostro maggior conforto le maraviglie che lo Spirito Santo operò nel giorno
memorabile della sua venuta, Ei le opera tuttora nelle anime ben disposte, e sebbene
sieno cessati i doni esteriori, perchè non sono più necessari, i doni interiori ogni fedele li
può ottenere nella misura a lui conveniente, purchè si disponga a riceverli. Concludiamo
dunque con S. Giovanni Crisostomo che: Mai nel giro dei secoli non spuntò giorno più
fautsto di quello della venuta dello Spirito Santo, nè più ricco di beni compartiti dal
Cielo all'uman genere. (T. 5, ser. 36, de s. Pent.).

Il Cenacolo permanente
La voce del S. P. Leone XIII più volte, e specialmente nel Maggio dell'anno 1897, invitò
i fedeli a innalzare fervorose preci allo Spirito Santo; e ciò principalmente per impetrare
il ritorno dei fratelli separati alla Madre Chiesa, e per ottenere che il Divino Spirito
compia il sospirato rinnovamento della faccia della terra.
Noi che siamo figli della Chiesa e del Papa, e che abbiamo per un sacro dovere
d'obbedire a quella voce veneranda, pregammo e pregheremo di cuore secondo i de-
siderii del Santo Padre. E non solo durante la Novena di Pentecoste e il seguente
Ottavario, ma sempre dureremo in quell'unanime preghiera allo Spirito Santo, che il
Papa ha tanto raccomandato. Anche un'altra voce, ed è la voce, della pietà filiale, c'invita
a perseverare da buoni figliuoli nella preghiera per porger in certo modo la mano al
Sommo Pontefice nelle santissime e importantissime opere del suo zelo.
Un'altra voce che c'invita a perseverare nella preghiera è la carità di tanti traviati fratelli
in pericolo di perdersi, e che in grazia della- pregh?era possono salvarsi.
Una voce poi santissima e divina ci ripete: Pregate, pregate: bisogna sempre pregare e
non mai stancarsene. Chi non la conosce? E' la voce di Gesù nostro Salvatore e Maestro.
- E se una voce si autorevole ci raccomanda la costanza nella preghiera anche per ottener
qualsiasi grazia, quanto più non dovrà esser costante la prece di chi vuol impetrare le più
importanti delle grazie, cioè quelle che più stanno a cuore al santo Padre? E quanto non
dovrà poi crescere la costanza se vogliamo ottenere anche la grazia delle grazie, il Fonte
stesso della grazia, cioè quel Dio che la Chiesa sempre invoca colla parola: Vieni ? e che
sempre supplica affinchè rinnovi la faccia di questa misera terra ?
La voce dunque del Sommo Pontefice, la voce della carità fraterna, e la voce stessa di
Gesù Cristo, c'invita, dirò così, a entrare in un Cenacolo permanente, nel quale la prece
sia fervorosa e incessante come quella degli Apostoli, che perseverarono unanimi nel
l'orazione con Maria Madre di Gesù. Il bisogno di pregare (chi non lo vede?) è
pressantissimo.
Ma per render facile ai fedeli questa unanime e incessante preghiera proponiamo la
seguente:
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Unione di preghiere pei divoti dello Spirito
Santo Scopo di questa unione è di continuare senza interruzione a pregare secondo la
mente del Papa, per la riunione alla Chiesa dei fratelli separati, e perchè il Divino Spirito
tanto effonda nelle anime della sua grazia e dei suoi doni, che ne resti felicemente rin-
novata la faccia della terra.
L'unica pratica quotidiana raccomandata a chi farà parte di questa santa unione chiamata
«Cenacolo Permanente», consiste nell'innalzare al Cielo almeno una volta al giorno
l'offerta di quelle fervide preci che furon fatte nel Cenacolo da Maria e dagli Apostoli
allo Spirito Santo.
I congregati del Cenacolo permanente» si uniranno sette per sette, e ciascuno sceglierà
un giorno della settimana nel quale praticherà quanto segue:
1. Ascoltare la santa Messa e comunicarsi (potendo) in onore dello Spirito Santo,
pregando secondo la mente del Santo Padre. Chi fosse impedito di andare in Chiesa può
supplire facendo in ispirito una visita al SS. Sacramento, ovvero recitando sette Pater,
Ave e Gloria allo Spirito Santo.
2. Nel giorno che ciascuno si è scelto vien consigliata la lettura d'uno dei giorni della
Novena. Finalmente si comanda di ripetere spesso divote giaculatorie allo Spirito Santo,
e principalmente quella raccomandata a tutti i fedeli da S. S. Leone XIII, cioè Emitte
Spiritum tuum et creabuntur et renovabis faciem terree. Così non cessando mai le pre-
ghiere allo Spirito Santo, non cesserà la sua preziosa protezione sopra di noi, e potremo
con fondamento sperare di vederci presto pienamente esauditi.
In forza poi della santa unione delle sette persone, sebbene ciascuna non abbia da fare
speciali preghiere che un sol giorno della settimana, nondimeno facendo parte d'un tutto
che tutti i giorni prega, qual'è il «Cenacolo Permanente n, ciascuna persona acquista
meriti come se tutti i giorni adempisse quelle pie pratiche che adempie solo una volta per
settimana.
Concludiamo poi con s. Giovanni Crisostomo che Dio tanto apprezza l'unione dei fedeli
nella preghiera, che in certo modo l'ha in riverenza, onde non è a dubitare che non la
esaudisca. Reveretur Deus multitudinem orantem et consentientem in orando.

I doni dello Spirito Santo


Secondo san Tommaso i doni dello Spirito Santo sono abitudini soprannaturali, che ci
dispongono a obbedire prontamente allo Spirito.
Questi doni sorpassano in eccellenza tutte le virtù naturali infuse o acquisite, e tutte le
virtù morali e soprannaturali, e vengono in noi col Dono dei doni, col medesimo Spirito
Santo, che è detto il Dono dell'Altissimo Dio, il quale comunicato personalmente
all'anima umana si diffonde in tutte le sue potenze, come il sangue in tutte le vene del
corpo; e le avvalora, le deifica, e diventa il principio generatore d'una vita tanto
superiore alla vita naturale, quanto il Cielo è al disopra della terra. La ragione si è che la
vita naturale ci è comune cogli animali, coi pagani e con tutti i peccatori, laddove la vita
della quale siamo debitori allo Spirito Santo ci assimila ai Santi, agli Angeli, a Dio.
Come misurare la grandezza di tal benefizio?... Raccattare nella polvere quel
vermiciattolo che si chiama uomo, comunicargli la vita stessa di Dio: cioè riempire il
suo intelletto di luce divina, il suo cuore di sentimenti divini, la sua volontà di forze
sovrumane per compiere il bene e fuggire il male... Questi benefizi inapprezzabili sono
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opera del divino Spirito e dei suoi Doni, poichè nel mondo morale uno è il principio
Santificatore: la Spirito Santo.
I Doni dello Spirito Santo sono necessari all'eterna salute, ma la maggior parte dei
Cristiani del 'nostro tempo lo ignorano, e a tale ignoranza bisogna attribuire il poco casa
che fanno di tal tesoro, la poca importanza che annettono al sacramento della Cresima e
la pochissima premura di conservarne i frutti. Ed Essendo lo Spirito di Sapienza e di vita
sì poco conosciuto, che v'è da meravigliarsi se il mondo va in rovina?
Sarebbe errore, continua San Tommaso, considerare i Doni dello Spirito Santo solo
come un alito fecondo, come un semplice impulso senza virtù propria, poichè sono
principii del movimento soprannaturale, necessari per fare il bene e fuggire il male...
Sono altrettante perfezioni, attive e vivificanti, aggiunte alle potenze dell'anima.
I doni dello Spirito Santo nel giusto sopravvivono anche alla morte temporale, e quelli
che nell'esilio erano mezzi necessari di santificazione, divengono nella pa. tria fonti di
gloria e di beatitudine, e saranno la misura della nostra felicità.
Ciascun dono è ordinato a mettere in movimento una virtù particolare, facendole
produrre i suoi atti prontamente, facilmente, costantemente sotto l'impulso dello Spirito
Santo, onde Isaia quei Doni li chiama « Spiriti» per indicare l'operativa loro virtù; e
sant'Antonio aggiunge che sono sette Spiriti mandati per tutta la terra contro i sette
spiriti maligni di cui parla il Vangelo: infatti lo Spirito di santo Timore caccia lo spirito
dell'orgoglio e genera l'umiltà; lo Spirito di Pietà caccia lo spirito d'invidia e accende la
carità fraterna; lo Spirito di Scienza caccia lo spirito dell'ira e genera la mansuetudine; lo
Spirito di Fortezza caccia lo spirito di pigrizia e genera una santa attività; lo Spirito di
Consiglio caccia lo spirito d'avarizia per dar luogo alla liberalità; lo Spirito d'Intelligenza
caccia lo spirito di gola e induce alla pratica della mortificazione; lo Spirito di Sapienza
caccia lo spirito di lussuria, e genera la castità.
Satana che è lo spirito del male, cammina accompagnato da sette altri spiriti peggiori di
sè, che sono, come abbiam veduto, i vizi capitali; e lo Spirito di Dio, che è lo Spirito del
bene, porta sempre e dappertutto seco quei sette benefici Spiriti: i suoi Doni preziosi,
che, al dire di san Tommaso, sono come il soffio permanente dello Spirito settiforme
nell'anima per darle, conservarle ed accrescerle, la vita soprannaturale.
Ma senza l'impulso vivificante di tali doni noi non possiamo compiere nessun atto
meritorio: anzi senza lo Spirito Santo nulla è nell'uomo che non si volga al male (nihil
est innoxium). E' dunque cosa per noi importantissima il secondare quel salutare
impulso al bene che è effetto dei suddetti doni; e felice quell'anima che lo seconda
davvero, lo seconda sempre, lo seconda prontamente e generosamente; essa andrà ogni
giorno avanti di più di virtù in virtù, di merito in merito, di grazia in grazia, finchè
perseverando a corrispondere ai Doni dello Spirito Santo giungerà felicemente alla
cristiana perfezione, e ne godrà i frutti d'un'eterna beatitudine in Cielo.

Effetti dei Doni dello Spirito Santo nell'anima, raffiguràti da sette proprietà del Fuoco.
Lo Spirito Santo col dono del Timore purga le anime dai vizi, come il fuoco purga il
ferro dalla ruggine.
Col dono della pietà ammollisce le anime, come il fuoco fonde il ghiaccio e perfino i
metalli, e liquefà la cera.
Abbellisce le anime colla Sciénza come il fuoco abbellisce e fa più lucidi i metalli.
Le corrobora colla Fortezza, come il fuoco assoda la creta dei mattoni nelle fornaci.
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Le solleva a Dio col dono del Consiglio, come il fuoco solleva dalla terra e dalle acque i
vapori.
Ne illumina l'intelletto, come la benefica fiamma della lucerna illumina la casa.
Addolcisce e riscalda le anime colla Sapienza, come il fuoco addolcisce e riscalda i cibi.

Onore reso da Gesù Cristo allo Spirito Santo


La vita del Salvator nostro Gesù dall'istante dell'Incarnazione fino all'ultimo anelito sulla
Croce fu un continuo e perfetto obbedire all'Eterno Amore, il quale può consisderarsi
come il motore e direttore di tutti gli atti interni ed esterni dell'Uomo Dio. Questa verità
è talvolta apertamente espressa anche nel santo Vangelo, come allorchè è detto che lo
Spirito Santo condusse Gesù al deserto, affinchè dopo aver per quaranta giorni pregato e
digiunato, fosse ivi tentato dal diavolo. Ci è mostrato poi presente lo Spirito Santo anche
al suo Battesimo nella candida Colomba, e alla sua Trasfigurazione nella luminosa nube.
Quando parla dello Spirito Santo, oh, che riverenza ne mostra Nostro Signore! e come lo
esalta presso i Discepoli, facendo loro intendere che da Esso avrebbero ricevuto la
perfezione della sapienza, della virtù, e della eloquenza, ed ogni conforto.
Nel difendere i diritti dello Spirito Santo Gesù sembra che dimentichi i suoi; ed invero
promette perdono a chi avesse parlato contro lui stesso, laddove il parlare contro lo
Spirito Santo lo qualifica di bestemmia, e minaccia di non perdonarlo.
Venuto il tempo di far luogo al divin Paracleto nelle anime, Gesù Cristo si separa da
tutto ciò che ha di più caro al mondo, affinchè la sua sensibile presenza non sia un
ostacolo al regno assoluto dello Spirito Santo, e dice: E' espediente che io vada: che se
non andrò non verrà a voi il Paraclito.
Trattandosi poi della grande missione che deve essere affidata agli Apostoli, Gesù li
avverte che l'eroica fortezza di cui avranno bisogno per compierla sarà loro comunicata
dallo Spirito Santo).
Finalmente dichiara ai Discepoli che malgrado i tre anni passati alla sua scuola, la loro
istruzione non è finita, e che la gloria di compierla è riserbata allo Spirito Santo, il quale,
venuto che fosse, avrebbe insegnato loro tutte le cose, e annunziato il futuro (z).
Tale è la condotta dell'UomoDio rispetto allo Spirito Santo. Il Cielo e la Terra non hanno
mai inteso, nè mai intenderanno nulla di più eloquente intorno alla Maestà dello Spirito
Santo, e intorno alla necessità della sua influenza, tanto per rigenerare l'uomo, quanto
per mantenerlo nello stato di rigenerazione.

Dottrina dei Padri e Dottori della Chiesa relativa allo Spirito Santo
Che cosa è lo Spirito Santo, e come si effonde nelle ragionevoli creature, e nella Chiesa.
Che cos'è lo Spirito Santo? E' l'Amore che ha il Padre per il Figlio e il Figlio per il
Padre. Infatti il Padre da tutta l'eternità contempla se stesso e così genera il Figlio; Padre
e Figlio da tutta l'eternità scambievolmente si amano e così producono lo Spirito Santo,
che è il loro sostanziale Amore. Or questo eterno, infinito Amore, che procede dal Padre
e dal Figlio, si effonde con incomprensibile affetto nelle creature, e quest'amorosa
effusione è bellamente espressa dal Dottore e Martire san Cipriano colle seguenti parole:
«Questo Divino Spirito, anima di tutto ciò che esiste, riempie totalmente gli esseri della
sua abbondanza... Non è esso già sostanzialmente l'anima in ciascuna creatura; ma come
distribuore magnifico della sua pienezza, Egli comunica a ciascuna creatura e le fa
proprie le sue diverse influenze. Simile al sole che per se stesso spontaneamente rifulge
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e dà colori e vita a tutta la natura senza diminuzione o esaurimento..., simile alla pioggia
che bagna e feconda, e simile al fonte che irriga, così il Divino Spirito infonde se mede-
simo nelle anime. (Serm. de Pent.)
Similmente la pensano altri Santi che affermano essere il Divino Spirito alla nostra
anima ciò che l'anima stessa è al nostro corpo: cioè principio e sostegno di vita, e virtù
operativa in ogni sorta di bene.
E non solo ai fedeli in particolare, ma anche a tutta la Chiesa sono abbondantemente
concedute le preziose effusioni del divin Paracleto: «Dio ha dato al corpo umano (così
scrive San Gregorio) due parti principali che sono il capo e il cuore, affinchè servano di
organi alle principali facoltà dell'anima, che sono l'intelletto e la volontà. Parimente ha
dato al corpo mistico della Chiesa il Cristo che ne è il capo, e lo Spírito Santo che n'è il
Cuore; per mezzo di quello noi apprendiamo la verità, per mezzo di questo l'amiamo e la
pratichiamo.
Onde sant'Agostino ha detto che lo Spirito Santo fa nella Chiesa ciò che l'anima nostra
fa in ciascun membro del corpo, cioè le dà vita, forza e direzione ».
A queste consolanti verità una, vieppiù consolante per noi miseri peccatori, ne aggiunge
la Chiesa, chiamando lo Spirito Santo (x) remissione di tutti i peccati. Ed infatti il Signor
nostro Gesù Cristo, dopo la sua risurrezione, quando conferì agli Apostoli la potestà di
rimettere i peccati, diede loro anche lo Spirito Santo soffiando sopra di essi e dicendo:
Ricevete lo Spirito Santo e saranno rimessi i peccati a quelli cui voi li rimetterete e ciò
ne conferma che anche la remissione dei peccati e la santificazione delle anime è opera
dello Spirito Santo. Ringraziamo dunque l'amatissimo Salvatore Gesù che colla sua
passione e morte ci ha meritato tanto bene. Ecco le belle parole colle quali Ruperto
Abbate esprime questa verità «La pietra, che percossa emette fuoco, rappresenta Cristo
che per il mistero della Croce effonde in noi lo Spirito Santo». Anche il Padre ce lo dà
con immenso amore; anzi come osserva Guerrico Abbate (Serm. 1 de Pent.) «era poco
all'amor dell'Eterno Padre aver dato il Figlio per redimere il servo, se non dava anche lo
Spirito Santo in grazia del quale adottare il servo in figlio. Diede dunque il Figlio in
prezzo di redenzione e il suo Spirito in privilegio di adozione.
Grazie dunque al Padre, e grazie al Figlio i quali, come dice san Cipriano, a guisa di due
lab« bri amorosi, danno al mondo lo «Spirito Santo qual bacio d'infotata carità »
(Sinisch. Nov. 8° giorno).

La venuta dello Spirito Santo é compimento dei Misteri della Redenzione.


Per bene intendere come il mistero della venuta dello Spirito Santo compie gli altri
misteri della Redenzione; e come il medesimo Divino Spirito perfeziona l'opera di Gesù
Cristo applicandone i frutti alla Chiesa in generale e ai fedeli in particolare, si legga ciò
che segue Cristo merita d'essere da noi amato, e lo Spirito Santo ci comunica l'amore
affinchè possiamo amarlo. Cristo ci ha dato il precetto della carità, lo Spirito Santo ci
somministra il modo a d'eseguirlo. Cristo ci ha dato tanti motivi di amarlo, e lo Spi-
rito Santo fa sì che lo amiamo. Cristo ci raccomanda tanto l'amore, e lo Spirito Santo ce
lo dà. In Cristo conosciamo l'oggetto dell'amore, e dallo Spirito Santo abbiamo la grazia
d'amarlo. Cristo dunque è per noi cagione d'amore, e lo Spirito San« to ne è l'efficienza»
(S. Bern. Ep. 76).
La stessa Incarnata Sapienza si compiacque di lasciare allo Spirito Santo, che è l'Eterno
Amor suo, il perfezionamento dei suoi discepoli, e però disse loro: «Non vi lascerò
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orfani, ma pregherò il Padre, e vi darà un altro consolatore, lo Spirito di verità, che
v'insegnerà tutto e vi spiegherà tutto ciò che io vi ho detto, e resterà sempre con voi».
(Io. 14, 16, ecc.).
Lo Spirito Santo per la particolare applicazione che fa ai singoli fedeli dei salutari effetti
della Redenzione è chiamato dalla Chiesa Dito della paterna destra. Questo nome,
secondo sant'Agostino, gli si compete anche per la distribuzione ch'ei fa dei suoi Doni
agli Angeli e agli Uomini; e per molte altre ragioni che qui sarebbe troppo lungo riferire.
Ci basti che il Salvatore medesimo dice di operare con questo mistico Dito che è lo
Spirito Santo, poichè sant'Agostino osserva che dove un Evangelista, riportando alcune
parole di Gesù relative ai suoi miracoli, scrive: Se io caccio i Demoni nel Dito di Dio,
ecc.; un altro riferisce lo stesso pensiero scrivendo: Se io caccio i Demoni nello Spirito
di Dio; è dunque chiaro che per Dito di Diq è significato lo Spirito Santo.
Il medesimo sant'Agostino per esprimere meglio come l'opera del Divin Paraclito sia in
certo modo complemento di quella del Salvatore, ha detto che «Lo Spirito Santo colla
sua propria virtù perfezionò quei benefizi che il Salvatore aveva incominciato (a
conferirci) e aggiunge: « Quelli che il Cristo redense, il Divino Spirito li santifica».
(Hom. g de Pent.).
Ma qual è la corrispondenza nostra agl'innumerevoli e preziosi benefizi dello Spirito
Santo? Oh, come è languida la nostra divozione verso di Lui, e come sono rari gli atti di
quel culto speciale di adorazione che gli è dovuto come alle altre due Persone della
santissima Trinità! Se il Vicario di Gesù Cristo non avesse a ciò richiamato l'attenzione
dei fedeli, oh, quanti, anche pii, avrebbero continuato a trascurare perfino la Novena
della solennità di Pentecoste: di quella solennità che san Eusebio chiama la maggiore di
tutte esprimendosi come segue: «A Pasqua noi riceviamo lo Spirito Santo che è la
perfezione del Battesimo. La Risurrezione di Gesù Cristo fortificò gli Apostoli, e la
Pentecoste consumò la loro carità e li rese invincibili. In quel giorno lo Spirito Santo fu
dato colla necessaria pienezza alla Chiesa per soggiogar l'universo; per ciò io riguardo la
Pentecoste come la maggiore di tutte le solennità ».
Se leggessimo un po' più gli scritti degli antichi Santi conosceremmo assai meglio
gl'infiniti benefizi che riceviamo dal divin Paraclito, e ne saremmo assai più divoti.
Ricordiamo almeno ciò che dice san Bernardo (Ser. 1.° de Pent.) : «Se celebriamo le
solennità dei Santi, con quanta più divozione non dobbiamo celebrare la solennità di
Colui dal quale ebbero la santità tutti quelli che noi veneriamo come Santi?». E se
vogliamo farci santi anche noi qual miglior mezzo e più efficace potremo usare che
quella della divozione al Datore della santità?

Lo Spirito Santo è il Santificatore delle anime.


San Cipriano afferma che nessuno può essere santo senza il Divino Spirito che lo
santifichi, nessuno forte s'Egli non lo avvalora, e nessuno felice s'Egli non lo consola.
Da ciò si conchiude che il seme della virtù non può rendersi in noi fecondo di buoni
frutti senza il Fuoco dell'Eterno Amore. Però s. Cirillo Alessandrino ha potuto asserire
che Cristo è formato in noi dallo Spirito Santo, il quale ci partecipa una specie di forma
divina per la santificazione e giustificazione. (Dal Siniscalchi).
Ed ecco come san Bernardo espone l'opera del Paracleto sulle potenze dell'anima umana.
Lo Spirito Santo, ei scrive, ammonisce, insegna e muove: ammonisce la memoria,
insegna alla ragione, muove la volontà... Nè solamente è necessario essere ammoniti e
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ammaestrati, ma anche esser mossi e stimolati al bene da questo Spirito che ci porge
aiuto nella nostra infermità, e per il quale nei nostri cuori la carità si diffonde, che è il
bene della volontà.
E ciò conferma anche san Pier Damiani (Ser. de Sp. S.) dicendo:
Lo Spirito Santo è venuto a perfezionare tutte le potenze dell'uomo, dando lume
all'intelletto affinchè conosciamo il bene, impulso alla volontà affinchè lo abbracciamo,
e vigore al nostro spirito affinchè lo possiamo eseguire. E però san Bernardo esclama: «
Vedi come l'Apostolo San Paolo pone lo Spirito Santo in mezzo alla vir« tù, essendo egli
quello che tutto fa, tutto ordina e tutto vivifica, appunto come il cuore nel mezzo al
corpo ». - E veramente, continua lo stesso Dottore il molteplice Spirito tanto variamente
si effonde nei figli degli uomini e in loro si moltiplica colle divine comunicazioni della
sua grazia, sicchè non avvi chi resti privo dei suoi benefici influssi ».

Conforti che riceviamo dallo Spirilo Santo, e corn'Egli dimora in noi.


Resta ora a dire col medesimo san Bernardo come lo Spirito Santo addolcisca al
cristiano le pene, alleggerisca il peso della croce e renda soave l'esercizio della mor-
tificazione. I mondani, ci scrive, hanno per infelice la vita mortificata dei veri servi di
Dio, e li compatiscono; ma essi piuttosto sono da compatire, perchè privi della soave
unzione del Paracleto che raddolcisce ogni travaglio. «I mondani vedono le nostre croci,
ma non vedono le consolazioni che c'infonde lo Spirito Santo nel cuore. Le croci del
vivere penitente rassomigliano a quelle dei sacri templi che debbono essere unte con olio
sacro» (Oleolae titiae). Fin qui san Bernardo; e sant'Agostino attesta essergli state più
dolci le lacrime della penitenza che già tutte le allegrezze e sollazzi mondani.
Felice l'anima che si abbandona alla guida dell'Eterno Amore! Essa come dice s.
Giovanni Crisostomo, è simile a una nave spinta da vento favorevole, che non può
essere arrestata, nè sommersa; anzi si eleva al disopra di tutte le cose, e trionfa di tutti gli
ostacoli.
Ed oh! in quanti modi lo Spirito Santo si fa intendere alle anime! Ecco intorno a ciò una
riflessione di Sant'Agostino. Nessuno vede lo Spirito Santo; come dunque ascoltiamo la
voce dello Spirito? Si ode un Salmo: è la voce dello Spirito; si ode l'Evangelo: è la voce
dello Spirito; si ode la divina parola: è la voce dello Spirito. Ascolti la voce, e non sai
d'onde venga ed ove vada. Se anche tu nascerai dallo Spirito, saprai quello che egli è.
Chi ancora non è nato dallo Spirito, non saprà d'onde venga ed ove vada (s. Aug. In
Ioann. XII, 5).
Nella Genesi è scritto che Dio ispirò in faccia all'uomo un soffio vitale e l'uomo ebbe
vita, e ciò deve intendersi che sia detto dello dello Spirato Santo (Orig. 1. 1.° Ieriarch).
Ma l'uomo peccando cacciò da sè lo Spirito Santo e perse la divina grazia. Nondimeno
l'Eterno Amore non abbandonò del tutto la ribelle e degradata creatura, in quanto che
non lasciò di aiutarla per ridurla sulla via della salute. Ora però lo Spirito Santo in grazia
dei meriti del Salvatore è dato più perfettamente: e non è presente a noi soltanto per
semplice operazione come nell'antico patto, ma è con noi in maniera sostanziale (San
Gr. Naz.), onde non è sì strettamente congiunta l'anima al corpo umano, quanto lo
Spirito Santo è unito alla nostr'anima: e quest'anima, sia pur dovunque vogliasi, se vive
in grazia di Dio non è mai senza lo Spirito Santo (San Cipriano); per modo che si può
dire che noi abitiamo in Dio, ed Egli in noi, perchè ci ha dato del suo Spirito
(Sant'Atanasio). E qui giova ricorrere all'autorità di sant'Agostino che dice: «Quel
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medesimo Spirito che nella Pentecoste fu dato agli Apostoli, vi dico che è dato anche
agli uomini (1.° 15 de Tr.) cioè a tutti i fedeli . E quindi considerando sì consolante
verità nel capo secondo delle sue meditazioni dice: « Quegli nel quale tu abiti, o Divino
Spirito, lo fai tempio del Padre e del Figlio. Beato dunque chi merita di averti Ospite!
perchè in grazia tua il Padre e il Figlio dimoreranno in lui ».
Caccia dunque da te, o Cristiano, lo spirito del Demonio che lo spirito di questo mondo,
affinchè tu riceva lo Spirito di Dio... Cacciàti gli spiriti malvagi, verrà a te il Santo
Spirito, l'Amore divino che illumina la mente, purifica la coscienza, rallegra l'anima e fa
vedere Dio » (Man. D. Aug. C. XXVII).
Le condizioni che si richiedono per ricevere e ritenere in noi lo Spirito Santo sono
espresse da Sant'Agostino colle seguenti brevi parole: Se volete vivere dello Spirito
Santo serbate la carità, desiderate l'unità (Fer. 2 in Pent. Serm. 1.).
E San Bernardo aggiunge: Neanche una pagliuzza d'imperfezione dovrebbe rimanere in
quei cuori nei quali abita lo Spirito Santo (Serb. 1. de Sp. S.).
Sant'Agostino sullo stesso argomento scrive: E' necessario, o fratelli, che per la venuta
dello Spirito Santo adorniate la casa dell'anima vostra dei fiori di buone opere e la
riempiate del prezioso odore della castità, acciocchè lo Spirito Santo si diletti d'abitare in
voi. (Ser. in s. « Pent. die).
I Santi, incominciando da San Paolo fino a San Filippo Neri, che è uno dei più moderni,
hanno molto apprezzato la somma grazia, di possedere nell'anima lo Spirito Santo, onde
uno d'essi (San Tommaso da Villanova) andava esclamando: Chieda altri le ricchezze, i
piaceri, gli onori, le dignità; desideri pure sapienza, eloquenza, ingegno e più chiari doni;
io desiderio il Largitore di tutto ciò; io scelgo e voglio lo Spirito Santo. (Conc. 2 de
Pent).

ESTRATTI dagli Scritti del Card. Mannino


Nella divina economia è commesso allo Spirito Santo l'ufficio di applicare la redenzione
di Gesù Cristo alle anime per mezzo della vocazione, giustificazione e salvezza degli
eletti. Noi siamo percìò sotto la guida personale dello Spirito Santo.
Ogni scintilla di carità si spicca dal Fuoco dello Spirito Santo.
La Grazia è il Dito di Dio sull'anima, ed è pure la presenza in noi del Dio Santificatore
(Ivi, c. 2).
Dio è il solo fine per cui 1'uomo può vivere senza degradarsi (ivi c. 4). E quegli che ci fa
vivere per Iddio è lo Spirito Santo. Oh, come fanno male i loro interessi quelle anime
che non sono divote di quel Divino Spirito!
La salvezza nostra consta di due cose; mortificazione e santificazione: cioè la
distruzione dell'uomo vecchio che è in noi, e il rinnovamento dell'anima per
1'inabitazione dello Spirito Santo. Ma la nostra santificazione va innanzi o torna indietro
a misura che più o meno ci mortifichiamo. Onde avviene che sì pochi perseverano nella
via della vera virtù? Perchè non sono costanti nel mortificarsi e correggere i propri
difetti (ivi, c. io). La costanza nella mortificazione è frutto di quella soprannaturale
Fortezza che è Dono dello Spirito Santo.
Chi non produce i frutti del Santo Spirito, che sono frutti di vita eterna, produce frutti di
eterna morte: non c'è via di mezzo (ivi, c. 15).
Le riferite parole confermano quanto importi esser divoti dello Spirito Santo.
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Ricordiamoci che lo Spirito Santo dimora in noi.
Come va che sì poco ricordiamo la consolantissima verità della presenza in noi dello
Spirito Santo? Come va che in noi la natura non solo rivaleggia colla grazia, ma prevale
sulla medesima? Ah noi non siamo spirituali né soprannaturali! perchè vivendo nel
mondo comunichiamo con esso fino a diventar mondani. La vitale e consolantissima
verità della dimora dello Spirito Santo in noi non la sappiamo mantener viva
coll'orazione mentale, nè colla memoria della divina presenza... L'intimo riconoscimento
della presenza divina basterebbe a farci anche martiri se i tempi lo volessero...
basterebbe a indurci a una costante abnegazione fino alla morte... e invece di menare una
vita indolente, saremmo ferventi discepoli di Gesù Cristo.
Ah! ricordiamoci che lo Spirito Santo, fra gli altri dolcissimi attributi, ha quello ancora
di lume dei cuori, e supplichiamolo di accendere vivissima nel cuor nostro la face del
suo eterno lume, onde ne resti rischiarato per modo, che non perdiamo mai più la
memoria della sua divina presenza.
Esortaz. di Mons. Gaume.

ESEMPI
Fuori della divina scrittura si trovano poche apparizioni dello Spirito Santo, nondimeno
a compimento dell'operetta ci piace accennare non solo qualche apparizione, ma anche
qualche fatto nel quale si palesa l'opera del divin Paraclito.
Protestiamo per altro che a quello che siamo per riferire (sebbene preso sempre da autori
approvati dalla Chiesa) non domandiamo che si presti altra fede se non istorica ed
umana.
Apparizione dello Spirito Santo a un peccatore penitente.
Il Padre F. Schouppe della Compagnia di Gesù riferisce, a titolo di edificazione, un fatto
ch'ei ricava da un pio autore (Istr. rel. vol. I. lezione XI).
Quando l'antico spirito di fede regnava ancora nella città di Parigi, erano ivi due fratelli,
di sentimenti e di condotta ben diversi. L'uno batteva la via del vizio; l'altro più giovane
era un modello di pietà. Gemendo questi sui disordini del fratello che era sordo a tutte le
ammonizioni, non cessava d'innalzare a Dio preghiere ed offrir lacrime per la sua con-
versione. Le caritatevoli preci furono esaudite in un modo meraviglioso. Una grave
malattia venne presto a visitare il peccatore e lo condusse quasi a morte; ma questo
avviso non bastò: sembrava anzi indurirsi vie peggio; quando, vide in sogno un vecchio
venerando che, guardandolo con occhio severo, gl'indirizzò queste parole. Io sono il
Padre Eterno che ti creò io ho dato l'unico Figlio mio per salvarti, ma poichè tu ti ostini a
volerti perdere, sappi che tu sarai un figlio di perdizione!
Questa visione lo gettò in una specie di disperazione e giudicò che vicina fosse la sua
morte e irrevocabile la sua condanna.
Tuttavia il pio suo fratello continuava a pregare, e la notte seguente l'infermo ebbe una
nuova visione. Questa volta gli apparve il Figlio-Dio nella sua umanità: era carico della
Croce, e mostrandogli le sue Piaghe sanguinose: Ecco, gli disse, il Sangue che ho sparso
per la remissione dei tuoi peccati e tu, ben lungi dall'approfittarne per la tua salute, lo fai
servire a suggellare la tua riprovazione. A tali parole Cristo disparve e lasciò il malato
afflitto e ondeggiante tra la speranza e la disperazione. Il suo virtuoso fratello gli fece
coraggio, e l'esortò a invocare lo Spirito Santo.
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Il peccatore obbedì con umiltà; e appena ebbe implorato lo Spirito consolatore, si
dissiparono le sue tenebre, ritornò la speranza, un sincero dolore penetrò il suo cuore;
confessò i suoi peccati con amare lacrime, e molto divotamente ricevè il Viatico e
l'estrema Unzione. Allora ecco una terza visione: un personaggio d'una maestà divina gli
apparve: era vestito di bianco, e teneva nella sua mano una bianca colomba. Avendo mi-
rato l'infermo con occhi pieni di ineffabile amore gli disse queste parole: Io sono lo
Spirito Santo, che procede dal Padre e dal Figlio; ti annunzio che i tuoi peccati ti sono
rimessi, e che da ora innanzi il cielo ti è aperto. - Sparve la visione, e l'ammalato nel
colmo della gioia, si effuse in lodi e ringraziamenti; e dopo tre giorni spirò nel bacio del
Signore.

La tazza di vita - Mutazione operata dallo Spirito Santo


Piacque al Signore di mostrare a un Religioso di San Francesco la meravigliosa
mutazione che lo Spirito Santo opera nelle anime. Esso vide Gesù Cristo che comu-
nicava ai fedeli la grazia e la vita dello Spirito Santo per mezzo dei Sacramenti
rappresentati da una tazza misterosa ripiena di spirito vitale. Il Salvatore assiso su di un
alto trono e abbagliante di celesti splendori, teneva nelle mani una tazza trasparente in
cui brillava un liquore celeste: era la tazza di vita che offriva ai mortali. Coloro che vi
appressavano le labbra con fede e rispetto si trasformavano; il loro volto facevasi
raggiante come il sole, le vesti bianche come la neve, ed erano riempiti di forza
come leoni pronti alla pugna. - Ecco un'immagine della felice mutazione che lo Spirito
Santo opera nelle anime (Schouppe, Istr. rel. VOI. i. lez. XI).

Dono di luce
Il Ven. Padre Luigi Daponte della Compagnia di Gesù, prima di scrivere le sue ultime
meditazioni, volle implorare la grazia della Spirito Santo, e dopo alcuni giorni di ferventi
preghiere sentissi a un tratto rischiarato da tanta luce e acceso da tanto amore, che
andava esclamando come fuori di sè: Ah, Signore! bastano i lumi, bastano le fiamme;
bastano, bastano, (Schouppe, ivi).
Il celebre teologo Francesco Suarez faceva da giovane sì poco progresso negli studi che
pensò di abbandonarli; ma un prudente maestro lo consigliò d'implorare i lumi dello
Spirito Santo per la intercessione della santa Vergine Maria; il giovanetto obbedì: ed
ecco avverarsi nella sua mente il più ammirabile cangiamento; il suo intelletto divenne sì
illuminato e penetrante che scioglieva in un istante le questioni più difficili; la sua
memoria divenne sì potente che tutto conservava quanto poteva leggere o udire; e
negl'importanti e numerosi suoi scritti si ammira insieme tal profondità e chiarezza che
forma la maraviglia dei sapienti (Scouppe, ivi).
San Gregorio il Grande, uno dei primi quattro Dottori della Chiesa latina, era
divotissimo dello Spirito Santo, e continuamente ne implorava i lumi, e quando ei
dettava, lo Spirito Santo l'assisteva anche visibilmente, onde Pietro
Diacono potè attestare che più di una volta vide il Divino Spirito aleggiare intorno al
capo del santo Pontefice sotto la forma d'una candidissima colomba. Ed ecco perchè san
Gregorio Magno si suol rappresentare colla penna in mano e colla testa alzata in atto di
ascoltare ciò che una colomba gli dice all'orecchio (ivi).
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Lo scisma Greco - Russo
Fra le sette separate dalla Chiesa Cattolica, e che pur pretendono di chiamarsi cristiane,
ve ne ha una la quale di più ambisce il titolo di ortodossa (cioè avente la vera fede); e su
questa pesa una speciale maledizione di Dio. Nessuna setta ha perseguitato sì osti-
natamente e sì a lungo e sì crudelmente i veri credenti, come la setta russo-scismatica.
Pochissimi da questa si convertono all'unica vera Chiesa cattolica, giacchè le catene,
onde sono avvinti quei miseri, sono sì dure e tenaci, che umana forza non saprebbe spez-
zarle. Ma questo è poco, giacchè popolazioni intere, nate e cresciute da secoli nella vera
Chiesa, sono state private perfino dei sacri pastori e tratte nell'eresia e nello scisma pur
con sanguinose violenze. La costanza poi dei fedeli è terribilmente provata con confi-
sche, esilii e morte. Quanti Vescovi e Sacerdoti, rei di non altro che di volersi serbare
uniti all'unico gregge di Gesù Cristo, furon tratti nelle gelide lande della Siberia a
morirvi di stenti e chi freddo! E tali orrende persecuzioni non si compivano già
clamorosamente, alla luce del sole, ma per lo più in mezzo a un silenzio funesto, che
impedì fosse segnalata all'infamia la violenza dei persecutori. E pensare che fra le nazio-
ni incivilite la Russia è la più numerosa di popolazione, la più estesa di territorio, la più
formidabile in armi, e forse la più astuta nell'imporre i propri voleri... Or Perchè tanta
rovina di anime in mezzo a tanta potenza di materiali forze? Perchè una ribellione così
ostinata contro il santo regno di Dio? Perchè?... Perchè l'eresia degli scismatici russi va
direttamente a ferire lo Spirito Santo, negando la sua divina spirazione (o processione
come dicono i Teologi) dal Figlio di Dio. E perciò si gravano essi di quelle tremende
colpe, di cui disse Gesù Cristo, non esservi remissione in questo secolo, nè nel futuro,
per denotarne cioè la somma gravità, e la difficilissima conversione.
Perciò la Chiesa Cattolica ha per la conversione degli scismatici raccomandato speciali
preghiere e il santo Padre Leone XIII, anche a fine di preparare la conversione degli
scismatici russi, pose incessanti cure a richiamare alla cattolica unità altre chiese scisma-
tiche del greco rito. E già prima il Sommo Pontefice Pio IX con decreto dell'11 Giugno
1869 concedè indulgenza a chi recitasse una determinata preghiera per la conversione
dei greci scismatici.
Che bel trionfo sarebbe per la Chiesa Cattolica poter riunire al suo seno quelle chiese da
tanto tempo da lei separate, come rami recisi dal grand'albero della Fede! Qual gloria
poter conquistare colle pacifiche vittorie dello Spirito del Signore quell'immenso im-
pero, il più possente del mondo! Quanti milioni di anime sarebbe io guadagnate al Cuor
di Gesù ed avviate al Paradiso! Deh! non ci sgomentiamo; tutto può la grazia del Divino
Spirito. Può egli spirare su quel vastissimo campo di aride ossa, farle risorgere, rinno-
vando in esse il prodigio contemplato già da Ezechiele, quando intimò loro in nome del
Signore: Ossa aride, audite verbum Dei; e le vide quelle ossa sollevarsi, ricongiungersi,
rivestirsi di nervi, di carne e di pelle, e poi dai quattro venti del cielo vide lo Spirito del
Signore richiamare anima e vita in quella moltitudine sterminata. Vi è forse qualche cosa
impossibile allo Spirito del Signore? a quello Spirito che trasse dal nulla tutte le creature
e recò agli uomini tutti la grazia e la santificazione?
Speriamo, o Cristiani, e fervidamente preghiamo che nuove moltitudini si convertano
alla vera Fede, nuove nazioni riempiano e dilatino i tabernacoli della santa Chiesa e una
novella Pentecoste chiami a lei i traviati figli dello scisma e dell'eresia, e tutti di un
cuore e di una voce intuonino allo Spirito Santificatore l'inno della lode, dell'amore,
della gratitudine eterna.
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Punizione della bestemmia contro lo Spirito Santo


La distruzione di Gerusalemme per opera di Tito fu il castigo dei Giudei colpevoli del
deicidio nella persona del Dio Figlio; la rovina di Costantinopoli per opera di Maometto
II fu la punizione dei Greci, bestemmiatori dello Spirito Santo. Fino dai primi secoli
della Chiesa i Greci non avevano cessato di sostenere errori contro la terza persona della
SS.ma Trinità: Mecedonio, Fozio, Michele Cerulario, furono i colpevoli padri d'un lungo
seguito di oltraggiatori dello Spirito Santo. La Chiesa latina, spaventata dall'ostinazione
della sua sorella, nulla omise per ricondurla alla verità e all'unità. Tre volte i Greci sotto-
scrissero solennemente il simbolo cattolico, e tre volte violarono la fede giurata. Nel
1439 appena ritornati in Oriente, dopo il Concilio di Firenze, si fecero beffe della loro
sottoscrizione, e ripresero a bestemmiare contro lo Spirito Santo.
La misura era colma, e il castigo minacciato alla Chiesa Greca dal Vicario di Gesù
Cristo Papa Nicolò V, ebbe il suo effetto.
Maometto II, alla testa di un esercito di 300 mila uomini e di una flotta di 400 vele, cinse
d'assedio Costantinopoli, e se ne fece padrone il 29 Maggio 1453, una ora dopo
mezzanotte: era il lunedì della Pentecoste.
Così mentre la Chiesa latina, piamente raccolta nei suoi templi, con allegrezza celebrava
il solenne anniversario della discesa dello Spirito Santo sul mondo, e altamente
proclamava la sua processione dal Padre e dal Figlio, i Greci, che bestemmiando, la
negavano, furono schiacciati sotto le rovine della loro capitale, e sul loro capo
orgoglioso cadde il ferreo giogo della barbarie mussulmana.
Mentre Maometto, circondato dai suoi Visir, entrava in Costantinopoli, due soldati gli
recarono la testa dell' imperator Costantino XII°. Egli la fece inchiodare sull'alto d'una
colonna ove stette fino a sera. Dopo questo oltraggio al vinto principe, Maometto entrò
nella basilica patriarcale di santa Sofia, e si assise sull'altare, (come se fosse il dio del
tempio) in luogo del Verbo Incarnato, di cui per tal modo si proclamava l'avversario.
Già i suoi soldati, sono sparsi in tutta la città, colla spada alla mano sgozzando quanti
trovano. Tutto in Costantinopoli è strage ed abominazione. Chi sopravvive divien preda
dei vincitori ed è ammucchiato nei parchi e venduto come bestiame. Si vedono principi,
baroni, sacerdoti e grandi signori trascinati colla corda al collo, cacciati a colpi di frusta
e comperati da uomini da nulla, che ne fanno pastori di buoi e di porci
ed erano quei superbi Greci che non volevano sottostare alla paterna autorità dei
successori di Pietro, e che avevano empiamente protestato che era da preferirsi il
turbante alla tiara, e la scimitarra di Maometto al pastorale del romano Pontefice! La
massa poi della popolazione greca è cacciata nelle galere, che tosto fan vela in tutte le
direzioni. Per molto tempo i porti dell'Asia e dell'Africa vedono esposte nei loro orribili
mercati lunghe schiere di schiavi incatenati, che, come altre volte i Giudei, sono dispersi
ai quattro venti, per insegnare a tutti i popoli quel che diviene una nazione che osa dire
allo Spirito Santo: non vogliamo che tu regni sopra di noi. (Schouppe, Istr. rel. vol. I.
lez. XI).
La bella Costantinopoli, sede per tanti secoli dell'impero di Oriente, è ancora in potere
dei maomettani; e quella cristianità già sì fiorente che diede alla Chiesa tanti Santi, tanti
Dottori, e che poi traviata per superbia, ostinata nei suoi traviamenti e abbandonata da
Dio e dagli uomini, rimase preda di crudele e nefando sterminio, ha mosso a compassio-
ne il paterno cuore del sommo Pontefice Leone XIII, che con tanto zelo si adopera per
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rialzarla dal suo avvilimento e ricondurla nell'unità della Chiesa Romana. Deh!
seguiamo anche noi tanto esempio di carità, e offrendo allo Spirito Santo riparazioni e
preghiere, procuriamo di anticipare ai nostri fratelli d'Oriente la bella grazia del ritorno
nel seno della vera Chiesa.

Due parole dello Spirito Santo


PRIMA PAROLA: Desolatione desolata est omnis terra, quia nullus est qui recogitet
corde (Ier. 12, 11). La terra è immersa nella desolazione perchè non v'è più chi mediti
nel suo cuore. I mali che inondano la terra sono dunque attribuiti dallo Spirito Santo a
difetto di meditazione, avendo l'uomo abbandonato quel pio studio della verità, quel
savio e divoto riflettere che tanto concorre ad allontanarlo dalle vie dell'iniquità e a
tenerlo sulle vie della rettitudine e della virtù.
E se il non meditare è cagione di tanti mali al mondo in generale, quanto non sarà nocivo
anche al piccolo mondo dell'anima tua, o Cristiano?... o Cristiano nato di Dio! rinato nel
Sangue del Salvatore, e dal Salvatore stesso chiamato a rinascere nello Spirito Santo, e
che però non hai da vivere se non nella verità e nella santità? Rientra ora in te, rifletti
sullo stato dell'anima tua, e dovrai confessare che i più santi giorni della trascorsa tua
vita, quelli più fecondi di atti virtuosi e di opere lodevoli e abbelliti di dolce pace, furono
quelli stessi nei quali il cuor tuo si tenne raccolto in divota meditazione. Ma or come va
che anche conoscendo quanto il meditare t'è utile, tu abbi poi trascurato sì santo
esercizio? – Se dunque rientrando in te vi trovi la desolazione della tiepidezza, la
desolazone del dissipamento, la desolazione delle passioni indomate, di' pure: La terra
del cuor mio è così desolata perchè non ho fatto bene la meditazione.
SECONDA PAROLA - Connedite bonum et delectabitur in crassitudine anima vostra
(Is. 55, 2). Questa misteriosa parola dello Spirito Santo, oh, quanto dice a chi ha da Lui
tanto lume da intenderla! - Proviamoci a spiegarla. - Quel Divino Spirito che è Fonte
d'ogni bene e che ha invitato tutti i sitibondi alle sue acque, ha poi soggiunto la suddetta
parola, cioè: Mangiate il bene, e l'anima vostra esulterà nell'abbondanza. Oh, quanto sta
a cuore al nostro Dio il nutrire le anime da Lui create! - Ma qual sarà quel santo cibo
ch'Ei ci porge, e che chiama il bene? Quel cibo, se noi lo consideriamo come pascolo
dell'intelletto è la verità; se lo consideriamo come pascolo del cuore è l'amor divino; se
lo consideriamo come nutrimento e sostegno dell'anima è la grazia unitamente alla pace
e consolazione celeste. - Verità, amore, grazia... oh, il, preziosisimo cibo! E chi ce lo dà?
Lo Spirito Santo. - E quando ce lo dà? Quando ci raccogliamo in divota meditazione. - E
saremo dunque sì stolti e trascurati del nostro bene da non far meditazione?... E siamo
pur quelli che ci lamentiamo d'aver duro il cuore, cieca la mente, e lo spirito arido,
debole, afflitto, scoraggiato! Eppure quella mensa dove ci è dato cibo di salute e di vita,
cioè verità, amore, grazia e consolazione, è apparecchiata davanti a noi... insistente e
amoroso è l'invito che a quella ci chiama... - Qual nome dare al nostro rifiuto, se
chiamarlo follia e ingratitudine sarebbe poco?
Bastino queste brevi riflessioni per indurci ad apprezzare e praticare l'orazione mentale.
Qui non aggiungiamo ordinate meditazioni, chè i divoti possono trovarne in altri
manuali di pietà, ma solo accenniamo alcuni brevi punti, i quali ben considerati, po-
tranno fornire all'anima pia quel pascolo salutare, che lo Spirito Santo chiama il bene
laddove ha detto: Mangiate il bene, cioè: nutrite la vostra mente delle celesti verità e il
cuor vostro di santi affetti per mezzo della meditazione, e l'anima vostra esulterà nell'ab-
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bondanza della grazia e della pace, ripiena di Spirito Santo. Sì: e in altre parole lo
raccomanda anche san Paolo dicendo: Implemiti Spiritu Sancto (Ad Eph. 5. 18).

Meditazioni sui benefizi dello Spirito Santo


LA LUCE DEL DIVINO SPIRITO
Lo Spirito Santo colla luce dei suoi divini splendori illumina la nostra mente nel
conoscimento delle superne verità, e nella scelta dei mezzi che conducono alla salute
eterna. - Felice l'anima che non chiude gli occhi innanzi a sì benefica luce!
Quando quella luce di paradiso venne a rischiarare il tuo intelletto, come la ricevesti, o
anima pia? La secondasti come maestra della tua vita, ovvero la respingesti come
molesta alle tue passioni e alle tue cattive abitudini? Fosti mai uno di quei ciechi che non
vogliono aprire gli occhi innanzi alla luce vivificante del Divino Spirito? Pensa che
siffatti ciechi non potranno poi aprir gli occhi neanche alla beatificante luce del Pa-
radiso, e dovranno piangere eternamente nelle tenebre infernali la loro sciagura.
Ma tu dirai: quando viene quella preziosa luce, affinchè io possa profittarne? - Sappi
dunque ch'essa viene con ogni buona ispirazione; viene colla parola di Dio che
ascoltiamo o leggiamo; viene coi buoni esempi che vediamo; e molto più viene quando
noi divotamente la chiediamo allo Spirito Santo.
IL FUOCO DELLO SPIRITO SANTO
Lo Spirito Santo riscalda, accende e infiamma i cuori col Fuoco del divino amore,
infondendo così nelle anime il germe della santità, il principio della beatitudine eterna. -
Felice chi non estingue quei santissimi ardori con putride acque d'immondi affetti, o con
soverchio attacco ai beni della terra.
Pensa, o anima pia, che il divino fuoco dello Spirito Santo - vuol esser nutrito colle
legna di generosi sacrifizi. Esso tutto abbrucia e consuma ciò che noi con animo sincero
gli sacrifichiamo. E quando avrà consumato ogni affetto men puro, e ripulito l'anima
dalla ruggine dall'amor proprio e d'ogni vizio, essa apparirà così bella come l'oro
purificato nel crogiuolo.
Deh! lasciati sì ben purificare, o anima cristiana, dal fuoco del divino Amore, affinchè tu
non debba poi abbruciare nel fuoco della divina giustizia.
LO SPIRITO SANTO È GUIDA DELLE ANIME
Lo Spirito Santo coll'intima operazione della sua grazia muove le anime a fuggire il
male e a fare il bene, e soavemente le guida per le vie della rettitudine e della santità. -
Felice chi docile e pronto si lascia condurre da Guida tanto sicura!
Anima cristiana, non sentisti forse mai quella dolce mozione, quell'intima amorevole
parola dello Spirito Santo, che voleva guidarti a vita più corretta, più fervorosa, più
santa? E come gli rispondesti? Ah, che forse l'impulso di sfrenate passioni, o l'alletta-
mento dei beni terreni ebbe sul cuor tuo maggior forza che la grazia del Divino Spirito, e
tu invece d'incamminarti per il sentiero della vita, ti sei inoltrata per quello della morte!
Deh! torna addietro! e come il fanciullo ignaro della via da percorrere, cammina sicuro
al fianco di suo padre, così tu, o anima pellegrina, làsciati guidare e condurre dallo
Spirito Santo, se vuoi arrivare all'eterna felicità.
LO SPIRITO SANTO È FORZA DEI DEBOLI
Lo Spirito Santo conforta, sostiene e rianima coloro che a Lui si affidano. - Felice
dunque chi ripone in Lui ogni fiducia, e chi, con vivo desiderio invocandolo, può dire
col Profeta: Os meum aperui, et attraxi Spiritum.
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Ma rifletti, o cristiano, che non meritano i conforti del Divin Paracleto, nè lo attraggono
a sè quelle anime infingarde, che non vogliono sapere di sacrifizi, nè quelle anime
eccessivamente delicate, che pretendono di non sentire il peso della croce. Saresti mai di
queste? Guai a te! che soffrirai inolto e meriterai poco. Lévati dunque generosamente
sopra te stessa, disponiti con amore e con pace ad ogni sacrifizio che da te voglia il
Signore, ed ecco che sarà teco lo Spirito Santo col dono della Fortezza e colle
consolazioni della sua grazia: anzi verrà Ei medesimo in te, e sarà tuo sostegno, tuo
conforto, tua consolazione, tua vita.
LO SPIRITO SANTO ARRICCHISCE LE ANIME DEI SUOI DONI
Lo Spirito Santo arricchisce le anime fedeli di sette preziosissimi Doni che sono come
sette fonti d'acqua purificante e vivificante; come sette faci di luce risplendentissima, e
come sette ricche sorgenti di grazia, coll'aiuto della quale, l'anima che corrisponde
fedelmente, viene a formarsi una preziosa dote di opere sante. Felici coloro che col
soccorso dei sette Doni lavorano ad arricchirsi di meriti!
Ma quei Doni sono tesori nascosti; bisogna farli fruttare colla fedele corrispondenza;
sono armi di salute, ma bisogna adoperarle per combattere in noi e fuori di noi lo spirito
del male, e operare il bene. Chi in ciò noti dispiega una santa attività, va incontro alla fu-
nesta sorte del servo infingardo che sotterrò il talento del suo padrone invece di metterlo
a frutto. - Uno sguardo, anima pia, alla tua vita... Deh! non ti addormentare su cosa tanto
importante quanto la corrispondenza ai preziosi Doni dello Spirito Santo.
LO SPIRITO SANTO RINNOVA LE ANIME
Lo Spirito Santo non solamente rinnova la faccia della terra, ma rinnova anche le anime:
anzi il rinnovamento della faccia della terra non è altro in sostanza che il rinnovamento
delle anime. Ma quali saranno le anime felicemente da Lui rinnovate nella grazia e nella
santità? Solamente quelle che acconsentono a spogliarsi dell'uomo vecchio e a rinascere
a nuova vita.
Or questo spogliamento e questo rinascimento è difficile e doloroso, e non sogliono
acconsentirvi quei cristiani gretti, sensuali e schiavi dell'orgoglio, dell'avarizia o d'altra
passione. Ma l'eterna Verità l'ha detto, e non può essere altrimenti: Bisogna rinascere. E
in qual modo? O ammirabile e dolcissimo mistero della divina grazia! Bisogna rinascere
nello Spirito Santo! O precetto veramente salutare! O rinascimento veramente
desiderabile, nel quale torniamo a formarci, non già nel seno di nostra madre, ma nel
seno dell'Eterno Amore, in quel seno sempre aperto a chi davvero vuol rinascere a santa
vita!
LO SPIRITO SANTO PREGA IN NOI
Lo Spirito Santo si compiace d'essere da noi conosciuto per quegli che ci aiuta nella
nostra debolezza e in ogni nostro bisogno, principalmente poi nel più urgente dei bisogni
nostri, che è quello di ben pregare per ottenere tutte le grazie necessarie alla salute. -
Felice quell'anima che apprezza sì gran benefizio dello Spirito Santo!
Noi, come ne avverte San Paolo, non sappiamo ben pregare, e talvolta neppur sappiamo
che cosa pregare, e talvolta neppur sappiamo che cosa chiedere, ma ecco lo Spirito Santo
che abitando in noi, prende il nostro luogo a e asce sumendo quasi come proprie
«membra la nostra mente e il nostro cuore, li muove, eccita ed u infiamma nell'orazione.
presenu tando con gemiti inenarrabili le a nostre e sue preghiere all'adorabile Trinità» -
Quando un povero supplicante ha chi intercede per lui, se ne consola e spera; e tu, anima
fedele, che hai in te lo Spirito Santo, il quale teco e per te prega e supplica, che puoi
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desiderare di più e di meglio? Oh, quanto ti aiuterà a ben pregare il pensiero che lo
Spirito Santo prega teco! Guardati dunque dal profanare la preghiera con freddezza,
distrazione o diffidenza.

Ammonimento salutare
San Paolo, quel Vaso d'elezione, pieno dello Spirito Santo, che nei suoi scritti sì
mirabilmente lo esalta, esorta caldamente i fedeli a non contristare quel Dio Amore,
senza il quale non possiamo far nulla di bene, e col quale possiamo arrivare all'apice
della perfezione. Non vogliate contristare lo Spirito Santo, ci dice agli Efesini: e lo
Spirito Santo si contrista col preferire la soddisfazione delle proprie voglie alle divine
ispirazioni, col secondare lo spirito mondano anzichè lo spirito del Vangelo, e con ogni e
qualunque infedeltà e offesa di Dio.
Chi possiede un fedele amico dal quale riceve sempre del bene, si guarda certamente dal
contristarlo e dal contradirgli, e ciò per effetto di riconoscenza e per proprio interesse.
Queste due ragioni dovrebbero tener bene in guardia anche noi, per evitare tutto ciò che
può contristare l'ottimo degli amici che è lo Spirito Santo, al quale dobbiamo esser grati
d'innumerevoli benefizi, e senza il cui aiuto noi siamo perduti.
Alle riferite parole l'Apostolo ne aggiunge altre che indicano essere il cristiano cosa al
tutto dello Spirito Santo. Ecco quelle parole: in quo signati estis. E poichè il suggello
indica proprietà sulla cosa suggellata, però è chiaro che avendo noi ricevuti nel Bat-
tesimo e nella Cresima il suggello del Divino Spirito, siamo cosa sua, e quindi gli
dobbiamo perfetta sommissione in tutto e sempre.
Anima cristiana, non ti consola quel prezioso suggello che ti consacra al Divino Amore
siffattamente che tu diventi sua proprietà? Non ti consola appartenergli così
strettamente? - Deh! apprezza tanta sorte; e piuttosto che contristare colla mala
corrispondenza e con peccati lo Spirito Santo, disponiti a soffrire qualunque cosa.
Contrista pure il tuo amor proprio, le tue passioni, il mondo, il demonio; ma non
contristare mai più l'Eterno Amore; e pensa che chi non si tiene collo Spirito Santo sarà
preda dello spirito infernale.

Un cenno sul Sacramento della Confermazione


Si esortano i Genitori, i Maestri e chiunque ha cura dei fanciulli, a leggere attentamente
quanto segue, che gioverà loro per bene apparecchiarli al gran Sacramento della
Cresima.
La Confermazione è un Sacramento istituito da Gesù Cristo, nel quale viene a noi lo
Spirito Santo coll'abbondanza dei suoi doni per renderci perfetti Cristiani, e per aiutarci
a professare coraggiosamente la Fede Cattolica.
Questo Sacramento che conferisce al Cristiano, oltre l'aumento della grazia santificante,
anche il Santificatore stesso delle anime, perfeziona e mantiene in noi quella vita
soprannaturale che ci è conferita nel Battesimo. Nella Confermazione dunque lo Spirito
Santo viene a noi per renderci forti della sua fortezza, saggi della sua sapienza, ricchi dei
suoi doni, santi dalla sua stessa santità: Questo Sacramento ordinariamente si amministra
ai fanciulli circa i sette anni, quando con l'uso della ragione comincia la lotta contro i
nemici spirituali, affinchè ricevano aumento di forza per uscirne vincitori, ed aumento di
lumi e di grazie per andar sempre avanti sulla via della virtù. Questo Sacramento infonde
nell'anima certe abitudini soprannaturali che la conducono a operare santamente, e però
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ad arricchirsi di meriti. Ma il dono dei doni è la carità e il Cresimato la possiede
nell'istessa sua Fonte, perchè lo Spirito Santo che a Lui si dona è l'Amore sostanziale di
Dio.
Essendo la Confermazione un Sacramento per il quale lo Spirito Santo, (che è Dio come
il Padre e come il Figliuolo, e che conduce in noi anche il Padre e il Figliuolo), a noi si
comunica, in noi dimora e spande in noi i suoi tesori d'amore e di grazia, richiede nel
Cresimando divoto apparecchio e convenienti disposizioni; perciò i Genitori cristiani, i
Parroci, i Maestri e le Maestre non tralascino di usare ogni mezzo per ben disporre i
giovanetti e le fanciulline a un Sacramento sì grande, che conferisce loro il carattere di
perfetti Cristiani, e che, ben ricevuto, arricchisce l'anima dei ce
lesti tesori e la dispone a combattere con fortezza e costanza contro i suoi spirituali
nemici.
Della Cresima è ministro ordinario il solo Vescovo e straordinario il Sacerdote che ne ha
la facoltà, o per diritto comune, o per concessione della S. Sede.
Il Vescovo col suo Clero si pro. stra anzi tutto all'Altare e invoca lo Spirito Santo
coll'inno: Veni Creator. Segue l'imposizione delle mani che egli fa sopra tutti i Cre-
simandi per attirare sopra di loro le celesti benedizioni, e per significare che lo Spirito
Santo sta per discendere e riposarsi nelle loro anime colla pienezza della sua grazia.
Dopo questa prima cerimonia che si compie all'Altare, il Vescovo recasi
successivamente presso ciascuno dei Cresimandi, che devono essere inginocchiati, e con
nuova imposizione- della mano fa sopra la fronte di ciascuno l'unzione col sacro Crisma
in forma di Croce, proferendo le parole Io ti segno col segno della Croce e ti confermo
col Crisma della salute, nel nome del Padre e del Figliuolo e dello Spirito Santo. Quindi
ha luogo la cerimonia d'un leggero schiaffo che il Vescovo. dà al Cresimando dicendogli
La t>ace Asia teco; e tal cerimonia ricorda al Cresimando che deve spogliarsi delle
debolezze dell'amor proprio e disporsi a soffrire con calma e con nobile coraggio i
disprezzi e le persecuzioni del mondo e sopportare la Croce con pazienza e, costanza.
Segue infine la benedizione del Vescovo, cui debbono assistere tutti i Cresimati.
Il Cresimando deve avere il Padrino se è maschio e la Madrina se è femmina. Questi
durante il Sacramento debbono tenere la mano destra sulla spalla destra del Cresimando.
Altro lor dovere è sorvegliare (se ciò non fanno i genitori) la condotta del figlioccio, e
procurare che duri costante nella via della salute.
Chi riceve il Sacramento della Cresima dev'essere battezzato, deve avere (possibilmente)
l'uso di ragione, dev'essere in grazia di Dio e bastantemente istruito nella dottrina
cattolica.
E' quindi da premettere il Sacramento della Penitenza, e sarà bene fare qualche preghiera
in preparazione, chiedendo al Signore di ricevere degnamente questo Sacramento della
Confermazione, come pure ringraziare il Signore dopo averlo ricevuto. E' da consigliare
anche la rinnovazione delle promesse del Battesimo, del quale la Confermazione è come
il perfezionamento.
Gli effetti che produce il Sacramento della Cresima sono: Fermezza e costanza nella
pratica delle virtù cristiane; aiuti speciali per osservare ad ogni costo la divina legge e
per seguire generosamente la grazia della vocazione: coraggio soprannaturale per af-
frontare i disprezzi dei mondani, e per sacrificare, quando bisognasse, anche la vita.
Questi effetti si ammirano principalmente nei Martiri e in quelle anime generose che
antepongono ad ogni bene temporale la gloria di Dio e il bene eterno.
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Nei tempi Apostolici la Confermazione produceva talvolta anche effetti straordinari; e
San Paolo (i° Cor. 12. 8) ne accenna i principali: dono di profezia, dono dei miracoli,
discernimento degli spiriti, parlare e intendere diverse lingue, ecc.
Ecco ora i doveri del cresimato, il quale, come soldato di Gesù Cristo, deve essere:
1°) Alieno dalle cose del mondo, e fedele al suo Capitano Gesù Cristo, e alle regole della
sua milizia, cioè alle leggi della Chiesa.
Amante della sua bandiera, cioè della Croce, e pronto a onorarla colla vittoria dei rispetti
umani.
3°) Coraggioso nel combattere contro lo spirito mondano, contro l'errore e contro gli
altri nemici della Fede.
4°) Coraggioso nel difendere il suo Re Gesù Cristo, specialmente nella persona del Papa
e dei Sacerdoti.
5°) Coraggioso nel sostenere persecuzioni per il suo Dio, se di tanto venga onorato.
6°) Coraggioso nel combattere anche in se medesimo tutto ciò che si oppone allo Spirito
di Dio, e santamente altiero della gloria di esser soldato del più eccellente Capitano,
Gesù Cristo.
7°) Finalmente il Cresimato non deve dimenticare d'avere in sè ricevuto personalmente
lo Spirito Santo, e deve mantenergli special devozione per tutta la vita.

Una paginetta di storia contemporanea ai genitori


Lo spirito inondano, col suo malvezzo di profanare le cose sante, impedisce talvolta che
la divina grazia produca nelle anime i suoi frutti. Perchè ciò si intenda, basta riflettere
alla condotta dei mondani del nostro tempo relativamente al Sacramento della Cresima.
Prima di tutto i genitori trascurano di ben disporre a sì gran Sacramento il cuore dei figli;
ma perdoniamo ciò alla loro ignoranza: quello che non si può perdonare si è il giunger
talora a ingannare la credulità infantile per far credere ai bambini certe sciocche falsità
che li spaventano, e mettono in quelle anime semplici gran paura di questo Sacramento e
di chi lo amministra.
Altri poi all'avvicinarsi della Cresima d'altro non parlano ai loro figli che dei regali che
riceveranno dal padrino e dalla madrina, del pranzo... e alla bambine del nuovo abito e
degli ornamenti che lor si preparano per il giorno della Cresima! Ma una buona parola
per eccitare in quei cuori innocenti il desiderio di ricevere lo Spirito Santo, da certi
genitori non si ode; e neppure qualche riflessione che faccia apprezzar ai bimbi tanta
grazia, o qualche esempio per mostrar loro nei Santi, e specialmente nei Martiri, i
preziosi effetti della Cresima. Sono pur da compiangere quei poveri bambini, figli di
mondani o di stolti, che trascurano di ben disporli alla Cresima, o peggio, scherzano con
essi sopra sì gran Sacramento!
E il giorno della Cresima come si passa? Invece d'un divoto ringraziamento: passeggiate,
divertimenti, visite... Poveri figliuoli! Ma ecco le conseguenze di questo stolto e indegno
procedere.
I bambini anche dopo la Cresima sono testardi e disobbedienti; anche dopo la Cresima
persistono nel disperzzo dei maggiori e negli altri difetti: il padre se ne cura poco e
pensa che, giunto all'età della riflessione, il figlio si correggerà; la madre si lamenta,
sospira, rimprovera; ma si illude essa pure sull'avvenire, aspettando che il figlio si
corregga e metta giudizio da sè. Gli anni intanto corrono veloci, i figli non si
correggono, anzi ne fanno di più grosse: la mamma piange; il padre è serio e taciturno...
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Ma, possibil mai che sieno obbedienti, amorosi e savi quei giovani i quali, per l'incuria e
stoltezza dei genitori, rimasero privi, non solo di accurata istruzione religiosa, ma
perfino di quei superni aiuti, di quei celesti doni che avrebbero potuto ottenere nel
sacramento della Cresima degnamente ricevuto? Chi deve e chi può aiutarli, a moderare
le loro passioni, a compiere i loro doveri e vivere da buoni Cristiani se non la divina
grazia? Ma i genitori gliel'hanno forse procurata la divina grazia? - Tutt'altro! E sono poi
sì ciechi che non vedono onde viene il male...
Imparino almeno a spese altrui quei genitori che hanno i figli ancora in tenera età; li
educhino cristianamente, li avvezzino a pregare, li correggano per tempo e li dispongano
a ricevere santamente e con frutto il gran sacramento della Confermazione.

Sentenze di alcuni Santi sull’eccellenza del Sacramento della Cresima


Non più solamente i Re e i Sacerdoti ricevono la sacra Unzione, ma tutti i fedeli, perchè
ciascuno di essi è membro dell'eterno Re e Sacerdote Gesù. Essendo noi dunque una
stirpe reale e sacerdotale, siamo unti, dopo il Battesimo, affinchè portiamo realmente il
nome di Cristiani (S. Isid. Hisp. i, 2, de Eccl. off. c. 25).
Ogni fedele è fortificato dalla sacra Unzione perchè sappia che non solo è divenuto
partecipe della dignità sacerdotale e reale, ma è stato scelto altresì per combattere il
nemico infernale. (S. Aug. Sent. n. 341).
Tertulliano (de Resurr.) dice che si pongono (nella Confermazione) le mani sul capo,
affinchè l'anima sia illuminata e posta sotto la protezione dello Spirito Santo.
Nel Battesimo lo Spirito Santo c'è dato per distruggere in noi i peccati passati, e nella
Confermazione lo riceviamo per premunirci contro nuovi peccati (S. Petr. Dam. Ser. 1°
de Ded. Eccl.).
Per il Battesimo l'uomo è ammesso nelle file della milizia; e per la Confermazione
acquistiamo le qualità e disposizioni che fanno il vero soldato. Nel Battesimo rinasciamo
alla vita, nella Confermazione acquistiamo forze da sostenere le battaglie (Per conser-
varla). Nel Battesimo siamo purificati, nella Cresima siamo fortificati. (S. Melch. In Ep.
ad Hisp. episc.).
ESEMPI
San Bernardo nella vita di san Malachia, vescovo d'Irlanda, narra come questi assistendo
un giorno Malco, altro vescovo, mentre amministrava il sacramento della
Confermazione, fu testimone della prodigiosa e subitanea guarigione di un giovane
lunatico orribilmente travagliato dal suo male; e tal guarigione avvenne appena il
vescovo gli ebbe imposto le mani e fatto l'unzione sulla fronte. Quel felice Cresimato,
pieno l'animo dello Spirito Santo e risanato perfettamente nel corpo, se ne tornò a casa
sua, cantando inni di ringraziamento.
Raccontasi parimente di Faro, vescovo di Meaux, che tra coloro i quali una volta si
presentarono a lui per esser cresimati trovavasi un giovane cieco. Appena il vescovo gli
ebbe fatto sulla fronte il segno della Croce col Sacro Crisma gli caddero dagli occhi
come delle squame, e il giovanetto rimase perfettamente guarito dalla cecità (Lohn. Bibl.
1. 3g).

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