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Nello scenario politico – economico attuale emerge l’eventualità che la Cina e gli
Stati Uniti si ritrovino in un conflitto che nessuno delle due potenze auspica, ma
nonostante la contrarietà di entrambi i paesi a questa opzione, la possibilità che
questo si verifichi non è da sottovalutare.
I due paesi potrebbero cadere nella “trappola di Tucidide”, concetto coniato dallo
storico Tucidide che fa riferimento specificatamente al celebre conflitto tra la città di
Sparta e quella di Atene e, in particolare, che descrive l’inevitabile
scombussolamento che si genera nel momento in cui una potenza in ascesa minaccia
di spodestare la potenza dominante.
Ciò che ci si chiede oggi a 25 secoli di distanza dall’analisi di Tucidide è: Cina e Stati
Uniti saranno le moderne Sparta e Atene?
Esiste una via per raggiungere una pace tra Pechino e Washington o le visioni delle
due potenze sono troppo contrastanti?
<< La più grande fonte di caos nel mondo di oggi sono gli Stati Uniti >>
Xi Jinping, Marzo 2021
Dalla fine degli anni 2000, tuttavia, i motori dell'ascesa cinese si sono fermati o si
sono invertiti. Per esempio attualmente la Cina è a corto di risorse: l'acqua è diventata
scarsa, e il paese sta importando più energia e cibo di qualsiasi altra nazione, dunque
la crescita economica sta diventando più costosa, ma nonostante ciò entro il 2025 la
Cina prevede di diventare la prima potenza mondiale nel mercato e nei 10 settori
tecnologici di punta tra cui quello delle autovetture autonome, della robotica,
dell’intelligenza artificiale e dell’informatica.
Mettendo da parte le specificazioni riguardo al conflitto prettamente economico,
bisogna soffermarsi innanzitutto sulle differenze culturali tra Stati Uniti e Cina, che il
politologo Graham Allison definisce un vero e proprio scontro tra civilità riprendendo
Samuel Huntington, uno studioso di scienze politiche che sostiene:
“La mia tesi è che in questo nuovo mondo, l’origine principale del conflitto non sarà
anzitutto ideologica o economica. Le maggiori divisioni all’interno dell’umanità
saranno di di tipo culturale. Lo scontro delle civiltà dominerà la politica globale”
Samuel Huntington “The clash of Civilizations”
In passato la politica verso la Cina era sostenuta dalla convinzione che la Cina si
sarebbe liberalizzata o, come minimo, sarebbe diventata meno autoritaria, prendendo
il suo posto nell'ordine internazionale come un partner piuttosto che un concorrente.
Questa convinzione riguardo la transizione della Cina, come sostiene Huntington
proviene da una costante, quasi millenaria, convinzione americana che la democrazia
liberale sia la migliore forma di governo che alla fine vincerà sulle altre. Un esempio
lampante di questa concezione si riscontra in un commento di Biden riferito a Xi
Jinping durante il suo primo congresso:
Joe Biden
Da qui ne diverrebbe una “civiltà universale”, così definita da Huntington, ossia una
visione occidentale direttamente in contrasto con il cosiddetto particolarismo della
maggior parte delle civiltà asiatiche. L’occidente crede che un insieme fondamentale
di valori, come l’individualismo, il liberalismo, l’uguaglianza, la libertà, la
democrazia, il libero mercato dovrebbero essere accolti da tutta l’umanità. Al
contrario, le culture asiatiche apprezzano l’insieme di valori e credenze a loro
peculiari che li contraddistinguono dagli altri.
Di conseguenza, il fallimento dei paesi del Medio Oriente nel seguire questo modello
non è tanto una questione di essere meno civilizzati o moralmente retrogradi, ma uno
scontro tra visioni fondamentali del mondo con idee che sono contraddittorie nel loro
insieme.
Huntington sostiene che la Cina e i paesi di influenza cinese condividono una comune
visione del mondo confuciana. Le culture confuciane pongono l'autorità, la gerarchia,
l'armonia e la subordinazione dell'individuo alla società come presupposti culturali
centrali. Questo, naturalmente, è in netto contrasto con la devozione americana alla
libertà, all'uguaglianza, alla democrazia e all'individualismo. Mentre le società
confuciane pongono grande enfasi sulla costruzione del consenso e sul “salvarsi la
faccia”, gli americani apprezzano l'auto-espressione, il dibattito e la critica come
mezzo per mandare avanti la società.
Per il successo della relazione USA-Cina, ci sono alcune cose che richiedono
attenzione: Gli Stati Uniti dovrebbero lavorare in cooperazione con la Cina come
partner uguali. Il confronto di soft power e hard power tra gli Stati Uniti e la Cina ha
tutte le caratteristiche di una guerra commerciale globale in cui entrambi i paesi
sembrano essere disposti a combattere ad ogni costo per dominare e modellare
l'ordine internazionale quindi uno scontro potrebbe essere inevitabile.