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LA DISTANZA DELLA LUNA - ITALO CALVINO

Una volta, la Luna era molto vicina alla Terra. Sono state le maree che a poco a poco l’hanno
spinta lontano.
Lo so bene! -ha esclamato il vecchio Antonio, -voi non ve ne potete ricordare ma io sì.
5 L’avevamo sempre addosso, la Luna, smisurata. Se non abbiamo mai provato a salirci? E
come no? Bastava andarci proprio sotto con la barca, appoggiarci una scala e salire su.
Il punto dove la Luna passava più basso era il lago degli Scogli di Zinco. Andavamo con quelle
barche a remi che si usavano allora, tonde e piatte. Ci si stava in parecchi: io. il capitano, la
bella Valeria di cui ero perdutamente innamorato, mio cugino il sordo, e alle volte anche il
10 piccolo Mario che allora avrà avuto dodici anni. L’acqua era in quelle notti calmissima,
argentata che pareva mercurio, e i pesci, che non potendo resistere all’attrazione della Luna
venivano tutti, e anche i polpi e le meduse colore zafferano.
Il nostro lavoro era così: sulla barca portavamo una scala: uno la reggeva, uno saliva
in cima, e uno ai remi spingeva fino ad arrivare proprio sotto la Luna; per questo bisognava
15 che si fossi in tanti. Quello in cima alla scala, quando la barca si avvicinava alla Luna, gridava
spaventato: -Alto! Alto! Mi prendo una testata! -Era l’impressione che dava, a vedersela
addosso così immensa. In realtà, dalla cima della scala si arrivava a toccarla tendendo le
braccia in alto. Non sospettavamo ancora che si stesse allontanando.
La Luna aveva una forza che ti stramprava te ne accorgevi in quel momento di
20 passaggio: bisognava tirarsi su di scartto, con una specie di capriola, afferrarsi alle scaglie,
lanciare in su le gambe, per ritrovarsi in piedi sulla Luna. Visto dalla Terra sembravi capovolto,
ma per te era a solita posizione di sempre, e l’unica cosa strana era alzare gli occhi e vedere
la cappa del mare luccicante con la barca e i compagni capovolti.
Ora voi mi chiederete cosa diavolo andavamo a fare sulla Luna, e io ve lo spiego.
25 Andavamo a raccogliere il latte, con un grosso cucchiaio. Il latte lunare era molto denso, come
una specie di formaggio. Si formava per la fermentazione di diversi corpi e sostanze di
provenienza terrestre che volavano su dalle praterie e foreste e lagune dove la Luna passava
vicina. Era composto essenzialmente di: vegetali, lenticchie, miele, uova, pollini, sostanze
gelatinose, resine, pepe, sali minerali, materiali di combustione.
30 La difficoltà era come mandare il latte sulla Terra, Si faceva così: ogni cucchiaiata
veniva lanciata in su, manovrando il cucchiaio come una catapulta, con due mani. Il latte
volava e se il tiro era abbastanza forte cadeva sul soffitto, cioè sulla superficie marina. Una
volta là, restava a galla e tirarla su dalla barca era poi facile. Io non ero bravo a lanciare il
latte, certe volte la cucchiaiata non riusciva a vincere l’attrazione lunare e mi ricadeva in un
35 occhio.
Ma una notte è cambiato tutto. Certo c’era qualcosa d’insolito quella notte. La
superficie del mare, invece di essere tesa come sempre quando era lunapiena, ora pareva
restarsene allentata, come se la calamita lunare non esercitasse tutta la sua forza. E la luce
non era la stessa degli altri pleniluni. Anche i compagni lassù si sono resi conto di quello che
40 stava succedendo, infatti hanno alzato verso di noi i loro occhi impauriti. E dalle loro bocche
e dalle nostre, nello stesso momento, è uscito un grido: - La Luna si allontana!
Non si era ancora spento questo grido, che sulla Luna abbiamo visto mio cugino,
correndo. Non sembrava spaventato, e nemmeno stupito: ha messo le mani al suolo
buttandosi nella sua capriola sempre, ma stavolta dopo essersi lanciato in aria è rimasto lì,
45 sospeso, come già era successo al piccolo Mario, ha volteggiato per un momento tra Luna e
Terra, si è capovolto, poi con uno sforzo delle braccia come chi sta nuotando, con insolita
lentezza, verso il nostro pianeta.
Dalla Luna la bella Valeria si è messa a seguire il suo esempio. Nessuno, neppure il
capitano, pensava più a portare nelle barche il latte lunare raccolto. Ma Valeria aveva già
50 aspettato troppo. la distanza era difficile da attraversare; ha cercato di imitare il movimento di
mio cugino, ma è rimasta sospesa in mezzo al cielo poi è ritornata ancora sulla Luna.
Il mio pensiero era solo di dolore per lei perduta, e i miei occhi hanno guardato verso
la Luna per sempre irraggiungibile, cercandola. E l’ho vista. Era là dove l’avevo lasciata, e non
distingueva bene la forma del petto, delle braccia, dei fianchi, così come ancora la ricordo,
55 così come anche ora che la Luna è diventata quel cerchietto piatto e lontano, sempre con lo
sguardo vado cercando lei.
ESERCIZIARIO
1 Scrivi V per Vero e F per Falso:
a. A raccogliere il latte lunare andavano in quattro e a volte in cinque
b. Quando era pleniluni, l’acqua era molto rilassata
c. Quelli che salivano sulla scala alla Luna bisognava fare una piroetta.
d. Per arrivare dalla scala alla Luna bisognava fare una piroetta
e. Il latte lunare era fatto da prodotti animali che volavano sulla barca
f. Il latte raccolto veniva lanciato direttamente sulla barca
g. Mario è rimasto sulla luna per sempre
h. Il cugino è ritornato sulla barca perché ha fatto un piccolo salto
2 Trova nel testo le parole che significano:
Inverso di direzione (riga 21)
Pieni di paura (riga 40)
Portare via con un movimento violento (riga 19)
Formazioni che ricoprono il corpo dei pesci e dei rettili (riga 20)
Prendere (riga 25)
A cui non si può arrivare (riga 53)
Piroetta che si fa con le mani e la testa a terra (riga 20)
Esserci in molti (riga 8)
Rotonde (riga 8)
Senza misura, non misurabile (riga 5)
Liberarsi rapido (riga 20)
Che produce luce (riga 23)
Rilassata, contrario di tesa (riga 38)
Alla superficie di un liquido (riga 33)
Sorpreso (riga 43)
Corpo magnetizzato (riga 38)

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