Sei sulla pagina 1di 2

La rappresentazione pittorica della “Leggenda dell’Impiccato”, che sarà l’argomento del capitolo

successivo, è densa di significati esoterici e bene testimonia il tessuto culturale gnostico e


neoplatonico che sembra appartenere alle classi dominanti dell’epoca di cui fa parte anche il nostro
Donato Peloso. Questi infatti è un illustre rappresentante della classe dei notai, molto importante in
quegli anni, perché conservava tutti i documenti di vendita, possesso ed eredità di ogni famiglia, in
assenza di un Registro Pubblico.
A questo punto aggiungo una precisazione storica e mi spiego: gli storici comunemente situano
la comparsa della Massoneria in Europa fra il XVII e XVIII secolo, mentre il documento di cui vi
parlerò ora, sicuramente opera di un massone, è almeno risalente ad un secolo prima.
Come dicevo sopra la classe dei notai era ancora molto importante nel XIV e XV sec. ed io ebbi
conferma di ciò, quando casualmente venni in possesso anni fa di fotocopie di atti notarili
conservati nella biblioteca dei Frari a Trento; sono atti vergati in parte in latino in parte in volgare e
riguardano l’attività di notai nella Bassa Valsugana e Tesino; tutti hanno la caratteristica di far
precedere il testo vero e proprio da un piccolo disegno, una sorte di glifo, per identificare il notaio
autore del documento.
Tuttavia in un atto molto importante, redatto a pochi anni di distanza dal 1436 (fra XV e XVI
sec.), il testo è preceduto da un disegno costituito da un piccolo rettangolo contenente delle figure
molto particolari; per meglio visualizzarle dovetti ingrandire il disegno, anche al fine di presentare
ora la loro immagine.
Si scopre così che tali figure rappresentano simboli alchemici, divinatori e massonici,
appartenenti ad una tradizione esoterica ben radicata nella cultura del tempo, almeno un secolo
prima della comparsa storicamente accertata della Massoneria in Europa.
Eppure Tobias Churton, considerato uno tra i più accreditati studiosi del tema della massoneria,
nel suo libro “Le origini esoteriche della Massoneria”in cui, sottolineando il notevole contributo
arabo alla nostra cultura, afferma:” Al centro del contributo arabo si trovano gli ermetici sabei di
Baghdad. E’, inoltre, difficile non concludere che l’influenza sabea aiutò a plasmare la mitologia
degli scalpellini addetti al taglio della pietra durante il Medioevo. Furono gli iniziatori di quel che
oggi chiamiamo massoneria. I primissimi documenti massonici, riconosciuti oggi dalla massoneria
inglese, l’insieme di statuti e regolamenti conosciuti come Old Charges (Vecchie Istituzioni),
vengono datati intorno all’anno 1400…….Inoltre, secondo una notizia attribuibile ad una certa
tradizione risalente all’epoca delle Crociate, alcuni cavalieri ritornarono dall’Oriente con dei
muratori saraceni. Un muratore istruito, proveniente dalla Terra Santa, sarebbe quasi di certo venuto
in possesso della traduzione araba, effettuata dagli intellettuali sabei di Harran e Baghdad, delle
opere tecniche greche sulla geometria.”
Pertanto le ipotesi di questo Autore sui secoli di fondazione della Massoneria in Europa
renderebbero possibile la presenza di simboli massonici nel nostro disegno all’inizio del ‘500.
E vediamo quali sono le straordinarie particolarità del disegno; per prima cosa esso è diviso
verticalmente in due metà, la sinistra occupata da un paesaggio bucolico illuminato dal sole, nella
destra sopra un castello e fortificazioni militari nuvole dense impediscono l’azione benefica della
luce. I due paesaggi sono divisi da una colonna, che può essere identificata con la colonna Boaz,
presente in tutti i templi massonici; attorno alla colonna si attorciglia un serpente che presenta 3
code e che ha la testa del Bagatto, prima lama dei Tarocchi; a lato della cornice in alto a dx appare il
glifo simbolo di Saturno. L’attenta lettura di questo disegno permette al lettore di scoprire i simboli
alchemici, divinatori,astrologici e massonici appartenenti ad una ben radicata Tradizione Esoterica.

LA MAGIA DEL DISEGNO, che suggerisco come esperienze e verifiche solo al lettore
praticante rabdomanzia e radioestesia, ( anche al lettore curioso ….!? )
Il nostro gruppo di studio, utilizzando sempre l’immagine ingrandita del disegno, ha potuto
verificare più volte che essa emette energie di intensità e qualità diverse a seconda del suo
orientamento nel campo magnetico terrestre (nel rispetto delle leggi che regolano l’emissione delle
onde di forma): quando il disegno viene orientato con il lato superiore verso Nord, si forma
tutt’intorno per un raggio di alcuni metri un campo energetico su valori Bovis decisamente alti
(80000 o più); rovesciando il disegno, il campo energetico crolla su valori decisamente negativi
(intorno a 1000); valori intermedi si riscontrano per inclinazioni intermedie. Ricordo l’esperienza
curiosa di un’allieva, ancora poco esperta, che involontariamente sperimentò una forte risposta
bioenergetica caratterizzata da una notte insonne per aver incautamente lasciato il disegno, prima di
coricarsi, vicino al letto; una successiva verifica permise di confermare che il disegno aveva emesso
durante la notte una elevata energia per essere orientato verso Nord. Di fenomeni simili fui spesso
testimone nella mia pratica radioestesica quando l’esposizione per la prima volta a campi energetici
“elevati” provocava nelle persone, in base alla sensibilità psicofisica di ognuno di loro, tutta una
serie di disturbi e malesseri (cefalea, nausea, palpitazione cardiaca,difficoltà di respiro, ecc.) che
fortunatamente si attenuano e poi scompaiono con l’allontanamento da suddetti campi.
La domanda, a questo punto, che mi pongo è: quali sapienti conoscenze poteva possedere chi ha
materialmente eseguito un disegno che a distanza di secoli mantiene caratteristiche atte a produrre
energie che solo la moderna radioestesia è in grado di indagare; e per cortesia, cari lettori, non
invocate il CASO!...

Dott. Mario Dorigato

Potrebbero piacerti anche