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PESARO
CULTURA / SOCIET
CONCEPIRE un ex libris nellepoca del libro digitale, che senso ha? Lidea antica e delicata di personalizzare un volume di una raccolta piccola o grande che sia con una stampa dautore, un marchio che riveli la personalit o i vezzi del collezionista, ormai consegnata alla storia del libro. Nel caso del libro elettroni-
co, il download di un file non concede personalizzazioni, ma forse qualcuno penser anche a creare lex libris digitale per lebook. La tradizione di fare ex libris ad Urbino di lunga data, sicuramente nel Novecento se ne sono fatti un numero impressionante perch la Scuola del Libro ne ha sempre fatto un vanto e motivo di esercitazione per generazioni di allievi. Ecco dunque unidea insolita per celebrare lamore per i libri di Carlo Bo (1911 - 2001) nel centenario della nascita che cade questanno. Una mostra itinerante (tra Urbino, dove stata allestita fino al 25 agosto a Palazzo Petrangolini, in piazza Rinascimento 7, per proseguire poi a Sestri Levante e Milano) propone una raccolta di ex libris dedicati al magnifico retto-
re dellUniversit di Urbino. E un omaggio non solo al letterato, ma anche alla raccolta di centomila volumi che Bo ha fatto nellarco di unintera vita, oggi conservati ad Urbino nella sede della Fondazione Carlo e Marise Bo. CARLO BO amava le edizioni raffinate, tantoch nel gennaio 1991 per i suoi ottanta anni venne pubblicata pure una cartella oggi rara con dodici incisioni di Filippo Alto, Fabio Bertoni, Giorgio Bompadre, Renato Bruscaglia, Adriano Calavalle, Marcello Lani, Mario Logli, Walter Piacesi, Dante Panni, Enrico Ricci, Ernesto Treccani e Renato Volpini. A distanza di venti anni quellidea tornata alla ribalta, con un centinaio di autori che hanno creato lex libris ideale per
Carlo Bo. Litografie, calcografie e serigrafie sono ispirate ai luoghi di Carlo Bo come la sua Sestri Levante, la casa paterna, Urbino e il suo paesaggio, larchitettura e persino la tavola della Citt ideale. I LAVORI dedicati a Carlo Bo, Gli ex libris illustrano e narrano scrive Gastone Mosci nellintroduzione del catalogo , permettono di capire pi a fondo
la sua personalit di scrittore e di artefice dellUrbino del Novecento attraverso la lettura delle sue attivit, che porta principalmente il segno della citt e delluniversit. Negli ex libris troviamo cos il Carlo Bo - duca di Urbino (e quanti per anni hanno detto che era il nuovo Federico da Montefeltro...) nellacquaforte acquatinta di Luciano Ragozzino, ma anche sintetizzato dalla lamina doro che illumina il sigaro presente nellacquaforte di Riccardo Tonti. Gli ex libris fatti oggi, in memoria del magnifico, al quale sarebbero sicuramente piaciuti, possono forse diventare lo spunto per ricordare quanto lo stesso Bo scrisse del suo rapporto con la letteratura e la citt di Urbino nellintervento del 1984 dal titolo Urbinate per sempre. E con
OPERE ITINERANTI Dopo Urbino, la raccolta andr a Sestri Levante e poi Milano
questo bagaglio che sono arrivato un po per caso nella vostra, nostra citt: un letterato troppo sicuro, troppo infatuato dalla sua piccola verit e del tutto inesperto, ignorante di ci che doveva essere la scuola e di come si debba trasmettere la cultura. Ecco dove ho cominciato da capo e mi sono messo a studiare, non pi sui libri ma a contatto di una realt povera, fatta di cose semplici ma molto pi vere di quelle che avevo fantasticato nella mia egoistica e personale biblioteca. Sono due parti della vita che si collegano fra di loro senza scompensi n differenze ma naturalmente, epper Urbino diventata per me un filtro della coscienza, lo strumento per capire che le parole hanno un senso, hanno valore se corrispondono alle cose... Ecco perch tornai a scuola e voltai locchio dai libri alle persone che, nel caso, erano i colleghi, gli studenti e quanti mi assistevano nello svolgimento delle pratiche e collaboravano a far crescere la casa dellUniversit. Oggi sentiamo vivo lo spirito di Carlo Bo, indubbio: con questi ex libris ora lo sentiamo pi vicino. Giovanni Lani
INTELLETTUALE A lato, Carlo Bo con il gatto in una foto di Giancarlo Scalfati. In alto a sinistra, unopera di Riccardo Tonti, sopra xilografia di Mariaelisa Lebordoni; a sinistra il lavoro di Luciano Ragozzino; sotto lex libris di Elsa Florio realizzata su linoleum