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Riassunto

Mentre il narratore e Nuto stavano camminando sullo stradone fuori dal paese, una
creatura che a prima vista sembrava un cane, gli stava andando in contro. Quando la
creatura si avvicinò, il protagonista riconobbe che era Cinto. Cinto, telmente era
spaventato e malconciato, si buttò tra le gamebe del protagonista mungendo come un
cane. Il narratore e Nuto fecero molte domande e lui disse a loro che suo padre aveva
bruciato la casa, aveva ammazzato rosina e la nonna e che voleva ammazzare pure lui.
E aggiunse che appena il padre avvistò il coltello che cinto possedeva in tasca, si
impiccò nella vigna. I ragazzi all'inizio non credero alle parole di Cinto, e quindi
andarono a vedere. Quando giunsero a destinazione l'incendio era finito, sentirono che
c'era puzza di lana, carne e letame bruciato. Le persone vicine, subito dopo che
l'incendio era terminato, andarono a chiamare il maresciallo e diedero una mano. Dopo
aver visto la catastrofe Cinto si sedette sul prato e raccontò, con estrema difficoltà, tutta
la storia. Cinto disse che era venuta la madama della villa che voleva un risarcimento
perché erano stavi già cavati due solchi di patate. Disse che le persone nella casa,
dopo quello detto dalla madame, andarono in confusione. La rosina gridava, il Valino
bestemmiava. Aggiunse che il Valino, dopo aver caricato le merci alla madame, andò in
paese. Quando tornò era nero, s'era messo a gridare con Rosina e con la nonna perché
non avevano raccolto prima i fagioli verdi. Disse che lui in quel momento era pronto per
scappare. Valino picchiò a morte Rosina e stese la nonna con dei calci, disse che
voleva prendere anche lui ma riuscì a scampare. Sentì poi Valino che calciava e di
sfuggita vise una fiamma che il padre aveva acceso, e successivamente il padre andò a
bruciare anche il fienile. Quando più tardi non sentiva più voci provenire nelle vicinanze,
andò a controllare come era la casa e vise Valino che si era impiccato. Dopo aver detto
tutto ai suoi amici Cinto dovette raccontare tutta la storia al maresciallo e gli mostrarono
il padre morto e fecero una raccolta delle cose trovate vicino alla casa e sul prato. Dopo
alcuni giorni si viene a sapere che la madame voleva che Cinto risarcisse il danno fatto
da Valino che ormai era morto. Cinto andò poi dal prete ma il prete rifiutò il funerale
perché, essendo che Valino aveva vissuto una vita di peccati, decise di lasciare la sua
cassa fuori.

Esercizio 1.2

Cinto sempra un personaggio che ha molta forza d'animo e molto coraggio. Cinto viene
a volte paragonato a dei animali, infatti all'inizio del racconto,il narratore lo paragona a
un cane; non che lo pensasse davvero ma perché Cinto in quel momento stava lontano.
Successivamente nel racconto Cinto viene nominato come un capretto. Da questo si
può capire che
Esercizio 1.4

SI potrebbe percepire che la luna e il falò siano simboli di luminosità, e si percepisce


che la "luminosità" del falò potrebbe rappresentare il male perché comunque è stato
fatto un torto a Cinto. E la "luminosità" della luna potrebbe rappresentare la luce di
speranza o la "luminosità" che aiuta i personaggi a vedere al buoio.

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