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La compassione

Seneca, De clementia

Pre-testo
So che presso gli ignoranti la setta degli Stoici ha una cattiva reputazione, perché viene giudicata
troppo dura e incapace di dare buoni consigli a prìncipi e re; le si rimprovera di negare che il saggio
provi compassione e che perdoni. Queste tesi, se considerate di per sé, sono odiose: sembra, infatti,
che non lascino alcuna speranza agli errori umani, e che sottopongano a castigo ogni colpa. Se è
così, che cos’è mai [questa dottrina] che ordina di disimparare l’umanità e chiude completamente il
porto più sicuro che ci sia contro gli assalti della fortuna, quello dell’assistenza reciproca? Ma in
realtà nessuna setta è più benevola e più mite, nessuna è più amante degli uomini e più attenta al
bene comune, al punto di porsi come fine quello di essere utile, quello di essere d’aiuto, e di
provvedere non soltanto a sé, ma anche a tutti in generale e a ciascuno in particolare

Misericordia est aegritudo animi ob alienarum miseriarum speciem aut tristitia ex alienis malis
contracta, quae accidere immerentibus credit; aegritudo autem in sapien- tem virum non cadit; serena
eius mens est, nec quicquam incidere potest, quod illam obducat. Nihilque aeque hominem quam
magnus animus decet; non potest autem magnus esse idem ac maestus. Maeror contundit mentes,
abicit, contrahit; hoc sapienti ne in suis quidem accidet calamitatibus, sed omnem fortunae iram
reverberabit et ante se franget; eandem semper faciem servabit, placidam, inconcussam, quod facere
non posset, si tristitiam reciperet. Adice, quod sapiens casus providet et in expedito consilium habet;
numquam autem liquidum sincerumque ex turbido venit. Tristitia inhabilis ad dispiciendas res, utilia
excogitanda, periculosa vitanda, aeque aestimanda damna; ergo non miseretur, quia id sine miseria
animi non fit.

Post-testo
Tutte le altre cose che voglio facciano coloro che hanno compassione, egli le farà spontaneamente e
con animo elevato: porgerà aiuto alle lacrime altrui, ma non vi parteciperà; tenderà la mano al
naufrago, offrirà ospitalità all’esule, farà l’elemosina all’indigente, non però quell’elemosina
umiliante che getta sprezzantemente la maggior parte degli uomini che vogliono apparire
misericordiosi, mentre provano disgusto per coloro che aiutano ed hanno paura di esserne toccati:
ma donerà come un uomo dà ad un altro uomo qualcosa che appartiene ad un patrimonio comune
[…]

Per i tre quesiti, a risposta aperta relativi alla comprensione e interpretazione, all’analisi linguistica,
stilistica ed eventualmente retorica, all’approfondimento e alla riflessione personale, il limite
massimo di estensione è di 10/12 righe di foglio protocollo. Il candidato può̀ altresì̀ rispondere con
uno scritto unitario, autonomamente organizzato nella forma del commento al testo, purché́ siano
contenute al suo interno le risposte ai quesiti richiesti, non superando le 30/36 righe di foglio
protocollo.

1) Comprensione / interpretazione
Il candidato illustri l’argomentazione presente nel testo.

2) Analisi linguistica e/o stilistica ai fini dell’interpretazione


Il candidato illustri le caratteristiche dell’argomentazione nel brano di Seneca sul piano linguistico
e/o stilistico.

3) Approfondimento e riflessioni personali


Sulla base delle conoscenze e delle letture personali, il candidato rifletta tra il rapporto tra intellettuale
e potere.
L’inutile affannarsi degli uomini
Seneca, De tranquillitate animi

Pre-testo
Il consiglio immediatamente successivo è di non affaticarsi in cose inutile inutilmente, cioè di non
desiderare cose che non si possono conseguire o che, una volta conseguite, facciano capire troppo
tardi, dopo tanta fatica, la vanità del desiderio; cerchiamo dunque che la fatica non sia inutile e
senza risultato o che il risultato non sia inadeguato rispetto alla fatica. Perché è di qui che nasce,
in generale, lo sconforto, se cioè o non si è avuto successo o ci si vergogna del successo stesso.

Circumcidenda concursatio, qualis est magnae parti hominum domos et theatra et fora pererrantium:
alienis se negotiis offerunt, semper aliquid agentibus similes. Horum si aliquem exeuntem e domo
interrogaueris: "Quo tu? quid cogitas?" respondebit tibi: "Non mehercules scio, sed aliquos videbo,
aliquid agam." Sine proposito vagantur, quaerentes negotia, nec quae destinaverunt agunt, sed in quae
incucurrerunt; inconsultus illis vanusque cursus est, qualis formicis per arbusta repentibus, quae in
summum cacumen et inde in imum inanes aguntur. His plerique similem vitam agunt, quorum non
immerito quis inquietam inertiam dixerit. Quorundam quasi ad incendium currentium misereberis:
usque eo impellunt obvios et se aliosque praecipitant, cum interim cucurrerunt aut salutaturi aliquem
non resalutaturum aut funus ignoti hominis prosecuturi, aut ad iudicium saepe litigantis, aut ad
sponsalia saepe nubentis, et lecticam assectati quibusdam locis etiam tulerunt. Dein, domum cum
supervacua lassitudine redeuntes, iurant nescire se ipsos quare exierint, ubi fuerint, postero die
erraturi per eadem illa vestigia.

Post-testo
Pertanto ogni fatica deve avere uno scopo e un fine. Quelli non sono tenuti in movimento da un’altra
attività, ma come i pazzi da false visioni: neppure i pazzi si muovono senza un proposito, ma si
lasciano attirare dall’apparenza di qualcosa di cui la mente perturbata non coglie la vacuità.

Per i tre quesiti, a risposta aperta relativi alla comprensione e interpretazione, all’analisi linguistica,
stilistica ed eventualmente retorica, all’approfondimento e alla riflessione personale, il limite
massimo di estensione è di 10/12 righe di foglio protocollo. Il candidato può̀ altresì̀ rispondere con
uno scritto unitario, autonomamente organizzato nella forma del commento al testo, purché́ siano
contenute al suo interno le risposte ai quesiti richiesti, non superando le 30/36 righe di foglio
protocollo.

1) Comprensione / interpretazione
Il candidato illustri l’argomentazione presente nel testo.

2) Analisi linguistica e/o stilistica ai fini dell’interpretazione


Il candidato illustri le caratteristiche del testo sul piano stilistico e del lessico

3) Approfondimento e riflessioni personali


Sulla base delle conoscenze e delle letture personali, il candidato rifletta sul concetto di displicentia
sui (inquietudine dell’animo) nell’ambito della storia letteraria.
Alessandro Magno oltre i confini del mondo
Seneca, Epistulae ad Lucilium
Pre-testo
Se vuoi svolgere un’attività utile a te e a nessuno gravosa, sgombra l’anima dai vizi. Ci sono molti
capaci di mettere a ferro e a fuoco le città e abbattere difese considerate sicure e inespugnabili per
generazioni; capaci di innalzare trincee fino al livello delle rocche e di sfondare altissimi baluardi
con arieti e altri congegni.

Multi sunt qui ante se agant agmina et tergis hostium graves instent et ad mare magnum perfusi caede
gentium veniant, sed hi quoque, ut vincerent hostem, cupiditate victi sunt. Nemo illis venientibus
restitit, sed nec ipsi ambitioni crudelitatique restiterant; tunc cum agere alios visi sunt, agebantur.
Agebat infelicem Alexandrum furor aliena vastandi et ad ignota mittebat. An tu putas sanum qui a
Graeciae primum cladibus, in qua eruditus est, incipit? qui quod cuique optimum est eripit,
Lacedaemona servire iubet, Athenas tacere? Non contentus tot civitatium strage, quas aut vicerat
Philippus aut emerat, alias alio loco proicit et toto orbe arma circumfert; nec subsistit usquam lassa
crudelitas inmanium ferarum modo quae plus quam exigit fames mordent. Iam in unum regnum multa
regna coniecit, iam Graeci Persaeque eundem timent, iam etiam a Dareo liberae nationes iugum
accipiunt; it tamen ultra oceanum solemque, indignatur ab Herculis Liberique vestigiis victoriam
flectere, ipsi naturae vim parat.

Post-testo
Ma non è esatto che egli voglia andare avanti; egli non può stare fermo, come ogni peso che, spinto
in basso, si ferma solo sul fondo.

Per i tre quesiti, a risposta aperta relativi alla comprensione e interpretazione, all’analisi linguistica,
stilistica ed eventualmente retorica, all’approfondimento e alla riflessione personale, il limite
massimo di estensione è di 10/12 righe di foglio protocollo. Il candidato può̀ altresì̀ rispondere con
uno scritto unitario, autonomamente organizzato nella forma del commento al testo, purché́ siano
contenute al suo interno le risposte ai quesiti richiesti, non superando le 30/36 righe di foglio
protocollo.

1) Comprensione / interpretazione
Come viene valutata la figura di Alessandro Magno nel testo? Prevale ammirazione? Critica?

2) Analisi linguistica e/o stilistica ai fini dell’interpretazione


Il candidato illustri le caratteristiche dell’argomentazione del testo sul piano stilistico e linguistico.

3) Approfondimento e riflessioni personali


Sulla base delle conoscenze e delle letture personali, il candidato rifletta sulla figura di Alessandro
Magno evidenziando: a) il significato del suo progetto politico e le modalità di realizzazione; b) le
conseguenze culturali della sua lunga spedizione in Asia; c) la nascita di una nuova epoca successiva
alla sua morte.

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