Tutto quello che c’è da sapere sulla firma digitale: cos’è, come
funziona, cosa prevede la legislazione italiana, come ottenerla e
quanto costa, applicazioni pratiche
02 Set 2021
Giovanni Manca
consulente, Anorc
Daniele Tumietto
Dottore commercialista
La firma digitale è il risultato di una procedura informatica basata su tecniche
crittografiche che consente di associare in modo indissolubile un numero binario (la
firma) a un documento informatico, ovvero ad un altro insieme di bit che rappresenta
fatti, atti o dati giuridicamente rilevanti. E’ indispensabile per conferire validità legale ai
documenti informatici in una serie di contesti come la sottoscrizione di contratti, di
dichiarazioni o di atti amministrativi nel pubblico e nel privato. In questo articolo
vengono proposte alcune risposte su frequenti quesiti relativi alle firme digitali e alle
loro applicazioni nella pubblica amministrazione e nel privato.
Non è una “semplice” firma elettronica, ma una particolare tipologia che si basa, appunto,
sul sopra descritto meccanismo di chiavi crittografiche. La definizione riportata nel Cad,
Codice dell’amministrazione digitale (articolo 24, dlgs 82/2005):
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Ci sono diversi servizi e software utilizzabili per verificare e (in qualche caso) leggere
un documento pdf firmato digitalmente .p7m.
Con i servizi online Postecert e Infocert è possibile verificare la firma, ma al momento non
risulta più attiva l’opzione per il download/lettura del pdf origitale.
Lettura (oltre che verifica) è possibile farla con il software Dyke di Infocert. ALla fine
della verifica cliccare su Visualizza e scegliere un lettore pdf.
La firma digitale si ottiene dai prestatori di servizi fiduciari presenti in una serie di
elenchi di fiducia gestiti dai singoli Stati membri europei.
Esistono diversi prodotti di firma digitale ed essi sono generalmente costituiti da un
device, solitamente una smart card, che contiene un certificato di firma digitale
rinnovabile ed un dispositivo che serve per leggere la smart card.
Inoltre, sul mercato è possibile trovare da un po’ di anni anche un kit che è costituito da
una chiavetta USB che include il certificato di firma digitale (solitamente inserito in una
sim card poi inserita all’interno della chiavetta.
Infine, esistono dispositivi di firma digitale remota che permettono di firmare documenti,
anche massivamente, grazie alle soluzioni in cloud. Operano mediante dei dispositivi di
firma che sono virtuali e che possono essere accessibili solo mediante sistemi di accesso
“sicuro” con dispositivi fisici che forniscono delle password usa e getta mediante una
chiavetta OTP (simili a quelli utilizzati dalle banche), o app per smartphone o messaggi
sms.
Il navigatore degli elenchi dell’unione europea.
L’elenco dei soggetti qualificati da AgID in Italia
La tabella di orientamento Agid per cittadini e imprese
In pratica, bisogna quindi rivolgersi a uno dei provider qualificati, che in Italia
sono in tutto 18. Eccoli in tabella
Verifica
Tipologie di
Nome firma
firma Indirizzo web
certificatore digitale
digitale
europea
Firma
digitale
Firma
Actalis grafometrica Sì https://www.actalis.it/
Firma
Remota
Firma
Remota
Automatica
Massiva
Firma
digitale
Firma
grafometrica
Firma
Aruba PEC Sì https://www.pec.it/termini-condizioni.aspx
Remota
Firma
Remota
Automatica
Massiva
Certificati di
Banca D’Italia firma ai http://www.bancaditalia.it/
dipendenti
Firma
digitale
Firma
Cedacri Sì http://www.cedacricert.it/cedacricert/it/index.html
biometrica
Firma
remota
Firma
digitale e
servizi di
Comando C4 Validazione
Difesa dello temporale
http://www.pkiff.difesa.it/
Stato Maggiore elettronica
della Difesa qualificata
per il
personale
della Difesa
Consiglio
nazionale
Firma
dottori
digitale agli http://www.certicomm.it/CERFrontend/WebObjects/CERFrontend.w
commercialisti
iscritti
ed esperti
contabili
Firma
digitale e
Consiglio Validazione
nazionale del temporale http://ca.notariato.it/
notariato elettronica
qualificata
agli iscritti
Firma
digitale
Firma
In. Te. Sa http://e-trustcom.intesa.it/
grafometrica
Firma
remota
Firma
digitale
Firma
remota
Firma
Infocert remota Sì https://www.infocert.it/
onthefly
Firma
remota
automatica
massiva
Firma
digitale a
IntesaSanPaolo dipendenti e https://ca.intesasanpaolo.com/scriptIden0/identrus/portal.jsp
clienti della
banca
Firma
remota
Firma
Intesi Group Sì https://www.intesigroup.com/it/
remota
automatica
massiva
Lombardia Firma
https://www.lispa.it/
Informatica digitale
Firma
digitale per https://ca.firmadigitale.lottomaticaitalia.it/RAweb/Strumenti/
Lottomatica
dipendenti e Condizioni.do
clienti
Firma
Namirial Sì http://www.firmacerta.it/
remota
Firma
digitale
NexiPayments Firma Sì https://ca.nexi.it/
digitale
remota
Firma
Poste Italiane Sì http://www.postecert.it/
digitale
Servizi di
Telecom Italia
firma
trust https://www.trusttechnologies.it/
digitale per i
technologies
clienti
Firma
digitale https://www.zucchettistore.it/zstore/cms/contenuto/8-firma-digital
Zucchetti Sì
Firma descrizione.html
remota
Ci sono anche soluzioni particolari, usa e getta, per chi non pensa di usare la firma più di
tre volte l’anno. La firma usa e getta, con Spid, per avere un certificato di firma
utilizzabile una sola volta. Con Namirial costa 2,99 euro.
Uno studio AgID, CIONET, IDC e Aruba riporta che è in corso un boom per la firma
digitale.
Il numero di firme digitali remote nel 2019 in Italia è cresciuto del 55 per
cento sul 2018, a quota 3,1 miliardi.
Nel 2020 i dispositivi attivi di firma digitale (con i relativi certificati
qualificati) hanno superato i 22 milioni.
il 70% degli utenti sono liberi professionisti, il 20% privati cittadini e il
10% aziende.
Il servizio è usato soprattutto per comunicazioni con la PA (28%), per la
sottoscrizione di contratti (24%), per progetti e pratiche edilizie (21%),
per procedure gestionali aziendali (19%), per procedure aziendali (19%) e
per gestire le fatture elettroniche (10%).
IDC ha fatto un sondaggio tra gli utenti e risulta che i vantaggi della firma
sono una maggiore efficienza del business per il 58% degli intervistati; un
accesso rapido a informazioni e documenti per un altro 58%; una
riduzione dei costi per il 44%; una migliore collaborazione per il 35%;
l’adeguamento normativo, sempre per il 35%.