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Fujiko aveva trasalito. Non era mai arrivata a tanto prima, nemmeno nell'abbraccio più appassionato. Non
importa, si disse stoicamente, meglio qualche strano momento di eccentricità che non ricevere la paga dal gai-jin
e non avere denaro per un intero anno di piacere. Vorremmo restare un pò soli”. Cupe considerazioni la
perseguitavano, le tornarono alla mente immagini di fatti e persone che avrebbe voluto dimenticare e soprattutto
lui, il samurai. “Siete sempre intenzionato domani a darmi le informazioni di cui ho bisogno, vero?” A quel
punto lo sentì chiamare dal pianterreno, e con una voce talmente felice: “Angel, svelta, è tempo di andare...
svelta!”. Le ragazze arrivarono di corsa portando sali e asciugamani freddi e si affannarono intorno a Meikin e a
Raiko che cercava di ritrovare il controllo di sé, ansiosa di scoprire quali conseguenze avrebbe avuto per lei
quella faccenda. “Spiacente, ma la data è in codice nell'estremità in alto a sinistra del foglietto” mormorò lui in
risposta. “E' accaduto ieri intorno all'alba. Il tempo era volato e l'emicrania era diventata sempre più intensa.
“Dovete attendere, signora, avere pazienza e attendere” rispose lui esitando e indossando ancora la sua
maschera di inquieta sollecitudine. La porta venne socchiusa e Vargas si affacciò facendo un cenno a McFay e
sussurrandogli qualcosa. Si preparano alla guerra, vero?” Appena pronunciate queste parole si rese conto che lo
sguardo di Meikin era diventato duro come la pietra fissandosi per un istante su Raiko, la quale a sua volta era
arrossita. Ah, pensò allegramente, lo sanno già, e come potrebbe essere diversamente se vanno a letto con gli
odiati gai-jin! Per tutti gli dei, se gli dei esistono, il Gyokoyama deve essere messo al più presto al corrente di
tutto quello che sanno. Bene. Hai ragione. Per il momento abbiamo parlato più che a sufficienza di cose serie.
Chiacchieriamo piuttosto dei vecchi tempi e di come vanno gli affari. Come sta tuo figlio?” Quando è
accaduto? Non c'è la data! E' una questione d'onore per la Casa delle Tre Carpe! Meikin assaggiò il delizioso
aveva più spazio intorno a sé e non si sentiva soffocare ritrovò la calma. Sistemando il cappello sul capo vide
che la piuma si era rotta. “Guarda!” Benché lei fosse una fanatica sostenitrice della famiglia Struan aveva al
tempo stesso ereditato il carattere vendicativo del padre, il suo violento bisogno di vendetta. Jamie l'aveva vista
scagliarsi contro il nostromo responsabile della barca che si era capovolta facendo annegare i gemelli e il
secondogenito. La lancia ondeggiò spingendoli uno contro l'altra tra le risate generali e poi scivolò sull'acqua
tra grida e saluti mentre il nostromo compiva la migliore manovra d'attracco della sua vita. “Prendete le gomene,
ragazzi” ordinò, ma non ce ne sarebbe stato bisogno perchè molte mani si erano tese, ansiose di aiutare. “Forse
delle... delle informazioni,” E il demone della folla che a volte compare all'improvviso senza una ragione
apparente altrettanto misteriosamente scomparve. Con calma e fermezza il militare cominciò a forzare un
passaggio. Fujiko aveva trasalito. Non era mai arrivata a tanto prima, nemmeno nell'abbraccio più appassionato.
Non importa, si disse stoicamente, meglio qualche strano momento di eccentricità che non ricevere la paga dal
gai-jin e non avere denaro per un intero anno di piacere. I Complici i nuovi argomenti di discussione, nella Città
Meikin-chan, se lo shoya sapesse che posso rifornirmi di questo nettare verrebbe ad assillarmi tutti i giorni!”
“Questa notte andrà da lei. Se vuoi puoi guardarli.” “E' esatto.” Raiko comprendeva il pericolo, tuttavia da
molti anni non si sentiva tanto eccitata. Non si era mai trovata nel mezzo delle questioni politiche della città, ma
la conoscenza di Hiraga e il fatto di averlo sentito parlare degli shishi, e d'aver saputo dallo shoya del legame tra
lui e Ori, le aveva risvegliato l'appetito. “Certamente, signora Struan.” “Lo farei se Norbert si scusasse.” “Ha
promesso che tra pochi giorni porterà una cifra maggiore. Forse altri orecchini.” Le ragazze arrivarono di corsa
portando sali e asciugamani freddi e si affannarono intorno a Meikin e a Raiko che cercava di ritrovare il
controllo di sé, ansiosa di scoprire quali conseguenze avrebbe avuto per lei quella faccenda. I ministri e il
personale delle ambasciate uscivano dalle legazioni: sir William con un'espressione dura, accompagnato da un
sorridente Phillip Tyrer, Michaelmas Tweet con la fronte corrucciata e uno sguardo che lanciava fiamme,
Zergeyev sorridente e vociante, Dmitri che si felicitava a gran voce sventolando una bandiera americana,
Seratard e André divisi tra la felicità che il matrimonio fosse stato celebrato e la stizza per non essere stati
consultati. A cinquanta passi di distanza, in una casetta nascosta nei giardini, Phillip Tyrer era seduto nella
posizione del loto. Appena uscito da un bagno, sazio di cibo e di sakè, era nudo sotto la yukata e in uno stato di
estasi. “D'accordo. Ditegli però che deve essere soltanto un momento... e fatelo entrare subito.” La cordialità di
Gornt riempì l'intera stanza e a Malcolm sembrò di rivedere un vecchio amico. “Champagne?”
E gli equipaggi britannici erano formati da uomini, non da sicofanti! “Sì, padrone.” Ne ha già uno, un
maschio, ma purtroppo suo marito è molto caro!” Meikin scosse il capo e rise. “Grazie, grazie” Jamie annuì.
“Vengo tra un istante. Tai-pan, potete scusarmi? E c'è un messaggio per Ang... per la signora Struan: Seratard
vorrebbe farvi personalmente le sue congratulazioni alla Legazione quanto prima e... Il prete vorrebbe vedere
tutti e due un momento.” “Non saprei, spiacente” rispose lo shoya fingendo una tristezza che non provava. Il
giorno seguente si sarebbe potuto comportare in un altro modo, ma per quella sera doveva fingere ancora e
consentire alle due donne di non perdere la faccia, indipendentemente da quello che pensava della loro stupidità.
Fujiko nel frattempo non faceva che pensare alle parole di Raiko: “Una volgare donna di infimo rango della
Casa del Giglio ha sedotto il nostro signore gai-jin e l'ha allontanato da noi. L'ho richiamato qui a prezzo di
grandi sforzi facendo ricchi doni ai mediatori. Non fallire questa notte perchè potrebbe essere la tua ultima
possibilità di legarlo a noi con corde di seta. Usa qualsiasi mezzo, tutte le tecniche... anche la Luna dietro la
Montagna”. “Aspettate domani con la stessa ansia con cui l'aspetto io?” Gornt lo guardò come se volesse
metterlo bene a fuoco. “Sì. Sarà un altro grande giorno. Una fine e un inizio.” “Abbiamo delle geishe, ma non
al tuo livello. Ci sono delle giovani che potrebbero dimostrarsi adatte.” Raiko sorrise socchiudendo gli occhi nel
ricordare i bei tempi andati. “O forse una maiko?” Meikin ridacchiò e sorseggiò altro brandy. “Sarebbe un
piacevole diversivo e mi farebbe ripensare ai vecchi tempi, Raiko-chan. Mi aiuterebbe a riflettere, a capire se
posso trovare ciò di cui abbiamo bisogno. “Quando si tratta di vini e alcolici sì, non quando si tratta delle loro
“Ciò nonostante credo che troveremo una soluzione che renderà tutti felici. Potreste venire nel mio ufficio
domani a mezzogiorno? La Casa del Signore otterrà soddisfazione, signore, siatene certo!” E poi rivolto a Jamie
sussurrò: “Dirottatelo da un'altra parte”. “I tempi sono difficili ma per fortuna i gai-jin hanno le idee poco
chiare sul valore del denaro. Poi aveva creato una nuova classe di cortigiane, le geishe, istruite nelle arti, che di
regola non erano disponibili per il sesso. Alla stazione di cambio della Tokaidò, Hamamatsu. Nessun errore,
signore, oh no, molto spiacente.” “Ritieni di poter ottenere qualche segreto importante da scambiare con questa
informazione?” Meikin rifletté a lungo. Era stato davvero negligente? Non proprio, aveva pensato all'epoca
McFay come la maggior parte della gente: le tempeste in quella stagione dell'anno scoppiavano improvvise, si
era trattato di uno sfortunato incidente. Inginocchiata accanto a lui Fujiko gli massaggiava con mani sapienti i
muscoli del collo cercando i punti dove il dolore si mescola al piacere. Indossava anche lei una yukata e portava
i capelli sciolti.