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NORME REDAZIONALI PER LA STESURA DEI TESTI Sommario: 1. Abbreviazioni 2. Alfabeti non latini 3. Bibliografia 4. Citazioni 5. Congiunzioni 6.

Corsivo 7. Date 8. Maiuscolo 9. Minuscolo 10. Note 11. Numeri 12. Richiami bibliografici 13. Titoli 14. Trattini 15. Trattini di sospensione 16. Virgolette 17. Vocaboli stranieri 1. Abbreviazioni sempre bene usarle il meno possibile, tranne naturalmente quando si tratti di testi scientifici, tecnici o comunque specialistici. Es.: La mia casa distava dalla sua tre chilometri (e non: tre km o, ancora peggio, 3 km) ma: Il reattore G19 pu avere una velocit di 1000 km/h. Da notare che le abbreviazioni di misura (km, cm, m, mm, dm, l, dl, cl, g, cg, dg, mg) non vanno mai puntate. Le abbreviazioni del tipo sig., dott., prof. e cos via vanno scritte per esteso. Si riportano le abbreviazioni pi citate: articolo/i art., artt. articolo citato art. cit. capitolo/i cap., capp. citato/i cit., citt. confronta cfr. eccetera ecc. (mai preceduto da virgola) edizione ed. edizione citata ed. cit. fascicolo/i fasc.

figura/e ibidem idem illustrazione/i luogo citato nota dellautore nota del redattore nota del traduttore numero/i opera citata pagina/e paragrafo/i seguente/i senza indic. di data senza indic. di luogo sezione/i tabella/e tavola/e traduzione italiana volume/i

fig., figg. ibid. id. ill. loc. cit. [N.d.A.] [N.d.R.] [N.d.T.] n., nn. op. cit. p., pp. par., parr. sg., sgg. s.d. s.l. sez., sezz. tab., tabb. tav., tavv. trad. it. vol., voll.

2. Alfabeti non latini Per la grafia dei nomi o dei termini in lingue che non usano lalfabeto latino, ci si attenga alla traslitterazione dellEnciclopedia Europea Garzanti. 3. Bibliografia 3.1. Norme generali La redazione dovrebbe avere questa successione, anche quando manchi uno qualunque dei dati richiesti: a) Autore: Nome puntato e cognome in Maiuscolo/minuscolo tondo seguito da virgola. Se gli autori sono fino a tre, citarli tutti di seguito inframmezzati da virgola. Se sono pi di tre, si ricorre alla dicitura AA.VV. N.B.: In mancanza di qualsiasi indicazione (ma bisogna insistere perch ci sia), collocare direttamente il titolo dellopera. Se ci sono pi autori ma esiste uno (o pi) curatori, allora si deve segnalare solo il curatore nel modo seguente: Architettura domestica in Gran Bretagna 1890-1939, a cura di D. Calabi, Electa, Milano 1982. b) Titolo: Maiuscolo/minuscolo corsivo sempre. Seguito da virgola. Cercare sempre di riportare il titolo originale di unopera seguito poi dalla traduzione e non direttamente la traduzione. N.B.: Il punto a e il punto b non variano sia che si tratti di citazione di un libro, sia che si tratti di una rivista o periodico. Ma per questi ultimi si passi direttamente da qui al punto f. c) Editore: Maiuscolo/minuscolo tondo seguito da virgola. d) Luogo e data di edizione: Maiuscolo/minuscolo tondo senza virgola di separazione. La citt va sempre citata nella sua versione originale. In mancanza di questi dati sostituire rispettivamente con s.l. e s.d. Es.: O. Calabrese, Garibaldi, Electa, Milano 1982. F. Dal Co, M. Tafuri, Architettura contemporanea, Electa, Milano 1977.

Divinazione e probabilit, a cura di D. Vernant, Einaudi, Torino 1982. AA.VV., Psicologia del vestire, Bompiani, Milano 1967. T. Maldonado, Editoriale, in Casabella, XLI, 121, 1977. M. Tafuri, I five architects, in Id., La sfera e il labirinto, Einaudi, Torino 1980. 3.2. Bibliografia citata in nota Ci si riferisce qui alle note cosiddette bibliografiche, cio a quelle note al testo che, contenendo gi di per s tutte le informazioni bibliografiche, possono esistere autonomamente dalla bibliografia generale. a) Le formule op. cit. o art. cit. possono essere usate solo quando dellautore citato ricorre una sola opera o articolo; diversamente, al titolo abbreviato dellopera o dellarticolo in questione si fa seguire la sigla cit. in tondo. Es.: F. Engels, La situazione... cit., p. 256. N.B.: ovvio che almeno la prima volta lopera deve essere citata al completo, con tutte le informazioni e secondo le regole di cui al paragrafo 7.1. b) Le formule Id. e ibid. si usano dovendo indicare rispettivamente lautore e il titolo di unopera citata nella nota immediatamente precedente, mai in altri casi. 3.3. Bibliografia generale a) Se la bibliografia generale viene redatta in ordine alfabetico, quando uno stesso autore venga citato pi di una volta, allinterno si seguir lordine cronologico. Viceversa, se la bibliografia cronologica, quando uno stesso autore venga citato pi di una volta nello stesso anno, allinterno si seguir lordine alfabetico determinato dal titolo dellopera. b) Le particelle de, von, van, pur non andando posposte, non vengono tenute in considerazione ai fini dellordine alfabetico: a determinarlo sar invece liniziale del cognome vero e proprio. Fanno eccezione solo i casi in cui tali particelle, per motivi di lingua, tradizione..., siano diventate parte integrante del cognome (es. Van Dyck, Van Eyck ecc.). c) I titoli senza autore verranno messi in ordine alfabetico sotto la prima parola che non sia una preposizione o un articolo, senza togliere larticolo o qualsiasi altra particella posta dinanzi alla parola stessa. d) Nella bibliografia finale gli articoli di riviste vanno citati completi di numeri di pagine (cio la pagina di inizio e quella di termine dellarticolo). e) Per la citazione di cataloghi di mostre, si aggiunger la voce catalogo mostra seguita dal nome del curatore. Es.: Hic sunt leones. Disegni fantastici e viaggi straordinari, catalogo mostra, a cura di O. Calabrese, R. Giovannoli, I. Pezzini, Electa, Milano 1983. f) Quando si cita una rivista bisogner specificare nellordine, dopo lautore, il titolo dellarticolo e la rivista stessa (tra virgolette, preceduta da in): serie, annata (numeri romani), parte fascicolo, anno, numeri pagine dove i dati del primo punto possono anche essere omessi, se non esistono o non possibile reperirli, mentre i dati del secondo punto devono sempre essere specificati. Es.: A.M. Brizio, Considerazioni su Giovanni Bellini, in Arte Veneta,III, 1949, pp. 23-39. g) Gli Atti di convegni si considerano sempre come libri antologici. Ma gli Atti di societ, istituzioni, universit, ministeri sono considerati come periodici.

h) Quando si vuole citare lintervento di un autore allinterno di unopera, si dovr sempre specificare il titolo del saggio. Es.: M. T. Cuppini, Larte gotica a Verona nei secoli XIV e XV, in AA.VV.,Verona e il suo territorio, Verona 1969. i) Per la citazione delle voci bibliografiche di dizionari, enciclopedie ecc., dopo lautore e il termine ad vocem si dovr indicare il titolo mantenendo la stessa scrittura presente nel volume considerato: Es.: P. Arrigoni, voce Nuvolone Carlo Francesco, in U. Thieme - F. Becker, Allgemeines Lexikon der Bildenden Knstler, vol. XXV, Leipzig 1931, pp. 540-541. l) Quando si cita la riedizione di unopera, dopo lautore stesso e il titolo andr indicato, tra parentesi tonde, lanno della prima edizione e la citt di pubblicazione, seguito poi dalle solite indicazioni bibliografiche: Es.: R. Longhi, La questione bolognese negli affreschi del Camposanto di Pisa (1931, Firenze), in Opere complete di Roberto Longhi, vol. VI, Lavori in Valpadana, Firenze 1973, pp. 207-226. 4. Citazioni a) La citazione nel testo va tra virgolette inglesi doppie: XXXXXX... b) La citazione nella citazione va tra virgolette inglesi semplici: XXXXXX... c) Quando la citazione rimanda a nota, il richiamo di nota deve venire dopo la chiusura delle virgolette, in numero arabo, sopraelevato a esponente, senza parentesi. Es.: Conobbi il tremolar della marina1 (per la posizione del punto finale si veda anche il paragrafo 17). d) Per le citazioni bibliografiche che rimandano alla bibliografia finale, si vedano i punti 3.2 e 3.3 del paragrafo 3. e) Quando si vuole evidenziare un termine presupponendo la dizione il cosiddetto ovvero ci che gli altri chiamano... si usano le virgolette inglesi doppie. Es.: La nozione kantiana di trascendentale.... 5. Congiunzioni (d eufonica) buona regola limitare il pi possibile luso della d eufonica. Es.: ad esempio; ma: a esempio, in frasi del tipo venire citato a esempio. 6. Corsivo Vanno in corsivo: a) I titoli di libri (vedi paragrafo dedicato alla bibliografia), film, titoli di opere darte. Da notare che riviste, giornali, periodici, titoli di mostre vanno invece tra virgolette. b) Le parole straniere, latine o dialettali, quando non siano entrate a far parte delluso comune in italiano; nei casi dincertezza si preferisca il tondo. Ci vale anche per i testi redatti in inglese, nei quali ovviamente andranno in corsivo le parole straniere, italiano compreso. Si ricordi comunque che una parola straniera, una volta usato il tondo, non pu prendere il plurale della lingua di origine, in quanto la si considera adottata dalla nostra lingua. Es.: i film. Ma: vere e proprie farms. c) I versi di poesie e canzoni. d) I nomi propri di aeroplani, divisioni militari, navi. Es.: Laereo di Lindbergh era lo Spirit of St. Louis. e) Le parentesi, i numeri di nota e le virgolette non devono mai essere in corsivo.

7. Date Normalmente si preferiscono le date nella forma per esteso; nei casi in cui si possono abbreviare, si usa lapostrofo in sostituzione del millennio (a meno che non si tratti di una data doppia, dove il trattino esclude luso dellapostrofo; es.: 1914-18). Es.: il Trecento o anche: il 300 il Quattrocento o anche: il 400 il Cinquecento o anche: il 500 il 1953 ma non: il 53 gli anni cinquanta ma non: gli anni 50 Per le date che indicano anni di particolare importanza storica si ammette la forma abbreviata. Es.: il 48. il 68. Le date complete di giorno, mese, anno si scrivono come segue: il 7 aprile 1954 l11 gennaio 1956 l8 marzo 1972 il 1 dicembre 1960 Ma si scrive: il primo maggio, e non il I Maggio o il 1 Maggio. 8. Maiuscolo Lo si adopera per: a) I nomi che indicano epoche, avvenimenti di grande importanza. Es.: Il Quattrocento, il Risorgimento, il Terziario, il Paleolitico, la Rivoluzione francese b) I termini geografici nei casi in cui stanno a specificare la regione geografica. Es.: LAmerica del Nord (ma: A nord di Milano). La crisi del Medio Oriente (ma: A oriente di Milano). c) I nomi geografici. In quelli composti il nome comune avr liniziale minuscola: il nome proprio lavr maiuscola. Es.: mar Mediterraneo, mar Nero, monte Bianco, lago Maggiore, golfo di Napoli, capo di Buona Speranza d) Gli appellativi e i soprannomi (Lorenzo il Magnifico, Riccardo Cuor di leone). e) I nomi propri di enti, istituti, organizzazioni; i nomi di documenti ufficiali (da notare che solo la prima parola avr liniziale maiuscola). Es.: La Banca del lavoro, il Mercato comune europeo, lAssociazione ciechi, la Triplice alleanza. LIstituto universitario di architettura di Venezia, lUniversit statale di Milano. Bolla doro; Carta del lavoro; Magna charta (sempre in tondo). f) Per le sigle pi note e pi comuni si usa la forma Maiuscolo/minuscolo (anzich il Maiuscolo puntato): Cee, Usa, Urss, Pci, Onu ecc. g) I nomi di palazzi, teatri, locali pubblici (palazzo Madama, cappella Sistina, teatro alla Scala, ospedale Maggiore, stazione Centrale). N.B.: Va precisato che luso del Maiuscolo piuttosto che del minuscolo pu assumere un significato particolare: in genere con il minuscolo si indica ledificio in se stesso, mentre con il Maiuscolo ci si riferisce a esso in quanto istituzione o ente giuridico, e in questo caso deve essere citato per esteso. Es.: Il teatro alla Scala fu costruito da Piermarini. Carlo Maria Badini il sovrintendente del Teatro alla Scala.

h) Santo, santa: quando fanno parte del nome proprio di una chiesa, localit o via. Es.: Nella chiesa di Santa Caterina. Le torri di San Gimignano. Abito in via San Filippo Neri. Notare bene per: Le lettere di santa Caterina. Il martirio di San Sebastiano. In ogni caso, mai sostituire la parola san con labbreviazione s.. invece accettata la forma inglese St.: St. Klaus e quella francese St (non puntato): St Etienne. i) Liniziale del dialogo tra virgolette precedute da due punti. Es.: Disse: Perch? E non: Disse: perch? l) I sostantivi tedeschi, tranne quelli come lager, leitmotiv, ormai entrati nelluso comune della lingua italiana, devono essere sempre a iniziale maiuscola (Ostpolitik, Weltanschauung, Kulturgeschichte ecc.); maiuscole anche le parole come Madame, Monsieur, Lord, Lady, Sir e le abbreviazioni Mme, Mlle, M., Mr., Mrs. ecc. m) Parole come Place, Square, Rue, Quai vanno maiuscole come nella lingua di appartenenza, e cos pure nomi di luoghi o enti stranieri che nella lingua originale vanno scritti con il Maiuscolo (Covent Garden, First National Bank ecc.). Si user la maiuscola anche nella traduzione dei nomi di alcune strade. Es.: La Quinta Strada Ovest. Andranno in maiuscolo pure le cifre della numerazione romana, che si usano nei seguenti casi: n) Nella numerazione progressiva dei secoli; es.: il XVIII secolo. o) Nei nomi di papi, imperatori, es.: Pio XII, Federico II di Svezia. p) Nelle sigle che contraddistinguono le flotte, le flotte aeree, le armate e i corpi darmata; es.: la VI flotta americana (ma: il 6 reggimento, la 3a pattuglia ecc.). 9. Minuscolo Richiedono liniziale minuscola: nomi di popoli, titoli nobiliari, ecclesiastici e accademici, cariche pubbliche, gradi e corpi militari, via, piazza, largo, corso, porta ecc. Sono da notare questi casi, in cui spesso e non necessariamente si vedono usate maiuscole: universit di Milano, liceo Manzoni, duomo di Milano (ma: piazza Duomo), palazzo Madama, villa Torlonia ecc. Si noti in particolare: abitare a porta Ticinese; ma: la stazione di Porta Ticinese. 10. Note Il numero progressivo di nota precede sempre tutti i segni di punteggiatura escluse le virgolette. Il numero di nota sempre a esponente e senza parentesi. Es.: ...; fenomeno mai registrato nei secoli precedenti 4. Quelli pi tardi citati dallagordino Giuseppe Zais4. 11. Numeri Vanno scritti in lettere a esclusione dei casi citati pi sotto. Es.: Vinse tre medaglie. Lho avuto per centomila lire. Le perdite sono aumentate del dieci per cento. Ho diciotto anni. Dopo cento metri era gi stanco. Ma si useranno le cifre nei seguenti casi:

a) Date (Il 21 dicembre 1950). b) Per i numeri indicanti le ore non si pu dare una regola precisa; in generale per tenere presente che nei racconti, nei dialoghi ecc. sar adottata la forma a tutte lettere; nei libri tecnici o specialistici invece si preferir la forma in cifre (Es.: Ci vediamo alle undici e mezzo; ma: Alle 11.30 le irradiazioni erano gialle, alle 13.15 rosse). Questo principio da tener presente anche per le misure (Es.: Mario alto un metro e ottantadue; ma: Con quel nuovo fertilizzante la pianta arriv, dopo tre giorni, a 1,71 m). c) Si scriveranno in numeri arabi gli ordinali (con la a o la o a esponente). Fanno eccezione: le armate, i corpi darmata, le flotte, le flotte aeree, che si scriveranno con cifre romane. Ricordiamo a questo proposito che i numeri romani non vogliono mai lesponente; quindi: Es.: La V flotta americana navigava nelloceano Pacifico; ma: La 5a divisione attacc sulla sinistra. d) I numeri che hanno uno specifico carattere distintivo (numero di matricola, di abitazione, di pagina ecc.) o che corrispondono a un preciso dato geografico. Es.: La matricola 956010. Chi abita al numero 30 di via Fiori Chiari? La pagina 144 la pi interessante. La citt in cui vivo ha 127.600 abitanti. e) Tener presente che nei titoli di paragrafo preferibile adottare i numeri (non le lettere). Numeri e lettere comunque saranno seguiti dal punto, non dalla parentesi, mentre nelle elencazioni si user la parentesi. f) I numeri inferiori al 10.000 vanno scritti senza puntino: 3492 donne su 4000. Invece, per i numeri superiori alle quattro cifre si user il punto di divisione: 10.000, 1.000.000, 100.000.000. 12. Richiami bibliografici Per i richiami bibliografici si vedano i punti 3.2 e 3.3 del paragrafo 3 13. Titoli La forma tipografica di titoli e sottotitoli dei capitoli viene generalmente decisa di volta in volta: il correttore dovr preoccuparsi solo della loro uniformit. Riguardo invece ai titoli di romanzi o altri citati nei testi, notare bene i seguenti esempi: Non: Ne I promessi sposi... Ma: Nei Promessi sposi... Non: Il principale personaggio de La caduta degli dei. Ma: Il principale personaggio della Caduta degli dei. Non: Ci si vuole riferire a La cugina di Patti. Ma: Ci si vuole riferire alla Cugina di Patti. E comunque, in ogni caso, vanno sostituiti ne e de, nella peggiore delle ipotesi, con in e di (se per esempio lautore non accetta la forma da noi preferita). Es.: In I promessi sposi. Il principale personaggio di La caduta degli dei. Stare molto attenti agli articoli per i titoli dei giornali: Il Giorno, ma: Corriere della Sera, ecc. Es.: Ho comprato Il Giorno e il Corriere della Sera. 14. Trattini

Si usano tra due parole formanti un nome composto (sala-stampa, linea Torino-Roma, nordoccidentale). Non si usano con la preposizione latina ex (ex ammiraglio ecc.). Vice, capo, anti, contro ecc. fanno corpo unico con la parola che segue. NON va effettuata in nessun caso la divisione in sillabe delle parole. 15. Trattini medi di sospensione Vanno usati per gli incisi o in sostituzione delle parentesi nel caso di una frase gi tra parentesi. 16. Virgolette Si usano per: testate di riviste, periodici, titoli di mostre; introdurre e chiudere citazioni e pensieri; caratterizzare parole particolari. Quando la chiusura di virgolette coincide con la fine della frase, il punto finale sar: interno alle virgolette nel caso di una frase interamente tra virgolette o di un discorso diretto. Es.: Il capitale non ha come fine, ci ricorda Marx, la soddisfazione dei bisogni, ma la produzione del profitto. Liao a questo punto esclam: Due anni fa il sorvegliante Wang lo avrebbe steso. E poi dicono che la gente non pu cambiare! esterno nel caso di una frase che contenga alcune parole soltanto tra virgolette, oppure nel caso di discorso riferito o indiretto. Es.: Il capitalismo genera le condizioni materiali e le forme sociali necessarie per una ricostruzione economica della societ. Dissi che mi trovavo per caso a passare di l. 17. Vocaboli stranieri Se di uso corrente nella lingua italiana, andranno sempre al singolare e in carattere normale: i film, i leader, il trust. Diversamente, andranno sempre in corsivo e al plurale prenderanno la desinenza della loro lingua.

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