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Pronti per l’Hike?

Il vostro è molto diverso da quello delle altre pattuglie, percorrerete la strada in macchina, il vostro unico
obiettivo deve essere arrivare alla stazione di Pontassieve alle ore 10:00 di domani. Per la notte dovrete
cercare un posto in cui dormire, siate gentili e vedrete che sarete ricambiati. Se chi incontrate lungo la
strada ha bisogno di servizio, siate pronti a servire. Approfittate del tempo libero per riflettere su quello che
troverete scritto al di sotto e girate per le strade del luogo in cui vi fermate per conoscere luoghi e persone.

Detto questo, BUONA STRADA CLAN!

Leti, Fili, Ste

“Viaggiare è come sognare: la differenza è che non tutti, al risveglio,


ricordano qualcosa, mentre ognuno conserva calda la memoria delle
meta da cui è tornato” Edgar Allan Poe
Molto tempo fa, in occasione del campo scuola di secondo tempo, ora CFA, il capo campo
mi chiese cosa fosse per me lo scoutismo. Io risposi con molta semplicità: “Per me lo
scoutismo è come un treno che cammina su un binario “.
Mi chiederete cosa c’entri lo scoutismo con il treno. Ebbene, il treno è una macchina che
trasporta persone e cose, ma per muoversi ha bisogno di un binario formato da due
rotaie. Lo scoutismo, vuoi o non vuoi, trasporta anche esso delle persone e nel treno ci
sono ragazzi, capi e assistenti ecclesiastici.
Il binario costituisce la strada sulla quale lo scoutismo cammina verso mete sempre più
ardite e lontane che la vita presenta. Esso è importantissimo affinché il treno si muova,
ma più importante ancora è l’equilibrio tra le due rotaie che lo formano. Le due rotaie
dello scoutismo sono il cammino di fede e lo scoutismo propriamente detto, i cui principi
fondamentali si trovano nelle intuizioni pedagogiche di Baden-Powell.
Quando è che il treno deraglia o lo scoutismo perde di tono e di freschezza? Quando le
rotaie non sono perfettamente parallele tra loro, quando non sono in perfetto livello, o
quando il treno, non considerando il materiale umano che trasporta e le inevitabili curve
che ci sono lungo il cammino, va troppo veloce. In ultimo, quando una rotaia e più debole
o più forte dell’altra, cioè quando viene meno l’equilibrio tra le parti.
Quante volte si è privilegiato l’aspetto tecnico invece che la fede e quante volte la fede
rispetto allo scouting. Una cosa è certa: lo spirito scout e l’impegno a crescere nella fede
danno il senso e l’equilibrio al cammino scout.
Voglio dire con tutto questo che lo scoutismo è una proposta unitaria, che fede e
scoutismo sono intrisi l’uno dell’altro per formare una sola cosa e nessuna delle due può
prescindere o prevaricare sull’altra, e soprattutto che capi e assistenti non devono
essere chiusi nei loro compiti, ma devono scambiarsi i ruoli con facilità, insomma
parlare lo stesso linguaggio e camminare insieme.
Sarebbe interessante riuscire a trovare un modo pratico per coniugare le tecniche, le
avventure e quant’altro con la fede, senza dover dire “adesso è il momento della tecnica”
o “adesso è il momento della catechesi”.
Vogliamo provare a rifletterci insieme?

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