“Le prospettive simboliche del Rituale di apertura dei Lavori”
Il rituale è costellato di simboli che oltre a trasmettere l’emozione di stare a vivere qualcosa di nuovo, infonde la certezza che si è parte attiva di un sistema di persone che condividono le stesse idee, gli stessi principi, gli stessi obiettivi. Nulla è a caso nel Rituale, partendo dagli arredi di loggia, che sollecitano il desiderio di conoscenza, sino alle le luci delle tre candele, che rappresentano le tre guide che accompagneranno il libero muratore in tutto il suo percorso iniziatico. E ancora: il regolo, il maglietto, lo scalpello, che ricordano metaforicamente l’importanza di usare bene il tempo, di lavorare con dedizione e perseverare nella ricerca interiore. E poi il quadro di Loggia, il compasso, la squadra, il libro della Legge Sacra. In loggia, anche i comportamenti dei fratelli sono simbolici; i loro movimenti, i gesti, le modalità per prendere la parola, per esprimere i propri pensieri, hanno valore di simbolo. In ogni tornata, grazie al Rituale, ciascuno dei presenti vive una “storia” nuova, sempre diversa, in ragione della propria evoluzione interiore e del livello di approfondimento personale; è un “racconto”, quello che si vive nel Tempio, in cui ciascuno dei partecipanti è insieme attore e spettatore. La loggia così vissuta si trasforma in un nuovo mondo, diverso dal mondo profano, nel quale i punti di riferimento e lo scorrere del tempo cessano di esistere, per tramutarsi in grandezze ideali in cui si vive immersi in uno spazio interiore, non fisico, ma psichico.
Fr. Antonio Marchetti∴1
17° giorno del 11° mese dell’anno 6022 V.L. 07.02.2022 E.V.