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A∴G∴D∴G∴A∴D∴U∴

Grande Oriente d’Italia


R∴ L∴ Placido Martini n.899 all’Oriente di Roma

“Le prospettive simboliche del Rituale di apertura dei Lavori”


Il rituale è costellato di simboli che oltre a trasmettere l’emozione di
stare a vivere qualcosa di nuovo, infonde la certezza che si è parte attiva di
un sistema di persone che condividono le stesse idee, gli stessi principi, gli
stessi obiettivi.
Nulla è a caso nel Rituale, partendo dagli arredi di loggia, che
sollecitano il desiderio di conoscenza, sino alle le luci delle tre candele, che
rappresentano le tre guide che accompagneranno il libero muratore in tutto il
suo percorso iniziatico.
E ancora: il regolo, il maglietto, lo scalpello, che ricordano
metaforicamente l’importanza di usare bene il tempo, di lavorare con
dedizione e perseverare nella ricerca interiore.
E poi il quadro di Loggia, il compasso, la squadra, il libro della Legge
Sacra.
In loggia, anche i comportamenti dei fratelli sono simbolici; i loro
movimenti, i gesti, le modalità per prendere la parola, per esprimere i propri
pensieri, hanno valore di simbolo.
In ogni tornata, grazie al Rituale, ciascuno dei presenti vive una “storia”
nuova, sempre diversa, in ragione della propria evoluzione interiore e del
livello di approfondimento personale; è un “racconto”, quello che si vive nel
Tempio, in cui ciascuno dei partecipanti è insieme attore e spettatore.
La loggia così vissuta si trasforma in un nuovo mondo, diverso dal
mondo profano, nel quale i punti di riferimento e lo scorrere del tempo
cessano di esistere, per tramutarsi in grandezze ideali in cui si vive immersi in
uno spazio interiore, non fisico, ma psichico.

Fr. Antonio Marchetti∴1


17° giorno del 11° mese dell’anno 6022 V.L.
07.02.2022 E.V.

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