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Dalle origini
alla fine
della repubblica

ANGELO DIOTTI
SERGIO DOSSI
FRANCO SIGNORACCI

Narrant
LETTERATURA ANTOLOGIA CULTURA LATINA
1
Dalle origini
alla fine
della repubblica

ANGELO DIOTTI
SERGIO DOSSI
FRANCO SIGNORACCI

LETTERATURA ANTOLOGIA CULTURA LATINA

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SOCIETÀ EDITRICE INTERNAZIONALE - TORINO


07587
Coordinamento editoriale: Enrica Varaldi
Progetto editoriale e rircerca iconografica: Enrica Varaldi
Redazione: Chiara Mantegazza, Costanza Motta, Serena Nicolosi
Coordinamento tecnico: Michele Pomponio
Progetto grafico: Piergiuseppe Anselmo
Impaginazione: propagina s.a.s. - Torino
Coordinamento multimediale: Nicola Prinetti
Redazione multimediale: Roberta Ricca

Copertina: L. Alma Tadema, Saffo e Alceo a Mitilene (part.), 1881, Baltimora, Walters Art Gallery

L’opera è frutto del lavoro comune degli autori.


In particolare nel presente volume:
Sergio Dossi ha curato la trattazione del capitolo sulle origini, le schede dei generi letterari relativi alla poesia epica, al teatro, alla poesia lirica, alla satira;
la parte letteraria, i commenti e gli apparati dei seguenti autori: Livio Andronico, Nevio, Plauto, Terenzio, Ennio, la tragedia arcaica, Lucilio, i neòteroi,
Catullo, Lucrezio.
Franco Signoracci ha curato i quadri introduttivi di contesto storico culturale; le schede dei generi letterari relativi alla storiografia, alla retorica e all’o-
ratoria; la parte letteraria, i commenti, gli apparati dei seguenti autori: Catone, Varrone, Cesare, Cicerone, Cornelio Nepote, Sallustio.
Chiara Fornaro ha collaborato alla revisione del testo con matura competenza disciplinare e didattica.
Lucia Franchi Vicerè ha curato la rubrica Le metafore – Arte, Le misteriose nozze Aldobrandini. La comunità si amplia; Portare l’aquila. Le metafore
di Roma e del suo imperium. La villa romana, specchio dell’animo. Maria Monteleone ha curato integralmente la rubrica Le parole e il contributo Le
metafore - Letteratura, La forma dell’onestà. Isabella Tondo ha curato la rubrica Le metafore - Letteratura, Amarsi come fratelli. La famiglia e il suo
immaginario; Toccare con mano. Il corpo e le sue metafore; Dal servizio militare al servitium amoris. La guerra per metafora; Fini, confini e definizioni. Lo
spazio e il confine.
Pierangela Petruzzi ha curato la stesura del Glossario di retorica e stilistica, le Nozioni di prosodia e metrica e il Repertorio degli autori della letteratura greca.

Un particolare ringraziamento va ai docenti che hanno contribuito alla progettazione dell’opera, in particolare alle professoresse Silvia Copello e Laura
Rabuano.

e-9788805257324

© 2016 by SEI - Società Editrice Internazionale - Torino


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Prima edizione: 2016

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si mezzo, compresa stampa, copia fotostatica, microfilm e memorizzazione elettronica, se non
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volume dietro pagamento alla siae del compenso previsto dall’art. 68, commi 4 e 5, della legge
22 aprile 1941 n. 633.
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munque per uso diverso da quello personale possono essere effettuate a seguito di specifica
autorizzazione rilasciata da clearedi, Centro Licenze e Autorizzazioni per le Riproduzioni Edi-
toriali, Corso di Porta Romana 108, 20122 Milano, e-mail autorizzazioni@clearedi.org e sito web
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Indice
MATERIALI DIGITALI
INTEGRATIVI
XIX Narrant rerum scriptores
XXI La trasmissione dei testi classici. Il lavoro filologico, XXI
I canali di trasmissione dei testi, XXII

2 LE ORIGINI VIII-IV secolo a.C.

4 IL CONTESTO Incipit scaricabile dal saggio


La fondazione di Roma
4 Il quadro storico raccontata da Andrea Carandini
4 Il periodo monarchico Prova interattiva di verifica
5 L’istituzione della repubblica
6 Consigli di lettura La fondazione di Roma raccontata da Andrea Carandini

7 Il quadro sociale e culturale


7 Le strutture sociali
9 La lingua
11 PROVA DI VERIFICA STRUTTURATA Le origini
12 Le origini della letteratura latina Video. La religione dei romani
12 Le testimonianze poetiche preletterarie e l’oratoria Un’origine complessa

13 CULTURA Una lingua che canta Prova interattiva di verifica


20 Il teatro italico delle origini
22 La prosa preletteraria
25 Appio Claudio Cieco, uomo di legge e di cultura
26 Bibliografia
27 PROVA DI VERIFICA STRUTTURATA Le origini della letteratura latina

28 L’ETÀ ARCAICA III-II secolo a.C.

30 IL CONTESTO Incipit scaricabile dal romanzo


di S. Vassalli, Terre selvagge
30 Il quadro storico
30 Le guerre di conquista Video. Filosofie a Roma
La filosofia arriva a Roma
31 Consigli di lettura Sebastiano Vassalli, Terre selvagge
32 Tensioni e conflitti interni Prova interattiva di verifica

35 Il quadro sociale e culturale


35 Le conseguenze della conquista
36 La cultura greca e gli intellettuali romani
38 I generi letterari
40 La lingua
41 PROVA DI VERIFICA STRUTTURATA L’età arcaica

IV
Indice

42 GLI AUTORI Video. Le parole dell’arte


La tomba François
42 La prima scrittura letteraria: l’epica e il teatro
42 Livio Andronìco Prova interattiva di verifica
44 CULTURA La tomba François, un manifesto anti romano
47 Gneo Nevio
50 LETTERATURA Mito e storia in Nevio
52 Bibliografia
53 PROVA DI VERIFICA STRUTTURATA La prima scrittura letteraria: l’epica e il teatro

54 GLI AUTORI Video. A teatro


Tito Maccio Plauto
54 TITO MACCIO PLAUTO
Link alla “passeggiata
54 L’autore archeologica” di Andrea
56 L’opera Carandini alla scoperta
56 Il corpus delle commedie del teatro di Marcello
56 I CONTENUTI DELLE COMOEDIAE Invito al saggio breve
58 Forme e contenuti delle fabulae Il carnevalesco tra cultura
antica e medievale (prova
60 LE PAROLE PERSONA scaricabile)
62 I personaggi del teatro plautino
Per studiare un testo
64 I rapporti con il mondo greco Lavoro interattivo su Aulularia,
66 Un mondo alla rovescia vv. 40-66
67 La lingua di Plauto 4 testi antologici aggiuntivi
68 LETTERATURA Le feste dei folli
Prova interattiva di verifica
71 Bibliografia e sitografia
72 Plauto nel tempo

74 PERCORSI ANTOLOGICI
75 1 Una galleria di tipi umani
75 T1 L’avaro Aulularia, vv. 40-66 (LAT/ITA)
80 PERMAMENZE Euclione: il protipo dell’avaro
81 T2 La cortigiana Truculentus, vv. 448-481 (ITA)
82 T3 La vecchia beona Curculio, vv. 96-109 (ITA) testo digitale
82 T4 La matrona onesta Amphitruo, vv. 633-653 (LAT/ITA)
85 CULTURA La donna a Roma e nel teatro di Plauto
86 T5 Il soldato fanfarone e il parassita adulatore Miles gloriosus, vv. 1-78 (ITA)
88 PERMAMENZE Capitano senza coraggio
90 T6 Il servus currens Curculio, vv. 280-295 (ITA)
91 T7 Il servus poeta Pseudolus, vv. 394-414 (ITA)

92 RIEPILOGARE

93 2 L’arte del comico


93 T8Il prologo Trinummus, vv. 1-22 (LAT/ITA)
96 T9Prestatemi la vostra benevola attenzione Asinaria, vv. 1-15 (ITA) testo digitale
96 T10 Un esempio di metateatro Pseudolus, vv. 562-573b (ITA)
96 LETTERATURA L’essenza del comico in Plauto
98 T11 Un equivoco famoso Aulularia, vv. 731-772 (LAT)
102 T12 Un regalo già ricevuto Amphitruo, vv. 787-824 (ITA) testo digitale
103 T13 I simillimi Menaechmi, vv. 351-445 (ITA)
105 T14 Una gemella inventata Miles gloriosus, vv. 415-424 (ITA) testo digitale

V
Indice

106 T15 Il doppio Amphitruo, vv. 271-309; 350-374 (ITA)


108 CULTURA Le paure di Sosia
110 PERMANENZE Il tema del doppio
112 T16 Il gioco linguistico Cistellaria, vv. 203-224 (ITA)
113 T17 L’insulto Pseudolus, vv. 359-369 (ITA)
114 RIEPILOGARE

115 3 Padri e lenoni: rovesciare la realtà Il rovescio della medaglia

116 T18 Un padre disperato Aulularia, vv. 713-726 (LAT)


118 T19 Un padre ingannato Mostellaria, vv. 431-530 (ITA)
121 T20 Le pretese disumane di un lenone Pseudolus, vv. 173-184 (ITA)
122 T21 I lenoni sono odiosi come insetti Curculio, vv. 494-504 (ITA)
122 T22 Un lenone coperto di insulti Persa, vv. 405-426 (ITA)
123 RIEPILOGARE
124 LABORATORIO DELLE CONOSCENZE E COMPETENZE LETTERARIE
124 Mappa concettuale
125 Prova di verifica strutturata
126 Saper analizzare un testo (Aulularia, vv. 67-78)
127 Saper analizzare un testo critico (M. Bettini)
128 Saper analizzare un’opera (Anfitrione)
130 LE METAFORE LETTERATURA Amarsi come fratelli

132 GLI AUTORI


132 PUBLIO TERENZIO AFRO Video. A teatro
132 L’autore Publio Terenzio Afro
133 L’opera Incipit scaricabile dal saggio
133 Cronologia e contenuti delle commedie di M. Lentano, Le relazioni
difficili. Parentela e matrimonio
134 I CONTENUTI DELLE COMOEDIAE nella commedia latina
135 LETTERATURA Un autore impegnato: Cecilio Stazio Per studiare un testo
136 Tradizione e innovazione Lavoro interattivo su Andria,
vv. 1-27
136 LETTERATURA Terenzio e Menandro
3 testi antologici aggiuntivi
140 CULTURA La lingua delle maschere: il Terenzio Vaticano
142 I prologhi Prova interattiva di verifica
143 L’interpretazione del teatro terenziano
144 Consigli di lettura William Beare, I Romani a teatro
146 Lo stile e la lingua
147 Bibliografia e sitografia
148 Terenzio nel tempo

150 PERCORSI ANTOLOGICI


151 1 Il mondo di Terenzio
152 T1 Homo sum Heautontimorúmenos, vv. 53-120 (ITA)
154 T2 Un giuramento d’amore Andria, vv. 236-298 (ITA)
156 T3 Potresti essere felice Phormio, vv. 153-178 (ITA) testo digitale
156 T4 La “filosofia” di un parassita Eunuchus, vv. 232-264 (ITA)
157 T5 Un travestimento riuscito Eunuchus, vv. 571-606 (ITA)
158 RIEPILOGARE
VI
Indice

159 2 Padri e figli: due mondi a confronto


159 T6 Le proteste di un figlio Heautontimorúmenos, vv. 213-229 (LAT)
160 T7 Una gioia insperata Heautontimorùmenos, vv. 410-511 (ITA) testo digitale
161 T8 Una discussione non priva di affetto Andria, vv. 872-903 (ITA)
162 LE PAROLE PATER
164 T9 Due modelli pedagogici a confronto Adelphoe, vv. 26-81 (LAT)
168 CULTURA Tra padri e figli
170 T10 Nella vita non ci sono regole assolute Adelphoe, vv. 806-839 (ITA)

170 RIEPILOGARE

171 3 Accuse malevole


171 T11 Le calunnie di un poeta Andria, vv. 1-27 (LAT/ITA)
175 T12 Lasciate che faccia la mia arringa Hécyra, Prologus I, vv. 1-8; Prologus II, vv. 9-57 (ITA)
176 T13 Le opere di Terenzio non sono sue? Adelphoe, vv. 1-25 (ITA)
177 RIEPILOGARE

178 4 Contro le convenzioni Il rovescio della medaglia

179 T14 Un confronto tra due cortigiane Hécyra, vv. 58-75 (ITA)
179 T15 Una bona meretrix Hécyra, vv. 816-840 (ITA)
180 PERMANENZE Il buon cuore della “donna perduta”
181 T16 È una cortigiana la vera salvatrice Hécyra, vv. 841-880 (ITA) testo digitale
182 T17 Una suocera fuori dagli schemi Hécyra, vv. 577-606 (ITA)
183 T18 Un servus fedele per un pater speciale Andria, vv. 28-50 (ITA)
184 RIEPILOGARE
185 LETTERATURA Una nuova idea di servus

186 LABORATORIO DELLE CONOSCENZE E COMPETENZE LETTERARIE


186 Mappa concettuale
187 Prova di verifica strutturata
188 Saper analizzare un testo (Hécyra, vv. 274-280)
189 Saper analizzare un testo critico (E. Flores)
190 Saper analizzare un’opera (La suocera)

192 GLI AUTORI Prova interattiva di verifica


192 L’evoluzione dell’epica e della tragedia
192 Quinto Ennio
192 Il poeta dai «tre cuori»
193 Una produzione ampia e complessa
196 CULTURA L’humanitas
200 La tragedia arcaica
200 Il “secolo d’oro” della tragedia
201 Il declino del teatro letterario
203 PROVA DI VERIFICA STRUTTURATA L’evoluzione dell’epica e della tragedia

204 GLI AUTORI


204 Catone e la storiografia annalistica Link al documentario in rete
204 L’autore condotto da A. Angela
sulla villa rustica romana
205 L’opera
211 PROVA DI VERIFICA STRUTTURATA Catone e la storiografia annalistica Prova interattiva di verifica

VII
Indice

212 GLI AUTORI


212 Gaio Lucilio e la satira Prova interattiva di verifica
212 L’autore
213 L’opera
214 PERMANENZE Viaggio letterario in Sicilia
217 PROVA DI VERIFICA STRUTTURATA Gaio Lucilio e la satira

218 L’ETÀ DI CESARE 100-31 a.C.


220 IL CONTESTO Prova interattiva di verifica

220 Il quadro storico


220 Le premesse della guerra civile
222 Lo scontro tra le mura di Roma
224 La figura di Cesare: un bilancio
226 Il quadro sociale e culturale
226 Un’epoca di crisi e individualismo sociale e culturale
228 I generi letterari
230 La lingua
230 Una lingua più ricca e più “consapevole”
231 PROVA DI VERIFICA STRUTTURATA L’età di Cesare

232 GLI AUTORI


232 I neoteroi
232 Caratteri generali
235 I poeti
239 Bibliografia

240 GLI AUTORI


240 GAIO VALERIO CATULLO Incipit scaricabile dal saggio
240 L’autore di E. Cantarella, Passato
prossimo
242 L’opera
Incipit scaricabile dal saggio
242 La struttura
di M. Bettini-S. Romano, Il mito
242 LETTERATURA Regole artistiche e principi etici di Arianna
244 Consigli di lettura Eva Cantarella, Passato prossimo Per studiare un testo
Lavoro interattivo su Carmina, 1
247 Consigli di lettura Maurizio Bettini-Silvia Romani, Il mito di Arianna
5 testi digitali aggiuntivi
248 LE PAROLE FIDES
Invito al saggio breve
249 I temi
Baci letterari (prova scaricabile)
250 CULTURA Una ribelle: Clodia-Lesbia
Prova interattiva di verifica
252 CULTURA Fu davvero una “rivoluzione”?
254 Lingua e stile
255 Bibliografia e sitografia
256 Catullo nel tempo

VIII
Indice

258 PERCORSI ANTOLOGICI


259 1 SCEGLIERE LA POESIA
259 T1 La dedica del libellus Carmina, 1 (LAT)
262 T2 Poesia e amicizia Carmina, 50 (LAT)
264 T3 Un elogio all’amico Cinna Carmina, 95 (ITA)
265 T4 Guai a chi tocca Lesbia! Carmina, 40 (ITA) testo digitale
265 T5 Anche Cicerone tra i nemici Carmina, 49 (LAT)
267 T6 Cesare, né bianco né nero Carmina, 93 (ITA)
267 RIEPILOGARE

268 2 L’AMORE
268 T7 L’accendersi della passione Carmina, 51 (LAT)
270 PERMANENZE I sintomi della malattia d’amore
272 T8 Vivere è amare Carmina, 5 (LAT)
274 T9 I baci non bastano mai Carmina, 7 (ITA)
274 PERMANENZE I ragazzi che si amano
276 CULTURA Mille baci
277 T10 Non fa che parlare male di me Carmina, 83 (ITA)
278 T11 A casa di Lesbia Carmina, 2 (LAT)
280 T12 Il passero è morto! Carmina, 3 (LAT)
282 T13 I paradossi d’amore Carmina, 92 (ITA) testo digitale
282 LETTERATURA Foedus e fides: due parole d’amore?
283 T14 Mai nessuna donna Carmina, 87 (LAT/ITA)
284 T15 Promesse al vento Carmina, 70 (LAT)
286 CULTURA Lesbia non è una cortigiana
287 T16 C’è amore e amore Carmina, 72 (LAT)
289 T17 Un pegno di eterno amore Carmina, 109 (ITA) testo digitale
289 T18 Il lamento di Arianna Carmina, 64 vv. 124-201 (ITA)
292 RIEPILOGARE

293 3 IRA E RANCORE


293 T19 Se hai cervello, divora la strada! Carmina, 35 (ITA)
294 T20 Un’antologia da buttare Carmina, 14 (ITA)
296 T21 La villetta di Furio non teme i venti... Carmina, 26 (LAT)
296 T22 Gli dèi ti faranno pentire Carmina, 30 (ITA)
297 T23 Una pessima abitudine Carmina, 12 (ITA) testo digitale
298 T24 Lesbia non è più la mia Lesbia Carmina, 58 (LAT)
299 LETTERATURA Catullo sa essere anche scurrile
299 T25 Un addio con rancore Carmina, 11 (LAT)
303 PERMANENZE Il tòpos letterario del fiore reciso

303 RIEPILOGARE

304 4 Le ombre dell’animo Il rovescio della medaglia

304 T26 I giorni radiosi sono passati Carmina, 8 (LAT)


308 LETTERATURA Il motivo della “nemesi d’amore”
308 T27 Sta male, Catullo Carmina, 38 (ITA)
309 T28 L’affetto perduto nel tempo Carmina, 96 (ITA) testo digitale

IX
Indice

309 T29 Il male che mi consuma Carmina, 76 (ITA)


311 T30 Sono in croce Carmina, 85 (LAT)
312 T31 Addio per sempre Carmina, 101 (LAT)
314 PERMANENZE Il tòpos letterario del compianto funebre

315 RIEPILOGARE
316 LABORATORIO DELLE CONOSCENZE E COMPETENZE LETTERARIE
316 Mappa concettuale
317 Prova di verifica strutturata
318 Saper analizzare un testo (Carmina, 92)
319 Saper analizzare un testo critico (D. Puliga)
320 Saper analizzare un testo critico (P. Fedeli)
321 Saper analizzare un’opera (Liber,r carmi scelti)

322 LE METAFORE ARTE Le misteriose Nozze Aldobrandini


324 LE METAFORE LETTERATURA Toccare con mano

326 GLI AUTORI


326 CAIO GIULIO CESARE Link al documentario RAI,
326 L’autore in rete, con intervista
a Luciano Canfora
329 STORIA Gli “affari” del signor Giulio Cesare
Link al documentario di
330 L’opera archeologia sperimentale sul
330 Consigli di lettura Luciano Canfora, Giulio Cesare. Il dittatore democratico ponte costruito sul Reno.
332 Il De bello Gallico Incipit scaricabile dal saggio
di L. Canfora, Giulio Cesare.
332 I CONTENUTI DEL DE BELLO GALLICO Il dittatore democratico
334 LE PAROLE HOSTIS
Incipit scaricabile
336 Il De bello civili dal romanzo
336 I CONTENUTI DEL DE BELLO CIVILI di L. Canali, Gli ultimi giorni
338 Il Corpus Caesarianum e le opere perdute di Giulio Cesare

338 Consigli di lettura Luca Canali, Gli ultimi giorni di Giulio Cesare Per studiare un testo
Lavoro interattivo su De bello
339 Lo stile Gallico, I, 1
340 Bibliografia e sitografia
4 testi digitali aggiuntivi
341 Cesare nel tempo
Invito al saggio breve
La ferocia dei vincitori
(prova scaricabile)
344 PERCORSI ANTOLOGICI Prova interattiva di verifica
345 1 I mores degli altri: Galli, Germani e Britanni
345 T1 Descrizione della Gallia De bello Gallico I, 1 (LAT)
348 STORIA I Celti
349 T2 L’organizzazione sociale dei Galli De bello Gallico VI, 11; 13, 1-3 (LAT/ITA)
351 T3 I druidi e i cavalieri De bello Gallico VI, 13, 4-11; 14-15 (ITA)
354 CULTURA I misteriosi druidi
355 T4 I sacrifici agli dèi presso i Galli De bello Gallico VI, 16 (LAT)
356 T5 Gli dèi adorati dai Galli De bello Gallico VI, 17 (LAT)
358 T6 Origine mitica dei Galli De bello Gallico VI, 18 (LAT) testo digitale
358 T7 Famiglie e funerali De bello Gallico VI, 19 (ITA) testo digitale
358 T8 I Germani: religione, educazione, economia De bello Gallico VI, 21-22 (ITA)
360 T9 Organizzazione politica e sociale dei Germani De bello Gallico VI, 23 (ITA)
362 CULTURA Il primo romano a oltrepassare il Reno

X
Indice

362 T10 Confronto tra il valore dei Galli e quello dei Germani De bello Gallico VI,
24 (LAT)
365 T11 La Britannia e i suoi abitanti De bello Gallico V, 12 (LAT)
367 STORIA Insula natura triquetra: Cesare sbarca in Britannia
368 T12 Descrizione geografica della Britannia De bello Gallico V, 13 (LAT)
369 T13 I mores dei Britanni De bello Gallico V, 14 (LAT)
370 RIEPILOGARE

371 2 L’avversario e la resa


371 T14 Uno spietato avversario De bello Gallico VII, 4 (LAT)
374 T15 I Romani, da assedianti ad assediati De bello Gallico VII, 79, 1-3; 84-85 (LAT)
375 T16 Le decisioni di Cesare De bello Gallico VII, 86-87 (ITA) testo digitale
376 T17 La vittoria De bello Gallico VII, 88 (LAT)
378 T18 Le ultime parole di Vercingetorìge De bello Gallico VII, 89 (LAT)
379 T19 Le condizioni della resa e la conclusione della campagna
De bello Gallico VII, 90 (ITA) testo digitale
379 RIEPILOGARE

380 3 Parole come spade nella guerra civile


380 T20 Il confronto politico: gli avversari di Cesare De bello civili I, 3-4 (ITA)
383 T21 La posizione di Cesare: il discorso ai soldati De bello civili I, 7 (ITA)
384 T22 Un tentativo di dialogo De bello civili I, 9 (LAT)
386 T23 I pompeiani si spartiscono in anticipo cariche e bottino De bello civili III,
82 (ITA)
387 T24 Il comandante parla all’esercito schierato De bello civili III, 90 (LAT/ITA)
388 STORIA Toni polemici e satirici nel De bello civili
389 T25 Un soldato coraggioso De bello civili III, 91 (LAT)

389 RIEPILOGARE

390 4 Il bellum iustum e il sangue Il rovescio della medaglia


degli sconfitti
391 T26 Le cause della campagna contro i Belgi De bello Gallico II, 1 (LAT/ITA)
393 T27 La strage dei Belgi sconfitti De bello Gallico II, 11 (LAT)
394 STORIA Indifferenza alle critiche e freddezza di fronte ai massacri
396 T28 Il discorso di Critognato De bello Gallico VII, 77 (ITA)
397 CULTURA Le ragioni degli altri
398 T29 Crudeltà verso gli inermi De bello Gallico VII, 78 (LAT)
400 LETTERATURA Il libro nero della conquista

401 RIEPILOGARE
402 LABORATORIO DELLE CONOSCENZE E COMPETENZE LETTERARIE
402 Mappa concettuale
403 Prova di verifica strutturata
404 Saper analizzare un testo (De bello civilii i, 14)
405 Saper analizzare un testo (De bello Gallico vii, 75,1; 76, 4-6)
406 Saper analizzare un testo critico (A. La Penna)
407 Saper analizzare un’opera (La guerra gallica, passi scelti)
408 LE METAFORE ARTE Portare l’aquila
410 LE METAFORE LETTERATURA Dal servizio militare al servitium amoris

XI
Indice

412 GLI AUTORI


412 MARCO TULLIO CICERONE Incipit scaricabile dal saggio
412 L’autore di T. Standage, I tweet
di Cicerone
412 Le vicende biografiche
416 L’opera Incipit scaricabile dal saggio
di E. Narducci, Introduzione
416 Le orazioni
a Cicerone
420 LE PAROLE HONOS
Per studiare un testo
422 LE PAROLE IUS Lavoro interattivo
su Catilinaria I, 1
424 CULTURA Rendere visibile la parola: l’Arringatore
424 Le opere retoriche 5 testi digitali aggiuntivi
426 Consigli di lettura Tom Standage, I tweet di Cicerone Prova interattiva di verifica
426 I CONTENUTI DEL DE ORATORE
428 LETTERATURA I generi dell’oratoria e la struttura dell’orazione
428 Le opere politiche
430 I CONTENUTI DEL DE RE PUBLICA
432 Consigli di lettura Emanuele Narducci, Introduzione a Cicerone
433 Le opere filosofiche
438 LE PAROLE AMICITIA
440 CULTURA Il concetto di humanitas
440 L’epistolario e le opere poetiche
443 Lo stile
445 Bibliografia e sitografia
446 Cicerone nel tempo

448 PERCORSI ANTOLOGICI


449 1 Cicerone e l’arte della parola
449 T1 Contro Verre: l’esordio Actio prima in Verrem I-II (ITA)
451 T2 Il console contro Catilina Catilinaria I, 1 (LAT)
454 CULTURA I processi a Roma
454 T3 Il vuoto intorno a Catilina Catilinaria I, 7 (LAT)
458 T4 Contro Clodia: l’ironia e il sarcasmo Pro Caelio 32-34 (LAT/ITA)
460 T5 Una commovente peroratio…mai recitata!
Pro Milone 92-94; 101-105 (ITA) testo digitale
462 T6L’ultima battaglia Philippica secunda 118-119 (LAT/ITA)
463 T7L’oratoria, sintesi di arte e conoscenza De oratore I, 16-20 (ITA)
464 T8 La potenza della parola De oratore I, 30-34 (ITA)
466 CULTURA Tra retorica e filosofia: le novità del De oratore
467 T9 La poesia nutre l’oratoria Pro Archia poeta 12-13 (LAT) testo digitale

467 RIEPILOGARE

468 2 Cicerone e l’arte della politica


469 T10 Pro Sestio: un progetto politico Pro Sestio XLV, 96-98 (ITA)
470 STORIA La concordia ordinum e il conservatorismo di Cicerone
472 T11 Le tre forme di governo De re publica I, 42-45 (LAT/ITA)
474 T12 Il miglior modello di Stato De re publica I, 69-70 (ITA)
476 T13 Un conservatore moderato De legibus III, 23-25 (ITA) testo digitale
476 PERMANENZE Il Somnium Scipionis, finale “celeste” del De re publica
477 T14 L’incontro con Massinissa De re publica VI, 9 (LAT) testo digitale

XII
Indice

477 T15 L’apparizione di Scipione Africano De re publica VI, 10 (LAT)


478 T16 Il destino eterno dei benefattori dello Stato De re publica VI, 13 (LAT)
480 T17 Il compito dell’uomo e il divieto del suicidio De re publica VI, 15 (ITA)
480 T18 Che cos’è la gloria terrena? De re publica VI, 20 (LAT)
481 CULTURA Il mondo celeste
482 T19 Solo la virtù dona la gloria celeste De re publica VI, 25 (LAT)

482 RIEPILOGARE

483 3 La costruzione di un mondo ideale


484 T20 Perché scrivere opere filosofiche? De divinatione II, 1-2 (ITA)
485 T21 Un seminario di filosofia Tusculanae disputationes I, 7-8 (LAT)
487 T22 La ricerca dell’equilibrio Tusculanae disputationes IV, 36-38 (LAT) testo digitale
487 T23 Una vecchiaia fruttuosa Cato maior de senectute 11 (ITA)
489 CULTURA Essere vecchi a Roma
490 T24 Si può definire l’amicizia? Laelius de amicitia 20, 22 (LAT/ITA)
492 T25 L’amicizia è disinteressata Laelius de amicitia 29-31 (LAT)
493 CULTURA Rifondare l’amicizia
493 T26 Una legge per l’amicizia Laelius de amicitia 40, 42-43 (LAT)
495 T27 Il volto dell’onestà De officiis I, 15-17 (ITA)
496 T28 Non si può ammettere la disonestà De officiis III, 21-23 (LAT)
498 T29 Non c’è contraddizione tra l’utile e l’honestum De officiis III, 35-37 (LAT)
499 PERMANENZE Che cos’è la filantropia?

499 RIEPILOGARE

500 4 Cicerone, un uomo solo Il rovescio della medaglia

501 T30 Una richiesta di aiuto Ad Atticum I, 18, 1-7 (LAT)


502 STORIA Attico, l’amico e l’editore
504 T31 Dall’esilio Ad Atticum III, 3 (LAT)
504 T32 Dolore per la famiglia Ad familiares XIV, 4, 1-3 (LAT)
506 T33 Rimorsi e speranze Ad familiares XIV, 1, 1-2, 5-6 (LAT)
508 T34 “Comprendimi, non rimproverarmi” Ad Attico III, 10 (LAT/ITA)
510 T35 La vita sospesa Ad familiares XIV, 9 (LAT)
511 CULTURA Scrivere lettere a Roma
512 T36 I libri, vecchi amici Ad familiares IX, 1 (ITA)
513 T37 Interpellat fletus Ad Atticum XIII, 15 (LAT/ITA)
514 STORIA Una figlia amata
514 T38 La lettera di Servio Ad familiares IV, 5 (ITA)
516 PERMANENZE Una scoperta straordinaria

517 RIEPILOGARE
518 LABORATORIO DELLE CONOSCENZE E COMPETENZE LETTERARIE
518 Mappa concettuale
519 Prova di verifica strutturata
520 Saper analizzare un testo (Lelius de amicitia, 86-87)
521 Saper analizzare un testo (Ad familiares xvi, 14)
522 Saper analizzare un testo critico (G. Carotenuto; A. Michel)
524 Saper analizzare un’opera (L’amicizia)
526 LE METAFORE LETTERATURA La forma della moralità

XIII
Indice

528 GLI AUTORI


528 TITO LUCREZIO CARO Video. Filosofie a Roma
528 L’autore Epicureismo
528 Notizie biografiche Incipit scaricabile dal saggio
529 L’opera di L. Canfora, Vita di Lucrezio
529 Il genere didascalico Per studiare un testo
532 L’epicureismo a Roma Lavoro interattivo su
533 Il poema sulla natura De rerum natura I, 1-43
534 I CONTENUTI DEL DE RERUM NATURA 2 testi digitali aggiuntivi
535 I temi del De rerum natura
Invito al saggio breve
537 LE PAROLE RELIGIO La peste tra malattia e
metafora (prova scaricabile)
541 LETTERATURA Naufragio con spettatore
542 Scrivere per persuadere Prova interattiva di verifica
544 Consiglio di lettura Luciano Canfora, Vita di Lucrezio
544 Bibliografia e sitografia
545 Lucrezio nel tempo

546 PERCORSI ANTOLOGICI


547 1 «Guardare dall’alto»
547 T1 L’inno a Venere De rerum natura I, 1-43 (LAT)
551 LETTERATURA Lucrezio e gli dèi
553 T2 La deorum opinio De rerum natura V, 1161-1240 (ITA)
555 T3 Epicuro liberatore dell’umanità De rerum natura I, 62-79 (LAT)
558 T4 Ifigenia, vittima della religio De rerum natura I, 80-101 (LAT)
561 T5 La morte è legge comune De rerum natura III, 1024-1052 (LAT)
562 PERMANENZE Ifigenia: breve storia di un mito
565 CULTURA Il significato del ricorso agli Inferi
565 T6 La serenità del sapiente epicureo De rerum natura II, 1-62 (ITA)
567 T7 Gli dèi vivono beati ed estranei alle vicende umane
De rerum natura V, 146-173 (ITA) testo digitale
568 CULTURA Il farmaco dell’anima
569 T8 I lucida carmina De rerum natura I, 921-950 (ITA)
570 T9 La fatica del poeta De rerum natura I, 136-148 (LAT/ITA)
572 RIEPILOGARE

573 2 Il regno della natura


573 T10 L’origine della vita De rerum natura II, 991-1021 (ITA)
574 T11 La diversità di ogni essere De rerum natura II, 342-366 (LAT)
577 T12 Il mondo non è opera di dèi De rerum natura V, 195-234 (ITA) testo digitale
577 T13 Le origini dell’avventura umana De rerum natura V, 925-1010 (LAT)
583 STORIA La visione della storia

584 RIEPILOGARE

585 3 L’amore che travolge


585 T14 L’amore compagno dell’esistenza umana De rerum natura IV, 1058-1072 (ITA)
586 T15 L’amore può travolgere la vita dell’uomo De rerum natura IV, 1121-1159 (LAT)
590 T16 L’amore può anche essere saggio De rerum natura IV, 1278-1287 (ITA)
590 RIEPILOGARE
XIV
Indice

591 4 LA VITA NON È RATIO SERENA Il rovescio della medaglia

591 T17 La vecchiaia del mondo De rerum natura II, 1144-1174 (LAT)
594 T18 Nessuno può sfuggire a se stesso De rerum natura III, 1053-1075 (ITA)
596 T19 L’ambiguità del progresso De rerum natura V, 1105-1135 (ITA)
597 T20 La peste d’Atene De rerum natura VI, 1138-1181; 1225-1287 (ITA)
600 PERMANENZE La peste, un modello letterario

601 RIEPILOGARE
602 LABORATORIO DELLE CONOSCENZE E COMPETENZE LETTERARIE
602 Mappa concettuale
603 Prova di verifica strutturata
604 Saper analizzare un testo (De rerum natura iii, 1 - 22)
606 Saper analizzare un testo critico (N. Flocchini)
607 Saper analizzare un’opera (De rerum natura i)
608 LE METAFORE ARTE La villa romana, specchio dell’animo

610 GLI AUTORI


610 Filologia, antiquaria, biografia
610 Antiquaria e filologia a Roma
610 Marco Terenzio Varrone
613 Cornelio Nepote

616 GLI AUTORI


616 GAIO SALLUSTIO CRISPO Incipit scaricabile dal saggio
616 L’autore di E. Cantarella, I supplizi
capitali
616 Le vicende biografiche
618 L’opera Per studiare un testo
Lavoro interattivo su
618 La scelta della monografia
De Catilinae coniuratione, 5
619 Il De Catilinae coniuratione
619 I CONTENUTI DEL DE CATILINAE CONIURATIONE 3 testi digitali aggiuntivi
622 Consigli di lettura Eva Cantarella, I supplizi capitali Prova interattiva di verifica

623 LE PAROLE AMBITIO


626 LETTERATURA Più che gli eventi, gli uomini
627 Il Bellum Iugurthinum
627 I CONTENUTI DEL BELLUM IUGURTHINUM
629 Le Historiae
631 Lingua e stile
632 Bibliografia e sitografia
633 Sallustio nel tempo

634 PERCORSI ANTOLOGICI


635 1 Il volto dei protagonisti
635 T1 Il ritratto di Catilina De Catilinae coniuratione 5 (LAT)
638 T2 Cesare e Catone a confronto De Catilinae coniuratione 54 (LAT)
640 T3 Sempronia, una donna nella congiura De Catilinae coniuratione 25 (LAT)
641 T4 Metello, un aristocratico onesto e scrupoloso
Bellum Iugurthinum 43 (LAT) testo digitale
XV
Indice

642 CULTURA Sempronia: la decadenza della nobilitas e il sovvertimento dei valori


643 T5 Mario, homo novus Bellum Iugurthinum 63-64 (ITA)
645 T6 Silla, il futuro avversario politico Bellum Iugurthinum 95-96 (LAT/ITA)

647 RIEPILOGARE

648 2 Il De Catilinae coniuratione: la violenza nella storia


648 T7 La corruzione a Roma e la decadenza delle istituzioni
De Catilinae coniuratione 10-13 (ITA)
651 T8 Il seguito di Catilina De Catilinae coniuratione 14 (LAT)
652 CULTURA Una società guasta
654 T9Catilina ordisce la congiura De Catilinae coniuratione 16 (LAT)
656 T10 La congiura viene svelata De Catilinae coniuratione 23 (LAT)
657 T11 Il caos in città; Catilina in senato De Catilinae coniuratione 31 (ITA)
658 STORIA Le ragioni sociali del fallimento di Catilina
660 T12 L’esecuzione dei congiurati De Catilinae coniuratione 55 (LAT/ITA)
661 T13 La battaglia e la morte di Catilina De Catilinae coniuratione 60 (LAT)
662 T14 Il campo di battaglia dopo il massacro De Catilinae coniuratione 61 (LAT)

663 RIEPILOGARE

664 3 Il Bellum Iugurthinum: un’opera divisa in due


665 T15 L’argomento Bellum Iugurthinum 5, 1-3 (LAT)
666 T16 Il ritratto del giovane Giugurta Bellum Iugurthinum 6 (LAT)
668 T17 Giugurta incendia l’Africa e corrompe Roma Bellum Iugurthinum 13 (LAT/ITA)
670 LETTERATURA Giugurta, una figura complessa
670 T18 L’uccisione di Massiva Bellum Iugurthinum 35 (ITA)
672 T19 Mario si prepara alla guerra Bellum Iugurthinum 84 (LAT/ITA) testo digitale
672 T20 Un nuovo modello di esercito Bellum Iugurthinum 86 (LAT)
674 T21 Mario aiutato...dalle lumache! Bellum Iugurthinum 93 (ITA)
674 T22 La conquista del castello Bellum Iugurthinum 94 (ITA) testo digitale
675 T23 Mario torna vincitore Bellum Iugurthinum 114 (LAT)
675 RIEPILOGARE

676 4 Il nemico di Roma Il rovescio della medaglia

677 T24 L’incipit della lettera Historiae IV, 69, 1-2, 5-9 (ITA)
678 T25 O distruggeranno tutto o soccomberanno Historiae IV, 69, 16-23 (LAT)
680 LETTERATURA Dopo le guerre romane

681 RIEPILOGARE
682 LABORATORIO DELLE CONOSCENZE E COMPETENZE LETTERARIE
682 Mappa concettuale
683 Prova di verifica strutturata
684 Saper analizzare un testo (De Catilinae coniurationee 29)
685 Saper analizzare un testo (Bellum Iugurthinum 113)
686 Saper analizzare un testo critico (L. Storoni Mazzolani)
687 Saper analizzare un’opera (La congiura di Catilina, passi scelti)
688 LE METAFORE LETTERATURA Fini, confini e definizioni

XVI
Indice

690 Appendice
692 I GENERI LETTERARI
692 La poesia epica
692 Definizione e origini
692 La trasmissione e la sopravvivenza
692 Iliade e Odissea: il filone “eroico”
693 Formule e modelli
694 L’epica ellenistica
694 L’epica a Roma
695 L’epica dopo Roma
695 Il nuovo volto dell’epica
696 Il teatro in Grecia Video. A teatro
696 Le forme del teatro greco Le origini e le forme 1
La struttura del teatro
697 La tragedia
Video. A teatro
697 Origini e significato della tragedia Le origini e le forme 2
697 Autori della tragedia Tragedia e commedia
698 La commedia
698 Origini e significato della commedia
698 Tipologie, struttura e autori della commedia
699 Il teatro a Roma
699 L’origine e le tipologie
700 Il teatro dopo Roma
700 Nel Medioevo
700 Dal Cinquecento al Settecento
701 Dall’Ottocento a oggi
702 La satira
702 Origine
702 Etimologia
702 I caratteri
703 La satira a Roma
703 Oltre Roma
704 La poesia lirica
704 Definizione e caratteri del genere
704 La poesia giambica
705 La melica monodica
705 La melica corale
706 La lirica a Roma
706 La lirica nel Medioevo
706 Verso la modernità
707 La storiografia
707 Definizione e premesse
707 L’historía e i logografi
707 Erodoto, pater historiae
708 Tucidide, il grande modello
708 I continuatori di Tucidide e la storiografia ellenistica
709 La storiografia greca di fronte a Roma: Polibio
710 Le prime tappe della storiografia latina
710 Eredità greca e originalità latina
711 La retorica
711 Distinzione fra retorica e oratoria
711 Il valore della retorica e dell’oratoria presso i Greci e i Romani

XVII
Indice

711 L’origine della retorica e il pensiero filosofico


712 Lo sviluppo della retorica fino ad Aristotele
712 Gli studi retorici nell’età ellenistica
712 La retorica nell’età imperiale
713 L’oratoria
713 Il “canone dei dieci oratori”
713 La limpida oratoria di Lisia
713 Isocrate e la paideia dell’oratore
714 Oratoria e politica: Demostene
714 Origine e sviluppo dell’oratoria romana
715 Cenni sulla continuazione del genere
716 Glossario di retorica e stilistica
718 Nozioni di prosodia e metrica
720 Repertorio degli autori della letteratura greca
726 Indice degli autori e dei generi letterari

XVIII
Narrant rerum scriptores

La nostra esperienza di lettori delle opere classiche ci fa pensare alla letteratura latina come un rac-
conto ininterrotto, lungo quasi mille anni, dal momento in cui la cultura orale degli antichi abitatori
del Lazio si trasformò in tradizione scritta, innervata e arricchita dalle esperienze dei popoli prima
vicini, poi sottomessi, i Greci sopra tutti; un racconto ricco di poesia, di pathos, di dramma, di me-
ditazione filosofica e abilità retorica, che ha costituito lentamente nello stratificarsi della storia un
modello di bellezza per le generazioni che ne hanno conosciuto le forme e i contenuti.
Per questo motivo abbiamo scelto di intitolare Narrant questa edizione della storia della letteratura
latina, mettendo l’accento sulla dimensione di racconto e di ascolto che ha caratterizzato la prima
trasmissione dell’antica cultura, e quella di scrittura e lettura che ha distinto la letteratura vera e
propria; una narrazione che si rivolge anche a noi, lettori moderni, a distanza di secoli, perché non
accada, come diceva Calvino, che «al mondo esistano soltanto storie che restano in sospeso e si per-
dono per la strada»1.
La via che abbiamo privilegiato – con gli apporti interpretativi che vengono dalla storiografia, dalla
filologia e antropologia – è quella di definire attraverso la lettura dei testi, e anzi partendo da essi, le
specificità della letteratura classica e dei generi antichi, le forme con cui si espresse un gusto e una
tensione comunicativa autentica, nel teatro, nella poesia, nella narrazione in prosa. L’esperienza del-
la lettura diretta dei testi è quindi un passaggio che riteniamo irrinunciabile perché possa formarsi
un personale “patrimonio di memorie” da portare con sé.
Proprio la lettura dei testi implica ancora un passo, lo sforzo della traduzione, quel processo che por-
ta pensieri ed esperienze «al di là» di un confine ideale tra culture. Senza un personale impegno di
comprensione, i testi latini restano inevitabilmente “stranieri”, chiusi nella loro storia; solo il nostro
sforzo di leggere il testo, di entrare nella cultura che lo ha espresso può permettere effettivamente di
comprenderlo e “riscriverlo” nella nostra. Un processo, peraltro, che il nostro mondo sta chiedendo
a tutti di compiere, a diversi livelli, per comprendere ed essere compresi.
Gli antichi non ci immaginavano come destinatari delle loro opere, ma essere invitati dal nostro per-
corso di formazione ad ascoltarli e a intenderli potrà farci accorgere che la nostra distanza dalla cul-
tura romana è ancora piuttosto breve e la loro conoscenza, in definitiva, interessante.

La struttura dell’opera rispecchia in parte la precedente edizione, con alcune significative novità, che
riguardano in particolare due attenzioni, una al testo in sé, rispetto al quale si è scelto di approfondi-
re gli strumenti di comprensione e analisi; una alle permanenze, ovvero agli echi della letteratura e
della cultura latina nella produzione occidentale.

Lo studio della letteratura è introdotto da quadri di sintesi storica, culturale, linguistica (Il conte-
sto) che aprono le sezioni cronologiche in cui si divide, tradizionalmente, il percorso della lettera-
tura. Il tracciato sintetico della storia è aperto da una cronologia completa della letteratura latina,
sulla quale è individuata con una “fascia” più chiara l’area cronologica che si prende in considera-
zione di volta in volta. Gli autori di prosa sono posizionati nella parte superiore, quelli di poesia in
quella inferiore, indicando quindi sempre con immediatezza visiva l’evoluzione della produzione
letteraria e il “punto” in cui si è, e sostenendo i lettori nella “stratificazione” delle loro conoscenze.
Nella trattazione del quadro storico, poi, si è data una certa attenzione anche alla dimensione geolet-
teraria, attraverso due carte affiancate, che pongono a confronto sul territorio di Roma la situazione
politica e quella culturale.

1. I. Calvino, Se una notte d’inverno un viaggiatore, Einaudi, Torino 1979.

XIX
Seguono gli autori, che sono trattati con un dettato chiaro e accessibile, attenzione che questo corso
ha sempre curato nell’esposizione della materia. La trattazione, che è stata integrata e aggiornata
dove opportuno, è conclusa da una sezione dedicata a “L’Autore nel tempo”, cioè all’influenza che
ogni autore ha avuto sulla cultura e sulla letteratura nel corso del tempo, anche in ambiti espressivi
diversi, come l’arte figurativa, il teatro, il cinema ecc.
Nella sezione antologica, che accompagna tutti gli autori maggiori, i testi sono stati organizzati in
percorsi tematici, l’ultimo dei quali, intitolato Il rovescio della medaglia, è dedicato a un lato in
ombra della produzione dell’autore, riguardo la sua personalità, le tematiche trattate o sotteso alle
opere.

Le pagine di approfondimento critico sono state in parte rinnovate e aggiornate, per investigare
aspetti particolari della storia, della cultura o dello specifico letterario latino (Cultura Letteratura
Storia). Viene introdotta in questa edizione della letteratura la rubrica Permanenze, per esaminare
e approfondire un tema che, a partire dalla cultura classica, ha attraversato in forme diverse il mondo
occidentale (per esempio il carnevalesco plautino, il carpe diem oraziano, il mito della Germania nel
Novecento ecc.)

Due rubriche, poi, hanno particolare importanza per noi, Le parole e Le metafore, entrambe dedi-
cate a un’attenzione specifica data ai testi, per cogliere con occhi aperti il significato di alcune delle
parole e delle immagini che la cultura latina ha individuato per rappresentare se stessa. La scelta di
non studiare solo alcune parole significative per la cultura latina, ma di concentrarsi sulla figura della
metafora, trova la sua ragione nel fatto che la metafora esprime attraverso un’immagine un intero
sistema di esperienze e conoscenze, che fanno parte della mentalità e della cultura che le ha prodotte
e le utilizza; e questo avviene sia attraverso i testi scritti, sia attraverso le immagini artistiche. Ecco
perché sono nate le due rubriche Le metafore – Arte, Le metafore – Letteratura, dedicate a quelle
«immagini organizzatrici» di un significato profondo e condiviso dalla cultura latina, che esprimono
un’idea e al tempo stesso propongono un modello cui adeguarsi.

Gli apparati didattici sono stati così progettati:


Q nella trattazione letteraria brevi quadri di sintesi organizzano per parole chiave i contenuti esposti;
Q i testi antologizzati presentano in buona parte analisi dettagliate, le Indicazioni di lettura, realiz-
zate per questa edizione dell’opera, che toccano la struttura, i temi, il lessico e lo stile, le connessio-
ni e il contesto culturale di riferimento per i passi presi in esame;
Q le esercitazioni sono state organizzate con tre modalità: Analizzare il testo (per passi in latino),
Leggere il testo (per passi in traduzione italiana), Per studiare un testo (con passaggi analitici più
scanditi e con uno sviluppo multimediale per evidenziare la struttura sintattica in un testo in prosa,
le figure retoriche e la lettura metrica per un testo poetico);
Q al termine di ogni percorso antologico un’esercitazione di sintesi e di rielaborazione richiede di
tornare sui contenuti dei passi antologici e di connetterli alle proprie conoscenze maturate nello
studio dell’autore, anche con una prova di retorica;
Q in modo progressivo, nei tre anni di corso, si propone la stesura di un saggio breve a partire dai te-
sti proposti nell’antologia; nel primo volume e in parte del secondo le esercitazioni sono proposte
in forma digitale, poi sono presenti sul testo, per offrire in modo graduale un’occasione di prova in
vista dell’Esame di Stato;
Q al termine di ogni quadro storico-culturale e di ogni autore è offerta infine una verifica interattiva
che utilizza le tipologie di esercizio della cosiddetta Terza prova dell’Esame di Stato.

Al termine della trattazione degli autori compare una sezione dedicata allo sviluppo delle compe-
tenze, che abbiamo inteso essere quelle proprie dello specifico letterario: la capacità di analisi
autonoma di un testo in lingua, di un testo critico, di un’opera (in forma integrale dove possibile o
altrimenti di una parte consistente).

Milano, gennaio 2016 Gli Autori

XX
La trasmissione dei testi classici

Il lavoro filologico
Dall’antichità a noi Prima di affrontare lo studio della letteratura latina, è opportuno
dare qualche informazione sul modo in cui i testi degli autori antichi sono pervenuti fino a
noi, ossia fornire qualche notizia sulla trasmissione dei testi. Noi oggi siamo abituati a leg-
gere libri stampati, ma occorre ricordare che la diffusione di opere a stampa inizia solo nel
xv secolo, dopo l’invenzione di Gutenberg; prima le opere della classicità sia greca sia latina
erano tràdite (da trado = trasmettere, tramandare) mediante la scrittura a mano su papiri
– soprattutto per i testi della letteratura greca – e su codici. Addetti alla riproduzione erano
i librarii nel mondo romano e gli amanuensi in quello medievale. Proprio perché affidata
alla stesura manoscritta, la trasmissione dei testi – come è facile arguire – fu interessata per
secoli dall’errore umano.

Gli errori di trascrizione Le tipologie di errori sono diverse. In primo luogo bisogna
considerare i cosiddetti “errori meccanici”, dovuti a una “discontinuità dell’attenzione”,1 a
un’involontaria distrazione del copista. Rientrano in questo ambito gli omoteleuti, le omis-
sioni di parole – soprattutto se brevi – l’aplografia, ossia l’omissione di lettere identiche e
consecutive, la dittografia, il contrario dell’aplografia, e infine gli errori che scaturivano da
un’errata interpretazione dei segni di abbreviazione. Un secondo gruppo di errori era in-
vece provocato dalla precisa volontà dell’a-
manuense che, solitamente dotato di un certo
livello di cultura, interveniva talora sul testo per
“sanare” quello che ai suoi occhi appariva sba-
gliato semanticamente o metricamente. Quan-
to più colto era il copista, tanti più danni poteva
arrecare al testo.

Danni ai testi Oltre agli errori dei copisti, i


codici potevano venire danneggiati in misura
più o meno cospicua da una serie di calamità
che nel corso dei secoli si sono abbattute su di
essi. Si pensi agli incendi, alle alluvioni, ai ro-
ditori, alle muffe, che in taluni casi hanno pro-
vocato la distruzione di intere pagine del ma-
noscritto, talvolta invece hanno eroso piccole
porzioni, provocando delle lacune più o meno
vaste.

Scriba con strumenti scriptorii utili per l’operazione di copiatura dei testi:
lo stilo, gli inchiostri colorati, il rasoio per la correzione degli errori.
VII secolo d.C., Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana.

XXI
La trasmissione dei testi classici

Un rigoroso lavoro di metodo Il compito di riportare il testo alla sua forma originaria,
ossia alla forma voluta dall’autore, è affidato alla filologia, una vera e propria scienza nata
nel iii secolo a.C. in Grecia, quando poeti e dotti si proposero di salvaguardare il patrimonio
culturale dell’antichità. Nel corso dei secoli questa scienza si è dotata di un rigoroso meto-
do di lavoro, i cui momenti fondamentali sono rappresentati dalla collatio e dall’emenda-
tio. La prima consiste nel confronto tra i vari manoscritti, la seconda nell’eliminazione degli
errori commessi dai copisti e nella scelta fra le variae lectiones (i vari manoscritti possono
a volte riportare lezioni diverse di uno stesso verso o di una parola). I criteri su cui si basa
l’emendatio sono l’usus scribendi dell’autore e la lectio difficilior. Il primo induce a sce-
gliere quella variante che risponde maggiormente allo stile dell’autore, il secondo si fonda
sul principio che, dal momento che il copista era portato a banalizzare il testo, la “lezione
più difficile” è quella che ha maggiori probabilità di essere esatta.2 Il risultato finale di que-
sto lavoro di ricostruzione del testo è l’edizione critica del testo stesso, un’edizione munita
di prefazione, Stemma codicum, Sigla, testo con apparato critico e indici.

I canali di trasmissione dei testi


La tradizione diretta Resta ora da parlare dei “canali” attraverso i quali ci sono giunti i
testi, che sono due: la tradizione diretta e la tradizione indiretta. La tradizione diretta è
costituita dai papiri – più antichi – e dai codici che dall’età tardo-antica e medievale sono
giunti fino a noi e che riportano intere opere. Questo tipo di trasmissione dei testi è stato
soggetto, soprattutto in epoca medievale, a criteri di selezione delle opere da trascrivere,
con la conseguenza che alcuni testi considerati fondamentali per la civiltà cristiana o adatti
all’uso scolastico sono stati conservati a discapito di altri, magari artisticamente più validi.
Si pensi, ad esempio, all’Hortensius di Cicerone, che non ci è pervenuto o al De republica
dello stesso autore, che fu ritrovato soltanto nel secolo scorso dal cardinale Angelo Mai, pre-
fetto della Biblioteca Vaticana, in un palinsesto in cui il testo ciceroniano era stato sostituito
da un commento di Agostino ai Salmi; invece è stato tramandato un gran numero di codici
di alcuni autori cristiani. Sicuramente una buona parte di testi latini è comunque andata
perduta.

La tradizione indiretta Si fonda sulle citazioni di singoli termini particolarmente inte-


ressanti o desueti, di versi, di frasi che contengono una verità, un concetto, una sententia,
da parte di grammatici, lessicografi che lavoravano su questi testi o di autori che si ser-
vivano degli stessi per avvalorare o ampliare il loro discorso. In questo modo la citazione
viene inserita in un contesto diverso da quello origina-
le, ma non per questo la testimonianza perde il suo va-
lore, anzi a volte l’intervento di una citazione indiretta
serve a colmare lacune presenti nella tradizione diretta
o a fornire la lezione autentica di passi corrotti. Alcuni
testi ci sono stati tramandati sia per via diretta sia per
via indiretta, altri soltanto per tradizione indiretta. È il
caso dei poeti latini arcaici Nevio, Ennio, Lucilio, di cui
ci sono pervenuti solo frammenti in numero variabile,
ma in taluni casi sufficientemente consistente da dare
l’idea della poetica dell’autore.

La collezione dei testi classici pubblicata dalla storica editrice Les Belles
Lettres di Parigi, fondata nel 1920 e specializzata nella pubblicazione
dei testi classici latini e greci, con traduzione a fronte in francese.

XXII
La trasmissione dei testi classici

Le collane dei classici Esistono “collane” di classici, ossia raccolte di classici latini in
edizione critica, frutto dell’annoso e impegnativo lavoro degli studiosi. Citeremo le più im-
portanti e pregevoli dal punto di vista filologico:
Bibliotheca scriptorum Graecorum et Romanorum Teubneriana, casa editrice Teubner,
Lipsia e Stoccarda;
Scriptorum classicorum bibliotheca Oxoniensis, Clarendon Press, Oxford;
Collection des Universités de France, publiée sous le patronage de l’Association “Guillaume
Budé”, casa editrice Les Belles Lettres, Parigi;
Corpus scriptorum Latinorum Paravianum, casa editrice Paravia, Torino;
Loeb Classical Library, Heinemann, Londra, e Harvard University Press, Cambridge, Mass.;
Corpus scriptorum ecclesiasticorum Latinorum (CSEL), Vienna, relativo alla latinità cristiana.

Le fonti digitali Negli ultimi decenni sono stati resi disponibili in forma digitale i testi
classici presso alcuni siti che a titolo gratuito offrono la possibilità di consultare le opere.
Segnaliamo in particolare:
Rassegna degli strumenti informatici per lo studio dell’Antichità Classica, a cura di A. Cri-
stofori, sito collegato all’Università di Bologna e aggiornato sistematicamente. Riporta un
repertorio di siti sul mondo antico, organizzati in modo ragionato. Nella sezione Fonti lette-
rarie sono raccolti testi elettronici di opere latine e greche.
http://www.rassegna.unibo.it/
Perseus Project, sito curato dalla Tufts University (Massachusetts), che non solo raccoglie
molti testi della letteratura latina e greca, ma presenta anche molte informazioni in forma
ipertestuale. “Cliccando” sulle parole è possibile vederne l’analisi morfologica, la traduzio-
ne in inglese, l’occorrenza in altri autori.
http://www.perseus.tufts.edu/hopper/
The Latin Library, sito curato da W. Carey (Virginia), raccoglie un’ampia collezione di testi
classici latini e offre collegamenti ad altri siti sul mondo antico.
http://www.thelatinlibrary.com/index.html
Biblioteca Augustana che raccoglie una buona collezione di opere letterarie di diverse tra-
dizioni tra cui quelle latine classiche.
https://www.hs-augsburg.de/~harsch/augustana.html
IntraText Digital Library, sito che raccoglie migliaia di volumi in versione integrale organiz-
zati per autore e opera. http://www.intratext.com/
PHI Packard Humanitatis Institute (Los Altos, California), comprende la quasi totalità delle
opere latine fino al 200 d.C. in versione integrale con particolare, attenta revisione filolo-
gica, disponibile da poco in for-
ma libera all’indirizzo
http://latin.packhum.org/

La home page del Perseus Project curato


dalla Tuft Universiy del Massachusset.

1
LE ORIGINI >
VIII-IV secolo a.C.
Il periodo nel quale si formarono,
700 a.C. 200 a.C. 100 a.C.
passando dalla bocca all’orecchio,
i racconti più antichi della cultura VIII sec. a.C. Cicerone
latina durò circa cinque secoli. L’alfabeto greco 73-43 a.C.
Un arco di tempo molto lungo che 200–149 a.C.
si diffonde a Roma quasi 100 orazioni
precede il contatto con la cultura Catone
De agri coltura 56-46 a.C.
greca, decisivo per lo sviluppo dal VI sec.a.C.
Origines opere retoriche
I magistrati si servono
della letteratura in Roma. Libri ad Marcum filium 45-44 a.C.
di Commentarii, Fasti e
In questo tempo hanno trovato Annales per registrare opere filodsofiche
origine le prime forme ritmiche eventi significativi (prime 68-43 a.C.
della poesia, cadenzate, forme di storiografia) epistolario
melodiche, cui sono stati affidati L’oratoria politica e Cesare
tanto la formulazione delle leggi giudiziaria accompagna 50 a.C.
e delle preghiere, quanto la la vita dei cives romani De bello Gallico
celebrazione degli uomini e delle 47 a.C.
imprese cittadine. De bello civili
Durante le feste collettive o i
VI sec. a.C. Sallustio
banchetti venivano improvvisate 43 a.C.
La fibula praenestina,
anche forme poetiche il più antico documento De Catilinae
buffonesche e volutamente epigrafico giunto fino coniuratione
volgari, dal valore apotropaico, i a noi 40 a.C.
fescennini, che proteggevano la Bellum Iugurthinum
fertilità di uomini e campi. Solo
più tardi vennero introdotte forme
di spettacolo più strutturate,
VI-IV sec. a.C. 100-60 a.C.
quando attori professionisti di
Il verso poetico viene utilizzato per Preneoterici
provenienza etrusca insegnarono composizioni di ambito religioso o
a Roma danza, musica e mimo. 250 a.C.
legate alla celebrazione di eventi
Da questo contatto nacque la Livio Andronico
privati (neniae e carmina convivalia) 60-40 a.C.
Odusìa
satura, una forma di spettacolo e pubblici (carmina triumphalia)
202 a.C. Neoterici
tutta romana che divertiva per la o della vita quotidiana (carmina
Nevio (Cinna,
sua varietà ed esuberanza. popularia)
Bellum poenicum Varrone Atacino,
Anche l’uso del discorso trovò Licinio Calvo)
dal 215 a.C. Catullo, Liber
uno spazio privilegiato nella
dal VI sec. a.C. Plauto
Roma originaria, per convincere, almeno 21 commedie
I fescennini scandiscono con versi 60 a.C. ca
guidare, fare memoria di
ritmati e volgari la vita dei campi e 166-160 a.C. Lucrezio
uomini e fatti nella vita politica delle gentes romane-- Terenzio De rerum natura
della monarchia e della prima 6 commedie
repubblica. Alla scrittura, invece,
venne affidata la registrazione 240-100 a.C.
schematica degli eventi negli Tragedie cothurnatae e praetextae
Annales, che avevano il compito di Livio Andronico, Gneo Nevio,
di ricordare i fatti nell’ordine Quinto Ennio, Pacuvio, Accio
cronologico in cui avvennero.
Di tutte queste forme espressive
sono sopravvissuti solo racconti 365 a.C.
indiretti e poche fonti epigrafiche, Secondo Livio giungono
dall’Etruria dei ballerini che
ma la loro formazione e
scongiurano il diffondersi di
tradizione, durante un così lungo una pestilenza con una danza
arco di tempo, fissò i caratteri di purificazione, a imitazione
originari della cultura latina e ne della quale i Romani daranno
costituì l’impronta più autentica. vita al genere della satura
40 a.C. 12 d.C. 68 d.C. 96 d.C. 192 d.C. 400 d.C.

Seneca 50-70 d.C. Tacito 180-290 d.C.


40-63 d.C. Plinio il Vecchio 98 d.C. Atti dei martiri
post 27 a.C. Dialoghi Naturalis Historia Agricola
Livio 62-65 d.C. Germania 197-300 d.C.
Ab Urbe Lettere a Lucilio 96 d.C. 110 d.C. Apologetica cristiana
condita libri Quintiliano Historiae Agostino
63 d.C. 401 d.C.
Institutio oratoria
Naturales quaestiones 110-120 d.C. Confessioni
Annales
410 d.C.
dopo 122 d.C. De civitate Dei
Svetonio 382 d.C.
Vita dei Cesari
66 d.C. Girolamo
Petronio dopo 160 d.C. Vulgata
Satyricon Apuleio
Metamorfosi 363-400 d.C. ca
Apologia Ammiano Marcellino,
Rerum gestarum libri
100-113 d.C.
Plinio il Giovane
Lettere

Orazio 20 d.C. 92-96 d.C. 370 d.C.


41-30 a.C. Fedro Stazio Ausonio
Epodi e Saturae Favole Tebaide 100 d.C. Mosella
23-17 a.C. Giovenale
Odi Satire
Seneca 398 d.C.
20-13 a.C. 42-49 d.C. Claudiano
80-100 d.C.
Epistulae Tragedie Epitalamio per le nozze
Marziale
di Onorio e Maria
Virgilio 54 d.C. Epigrammi
42-39 a.C. Apokolokyntosis
Bucoliche
37-30 a.C. 415 d.C.
Georgiche Rutilio Namaziano
62 d.C. De reditu suo
28-19 a.C. Persio
Eneide Satire 430 d.C. ca.
Macrobio
65 d.C. Saturnalia
Ovidio
2-5 d.C. Lucano
L’arte amatoria Farsalia
450 d.C. ca
8 d.C. Marziano Capella
Metamorfosi De nuptiis Mercurii
8-12 d.C. et Philologiae
Tristia
Fasti
390 d.C. ca
Ambrogio
30-22 a.C. Inni
Elegiaci
Tibullo e Properzio
IL CONTESTO
Il quadro storico

IL PERIODO MONARCHICO via via fondate istituzioni necessarie a guidare la


vita “civica” della città, come il senato, i comizi,
“Fondazione” o “formazione”? Tito Livio i collegi sacerdotali che presiedevano al culto
(53 a.C.-17 d.C.), grande storico dell’età augustea, pubblico. L’età monarchica sarebbe durata all’in-
ha tramandato nella sua opera molti dei miti tra- circa 250 anni (secondo quanto tramandano gli
dizionali che conosceva intorno alla nascita del- storici romani) e avrebbe visto succedersi solo
la città; sulla base di questi racconti, egli fissò nel sette re; a loro si dovrebbero le prime basi legi-
753 a.C. la fondazione di Roma da parte di Ro- slative, istituzionali e religiose che costituirono
molo, discendente del dio Marte. A fronte di questi il nucleo fondante dello stato romano. D’altra
racconti, le posizioni della storiografia sono state parte gli stessi nomi dei sette re appaiono come
diverse nel corso del tempo, da quelle ipercritiche “nomi parlanti”, che sintetizzano le principali vi-
(fino agli anni Settanta del Novecento), che han- cende e lo sviluppo delle istituzioni nell’epoca
no ritenuto i racconti di Livio quasi del tutto in- più antica: Romolo, per esempio, è il leggen-
venzioni, a quelle più recenti che, sulla base delle dario fondatore eponimo, che collega le origini
scoperte archeologiche, hanno trovato elementi della città alla divinità;1 Numa Pompilio esalta
di convergenza significativa tra le fonti letterarie le funzioni civili e sacerdotali del re (dal greco
e quelle dirette. Lo scenario che si va componen- nòmos, «legge»); Tullo Ostilio è il re guerriero,
do è piuttosto complesso e pone molte difficoltà che sconfigge i pericolosi vicini (nel suo nome è
di interpretazione; tuttavia si va distinguendo con nascosto il termine hostis, «nemico»), e così pure
chiarezza la presenza di una cultura laziale la cui Anco Marzio (da Marte, dio della guerra). I nomi
origine si data intorno al ix secolo a.C. e che si dif- di origine etrusca degli ultimi tre re (Tarquinio
ferenzia nel corso del tempo sempre più dagli altri Prisco, Servio Tullio e Tarquinio il Superbo)
popoli italici. Si tratta di una società organizzata testimoniano, alla fine dell’età monarchica, un
in oppida fortificati, tra i quali intorno all’viii se- forte controllo esercitato su Roma da parte degli
colo a.C. avrebbe avuto origine anche Roma (pro-
babilmente dall’unione di più di uno di essi). Per
tutte queste ragioni si tende a parlare attualmente roma al tempo dei primi re (VIII secolo a.c.)
più di “formazione” di Roma che di fondazione,
indicando quel lento processo di aggregazione
che ha portato un villaggio di capanne sorto sul
Palatino a espandersi fino a controllare i guadi del QUIRINALE
Tevere (isola Tiberina), la via del sale, i traffici tra
il sud greco e il centro-nord etrusco della penisola Te
Campo Marzio
ve CAMPIDOGLIO
italiana. re
o
abr
V el
Germalo
La monarchia La prima forma di governo che Isola Tiberina PALATINO CELIO
Roma si diede fu quella monarchica, secondo
la tipica evoluzione istituzionale dei popoli in- AV
EN
doeuropei. Le funzioni attribuite al re mostrano T IN
O
come nella società romana fosse complicato se-
parare il potere politico-militare da quello reli-
IL CONTESTO

gioso. Per queste ragioni accanto al re vennero

1. In realtà il nome “Roma” deriva probabilmente o dall’antico greco romè («forza») o dall’etrusco rumon («fiume»).

4
Il quadro storico

popoli italici (XI secolo a.c.)


VENETI

LIGURI Villanova

PICENI
ETRUSCHI
UMBRI
SABINI

VOLSCI DAUNI
LATINI SANNITI
AURUNCI IAPIGI
OSCI
MESSAPI
LUCANI
SARDI
Etruschi
Italici ITALI
Colonie greche
Colonie fenicie
Civiltà villanoviana
Altri popoli
SICANI SICULI

Etruschi, che contribuirono anche a trasformarla li, in carica per un anno; i pretori avevano com-
da villaggio rurale a città (promuovendo lo svi- petenze essenzialmente giudiziarie; i questori
luppo urbanistico, commerciale e artigianale). si occupavano di questioni finanziarie; gli edili
La caduta della monarchia è fissata dalla tradi- controllavano ordine pubblico, opere pubbli-
zione nel 509 a.C.: una violenta rivolta avrebbe che e loro manutenzione; i censori calcolava-
cacciato la dinastia etrusca e imposto una forma no il censo dei cittadini a scopi fiscali e militari,
di governo repubblicana, saldamente control- ma avevano anche la possibilità di ammettere
lata dall’aristocrazia. Anche in questo caso dob- o espellere dal senato quanti erano ritenuti de-
biamo, in realtà, supporre che la nascita della gni o indegni di farne parte. Magistratura stra-
repubblica sia il frutto di un lento processo, in ordinaria era poi la dittatura: in caso di grave
conseguenza del quale intorno al 500 a.C. Roma pericolo per lo stato potevano essere conferiti
muta il suo ordinamento costituzionale, dividen- a un solo cittadino poteri assoluti, per la durata
do i poteri che erano precedentemente attribuiti massima di sei mesi. Unico organismo dell’ordi-
al re tra più figure. namento repubblicano a non avere una durata
limitata nel tempo fu il senato, cui erano affidati
l’attività legislativa, il controllo dell’erario e della
L’ISTITUZIONE DELLA REPUBBLICA politica estera: il suo ruolo fu centrale nella sto-
ria e nella società romana.
Le magistrature repubblicane Il passaggio
dalla monarchia alla repubblica aristocratica I mutamenti interni tra V e III secolo a.C. Nel-
portò all’istituzione di una serie di magistrature l’ampio arco di tempo che va dal v secolo all’ini-
a carattere collegiale, la cui durata era limitata zio del iii secolo a.C. Roma vide prodursi al suo
nel tempo (in modo da non conferire un potere interno dinamiche sociali e politiche di grande
eccessivo a una sola persona). Il supremo potere portata; contemporaneamente fu protagonista
esecutivo e militare era assegnato ai due conso- della prima espansione nell’Italia centrale. Que-
5
Le origini

sti due fenomeni, in stretta correlazione, ne mu- plebei al consolato, l’equiparazione dei plebisciti
tarono profondamente il volto. Dal punto di vista (decisioni dell’assemblea della plebe) alle leggi.
politico-sociale, vennero ridefinite le forme at- Al termine di questo complesso percorso, Roma
traverso le quali i cittadini romani potevano par- si trovò a essere governata da una nuova oligar-
tecipare alla vita politica, attraverso la riforma chia, formata dal ceto più abbiente di patrizi e
centuriata, che la tradizione attribuisce a Servio plebei arricchiti (la cosiddetta nobilitas), e vide
Tullio e gli storici invece collocano nella prima crescere al suo interno le disparità sociali.
età repubblicana. Essa era basata su un princi-
pio timocratico (suddivisione della popolazione L’espansione in Italia Nello stesso arco di
in sei classi, in base al censo) e serviva a poten- tempo, come si è detto, Roma fu protagonista
ziare l’apparato militare e regolamentare la par- di una prima fase di espansione, che la portò
tecipazione alla vita politica: ogni classe dove- a confrontarsi con le popolazioni latine circo-
va infatti fornire un certo numero di centurie stanti, poi legate a sé con il foedus Cassianum
(compagnie di cento uomini) all’esercito e, nel del 493 a.C., e con la potente città di Veio, in una
contempo, ogni centuria aveva diritto a un voto lunga guerra che segnò la fine della supremazia
nelle assemblee che eleggevano le massime cari- etrusca nel Lazio. A questo punto una drammati-
che dello stato (comizi centuriati). La prima clas- ca battuta d’arresto fu rappresentata dalla pesan-
se, composta dai cittadini patrizi e dai ceti più te sconfitta subita per l’incursione dei Galli nel
abbienti, disponeva della maggioranza dei voti 390 a.C., che arrivarono addirittura a saccheg-
(98 su 193), e nelle sue mani restava, di fatto, il giare Roma. Poco tempo dopo, tuttavia, l’espan-
potere politico sostanziale. Nello stesso tempo la sione riprese, anzitutto contro la forte popolazio-
plebe, per rafforzare la propria posizione giuri- ne dei Sanniti, sconfitti dopo una serie di guerre
dicamente debole, cercò di attuare forme di lotta che si conclusero solo nel 290 a.C.; infine con-
contro il potere aristocratico, prima attraverso la tro la potente colonia spartana di Taranto, allea-
secessione (e il rifiuto di rispondere alla leva mi- ta del sovrano ellenistico Pirro, re dell’Epiro. La
litare), poi riunendosi in assemblea ed eleggen- vittoria in quest’ultimo conflitto portò Roma ad
do propri rappresentanti, i tribuni della plebe; a assumere definitivamente il controllo dell’Italia
questi, dopo aspri contrasti, venne riconosciuto centrale e meridionale (Magna Grecia compre-
il diritto di aiuto (difesa dei plebei dai soprusi) e il sa). Nei territori conquistati furono fondate colo-
diritto di veto (possibilità di opporsi alle decisio- nie in posizione strategica, furono istituzionaliz-
ni dei magistrati). I passi successivi per ridurre il zati i rapporti con i municipi (città autonome, ma
potere politico e giudiziario dei patrizi furono la legate a Roma e al suo esercito) e furono stretti
pubblicazione delle leggi scritte, l’abolizione del patti con gli alleati (socii), nella tessitura di una
divieto di matrimonio tra plebei e patrizi, il fre- fitta rete di rapporti che si sarebbe rivelata assai
no posto alla schiavitù per debiti, l’accesso dei utile nei momenti di pericolo.

Consigli di lettura
La fondazione di Roma raccontata da Andrea Carandini, Roma-Bari, Laterza, 2013
Andrea Carandini negli ultimi anni ha pubblicato sia saggi specialistici sia opere divulgative
sui risultati delle sue ricerche archeologiche. Il testo che proponiamo presenta il quadro com-
plessivo della nascita della città in modo discorsivo e accessibile, con contenuti molto simili
a quelli narrati di persona in una celebre Lezione di storia tenuta all’Auditorium di Roma nel
2006. Oltre al consiglio di lettura, proponiamo quindi il link alla registrazione della Lezione,
che, nella straordinaria cornice del Colosseo in cui fu tenuta, racconta ai romani di oggi il
tempo originario della loro città.
IL CONTESTO

scarica l’incipit

6
Il quadro sociale e culturale
PAROLE CHIAVE IL QUADRO STORICO
“formazione” La fondazione della città di Roma è posta dalla tradizione letteraria nel 753 a.C. Gli storici preferiscono
di Roma parlare di “formazione” della città, più che di fondazione, poiché concordano le fonti letterarie e le
recenti scoperte archeologiche.
monarchia La prima forma di governo fu monarchica e durò circa 250 anni, nei quali si sarebbero alternati solo sette
re, con poteri politici e religiosi insieme, che avrebbero contribuito alla formazione di riti, istituzioni e
regole dell’originaria cultura latina.
istituzione La delega da parte del re di alcune delle sue funzioni a istituzioni a latere del suo potere determinò,
della nel corso del tempo, la sostituzione della monarchia con una repubblica aristocratica, governata da
repubblica istituzioni di carattere collegiale con una durata limitata (consolato, pretura, questura, magistratura edile,
censura) e dal senato, che aveva invece un carattere stabile.
I mutamenti interni e la prima espansione (tra il V e il III secolo a.C.) determinarono il passaggio dalla
repubblica aristocratica, controllata dai patrizi, alla repubblica oligarchica, controllata dai cittadini più
facoltosi (attraverso l’ordinamento centuriato). La nuova classe dirigente, basata sul censo e composta
dai patrizi e dai plebei più ricchi, prese il nome di nobilitas.
tribunato La plebe, piuttosto marginalizzata e vessata dalla classe nobiliare, lottò per ottenere protezione giuridica
della plebe e maggiore partecipazione al governo dello stato; ottenne così: l’elezione dei tribuni della plebe, un
codice di leggi scritte, la possibilità di contrarre matrimoni con i patrizi, l’ammissione al consolato, il
conferimento di valore di legge ai plebisciti (decreti della plebe riunita in assemblea).

Il quadro sociale e culturale


LE STRUTTURE SOCIALI dei pieni diritti politici, erano chiamati patrizi e
rappresentavano – come abbiamo visto – la clas-
Pater familias e struttura gentilizia Roma si se dirigente, che gestiva la cosa pubblica secon-
costituì alla sua origine come associazione di do i propri interessi. Invece la massa della popo-
gentes, struttura sociale fondamentale per com- lazione, la plebe, era esclusa da tali diritti e si
prendere non solo istituzioni come quelle del se- trovava in una posizione giuridicamente più de-
nato o della clientela, ma anche molti comporta- bole. Questa situazione portò allo sviluppo del
menti degli uomini o delle donne di cui parlano i fenomeno della clientela: un legame personale,
testi della letteratura. La gens era una “casata”, sulla base del quale il cliens (generalmente un
una famiglia allargata, o meglio un gruppo di fa- plebeo) si poneva sotto la protezione di un patri-
miglie che riconoscevano un antenato-fondatore zio (patronus), accettando di appoggiarlo e di ri-
comune. Ogni gens tramandava in linea paterna spettare alcuni obblighi nei
al suo interno il patrimonio di esperienze e di La cultura latina:
Gens
suoi confronti.
modelli di comportamento, attraverso i quali si
acquisivano i principi portanti dell’etica civile e
individuale; all’interno della gens il singolo indi- Il mos maiorum All’interno di questo sistema
viduo trovava la propria identità e acquisiva il gentilizio si svilupparono modelli di comporta-
nome con cui entrava a far parte della società mento (mores) sia individuali sia collettivi, che i
stessa, il nome gentilizio appunto. Quel nome Romani mantennero sempre come punto di rife-
portava con sé una storia nota a tutti, di quei pa- rimento, anche in condizioni socio-culturali
dri che avevano avuto nella comunità un ruolo molto diverse da quelle delle origini. Si fissò, al-
significativo, di generali, di consoli o, prima an- lora, il mos, quello che i Latini stessi, come infor-
cora, di re, dei quali bisognava dimostrarsi degni. mano i grammatici Varrone e Isidoro, definirono
Anche al di fuori della gens, i patres avevano un un istitutum patrium («un’istituzione che ci
ruolo di potere: nelle loro riunioni periodiche si viene dai padri»), una lex non scripta («una legge
può infatti individuare il primo nucleo di quella non scritta»), che pure, però, costituì nella società
che sarà un’istituzione fondamentale della Roma romana un codice di com-
La cultura latina: portamento condiviso e vin-
repubblicana, il senato (da senex, «anziano»). I Il mos maiorum
componenti di queste famiglie, che godevano colante.
7
Le origini

Oralità e scrittura In questa fase originaria vazione dei campi e l’artigianato. Anche a Roma
della cultura romana, in cui vennero elaborati accadde così; peraltro l’oralità continuò a essere
modelli di comportamento e passaggi istituzio- diffusa anche quando venne introdotta la scrit-
nali di grande importanza, la trasmissione dei tura che, anzi, fu usata per lungo tempo solo
contenuti culturali non avvenne per mezzo del- in alcuni ambiti ristretti, come il commercio, la
la scrittura ma attraverso l’oralità. Non è un’ec- stesura delle leggi, la dedicazione di aree sacre
cezione questa, anzi in Roma si riproponeva ciò alle divinità o di oggetti a qualche persona. Per
che già era accaduto o stava accadendo in molte lungo tempo oralità e scrittura procedettero
altre culture originarie. Gli antropologi parla- in parallelo e passarono secoli prima che i testi
no di cultura orale-aurale, dalla bocca all’orec- scritti venissero scelti come mezzo più efficace
chio, ovvero di una cultura che si diffonde e che per tramandare la memoria degli eventi o la pro-
si tramanda nel tempo senza usare la scrittura, duzione artistica.
servendosi invece dei racconti orali, della poe- Per comprendere pienamente quale importanza
sia, del canto, del discorso. Le culture che si af- abbia avuto la fase dell’oralità, dobbiamo pen-
fidano all’oralità fanno confluire in essa tutto ciò sare che, attraverso di essa, vennero elaborati e
che ritengono importante per la ricordati tutti i principi di valore del mos; furono
propria identità: dalle nor- costruiti i racconti che tramandavano i modelli
me di comportamento, di comportamento maschili e femminili dell’in-
ai principi dell’etica, alla tera società romana; vennero elaborate le formu-
memoria delle impre- le attraverso le quali ci si doveva rivolgere alle di-
se più importanti com- vinità o individuate le modalità espressive della
piute nel passato, alle poesia, ricche di particolari figure retoriche, che
storie degli dèi o degli aiutavano la memorizzazione dei versi (paral-
eroi, alle informazioni lelismi, omeoteleuti, allitterazioni ecc.). Questo
pratiche utili per la colti- patrimonio trasmesso oralmente segnò in pro-
fondità, nei contenuti e nelle forme, la cultura e
il gusto latino, a partire dai quali si svilupparono
successivamente le forme letterarie scritte vere e
proprie: il teatro plautino con la sua particolare
comicità, gli accenti cupi della poesia epica, le
note graffianti della satira e così via. Per quan-
Ritratto di patrizio romano, to sfuggente e difficile da ricostruire, questa fu,
I secolo a.C., Roma, dunque, una fase della cultura latina di fonda-
Musei di Villa Torlonia. mentale importanza.

IL QUADRO SOCIALE E CULTURALE


PAROLE CHIAVE

gens La gens fu la struttura originaria della società romana; si trattava di un gruppo familiare allargato, che rico-
nosceva un antenato comune ed era strutturato in modo patrilineare; al suo interno, infatti, si trasmettevano
il patrimonio, il nome e i culti propri della famiglia paterna. Il potere di vita e di morte che il pater familias
esercitava all’interno della gens si riversava anche all’esterno nell’assemblea del senato, formata appunto dai
patres di tutte le più antiche gentes di Roma. I componenti di queste famiglie, che godevano dei pieni diritti po-
litici, erano chiamati patrizi; la gran massa della popolazione, la plebe, esclusa dalla protezione del diritto, era
legata ai patrizi attraverso un rapporto di clientela, che le garantiva protezione in cambio di sostegno elettorale.

mos Durante l’età arcaica si osserva nella cultura latina la fissazione di consuetudini universalmente rispettate,
capaci di orientare il comportamento individuale e collettivo, i mores, tramandate attraverso una trasmissione
orale. Nella società latina il mos maiorum, ovvero il patrimonio di mores determinato nel corso del tempo dai
patres, costituisce un punto di riferimento equiparabile a leggi non scritte e tramandato nella storia di Roma
fino alla sua fine.

cultura La cultura latina originaria venne tramandata attraverso le forme proprie dell’oralità, raramente per mezzo della
orale scrittura. Racconti, principi di valore, memoria degli eventi, consuetudini e tecniche passarono attraverso la
IL CONTESTO

trasmissione “dalla bocca all’orecchio” (cultura orale-aurale), generando modelli non solo culturali ma anche
espressivi, che influenzeranno stabilmente la civiltà latina, anche nella successiva scrittura letteraria.

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La lingua

La lingua
Origini della lingua latina I primi Romani composti dagli autori di quei secoli e da qualche
svilupparono una lingua di radice indoeuropea opera che la sorte ha voluto conservare, come le
chiamata “latino”, su cui ebbero influenza alcu- commedie di Plauto e Terenzio o la prosa di Ca-
ne altre lingue parlate da popolazioni limitrofe, tone. Si conclude agli inizi del i secolo a.C., indi-
quali l’etrusco, l’osco, l’umbro e il greco delle co- cativamente con la morte di Silla e la fine della
lonie della Magna Grecia. Il latino, dunque, alle sua dittatura (78 a.C.). Di questa fase parleremo
origini era l’idioma della piccola comunità di a partire dal capitolo successivo.
pastori che aveva dato vita a quel villaggio ed
era diverso, in maniera significativa, dagli idio-
mi degli abitanti degli altri villaggi laziali. Come
tutte le lingue, esso andò lentamente sviluppan-
dosi e organizzandosi dal punto di vista lessicale
e grammaticale. Della radice indoeuropea, con-
servava elementi fondamentali come la quantità
delle vocali (breve o lunga), la struttura delle
declinazioni, l’apofonia.2 Inoltre faceva parte
della matrice indoeuropea un patrimonio lessi-
cale che comprendeva vocaboli appartenenti ai
più svariati campi, da quelli denotanti fenomeni
atmosferici (dies, nox, ventus) a quelli che indica-
vano parentela (pater, mater, frater), dai termini
propri della religione o della politica (deus, rex) a
quelli dell’organizzazione familiare e sociale (do-
minus, sepelire), a quelli riferiti agli aspetti fisici o
intellettivi (os, pes, genus, vivo, memini).

Latino preletterario e latino arcaico Questa


prima fase del latino, che va dal periodo regio
al iii secolo a.C., viene definita “latino prelette-
rario”. Proprio in quanto preletterario, il latino di
quell’epoca non ci è testimoniato da alcuna ope-
ra scritta; ne abbiamo conoscenza solo grazie a
citazioni contenute in opere di autori dei seco-
li successivi o attraverso un piccolo numero di
iscrizioni ritrovate dagli archeologi.
Il primo autore latino di cui si conserva memoria
fu Livio Andronico, che rappresentò la sua pri-
ma opera teatrale nel 240 a.C. (Cicerone la chia-
ma, infatti, fabula), recitata durante i ludi Roma-
ni. Con il 240 inizia ufficialmente la letteratura
romana e prende avvio anche la seconda fase
linguistica del latino, denominata “latino arcai-
co”. Essa ci è nota attraverso i frammenti dei testi

2. L’apofonia (o alternanza vocalica) è la variazione di un fonema o


di un gruppo di fonemi nell’ambito di un sistema morfologico: per es.
facio-feci, facio-efficio.

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Le origini

L’alfabeto latino Le prime forme di scrittura introdotte più tardi e si diffusero stabilmente
alfabetica attestate nel mondo latino risalgono solo nel Medioevo, a partire dall’età carolin-
al vii secolo a.C.; per scrittura alfabetica si in- gia. Dalle prime iscrizioni che sono pervenute
tende quel tipo di scrittura in cui a ogni segno si rileva una grande varietà nella disposizione
corrisponde un suono, o fonema.3 A inventarla dei caratteri: si trovano infatti iscrizioni scritte
erano stati, intorno alla fine del II millennio a.C., da sinistra a destra e altre da destra a sinistra,
i Fenici, che l’avevano poi diffusa, attraverso i né mancano esempi di scrittura bustrofedica,
commerci, in tutto il bacino del Mediterraneo; ai dove cioè la direzione della scrittura procede
Fenici devono il loro alfabeto anche i Greci. alternata; solo con il tempo il sistema si norma-
A Roma il processo di alfabetizzazione fu sti- lizzò e si affermò il verso che andava da sinistra
molato dai contatti con il mondo ellenico, favo- a destra.
riti dalla mediazione etrusca. L’alfabeto foneti- È opportuno sottolineare che, comunque, l’intro-
co romano deriva infatti da un tipo di alfabeto duzione dell’alfabeto non determinò un rapido
greco-occidentale usato nella colonia greca di passaggio dalla cultura orale a quella scritta, ma
Cuma, in Campania, e adattato ai suoni della che il processo fu lento e che, per molto tempo,
lingua latina. Inizialmente erano utilizzate solo le forme di comunicazione orale continuarono a
le lettere maiuscole; quelle minuscole vennero essere privilegiate.

3. Il fonema costituisce l’unità minima distintiva di suono all’interno cenea), o quella ideografica, in cui a un suono corrisponde un concetto
di una lingua. Altre forme di scrittura sono quella sillabica, in cui a un (per esempio, la scrittura cinese).
suono corrisponde una sillaba (per esempio, la scrittura lineare B mi-

All’inizio degli anni Novanta l’archeologo Andrea Carandini


ha pubblicato i risultati di una campagna di scavi da lui
condotta alle pendici del colle Palatino, dove aveva rinvenuto
tracce di un muro in argilla cruda proprio nel punto in
cui, secondo la tradizione, Romolo avrebbe tracciato il
confine sacro di Roma. Questo rilievo ha spinto a proseguire
la campagna di scavi e a portare alla luce altri resti che
testimonierebbero attività edilizie dove le fonti antiche
indicano che i primi re avrebbero costruito i loro edifici.
Sulla base di questi ritrovamenti archeologia e fonti letterarie
troverebbero una via di convergenza significativa e utile per la
datazione della nascita di Roma.

Pavimentazione levigata in tufo di capanne con canali di scolo e invaso


dei pali, IX-VIII secolo a.C., Roma, Sovraintendenza Archeologica.

LA LINGUA
PAROLE CHIAVE

radice indoeuropea Il latino è una lingua di radice indoeuropea, su cui ebbero influenza altre lingue parlate da
popolazioni limitrofe: l’etrusco, l’osco, l’umbro e il greco delle colonie magnogreche. Come tut-
te le lingue, esso andò lentamente sviluppandosi e organizzandosi dal punto di vista lessicale
e grammaticale. Della radice indoeuropea questa lingua conservava elementi fondamentali
come la quantità delle vocali (breve o lunga), la struttura delle declinazioni, l’apofonia, alcuni
elementi lessicali.

latino preletterario La prima fase del latino, che va dal periodo regio fino al III secolo a.C., viene definita latino pre-
letterario e ci è testimoniato unicamente da citazioni contenute in opere di autori successivi
o da qualche antica iscrizione.
IL CONTESTO

alfabeto latino L’alfabeto latino si diffonde a Roma a partire dal VII secolo a.C. Deriva, per il tramite degli
Etruschi, dall’alfabeto greco usato nella colonia greca di Cuma, in Campania.

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Prova di verifica strutturata

Le origini
VERO O FALSO 3. Il cosiddetto “latino preletterario” dura fino al:
Leggi le seguenti affermazioni e indica se sono Vere o False. a V secolo a.C.
b IV secolo a.C.
1. Gli studi moderni collocano con precisione la data
di fondazione di Roma V F c VIII secolo a.C.
d III secolo a.C.
2. Il periodo monarchico durò all’incirca 250 anni V F
4. Le prime testimonianze linguistiche documentano che:
3. I tribuni della plebe riuscirono a ottenere che
a la cultura latina si serviva alle origini più del mezzo orale
rappresentanti dei plebei entrassero in senato V F
che della scrittura
4. La prima repubblica fu impostata con una larga b la scrittura era molto antica e non è stata compresa
base di partecipazione sociale alle magistrature V F in tempi successivi
5. Tra il V e il III secolo a.C. Roma affrontò molte guerre c abbiamo documenti scarsi per poter conoscere la realtà
sul territorio italico V F dei fatti
6. L’incursione dei Galli fu un momento drammatico d si utilizzava più la poesia della prosa
della storia di Roma, tanto che la città stessa subì 5. Tradizionalmente si pone l’origine della letteratura latina con:
il saccheggio da parte dei nemici V F a la caduta della monarchia nel 509 a.C.
7. La potente città greca di Taranto si oppose a Roma, b la stesura delle prime leggi scritte
forte dell’alleanza con Pirro, sovrano dell’Epiro V F c la rappresentazione della prima opera teatrale in latino
8. Il periodo delle guerre si concluse intorno al 290 nel 240 a.C.
a.C. con il controllo dell’Italia centrale e meridionale V F d la composizione del primo poema epico
9. Nei territori conquistati furono fondate colonie
in posizione strategica V F QUESITI A RISPOSTA SINGOLA
10. Roma non riuscì a istituire rapporti di alleanza con Rispondi alle seguenti domande con un testo che non superi
i popoli vicini, formando una rete di relazioni utile le 5 righe (circa 40 parole).
in caso di pericolo V F 1. Quale relazione esiste tra patres e senato?
2. Quali erano le funzioni delle gentes in età arcaica?
QUESITI A RISPOSTA MULTIPLA 3. Che cosa è la clientela?
Tra le possibili risposte indicate scegli quella che ritieni corretta. 4. Quale valore ha la memoria nella cultura delle origini in
Roma?
1. Alle origini di Roma la cultura diffusa è tramandata: 5. Quale è stata l’origine dell’alfabeto latino?
a attraverso le leggi
b nella tradizione orale
TRATTAZIONE SINTETICA
c nelle opere dei poeti
Rispondi alle seguenti domande con un testo che non superi
d attraverso fonti greche
le 20 righe (circa 200 parole).
2. La lingua latina:
1. Descrivi il valore che nella cultura latina ha la gens, sia sul
a deriva dal greco piano sociale sia su quello culturale.
b fonde un’origine indoeuropea con le lingue italiche 2. Il mos è una dimensione originale della cultura latina, che
c deriva integralmente dalle lingue locali italiche organizza il comportamento individuale e collettivo. Descrivine
d nasce tardi come calco dall’etrusco le caratteristiche più significative.

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