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CLASSE III D – TEMA FINALE SULL'INFERNO

PROLOGO IN CIELO

“Dante! ...Dante! ….DANTE!”


“Sì, mio Signore. Chiedo scusa. Ero distratto. Contemplavo la bellezza di Beatrice e non mi sono
accorto della Vostra chiamata. Ditemi. Comandate”.
“Mio caro Dante, temo che per un po' di tempo dovrai rinunciare alla contemplazione della tua
amata”.
“Perché mai, mio Signore?”.
“Vedi Dante, ho di nuovo bisogno dei tuoi servigi di poeta. Devo farti riscrivere una parte
dell'​Inferno​”.
“Come? E perché? Forse la mia ​Commedia ​non è più apprezzata? Ma se le avevano aggiunto anche
l'epiteto di ​Divina​!”.
“No Dante, è ancora il testo più letto e famoso della letteratura italiana, se non di quella mondiale.
Pensa che a scuola in Italia tutti gli alunni la leggono, con entusiasmo, per tre lunghi anni”.
“E allora perché?”.
“Vedi Dante, i tempi cambiano. Il mondo è cambiato. Le società mutano, e con esse il sistema dei
valori. Vizi e virtù non sono più gli stessi, passato un millennio. E mentre il Paradiso è rimasto lo
stesso – non può esserci mai niente di più straordinario che godere della luce di Dio – sono stato
costretto ad aggiustare l'Inferno. Perché sia conforme all'immaginario dell'uomo moderno”.
“Mi state dicendo che anche Dio può cambiare idea?”.
“Solo gli sciocchi non lo fanno”.
“E io che c'entro con questo cambiamento?”.
“Ho bisogno di te, il mio poeta migliore, perché ancora una volta tu veda e registri con la tua mente.
Poi ti farò reincarnare in qualche poeta moderno che consegnerà al mondo un nuovo capolavoro,
che illustrerà a tutti il nuovo aldilà che attende i peccatori”.
“Mio Signore, non per sembrarle pigro, ma non c'è qualcun altro disposto a fare il viaggio al posto
mio? Io ho già rischiato la pelle una volta....Se ripenso alle Malebranche mi sento avvolgere le
viscere, anche se non le ho più da tempo”.
“Proprio perché ci sei già stato, mi fido solo di te”.
“Ma non potrebbe...che ne so ….non che voglia suggerire a lei ….mandare Petrarca? Ci teneva
tanto a essere come me...”
No, è un accidioso. Me lo ha confermato Sant'Agostino. E la sua poesia allegorica fa abbastanza
schifo”.
“Boccaccio?”.
“Scherzi? Tana liberatutti per i lussuriosi! Per carità! Assolverebbe subito Francesca e Paolo”.
“Manzoni?”.
“Ha la brutta tendenza a dipingere grandi gli assassini. Vedi l'Innominato...”.
“Leopardi?”.
“Lascialo stare, povero ragazzo, ha già tanti problemi di suo”.
“Ma è davvero tanto indispensabile questo viaggio?”.
“Certo Dante! Non si tratta di correzioni minime! Si tratta di un autentico stravolgimento!
Pensa....ho chiuso il sabbione dei sodomiti!”.
“Davvero? Essere sodomiti non più un peccato?”.
“Proprio così....ci ho ripensato....ed è bene istruire la massa in proposito, visto che ci sono ancora
luoghi al mondo dove gli omosessuali – oggi si chiamano così – sono ancora perseguitati”.
“Ma allora … avete liberato il mio maestro …. e perché allora Ser Brunetto non è qui con me in
Paradiso?”.
“Un passo alla volta, Dante. Per adesso non faccio leggi retroattive. Ma ora basta parlare, è tempo
di agire. Vai: un angelo ti guiderà di nuovo fino alle porte dell'Inferno, dove ti attende, ancora una
volta, Virgilio.”
“L'amato duce! Come lo rivedrò volentieri!”
“Sì, ma un consiglio: oggi non chiamarlo più 'duce'. Non sta bene”.
“ E perché mai?”.
“Te l'ho già detto, Dante. Le cose nel tempo cambiano. Tu chiamalo guida, maestro, Marone, padre,
come vuoi. Duce no, per favore”.
“Va bene, mio Signore. Sempre ai suoi ordini”.
“Prendi bene appunti, Dante. Segnati chi c'è di nuovo nell'Inferno e chi non c'è più. Segnati
stravolgimenti nella disposizione dei cerchi. Vedrai: ho dato una bella ristrutturata all'ambiente.
Osserva se ci sono nuovi carcerieri. Guarda se ci sono nuovi ​exempla​ tratti dalla letteratura, anche
cinematografica, quella più recente....Insomma Dante: la traccia del tema te l'ho data. Ora tocca a
te”.

SVOLGIMENTO:
Porta a compimento la missione che Dio ha dato a Dante: riferisci nel tuo tema le novità che Dante
osserva, naturalmente solo quelle a tuo parere più significative, che meglio evidenziano la
differenza tra la mentalità medievale e la nostra nell'identificazione del concetto di “peccato”. Puoi
farlo in forma narrativa o dialogata (dialogo tra Dante e Virgilio) o mista tra le due.

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