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“Il mare” è una poesia scritta da Mario Luzi, fa parte della sua prima raccolta poetica “La barca”
pubblicata nel 1935.
Luzi stesso ha definito i versi di questa raccolta come “l'emozione di un primo contatto consapevole
con la vita”, giustificando la raccolta come l'espressione delle emozioni della giovinezza, per certi
aspetti ancora incerta e immatura. In quest'opera sono già evidenti i temi che domineranno la sua
poetica: il contrasto tra il tempo e l'eternità, tra l'apparenza evidente e l'assenza nascosta, tra la vita
del soggetto e la vita del tutto.
La poesia “Il mare” è formata da sette versi, contiene alcuni degli aspetti principali della poesia
ermetica come l'utilizzo del verso libero e la punteggiatura ridotta all'essenziale.
Lo strumento principale che utilizza il poeta è l'analogia con cui la parola si fa carica di significati
molteplici e indefiniti. Il mare diventa l'elemento dominante che rappresenta l' inquietudine interiore
dell'uomo che si condensa con la vita del tutto; per esprimere questo pensiero Luzi utilizza una
figura retorica in particolare: la personificazione, attribuendo al mare dei comportamenti umani.
Luzi faceva della poesia una sintesi delle diverse pulsioni, una poesia della fisica perfetta che unisce
l' osservazione della natura e la fede in Cristo. L'originalità dell'autore viene riconosciuta dal fatto
che cerca costantemente di superare l'angoscia che tormenta l'uomo di quel periodo, inoltre, usando
come soggetto della poesia il mare, cerca di allontanarsi dalle problematiche che affliggono la
società del tempo ed è evidente che l'autore stia cercando di cogliere l'essenza ultima delle cose.
In conclusione possiamo affermare che Luzi in questa poesia attui una sorta di liberazione e catarsi
personale.