CONCETTI BASE
D E L LO
SVILUPPO
MOTORIO
L’ATTIVITÀ FISICA
DEFINIZIONE
Qualsiasi movimento
corporeo prodotto da
muscoli scheletrici
che si traduce in
dispendio energetico
superiore al livello di
riposo.
METABOLISMO
STRESS →ADATTAMENTO
✓ PRINCIPIO DEL CARICO: esiste una relazione tra entità dello stimolo
allenante e risposta adattativa.
• ADATTAMENTO MOTORIO
consiste nella capacità di saper eseguire le azioni più appropriate, anche in condizioni
variabili o sfavorevoli. Significa, cioè, essere capaci di modificare il proprio progetto
motorio per affrontare situazioni impreviste o sconosciute, raggiungendo comunque il
risultato ricercato.
Accoppiamento
Trasformazione Ritmo
e combinazione
1. ORIENTAMENTO
è la capacità di organizzare il movimento nella dimensione spazio-
temporale in cui si agisce grazie alle informazioni visive e cinestetiche.
Sono esse che permettono di organizzare o variare le posizioni e i
movimenti del corpo nello spazio e nel tempo, non solo rispetto a sé
stessi, ma anche rispetto a compagni, avversari o attrezzi. Orientarsi
significa infatti situarsi o collocare un oggetto, in modo volontario e
consapevole, in un ambiente ben determinato ed essere in grado di
descrivere, correttamente e in modo comprensibile, la propria
posizione o quella dell’oggetto.
2. DIFFERENZIAZIONE
questa capacità svolge un ruolo centrale nella costruzione di un
proprio schema del movimento e nella sua regolazione e
correzione. Consiste nella capacità di distinguere e selezionare
le corrette percezioni (cinestetiche, temporali e spaziali) che
permettono di dosare in maniera ottimale l’impegno muscolare
per realizzare l’azione desiderata.
3. EQUILIBRIO
è la capacità utilizzata per mantenere o ripristinare una posizione
stabile del corpo, sia da fermo che in movimento. Possiamo
distinguere tre tipologie di equilibrio.
✓ Equilibrio statico: è quello che compare quando si mantiene
una posizione, come per esempio la postura eretta.
✓ Equilibrio dinamico: varia col variare della posizione del corpo.
✓ Equilibrio di volo: quando il corpo non appoggia né a terra, né
ad un attrezzo, ma si mantiene in posizione corretta.
4. REAZIONE
è la capacità di iniziare ad eseguire un’azione motoria in modo
corretto e appropriato in risposta a un segnale che può essere
acustico, visivo o tattile. Se si conosce qual è il segnale a cui si
deve reagire si parla di reazione semplice. Se invece si è a
conoscenza di dover reagire ad un segnale, ma non si sa bene
né quando sarà dato né quale sarà, la reazione sarà più lenta e
verrà definita complessa;
5.TRASFORMAZIONE
consiste nel saper percepire o prevedere possibili variazioni di
situazione che intervengono durante lo svolgimento di un’azione e
nel riuscire a modificare opportunamente l’azione già avviata. È una
capacità strettamente legata alla fantasia motoria, perché permette
di risolvere in modo creativo un problema motorio mai affrontato
prima. Tuttavia, per poter trovare la giusta soluzione, occorre
possedere un discreto bagaglio di esperienze.
6. RITMO
ogni forma di movimento possiede un proprio
ritmo di esecuzione fatto di durate, pause, velocità
e intensità. Con la capacità di ritmizzazione, cioè di
organizzazione del ritmo, si può acquisire il ritmo
base di un movimento e adattarlo al proprio
schema di movimento.
7.ACCOPPIAMENTO E COMBINAZIONE
questa capacità permette di collegare tra loro diverse abilità già
conosciute e di realizzare un movimento in cui è necessario coordinare,
contemporaneamente o in successione, movimenti di singole parti del
corpo.
C A PA C I TÀ
CONDIZIONALI
LA FORZA
La forza è la componente che determina e
influenza la prestazione.
Qualsiasi azione capace di modificare lo
stato di quiete o di moto di un corpo
prende il nome di forza.
Secondo la legge di Newton, la forza è il
prodotto della massa per l’accelerazione
(F=m*a). Rappresentata in forma vettoriale, la
forza è definita da grandezza, direzione e
verso.
Se questo concetto di forza viene riferito ai
movimenti sportivi, possiamo distinguere tra
FORZE INTERNE, prodotte da muscoli,
legamenti e tendini, e FORZE ESTERNE
che agiscono esternamente al corpo umano,
come per esempio la gravità e l’attrito.
L’allenamento della forza riveste un ruolo centrale nella ginnastica sportiva ed è per
questo che:
• nella ginnastica, la forza deve essere esercitata in stretto rapporto con le capacità
coordinative;
• VOLUME: è determinato dal numero delle ripetizioni e delle serie durante una seduta di
allenamento. Per “ripetizioni” si intende il numero di volte che uno specifico movimento viene
eseguito; per “serie” invece si intende un gruppo di ripetizioni predeterminato;
NEI BAMBINI?
una dose più o meno grande di forza.
Questa fase della vita è cruciale
nell’apprendimento motorio. È il
periodo dagli 8 agli 11 anni ed è
considerata l’età d’oro
dell’apprendimento motorio, nel
quale si deve acquisire un grande
patrimonio di movimenti che
condizionerà il bagaglio motorio a
venire.
È in questa fase che i bambini
imparano con disinvoltura movimenti
anche complessi.
Un’adeguata dose di forza li faciliterà
nell’applicazione del gesto.