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CORSO TECNICI E AIUTO TECNICI

GINNASTICA ARTISTICA CSI

CONCETTI BASE
D E L LO
SVILUPPO
MOTORIO
L’ATTIVITÀ FISICA
DEFINIZIONE

Qualsiasi movimento
corporeo prodotto da
muscoli scheletrici
che si traduce in
dispendio energetico
superiore al livello di
riposo.
METABOLISMO

L’insieme dei processi biochimici di


trasformazione che avvengono
nell’organismo prendono il nome di
METABOLISMO: consiste nella
degradazione di sostanze nutritive per
produrre energia ATP
(adenosintrifosfato)
ESERCIZIO FISICO E
ADATTAMENTI
Gli adattamenti sono quella serie di modificazioni
morfologiche, fisiologiche e comportamentali, transitorie o
permanenti, che permettono al singolo individuo o alle
popolazioni di migliorare il proprio rapporto con l’ambiente.
Adattarsi significa conformarsi a determinate
condizioni e situazioni.

Gli adattamenti individuali sono:


• proporzionali agli stimoli che li provocano
• specifici rispetto agli stimoli
• di entità soggettiva
• generalmente reversibili
ALLENAMENTO =
ADATTAMENTO
L’allenamento (o esercizio fisico) è un processo finalizzato ad
indurre adattamenti individuali.
Nell’allenamento è di fondamentale importanza fornire gli
stimoli giusti al momento giusto.
Infatti, se lo stimolo è insufficiente non ci saranno risposte
adattative e quindi l’allenamento risulterà inutile.
Al contrario, se lo stimolo è eccessivo o è fornito nel
momento sbagliato, si provocheranno danni e l’allenamento
risulterà controproducente.
Ai fini allenanti è indispensabile quindi che gli stimoli siano
forniti in base alla corretta modulazione dei parametri che
caratterizzano gli stimoli stessi (l’intensità dello stimolo, la sua
durata, la frequenza con cui viene fornito nell’arco di un
determinato periodo).
L’ADATTAMENTO è una
risposta di autoregolazione
dell’organismo, il quale si
modifica reagendo alle diverse
richieste che arrivano
dall’esterno.

STRESS →ADATTAMENTO

Lo stimolo allenante è chiamato


“CARICO” e, se
opportunamente calibrato e
ripetuto, innesca un processo
adattivo chiamato
SUPERCOMPENSAZIONE.
ALLENAMENTO = ADATTAMENTO
I principi fondamentali dell’allenamento sono gli stessi che regolano gli
adattamenti individuali, e sono:

✓ PRINCIPIO DEL CARICO: esiste una relazione tra entità dello stimolo
allenante e risposta adattativa.

✓ PRINCIPIO DELLA SPECIFICITÀ: tanto più specifico è lo stimolo,


tanto più specifica è la risposta adattativa.

✓ PRINCIPIO DELLE DIFFERENZE INDIVIDUALI: esistono differenze


individuali (anche notevoli) nelle risposte agli stimoli allenanti.

✓ PRINCIPIO DELLA REVERSIBILITÀ: gli adattamenti indotti


dall’allenamento sono generalmente reversibili.
L ’ED U CA ZIONE
MOTORIA
L'educazione motoria è un complesso di azioni e di
occasioni intenzionalmente programmate e realizzate,
per consentire a tutti di conseguire il proprio massimo
sviluppo.

Ha come soggetto attivo la persona considerata nella


sua complessità, unicità, irripetibilità, totalità.

Ha come oggetto lo sviluppo di capacità e


l'apprendimento di abilità motorie.
L'educazione motoria si realizza attraverso interventi educativo-
didattici che:
• siano scientificamente fondati, guidino e orientino senza
condizionare o modellare;
• tengano conto delle caratteristiche individuali e siano diretti alla
personalità unitaria del soggetto;
• siano guidati dalla programmazione educativo-didattica e strutturati
secondo obiettivi, mezzi, contenuti, metodi, fasi di verifica e
valutazione.

L'intervento didattico-educativo inizia con l'insegnamento, al quale


deve seguire il suo correlato logico, l'apprendimento.

L'unificazione del processo insegnamento-apprendimento sfocia


nell'istruzione, che in accordo con i valori e i principi educativi
produce formazione, per diventare via via educazione vera e propria.
LE UNITÀ E LE
CAPACITÀ MOTORIE
Le unità motorie di base e le
capacità motorie
rappresentano la struttura
portante di tutte le discipline
sportive ed in modo
particolare della ginnastica.
Tali qualità sono riassunte
nello schema a fianco.
L'acquisizione degli schemi posturali e dinamici è parte
integrante dell'apprendimento motorio e rappresenta
quindi un obiettivo di fondamentale importanza sul
piano educativo. Ma gli obiettivi di una corretta
educazione motoria non si limitano all'acquisizione
degli schemi posturali e dinamici, ma devono prevedere
LE anche e soprattutto l'avviamento, in tempi successivi,
verso un'attività specifica. Pertanto devono essere
CAPACITÀ sviluppate anche alcune capacità fisiche, che ne
rappresentano i presupposti ed i requisiti fondamentali.
MOTORIE
Tali capacità, dette anche capacità motorie, vengono
tradizionalmente suddivise in:
• capacità senso-percettive;
• capacità coordinative;
• capacità condizionali.
CAPACITÀ SENSO-
PERCETTIVE
La senso-percezione è l'insieme del
rapporto sensoriale e neurologico che il
soggetto instaura con il proprio corpo e
con il mondo esterno (sensazione) e la
relativa presa di coscienza psichica
(percezione).
La percezione è quindi un processo
attivo di selezione, riconoscimento ed
integrazione delle informazioni, che può
essere definito di “apprendimento
sensoriale”.
Gli organi di senso servono a ricevere informazioni dal
mondo circostante. Negli esseri umani, i sensi sono
cinque:
• la vista, è il senso mediante il quale è possibile
percepire gli stimoli luminosi e, quindi, la figura, il
colore, le misure e la posizione degli oggetti. Tale
percezione avviene per mezzo degli occhi;
• l’udito, è il primo dei cinque organi di senso a
svilupparsi nel feto e a favorire il contatto con
l'ambiente esterno. Il sistema comprende sia gli
organi sensoriali (orecchie, organi preposti alla
percezione e alla traduzione del suono), sia le parti
uditive del sistema sensoriale;
• l’olfatto, è uno dei sensi specifici e rende possibile,
tramite i chemocettori, la percezione della
concentrazione, della qualità e dell'identità di
molecole volatili e di gas presenti nell'aria;
• il gusto, è uno dei sensi, i cui recettori sono le
gemme gustative presenti nelle papille
gustative della lingua, nel palato molle, nella faringe,
nelle guance e nell'epiglottide. Il gusto dipende dalla
percezione sinergica di cinque gusti
fondamentali: amaro, aspro, dolce, salato e umami;
• il tatto, o sensibilità tattile rende l'uomo e gli animali
capaci di rilevare con una straordinaria precisione, la
presenza di stimoli dovuti al contatto della superficie
cutanea con oggetti esterni.
CAPACITÀ COORDINATIVE
Le capacità coordinative costituiscono la base per
l'apprendimento motorio e lo sviluppo qualitativo dei movimenti.
Le capacità coordinative vanno considerate come i presupposti
essenziali della prestazione, strettamente collegati ad altre
capacità e qualità della persona umana, ma, in particolare, alle
abilità motorie.

Letteralmente coordinazione significa "ordinare insieme", cioè


organizzare i vari movimenti.

Le capacità coordinative determinano la tipologia e la qualità


della risposta motoria, sono determinate dai processi che
organizzano, controllano e regolano il movimento, dipendono dal
grado di maturazione del sistema nervoso centrale e periferico.
CAPACITÀ COORDINATIVE
GENERALI
• APPRENDIMENTO MOTORIO
è la più importante tra le capacità coordinative, perché rappresenta il presupposto indispensabile
per qualsiasi ulteriore evoluzione delle stesse capacità. Consiste nel far propri nuovi gesti o azioni
che prima non si era in grado di realizzare. Per fare in modo che questo apprendimento divenga
stabile, cioè ripetibile con costanza e sicurezza, è necessario esercitare in maniera sistematica e
mirata l’abilità ricercata.

• ADATTAMENTO MOTORIO
consiste nella capacità di saper eseguire le azioni più appropriate, anche in condizioni
variabili o sfavorevoli. Significa, cioè, essere capaci di modificare il proprio progetto
motorio per affrontare situazioni impreviste o sconosciute, raggiungendo comunque il
risultato ricercato.

• DIREZIONE E CONTROLLO DEL MOVIMENTO


permette di organizzare il movimento in modo da realizzare in maniera
corretta l’azione programmata; in questo modo, si è in grado di raggiungere
lo scopo prefissato mentalmente prima dell’inizio dell’esecuzione.
CAPACITÀ COORDINATIVE SPECIALI

Orientamento Differenziazione Equilibrio Reazione

Accoppiamento
Trasformazione Ritmo
e combinazione
1. ORIENTAMENTO
è la capacità di organizzare il movimento nella dimensione spazio-
temporale in cui si agisce grazie alle informazioni visive e cinestetiche.
Sono esse che permettono di organizzare o variare le posizioni e i
movimenti del corpo nello spazio e nel tempo, non solo rispetto a sé
stessi, ma anche rispetto a compagni, avversari o attrezzi. Orientarsi
significa infatti situarsi o collocare un oggetto, in modo volontario e
consapevole, in un ambiente ben determinato ed essere in grado di
descrivere, correttamente e in modo comprensibile, la propria
posizione o quella dell’oggetto.

2. DIFFERENZIAZIONE
questa capacità svolge un ruolo centrale nella costruzione di un
proprio schema del movimento e nella sua regolazione e
correzione. Consiste nella capacità di distinguere e selezionare
le corrette percezioni (cinestetiche, temporali e spaziali) che
permettono di dosare in maniera ottimale l’impegno muscolare
per realizzare l’azione desiderata.
3. EQUILIBRIO
è la capacità utilizzata per mantenere o ripristinare una posizione
stabile del corpo, sia da fermo che in movimento. Possiamo
distinguere tre tipologie di equilibrio.
✓ Equilibrio statico: è quello che compare quando si mantiene
una posizione, come per esempio la postura eretta.
✓ Equilibrio dinamico: varia col variare della posizione del corpo.
✓ Equilibrio di volo: quando il corpo non appoggia né a terra, né
ad un attrezzo, ma si mantiene in posizione corretta.

4. REAZIONE
è la capacità di iniziare ad eseguire un’azione motoria in modo
corretto e appropriato in risposta a un segnale che può essere
acustico, visivo o tattile. Se si conosce qual è il segnale a cui si
deve reagire si parla di reazione semplice. Se invece si è a
conoscenza di dover reagire ad un segnale, ma non si sa bene
né quando sarà dato né quale sarà, la reazione sarà più lenta e
verrà definita complessa;
5.TRASFORMAZIONE
consiste nel saper percepire o prevedere possibili variazioni di
situazione che intervengono durante lo svolgimento di un’azione e
nel riuscire a modificare opportunamente l’azione già avviata. È una
capacità strettamente legata alla fantasia motoria, perché permette
di risolvere in modo creativo un problema motorio mai affrontato
prima. Tuttavia, per poter trovare la giusta soluzione, occorre
possedere un discreto bagaglio di esperienze.

6. RITMO
ogni forma di movimento possiede un proprio
ritmo di esecuzione fatto di durate, pause, velocità
e intensità. Con la capacità di ritmizzazione, cioè di
organizzazione del ritmo, si può acquisire il ritmo
base di un movimento e adattarlo al proprio
schema di movimento.

7.ACCOPPIAMENTO E COMBINAZIONE
questa capacità permette di collegare tra loro diverse abilità già
conosciute e di realizzare un movimento in cui è necessario coordinare,
contemporaneamente o in successione, movimenti di singole parti del
corpo.
C A PA C I TÀ
CONDIZIONALI
LA FORZA
La forza è la componente che determina e
influenza la prestazione.
Qualsiasi azione capace di modificare lo
stato di quiete o di moto di un corpo
prende il nome di forza.
Secondo la legge di Newton, la forza è il
prodotto della massa per l’accelerazione
(F=m*a). Rappresentata in forma vettoriale, la
forza è definita da grandezza, direzione e
verso.
Se questo concetto di forza viene riferito ai
movimenti sportivi, possiamo distinguere tra
FORZE INTERNE, prodotte da muscoli,
legamenti e tendini, e FORZE ESTERNE
che agiscono esternamente al corpo umano,
come per esempio la gravità e l’attrito.
L’allenamento della forza riveste un ruolo centrale nella ginnastica sportiva ed è per
questo che:

• lo sviluppo della forza muscolare dovrebbe essere una componente fondamentale di


tutti i programmi di allenamento a tutte le età e a tutti i livelli;

• l’allenamento della forza è importante per l’incremento della capacità di carico e


l’aumento della capacità di prestazione;

• nella ginnastica, la forza deve essere esercitata in stretto rapporto con le capacità
coordinative;

• nell’allenamento dei giovani ginnasti occorre dedicare attenzione non soltanto al


potenziamento della muscolatura interessata ai movimenti tecnico-specifici, ma anche e
soprattutto a quella posturale e stabilizzatrice;

• l’allenamento multilaterale della forza, in età giovanile, è una delle componenti


fondamentali che influisce positivamente sullo sviluppo e la salute del ginnasta.
TIPI DI FORZA
• FORZA MASSIMA: la più elevata
espressione di forza che il sistema
neuromuscolare è in grado di esprimere con
una contrazione volontaria;
• FORZA RAPIDA: capacità del sistema
neuromuscolare di muovere il corpo e le sue
parti oppure oggetti con elevata velocità di
contrazione;
• FORZA RESISTENTE: capacità di un
gruppo muscolare o dell’organismo di
opporsi all’affaticamento durante prestazioni
di forza di lunga durata.
TIPI DI CONTRAZIONE
• CONTRAZIONE CONCENTRICA
quando la forza espressa è maggiore della
resistenza da vincere e pertanto la contrazione
determina l’accorciamento del muscolo.
• CONTRAZIONE ECCENTRICA
quando è la resistenza ad essere maggiore della
tensione sviluppata. Pertanto, in questo caso, la
contrazione solo “rallenta” l’allungamento del
muscolo
• CONTRAZIONE ISOMETRICA
quando forza e resistenza si equivalgono e la
contrazione genera solo tensione, senza
variazione della lunghezza del muscolo.
• CONTRAZIONE PLIOMETRICA
contrazione concentrica che sfrutta l'energia
elastica accumulata durante la precedente
contrazione eccentrica.
Per un allenamento ottimale della forza bisogna prendere in considerazione 4 parametri
fondamentali.

• INTENSITÀ: per calcolare un appropriato carico di lavoro è indispensabile calcolare la


ripetizione massima (RM); un’intensità di xRM è quella che consente all’esecutore di eseguire in
serie x ripetizioni e non una di più;

• VOLUME: è determinato dal numero delle ripetizioni e delle serie durante una seduta di
allenamento. Per “ripetizioni” si intende il numero di volte che uno specifico movimento viene
eseguito; per “serie” invece si intende un gruppo di ripetizioni predeterminato;

• FREQUENZA: è il numero di sedute di allenamento per settimana ed è influenzata dagli altri


parametri;

• TEMPO DI RECUPERO: dipende fondamentalmente dall’intensità e dalla durata del carico.


Questo tempo di riposo (attivo o passivo) è sia tra le serie che tra le sedute di allenamento.
PERCHÉ ALLENARE LA FORZA Semplicemente perché l’acquisizione
di qualsiasi gesto tecnico richiede

NEI BAMBINI?
una dose più o meno grande di forza.
Questa fase della vita è cruciale
nell’apprendimento motorio. È il
periodo dagli 8 agli 11 anni ed è
considerata l’età d’oro
dell’apprendimento motorio, nel
quale si deve acquisire un grande
patrimonio di movimenti che
condizionerà il bagaglio motorio a
venire.
È in questa fase che i bambini
imparano con disinvoltura movimenti
anche complessi.
Un’adeguata dose di forza li faciliterà
nell’applicazione del gesto.

L’allenamento della forza aiuta inoltre


lo sviluppo dello scheletro e cosa
non meno importante, previene
sovrappeso, traumi e riduce i sintomi
di dolori cronici alla schiena.
LA VELOCITÀ
È la facoltà di effettuare azioni
motorie in un tempo minimo ed
in determinate condizioni.

Anche la velocità come le altre


capacità motorie, è strettamente
correlata allo sviluppo
complessivo dell’individuo ed in
particolare alla sua maturazione
fisiologica; rispetto alle altre
qualità motorie, ha una minore
allenabilità, ma può essere
migliorata sensibilmente fra i 6 e i
13 anni.
La velocità dipende da diversi fattori fondamentali

Tempo latente della reazione


motoria
Velocità di ogni singolo
movimento

Frequenza dei movimenti

Ampiezza dei movimenti


Tutte le ESERCITAZIONI che mirano al
miglioramento della velocità si ispirano a due criteri
fondamentali:
• esercizi la cui esecuzione sia possibile ad un ritmo
massimale;
• successione di prove che non conducano ad un
calo, anche momentaneo, della prestazione.

I PARAMETRI di esecuzione sono:


• la durata della prova: deve permettere di non
modificare la velocità dell’esercizio, che deve
essere massimale e non diminuire in modo molto
marcato verso la fine della prova;
• il tempo di recupero;
• il numero delle ripetizioni.
ALLENAMENTO
DELLA VELOCITÀ
I PARAMETRI che occorre considerare
nell’allenamento della velocità sono:
▪ Destrezza
▪ Coordinazione
▪ Padronanza del gesto tecnico

Quindi le FASI per l’allenamento della velocità


dovranno prevedere:
1. Apprendimento motorio del gesto tecnico
2. Aumento graduale della velocità
d’esecuzione
3. Allenamento alla massima velocità
d’esecuzione
LA RESISTENZA
• Per resistenza si intende la capacità di resistere per un lungo
periodo di tempo in una qualsiasi attività, senza che si
determini un calo della sua efficacia.

• La resistenza può essere intesa come la facoltà di


contrastare l’affaticamento, ovvero quella particolare
condizione per cui è impossibile eseguire un’ulteriore
ripetizione.

• Essa, quindi, è fondamentalmente un’espressione della


forza muscolare e si può definire come la facoltà
dell’organismo di resistere ad un impegno muscolare
prolungato, contrastando la fatica.
ALLENAMENTO DELLA
RESISTENZA
L'allenamento della resistenza migliora la capacità di sopportare la
fatica e le funzioni organiche.
Costituisce la base essenziale per formare le altre capacità e per
apprendere le abilità motorie.
L’allenamento della resistenza non aumenta solo il potenziale
energetico, esso riduce il consumo attraverso il miglioramento del
rendimento.

Non esiste un allenamento di resistenza generico!


Tuttavia, per ottenere una maggior capacità di durata, occorre
portare il muscolo all’affaticamento e poi farlo riposare per un
tempo insufficiente a recuperare completamente, prima di
metterlo nuovamente al lavoro.
LA MOBILITÀ ARTICOLARE
Per mobilità articolare si intende la capacità di compiere movimenti
articolari con la massima ampiezza. Essa dipende in special modo dal grado
di estensibilità dei muscoli che circondano l'articolazione, ma anche dalla
conformazione anatomica delle superfici articolari, dall'età, dalla temperatura
esterna ed interna, dallo stato di salute dell'organismo e del suo
affaticamento.

La mobilità articolare è un presupposto fondamentale per una corretta


esecuzione tecnica dei movimenti, nonché per una maggiore economia del
dispendio energetico.

Quando il ginnasta possiede un elevato grado di mobilità, potrà eseguire i


suoi movimenti più rapidamente, con più facilità e disinvoltura e l'esecuzione
motoria sarà più coordinata senza che si verifichi un aumento del lavoro
muscolare.
Un insufficiente sviluppo di questa capacità, invece, incide negativamente
sull'apprendimento delle azioni motorie sia dal punto di vista tecnico che
estetico; si possono, inoltre, manifestare infortuni ed è possibile che
l'incremento delle altre capacità motorie, quali la velocità e la coordinazione,
vengano limitate.
LA GINNASTICA:
DISCIPLINA TECNICO-
COMBINATORIA

Sono definite tecnico combinatorie tutte le discipline


caratterizzate da attività in cui il risultato e il fine
dipendono dalla combinazione di diversi movimenti tra loro
legati e dall’esecuzione e combinazione di gesti di crescente
complessità, col procedere della maturità tecnica.

Gli sport tecnico combinatori hanno alla loro base la


tecnica, la precisione, l’economicità del gesto e la riduzione
massima degli errori.
GRAZIE
DELL’ATTENZIONE!

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