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‫ברוך אתה ה׳ אלהינו מלך העולם‬

‫המחדש בכל יום תמיד מעשה בראשית‬


‫המבדיל בין אור לחושך‬
‫ומאיר עלינו את אור המשיח‬
Il serpente:
fallo o lingua
dell’uomo?
L’invenzione della menzogna

2,16b-17a (Yhwh Dio) 3,1b (Il serpente cita Dio)


DI OGNI ALBERO DEL GIARDINO Non mangerete
mangiare mangerai

ma dell’albero del conoscere bene e male


non ne mangerai… DI OGNI ALBERO DEL GIARDINO
Paul Ricœur
«[L’episodio] inizia con la messa in questione
del divieto in quanto componente strutturante
dell’ordine creato. Ma Dio ha proprio detto?
La domanda fa cessare quella relazione di
fiducia in virtù della quale il divieto era una
condizione di vita, ovvia come le foglie del
giardino. Si è aperta l’era del sospetto, si è
introdotta un’incrinatura nella più
fondamentale condizione del linguaggio, ossia
in quel rapporto di fiducia che i linguisti
chiamano “clausola di sincerità”.»
Gn 3,2-5
Rispose la donna al serpente: «Dei frutti degli alberi del
giardino noi possiamo mangiare, ma del frutto
dell’albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto:
“Non dovete mangiarne e non lo dovete toccare,
altrimenti morirete”.»
Rispose il serpente: «Morire non morirete ! Anzi, Dio è
conoscente che nel giorno in cui ne mangerete, si
apriranno i vostri occhi e sarete come (degli) dei
conoscenti bene e male.»
Gn 3,2-5
Rispose la donna al serpente: «Dei frutti degli alberi del
giardino noi possiamo mangiare, ma del frutto
dell’albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto:
“Non dovete mangiarne e non lo dovete toccare,
altrimenti morirete”.»
Rispose il serpente: «Morire non morirete ! Anzi, Dio è
conoscente che nel giorno in cui ne mangerete, si
apriranno i vostri occhi e sarete come (degli) dei
conoscenti bene e male.»
Il punto di vista del serpente infiltrato in quello di Dio

Gen 1,12 (Dio) Gen 3,5 (il serpente) Gen 3,6


(creazione degli alberi) «nel giorno in cui ne E la donna vide che BUONO
E Dio vide che era BUONO mangerete, si apriranno i (era) l’albero per mangiare
vostri occhi…» e che desiderio (era)
quello per gli occhi…
Gen 3,5 (il serpente) Gen 3,6b-7a
«… nel giorno in cui ne mangerete Ella mangiò […] ed egli mangiò
si apriranno i vostri occhi e si aprirono gli occhi di loro due
sarete […] conoscenti bene e e conobbero che erano nudi (cfr.
male.» 3,1)
Gn 3,9

E Yhwh Dio gridò verso Adamo


e gli disse : «Dove sei ?»
Gn 3,12: lui: «La
donna che mi hai
messo accanto mi
ha dato
dell’albero e io ho
mangiato.»

Gn 3,13: lei: «Il


serpente mi ha
ingannato e io ho
mangiato»
→ Il misfatto è
sempre colpa
altrui.
Gn 3,14-19 Sentenza & Etiologia
• Perché i serpenti guizzano sulla terra?
• Perché una tale inimicizia fra serpenti e
umani?
• Perché il parto è così doloroso?
• Perché tante spine e cardi quando si
lavora nei campi?
A causa di una scelta sbagliata, di non
fiducia nella parola di Dio, e di bramosia
all’inizio della storia.
Gn 3,19

«Fino a che tu ritorni all’humus poiché da esso sei stato


preso; poiché polvere sei e a polvere ritornerai»
Gn 3,20
‫יְתה ֵׁ֥אם ָכל־ ָ ָֽחי‬
ֹּ֖ ָ ‫וַ יִּ ְק ָ ָ֧רא ָ ָֽה ָא ָ ָ֛דם ֵׁ֥שם ִּא ְש ֹּ֖תו ַחָוָּ֑ה ִּ ָ֛כי ִּ ֵׁ֥הוא ָ ָֽה‬

E Adamo gridò il nome della sua


donna Khawwah - Eva poiché fu
madre di ogni vivente.
P. Picasso
Gn 3,22-24
• v. 22: «Ecco, l’Adamo è diventato come uno di noi per conoscere bene
e male. E ora, per paura che non mandi la sua mano e prenda anche
dall’albero della vita – e potrà vivere per sempre…»
• v. 23: E Yhwh Elohim lo rimandò dal giardino di Eden per lavorare
l’humus da cui era stato preso.
• v. 24: E cacciò l’adamo e appostò a oriente del giardino di Eden i
Kerubîm e la fiamma della spada vorticosa per custodire il cammino
dell’albero della vita.
Gen 3,22: «Ecco, l’Adamo è diventato come uno di
noi per conoscere bene e male»

«In one sense, but only in one sense, what the serpent said
was true. Man has become like God. But one suspects that
these words in the serpent’s mouth convey one thing and the
same words in God’s mouth say another. The serpent held out
to the couple the prospect that being like God would bring
with it unlimited privileges, unheard-of acquisitions and gifts.»
(V. HAMILTON, The Book of Genesis)
I due alberi erano legati nell’intreccio:

L’uno, l’albero del conoscere bene e male,


→ in quanto accesso (test) all’altro, l’albero della vita.

Accesso mancato di poco…


L’espulsione dal giardino
in quanto punizione e
rilancio misericordioso
della storia
Apocalisse 22,2
In mezzo alla piazza della città e
da una parte e dall'altra del fiume
si trova un albero di vita che dà
dodici raccolti e produce frutti
ogni mese.

Liber Floridus
Gn 4,17

Ora Caino conobbe


sua moglie, che
concepì e partorì
Khanôkh; poi divenne
costruttore di una
città, che chiamò
Khanôkh, dal nome
del figlio.
William Kentridge
William Kentridge
R. GIRARD, Delle cose nascoste fin
dalla fondazione del mondo
Nel mito romano, l’omicidio di
Remo ci appare come un atto magari
deplorevole, ma giustificato a causa della
trasgressione della vittima. Remo non ha
rispettato il confine ideale tra l’interno e
l’esterno della città tracciato da Romolo.
La motivazione dell’uccidere è insieme
derisoria, dal momento che la città non
esiste ancora, e nondimeno imperioso,
veramente fondamentale. Affinché la città
esista bisogna che nessuno possa
impunemente prendersi gioco delle
regole che essa prescrive. Romolo è
dunque giustificato […].
Nel mito di Caino al contrario […], Caino ci è
presentato come un volgare assassino. Il fatto
che il primo omicidio dia il via al primo
sviluppo culturale dell’umanità non riscatta
affatto, agli occhi del testo biblico, il o gli
omicidi. Il carattere fondatore dell’omicidio è
manifestato altrettanto nitidamente che nei
miti non biblici, ma c’è anche un’altra cosa: il
giudizio morale. La condanna dell’omicidio
prevale su ogni altra considerazione. «Dove è
tuo fratello?»
AFP November 22, 2017
At least 30 people were
killed when farmers
attacked Fulani herdsmen
in northeast Nigeria’s
Adamawa state, police told
AFP on Wednesday.
Gn 4,1
E Adamo aveva
conosciuto Eva, la sua
donna, ed ella fu
incinta e generò
Caino e disse: «Ho
acquistato un uomo
con Yhwh».
Abele, hebel

Qo 1,1
«Vanità/fumo/vapo
re delle vanità, dice
Qoèlet, vanità delle
vanità: tutto è
vanità»
Gn 4,2-5

2E Abele fu pastore di bestiame minuto,


mentre Caino era lavoratore dell’humus.
3 Alla fine dei giorni, Caino fece venire

del frutto dell’humus, omaggio per


Yhwh, 4 mentre Abele faceva venire
anch’egli dalle primogenite del suo
bestiame minuto e dal loro grasso; e
Yhwh considerò Abele e il suo omaggio,
5mentre Caino e il suo omaggio, non (li)

considerò.
Gen 4,3-5
«E Yhwh considerò Abele e il suo omaggio, mentre Caino e il suo
omaggio, non (li) considerò.»

→ Ellissi (gap): Il narratore ha scientemente omesso un elemento della


catena causale (la motivazione di Dio), così da impegnare il lettore nel gioco
delle ipotesi.

→ Coronare i meriti di Abele?


Cfr. Eb 11,4: «Per fede, Abele offrì a Dio un sacrificio migliore di quello di
Caino e in base ad essa fu dichiarato giusto, avendo Dio attestato di gradire i
suoi doni.»

→ Scuotere le preferenze umane?


Caino non è stato esaudito come si aspettava.
Gen 4,7
5Cainone fu molto irritato e il suo volto era abbattuto.
6Yhwh disse allora a Caino: «Perché sei irritato e perché è abbattuto il tuo volto?
7Se agisci bene, [potrai] tenerlo alto. Ma se non agisci bene, il peccato è

accovacciato alla tua porta; verso di te è il suo istinto, Ma tu, non la dominerai?»
[= «puoi dominarla», cf. Dt 30,15-19]

«Troverà [Caino] la sua dignità di uomo fermando a sé il male che lo colpisce e lo


attraversa, oppure gli lascerà fare una nuova vittima? Saprà in questo modo
“addomesticare” l’animale in sé e diventare, secondo la bella espressione di P.
Beauchamp, il “pastore della propria animalità”, realizzando in questo modo, nella
sua difficile condizione, la vocazione di ogni essere umano?» (A. WÉNIN, Da
Adamo).
Gen 4,8 1 Sam 17,35
Caino si erse «Se [il leone,
verso Abele l’orso] si ergeva
suo fratello contro di me»
e lo uccise.
Ossip Zadkine
(1890-1967)
Gen 4,9b
«Non lo so. Sono forse il custode di mio fratello?»
«È tutt’altro che una banale menzogna. È il discorso di uno
non interessato; non solamente il destino del fratello non lo
concerne, ma neppure la domanda, non lo concerne la parola.
Esattamente, penso, ciò che lei chiama la derisione. È
straordinario vederla manifestarsi al primo spargimento di
sangue. Caino non si aspetta neanche di essere creduto; non
attribuisce nessuna importanza a quel che dice lui stesso.
Questo è il suo velo, il suo alibi sottile. La mia parola è niente,
dunque anche il mio atto è niente.»

P. BEAUCHAMP, in dialogo con D. Vasse, La violence dans la Bible


Gen 4,10-15
10E Yhwh disse: « Che cosa hai fatto?
La voce dei sangui di tuo fratello
gridano verso di me dall’humus.
11Ora sii maledetto, lontano dal suolo

che ha aperto la bocca per ricevere il


sangue di tuo fratello dalla tua mano.
12Quando lavorerai il suolo, esso non ti

darà più i suoi prodotti: ramingo e


fuggiasco sarai sulla terra.»
13E Caino disse a Yhwh : «la mia colpa è troppo grande da (sol)levare.
14Ecco, mi hai cacciato oggi lontano da sopra la faccia dell’humus, e lontano dalla tua faccia mi dissimulerò e sarò

tremante ed errante nella terra e chiunque mi trova mi ucciderà.»


15E Yhwh gli disse: «Perciò, chiunque uccide Caino, sette volte sarà vendicato.»

E Yhwh mise a Caino un segno affinché non lo colpisca chiunque lo trova.


Gen 4,17: la città
20-23: le tecnologie
23-24: l’escalation de Lemek

Lamech disse alle mogli:


«Ada e Zilla, ascoltate la mia voce; /
mogli di Lamech, porgete l’orecchio al mio dire:
Ho ucciso un uomo per una mia scalfittura /
e un ragazzo per un mio livido.
Sette volte sarà vendicato Caino /
ma Lamech settantasette!»
R. GIRARD, Delle cose nascoste
«Se si esamina attentamente il racconto, ci si accorge che la
lezione biblica è che la cultura nata dalla violenza deve ritornare
alla violenza. All’inizio si assiste a un brillante sviluppo culturale;
sono inventate le tecniche; spuntano città nel deserto, ma presto,
mal contenuta dall’assassinio fondatore e dalle barriere legali
scaturite da esso, la violenza si propaga e riprende la sua
escalation.»

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