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Il Perù

La Geografia
Il Perù è il terzo Paese del Sud America per estensione del territorio (dopo Brasile e
Argentina), confina a nord con l’Ecuador, a nord-est con la Colombia, a est con il
Brasile, a sud-est con la Bolivia e a sud con il Chile. Può essere diviso in tre fasce
climatiche diverse: la Costa, la Sierra e la Selva. La Costa è una zona arida e semi
desertica, ad eccezione delle vallate dei fiumi a Sud nella provincia di Arequipa. La
Sierra (la regione andina) è costituita da altipiani con vette che superano spesso i 6000
metri di altezza (come, ad esempio, il monte Huascaràn, che raggiunge i 6768 m). La
Selva è formata da un vastissimo bassopiano che è attraversato da grandi fiumi
(Marañòn, Ucayali) che danno origine al Rio delle Amazzoni; questa regione, dal clima
caldo e umido, è ricoperta da un manto di foreste ed è la zona meno abitata del Perù
(meno di 1 abitante per chilometro quadrato).

Sul confine con la Bolivia si trova il lago Titicaca, che è il secondo più vasto
dell'America meridionale, nonché il più alto del mondo (3800 m s.l.m.).

La capitale è Lima dove risiedono tutti i poteri amministrativi. Il governo è una


Repubblica Presidenziale. La lingua ufficiale è lo Spagnolo. E’ al 79° posto nella
classifica ISU.

La Storia
L’età pre-colombiana: Gli Inca
Non si è certi sull’origine del popolo Inca che approssimativamente si stabilizzò e si
espanse approssimativamente nei territori dove oggi si trovano Perù, Ecuador,
Colombia, Bolivia, Chile e Argentina intorno al XII secolo. Fu però dalla fine 1200 alla
metà del 1400 che gli Inca riuscirono ad allargare al massimo i confini del loro impero,
assoggettando tutti i popoli indi delle zone limitrofe del Perù. Artefici di tali conquiste
furono gli imperatori Sinchi Roca, Lloque Yupanqui, Mayta Capac, Capac Yupanqui,
Yahuar Huacac, Pachachuti, Tupac Yupanqui, Huayna Capac e Atahualpa. L’impero inca
venne invaso nel 1530 da Francisco Pizarro e trovò il culmine nel 1532 con la morte
dell’imperatore Atahualpa.

L’organizzazione politica dell’impero può essere paragonata ad un sistema di tipo


feudale dove l’imperatore che veniva adorato dal popolo come figlio del sole, assegnava
ai vari vassalli, di origine nobile, l’amministrazione di alcune zone del territorio.
L’Impero, infatti, era diviso in quattro regioni che formavano il Tahuantinsuyo, vero
nome del popolo inca.

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Il Perù

L’economia dell’impero era di tipo agricolo dove non esisteva nessuna proprietà
privata, la terra, infatti, veniva lavorata da tutti ed era divisa per caste sociali, quella del
sovrano, quella dei sacerdoti, quella della comunità. I lavoratori delle terre non venivano
pagati in denaro, ma quello che essi producevano veniva suddiviso tra tutti.

La cultura inca era molto rigida ed era regolata da leggi severe che ancora oggi vengono
tramandate oralmente e seguite nei villaggi dove ancora si è legati alle tradizioni. Felipe
Guaman Poma de Ayala uno scrittore spagnolo di origine inca scrisse nell’incipit di una
sua opera letteraria una delle maggiori dimostrazioni dell’efficacia delle leggi inca.

«Cristiano lettore, tu vedrai in queste terre applicata tutta la legge cristiana.


Non ho trovato , infatti, che gli indiani siano avidi di oro e argento, né ho
trovato chi debba cento pesos, né bugiardi, né giocatori, né pigri, né che si
derubino tra loro».

Felipe Guaman Poma de Ayala,


Conquista del Regno del Perù

Dall’indipendenza ad oggi...
I l Pe r ù d i v e n n e indipendente il 28
Luglio 1821, grazie al generale argentino Jose
de San Martin che sconfisse le guarnigioni
spagnole situate a Lima. Dall’indipendenza fino
agli inizi del novecento lo Stato fu governato
dapprima da “caudillos” che lottavano tra di loro
per ottenere il potere, in seguito dal partito
“ C i v i l i s t a ” fo n d a t o d a Manuel Pardo nel 1872.
Questi tuttavia erano uomini che sostenevano
la Repubblica, ma che rimanevano ancora legati
all’alta aristocrazia spagnola che ancora risiedeva nel
paese. Il Perù nei primi del novecento si trovava ancora a
saldare i gravi problemi economici provocati dalla sconfitta della Guerra del Pacifico
(1879-1884) dove aveva perso importanti giacimenti di “salnitro” che sostenevano
l’economia del paese, così si aprì il mercato ai grandi capitali statunitensi che portarono
anche se limitatamente il progresso.

Questa epoca chiamata Repubblica Aristocratica trovò culmine nel 1908 quando salì al
potere Augusto Leguia che instaurò un regime autoritario, durato 22 anni, ma dove si
registrò la nascita di nuovi partiti politici, d’ispirazione popolare e democratica, quali
l’APRA e il PCP, l’uno fondato da Victor Raul Haya de la Torre e l’altro da Jose Carlos
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Il Perù

Mariategui. Durante gli anni successivi si instaurarono regimi militari alternati a civili
conservatori che però cercarono sempre di allontanare dal potere i nuovi partiti politici
che venivano regolarmente proscritti. Nel 1980 dopo decenni di regimi militari venne
eletto con la maggior parte dei voti Fernando Belaunde Terry (Accion Popular)che
durante il suo governo dovette affrontare un problema che il paese, distratto dai
continui rovesciamenti politici, ancora non conosceva: il terrorismo. L’assenza del
potere delle Stato nelle zone più lontane del paese e le dottrine maoiste crearono una
rivoluzione armata capeggiata da Sendero Luminoso e l’MRTA, una nata già negli anni
60‘, l’altra nel 84’, ma che a metà degli anni 80‘ erano riuscite a formare un grande
apparato militare su tutto il territorio. Belaunde Terry riuscì a fare ben poco e neanche il
suo successore Alan Garcia Perez (APRA) che venne eletto nel 1985 trovò una soluzione
al problema che affliggeva il paese e faceva centinai di vittime. Durante il governo di
Alan Garcia Perez il paese cadde in una profonda crisi economica data dalla inefficienza
nella distribuzione del denaro pubblico e dall’inflazione che negli ultimi giorni di
governo toccò addirittura il 854%.

Nel 1990 dopo un durissimo scontro elettorale vinse le elezioni Alberto Fujimori, un
professore universitario di origini giapponesi. Cercò di attuare riforme per risolvere nel
più breve tempo possibile i problemi economici del paese, così attuò una politica
economica oculata che in pochi mesi trasse il paese dal completo disastro economico,
tuttavia l’opposizione capeggiata principalmente dall’APRA ostacolava le riforme che
principalmente servivano per combattere il terrorismo, fin quando il 5 Aprile 1992 il
presidente sciolse il Congresso della Repubblica e tutti gli organi Giudiziari. Venne
emanata una nuova costituzione che garantiva una maggiore trasparenza nella gestione
dello stato, una maggiore efficienza ed una solida legge giudiziari che consentiva la
punibilità dei movimenti terroristici, così il 12 Settembre 1992 venne catturato Abimael
Guzman capo della guerriglia di Sendero Luminoso, dove si procedette in seguito allo
smantellamento del gruppo terroristico. Albero Fujimori appoggiato dal consenso
popolare e dalla nuova situazione politica ed economica continuò a governare fino al 21
novembre del 2000 anno nel quale dopo uno scandalo di corruzione si dimesse e fuggì
in Giappone. Nel 2001 divenne presidente della repubblica Alejandro Toledo Manrique
e nel 2006 nuovamente Alan Garcia Perez attuale presidente della Repubblica.

L’Economia

Il Perù fa parte del cosiddetto “terzo mondo” con più del 30% della popolazione sotto
soglia della povertà. Nonostante ciò secondo il Fondo Monetario Internazionale
nell’anno 2008 il Perù solo dopo la Francia è il paese con l’inflazione più bassa che la
rende il mercato economico più solido della regione. Il paese è in continua crescita con

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Il Perù

circa il 10% all’anno, tanto che nel 2008 l’incremento del prodotto interno lordo è stato
del 13,25%. Le principali esportazioni sono il rame, oro, zinco e prodotti tessili che nel
2005 sono cresciute tanto che la banca mondiale l’ha classificata come quinto paese con
la maggior crescita esportatrice, ma nel 2008-2009 la crescita ha risentito delle
oscillazione dei prezzi di mercato che ha portato a una riduzione della crescita.

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