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I filamenti intermedi hanno uno spessore intermedio tra i microfilamenti ed i microtubuli con
un diametro di 8-15nm. Sono i filamenti più resistenti del citoscheletro.
Rappresentano l’impalcatura del citoplasma tenendo fermi gli organelli. Sono presenti anche
nel nucleo e contribuiscono all’organizzazione e alla spiralizzazione del DNA.
Contribuiscono inoltre a stabilizzare la cellula nelle sue giunzioni con le altre cellule.
Struttura
1. A differenza dei microfilamenti di actina e dei microtubuli l’unità fondamentale
(monomero) è filamentosa e non globulare.
Essendo una proteina filamentosa è possibile
distinguere una estremità amminotermianale
(N) ed una carbossi terminale (C). Questi
monomeri hanno una regione centrale lineare
costituita da una lunga alfa elica e delle
estremità aggrovigliate indicate come testa
(N-terminale) e coda (C-terminale).
2. Due monomeri si affiancano ed attorcigliano
formando un dimero in cui è possibile ancora
distinguere la estremità N e quella C.
3. Due dimeri si associano in modo antiparallelo
formando un tetramero. le teste N si
dispongono da entrambi i lati del tetramero
impedendo di distinguere una estremità
dall’altra quindi il filamento diventa “apolare”.
Questa è un’altra differenza con i microtubuli
ed i microfilamenti di actina che invece sono
polari1.
4. Più tetrameri si associano formando un lungo
protofilamento. Proto vuol dire che non è
ancora quello finale ma ci siamo quasi.
5. Otto protofilamenti si associano formando un
tubo cavo. Questo è il filamento intermedio.
1
N.B. Attenzione polare non c’entra con la proprietà delle molecole che dipende dalle cariche
elettriche. Ricordate minus end e plus end della actina
Tipi di filamenti intermedi
Esistono diversi tipi di filamenti intermedi che differiscono principalmente per la struttura
delle teste dei monomeri. La parte lineare invece è simile perchè risulta essere
fondamentale affinchè si attorciglino tra loro. Questi sono:
● Cheratine: sono i filamenti intermedi delle cellule epiteliali. L’epitelio è
l’insieme di tutte quelle cellule che rivestono la superficie esterna del corpo
come la pelle. Nelle cellule della pelle ce ne sono tantissimi di questi
filamenti, per questo si chiamano cheratinociti. Questo fa si che la pelle sia
robusta e resistente.
La filaggrina è una proteina che interagisce con la cheratina e contribusice a
renderla ancora più resistente ed impermeabile.
Oltre alla pelle, le cheratine sono la struttura portante anche degli annessi alla
pelle, formano infatti:
○ capelli e peli (costituiti da cellule morte ripiene di cheratina);
○ le unghia;
○ negli animali formano anche le corna, le piume, e le squame.
● Vimentine: rappresentano il citoscheletro delle cellule mesenchimali. Il
mesenchima e ciò che riempie l’interno del corpo (ossa, muscoli, connettivi e
vasi).
● Neurofilamenti: costituisce il citoscheletro delle fibre nervose.
● Lamìne: forma il nucleoscheletro di tutte le
cellule. È particolarmente addensata sotto la
membrana nucleare. Quì interagisce con il DNA
favorendone la spiralizzazione. In microscopia
elettronica è infatti possibile osservare un alone
più scuro di DNA altamente spiralizzato sotto la
superficie nucleare.
● Nestine: è il filamento intermedio delle cellule
che sono in rapida proliferazione. È un filamento
più instabile degli altri filamenti intermedi proprio
perchè sono cellule che devono cambiare
rapidamente forma per dividersi.
L’immunoistochimica che marca questo filamento
è usata per identificare le cellule staminali (in
marrone)