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UNGARETTI

INTRO BY VALENTE
Tra la prima guerra mondiale in Italia ci fu il fascismo (Mussolini) e nel frattempo in Germania nasce il
nazismo (Hitler). Ma ci furono anche altri fatti importanti come la notevole crisi economica del 29, la quale
segnó moltissimo L’America ma ebbe conseguenze in tutto il mondo. I regimi totalitari furono affiancati dal
regime stalinista della Russia. In questa situazione instabile si stava preparando la 2 guerra mondiale.
In Italia durante il fascismo influenzò la vita degli intellettuali e dei letterati, soprattutto perché dovevano
giurare fedeltà e chiunque non lo faceva veniva oppresso ( primo levi). I letterati di questo periodo
risentono molto di questo periodo, ci furono dei manifesti dei letterati antifascisti che furono costretti ad
andare in esilio. Gli intellettuali non capivano bene qual era il loro mondo, non capivano come comportarsi
ma tra questi si distinguono alcuni personaggi come Ungaretti. Ungaretti partecipo alla prima guerra
mondiale conducendo una vita di trincea nel Carso. Di questa esperienza ne ha fatto un racconto
dettagliato nella raccolta di poesie “l’allegria”. Quando torna a Roma si avvicina al fascismo e per questo
motivo quando cadde mussolini fu sospeso dall insegnamento. Dopo la guerra ebbe successo perché la
Mondadori decise di pubblicare le sue opere.
VITA
Ungaretti nasce ad Alessandria d’Egitto nel 1888.
La sua famiglia originaria italiana si trasferisce in Africa per seguire il padre. La sua vita infantile viene però
amareggiata dalla morte del padre quando lui ha solo due anni.
Ad Alessandria compie i suoi primi studi e si forma in un ambiente che gli permette di imparare il francese.
È proprio in questa lingua che riscriverà alcune sue poesie precedentemente composte in italiano.
Nel 1912 Ungaretti lascia l’Africa e si trasferisce a Parigi dove frequenta un’accademia in cui insegna
Bergson. Si ispira alle sue riflessioni sulla temporalità e sulla memoria per il suo secondo libro intitolato
sentimento del tempo.
A Parigi diventa molto amico dei maggiori esponenti dell’avanguardia letteraria ed artistica.
Quando poi l’Italia entra nella prima guerra mondiale Ungaretti si arruola come volontario in fanteria
poiché vede nella guerra un’opportunità per sviluppare il sentimento di appartenenza ad una patria da cui
era sempre vissuto lontano. Viene inviato sul fronte del Carso dove conosce la durezza della guerra di
trincea che lo ispirerà per scrivere le poesie del suo primo libretto intitolato il porto sepolto. Trascorre i
periodi di licenza dalla guerra tra l’Italia e la Francia e una volta terminata si stabilisce a Parigi dove
continua a scrivere. Nel 1919 esce allegria di naufragi che è la prima versione della futura allegria.

Nel 1921 si trasferisce poi a Roma con la moglie dalla quale avrà due figli chiamati Anna Maria e
Antonietto, quest’ultimo morirà nel 1939 ad appena nove anni: Ungaretti rievocherà quel lutto nelle poesie
della raccolta il dolore.
Nel 1931 riesce a dare alle stampe la nuova edizione del suo libro intitolato l’allegria e due anni dopo
pubblicherà anche sentimento del tempo.

Nel 1936 Ungaretti si trasferisce in Brasile poiché gli è stata offerta una cattedra di letteratura italiana
all’Università di San Paolo. In seguito però all’entrata in guerra del Brasile contro l’Italia Ungaretti torna a
Roma ed è nominato professore all’Università La Sapienza.
Riceve anche la massima onorificenza culturale concessa agli intellettuali graditi al regime fascista e proprio
questa sua vicinanza al fascismo gli costerà, dopo la caduta di Mussolini, la temporanea sospensione
dall’insegnamento universitario.

Nel 1942 Mondadori avvia la pubblicazione dei primi due volumi di vita d’un uomo, l’allegria e sentimento
del tempo. Nel 1946 esce una delle più importanti traduzione di Ungaretti cioè quella dei 40 sonetti di
Shakespeare. l’anno successivo viene pubblicato il dolore in cui Ungaretti rielabora sia il Nuti familiari che i
tram storici. Seguiranno poi la terra promessa, un grido e paesaggi, il taccuino del vecchio.
Negli ultimi anni egli scrive e viaggia. È proprio durante un viaggio negli stati uniti dove si trovava per
ritirare un premio internazionale di poesia che Ungaretti comincia a soffrire delle complicazioni cardiache di
una broncopolmonite e rientrato in Italia muore a Milano all’inizio di giugno del 1970.

POETICA
Giuseppe Ungaretti è uno dei maggiori poeti italiani del 900 per merito della sua prima raccolta poetica
intitolata l’allegria. È in quel libro che si concentrano i tratti formali più originali e marcati:
- L’estrema brevità dei versi, spesso formati soltanto da poche parole.
- L’espressionismo lessicale, cioè l’impiego di vocaboli scelti soprattutto per la loro forza evocativa
attraverso il loro suono e le immagini che portano alla mente una condizione di dolore.
- La ricchezza delle analogie, che ricorda lo stile dei poeti surrealisti francesi. L’intento era quello di
superare la rappresentazione oggettiva delle cose e di soffermarsi sui significati profondi che si celano sotto
la superficie del reale. I surrealisti si spiravano a siccome un Freud e indagavano il sogno e l’inconscio.
L’analogia rappresenta perciò un tratto caratteristico dello stile del surrealismo. Ungaretti è meno
fantasioso dei surrealisti ma il procedimento che caratterizza molto i suoi versi e analogo.

Nella sua poetica iniziale notiamo che le poesie sono molto brevi ed sono indicati data e luogo come fosse
un diario personale. Scrive poesie con significato evocativo, analogico mettendo in relazione elementi della
vita con le sue emozioni ma sopratutto tante immagini per far vedere ciò che sta vivendo.
L’allegria è un libro che risente in modo profondo e autentico dell’esperienza dell’autore: la sua vita di
nomade tra Egitto, Francia, Italia e la sua partecipazione alla prima guerra mondiale.
Ciò che lo caratterizza e L uso della soggettività perché racconta sempre cose personali e la sua vita durante
la guerra. In allegria Nonostante gli argomenti differenti e complessi di cui parla lui vuole far in modo che ci
sia un unico grande tema “la vita come naufragio” ,per poter sforzare questo sentimento c’è L euforia e L
allegria.

Un notevole rilievo lo assume anche la sua seconda raccolta, sentimento del tempo. Tutta via questa
raccolta attenua molto le caratteristiche del libro precedente perché nel secondo libro Ungaretti si propone
di fondare una sorta di nuovo modello classico perciò dominano soggetti più astratti e spesso ispirati alla
mitologia antica.
Vaghezza, distanza dalla realtà e letterarietà sono gli elementi che determinano il tono della sentimento del
tempo. Queste caratteristiche fanno in modo che questa raccolta diventi il modello degli autori ermetici.
Per gli ermetici la poesia esprimeva una dimensione assoluta e sublime; la successione e l’evocazione
prevalevano sulla rappresentazione di oggetti luoghi e ricordi concreti. Ungaretti è stato un precursore degli
ermetici e ne ha influenzato lo stile e le scelte tematiche.
Il ruolo nello sviluppo della poesia successiva è stato perciò fondamentale infatti da un lato Ungaretti ha
contribuito ad affermare un’idea alta e nobile della poesia ma dall’altro ha inculcato l’idea che la lirica sia
pura espressione della soggettività e ha finito per relegare la poesia ai margini dell’esperienza quotidiana e
persino della stessa letteratura.

I versi più memorabili e amati di Ungaretti sono quelli tragici che parlano della guerra e delle tetre
condizioni di vita dei soldati nelle trincee. Le poesie di Ungaretti sono perciò anche un documento sulla
grande guerra E un monito contro gli asini bellicisti. Ungaretti è un poeta abile e concentra in analogie
fulminanti i suoi ricordi, le sue percezioni e i suoi sentimenti.
Ciò che rende memorabile le sue poesie è appunto brevità. Questo è infatti il frutto di una rielaborazione di
tratti dello stile delle avanguardie francesi e italiane. Ungaretti è infatti capace di conciliare le innovazioni
dei surrealisti o dei futuristi con l’espressione di contenuti universali: Ungaretti usa uno stile nuovo ma
parla di cose antichissime e molto serie.
La liberazione metrica della poesia contemporanea è stata certamente favorita dalla poesia del primo
Ungaretti. Proprio l’eccezionale brevità dei testi noti come mattina ha contribuito a creare l’idea che la vera
e propria poesia coincida con l’espressione della sensibilità dell’io: si pensi alla diffusione dell’Haiku, una
forma poetica breve nata in Giappone e nota anche da poco tempo in Occidente che sta assumendo
sempre più agio.
L’ALLEGRIA
il titolo primitivo di allegria era allegria di naufragi.
La scelta del titolo si lega al sentimento di euforia che sottrae al naufragio del tempo gli istinti della vita
vissuta. L’intensità e il valore di quegli attimi è tanto più forte quanto più è vicino il pensiero della morte.
Per questo un libro che ha al suo centro il tema della guerra può intitolarsi l’allegria.
La versione definitiva della raccolta viene pubblicata da Mondadori nel 1942 anche se l’assetto del libro è
già fissato nel 1931. La sezione “il porto sepolto” rappresenta il primo nucleo del libro ed è presente in
tutte le edizioni.
Le numerose modifiche apportate da Ungaretti hanno fatto sì che l’allegria diventasse uno dei principali
campi di applicazione di un metodo di analisi chiamato la critica delle varianti. Le varianti sono quelle parti
di un testo letterario che hanno subito modifiche nel corso del tempo. Quasi tutti gli scrittori apportano
modifiche alle loro opere nel tempo e in questi casi si parla di varianti d’autore.

L’allegria nella sua versione definitiva è formata da cinque sezioni:


1. ULTIME: le poesie che ne fanno parte rappresentano un congedo da Alessandria e dalle prime esperienze
giovanili.
2. IL PORTO SEPOLTO: lo scenario prevalente è quello della guerra di trincea
3. /4. NAUFRAGI/ GIROVAGO: sono centrate sull’impulso dell’io al nomadismo, alla ricerca di nuove mete
da raggiungere come un moderno Ulisse.
5. PRIME: questa sezione inaugura una nuova prospettiva sull’esistenza e sull’arte. Acquista importanza il
tema della memoria e del suo recupero che verrà poi sviluppato appieno nel sentimento del tempo. Anche
la forma è mutata: in prime Ungaretti include alcuni poemi in prosa e nei testi in versi tende a ricomporre
misure metriche più ampie e regolari

La successione delle varie parti segue un progetto unitario. L’esistenza di un piano complessivo è
apparentemente in contrasto con una caratteristica della poesia di Ungaretti cioè quella di concentrarsi in
singoli episodi. Ungaretti è stato molto abile nel conciliare il frammentismo tipico degli autori del primo
novecento con un disegno di più ampio respiro.
La forza e l’importanza storica dell’allegria stanno anche nell’essere un’opera in cui certe novità delle
avanguardie vengono riorganizzate soprattutto sul piano dello stile.
Le tante innovazioni del futurismo vengono selezionate da Ungaretti e rese funzionali all’espressione di una
poetica personale. Il poeta accoglie ad esempio la rinuncia quasi del tutto alla punteggiatura, il privilegiare
l’uso di un modo indefinito come il participio, la riduzione al minimo della giro sintattico della frase. D’altra
parte però non segui i futuristi nella pretesa di fare a meno degli avverbi e soprattutto degli aggettivi poiché
ad Ungaretti non interessa aderire ad un manifesto bensì trovare le risorse tecniche per esprimere una
poetica personale.
Ungaretti distingue tra l’aspetto fonico, il suono di una parola cioè il significante e la capacità che quella
parola ha di evocare l’oggetto definito cioè il significato. L’abilità del poeta consiste nel trovare quindi un
equilibrio tra il significante e il significato. Questi due possono evocare la realtà in modo spontaneo oppure
possono farlo attraverso delle mediazioni: Per esempio attraverso il filtro della memoria che rende
un’evocazione cosciente.

+scheda finale!
POESIE
Tutte le sue poesia parlano soprattutto della sua vita e delle sue esperienze, quindi la raccolta è un diario
personale che è sempre stato con lui in ogni momento della guerra. Questo è il motivo per cui all’inizio di
ogni poesia specifica il luogo e la data in cui sono state scritte.

Veglia (allegria)
La semplice forza del verso scarnificato si concilia bene con la tematica dei versi di trincea scritti da
Ungaretti e collocati perlopiù nel porto sepolto, il primo nucleo dell’allegria. La poesia che segue, veglia, e
in tal senso esemplare.
È un momento difficile perché è appena morto un compagno.
È una poesia essenziale e breve, non c’è nulla della classica struttura poetica: non ci sono rime (se non
qualche participio che si ripete), non ci sono segni di interpunzione, c’è una terzina finale staccata che
indica ciò che il poeta vuole esprimere.
Nel silenzio della trincea durante la morte di un compagno, lui scrive le poesie piene di amore ( la morte
conduce all’amore). L’amorein un momento così tragico permette al poeta di sopravvivere, poiché deve
stare una notte intera vicino al cadavere del suo amico ma il pensiero di poter scrivere gli fa capire che la
vita nonostante tutto vale la pena di essere vissuta. Il fatto che lui scriva è un modo per ricordare che deve
continuare a vivere. Quando succede qualcosa di tragico si è più attaccati alla vita ( carpe diem: vivere
giorno per giorno).
La luna che illumina la trincea è un’immagine di vita (D’Annunzio).
Il fatto che ci sia data e luogo sottolinea l’importanza che per Ungaretti ha avuto quest’esperienza ( in
questa poesia come nelle altre).

Nostalgia
Nostalgia, fa parte della raccolta Allegria, ed è definita una poesia ermetica (poesia di difficile
interpretazione poiché l’autore non si è dato da fare per permettere al lettore di capire ciò che lui voleva
dire).
La struttura è irregolare: non ci sono rime, vi è un uso essenziale delle parole nonostante esse abbiano
significati molto profondi.
*il termine malattia fa riferimento ai pensieri che lui e la ragazza hanno in quel momento.
*Al terzo verso (poco prima di primavera) comprendiamo che lui sta parlando di un ricordo passato.
*Tutti i verbi sono al presente, poiché vuole dare un senso di continuità al tempo rendendolo eterno. Il
passato e il futuro non li utilizza ed è per questo che il testo è facilmente collegabile a S.Agostino, per il
quale tutto il tempo è presente (presente = eternità).
*Ci sono tante parole in cui si trova la consonante N più la dentale (quando, pianto, canto, ponte,
contemplo, fondono) perché trasmette maggiormente il senso del dolore che il poeta attribuisce a
quest’immagine.
Figure retoriche:
A verso 7-8 (oscuro colore di piango) c’è un ossimoro perché in realtà le lacrime sono trasparenti non scure.
A verso 12 (silenzio illimitato) c’è un’iperbole per l’uso eccessivo del termine
A verso 18-19 (portati via si rimane) c’è un ossimoro poiché ci sono due immagini opposte)
Ci sono tanti enjambemant che conferiscono al testo una maggiore dinamicità, inoltre non ci sono punti di
interpunzione.

Si ricorda che la poesia fa parte della raccolta allegria la quale è stata scritta in un tempo di guerra, di
conseguenza le poesie rappresentano uno sfogo del poeta. La poesia viene scritta il 28 settembre 1916 e lui
si trova sul fronte del Carso, durante la prima guerra mondiale (guerra di trincea). Già il titolo richiama a un
sentimento malinconico: lui sta vivendo un ricordo piacevole per sfuggire all’atrocità della guerra. Il ricordo
è un momento in cui si trovava a Parigi nel mese di Marzo, in cui l’inverno sta finendo e sta rifiorendo la
natura primaverile. Il cielo è cupo a causa della nebbia, tutto sembra grigio (tipico di Parigi) e siccome è
l’alba non c’è gente per strada ma soltanto una donna tenue e silenziosa su un ponte in lontananza. La
donna esprime serenità, e probabilmente essa è una donna che conobbe a Parigi a 16 anni di cui si
innamorò lui e un altro poeta, diventando suo rivale in amore. Il poeta e la donna sembrano avere una
sorta di intesa, e grazie al ricordo della donna prova a sfuggire dalla tristezza della guerra. Il riferimento a
Parigi è importante perché ricorda la sua adolescenza e perché vi è il fiume La Senna, che insieme ad altri
fiumi e un elemento fondamentale per la sua vita.

Fratelli
È un’altra poesia scritta durante la guerra di trincea. La scena è notturna.
Questa poesia è molto personale ed analogica ( uso dell’’ANALOGIA e della CORRISPONDENZA tra elementi
tipico della poetica di Ungaretti). Anche in questo caso vi è una struttura atipica della poesia e, inoltre, sono
assenti punti di interpunzione.
I soldati stanno parlando con gli altri soldati e nonostante stessero combattendo li chiama fratelli, questa
cosa da un senso di affetto rispetto a quel che lui sta raccontando. La parola fratelli sembra una rivolta
volontaria dell’uomo rispetto alla sua fragilità (parola tremante)
La parola tremante della notte per analogia fa pensare ad una foglia appena nata-> Analogia tra parola e
foglia. FRATELLI è la parola tremante, poiché in un momento così buio e triste come la guerra la parola
“fratelli” sconvolge i soldati, dando loro un po’ di serenità e vicinanza. Sembr quasi sia personificata.
[ anche in un’altra poesia, SOLDATI, vi è riferimento alle foglie sugli alberi d’autunno. Infatti, in questo
periodo le foglie sanno che devono cadere dagli alberi, hanno una stabilità precaria. Così come i soldati
sanno che devono morire. Analogia tra uomini e foglie-> La fugacità e la brevità della vita viene
personificata dalla consapevolezza che hanno le foglie di dover cadere. Apparentemente è una poesia
semplice, ma non lo è.]

San martino del Carso


La poesia è stata rivissuta e modificata tante volte dal poeta con quando non è stata pubblicata questa che
è quella più asciutta ed essenziale, tipico della sua poetica.
È una poesia particolare in cui descrive un episodio particolare della sua vita. Qui l’analogia è tra ciò che sta
tra raccontando e ciò che fa realmente parte della sua vita. Il paese devastato corrisponde all’animo del
poeta. Descrive il paese di San martino del Carso, affermando che di quelle case non è rimasto che qualche
pezzo di muro, così delle persone a lui care non è rimasto nulla. Però nel suo cuore, paragonato ad un
cimitero, non manca alcuna croce. Il suo cuore è il paese più straziato (Analogia). Questa è una delle liriche
più importanti e famose, anche per il riferimento alla cittadina in cui lui ha vissuto.

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