La fine della fase espansiva dell’Impero romano
porta con se una crisi economica: non arrivano
più tasse e bottini
Non ci sono più territori da conquistare e alcuni
di quelli conquistati sono troppo onerosi da
difendere
Crisi del III secolo
Crisi del III secolo
Il periodo tra Settimio Severo e Diocleziano
(211-284) è noto come crisi del terzo secolo
In 70 anni si ebbero 25 imperatori, raramente
morti di morte naturale
Il peso dell’Impero rischiò di crollare sotto le
guerre civili. I reparti militari divennero così una
fonte di instabilità.
Diocleziano
Diocleziano, un militare illirico salito al potere
nel 284 riorganizza l’Impero dividendolo in due
(Impero romano d’Oriente e Impero romano
d’Occidente) con capitali Milano e Nicomedia
Introduce regole per la successione (è la prima
volta): due Augusti e due Cesari, cioè una
tetrarchia
Altre riforme di Diocleziano
Riforma dell’esercito. L’obiettivo è quello di
indebolire il potere dei generali
Limitanei (da limes) con il compito di difendere
le frontiere. Comitatensi con il compito di
difendere le grandi città
L’esercito arriva a contare 600.000 effettivi
La riforma fiscale
Diocleziano, per avere un prelievo fiscale
continuo e stabile, istituì il registro del catasto,
in base al quale furono indicate con precisione
le tasse da esigere
La pressione fiscale è elevata: falliscono i
piccoli proprietari terrieri e aumentano i prezzi.
Per porre un argine Diocleziano introduce
l’ereditarietà dei mestieri
Sotto Diocleziano inizia la politica di
persecuzione dei cristiani, per almeno due
ragioni:
Non venerano l’imperatore
Sono sempre più numerosi
Il IV secolo
Costantino