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L’illuminismo si sviluppa nel 1700 e cioè nel XVIII

secolo.
Esso nasce come esigenza degli ILLUMINISTI di far notare
all’UOMO di non aver sfruttato completamente e
debitamente le proprie risorse cerebrali, il proprio
intelletto.
Il motto degli illuministi era “SAPERE AUDE” e cioè “ABBI
IL CORAGGIO DI SAPERE” il coraggio di conoscere contro i
pregiudizi e tutto ciò che impedisce o avrebbe impedito
la conoscenza e quindi la crescita… mentale:
1) oltre ai pregiudizi
2) I miti
3) Le superstizioni.
4) e le varie autorità

Per gli illuministi il filosofo non è quello “avulso


dalla vita” ma colui che vive in mezzo agli altri uomini
E si rende utile. E come si rende utile? Stimolando gli
altri nella DIVULGAZIONE culturale.

Età comunale: i comuni preferivano gli intellettuali


LAICI, rispetto a quelli ECCLESIASTICI.
Nell’UMANESIMO si preferiva l’intellettuale a cui
piacevano i CLASSICI.
Nel Rinascimento si prediligeva l’intellettuale colto e
raffinato.
L’illuminismo, invece, presenta un intellettuale filosofo
e mercante proprio della Borghesia.
Esso è la normale continuazione del Rinascimento, un
secondo Rinascimento nel quale L’UOMO VIENE MESSO AL
CENTRO e SI CHIEDE IL RISPETTO DELLA SUA DIGNITÀ e quindi
si ha avversione verso il Medioevo.

L’illuminismo rappresenta la continuazione dell’empirismo


e cioè la RAGIONE dipende dall’ESPERIENZA EMPIRICA.
Ma l’illuminismo, a differenza dell’EMPIRISMO, ripone
maggiore fiducia nell’intelletto umano.
Verso la religione l’illuminismo è fortemente
contrario/critico in quanto essa è:
1)Anti-razionale, perché esse partono aprioristicamente
da dei dogmi e il cristianesimo dalla Rivelazione;
definendo Mosè, Cristo e Maometto come les trois
imposteurs;
2)Le religioni sono state il periodo buio a causa del
quale i popoli sono stati tenuti nell’ignoranza e
nella servitù.
3)Le religioni dividono gli illuministi:
a)Filone MODERATO deista
b)Filone ESTREMISTA ateo

3= le religioni hanno ingannato i popoli, li hanno


intristiti facendo leva sul loro senso di colpa,
additandoli d’aver commesso dei peccati che, dopo la
morte, avrebbero avuto un peso.
Inoltre, aggiungono gli illuministi, le “verità” accolte
come tali in passato non è detto che, col filtro
dell’illuminismo, possano essere accolte sempre come
fossero delle “verità assolute”; verso il passato c’era
un pessimismo e un anti-tradizionalismo che spingeva gli
illuministi ad analizzare i fatti.
Ciò che è stato creduto come vero in passato non si
cristallizza in una patente di antichità o un
contrassegno di verità.

Se Tizio mantiene delle credenze irrazionali, attraverso


la giustificazione del TRADIZIONALISMO, allora questi
sarà DISONESTO ed INGANNATORE.

Gli illuministi, ed in particolare Voltaire, non dicono che la Storia debba essere guardata solo con
pessimismo, perché ci sono alcune eccezioni:

a) L’età di Pericle
b) Di Cesare
c) Ed Augusto
d) Del Rinascimento.

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