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sfumature di
Mr Grey
LIBRO PRIMO
Capitolo 1
«Domani» borbotto, e congedo Claude Bastille che è in
piedi sulla soglia del mio ufficio.
«E lei è...?»
«Rilassarmi?»
La intimidisco. “Ottimo!”
«È ovvio, no?»
«Una giacca»
«Passamelo»
«Sì, signore»
Media: 4,0
Punteggio: 2150
«Deve imbiancare?»
«I libri» sussurra.
«Pronto?»
«Cazzo!».
“Ok, fratello!”
«É un piacere»
«Certo»
Perspicace!
Arrossisce.
Cosa? Un tè?
«Niente caffè?» le chiedo, evidentemente sorpreso.
Le sorrido compiaciuto.
«No, grazie.»
«Qualcosa da mangiare?»
«No, grazie»
«Lei mi intimidisce»
«Ray? È… taciturno»
La guardo sorpreso.
«Tutto qui?»
«La accompagno»
«Quasi sempre»
É ovviamente sorpresa. Tanto quanto me che gliel’ho
chiesto. E poi, ad un tratto è lei a sorprendere me.
«Bentornato, Mr Grey»
“Perché non mi hai detto che gli uomini sono pericolosi? Perché non
mi hai messo in guardia? Le gran dame sanno come difendersi
perché leggono romanzi che parlano di questi artifizi…”
«Buonanotte, Christian»
Cosa?!
«Ana!»
«Almeno è carina?»
«Cosa?»
«Cazzo!»
«Certo, signore»
«Si»
«No»
«Non abbiamo…?»
«B-bene...»
«Merda, Kate!»
«Siediti» le ordino.
«Si, grazie»
«Perché ne ho la possibilità»
«Sì»
«Dove?»
«Mmh… no»
«Verso le otto»
«Stasera»
«Perché?»
Non si muove.
«Ah»
«Christian, è meraviglioso»
«Vero?»
«Certo»
«Grey»
«No, signore»
«Grey»
«Chi è?»
«Anastasia Steele»
«Ciao, Ana!»
«Ciao, Elliot»
«Magari!»
«A fra poco»
«Ciao, Ana!»
«Kate»
«Certo»
Fa un profondo sospiro.
«Stasera la rivedo»
«Mr Grey»
«Cos’hai fatto?»
«Sei pronta?»
Annuisce, senza proferire parola. Sembra molto
nervosa, agitata in un modo fuori dal normale. Ho
l’impressione che ci sia qualcosa che non mi sta dicendo.
Congedo in fretta Taylor e la conduco all’interno
dell’edificio, dentro uno degli ascensori. La guardo
mentre entriamo. É distratta da qualcosa. Il suo respiro
diventa affannato non appena le porte si chiudono
davanti a noi. É evidente che sta ripensando alla nostra
recente esperienza in ascensore. Io nemmeno ho smesso
di pensarci per tutto il giorno. Il ricordo di quelle dolci
labbra a contatto con le mie mi ha perseguitato. Il suo
corpo attaccato al mio, in simbiosi. Il suo dolce profumo.
É stato incredibile. Sexy. Eccitante da morire. Incrocio il
suo sguardo e le sorrido. “Si, piccola, ci penso anch’io”.
«Grazie, Joe»
«Respira, Anastasia»
«Inquietante, vero?»
«Guarda qui»
«Guarda laggiù»
«Tramortita?»
«Cosa?»
Le sorrido, compiaciuto.
«Planare?»
«Oh»
«Non devi fare niente che non vuoi fare. Lo sai, vero?»
«Sì, grazie»
«Hai fame?»
«Grande?»
«Sì»
«Sì»
«Bene?»
«Sì»
«È l’unico motivo?»
«No»
La guardo corrucciato.
«Agli altri?»
«Ah» sussulta.
«Sì»
«Sì»
«No»
«Perché?»
«Sì»
«Quindici»
Curiosa, la ragazza.
«Sì»
«No»
«A me farai male?»
Esita.
«Sì»
REGOLE
Obbedienza
La Sottomessa obbedirà a qualsiasi istruzione impartita dal
Dominatore, immediatamente, senza riserve e con sollecitudine. La
Sottomessa accetterà qualsiasi attività sessuale considerata
appropriata e piacevole dal Dominatore, fatta eccezione per le attività
considerate limiti assoluti (Appendice 2). Lo farà con zelo e senza
esitazioni.
Sonno
La Sottomessa garantirà di dormire almeno sette ore per notte
quando non è insieme al Dominatore.
Alimentazione
La Sottomessa mangerà regolarmente per mantenersi in forma e in
salute, scegliendo da una lista prescritta di cibi (Appendice 4). La
Sottomessa eviterà gli spuntini fuori pasto, a eccezione della frutta.
Abbigliamento
Per tutta la durata del contratto, la Sottomessa indosserà
esclusivamente abiti approvati dal Dominatore. Il Dominatore
fornirà un budget per l’abbigliamento della Sottomessa, che lei
utilizzerà. Il Dominatore, quando lo riterrà opportuno,
accompagnerà la Sottomessa ad acquistare i vestiti. Se il Dominatore
lo desidera, la Sottomessa indosserà qualsiasi ornamento il
Dominatore richieda, in presenza del Dominatore e in qualsiasi altra
occasione il Dominatore ritenga opportuno.
Esercizio fisico
Il Dominatore fornirà alla Sottomessa un personal trainer quattro
volte alla settimana in sessioni di un’ora da concordare tra il personal
trainer e la Sottomessa. Il personal trainer riferirà al Dominatore i
progressi della Sottomessa.
Igiene personale/Bellezza
La Sottomessa si terrà pulita e depilata con rasoio e/o ceretta in
qualsiasi momento. La Sottomessa si recherà in un salone di bellezza
a scelta del Dominatore nelle occasioni prescritte dal Dominatore, e
si sottoporrà a qualsiasi trattamento il Dominatore ritenga
opportuno.
Sicurezza personale
La Sottomessa eviterà di bere in eccesso, fumare, assumere droghe, o
mettersi in pericolo senza motivo.
Qualità personali
La Sottomessa eviterà rapporti sessuali con persone che non siano il
Dominatore. La Sottomessa si comporterà sempre in modo rispettoso
e modesto. Deve riconoscere che il suo comportamento ha un riflesso
diretto sul Dominatore. Sarà ritenuta responsabile di qualsiasi
misfatto, trasgressione e comportamento scorretto commesso in
assenza del Dominatore.
«No»le concedo.
LIMITI ASSOLUTI
«Non lo so»
«Bè, quando hai fatto sesso, non c’è stato qualcosa che
non ti è piaciuto fare?»
«Ma certo»
«È tardi»
«Vieni» le mormoro.
«Dove?»
«Oh»
«Ah»
“Miss Steele, tra le mille cose che voglio fare con te,
dormire non l’ho neppure preso in considerazione”. Mi
avvicino piano a lei, con un sorriso malizioso sulle labbra.
La sua vicinanza è un afrodisiaco naturale per me. Sono
eccitato come non lo sono mai stato prima. Nel silenzio
della camera sento il suo cuore battere forte. Il suo corpo
emana un calore avvolgente. E desiderio. Desiderio di me.
Mi fermo a pochi millimetri da lei, fissandola dritto negli
occhi.
«Non lo faccio»
«Ti prego»
«Ancora?» le chiedo.
«Sì» geme.
«Ancora?»
«Sì»
«Ooh» trasalisce.
«Succhia, piccola»
«Dimmelo» le ordino.
«Ti voglio»
«Cristo, Ana»
«Oh»
«Bene»
«Alle nove»
«È molto democratico»
«Già»
«Ah, va bene»
«Perché me lo chiedi?»
Arrossisce.
«Ecco, avrei qualche domanda, sai, sul sesso». Abbassa
lo sguardo, imbarazzata. «E vorrei chiedere a Kate»
«Bello» sussurra.
«Bene»
Tiro fuori l’iPod dal taschino della camicia che indossa,
appoggiandolo sul lavandino li vicino.
Di colpo mi fermo.
«Oh… Ana»
«Cristo!» gemo.
«Cosa?»
Aggrotta la fronte, senza capire a cosa mi riferisco.
«Voglio toccarti»
“Mi hai fatto godere, è vero. E voglio far godere te, ora.
Ma sono comunque io a decidere esattamente quando,
Anastasia”. Stavolta non mi fermo al ginocchio, ma mi
spingo all’interno della coscia, allargandole di più le
gambe. Il suo sesso è così esposto. Freme, mentre cresce
la sua eccitazione. Ripeto l’operazione partendo dall’altro
ginocchio e arrivo finalmente li dove voglio essere, nel
mio piccolo paradiso privato. La sfioro piano con il naso e
sento il suo lamento diventare carnale. Mi fermo qualche
secondo, aspettando che il suo corpo si calmi. Alza la
testa per guardarmi, in attesa della mia prossima mossa.
«Lo sai che hai un profumo inebriante, Miss Steele?»
le dico guardandola dritto negli occhi.
«Oh…»
Anastasia sgrana i suoi occhioni azzurri da cerbiatta.
Sorrido tra me e me, divertito. Stranamente non mi
dispiace che mia madre ci abbia colti in fallo. Almeno da
oggi la mia famiglia smetterà di credere che io sia gay. Le
restituisco uno sguardo ironico di finto spavento.
«Mamma»
«Christian, tesoro!»
«Cosa voleva?»
«Sissignore»
«Miss Steele»
«Sì» sbotto.
«Qualche problema?»
«Pronta?»
«Allora a domani»
«La R8»
«Christian, ho un problema»
«Dimmi»
«D’accordo»
«Non tanta»
«Già»
Le faccio uno dei miei sorriso alla Christian, piegando
la testa di lato. Di solito lascia le donne senza fiato,
imbambolate. E incapaci di replicare ai miei ordini. Lei,
invece, mi sorride di rimando. Ed è bellissima. Come non
rimanere affascinati da lei? ‘Il tuo stesso gioco ti si ritorce
contro, Grey’.
«Ah»
«Davvero?»
«Ah»
«Più o meno»
«Oh»
«Oh»
«No»
«Sì»
«Sì»
«Sì»
«Capisco»
«Sì»
«Capisco»
«Certo, Mr Grey»
«Certo, Mr Grey»
spero che tu abbia dormito bene. Mi auguro che farai buon uso di
questo computer, come d’accordo. Aspetto con ansia la nostra cena di
mercoledì. Sarò lieto di rispondere a qualsiasi tua domanda anche
prima, via mail, se lo desideri.
Christian Grey
Amministratore delegato, Grey Enterprises Holdings Inc.
«Rosso...»
I suoi occhi verdi mi guardavano spalancati, ricolmi di
lacrime. Mi affrettai a slegarla, ma ci misi un bel po’.
Quando finalmente riuscii a liberarla del tutto, mi accorsi
delle escoriazioni sulla schiena, provocate da una delle
corde con cui era legata. Era troppo stretta. Il segno della
bruciatura provocata dallo sfregamento della fibra
naturale sulla sua candida schiena era di un rosso acceso.
Sanguinava appena. Per fortuna non era ferita in modo
grave. Stava con gli occhi bassi, aspettando cosa avrei
deciso di fare di lei. L’episodio mi turbò non poco. Non
aveva urlato neppure nel pronunciare la safeword.
Probabilmente se avessi deciso di continuare a fustigarla
lei sarebbe rimasta in quella stanza senza la minima
esitazione. Non era questo che io volevo, però. Volevo fare
male alle mie Sottomesse, ma non in quel modo. Non
quel tipo di male fisico. Troppe volte l’avevo visto subire
alla puttana drogata. Avevo avuto a che fare con troppo
sangue nei primi quattro anni della mia vita. Non era
questo quello che intendevo fare. Quella fu l’ultima volta
che vidi Jennipher. Mi assicurai che venisse medicata e
curata nel migliore dei modi. Ma non riuscii più a volere
che rientrasse nella mia stanza segreta. Avevo finalmente
preso coscienza del mostro che ero. E questo non mi
piaceva. Il fatto di non capire come avessi fatto a
trasformarmi nell’essere ripugnante che si rifletteva nello
specchio di fronte a me mi tormentava. Fu allora che
decisi di riprendere la terapia con uno psicologo. Non un
coglione, come l’ultimo dal quale i miei mi avevano
portato per cinque anni. Avevo bisogno di capire a fondo.
E fu allora che trovai Flynn. Ne avevo sentito parlare
come uno dei migliori psicologi di Seattle, anche se la sua
eccentricità era abbastanza criticata. Il fatto che non
piacesse a tutti mi aveva spinto a prendere un
appuntamento preliminare e recarmi nel suo studio.
Ricordo che era un sabato mattina. Arrivai nella sala
d’aspetto arredata in verde senza sapere cosa aspettarmi,
preoccupato di cosa avrebbe pensato un uomo di mezza
età di un ragazzo di 21 anni che si era trasformato nel
mostro che ero. Cynthia, la segretaria, con il suo sorriso
gentile, mi spedì direttamente nello studio. Temetti di
aver sbagliato stanza quando di fronte a me si presentò
un giovane uomo, biondo e sorridente. Mi strinse la mano
e si presentò, mentre facevo lo stesso. Io e John ci
capimmo sin da subito. Aveva solo tredici anni più di me,
una piacevole sottile ironia, anche se a volte faticavo a
star dietro al suo humor britannico, e mi piaceva il fatto
che avesse accettato la flessibilità di orari di cui avevo
bisogno. Dietro lauto compenso, ovviamente. Fu con lui,
che per la prima volta, mi sentii di affrontare i miei
demoni, come in seguito li definì Flynn stesso. Dopo
avergli raccontato la mia infanzia, la morte di mia madre,
le violenze subite, l’adozione, la mia relazione con Elena e
quello che ne era venuto fuori, John mi sorprese un
giorno, mettendo tutto in una prospettiva nuova.
Sospirai pesantemente.
«Grazie, Taylor»
Ana
Christian Grey
Amministratore delegato, Grey Enterprises Holdings Inc.
Ana
Christian Grey
Amministratore delegato, Grey Enterprises Holdings Inc.
Lo scambio di mail con la dolce Miss Steele, ha
migliorato significativamente il mio umore. Mi alzo e mi
dirigo nello studio, accendendo il mio notebook sulla
scrivania. Mi concentro sul lavoro, che ho trascurato negli
ultimi due giorni. ‘Non è da te, Grey’. Quando finalmente
stacco gli occhi dal monitor è già ora di pranzo. Non mi va
di mangiare in camera. Scendo giù, nella sala da pranzo
dell’hotel e ordino lo spettacolare merluzzo che fanno
solo in questo albergo, accompagnato da un ottimo
Sancerre. Quando torno di sopra mi attacco al
BlackBerry. Ho alcune chiamate di lavoro urgenti che ho
rimandato. É impressionante quanto lavoro si accumuli
se poco poco abbasso la guardia. Per ultima contatto Ros,
per assicurarmi che in ufficio la giornata si sia conclusa
senza problemi. Quando stacco, do un’occhiata
all’orologio. Sono da poco passate le 17.00. Anastasia
dovrebbe essere di ritorno da lavoro. Apro il programma
delle mail sul BlackBerry e trovo il suo ultimo messaggio.
Ho voglia di scriverle, ma per la prima volta in vita mia
mi mancano le parole. Cosa posso dirle? In effetti non
avrei niente da dirle. Ma voglio. Magari un saluto veloce.
Clicco su “rispondi”.
Christian Grey
Amministratore delegato, Grey Enterprises Holdings Inc.
Ana
Miss Steele,
Christian Grey
Amministratore delegato, Grey Enterprises Holdings Inc.
Il mio tono è più severo di quello che avrei voluto.
L’abitudine a comandare è innata. La sua risposta arriva
istantaneamente.
Mr Grey,
Ana
Miss Steele,
Christian Grey
Amministratore delegato, Grey Enterprises Holdings Inc.
Mr Grey,
Ana
Miss Steele,
Christian Grey
Amministratore delegato, Grey Enterprises Holdings Inc.
Anastasia, non sai quanto. Bè, forse cominci ad averne un’idea. Fai il
tuo dovere.
Christian Grey
Amministratore delegato, Grey Enterprises Holdings Inc.
Ana
«Prepara la R8»
«Buonasera, Anastasia»
«Come…?»
Le sorrido, interrompendola.
«A te»
«Ancora?»
«Uno scherzo?»
«No»
«Non ti piace?»
«Dici?»
«Coito interrotto»
«Mrs Robinson?»
«No, Anastasia»
«Sgomenta?»
Miss Steele,
Non vedo l’ora di ricevere i tuoi commenti sul contratto. Per il
momento, dormi bene, piccola.
Christian Grey
Amministratore delegato, Grey Enterprises Holdings Inc.
Caro Mr Grey,
2. Non sono certa che sia solo per il MIO beneficio, cioè per esplorare
la MIA sensualità e i MIEI limiti. Sono certa che per questo non mi
servirebbe un contratto di dieci pagine! Di certo il beneficio è anche
TUO.
4. Come sai, sei il mio unico partner sessuale. Non prendo droghe e
non ho mai fatto una trasfusione di sangue. Con ogni probabilità
sono al riparo da rischi. Cosa mi dici di te?
12. Non posso impegnarmi per tutti i weekend. Ho anch’io una vita, o
comunque l’avrò. Perché non tre su quattro?
15.5. Tutta questa clausola sulla disciplina. Non sono certa di voler
essere frustata, fustigata o sottoposta a punizioni corporali. Sono
sicura che questa sia una violazione delle clausole 2-5. E anche “per
qualsiasi altra ragione”. Questa è pura crudeltà, e mi avevi detto di
non essere un sadico.
15.19. Toccarmi senza il tuo permesso. Che problema c’è? Tanto sai
che non lo faccio comunque.
Regole
Sonno: accetterò 6 ore.
Alimentazione: non intendo mangiare cibi scelti da una lista. O la
lista, o me. Su questo non transigo.
Abbigliamento: finché si tratta di indossare i tuoi vestiti solo quando
sono con te, ci sto.
Esercizio fisico: avevamo concordato tre ore, questo contratto dice
quattro.
Limiti relativi
Possiamo rivederli insieme?
Niente fisting di nessun genere.
Cos’è la sospensione?
Pinze per genitali… vorrai scherzare.
Puoi farmi sapere l’orario per mercoledì? Quel giorno stacco alle
cinque del pomeriggio.
Buonanotte.
Ana
Miss Steele,
è una lunga lista. Perché sei ancora sveglia?
Christian Grey
Amministratore delegato, Grey Enterprises Holdings Inc.
Risponde immediatamente.
Da: Anastasia Steele
A: Christian Grey
Data: 24 maggio 2011 00.10
Oggetto: Ore piccole
Signore,
Buonanotte.
Ana
Christian Grey
Amministratore delegato e Maniaco del Controllo, Grey Enterprises
Holdings Inc.
Christian Grey
Amministratore delegato, Grey Enterprises Holdings Inc.
«Christian!»
Signore,
Ana
Christian Grey
Amministratore delegato, Grey Enterprises Holdings Inc.
Signore,
Ana
Christian Grey
Amministratore delegato, Grey Enterprises Holdings Inc.
Da: Anastasia Steele
A: Christian Grey
Data: 24 maggio 2011 18:49
Oggetto: Uomini intrattabili
Mr Grey,
ho voglia di guidare.
Per favore.
Ana
Christian Grey
Amministratore delegato, Grey Enterprises Holdings Inc.
Grazie.
Ana X
Il suo bacio, alla fine della mail, mi fa sorridere.
Prego.
Christian Grey
Amministratore delegato, Grey Enterprises Holdings Inc.
«Cosa bevi?»
«Sei nervosa?»
«Sì»
«Anch’io» sussurro.
«Ecco… sì»
«Non hai un’opinione molto alta di me, vero?»
«Perché?»
«No»
La guardo di traverso.
«D’accordo»
«Davvero? Bene»
«Brava bambina»
Le sorrido soddisfatto.
«Com’è successo?»
«Va bene»
Sorrido rilassato.
«Tre mesi?»
Ha lo sguardo terrorizzato. Prende il bicchiere del vino
e beve un sorso abbondante. Afferra una terza ostrica,
facendola scivolare giù per la gola. Sembra distratta.
Scorro ancora la lista. Devo convincerla che è la scelta
giusta. Che io sono la scelta giusta per lei.
«Devo guidare»
Annuisce.
«Naturale o frizzante?»
Sospiro, sollevato.
«Dettagli importanti»
Rimane perplessa.
Mi guarda male.
«Sì»
«Vuoi parlare adesso anche dei limiti relativi?»
«Schizzinosa?»
«Lo so»
«Vuoi il dessert?»
«Sì»
É visibilmente scioccata.
«Andare?»
«Lo so»
«No»
«Forse» mormora.
«No»
«Sì»
«Sì»
«È sicura?»
«Ciao, Christian»
Christian Grey
Amministratore delegato, Grey Enterprises Holdings Inc.
“Chiamami”
Spero che tu sia arrivata a casa con quella specie di macinino. Fammi
sapere se sei sana e salva.
Christian Grey
Amministratore delegato, Grey Enterprises Holdings Inc.
«Mr Grey»
«Preoccupare, e perché?»
«Ciao»
«Grazie, Mr Grey»
«Anche?»
Rido piano.
«Stai accettando?»
Cosa posso dire che non abbia già detto? Comunque è stato bello
parlarne. Oggi eri stupenda.
Christian Grey
Amministratore delegato, Grey Enterprises Holdings Inc.
Sospiro di nuovo, rilassandomi brevemente, e accendo
lo stereo. In sottofondo si diffonde una melodia lenta.
Nelly Furtado dice di volerci provare. Ascolto
attentamente le sue parole, sorridendo al pensiero di
come, a volte, le canzoni sappiano meglio di te cosa è più
giusto fare. Anche Ana vuole di più. “E tutto ciò che posso
fare è provare”. Entro nell’ascensore numero 3
dell’Heathman Hotel, nel quale, appena qualche mattino
fa ho perso definitivamente il controllo di me stesso. Mi
ero ripromesso di non toccare mai una donna senza
prima aver avuto il suo consenso scritto. Non so mai
come posso reagire. Ma con lei è stato dannatamente
naturale mettere da parte le mie riserve e schiacciarla
contro questa parete. Con le dita, piano, sfioro il punto in
cui l’ho spinta. “Non vedo l’ora di scoparti, Anastasia”.
Ana
Vengo io da te. Quando ho detto che non mi piace che guidi quella
macchina non scherzavo. Arrivo fra poco.
Christian Grey
Amministratore delegato, Grey Enterprises Holdings Inc.
«Mia»
«Mr Grey»
«Ciao»
«Andranno benissimo»
«Ah… davvero?»
«Domani lavori?»
«Grazie»
«La prossima volta che alzi gli occhi al cielo con me, ti
prendo a sculacciate» sibilo.
Limiti relativi
• Masturbazione
• Penetrazione vaginale
• Cunnilingus
• Fisting vaginale
• Fellatio
• Penetrazione anale
• Ingoiare lo sperma
• Fisting anale
«Con un uomo?»
• Vibratore
• Dildo
• Dilatatore anale
• Altri giocattoli vaginali/anali
«Uova?»
Mi guarda spaventata.
«No» sbotta.
«No»
«Sì»
«Perché?»
• Sculacciate
• Sculacciate con strumenti appositi
• Frustate
• Bacchettate
• Morsi
• Pinze per capezzoli
• Pinze per genitali
• Ghiaccio
• Cera bollente
• Altri tipi/metodi di dolore
«A letto?»
«No» ammette.
«Bene. Senti, oggi mi dicevi che vuoi di più…»
«Quale?» mormora.
«Oh» mormora.
«No, non per me, non per la mia pace mentale» sbotto.
«Mmh…»
«Dimmelo» le ordino.
«Sì» geme.
«Ah, sì?»
«Cosa facevo?»
«Sì» ammetto.
Il mio tono nasconde una nota di arroganza.
«Perché?»
«Giocare?»
“Non sai cosa darei per tenerti legata nella mia camera
da letto, Miss Steele”.
«No»
«Ahi!»
«Vedremo» le annuncio.
«Dov’è il bagno?»
Christian Grey
Amministratore delegato, Grey Enterprises Holdings Inc.
Caro Mr Grey,
l’adulazione non ti porterà da nessuna parte, ma dato che sei già stato
dappertutto, la questione è controversa. Dovrò guidare il mio
Maggiolino fino a un’officina per poterlo vendere, quindi non starò a
sentire nessuna delle tue stupidaggini in proposito. Il vino rosso è
sempre preferibile a qualsiasi analgesico.
Ana
Christian Grey
Amministratore delegato, Grey Enterprises Holdings Inc.
Caro signore,
Ana
Ma che razza di impertinente! Sono letteralmente
furioso! “Una donna che mi scopo di tanto in tanto, Miss
Steele? Se solo tu sapessi come mi fai sentire vulnerabile
ed esposto al mondo grazie a quei tuoi meravigliosi occhi
e il tuo sorriso da favola! Ma Cristo santo, vaffanculo
Anastasia!”. Per la rabbia fatico quasi a digitare la
risposta sulla tastiera del telefono.
immagino che sia il VINO ROSSO a parlare, e che tu abbia avuto una
giornata molto lunga. Ciononostante, sarei tentato di venire lì e fare
in modo che tu non possa sederti per una settimana, invece che per
una sera soltanto. Taylor è un ex militare ed è capace di guidare
qualsiasi cosa, da una motocicletta a un carro armato. La tua auto
non rappresenta un rischio per lui. Per favore, non riferirti a te stessa
come a una “donna che mi scopo di tanto in tanto” perché, molto
francamente, la cosa mi fa INFURIARE, e ti assicuro che, arrabbiato,
non ti piacerei.
Christian Grey
Amministratore delegato, Grey Enterprises Holdings Inc.
Caro Mr Grey,
non sono certa che tu mi piaccia in ogni caso, soprattutto adesso.
Miss Steele
Christian Grey
Amministratore delegato, Grey Enterprises Holdings Inc.
Mi risponde di getto.
«Stai attenta»
Il mio tono è quasi minaccioso, ma la cosa non è
intenzionale. Anastasia sbianca, sgranando gli occhi
ancora arrossati.
«Allora?» insiste.
«Sì» sospiro.
Sono esasperato.
«Stenditi» le ordino.
«Buongiorno, Mr Grey»
«Grazie Taylor»
Caro Mr Grey,
volevi sapere perché mi sono sentita confusa dopo che mi hai – che
eufemismo dovremmo utilizzare? – sculacciato, castigato, picchiato,
aggredito. Ecco, durante tutta l’allarmante operazione, mi sono
sentita avvilita, degradata e maltrattata. E per aumentare la mia
mortificazione, hai ragione, ero eccitata, cosa che non mi sarei mai
aspettata. Come ben sai, tutti gli aspetti del sesso per me sono una
novità… Vorrei tanto essere più esperta, e quindi più preparata. Il
fatto di essere eccitata mi ha sconvolto. La cosa che mi ha davvero
preoccupato è stata ciò che ho provato dopo. È ancora più difficile da
spiegare. Ero felice perché tu eri felice. Mi sentivo sollevata, perché
non era stato doloroso come pensavo. E quando mi sono trovata tra
le tue braccia, ero… soddisfatta. Ma mi sento imbarazzata, persino
colpevole, per le cose che ho provato. Non si addicono alla mia
persona, per questo sono così confusa. Ho risposto alla tua
domanda?
Spero che il mondo degli affari sia stimolante come sempre… e che tu
non sia arrivato troppo tardi.
Grazie per esserti fermato a dormire.
Ana
Ana
Miss Steele,
Christian Grey
Amministratore delegato, Grey Enterprises Holdings Inc.
La sua risposta è immediata. “Ma non dovrebbe essere
già per strada, diretta al lavoro?”.
Ana
Christian Grey
Amministratore delegato, Grey Enterprises Holdings Inc.
Miss Steele
Non che siano affari tuoi, umilmente o meno, ma quello del dottor
Flynn è già il secondo parere che chiedo. Dovrai premere
l’acceleratore della tua nuova auto, mettendoti in pericolo senza
motivo. Mi pare che sia contro le regole.
VAI A LAVORARE.
Christian Grey
Amministratore delegato, Grey Enterprises Holdings Inc.
Miss Steele
Christian Grey
Amministratore delegato, Grey Enterprises Holdings Inc.
Ana
Mi prudono le mani.
Guida piano, Miss Steele.
Christian Grey
Amministratore delegato, Grey Enterprises Holdings Inc.
Christian Grey
Amministratore delegato, Grey Enterprises Holdings Inc.
Ana
Christian Grey
Amministratore delegato, Grey Enterprises Holdings Inc.
Christian Grey
Amministratore delegato, Grey Enterprises Holdings Inc.
«Ciao, mamma»
«Grey»
«Tesoro!» la voce stridente di Elena rimbomba
nell’abitacolo.
«Certo, a dopo»
«Christian!»
Christian Grey
Amministratore delegato, Grey Enterprises Holdings Inc.
«Pronto»
«Sì, domenica»
«Buonanotte, signore»
«Non voglio»
«Sì»
«No» le dico.
«L’ho notato»
«Sì, signore»
Christian Grey
Amministratore delegato, Grey Enterprises Holdings Inc.
Ana
Christian Grey
Amministratore delegato, Grey Enterprises Holdings Inc.
«No»
«Mr Grey»
«Grey»
«Christian, tesoro!»
«Elena...»
«Volevo solo sapere come stavi. Ieri sera sei corso via
così velocemente»
Sembra agitata in qualche modo. Vorrei sapere perché
si preoccupa tanto per me. Si comporta come una madre
iperprotettiva.
«Chablis?»
«Sì, grazie»
«Sì, signore»
Sorrido soddisfatto.
«Sì, signore»
«Puoi guardarmi»
«Rispondimi» le intimo.
«No»
Sono sollevato.
«Sì» afferma
«Sì» geme.
«Sei sicura?»
«Vieni»
«Sì»
Le sorrido teneramente.
«A letto» le dico.
«Certo, Mr Grey»
«Christian!»
Sorrido sarcastico.
«Martedì è perfetto»
«Ciao» mormora.
«Oh, sì»
«Sei sicura?»
Cerco implicitamente di avvertirla. “Chiedimelo, Ana.
Chiedimi di restituirti le mutandine”. Per tutta risposta le
annuisce, con aria tranquilla. “Vorrà dire che ti farò
pentire della tua scelta, Miss Steele”. Sorrido mentre già
penso a come stuzzicarla, più tardi. Scuoto la testa
divertito dalla sua incoscienza. Se la conosco bene, se ne
pentirà non appena metterà piede fuori di casa.
«Sì» conferma.
«È arrivata?»
«Ciao, Ana!»
«Domani sera»
Il suo sguardo non regge il mio, mentre Mia torna con i
bicchieri di vino.
«Stava bene»
«Oh, no»
«Nella rimessa»
«Cosa?»
«Christian!»
«Difesa da cosa?»
«A stento» mormora.
«Mamma» la saluto.
«Sì» mi risponde.
“Ah…”.
«Sei bizzarro»
«Perché?»
La guardo sconcertato.
«Ehm… no»
«Entra» sbiascica.
Sospira, animandosi.
«Bene»
Obbedisce.
«Girati» le ordino.
«Strano»
“Ora giochiamo”.
«Chiedimelo» le mormoro.
«Avevamo un patto»
«Come ti senti?»
Ignoro volutamente la sua domanda.
«Era?» chiede.
E finalmente mi dà tregua.
«Buonanotte, Ana»
«Voglio toccarti…»
«Sì»
«Quale evento?»
Mi guarda confusa.
«Se puoi affidare a qualcuno un compito del genere, è
ovvio che hai personale in eccesso» dice con aria
saccente.
«Sì» mi risponde.
Caro signore,
i miei colloqui di oggi sono andati bene. Pensavo che la cosa potesse
interessarti. Com’è andata la tua giornata?
Ana
tutto quello che fai mi interessa. Sei la donna più affascinante che
conosco. Sono felice che i tuoi colloqui siano andati bene.
La mia mattinata è andata oltre le mie aspettative.
Il pomeriggio, in confronto, è stato abbastanza piatto.
Christian Grey
Amministratore delegato, Grey Enterprises Holdings Inc.
Caro signore,
Ana
Aggrotto le sopracciglia alla sua risposta. Sclerato? A
parte che non sono sicuri esista questo termine, ma
comunque non è appropriato, cara Anastasia. Io sono
letteralmente impazzito, accecato dalla confusione e dalla
rabbia per non riuscire più a controllarmi quando ti sto
vicino. Sospiro. Meglio non affrontare l’argomento ora e
rendere vani gli sforzi di Bastille di lasciarmi scaricare la
rabbia. E poi… cosa vorrà chiedermi su Mrs Jones? Come
fa a lavare e stirare alla velocità della luce. Ancora non lo
so neppure io dopo quattro anni. Ma è favolosa,
comunque.
Da: Christian Grey
A: Anastasia Steele
Data: 30 maggio 2011 19.10
Oggetto: Tu e l’editoria…
Anastasia,
Christian Grey
Amministratore delegato, Grey Enterprises Holdings Inc.
Caro signore,
Ana
Anastasia,
Christian Grey
Amministratore delegato, Grey Enterprises Holdings Inc.
Caro Mr Grey,
Ana
Buonanotte, Anastasia.
Spero che la tua ironia faccia buon viaggio.
Christian Grey
Amministratore delegato, Grey Enterprises Holdings Inc.
Caro Mr Grey,
ciò che mi spaventa davvero è che sapevi quale volo avrei preso. Il tuo
stalking non conosce imiti. Speriamo che il dottor Flynn sia tornato
dalle vacanze.
Mi hanno offerto la manicure, un massaggio alla schiena e due calici
di champagne: non male, come inizio della vacanza.
Grazie
Ana
Christian Grey
Amministratore delegato con amici nei posti giusti, Grey Enterprises
Holdings Inc.
Caro signore,
Ana
Christian Grey
Amministratore delegato con una mano che prude, Grey Enterprises
Holdings Inc.
Christian Grey
Amministratore delegato con entrambe le mani che prudono, Grey
Enterprises Holdings Inc.
Sai quanto odio che tu spenda soldi per me. Lo so, sei molto ricco, ma
è una cosa che mi mette a disagio, come se mi pagassi per il sesso che
facciamo insieme. Comunque, mi piace viaggiare in prima classe, è
molto più comodo. Quindi, grazie. Dico sul serio. Ed è vero che mi
sono goduta il massaggio di Jean-Paul. Era gay fino alla punta dei
capelli. Avevo omesso questo dettaglio per farti arrabbiare, perché ce
l’avevo con te, e mi dispiace. Come al solito, però, hai reagito in modo
esagerato. Non puoi scrivermi cose come quelle… legata e
imbavagliata in una cassa. (Dicevi sul serio o era uno scherzo?)
Queste cose mi spaventano… tu mi spaventi… Sono avvinta dal tuo
incantesimo, sto valutando uno stile di vita con te che non sapevo
nemmeno esistesse fino alla settimana scorsa, e poi mi scrivi una
cosa del genere e mi viene voglia di scappare a gambe levate. Certo,
non lo farò, perché mi manchi. Mi manchi davvero. Voglio che tra noi
funzioni, ma sono terrorizzata dall’intensità di quello che sento per te
e dal sentiero oscuro in cui mi stai portando. Quello che mi offri è
erotico e sensuale, e io sono curiosa, ma ho anche paura che mi farai
male, fisicamente ed emotivamente. Dopo tre mesi potresti dirmi
addio, e cosa ne sarebbe, allora, di me? D’altra parte, immagino che
questo sia un rischio che si corre in ogni relazione. Solo che questo
non è il tipo di relazione che avrei mai pensato di avere, soprattutto
alla mia prima volta. Per me è un enorme atto di fede. Avevi ragione
quando hai detto che non ho il nerbo della Sottomessa… Sono
d’accordo con te, adesso. Detto questo, voglio stare con te e, se è
questo che devo fare, mi piacerebbe provare, ma temo che farò una
pessima figura e finirò piena di lividi… e l’idea non mi fa impazzire.
Sono felice che tu abbia detto di voler provare a darmi di più. Ho solo
bisogno di riflettere su cosa significhi “di più” per me e questa è una
delle ragioni per cui ho voluto prendere le distanze. Mi stordisci tanto
che trovo difficile pensare a mente lucida quando siamo insieme.
Stanno chiamando il mio volo. Devo andare.
Anastasia,
mi rincresce notare che appena metti un po’ di distanza tra noi riesci
a comunicare con me in modo aperto e sincero. Perché non puoi farlo
quando siamo insieme?
È vero, sono ricco. Ti ci devi abituare. Perché non dovrei spendere i
miei soldi per te? Abbiamo detto a tuo padre che sono il tuo
fidanzato, accidenti. Non è questo che fanno i fidanzati?
Christian Grey
Amministratore delegato, Grey Enterprises Holdings Inc.
«No»
«Elena»
“Cristo, Elena”.
Signore,
sei proprio uno scrittore loquace. Devo andare a cena al golf club di
Bob e, tanto perché tu lo sappia, il pensiero mi fa alzare gli occhi al
cielo. Ma tu e la tua mano che prude siete molto lontani, quindi per il
momento il mio posteriore è al sicuro. Mi è piaciuta la tua mail.
Risponderò appena posso. Mi manchi già.
Buon pomeriggio.
Tua Ana
Christian Grey
Amministratore delegato e grande alzatore di occhi, Grey Enterprises
Holdings Inc.
Caro Mr Grey,
Tua Ana
Christian Grey
Amministratore delegato, Grey Enterprises Holdings Inc.
Caro signore,
Tua Ana
Christian Grey
Amministratore delegato, Grey Enterprises Holdings Inc.
ANCH’IO.
Christian Grey
Amministratore delegato, Grey Enterprises Holdings Inc.
Cerco di imprimere tutto il mio desiderio in quelle
lettere maiuscole. La sua risposta immediata mi fa
gemere sommessamente.
Da: Anastasia Steele
A: Christian Grey
Data: 31 maggio 2011 19.33 – ORA SOLARE DEGLI STATI UNITI
ORIENTALI
Oggetto: Ansimando
Lentamente…
Christian Grey
Amministratore delegato, Grey Enterprises Holdings Inc.
ANCH’IO.
Sto per rispondere quando il mio telefono vibra di
nuovo. Apro la sua nuova mail.
Da: Anastasia Steele
A: Christian Grey
Data: 31 maggio 2011 19.39 – ORA SOLARE DEGLI STATI UNITI
ORIENTALI
Oggetto: Gemendo
Devo andare.
Buon appetito.
Christian Grey
Amministratore delegato, Grey Enterprises Holdings Inc.
Poche ore più tardi sono pronto per la cena con Elena.
Ho indossato un completo nero con una camicia bianca.
Ho dato la serata libera a Taylor e Gail, quindi mi
toccherà guidare. Mentre aspetto l’ascensore la mia tasca
vibra. Estraggo il BlackBerry. É di nuovo lei.
Signore,
Tua Ana
Miss Steele,
Christian Grey
Amministratore delegato, Grey Enterprises Holdings Inc.
Fai finta di non capire? Pensavo che mi avessi chiesto di tirarti giù la
cerniera del vestito. E non vedevo l’ora di farlo. Sono felice di sapere
che mangi.
Christian Grey
Amministratore delegato, Grey Enterprises Holdings Inc.
Mi infilo in auto e mi allaccio la cintura di sicurezza.
Infilo le chiavi e sto per mettere in moto quando mi arriva
una nuova mail.
Christian Grey
Amministratore delegato, Grey Enterprises Holdings Inc.
A dopo, piccola.
Christian Grey
Amministratore delegato, Grey Enterprises Holdings Inc.
Ana
«Rispondile, Christian»
Due ore più tardi sono sul mio jet privato, diretto in
Georgia. Nelle mani stringo la scatolina rossa con gli
orecchini. ‘Sembra tu voglia chiederle di sposarti con
quegli orecchini, Grey’. Sopprimo un sorriso. Come ho
soppresso tutto il resto. Ho focalizzato la mia energia sul
mio obiettivo. Per la prima volta nella mia vita ho fatto
davvero quello che Flynn continua a ripetermi da anni. E
aveva ragione. Mi sento meglio. Mi sento bene.
Sì, ho cenato con Mrs Robinson. È solo una vecchia amica, Anastasia.
Non vedo l’ora di rivederti. Mi manchi.
Christian Grey
Amministratore delegato, Grey Enterprises Holdings Inc.
Attendo che si accorga della mia mail, mentre sua
madre la lascia sola al tavolo, allontanandosi. La vedo
finalmente infilare la mano nei jeans e tirar fuori il
telefono. La sua espressione diventa furiosa d’un tratto.
Percepisco al sua rabbia anche da qui, mentre digita
furiosamente la sua risposta.
Da: Anastasia Steele
A: Christian Grey
Data: 1 giugno 2011 21.42 – ORA SOLARE DEGLI STATI UNITI
ORIENTALI
Oggetto: VECCHIE compagne di cena
Christian Grey
Amministratore delegato, Grey Enterprises Holdings Inc.
La vedo leggere la mia risposta e sbiancare di colpo,
mentre la madre la guarda preoccupata. Si gira
lentamente intorno e poco dopo il suo sguardo si posa su
di me. Il respiro mi si mozza in gola e la stessa reazione la
leggo nei suoi occhi. Mi avvicino lentamente al suo tavolo.
É come se ci fossimo solo noi due. Solo noi. Null’altro
intorno. E non sono così sicuro che lei sia felice di
vedermi.
Capitolo 23
Fingendo una disinvoltura che in realtà non mi
appartiene, mi avvicino facendo un leggero slalom tra i
tavoli. I miei occhi non lasciano neppure per un secondo i
suoi, cercando di sondare il suo umore. Ho pensato tanto
a come sarebbe stato, a come mi avrebbe accolto. Ho
passato tutto il viaggio ad arrovellarmi il cervello su
quanto sarebbe stato fantastico rivederla e darle tutto
quello che avrebbe voluto. Ma ora la sua espressione mi
ricorda che mi aveva chiesto solo una cosa. Tempo.
Stringo forte la bocca, serrando la mascella. É davvero
bellissima e il desiderio che ho dovuto per forza di cose
tenere a freno negli ultimi due giorni sta affiorando
prepotentemente in superficie. Anastasia mi fissa
stringendo leggermente gli occhi. É arrabbiata. Per il
messaggio? Per la mia improvvisata? ‘Forse per entrambe
le cose, Grey’. Quando arrivo accanto a lei, la guardo con
sospetto. In realtà non so bene come comportarmi.
«Ciao» le rispondo.
«Bè, ieri hai detto che avresti voluto che fossi qui» le
dico, osservando il suo viso che avvampa leggermente.
“Bene”. «Ogni tuo desiderio è un ordine, Miss Steele»
continuo, fissandola. Non sto scherzando. Voglio che lo
sappia. Voglio che capisca che è davvero lei ad avere il
controllo della situazione.
«Sì, siamo soci in affari. Non c’è più sesso tra noi. È
così da anni» le dico rassegnato.
«Perché la vostra relazione è finita?» chiede,
aggrottando la fronte.
«Stasera?»
«Già»
“Ok. La smetto”.
«Bene»
«Oh, Ana!»
Le sorrido, sollevato.
«Di cosa?»
Ed è sincera. Lo so.
«Bene»
“Ma cosa…?”.
«Sì» risponde.
La guardo cupo.
«Non toccarmi»
«Oh»
Ma lei mi sorprende.
«E questo ti ha sconvolto?»
«Sì»
“E mi ha sconvolto tutto quello che ne è seguito. Tutte
le certezze che hai fatto crollare. Una ad una. Come un
castello di carte”.
«Mi hai detto che eri vergine. Quella è stata la cosa che
mi ha più sconvolto nella vita» le dico continuando ad
accarezzarla.
Le sorrido.
«Sì» le confesso.
Mi sorride genuinamente.
«Christian…» mormora.
«No» si lamenta.
Sbuffo piano.
La guardo sorridendo.
«Sì»
«Io sì»
«Perché?»
Sospiro.
Mi giro a sorriderle.
«Grazie, Mr Benson»
Esegue timorosa.
«Colazione» le mormoro.
Le sorrido.
Fisso la strada.
Inspiro bruscamente.
Fa uno sbuffo.
«Di continuo»
«Cambiato idea?»
Sbuffo ironicamente.
Certe volte, sai proprio come far star bene una ragazza.
Grazie
Ana X
Christian Grey
Amministratore delegato, Grey Enterprises Holdings Inc.
Solo quando sono con te, aggiungerei. Soprattutto
stando alle ultime vicende.
Da: Anastasia Steele
A: Christian Grey
Data: 2 giugno 2011 10.26 – ORA SOLARE DEGLI STATI UNITI
ORIENTALI
Oggetto: RUSSARE
Ana
Christian Grey
Pinocchio & Amministratore delegato, Grey Enterprises Holdings
Inc.
Da: Anastasia Steele
A: Christian Grey
Data: 2 giugno 2011 10.32 – ORA SOLARE DEGLI STATI UNITI
ORIENTALI
Oggetto: Vuotare il sacco
Christian Grey
Amministratore delegato, Mascalzone e furfante, Grey Enterprises
Holdings Inc.
«Cristo!»
«Anastasia»
“Resisti, Grey”.
Caro signore,
per favore, dimmi che sei arrivato a casa sano e salvo. Inizio a
preoccuparmi. Ti penso.
Tua Ana X
Christian Grey
Amministratore delegato, Grey Enterprises Holdings Inc.
Caro Mr Grey,
Tua Ana X
PS: Non vuoi dirmi cos’ho detto quando ho parlato nel sonno?
Hai detto l’unica cosa che volevo sentire, Anastasia.
L’unica cosa al mondo capace di lenire le mie ferite
passate e farmi sentire al sicuro. Farmi sentire sicuro.
Christian Grey
Amministratore delegato, Grey Enterprises Holdings Inc.
Spero che sia stato divertente. Ma dovresti sapere che non posso
assumermi la responsabilità di quello che mi esce dalla bocca mentre
sono incosciente. Anzi, è probabile che tu abbia sentito male. Un
uomo della tua veneranda età può avere qualche problema
d’orecchio.
Christian Grey
Amministratore delegato, Grey Enterprises Holdings Inc.
Mi fai impazzire.
Hai voglia di graffiarmi, Miss Steele? Ho già una gatta per queste
cose.
Christian Grey
Amministratore delegato, Grey Enterprises Holdings Inc.
Anastasia,
vorrei sentirti dire le parole che hai detto nel sonno quando sei
cosciente, per questo non voglio rivelartele. Dormi, adesso. Dovrai
essere riposata per quello che ho in mente per domani.
Christian Grey
Amministratore delegato, Grey Enterprises Holdings Inc.
Caro Mr Grey,
Tua Ana X
Christian Grey
Amministratore delegato, Grey Enterprises Holdings Inc.
Carissimo Mr Grey,
spero che tutto vada bene con la “faccenda”. Il tono della tua mail mi
preoccupa.
Ana X
Anastasia,
Christian Grey
Amministratore delegato, Grey Enterprises Holdings Inc.
Caro Mr Antipatia,
Miss Steele
Christian Grey
Amministratore delegato, Grey Enterprises Holdings Inc.
Stanno chiudendo le porte. Non sentirai più altri bip da parte mia,
soprattutto vista la tua sordità. A più tardi.
Ana X
La sua impertinenza, per la prima volta da quando la
conosco, non mi fa sorridere. “É così vivace, così
meravigliosa. Spegnerò anche lei come ho fatto con Leila.
E non posso sopportarlo”. Stringo le labbra, dandomi una
bella scrollata. Devo andare a lavoro. Ho bisogno di
distrarmi.
«Sì» sospiro.
E all’improvviso sento una forte carica magnetica alle
mie spalle. “É qui. Lo so. Lo sento”. Mi giro e la vedo. É
praticamente bellissima. I suoi occhi meravigliosi mi
guardano con trepidazione e con desiderio. I miei occhi
percorrono il suo corpo avidi, desiderosi di provarle che è
tutto a posto. Di provare a me stesso che con lei, almeno
con lei, è tutto a posto.
Sembra nervosa.
Sorrido divertito.
«Girati» le ordino.
«E poi?» la incalzo.
Aggrotto la fronte.
«E poi siamo stati già due volte nella stanza dei giochi
e tu non sei scappata a gambe levate» aggiungo,
ricordandolo anche a me stesso. “Perché, Miss Steele?
Perché non sei scappata?”. ‘Perché lei non sa, Grey. Lei
non ha visto la tua furia. Non l’ha provata sulla sua pelle.
«Sì?» la incalzo.
«Ah» mormoro.
«Sei pronta?»
«Farò quello che sto per fare così ti ricorderai che non
devi mai scappare da me. Per quanto sia eccitante, non
voglio che tenti di scappare mai più» mormoro.
«Ssh» le sussurro.
«E dunque?» chiedo.