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Dagli appunti di Alessandro Demontis ( ndr) 20-03-2015

SI PARLA DI DIMUN,MELUHA , MAGAN E LE LORO UBICAZIONI

In questo documento vorrei esprimere alcune considerazioni sulle presunte identificazioni:

- Dimun – Bahrain
- Meluha – Valle dell’ Indo
- Magan – Oman

utilizzando alcuni testi che sono stati associati a questo argomento.

Il primo testo che vorrei analizzare in alcune delle frasi riportate da Vidale nel suo, “ I tori dalle corna
corta nei sigilli Indo”. Questo testo si focalizza sui ritrovamenti di alcuni sigilli scoperti in determinati
posti. Per la maggior parte sono di forma rotonda e hanno una cosa in comune, sembrano raffigurare
un particolare tipo di toro a corna corte o una mucca. Questa figura è ampiamente rappresentata nei
sigilli squadrati dell’ Indo, ma sembrano essere il tema principale dei sigilli rotondi dell’ Indo dell’Ovest.

L’articolo propone alcune immagini e analisi del sigillo con commenti di alcuni autori ( incluso Parpola,
Shah, Crawford etc) sulla forma e sui segni di scrittura intelligibili. Come si connette a Meluha – Dilmun
– Magan ? Nell’articolo abbiamo pochi riferimenti ( in realtà veramente pochissimi) a questi nomi:

1) a pag. 150, capitolo “ sigilli simili del toro dalle corna corte nel golfo” abbiamo questa citazione: “
Gli stessi sigilli di steatite ( pietra saponaria ,ndr) trovati a Ur e Mohenjo-Daro, più alcune varianti,
sono stati utilizzati negli insediamenti Dilmun ( raramente o da minoranze )”.

2) a pag.152, capitolo “ Sigilli delle mucche con iscrizione cuneiformi” troviamo queste dichiarazioni :
- “ Da Diqdqah proviene inoltre una placca di terracotta con una immagine di un elefante indiano
montata sopra; in generale, potrebbe essere stata una ubicazione ragionevole per una enclave
Meluhana”

e:

-“ D’Altra parte, è ben risaputo che generalmente il commercio del legname e la costruzione con il legno
sono notoriamente identificati nei testi cuneiformi come una delle principali sfere di attività dei
commercianti e degli artigiani provenienti da Meluha”

e:
-“ Ai tempi della tarda dinastia di Ur III infatti, nel testo di economia che trattava della gestione delle
darsene reali ( mar-sa) di Lagash ( dove si insediò presumibilmente un villaggio Meluha ) furono
menzionati a volte dei cani e i loro padroni come consumatori di porzioni abbondanti di pane e birra”

troviamo queste frasi a pag.155:

“in alcune delle città più a occidente, nella seconda metà del III Millennio, alcune famiglie Indo
potrebbero avere stabilito le loro enclavi, forse simili a quel “ Villaggio Meluha” conosciuto dai testi
cuneiformi a Lagash.”

e:

-“più avanti i residenti indiani dell’Ovest ( sia in Mesopotamia che nel golfo )mantennero l’icona della
vacca, ma adottarono il sigillo di forma rotonda invece di quello quadrangolare, nel quale molto
probabilmente usarono caratteri indo o ideogrammi per visualizzare una o più lingue straniere delle dieci
parlate al momento nel villaggio Meluha”

3) a pag 156 , capitolo “ un possibile patronimico nelle iscrizione occidentali” abbiamo :

“Secondo Glassner, i nomi personali identificabili nei testi cuneiformi e riferibili alle aree culturali di
Dilmun e Magan ( Failaka, Baharain e la regione costiera dell’Oman) sarebbero Amorriti.”

Adesso leggendo tutti questi estratti con cautela, nessuno di questi è utile per stabilire, non solo teorizzare,
alcuna identificazione. Quello che ci indicano è :

-Che i termini Dilmun, Meuha e Magan furono usati nei testi cuneiformi ( quelli che conosciamo)

- Che il Villaggio Meluha POTREBBE ESSERE STATO stabilito a Lagash

Lasciamo da parte l’enorme quantità di “ potrebbe avere”, “ probabilmente” e “ supponendo”, non


abbiamo una chiara identificazione per nulla. Come tutti possono vedere, particolarmente nel punto 4,
l’associazione tra regioni e nomi è una pura affermazione, senza che sia supportata da una ragione o da una
spiegazione.

Quindi questo documento non può essere utilizzato per trovare COME o PERCHE’ le tre identificazioni
furono fatte.

Il secondo documento, che ci arriva ancora da Vidale, e dedicato ai presunti Villaggi Meluhani, è chiamato

“ Crescere in un Mondo Straniero. Per una Storia di Villaggi Meluhani in Mesopotamia nel Terzo
Millennio DC”

L’introduzione ci parla di alcuni ritrovamenti che mostrano la presenza di persone indo-pakistane


nell’antica Mesopotamia.

1) Nel 1932,C.J.Gadd ha aperto una nuova linea di ricerca archeologica, raccogliendo e pubblicando su
un fortunato giornale una serie di sigilli provenienti dalla Mesopotamia ( trovati durante gli scavi o
acquistati in un mercato d’antiquariato) condividendo quello che lui riteneva “ lo stile
Indiano”.L’interpretazione di Gadd era fondamentalmente corretta, nonostante le serie di sigilli che
pubblicò includessero anche esemplari di quello che noi al giorno d’oggi identifichiamo come sigilli
Dilmuniti provenienti dalle isole del Golfo di Faylaka e Baharain”.
come vediamo i sigilli provenienti dal Golfo erano definiti Dilmuniti ma senza una spiegazione valida
all’identificazione. Viene solo detto , né giustificato né spiegato.

2) Dato che l’identificazione delle terre di Meluhha con le zone costiere controllate dalla
Popolazione Indu è pressappoco accettata universalmente, l’evidenza testuale che ha a che fare
con individui qualificati come “ uomini” o “ figli” di Meluhha o chiamati con l’etnonimo Meluhha,
che vivevano in Mesopotamia e di un “Villaggio Meluhha” sito a Lagash ( e presumibilmente
anche un’altra città principale) ineccepibilmente puntano all’ esistenza di enclavi insediate da
immigranti Indiani ( vedere Parpola et al 1997; Possehl 1984; 185;sul dibattito originale Lamberg
– Karlovsky 1972)”

Qui, anche , abbiamo una “ identificazione accettata” ( senza spiegazioni sul perché o come)così i
sigilli che sembrano indiani trovati in Mesopotamia DEVONO essere Meluhani. Questa è un’enorme
falla logica.

Nel capitolo 1 : “Separando i fatti dalle congetture” abbiamo un indizio che, io credo, faccia emergere il
problema.

3) “ Separare i fatti dalle interpretazioni non è facile, perché ogni studioso, compreso il sottoscritto,
è tentato di includere quello che a lui o a lei pare come “ una interpretazione possibile “rispetto
ad alcuni fatti fondamentali. Anche nel titolo io ho arbitrariamente assunto che le enclavi Indiane
in Mesopotamia furono identificate come “Villaggi Meluhani”, li dove la sola prova a favore del
soggetto viene da Lagash ( l’ho fatto perchè così il titolo suonasse meglio)”.

Quindi che abbiamo qui? Rileggiamolo ancora “ io ho arbitrariamente assunto che le enclavi
Indiane in Mesopotamia furono identificate come “Villaggi Meluhani”, li dove la sola prova a favore
del soggetto viene da Lagash”

Assumere arbitrariamente non è né preciso né un modo giusto di affrontare i testi.

Il capitolo 2 “ evidenze testuali e archeologiche” è una collezione di estratti testuali nella quale la
parola “ Meluha” viene menzionata, o nella quale alcune persone vengono descritte con la parola
Meluha. E’ menzionata la storia di Gudea, nella quale troviamo indicazioni di come da Meluha
provenisse legno e altri materiali ( come descritto nei testi di Vidale sotto “ materiali grezzi”). Vidale
poi indica che per la costruzione del Girsu molti paesi inviarono una gran varietà di materiali e
scrisse :
4) Come possiamo vedere, recenti studi potrebbero meglio suggerire che le famiglie Indiane in
Mesopotamia importavano materiali grezzi piuttosto che perline rifinite”

Quindi che cosa è questo ? Definisce “ materiali grezzi” quelli provenienti da Meluha, e poi indica
che le famiglie Indiane in Mesopotamia importavano materiali grezzi. Non è questo un modo
indiretto per dire che Meluha è l’India sulla base di presunti “ materiali grezzi” ?

Alcune pagine più avanti troviamo una menzione di Dilmun:

5) “Per quello che concerne il Golfo, Glassner ha trovato che la maggioranza dei nomi propri nelle
iscrizioni attribuite a Dilmun e Magan hanno affinità con Amorriti. Mentre alcuni nomi Amorriti
nel Golfo nel tardo Terzo Millennio DC avrebbero costituito una domanda storicamente
interessante, Io penso che un altro linguaggio possa essere un possibile candidato per le iscrizioni
coi caratteri indiani nel Golfo, una qualche forma di linguaggio semitico protostorico del sud-est”
Infine a pag 271 troviamo una delle frasi più famose sull’equazione Meluha- Indiani : le perline.

“Solo per dare un’idea del possibile costo di una collana Indiana o di una cintura fatta di lunghe
perline cilindriche di cornalina, basandosi su replicazioni sperimentali abbiamo calcolato che per
la realizzazione di uno di questi ornamenti approssimativamente ci sarebbero voluti 480 giorni di
lavoro di un artigiano altamente specializzato. Non c’è dubbio che queste perline così preziose
erano continuamente ricercate e monopolizzate dall’Elite Sumera che gareggiava per la regalità
ai tempi dei signori della dinastia sepolti nel Cimitero Reale di Ur ( tardo 24mo – 25mo secolo
DC?). In contrasto, le più economiche ma sempre piuttosto appariscenti perline di cornalina
divennero popolari dopo la conquista di Sargon. In realtà, queste perline rappresentano degli
indicatori affidabili delle attività dei commercianti Meluhani in Mesopotamia negli ultimi secoli
del Terzo Millennio DC ”

Vediamo che queste perline provenivano dall’India, o avevano uno stile indiano…ma… dove è un
testo sargonico o materiale di UR III che dice che la perline venivano da Meluha? Non ne abbiamo.

Non ci sono riferimenti testuali espliciti che indicano che le perline provenissero da Meluha. Ancora
una volta, le perline provenivano dall’India, che è INTERPRETATA ESSERE Meluha. E’ un’altra falla
logica basata su argomentazioni ricorsive.

Quello che abbiamo è un certo testo che dice che gli accadici importavano Lapislazzuli da Meluha. I
Lapislazzuli erano estratti nel 7mo e 6sto millennio dall’attuale Afghanistan, e dal 4to millennio si
diffusero in Mesopotamia, Iran, Egitto e anche la parte dell’Europa più a East. Sebbene sia molto
probabile che una persona che avrebbe voluto estrarre lapislazzuli andasse in Afghanistan, non
abbiamo prove testuali che gli accadici importassero da li né che importassero lapislazzuli estratti
grezzi. Ma non abbiamo altre indicazioni che provengano dai testi.:

Parpola e i suoi colleghi ( 1977,150) sottolinearono che “ Riferimenti testuali a Meluha e ai


Meluhani prima della dinastia URIII (relegò)quel paese e i suoi abitanti ad uno status di stranieri
non – Mesopotamici. Beni e materiali erano esotici per la Mesopotamia e provenivano dalla
distante Meluhha..” Gli autori argomentano convincentemente che nel periodo Accadico Meluha
fosse riferito ad una terra straniera, remota, dalla quale provenivano beni esotici sotto il
controllo degli armatori e delle imprese commerciali su lunghe distanze, e che richiedevano
l’aiuto di traduttori professionali. Alla luce del possibile coinvolgimento dei commercianti e degli
artigiani Meluhhani con le corti Sumere ED III, vorrei piuttosto suggerire che una tale distanza
fosse principalmente una politica”

Tutto quello che sappiamo, dai testi, è che Meluha era una “ terra straniera e distante”. Non molto
per una valida identificazione.

Dopo aver analizzato tutti questi estratti, vorrei passare a commentare alcune delle affermazioni
più utilizzate a riguardo delle culture di queste regioni e della Mesopotamia. I commenti verranno
dati in questo modo : Frase – Commento

Ci sono autori ai giorni nostri che facilmente identificano Meluhha con la popolazione di Harappa
nel moderno Pakistan, sulla base di ampie prove dei contatti commerciali tra Sumeri e questa
regione
commento : il fatto che c’era commercio tra gli Indiani e i Sumeri non è sufficiente per chiamare gli
Indiani Meluha

C’è una sufficiente testimonianza archeologica del commercio tra Mesopotamici e la Valle Indiana

commento : come sopra

I testi antichi ( c.2200DC) sembrano indicare che Meluhha sia ad Est

commento : sto ancora cercando questi testi. Al momento non ne ho trovato neanche uno.

Gli scritti del periodo UR III descrivono Meluhha come la “ terra delle montagne nere”. Può anche
far riferimento al nome di un poema che loda Re Shulgi, che ha regnato circa nel 2000DC, nel quale
pretende ( tra i vari altri successi) di capire il linguaggio degli uomini “ delle montagne nere”
abbastanza bene da riuscire a parlare con loro senza interprete

commento : non ci sono riferimenti alla Valle Indiana

Sargon di Akkad fu detto che ha “raso al suolo molte città, fino alla costa. Al porto di Agade,
ormeggiò le navi provenienti da Meluhha, navi da Magan

commento : ancora nessun riferimento agli Indiani

Comunque , molti più tardi i testi documentando lo sfruttamento di Re Assurbanipal di Assiria ( 668-
627 DC ), molto dopo che la popolazione della Valle dell’Indo fosse cessata di esistere, sembrano
implicare che Meluhha debba essere ricercata da qualche parte in Egitto, in Africa

commento : oh, eccoci al punto : l’UNICO riferimento geografico a Meluha punta all’Egitto o nei
suoi dintorni .

C’è una sufficiente testimonianza archeologica del commercio tra Mesopotamici e la Valle Indiana

commento : ancora , una prova del commercio non è una buona ragione per associare un nome.

Ora vorrei spendere ancora due parole su un altro tipo di prova, che infatti da credito alla teoria,
che io considero corretta, di una identificazione africana.

Abbiamo un testo sargonico che sostiene che ci volessero 240 ore di cammino ( 120 bere – ore
doppie ) da Mari/ Sumer a Meluha. Con un rapporto di 3 miglia/ orarie, riusciremmo a percorrere
approssimativamente 720 miglia. La parte più a Sud dell’Egitto ( Nubia) è approssimativamente
dai 700 ai 730 miglia da Mari ( Tell Hariri). Al contrario, tutte le altre presunte identificazioni non
corrispondono a questa descrizione: Afghanistan è oltre 1000 miglia da Mari, e Harappa è oltre
1300 miglia da Mari. Il testo sargonico che ho nominato è consultabile e può essere letto su
Jstore : http:// www.jstor.org/stable/593644

Sufficientemente interessante, il dizionario accadico dell’Associazione Francese di Assiriologia pone


ancora l’entrata a Meluhha dall’Etiopia.
http://www.assyrianlanguages.org/akkadian/dosearch.php?searchkey=7597&language=id

Meluhha
( Scienze umane –Geografia – Paesi)
Etiopia, Abissinia; meluhhaiu : ( nome e aggettivo) Etiope;

(Traduzione a cura del Team L’Altra Genesi- Anunnaki)

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