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Opere e introduzione

Tesi

Partirei con il descrivere il mio lavoro personale dal punto di vista della tecnica: pastelli su carta. Attraverso
questo processo esecutivo, riesco a cogliere e a rappresentare più velocemente i tratti della società che
intendo indagare. Questo procedimento tecnico, infatti, al contrario della pittura, è più immediato. Inoltre,
prediligo questa metodologia espressiva anche in virtù del fatto che è in grado di rispecchiare
perfettamente il mio modo di vedere il mondo. Un mondo che viene affrontato e descritto attraverso il
processo della caricatura.

Quando il pubblico diventa eccessivamente permissivo e fin troppo tollerante, l’artista difficilmente riesce a
scandalizzarlo attraverso l’utilizzo di messaggi forti e scioccanti, in quanto: «una cosa è scioccante solo in
relazione a un sistema di valori accettato» 1. Valori che si sgretolano sempre di più in relazione all’eccessivo
uso dei media e di internet. Un mondo virtuale, quest’ultimo, da intendersi come arma a doppio taglio,
giacché se da un lato abbiamo la libertà di informazione e di espressione individuale, dall’altro è da
intendersi come spazio di contenuti sempre più vuoti e insignificanti.

In accordo con questa osservazione, la caricatura mi è parsa come ottimo mezzo di cui servirsi non solo per
descrivere alcune problematiche dell’uomo contemporaneo, ma anche quello di allentare la tensione,
sdrammatizzare e alleggerire questi aspetti.

-Uno dei primi soggetti da me indagato è la politica. Etimologicamente intesa come “arte di governare” un
insieme di individui, è divenuta, invece, una specie di “arte del rubare”. Non più da intendersi come luogo di
scelta di metodi e di approcci capaci di garantire la vita al singolo cittadino, ma da interpretare come luogo
di teatro dove è il più simpatico e affabile a vincere le elezioni. Questo pensiero lo possiamo vedere
rappresentato in Il Simpatico dove, tre politici sono intenti a nel “rubarsi” a vicenda davanti alla Camera dei
Deputati.

-Il secondo aspetto analizzato, invece, riguarda la vita quotidiana e in particolare quello della leggendaria
figura femminile del multitasking. Questo lavoro non ha nessuna intenzione di smentire o avvalorare
suddetto credo popolare, voglio semplicemente focalizzare l’attenzione sullo stress che la società odierna
impone all’uomo contemporaneo. Attraverso la figura femminile multitasking, ho inteso evidenziare le
incombenze e i doveri a cui l’uomo, ovvero la donna, deve rispondere oggigiorno. In La Leggenda la
vediamo intenta nello svolgimento delle faccende domestiche come il cucinare, passare l’aspirapolvere,
rispondere al cellulare, fare la spesa, lavare i piatti, stendere i panni, stirare e seguire il lavoro dal computer.

-Un altro aspetto della società liquida che mi ha affascinato è la fruizione del credo cristiano tra le nuove
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generazioni. Questo pensiero si è consolidato nella rappresentazione di due massimi sistemi. Da un lato
abbiamo un luogo di salvezza, pieno di oggetti pronti a soddisfare ogni esigenza. Sai dove andarlo a cercare
e sai che non si offende se lo tradisci. L’altra figura invece, è il Papa, un simbolo ormai superfluo agli occhi di
molti, in Lo spaesamento ritratto terrorizzato dalla presenza di ciò che ha difronte: un mondo che non parla
la sua lingua.

-Una delle caratteristiche della società liquida è la capacità di usufruire di internet e del mondo digitale,
ritenuti da me, come causa principale del degrado generale al quale assistiamo quotidianamente. Questi
strumenti ci permettono di entrare in relazione con altre persone, senza necessariamente averle accanto, e
la capacità da parte di questi mezzi tecnologici di trasportarci in mondi virtuali ed affascinanti, acuisce in
verità la sola illusione del comunicare.

Nel primo caso analizzo Instagram, applicazione in grado, oltre a parlare di noi attraverso video e foto che
pubblichiamo, anche di rendere “artisti” ogni persona che posta qualcosa. Un Libero Schiavo mostra un
uomo seduto sulla tazza del cesso a guardare quanti “mi piace” riceve la sua foto senza rendersi conto che
la “vetrinizzazione”2 del sociale svuota di significato qualsiasi azione collettiva

-Nel secondo caso cerco di contestualizzare meglio la Realtà Virtuale, il cosiddetto VR. Attraverso questa
tecnologia l’uomo è in grado di alienarsi quasi totalmente dalla realtà, vista come fonte di problemi e
inadeguatezze. Con questo mezzo è in grado di essere ovunque, ma allo stesso tempo in nessun luogo; è in
grado di avere tutto e allo stesso tempo nulla. Possiamo infatti, vedere come l’uomo che sta provando il VR,
sia completamente dimentico del fatto di trovarsi al Polo Nord e di uscire fuori dall’igloo seminudo, in
quanto illuso di trovarsi in Egitto.

-Un altro aspetto della modernità liquida che sono andato ad approfondire è quello ambientale. Partirei con
il cercare di sdrammatizzare il problema della plastica condiviso da tutto il mondo, che sembra incarnare e
rappresentare perfettamente la società odierna, assuefatta dall’idea dell’usa e getta. Un materiale che
richiede molto tempo per essere smaltito e che però non viene ancora sostituito o rifiutato del tutto,
nonostante l’introduzione del polietilene lattico e la produzione di plastica biodegradabile attraverso
vegetali. In Lezioni alternative assistiamo a come dei pesci impartiscono una lezione sulla plastica, proprio
loro prime vittime di questo materiale.

-Un altro problema che affligge il mondo, è il riscaldamento globale. C’è chi sostiene che questo fenomeno
sia causato dall’uomo, dovuto principalmente all’eccessivo uso di combustibili fossili. Altri sostengono che
sia un processo naturale, un ciclo che si ripete come, ad esempio, le microglaciazioni. Sono convinto però,
che l’attribuzione della colpa non risolva il problema e che quindi siamo costretti ad affrontare le
conseguenze del cambiamento climatico in atto, contro il quale non possiamo fare nulla. Da qui l’opera

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L’inevitabile che chiude questo ciclo di lavori dove, la buffa figura di un orso bianco cerca
“drammaticamente” di ricostruire, attraverso pezzi di ghiaccio del congelatore, i ghiacciai che si stanno
sciogliendo.

Spaesamento (il tipo verde)

Questo lavoro ha dato il via alla mia ricerca dello stile che oggi giorno mi rappresenta e che vorrei divenisse
la mia cifra stilistica. Nasce da un “compito” in classe, ovvero il professor Chiesi, docente di pittura, ci chiede
un giorno di portare dei lavori che abbiano modo di rappresentare e trasmettere cosa siamo, non le nostre
intenzioni artistiche o progetti da giustificare con opere d’arte. Ecco che guardandomi dentro, mi sono
ritrovato Spaesato. Direi che rappresenta appieno quello che ero quando studiavo in accademia. Un ragazzo
senza bussola che ha dovuto un giorno costruirsene una sua.

Four penis against a ocean spearms

Una tela di un metro per settanta dove vedete rappresentati 4 ombrelloni contro un mare ondulato ed una
luna. Nulla di straordinario dal punto di vista visivo. Ma è significativo come lavoro, per me, in quanto è il
primo ad essere stato realizzato a olio con l’intenzione delle onde. Usare un trotto ondulato, questa serie di
ondine che si accompagnano e danno vita l’una all’altra, senza toccarsi. Tutte ammassate in questo metro
per settanta a coesistere e a creare un qualcosa che abbia senso per chi le guarda.

Pinocchio

Questo lavoro purtroppo non esiste più in quanto andato distrutto per un incidente non voluto. Ad ogni
modo cerca di rappresentare il mio grido alla società che sembra non volersi svegliare. Abbiamo Pinocchio
in basso a sinistra che tiene il libro dei “Soldi” e nuota in questo mare riccamente colorato e allegro. Al
centro del sipario (giacchè ci troviamo di fronte ad una rappresentazione teatrale) abbiamo questo enorme
barcone con issata in cima alla nave un motivo “Finché la barca va, lasciala andare”. Questa barca è
portatrice di molteplici grida di allarme. Abbiamo in basso a sinistra lo spettacolo (il quale ha un grande
impatto sociale e di conseguenza indirizza e manovra le menti delle persone). Sopra allo spettacolo abbiamo
il teatrino della politica, che si scarica merda e colpe a vicenda, in una lotta costante senza fine. Sopra
ancora troviamo il grande aiuto che ci da la tecnologia, ovvero smettere di fare e far fare. Vediamo infatti
persone sedute comodamente sul loro divano ad ordinare tutto quello di cui hanno bisogno senza doversi
muovere. Troppa fatica oggigiorno. Al lato opposto abbiamo il desiderio. Il grande potere mediatico di
indurti desideri di cose che non hai minimamente bisogno. Ho rappresentato il cellulare giacchè è la cosa
più facile da riconoscere ed immedesimare. Sotto a questa vignetta abbiamo un politico che ci guida e ci
indica chi è il nostro nemico. Tutti abbiamo bisogno di un nemico per giustificare il nostro stato di malessere
in cui siamo immersi quotidianamente. Sotto al politico abbiamo il cibo e la sua contaminazione. La grande
catena che sta dietro alla sua produzione e distribuzione. Infine sopra a tutto abbiamo le grandi fabbriche, le
quali continueranno ad essere alimentate in quanto pompate dal principio del denaro e non dalla
ecosostenibilità al quanto necessaria. Ma la ecosostenibilità non porta soldi e guadagni, anzi sembra essere
un peso cambiare il vecchio modo operandi di produzione.

Al centro di tutto questo abbiamo un bambino. Il quale viene vaccinato da tutto ciò, perché non appena
viene messo al mondo deve essere vaccinato da tutto questo schifo e in un certo senso deve accettare
questo schifo. In cambio paga denaro.

Freedom Flag

L’opera che rappresenta al meglio il dinamismo. La colloco tra le opere scelte in quanto è stata realizzata in
poco tempo e con uno scopo. L’arte dovrebbe essere priva di scopi, se no, non è più tale. Diventa un’arma.
Ecco che questa motocicletta lanciata in questo spazio astratto, rappresenta l’incanalazione dell’intenzione.
Realizzata per la mostra in occasione della festa dei popoli tenutasi proprio a Senigallia nel 2019,

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