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Alessandro Magno
di Massimo L. Salvadori - Enciclopedia dei ragazzi (2005)

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Alessandro Magno

Il sogno di un impero universale

Alessandro è una delle maggiori figure della storia: per la grandezza delle
sue imprese, il fascino legato alla sua personalità e il fatto di essere morto al
culmine della sua gloria poco più che trentenne, è diventato una vera e
propria leggenda. Macedone di nascita, dominò la Grecia, culla della civiltà
occidentale, e fu un conquistatore e un abile stratega come Annibale,
Giulio Cesare e Napoleone Bonaparte. Denominato Magno in conseguenza
dei suoi trionfi, Alessandro fu l'incarnazione dell'eroe temerario, pronto ad
affrontare le sfide più impossibili, generoso ma talora anche
impietosamente violento.

L'educazione e la presa del potere

Figlio del re Filippo II, fondatore della potenza macedone, Alessandro


nacque a Pella nel 356 a.C. e ricevette un'accurata educazione. A
provvedere alla sua istruzione fisica, politica e militare fu personalmente il
padre, che intendeva prepararlo a diventare un sovrano avveduto e capace.
Quanto a quella intellettuale il principe ebbe la fortuna di avere come
precettore il grande filosofo greco Aristotele. È significativo che tra le sue
letture un ruolo importante abbiano avuto l'Iliade e l'Odissea, i poemi
omerici nei quali si esaltavano i valori della forza militare di Ettore e di
Achille e l'astuzia di Ulisse.

Nel 338 il principe aveva già offerto la sua prima grande prova militare,
combattendo valorosamente a capo della cavalleria nella battaglia di
Cheronea, nella quale i Macedoni stroncarono le truppe dei Greci.
Alessandro, molto legato alla madre Olimpiade, ebbe a soffrire perché il
padre l'aveva lasciata per passare a nuove nozze, ma conobbe un momento
veramente drammatico quando nel 336 questi venne assassinato.
All'assassinio del padre e ai disegni dei congiurati Alessandro reagì con
estrema decisione e in maniera implacabile, stroncando con la forza i suoi
nemici. Subito dopo, nel 335, soffocò una ribellione scoppiata in Grecia col
sostegno della Persia, distruggendo Tebe e facendone schiava la
popolazione.

La conquista della Persia

Formata con i Greci sottomessi la lega di Corinto, Alessandro si propose di


iniziare la conquista della Persia, già progettata dal padre. Sbarcato nel 334
in Asia con un potente esercito di circa 40 mila uomini e una grande flotta
di 160 navi, si recò in pellegrinaggio alla tomba di Achille presso Troia.
Dopo aver liberato le città greche sottomesse dai Persiani, nella grande
battaglia di Isso (333) sconfisse le truppe del re persiano Dario III.
Occupate la Siria e la Fenicia, Alessandro si volse contro l'Egitto,
governato dai Persiani, lo ridusse sotto il suo potere e fondò la città di
Alessandria. A Siwa, in Egitto, l'oracolo salutò Alessandro come "figlio di
Ammone" (titolo tradizionalmente riservato ai faraoni).

Quindi riprese la marcia penetrando in Mesopotamia: nel 331 inflisse


presso Gaugamela una nuova decisiva sconfitta ai Persiani e conquistò le
maggiori città del loro impero, tra cui Babilonia, Susa e Persepoli. Il re
Dario si diede alla fuga e Alessandro, proclamato re dell'Asia, per
sanzionare la sua vittoria ordinò che il palazzo imperiale di Persepoli
venisse incendiato e raso al suolo. Ma il grande sovrano macedone, con
l'intento di farsi accettare dai vinti, punì in maniera esemplare un satrapo,
ossia un governatore dell'impero persiano, che per fare cosa grata al
vincitore aveva assassinato Dario. Lo fece uccidere e decretò per Dario un
funerale grandioso e solenne. Volendo apparire ai Persiani nelle vesti non
soltanto del conquistatore ma anche in quelle del pacificatore, Alessandro
sposò Rossane, figlia del sovrano della Battriana; ma questa decisione non
fu bene accolta in Macedonia da una parte della classe dominante, che
avrebbe voluto che il re sposasse una macedone. Subito dopo riprese le sue
conquiste in direzione delle regioni a sud del Mar Caspio: tra il 329 e il 327
sottomise la Battriana e la Sogdiana (antiche regioni asiatiche in larga parte
corrispondenti agli odierni Afghanistan, Usbechistan, Tagichistan), e da lì
penetrò con il suo esercito fin nell'India settentrionale, aprendo orizzonti
del tutto nuovi e consentendo straordinarie scoperte.

Un impero mai consolidato

Tuttavia, i costi umani e materiali di conquiste tanto lontane ed estese


finirono per indurre al ritorno il grande conquistatore, che nel 324 fece
rientro a Susa, la capitale della Persia. Scopo di Alessandro era allora
consolidare il suo impero e instaurare buoni rapporti tra Macedoni, Greci e
Persiani. Pensando che un nuovo matrimonio potesse servire a questo
scopo e costituire un esempio, pur essendo già sposato a Rossane si unì in
matrimonio con la figlia di Dario, Statira, e fece anche sposare 80 ufficiali
macedoni a giovani persiane. L'impero era però tutt'altro che consolidato, e
il re macedone dovette reprimere pericolose rivolte. Una minaccia ancora
più grave al suo potere venne dalle stesse truppe macedoni, orgogliose delle
proprie tradizioni e dei propri costumi. Scontenti che Alessandro da un lato
stabilisse la supremazia della cultura e dei modi di vita greci e dall'altro
conferisse alla propria persona di monarca caratteristiche divinizzanti di
tipo asiatico, i soldati macedoni si ribellarono, provocando una dura
repressione. Al culmine del suo potere e della sua gloria, Alessandro cadde
vittima di una febbre maligna che lo portò alla morte nel 323 mentre si
trovava a Babilonia.

L'eredità di Alessandro

Il grande re aveva lasciato ai posteri una eredità fondata su due principali


elementi. Il primo era il fatto di avere creato le condizioni per un'enorme
espansione della cultura greca, così da porre le premesse per quella che è
stata definita la civiltà ellenistica; al tempo stesso però la creazione di un
grande impero macedone-greco-asiatico aveva posto le premesse perché la
Grecia perdesse in un certo senso la sua centralità. Il secondo elemento era
la difficoltà di governare questo impero, tanto grande e segnato da così
grandi diversità al suo interno. La conseguenza fu che i generali di
Alessandro, i diadochi ("successori"), si divisero l'impero, che trovò il suo
assestamento con la creazione di tre regni principali: la Macedonia, l'Egitto
e l'Asia. La successiva frammentazione dell'impero asiatico portò alla
nascita di alcuni regni più piccoli, fra cui quello di Pergamo. A questo
assestamento pose fine la conquista romana tra il 2° e il 1° secolo a.C. Si
può dire che la battaglia di Azio nel 31 a.C., che segnò la fine della
indipendenza dell'Egitto, chiuse l'età ellenistica che aveva tratto le sue forze
motrici dall'opera di Alessandro.

Le molte Alessandrie

Al fine di consolidare le sue conquiste, un aspetto importante della visione


strategica di Alessandro Magno consistette nella fondazione, in vari luoghi
giudicati particolarmente importanti, di numerose colonie militari che
dovevano costituire un mezzo di influenza sia culturale sia politica sui
territori conquistati - una linea poi proseguita ed estesa anche dai suoi
successori - , la maggior parte delle quali prese il suo nome. Fra le più
famose, possiamo citare Alessandria d'Egitto, Alessandria d'Aracosia
(l'odierna Qandahār, in Afghanistan) e Alessandria sull'Isso (l'odierna
Alessandretta, in Turchia).

Dalla storia al mito

L' immenso impero edificato da Alessandro, partendo dalla Macedonia e


dalla Grecia, giunse ad abbracciare l'Egitto in Africa e a estendersi in Asia
fino al fiume Indo. In tal modo egli contribuì a creare nuovi legami tra i
popoli soggetti e a intensificare i contatti tra culture e civiltà diverse,
estendendo enormemente l'influenza della civiltà greca. Il giovane eroe, cui
vennero conferiti attributi divini, dopo la sua morte diventò oggetto non
soltanto di opere storiche, letterarie, musicali, pittoriche, scultoree, che ne
hanno analizzato ed esaltato la figura a partire dall'antichità fino alla nostra
epoca, ma anche di leggende scritte e orali fiorite specialmente nei paesi
asiatici. Una rappresentazione altamente simbolica, in cui è sintetizzata la
leggenda di Alessandro, si trova nella scultura del suo sarcofago conservata
nel Museo archeologico di Istanbul, dove il giovane re è scolpito a cavallo
del suo amatissimo destriero Bucefalo.

ELLENISMO Periodo in cui la civiltà greca si diffuse in tutto il bacino del Mediterraneo fino al’India

Diadoco Attribuzione data alla prima generazione dei successori di Alessandro Magno .

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