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3.persona Svilupp Storico
3.persona Svilupp Storico
* Clemente Romano: “Dio con le mani sacre e immacolate, plasmò l’uomo, l’essere
superiore e che tutto governa, quale impronta della sua immagine” (Clemente Romano, Ai
Corinti, XXXIII, 4).
* Gli Apologeti: Giustino. Taziano.
* Ireneo: “Perché il Creatore ha fatto l’uomo in sembianza di Dio, e immagine di Dio è il
Figlio secondo l’immagine del quale è stato fatto l’uomo.” (Ireneo, Esposizione della
predicazione apostolica, 22)
“Ma l’uomo, Dio l’ha creato con le sue proprie mani, prendendo dalla terra gli elementi più
puri e più sottili, e mescolando con misura nella terra la sua potenza; giacché a quella creatura
egli ha dato le sue stesse forme, affinché, anche quello che è il suo aspetto visibile, fosse
forma di Dio.” (Ireneo, Esposizione della predicazione apostolica, 11)
Immagine, somiglianza e tricotomia (ruolo dello Spirito).
“Diventare partecipi della natura divina” (2 P 1,4)
* Tertulliano: “Ma vi era colui alla cui immagine Egli faceva l’uomo, vale a dire il Figlio, che
destinato a diventare uomo più certo e più vero (homo certior et verior), aveva fatto sì che
fosse detta sua immagine quell’uomo che allora veniva formato col fango, immagine e
somiglianza del vero uomo.” (Tertulliano, Il battesimo, 5, 7)
3) L’antropologia di Agostino
“L’uomo non è soltanto corpo o soltanto anima, ma è composto di anima e di corpo. Ma certo
che l’anima non è tutto l’uomo, ma la sua parte migliore; e neanche il corpo è tutto l’uomo
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intero, ma la sua parte inferiore. L’una e l’altra uniti hanno l’appellativo di uomo.” (Agostino,
La Città di Dio, XIII, 24, 2)
4) Conclusione
Rivalutazione del rapporto della teologia con la filosofia (pagana): inculturazione - semina
Verbi.
Rischio di dualismo? Perdita dell’idea di Spirito?
B. SESBOÜÉ (dir), Storia dei dogmi, II, L’uomo e la sua salvezza, Casale Monferrato 1997,
81-103.
M. TENACE, Dire l’uomo, vol. 2, Dall’immagine alla somiglianza di Dio. La salvezza come
divinizzazione, ed. Lipa, Roma 2005, p.112-143.
1.2 Sviluppo storico della nozione di persona nei Padri
1) Prosôpon
- faccia, viso, volto
- ruolo: teatro (maschera) – senso grammaticale – ruolo sociale
Persona: teatrale – grammaticale – sociale - personalità giuridica.
2) Hypostasis
- base, fondamento
- senso ontologico: sostratto-soggetto = ousia.
- LXX: l’esistenza di qualcosa o qualcuno: “Vedi, in pochi palmi hai misurato i miei giorni e
la mia esistenza (hypostasis) davanti a te è un nulla” (Sal 39,6); cfr. 139,15.
Tertulliano
- Esegesi prosopografica.
- Consistenza ontologica: “La Parola è qualcosa di realmente sostantivo (substantiuum), che
possiede la sostanza in modo che possa essere considerata oggetto e persona (res et persona
quaedam) e sia così capace, essendo essa altro da Dio, di fare che vi siano due, Padre e Figlio,
Dio e la Parola?” (Adversus Praxean, VII, 5)
- LXX: prosôpon.
Origene hypostasis. Ripreso da Gregorio Nazianzeno e Gregorio di Nissa.
- Dalla cristologia proviene l’idea dell’unità sintetica: Agostino, Teodoro di Mopsuestia.
“In una singola persona l’anima si unisce al corpo (in unitate personae anima unitur corpori)
per essere uomo.” (Agostino, Le lettere, vol. 2, Lettera 137, 11)
Boezio
- La persona è una “sostanza individuale di natura razionale” (Contra Eutychen et Nestorium,
III, 6). “At hominis dicimus esse personam, dicimus dei, dicimus angeli” (Contra Eutychen et
Nestorium, II, 37).
- creazione della nuova categoria ontologica di proprietà individuale essenziale: dignità della
persona.
A. MILANO, Persona in teologia: alle origini del significato di persona nel cristianesimo
antico, Edizioni Dehoniane, Roma 1996.
2. L'ANTROPOLOGIA DI SAN TOMMASO D'AQUINO NEL CONTESTO DELL’ANTROPOLOGIA
MEDIEVALE
2.2 La natura umana secondo Tommaso: l’anima come forma sostanziale del corpo
- La soluzione di Tommaso è una nozione nuova: l’anima è “forma sostanziale” (ST, I, q.75
a.2). Non è una sostanza autonoma, ma è un tipo unico di forma.
- “Se è vero infatti che è naturale per l’anima l’unione con il corpo, lo stare senza il corpo è
per essa contro natura (contra naturam), ed esistendo senza il corpo essa non ha la perfezione
della sua natura. … E’ in realtà fuori della sua natura (praeter naturam)” (ST, I, q.118 a.3).
- “L'anima è soltanto una parte dell'uomo: e come tale, quando è separata … non le
conviene né la definizione né il nome di persona » (ST, I, q.29 a.1 ad5); “anima mea non est
ego” (In 1 Cor., 15, 1).
- Si tratta d’incorruttibilità metafisica più di immortalità personale (cfr. SCG II, 79; ST I, q.75
a.6)
- Anche la risurrezione dei corpi è pensata in termini ilemorfici: il corpo risorto è “spirituale”
perché la materia è perfettamente informata dalla sua forma in un’unione finalmente adempita
(cfr. SCG, IV, 86).
- C’è tuttavia una tensione non risolta: come una realtà che non è neanche un “io” può vivere
la beatitudine?
- La persona è “sostanza individuale di natura razionale” (ST, I, q.29, a.1). “La persona
significa quanto di più nobile c'è in tutto l'universo” (ST, I, q.29, a.3). La provvidenza guida e
protegge ogni persona in modo individuale (cfr. ST, q.93, a.2; I-II, q. 113, a.9 ad2).
- La persona umana non è relatio subsistens (cfr. ST, I, q.29 a.4).
Letture di approfondimento