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La logica
Un giusto pensiero si determina in un giusto linguaggio.
Secondo lo Stoicismo non esiste alcun rapporto diretto fra parole e cose-> idea molto facile
da provare, basta pensare che un nome di una cosa ad esempio “cavallo” per uno
straniero non ha alcun significato e la stessa cosa “horse” per chi non conosce l’inglese. Da
sole quindi le parole non hanno il potere di indicare alcunché, per usarle bisogna possedere
il SIGNIFICATO ossia ciò che rimane IMMUTATO in ogni traduzione.
Come funziona il LINGUAGGIO:
1. La COSA SIGNIFICATA: è il referente reale, ossia l’oggetto
2. Il SIGNIFICANTE: è il nome, il suono delle parole, la pura associazione di
determinate vocali e consonanti che formano una parola.
3. Il SIGNIFICATO: è il concetto della cosa, l’idea, il contenuto razionale che rende
possibile la comunicazione fra lingue diverse.
I primi due sono SEMPRE REALI-> le cose sono costituite da materia e le parole da suoni. Il
SIGNIFICATO invece non ha niente di corporeo.
-> la scoperta degli stoici è che BASTANO SIGNIFICANTE e SIGNIFICATO a determinare un
segno linguistico-> La relazione con le cose è possibile ma NON necessaria.
Infatti dal punto di vista linguistico e grammaticale non è affatto necessario che vi sia una
relazione fra linguaggio e mondo-> Come ha detto il semiologo contemporaneo Umberto
Eco: la lingua è un ottimo strumento per mentire.
Questa innovazione degli stoici porta a le seguenti conseguenze:
- Permette di distinguere grammatica e logica->
GRAMMATICA: studia le regole attraverso cui le parole possono essere connesse tra loro.
Anche se è una scienza, le regole grammaticali non hanno in sé UN Perché RAZIONALE.
LA LOGICA: studia il significato complessivo, che rimane IMMUTATO in tutte le lingue, ed è
questo significato che ha a che fare con la razionalità.
Come la logica ARISTOTELICA anche quella STOICA parte da premesse per arrivare a
conclusioni e considera validi i ragionamenti coerenti, dove le conclusioni derivano
necessariamente dalle premesse, indipendentemente dalla verità di fatto.
La differenza da ARISTOTELE è che lui usava come premessa un concetto di genere,
servendosi poi del sillogismo, gli Stoici d’altra parte assumono come premesse
PROPOSIZIONI IPOTETICHE che derivano poi CONCLUSIONI IPOTETICAMENTE VERE O
FALSE-> gli stoici evidenziano l’importanza dei CONNETTIVI PROPOSIZIONALI (se, allora,
e, o etc.…)
Quindi la macchina logica aristotelica->era ontologicamente impegnata verso la realtà, la,
la macchina logica stoica permette di analizzare proposizioni che hanno con la realtà un
rapporto ipotetico o nullo
- Il sillogismo aristotelico viene utilizzato come strumento di verifica
- La logica proposizionale e inferenziale è uno strumento produttivo-> perché indaga
la POSSIBILE verità di eventi non EMPIRICAMENTE osservabili.
Il RAGIONAMENTO IPOTETICO si sviluppa in 3 tappe:
1) la PREMESSA MAGGIORE-> ipotesi espressa dal “se....allora...”
2) la PREMESSA MINORE-> constatazione di fatto, che afferma o nega una delle due
proposizioni semplici contenute nella premessa maggiore, espressa dal “quindi…”
3) la CONCLUSIONE-> inferenza espressa dal “quindi...”
Come per Epicuro e anche per gli stoici->Fondamento di ogni attività intellettiva sono le
SENSAZIONI, ossia gli STIMOLI provenienti dall’ambiente, che producono IMPRESSIONI
sugli organi di senso.
Comune alle due scuole è anche l’idea che a questo livello di conoscenza sensoriale non si
possa sbagliare-> la RETINA sul fondo dell’occhio non può formare immagini sbagliate (qui
si fermano le cose comuni delle 2 scuole)
Per gli stoici le RAPPRESENTAZIONI CONCETTUALI che la mente forma dalle impressioni
NON sono necessariamente VERE, come invece sostiene Epicuro.
-> l’atto dell’Assenso-> libero giudizio della MENTE che avvalora la rappresentazione stessa
o la smentisce.
Solo dopo aver passato l’atto dell’assenso una Rappresentazione-> può essere detta
CATALETTICA ed essere assunta come VALIDA.
L’atto dell’Assenso costituisce il PUNTO crociale della gnoseologia-> si decide il valore e il
significato di ciò che è stato registrato dalle sensazioni. Questo momento cruciale, gli stoici
consigliano di attenersi solo alle IMPRESSIONI EVIDENTI, non contradditorie, percepite in
uno stato di CONOSCENZA AFFIDABILE (cioè non ubriachi o malati), il problema sta nella
facoltà di acconsentire o meno alle sensazioni rimane una Funzione Delicata. -> criteri né
troppo bassi né troppo alti.
MATERIALISMO
Il pneuma, è una sostanza corporea -> le cose apparentemente immateriali, sono in realtà
CORPO.
Lo stoicismo infatti professa un RIGIDO MATERIALISMO -> corporea è la materia come
corporea è il pneuma-> anche l’anima umana ha una natura materiale, dimostrazione è il
fatto che Può UNIRSI al corpo alla nascita, e SEPARARSI quando si muore.
Le sostanze naturali sono 4: acqua, aria, terra, fuoco-> ognuna di queste è un aggregato di
particolari forme atomiche: cubi, sfere, piramidi.
Il pneuma è una 5 ESSENZA -> materia molto sottile->formata da piramidi acutissime e
per questo capaci di penetrare o attraversare ogni altro corpo.
PANTEISMO
La divinizzazione del pneuma implica delle conseguenze->prima fra tutte IL PANTEISMO
cioè la coincidenza di divinità e natura. Il pneuma divino -> è la natura della natura->
legge che opera su ogni cosa facendo sì che ogni cosa sia quello che è.
E il panteismo diventa giustificazione del POLITEISMO considerando gli dei della tradizione
personificazioni mitiche di quella forza razionale che è presente in ogni cosa.
ANIMISMO
Nella concezione stoica ogni cosa possiede un’anima perché partecipa al pneuma-> tutti gli
oggetti possiedono un’anima NON solo quelli viventi MA anche quelli solamente
ESISTENTI, quindi anche la materia nelle forme più semplici partecipa all’ANIMA
PNEUMATICA; ad esempio anche i sassi che pur non si muovono quando vengono colpiti,
avendo l’anima, hanno una forza che si oppone alla rottura.
ORGANICISMO COSMICO
Anche i corpi celesti sono esseri viventi, in quanto partecipano al PNEUMA UNIVERSALE ,
anche la Terra, Luna e pianeti sono esseri viventi.ono esseri viventi; identificano il nostro
pianeta come un Sistema integrato di fenomeni, in cui ogni parte è IN RELAZIONE con
tutto il resto-> come un ORGANISMO BIOLOGICO. Approccio che oggi giorno chiameremo
ECOLOGICO.
La Terra e tutti gli latri pianeti quindi vengono visti come un qualcosa di VIVO ; la terra è
come un Grande Animale, sulla cui pelle si muovono gli uomini.
I fiumi-> sistema nervoso
Le foreste-> i peli
La lava-> sangue che erompe dalle ferite-> dei vulcani
E lo stesso approccio anche con l’intero cosmo.
Questo VITALISMO ORGANICISTICO ha come conseguenza l’idea di CICLICITA’ DEL
TEMPO e quindi di un RIPETERSI DELLA STORIA del mondo-> dato che la Terra e il cosmo
sono animali conosceranno anche la morte-> tutto ciò che vive poi perisce
Quindi anche il cosmo vive una vita fatta di stagioni -> ciclicamente nasce, si sviluppa,
decade, muore.
Ogni fine di un ciclo avvenne attraverso il fuoco, in una CONFLAGAZIONE UNIVERSALE
che si verifica ogni 36000 anni circa, ne consegue una REINTEGRAZIONE che dà origine ad
un nuovo ciclo-> gli stoici chiamano questo ristabilimento-> APOCATASTASI O
PALINGENESI.
L’universo va in fiamme nei periodi fatali e quindi si inizia una nuova costituzione-> tutto
termina con un FUOCO PRIMORDIALE.-> che come un seme ha in sè tutte le ragioni e
tutte le cause degli esseri che furono, che sono e che saranno.
Sotto l’influsso del pneuma che lo anima, ogni essere si sviluppa secondo un piano
prefissato, come un seme che dà origine ad una pianta.
Concetto delle-> CAUSE SEMINALI o RAGIONI -> indicano gli elementi di razionalità
immanente che ne determinano l’evoluzione. Dunque ogni momento è SEMPRE
PREDETERMINATO -> effetto di specifiche cause che l’hanno prodotto.
Quindi in conclusione nel FUOCO PRIMORDIALE sono già presenti tutte le cause che
durante la crescita del mondo produrranno ogni forma di divenire.
Ogni evento anche se è il più insignificante è necessario e predeterminato. Dato che ogni
cosa è dominata dalla razionalità vi è la creazione dell’ETERNO RITORNO -> dato che gli
stessi procedimenti devono produrre gli stessi risultati, tutto rinasce ESATTAMENETE come
nel ciclo precedente o seguente. Nell'apocatastasi, al rinnovarsi Del Grande Anno del
mondo, tutto si ripeterà nei minimi particolari: es. Ci sarà un nuovo Socrate esattamente
uguale, che morirà con la cicuta.
Al contrario degli epicurei gli stoici non credono all’esistenza della Casualità, perché tutti i
fenomeni sono collegati fra loro dalla legge della causa-effetto.
Quindi nulla accade accidentalmente, chiamiamo quindi Fortuito o casuale ciò di cui
IGNORIAMO la causa, ma l’ignoranza non implica il fatto che la causa non esista.
Con questo gli stoici danno origine alla nozione di FATO -> ogni avvenimento è già inscritto
e determinato, ogni uomo ha quindi un destino, non alterabile -> è saggio quindi
professare il FATALISMO, quindi concedendo il proprio assenso al corso degli eventi.
Un corollario di queste argomentazioni è l’ammissione della possibilità di conoscere il
proprio futuro. -> se una persona conoscesse le cause seminali agenti nel presente potrebbe
riuscire a prevedere i risultati-> gli stoici ammettono allora la MANTICA -< arte della
predizione divinatoria del futuro, come scienza possibile.
Ma solo un uomo ENORMEMENTE SAGGIO potrebbe divinare il futuro.
La libertà umana diviene solo come un’adesione spontanea al piano già prefissato, oltre
ad essere limitata non è neppure universale, perché solo il saggio ha la capacità di non
opporsi al proprio destino.
Gli stoici dato questo tentano di conciliare la razionalità universale l’autonomia dell’uomo-
> Crisippo distingue fra cause perfette di carattere necessitante (anno di nascita, luogo) e
cause concomitanti o prossime la cui attivazione rimane discrezionale.
IMPEGNO POLITICO
Per Epicuro il cattivo influsso della società può essere combattuto solo con la fuga della
società stessa, gli stoici d’altra parte non perdono mai di vista l’orizzonte necessariamente
sociale in cui può attuarsi la salvezza dell’individuo.
|_ è necessario l’IMPEGNO nel miglioramento della società. L’uomo non è affatto per
vivere nascosto come diceva Epicuro, ma al contrario l’uomo è un animale socievole e per
questo realizza sé stesso solo nell’ambito di una comunità.
Il saggio stoico quindi oltre ad essere un buon marito e padre si impegna anche nel
miglioramento della comunità, come CITTADINO DEL MONDO.
Ovviamente sempre senza perdere la sua imperturbabilità.
-> Con gli stoici si afferma l’ideale COSMOPOLITICO
-> il LOGOS, non ha sedi privilegiate, in alcun popolo; è uguale per tutti -> diventiamo tutti
cittadini del mondo senza nessuna differenza.
|_ gli stoici affermano che non ci può essere un popolo o individui schiavi per natura-> esiste
una FONDAMENTALE UGUAGLIANZA far gli uomini e tutti possono ambire alla virtù e
alla felicità.
Questa idea porta quindi a pensare che si parli di riunire gli uomini sotto un unico stato, e
quindi sotto un’unica legge comune.
Agli stoici vi è anche il merito di aver elaborato per la 1 volta l’idea di DIRITTI NATURALI,
in cui i princìpi sono eterni, universali, inappellabili, perché conformi alla razionalità e alla
giustizia.
IL GIARDINO DI EPICURO
Epicuro nato a Samo nel 341 a.C., frequenta le lezioni dell’atomista Nausifane , si reca ad
Atene dove rimane fino al 322. Torna in Asia Minore, prima a Colofone poi a Mitilene e
Lampsaco. Poi si decise di trasferirsi definitivamente ad Atene nel 306 a.C.
|_ dove fonda una propria scuola
|_ muore nel 270
|_ scrisse 300 opere, ma di esse sono rimaste solo 2 raccolte di MASSIME CAPITALI, e 3
LETTERE: a Erodoto, sulla fisica, a Pitocle, sui fenomeni celesti, e a Meneceo, sull’etica.
|_ la filosofia epicurea distingue 3 ambiti del sapere: logica, fisica, l’etica.
Come punto di partenza vi è la logica, perché ha come compito di individuare i CANONI -
> i criteri con cui si può distinguere la verità dall’errore.
LO SCETTICISMO
Pirrone nasce nel 365 a.C. A elide. Secondo la tradizione accompagna Alessandro Magno
nella spedizione in Oriente, dove ha l'occasione di conoscere i sapienti indiani (maestri
yoga) che i greci chiamano gimnosofisti-> ossia coloro che raggiungono La Sapienza
tramite il corpo. Pirrone è propenso al relativismo. Tornato a Elide continua a insegnare
fino alla sua morte nel 275 e 270 a.C. A parte un poema in onore di Alessandro egli non
scrive nulla, sappiamo di lui grazie al suo discepolo Timone di Fliunte.
Pirrone si pone a capo di un movimento filosofico, i discepoli sono legati a lui non da vincoli
ma dall'ammirazione per il suo stile di vita.
Lo scettico non si differenzia dagli altri uomini e infatti vive senza problemi in mezzo a loro.
Anche lo scetticismo pone al centro della riflessione le questioni dell'esistenza e della felicità,
allo scopo di assicurare all'anima quella stessa imperturbabilità che tutti i filosofi ellenistici
cercano.
->Sesto empirico riassume la ricetta scettica con una massima all'apparenza
contraddittoria; né per seguire né evitare alcunché. La ragione è che ogni felicità-> deriva
da qualche turbamento e ne consegue che tutti gli sconvolgimenti provengono dal fatto di
perseguire o evitare intensamente qualcosa.
E si concordano sul fatto che alcuni valori quelli falsi ed effimeri come: il denaro, il successo
e la salute sono da evitare ma per le altre dottrine lo si può fare solo sostituendo tali valori
sbagliati con altri giusti.
-> Secondo gli scettici ciò si deve evitare tutti i valori vanno posti sullo stesso piano e tutti
ugualmente negati non vi è differenza alcuna, perché sono tutti derivanti dal desiderio. La
soluzione infatti non è desiderare le cose giuste ma non desiderare più nulla.
A Sesto empirico-> si deve un'analisi critica di tutte le forme di conoscenza.
La deduzione-> si risolve sempre in un circolo vizioso; persino il piacere di causa effetto si
dimostra fragile.
Gli scettici si occupano anche delle sensazioni negando che si possano raggiungere i criteri
definitivi di validazione e quindi della preoccupazione di cosa sia giusto e cosa sia
sbagliato.
Essi considerano l'impossibilità di stabilire ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Pensano sia
sufficiente osservare le inconcludenze di tutte le filosofie.
Dato che ci sono tante verità nelle diverse dottrine non possono esistere molteplici verità e
quindi non esiste alcuna. Gli scettici non mettono in discussione tutto ciò che esiste ma
negano che su di essi si possano costruire teorie.
Quindi il filosofo deve smettere di giudicare e sospende che ogni opinione, l’EPOCHE’ e
radicare la difficile virtù della AFASIA, ossia del silenzio.
Il saggio scettico organizza la propria esistenza sui binari dell'equilibrio della saggezza
pratica. Gli scettici sottolineano come EPOCHE’ e AFASIA siano argomenti purgativi,
capace cioè di distruggere sé stessi assieme al male che intendono curare.
ad allenare la mente all'arte della sospensione di ogni giudizio servono i TROPI, una serie di
argomentazioni contro l'idea di verità.
Il primo TROPO ->considera le nostre rappresentazioni sensibili in confronto con quelle di
altri animali. Le sensazioni non offrono affatto evidenze incontestabili perché dipendono
dalla struttura degli organi di senso che sono variabili a seconda della specie.
Il filosofo scettico quindi vivrà una vita senza valori, senza porsi alcun obiettivo o ideale,
senza credere in nulla e senza sperare o temere e in nulla. Lo scettico professerà di essere
senza inclinazioni senza opinioni, e se verrà costretto a prendere una decisione qualsiasi,
professerà il conservatorismo. Fidandosi sempre della tradizione delle consuetudini e delle
leggi positive. Si abituerà a pensare che ogni cosa è in un certo modo ma potrebbe anche
essere in un altro e quindi ciò che bisogna fare è lasciarsi vivere.
Lo scetticismo è stato influente sulla cultura greca e romana per due motivi
|_ 1) dà voce nel modo più coerente e radicale al senso di crisi tipica nei tempi
|_ 2) lo stesso Pirrone dimostra che è comunque possibile vivere una vita dignitosa anche in
queste condizioni di estrema crisi-> ed è un messaggio rassicurante