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Età Ellenistica

Alessandro Magno si spinge a conquistare fino all’Oceano indiano, come conseguenze vi


sono: una frattura irreversibile nel campo politico e nell’indipendenza delle città stato.
Il periodo dell’ellenismo va dalla morte di Alessandro (30 a.C) alla conquista romana
dell’Egitto.
Il potere si trasferisce nelle mani delle corti delle grandi monarchie e le città possono
esprimersi solo nell’ambito dell’amministrazione municipale.
Si creano 3 grandi regni: Macedonia (comprende tutta la Grecia), Egitto, Siria -> questi
regni vengono governati da sovrani assoluti, il cittadino quindi non ha più potere
decisionale, quindi il regno si basa SOLO sull’obbedienza del suddito e quindi nell’ambito
della politica non vi è più la libera DISCUSSIONE che era la base delle precedenti filosofie.
Tutto questo causò il disinteresse del “suddito” alla vita collettiva al centro dell’attenzione
c’è la vita INDIVIDUALE-> problemi dell’esistenza, morte, dolore, felicità … saranno i temi
che affronteranno i filosofi ellenistici.
Questo radicale mutamento influenzerà anche la cultura producendo nuovi generi
letterari e artistici: nasce la RITRATTISTICA dove vi è un interesse psicologico, Scultura
comincia ad interessarsi ai temi della vita quotidiana, in ambito artistico vi è il fenomeno
dell’ECLETTISMO.
Questo mutamento, che verrà chiamato dai romani CONTAMINATIO, è visibile
soprattutto nell’architettura caratterizzata dalla sovrapposizione degli ordini dorico ionico
e corinzio, oltre a questo c’è la nascita della FILOLOGIA scienza che affronta in modo
critico i testi letterari che in questo periodo saranno per lo più componimenti brevi.
Tutte le filosofie ellenistiche hanno in comune due punti:
- Idea che la filosofia serva per affrontare problemi dell’esistenza individuale
- Obiettivo finale della ricerca: IMPERTURBABILITA’ (privazione di ogni turbamento)
Ci sono diversi modi per raggiungerla: per via SCETTICA cioè riconoscimento
dell’impossibilità di qualsivoglia etica sistematica e la proposta della sospensione del
giudizio. La scuola epicurea e stoica elaborano una teoria dogmatica dell’etica
avvalendosi dell’apporto della logica e della scienza.
- Un punto in comune è-> critica della società (accusata di sviare l’individuo dai
valori naturali)
- Divergono sul principio su cui fondare l’imperturbabilità: gli epicurei pongono in
primo piano la ricerca del PIACERE mentre gli stoici quella del DOVERE
- Punti di coincidenza: anche il piacere degli epicurei deve essere basato da un
calcolo razionale e le passioni vanno estirpate dall’animo umano come gli stoici
- Punto di contrapposizione: atteggiamento nei confronti della società -> sfuggire
secondo epicurei, da migliorare secondo gli stoici.
Filosofia nelle scuole
La pratica filosofica -> intesa come insegnamento, i libri diventano strumento
fondamentale della diffusione del sapere
Nuova istituzione: la SCUOLA -> luogo dove ci si reca per ricevere dottrine già
PRESTABILITE -> viene meno il dialogo collettivo
Queste nuove istituzioni si trasformarono in -> circoli chiusi ed elitari
- Discussione scarsa
- Contatti scarsi con le scuole avversarie
Questa tendenza di ritenere gli insegnamenti INDISCUTIBILI porta al DOGMATISMO ->
atteggiamento tipico di chi rifiuta di mettere in discussione le proprie idee ritenendole non
opinabili.
Sistema del sapere-> 1) logica, che comprende la gnoseologia, 2) fisica che include
metafisica e la teologia, 3) etica in cui è compresa la politica.
Rapporti gerarchici all’interno della scuola-> CAPOSCUOLA -> fornisce insegnamento
categorico, figura molto importante. Importanza data anche dal rapporto fra discepolo e
GURU cioè maestro-> solo però gli studenti più avanzati possono incontrare il maestro e
rivolgere le domande.
Il suo prestigio è funzionale al PROSELITISMO -> metodi propagandistici che servono per
pubblicizzare la scuola.
-> ad esempio nella scuola di Epicuro questo porta a una vera e propria divinizzazione del
caposcuola.
Oltre alla creazione di queste nuove istituzioni prendono posto anche dei MOVIMENTI
FILOSOFICI: scetticismo e cinismo-> si rifanno all’umanesimo e alla maieutica socratica -> e
rimangono volutamente NON ORGANIZZATI, con atteggiamenti RADICALI E
CONTESTATORI anti eruditi e anticulturali.
Comune a TUTTE le scuole ellenistiche è la FOCALIZZAZIONE su problemi di ordine etico
affrontati dal punto di vista del SOGGETTO INDIVIDUALE -> la filosofia non ha più il
compito di insegnare la teoria ma solo l’ambito pratico-> arte di vivere, condizioni di
praticabilità di un'esistenza giusta e felice.
LA filosofia tende a fondersi con la psicologia-> scopo di questa filosofia è curare i MALI
DELL’ANIMA -> la filosofia come terapia esistenziale.
Il paragone con la medicina si ha anche per quanto riguarda il rapporto tra caposcuola e
allievo-> medico e paziente
Bisogna dire anche che TUTTI GLI INDIVIDUI possono ACCEDERE ai benefici di questa
FILOSOFIA COMPASSIONEVOLE, anche per quanto riguarda il tema della schiavitù_> vi è
l’idea che la comunità umana NON possa essere DELIMITATA da nessuna frontiera di
qualsiasi tipo: linguistico, culturale o religioso-> infatti per Epicuro gli schiavi possono
entrare nelle scuole, per gli stoici la schiavitù è solo quella dell’ignoranza.
LO STOICISMO
ZENONE DI CIZIO-> nasce nel 336/335 a.C. nell’isola di Cipro. Nel 312 giunge ad Atene forse
a ausa di un naufragio.
- Ad Atene frequenta le lezioni dell’accademico Polemone, del megarico Diodoro
Crono e del cinico Cratete di Tebe ->di cui diventa per qualche tempo seguace.
- Nel 300 inizia a tenere le proprie lezioni nella STOA’ POIKìLE
- Rimane come guida della scuola fino al 262 a C anno in cui volontariamente muore
- Per quanto riguarda le opere conosciamo circa 20 titoli: La repubblica, I segni, Il
discorso, Il mondo, La natura, La vita secondo natura, Le passioni, Il dovere->
nessuno di questi testi è stato conservato infatti conosciamo Zenone solo grazie a
delle testimonianze.
CLEANTE-> nasce ad Asso nel 304 a.C., arrivato ad Atene ascolta le lezioni di Zenone, e
alla morte di questo, gli succede alla guida della scuola.
- Dopo 30 anni di insegnamento, come Zenone, si lascia morire.
- Scrive circa 50 testi: conosciamo l’Inno a Zeus-> nel quale Cleante identifica in Zeus il
simbolo della mente divina che regge l’universo
- Muore nel 230/229 a.C.
CRISIPPO-> Nasce nel 281/277 a Soli, dopo essere stato scolare nell’accademia di Arcesilao
decide di aderire allo stoicismo e per 30 diventa discepolo di Cleante alla Stoa poikile
- Nel 232 assume la guida della scuola fino alla sua morte nel 208/204.
- Autore molto prolifico: scrisse ben 700 opere
- Rielabora il pensiero di Zenone-> per questo viene identificato come il secondo
fondatore della STOA’
Il termine STOICISMO infatti deriva dal greco STOA’ POIKILE -> che significa PORTICO
DIPINTO-> il luogo dove Zenone inia a tenere le sue prime lezioni.
Questo pensiero filosofico attraversò 3 periodi
1. STOICISMO ANTICO-> (3-2 secolo) caratterizzato dalle figure di Zenone, Cleante,
Crisippo
2. STOICISMO MEDIO-> (2-1 secolo) caratterizzato dall’unione con altre dottrine
secondo approccio eclettico, sincretistico
3. STOICISMO TARDO->o “romano” (1-3 secolo) con protagonisti: Seneca, Epitteto,
Marco Aurelio
Ci sono due motivi per cui si studierà lo stoicismo senza separare le dottrine
1) carenza di documenti
2) la filosofia stoica essendo caratterizzata dalla sistematicità e coerenza interna fa sì che
gli apporti personali siano marginali-> sistematicità dovuta a una conseguenza
dell’esistenza di un principio razionale imminente e operante a tutti i livelli
Il logos->identificato con la DIVINITA’. Solo un giusto pensiero (logica) permette di capire la
natura delle cose(fisica) e solo l’assieme di queste scienze permette di sottomettere il
comportamento della ragione(etica)

La logica
Un giusto pensiero si determina in un giusto linguaggio.
Secondo lo Stoicismo non esiste alcun rapporto diretto fra parole e cose-> idea molto facile
da provare, basta pensare che un nome di una cosa ad esempio “cavallo” per uno
straniero non ha alcun significato e la stessa cosa “horse” per chi non conosce l’inglese. Da
sole quindi le parole non hanno il potere di indicare alcunché, per usarle bisogna possedere
il SIGNIFICATO ossia ciò che rimane IMMUTATO in ogni traduzione.
Come funziona il LINGUAGGIO:
1. La COSA SIGNIFICATA: è il referente reale, ossia l’oggetto
2. Il SIGNIFICANTE: è il nome, il suono delle parole, la pura associazione di
determinate vocali e consonanti che formano una parola.
3. Il SIGNIFICATO: è il concetto della cosa, l’idea, il contenuto razionale che rende
possibile la comunicazione fra lingue diverse.
I primi due sono SEMPRE REALI-> le cose sono costituite da materia e le parole da suoni. Il
SIGNIFICATO invece non ha niente di corporeo.
-> la scoperta degli stoici è che BASTANO SIGNIFICANTE e SIGNIFICATO a determinare un
segno linguistico-> La relazione con le cose è possibile ma NON necessaria.
Infatti dal punto di vista linguistico e grammaticale non è affatto necessario che vi sia una
relazione fra linguaggio e mondo-> Come ha detto il semiologo contemporaneo Umberto
Eco: la lingua è un ottimo strumento per mentire.
Questa innovazione degli stoici porta a le seguenti conseguenze:
- Permette di distinguere grammatica e logica->
GRAMMATICA: studia le regole attraverso cui le parole possono essere connesse tra loro.
Anche se è una scienza, le regole grammaticali non hanno in sé UN Perché RAZIONALE.
LA LOGICA: studia il significato complessivo, che rimane IMMUTATO in tutte le lingue, ed è
questo significato che ha a che fare con la razionalità.
Come la logica ARISTOTELICA anche quella STOICA parte da premesse per arrivare a
conclusioni e considera validi i ragionamenti coerenti, dove le conclusioni derivano
necessariamente dalle premesse, indipendentemente dalla verità di fatto.
La differenza da ARISTOTELE è che lui usava come premessa un concetto di genere,
servendosi poi del sillogismo, gli Stoici d’altra parte assumono come premesse
PROPOSIZIONI IPOTETICHE che derivano poi CONCLUSIONI IPOTETICAMENTE VERE O
FALSE-> gli stoici evidenziano l’importanza dei CONNETTIVI PROPOSIZIONALI (se, allora,
e, o etc.…)
Quindi la macchina logica aristotelica->era ontologicamente impegnata verso la realtà, la,
la macchina logica stoica permette di analizzare proposizioni che hanno con la realtà un
rapporto ipotetico o nullo
- Il sillogismo aristotelico viene utilizzato come strumento di verifica
- La logica proposizionale e inferenziale è uno strumento produttivo-> perché indaga
la POSSIBILE verità di eventi non EMPIRICAMENTE osservabili.
Il RAGIONAMENTO IPOTETICO si sviluppa in 3 tappe:
1) la PREMESSA MAGGIORE-> ipotesi espressa dal “se....allora...”
2) la PREMESSA MINORE-> constatazione di fatto, che afferma o nega una delle due
proposizioni semplici contenute nella premessa maggiore, espressa dal “quindi…”
3) la CONCLUSIONE-> inferenza espressa dal “quindi...”

- “affermando si afferma “e “negando si nega” portano ad una conclusione coerente.


-Le altre due forme non portano ad una conclusione logicamente sostenibile.

Gli stoici mostravano interesse per i ragionamenti indecidibili, le argomentazioni paradossi


come ad esempio, quello di Epimenide, il cretese che affermava che tutti i cretesi sono
bugiardi: se diceva la verità affermava anche il suo contrario, essendo cretese, se mentiva
invece confermava la verità che tutti i cretesi sono bugiardi. Altri paradossi riguardano la
difficile applicazione della nozione di quantità: esempio togliere un capello a un uomo non
lo rende calvo e neppure ripetendo l’operazione un’altra volta, allora quando si potrà
stabilire il momento in cui dichiarare l’uomo calvo?
La gnoseologia: teoria della conoscenza
Inferenza ipotetica scopre le implicazioni necessariamente DEDUCIBILI da un’IPOTESI->
che questa sia vera o falsa NON ha alcuna importanza, MA ne ha quando si passa dal
campo logico a quello scientifico. Per verificare se un’ipotesi sia vera o falsa, serve una
TEORIA DELLA CONOSCENZA.
Diciamo abitualmente di comprendere /afferrare le idee che ci vengono proposte-
>l’inventore di tali espressioni pare sia proprio Zenone: utilizzando una “metafora della
mano”
1) Mano destra con dita aperte: Rappresentazione->impressioni fisiche, registrate dagli
organi di senso
2) contraendo un poco le dita: Assenso -> atto mentale che accetta le impressioni,
trasformandole in una immagine mentale.
3) pugno: Comprensione -> attività intellettuale che categorizza un oggetto e quindi lo
comprende nel suo significato.
4) mano sinistra afferra il pugno: Scienza->possesso di un sapere saldo e argomentato.

Come per Epicuro e anche per gli stoici->Fondamento di ogni attività intellettiva sono le
SENSAZIONI, ossia gli STIMOLI provenienti dall’ambiente, che producono IMPRESSIONI
sugli organi di senso.
Comune alle due scuole è anche l’idea che a questo livello di conoscenza sensoriale non si
possa sbagliare-> la RETINA sul fondo dell’occhio non può formare immagini sbagliate (qui
si fermano le cose comuni delle 2 scuole)
Per gli stoici le RAPPRESENTAZIONI CONCETTUALI che la mente forma dalle impressioni
NON sono necessariamente VERE, come invece sostiene Epicuro.
-> l’atto dell’Assenso-> libero giudizio della MENTE che avvalora la rappresentazione stessa
o la smentisce.
Solo dopo aver passato l’atto dell’assenso una Rappresentazione-> può essere detta
CATALETTICA ed essere assunta come VALIDA.
L’atto dell’Assenso costituisce il PUNTO crociale della gnoseologia-> si decide il valore e il
significato di ciò che è stato registrato dalle sensazioni. Questo momento cruciale, gli stoici
consigliano di attenersi solo alle IMPRESSIONI EVIDENTI, non contradditorie, percepite in
uno stato di CONOSCENZA AFFIDABILE (cioè non ubriachi o malati), il problema sta nella
facoltà di acconsentire o meno alle sensazioni rimane una Funzione Delicata. -> criteri né
troppo bassi né troppo alti.

La fisica: organicismo e panteismo


Per gli stoici il MONDO è un SISTEMA TOTALMENTE RAZIONALE.
Ogni cosa che esiste e il cosmo hanno una ragione per essere come sono-> esprimono una
necessità e sono INTRISI di LOGOS-> nel linguaggio stoico: logos, ragione, dio, spirito,
pneuma, vita, natura sono tutti Sinonimi.
Il logos è identificato con il PNEUMA COSMICO ->vento caldo e spirituale, universalmente
diffuso e con cui l divinità dà vita al cosmo e singolarmente a ogni essere che lo abita:
vivificandolo, ordinandolo, e dirigendolo.

MATERIALISMO
Il pneuma, è una sostanza corporea -> le cose apparentemente immateriali, sono in realtà
CORPO.
Lo stoicismo infatti professa un RIGIDO MATERIALISMO -> corporea è la materia come
corporea è il pneuma-> anche l’anima umana ha una natura materiale, dimostrazione è il
fatto che Può UNIRSI al corpo alla nascita, e SEPARARSI quando si muore.
Le sostanze naturali sono 4: acqua, aria, terra, fuoco-> ognuna di queste è un aggregato di
particolari forme atomiche: cubi, sfere, piramidi.
Il pneuma è una 5 ESSENZA -> materia molto sottile->formata da piramidi acutissime e
per questo capaci di penetrare o attraversare ogni altro corpo.

PANTEISMO
La divinizzazione del pneuma implica delle conseguenze->prima fra tutte IL PANTEISMO
cioè la coincidenza di divinità e natura. Il pneuma divino -> è la natura della natura->
legge che opera su ogni cosa facendo sì che ogni cosa sia quello che è.
E il panteismo diventa giustificazione del POLITEISMO considerando gli dei della tradizione
personificazioni mitiche di quella forza razionale che è presente in ogni cosa.

ANIMISMO
Nella concezione stoica ogni cosa possiede un’anima perché partecipa al pneuma-> tutti gli
oggetti possiedono un’anima NON solo quelli viventi MA anche quelli solamente
ESISTENTI, quindi anche la materia nelle forme più semplici partecipa all’ANIMA
PNEUMATICA; ad esempio anche i sassi che pur non si muovono quando vengono colpiti,
avendo l’anima, hanno una forza che si oppone alla rottura.
ORGANICISMO COSMICO
Anche i corpi celesti sono esseri viventi, in quanto partecipano al PNEUMA UNIVERSALE ,
anche la Terra, Luna e pianeti sono esseri viventi.ono esseri viventi; identificano il nostro
pianeta come un Sistema integrato di fenomeni, in cui ogni parte è IN RELAZIONE con
tutto il resto-> come un ORGANISMO BIOLOGICO. Approccio che oggi giorno chiameremo
ECOLOGICO.
La Terra e tutti gli latri pianeti quindi vengono visti come un qualcosa di VIVO ; la terra è
come un Grande Animale, sulla cui pelle si muovono gli uomini.
I fiumi-> sistema nervoso
Le foreste-> i peli
La lava-> sangue che erompe dalle ferite-> dei vulcani
E lo stesso approccio anche con l’intero cosmo.
Questo VITALISMO ORGANICISTICO ha come conseguenza l’idea di CICLICITA’ DEL
TEMPO e quindi di un RIPETERSI DELLA STORIA del mondo-> dato che la Terra e il cosmo
sono animali conosceranno anche la morte-> tutto ciò che vive poi perisce
Quindi anche il cosmo vive una vita fatta di stagioni -> ciclicamente nasce, si sviluppa,
decade, muore.
Ogni fine di un ciclo avvenne attraverso il fuoco, in una CONFLAGAZIONE UNIVERSALE
che si verifica ogni 36000 anni circa, ne consegue una REINTEGRAZIONE che dà origine ad
un nuovo ciclo-> gli stoici chiamano questo ristabilimento-> APOCATASTASI O
PALINGENESI.
L’universo va in fiamme nei periodi fatali e quindi si inizia una nuova costituzione-> tutto
termina con un FUOCO PRIMORDIALE.-> che come un seme ha in sè tutte le ragioni e
tutte le cause degli esseri che furono, che sono e che saranno.
Sotto l’influsso del pneuma che lo anima, ogni essere si sviluppa secondo un piano
prefissato, come un seme che dà origine ad una pianta.
Concetto delle-> CAUSE SEMINALI o RAGIONI -> indicano gli elementi di razionalità
immanente che ne determinano l’evoluzione. Dunque ogni momento è SEMPRE
PREDETERMINATO -> effetto di specifiche cause che l’hanno prodotto.
Quindi in conclusione nel FUOCO PRIMORDIALE sono già presenti tutte le cause che
durante la crescita del mondo produrranno ogni forma di divenire.
Ogni evento anche se è il più insignificante è necessario e predeterminato. Dato che ogni
cosa è dominata dalla razionalità vi è la creazione dell’ETERNO RITORNO -> dato che gli
stessi procedimenti devono produrre gli stessi risultati, tutto rinasce ESATTAMENETE come
nel ciclo precedente o seguente. Nell'apocatastasi, al rinnovarsi Del Grande Anno del
mondo, tutto si ripeterà nei minimi particolari: es. Ci sarà un nuovo Socrate esattamente
uguale, che morirà con la cicuta.
Al contrario degli epicurei gli stoici non credono all’esistenza della Casualità, perché tutti i
fenomeni sono collegati fra loro dalla legge della causa-effetto.
Quindi nulla accade accidentalmente, chiamiamo quindi Fortuito o casuale ciò di cui
IGNORIAMO la causa, ma l’ignoranza non implica il fatto che la causa non esista.
Con questo gli stoici danno origine alla nozione di FATO -> ogni avvenimento è già inscritto
e determinato, ogni uomo ha quindi un destino, non alterabile -> è saggio quindi
professare il FATALISMO, quindi concedendo il proprio assenso al corso degli eventi.
Un corollario di queste argomentazioni è l’ammissione della possibilità di conoscere il
proprio futuro. -> se una persona conoscesse le cause seminali agenti nel presente potrebbe
riuscire a prevedere i risultati-> gli stoici ammettono allora la MANTICA -< arte della
predizione divinatoria del futuro, come scienza possibile.
Ma solo un uomo ENORMEMENTE SAGGIO potrebbe divinare il futuro.
La libertà umana diviene solo come un’adesione spontanea al piano già prefissato, oltre
ad essere limitata non è neppure universale, perché solo il saggio ha la capacità di non
opporsi al proprio destino.
Gli stoici dato questo tentano di conciliare la razionalità universale l’autonomia dell’uomo-
> Crisippo distingue fra cause perfette di carattere necessitante (anno di nascita, luogo) e
cause concomitanti o prossime la cui attivazione rimane discrezionale.

L’ETICA: RAGIONE E FELICITA’


Per quanto riguarda l’etica, gli stoici mettono come fondamento l’osservazione che tutti gli
esseri tendono a realizzare pienamente se stessi e raggiungono questo obiettivo ponendosi
in sintonia con l’ordine divino e perfetto che regola natura/universo.
Animale->istinto
Uomo-> segue la ragione
Nell’uomo il logos è sia una tendenza alla conservazione e alla sopravvivenza, sia come
razionalità cosciente e consapevole
Il bene morale->la virtù, esalta il logos, la nostra intima natura
Male morale-> il vizio, danneggia il logos
Dall’esercizio dell’etica, ossia dall’uso pratico della ragione-> deriva la felicità
|_ considerata un bene prezioso, concordando con Epicuro
|_ a differenza di Epicuro, invece, non credono che la felicità possa essere perseguita e posta
come un obbiettivo dell’esistenza.
|_ affermano che Felicità e Piacere sono una CONSEGUENZA di un’azione virtuosa.
Quindi l’unica vera felicità deriva dalla soddisfazione, pace interiore, che nasce dal
compimento del proprio DOVERE->dopo aver posto il comportamento sotto la guida della
ragione, logos.
Invito degli stoici è-> vivere secondo natura! -> ossia secondo la ragione.
Gli stoici fanno questo “invito” perché sono consapevoli del fatto che gli uomini non
seguono la ragione o la seguono in parte.
Gli individui si comportano come autolesionisti: inseguendo obbiettivi irraggiungibili,
desiderando ciò che non potranno mai avere, lasciandosi dominare dalle passioni.
La ragione è che in moltissimi adulti la razionalità è malata perché corrotta dal vivere
nella società, che inserisce nelle loro menti false opinioni, suggerisce falsi valori e offre
esempi spacciandoli come atti di santità o eroismo.
La terapia stoica ha come scopo->recupero della natura originaria dell’uomo.
Questa constatazione avvicina il mondo stoico a quello cinico, ricordiamo che Zenone fu
discepolo di Cratete, un cinico.
La differenza tra le due scuole è l’appello cinico alla rinuncia della scienza, della cultura, e
dell’impegno.
Come Epicuro, gli stoici, invitano a prendere come esempio il comportamento dei bambini.
Essi infatti pensano che fino ai 14 anni, fino all’età della ragione, il bambino sia più simile
all’animale. Solo poi con la maturità si diventa capaci di un autogoverno razionale della
propria persona, consapevoli soggetti etici.
Ogni età ha la sua RATIO e la determinazione di ciò che si addice alla propria natura
cambia in ogni fase della vita.
Il modello dei bambini fa capire che vi è un innato orientamento verso il bene-
>ragionevolezza di base
Secondi gli stoici un uomo adulto e sano di mente, estraneo alla vita sociale e politica, non
darebbe importanza a valori come ricchezza o potere.
La razionalità, che nel bambino si esprime con l’auto conservazione, diventa nell’adulto
comprensione, dell’ordine che regge il mondo, coscienza del proprio dovere.
Doverosi sono atti come: rispondono all’ordine razionale dell’esistenza, che esprimono
comando della coscienza, ossia della voce della ragione, che parla all’interno dell’anima.
Sono contrari al dovere: gli atti che la ragione giudica negativi
Indifferenti: Quelli che la ragione né vieta, né consiglia: come sollevare una penna.
VIVERE SECONDO RAGIONE-> vivere ESCLUSIVAMENTE secondo ragione.
Significa che emozioni e passioni DEVONO essere estirpate dall’animo, o tenute sotto
controllo, proprio per questo gli stoici descrivono il loro insegnamento come una
CHIRURGIA SPIRITUALE.
Quindi tutte le passioni devono essere sradicate dall’animo umano->APATIA.
Tutte le passioni-> vizi dell’anima, e devono essere allontanate.
|_ Apatia o ATARASSIA -> eliminazione di ogni forma di TURBAMENTO EMOTIVO, lo
stoico affronta la vita lasciandosi GUIDARE dalla RAGIONE\LOGOS.
Un uomo stoico svolge una vita normale e virtuosa ma rimane sempre impassibile dentro
di sé, distaccato dalla propria condizione (ad esempio di marito, padre etc.)
Nulla quindi può scalfire la sua intima pace, se anche nella sua vita ci fosse un minimo
cambiamento tanto nel bene che nel male, rimarrebbe comunque indifferente.
La felicità è l’assenza di ogni passione, la capacità di rimanere INALTERABILE.
-> IMPERTURBABILITA’: ad esempio Zenone, dopo aver scoperto che il figlio era morto ha
commentato con grande freddezza dicendo “Sapevo di averlo generato mortale”.
La cultura moderna -> ha sviluppato una teoria sula questione della NATURA DELLE
EMOZIONI, per noi le emozioni provengano dal lato animale della personalità, esse sono
intese come REAZIONI CORPOREE, INNATE, indifferenti all’apprendimento, impulsi ciechi-
> in grado di trascinare l’individuo contro i suoi ragionamenti, le sue convinzioni, e persino
la sua intelligenza.
La filosofia stoica, epicurea o comunque tutta la mentalità ellenistica, ipotizzano una
natura COGNITIVA delle emozioni, sottolineando la stretta dipendenza da credenze e
convinzioni.
Dietro ad ogni passione vi sono sempre delle CONVINZIONI che la determinano.
Per gli stoici non esiste la parte irrazionale dell’anima che genera le passioni.
Le passioni quindi sono generate dal CATTIVO USO della ragione stessa.
Ad esempio l’IRA: emozione distruttiva, capace d travolgere la razionalità e di produrre
modifiche anche fisiche come ad esempio: aumento battito cardiaco.
Ma si fonda su una serie di giudizi: Ira scoppia quando il soggetto è convinto che abbia
subito un torto da qualcuno, che si tratti di qualcosa di importante, che ci sia stata una
deliberata volontà di offendere, e che sia necessaria una qualche ritorsione.
Se uno di questi giudizi viene a mancare o cessa, cessa o cambia anche l’emozione stessa.
Tutte le emozioni si determinano SOLO in rapporto a ciò che il soggetto razionalmente
pensa sia utile o nocivo, importante o secondario. Sono questi i GIUDIZI DI RAGIONE a
determinare le convinzioni su ciò che vale la pena emozionarsi.
Su questo si basa l’idea stoica sulla possibilità stoica di modificare il comportamento
umano, controllandone l’emotività.
-> Si sottopone a REVISIONE CRITICA il proprio sistema di valori: e le emozioni
cambieranno in base a questo.
|_ la possibilità di AUTOCONTROLLO sulle passioni è ribadita dagli stoici con -> la
DOTTRINA DELL’ASSENSO.
L'Assenso risulta determinante nella sfera emotiva, ogni passione infatti NECESSITA di un
atto di libera decisione del soggetto.
Senza assenso non ci sarebbe più libertà.
|_ ciò che non ha relazione con la ragione è estraneo all’ambito morale, e tutto ciò che è
relativo al corpo viene considerato con indifferenza.
Si considerano positive: salute, bellezza, ricchezza, longevità etc...
Negative: morte, dolore, bruttezza
Il saggio è indifferente a tutte queste cose, si ricordi che dovendo scegliere tra essere ricco o
povero, lo stoico sceglierebbe la ricchezza, ma non si impegnerà a diventare ricco.
Esiste un CIRCOLO POSITIVO per cui compiere azioni motivate del senso del dovere
fortifica la disposizione dell’individuo ad agire in questo modo.
Con il tempo queste abitudini, diventano VIRTU’
Poiché la filosofia stoica è basata sulla ragione, aspira ad essere una SCIENZA ed essendo
tale non ci può essere qualcosa che sia quasi vero-> non esistono infatti comportamenti
“quasi” virtuosi o viziosi.
Questo codice etico, diventa una vera e propria scelta di vita.
La facoltà dell’assenso si esercita in 2 modi: come accettazione della necessità
provvidenziale o come rifiuto di ogni situazione in cui l’autodeterminazione razionale
diventa impossibile.
Il valore dell’autodeterminazione va considerato superiore a quello della vita stessa e ciò
rende DOVEROSO il SUICIDIO quando nessun’altra soluzione è possibile.
C’è l’impossibilità di autodeterminazione in casi come: schiavitù e disfacimento fisico o
mentale.

IMPEGNO POLITICO
Per Epicuro il cattivo influsso della società può essere combattuto solo con la fuga della
società stessa, gli stoici d’altra parte non perdono mai di vista l’orizzonte necessariamente
sociale in cui può attuarsi la salvezza dell’individuo.
|_ è necessario l’IMPEGNO nel miglioramento della società. L’uomo non è affatto per
vivere nascosto come diceva Epicuro, ma al contrario l’uomo è un animale socievole e per
questo realizza sé stesso solo nell’ambito di una comunità.
Il saggio stoico quindi oltre ad essere un buon marito e padre si impegna anche nel
miglioramento della comunità, come CITTADINO DEL MONDO.
Ovviamente sempre senza perdere la sua imperturbabilità.
-> Con gli stoici si afferma l’ideale COSMOPOLITICO
-> il LOGOS, non ha sedi privilegiate, in alcun popolo; è uguale per tutti -> diventiamo tutti
cittadini del mondo senza nessuna differenza.
|_ gli stoici affermano che non ci può essere un popolo o individui schiavi per natura-> esiste
una FONDAMENTALE UGUAGLIANZA far gli uomini e tutti possono ambire alla virtù e
alla felicità.
Questa idea porta quindi a pensare che si parli di riunire gli uomini sotto un unico stato, e
quindi sotto un’unica legge comune.
Agli stoici vi è anche il merito di aver elaborato per la 1 volta l’idea di DIRITTI NATURALI,
in cui i princìpi sono eterni, universali, inappellabili, perché conformi alla razionalità e alla
giustizia.
IL GIARDINO DI EPICURO
Epicuro nato a Samo nel 341 a.C., frequenta le lezioni dell’atomista Nausifane , si reca ad
Atene dove rimane fino al 322. Torna in Asia Minore, prima a Colofone poi a Mitilene e
Lampsaco. Poi si decise di trasferirsi definitivamente ad Atene nel 306 a.C.
|_ dove fonda una propria scuola
|_ muore nel 270
|_ scrisse 300 opere, ma di esse sono rimaste solo 2 raccolte di MASSIME CAPITALI, e 3
LETTERE: a Erodoto, sulla fisica, a Pitocle, sui fenomeni celesti, e a Meneceo, sull’etica.
|_ la filosofia epicurea distingue 3 ambiti del sapere: logica, fisica, l’etica.
Come punto di partenza vi è la logica, perché ha come compito di individuare i CANONI -
> i criteri con cui si può distinguere la verità dall’errore.

La canonica: logica e teoria della conoscenza


Canonica-> Epicuro indica, con questo termine la LOGICA e la TEORIA DELLA
CONOSCENZA-> che hanno il compito di chiarire il canone (KANON, cioè regola) -> ossia i
criteri che devono guidare il pensiero e l’azione.
Fondamentale come criterio è-> l’EVIDENZA cioè che non è necessario provarla, è qualcosa
cui bisogna arrendersi
|_ alcuni stati mentali godono di questa proprietà, e quindi il loro contenuto è preso come
vero
|_ altri invece ne sono sprovvisti e devono essere considerati con diffidenza.
Epicuro individua queste 3 cose che superano la prova dell’evidenza:
1) le sensazioni
2) le anticipazioni
3) gli stati mentali del piacere e del dolore
Epicuro dice che NESSUNA sensazione può mai fallire, perché è intrinseca a ogni sensazione
quell’evidenza immediata che è il criterio di verità
Percepire-> registrare gli stimoli provenienti dall’ambiente
Tutti i processi percettivi sono pensati da Epicuro sul modello del BLOCCO DI CERA su cui il
sigillo imprime una forza determinata, oppure della sabbia su cui si stampa l’orma del
piede.
Epicuro afferma che se anche una sola volta nella vita una sensazione dovesse essere
sbagliata, non ci sarebbe più la possibilità di credere in alcunché.
Le sensazioni simili-> lasciano un’impronta stabile-> una rappresentazione sintetica delle
cose .
Queste rappresentazioni mentali, che si hanno dopo una certa esperienza, Epicuro le
chiama -> ANTICIPAZIONI o PROLESSI, perché anticipano il contenuto delle esperienze
Queste anticipazioni ci permettono di pensare le cose anche quando non le sperimentiamo.
|_ le anticipazioni NON sono innate e NON esprimono alcuna essenza.
Sono solo complessi di segni e simboli e rappresentazioni mentali non ben definibili, capaci
di richiamare alla mente insiemi di sensazioni simili, archiviate nella memoria.
|_ le anticipazioni NON possono mai essere false.
Ragionare-> connettere numerosi concetti, o anticipazioni, in catene complesse.
Certi ragionamenti che appaiono dotati di evidenza in realtà si parla di evidenza NON
immediata, non empirica, e quindi non affidabile.
|_ qui nasce la possibilità dell’errore-> perché l’opinione può sbagliare
|_ es se i termini “gatto “e “stivali” suscitano anticipazioni vere ed evidenti NON significa
che la loro CONNESSIONE abbia la stessa veridicità.
La gnoseologia epicurea dice che attenendosi alle cose, alle esperienze vissute, non si può
sbagliare.

LA FISICA: ripresa dell’Atomismo


L’epicureismo dà minore importanza al pensiero scientifico
|_ scopo della fisica-> è fornire le basi scientifiche per la liberazione da ogni forma di paura
|_ serve a combattere le credenze immotivate e ogni forma di superstizione irrazionale.
Come Democrito, Epicuro afferma che esiste un limite alla divisibilità dei corpi-> l’ATOMO
-> non scomponibili, invisibili, infiniti e diversi fra loro per forma e grandezza
Si aggregano, generando corpi, e si separano determinando la dissoluzione.
-> sono quindi perennemente in moto e per rendere vero ciò bisogna anche ammettere
l’esistenza del VUOTO. Gli atomi si aggregano in tutti i modi possibili, da ciò allora
deduciamo che il nostro mondo non sia l’unico esistente.
Nello spazio infinito esistono infiniti mondi .
La materia non si forma dal nulla, e qui di il cosmo non è stato creato ma esiste da sempre.
Epicuro esclude ogni forma di Finalismo.
Gli atomi non si muovono per alcun fine, vantaggio di questa idea è un profondo
materialismo-> tutto ciò che esiste è composto da atomi e quindi ha natura materiale:
compresi dei e anima.
Epicuro afferma l’esistenza dell’anima ma nega la sua spiritualità-> anche l’anima è un
mero composto da atomi, atomi particolari molto sottili e caldi-> la loro proprietà è la
RICETTIVITA’ -> capacità di lasciarsi impressionare dagli altri atomi che li colpiscono.
Come “parte sottile del corpo” l’anima -> muore con esso e quindi ne consegue nessuna
credenza dell’aldilà.
Epicuro esclude la possibilità del determinismo cioè l’idea che tutti i fenomeni naturali siano
collegati fra loro perché a suo parere questo induce a pensare che il futuro sia una
conseguenza del passato e quindi prevedibile.
Per negare il determinismo-> introduce alcune “varianti “alla dottrina di Democrito.
Epicuro contrariamente a Democrito afferma che gli atomi hanno un peso e quindi si deve
pensare che il loro movimento sia un moto di CADUTA LIBERA nel vuoto.
Accade però che tale moto venga perturbato da una DEVIAZIONE CASUALE e
IMPREVEDIBILE-> CLINAMEN-> questa dottrina non è ampiamente spiegata ma è
presentata da Lucrezio nel DE RERUM NATURA.
Ad Epicuro interessa affermare l’esistenza del caso , di un elemento di imponderabilità->
perché senza le occasionali deviazioni la vita non sarebbe diventata possibile.
Ne consegue che il futuro è prevedibile SOLO IN PARTE.
Necessità e fato NON sono tiranni implacabili, e le vite geli uomini non sono già inscritte in
alcun destino.
In contrasto con gli stoici, Epicuro nega ‘esistenza di un piano divino, lo dimostra la
presenza del male nel mondo
La fisica epicurea si completa-> con la TEORIA DEGLI EFFLUVI
|_ Spiega la percezione visiva sul mondo dell’odorato-> quando si avverte un profumo è
perché gli atomi che formano la parte sensibile delle narici sono stati impressionati da altri
atomi provenienti dall’esterno
|_ Analogamente anche quando si vede un oggetto, gli atomi sensibili dell’occhio vengono
impressionati da atomi provenienti dall’oggetto stesso.
Quindi da ogni corpo si staccano questi “effluvi”, frammenti invisibili; che si diffondono nello
spazio conservando la forma originaria-> EIDOLA.
La percezione visiva è quindi una funzione del tutto passiva, l’occhio si limita a registrare la
presenza o assenza dei corpi.

L’ETICA: una visione edonistica


Epicuro afferma che il piacere è il FINE di una vita felice, il BENE PRIMO che muove ogni
cosa.
La possibilità di ricavare un piacere è la base sulla quale giudichiamo ogni evento.
|_ ci sono due corollari impliciti in questa affermazione->
1) per quanto riguarda piacere\ dolore, non sono possibili errori di valutazione -> perché
sono verità immediate e superano la prova dell’evidenza ( non esiste il falso dolore)
2) quando segue il proprio istinto o la propria natura, ogni individuo cerca di diminuire il
dolore e massimizzare il piacere.
Epicuro sottolinea la connessione fra la ricettività sensoriale e ogni tipo di piacere.
Piacere però è una parola equivoca-> perché sembra che la filosofia epicurea vuole dire di
perseguire il piacere, ma così dicendo si cadrebbe in un’etica EDONISTICA, molto lontana
dall’etica epicurea.
L'animale come modello-> Epicuro ammira gli animali perché sono ESENTI dalle ossessioni
che impediscono all’uomo di essere felice; non conoscono l’autocompatimento, servilismo,
smania del possesso, vivono senza il timore degli dei e della morte.
|_ gli animali realizzano per VIA ISTINTIVA ciò che l’uomo può raggiungere solo a seguito
di un lavoro su sé stesso.
Il bambino come modello-> Anche il bambino rappresenta un modello di esistenza
naturale, perché non corrotto dalla società.
|_ dimostra che per natura e senza alcun insegnamento l’essere vivente fugge il dolore e
cerca il piacere
|_ anche l’uomo adulto farebbe così se non fisse dominato da false credenze indotte dalla
società.
L’etica epicurea ha come scopo il RIPRISTINARE le sane tendenze istintive e le inclinazioni
naturali.
In generale quando si pensa al piacere e felicità ci vengono in mente dei ricordi, delle
esperienze che ci hanno piacevolmente sorpresi-> a questo proposito vengono definite
TRAVOLGENTI-> le emozioni private in questi momenti particolari.
Per Epicuro tali attimi di gioia non possono essere lo scopo della vita-> perché per loro
natura le grandi emozioni durano poco, e ben presto la ROUTINE riprende il sopravvento.
Quindi il problema della felicità deve essere analizzato con il Criterio della Stabilità-> il
piacere da ricercare non deve essere quello CINEMATICO (in movimento) ma quello
CATASTEMATICO.
Il PIACERE STABILE-> condizione di serenità, equilibrio e armonia -> assenza di sofferenza
APONIA, assenza di turbamenti ATARASSIA, assenza di desideri inutili.
Le passioni sono pericolose: l’amore è qualcosa di positivo ma ve sempre controllato
mediante l’uso della ragione.
La condizione necessaria per raggiungere l’ATARASSIA è l’annullamento dei 4 turbamenti
fondamentali:
1) timore degli dei
2) paura della morte
3) ansia di raggiungere la felicità
4) paura del dolore fisico
Con questi “veleni” la filosofia deve agire come un “farmaco” -> gli epicurei la chiamano
"quadrifarmaco” cioè medicina composta da 4 ricette.
Per quanto riguarda gli Dei Epicuro non nega la loro esistenza ma l’assenza di questi nelle
vicende umane.
Per quanto riguarda la morte invece Epicuro dice che non bisogna averne paura perché
quando ci siamo noi ella non c’è, e quando non ci siamo più essa arriva. Quindi non è
un’esperienza possibile.
Il discorso del dolore è più difficile, innanzitutto ci sono 2 tipi di dolore: quello fisico, che ha
durata breve, e quello cronico, che è mite, Epicuro non nega l’esistenza del dolore fisico,
dato che ha dovuto sopportare diverse malattie ma sprona a viverlo con serenità e col
sorriso, come ha fatto lui-> Epicureismo non è solo una scuola filosofica ma anche una setta
e quindi fondata sull’esempio del maestro.
DESIDERI-> ci sono 3 tipi di desideri:
1) naturali e necessari-> nutrirsi, coprirsi
2) desideri non naturali e non necessari-> , da respingere sempre perché causano
turbamento, bellezza del corpo, ricchezza e potere
3) naturali ma non necessari-> vestirsi bene e mangiare bene
Epicuro propone un metodo matematico per arrivare al piacere-> si impone un calcolo tra
la desiderabilità di un piacere e i sacrifici necessari per ottenerlo.
Ad esempio: a volte è meglio rinunciare ad un piacere minore per poi avere uno maggiore,
o al contrario, accettare un sacrificio foriero di maggiore piacere nel futuro.
|_ il CALCOLO ha come fine l’esercizio della PRUDENZA, che Epicuro considera il massimo
bene.
Epicuro condanna la partecipazione alla vita politica, quindi l’Amicizia rappresenta l’unico
possibile legame sociale.
|_ Epicuro consiglia ai suoi seguaci di rompere legami con la famiglia e società per vivere
nel GIARDINO, una comunità, in cui domina la figura del Maestro, la vita nel Giardino non
stimola discussioni o altro, cerca invece di realizzare la possibilità di una vita serena,
imparando a memoria le parole del maestro, o ricorrendo ai suoi privati consigli.

LO SCETTICISMO
Pirrone nasce nel 365 a.C. A elide. Secondo la tradizione accompagna Alessandro Magno
nella spedizione in Oriente, dove ha l'occasione di conoscere i sapienti indiani (maestri
yoga) che i greci chiamano gimnosofisti-> ossia coloro che raggiungono La Sapienza
tramite il corpo. Pirrone è propenso al relativismo. Tornato a Elide continua a insegnare
fino alla sua morte nel 275 e 270 a.C. A parte un poema in onore di Alessandro egli non
scrive nulla, sappiamo di lui grazie al suo discepolo Timone di Fliunte.
Pirrone si pone a capo di un movimento filosofico, i discepoli sono legati a lui non da vincoli
ma dall'ammirazione per il suo stile di vita.
Lo scettico non si differenzia dagli altri uomini e infatti vive senza problemi in mezzo a loro.
Anche lo scetticismo pone al centro della riflessione le questioni dell'esistenza e della felicità,
allo scopo di assicurare all'anima quella stessa imperturbabilità che tutti i filosofi ellenistici
cercano.
->Sesto empirico riassume la ricetta scettica con una massima all'apparenza
contraddittoria; né per seguire né evitare alcunché. La ragione è che ogni felicità-> deriva
da qualche turbamento e ne consegue che tutti gli sconvolgimenti provengono dal fatto di
perseguire o evitare intensamente qualcosa.
E si concordano sul fatto che alcuni valori quelli falsi ed effimeri come: il denaro, il successo
e la salute sono da evitare ma per le altre dottrine lo si può fare solo sostituendo tali valori
sbagliati con altri giusti.
-> Secondo gli scettici ciò si deve evitare tutti i valori vanno posti sullo stesso piano e tutti
ugualmente negati non vi è differenza alcuna, perché sono tutti derivanti dal desiderio. La
soluzione infatti non è desiderare le cose giuste ma non desiderare più nulla.
A Sesto empirico-> si deve un'analisi critica di tutte le forme di conoscenza.
La deduzione-> si risolve sempre in un circolo vizioso; persino il piacere di causa effetto si
dimostra fragile.
Gli scettici si occupano anche delle sensazioni negando che si possano raggiungere i criteri
definitivi di validazione e quindi della preoccupazione di cosa sia giusto e cosa sia
sbagliato.
Essi considerano l'impossibilità di stabilire ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Pensano sia
sufficiente osservare le inconcludenze di tutte le filosofie.
Dato che ci sono tante verità nelle diverse dottrine non possono esistere molteplici verità e
quindi non esiste alcuna. Gli scettici non mettono in discussione tutto ciò che esiste ma
negano che su di essi si possano costruire teorie.
Quindi il filosofo deve smettere di giudicare e sospende che ogni opinione, l’EPOCHE’ e
radicare la difficile virtù della AFASIA, ossia del silenzio.
Il saggio scettico organizza la propria esistenza sui binari dell'equilibrio della saggezza
pratica. Gli scettici sottolineano come EPOCHE’ e AFASIA siano argomenti purgativi,
capace cioè di distruggere sé stessi assieme al male che intendono curare.
ad allenare la mente all'arte della sospensione di ogni giudizio servono i TROPI, una serie di
argomentazioni contro l'idea di verità.
Il primo TROPO ->considera le nostre rappresentazioni sensibili in confronto con quelle di
altri animali. Le sensazioni non offrono affatto evidenze incontestabili perché dipendono
dalla struttura degli organi di senso che sono variabili a seconda della specie.
Il filosofo scettico quindi vivrà una vita senza valori, senza porsi alcun obiettivo o ideale,
senza credere in nulla e senza sperare o temere e in nulla. Lo scettico professerà di essere
senza inclinazioni senza opinioni, e se verrà costretto a prendere una decisione qualsiasi,
professerà il conservatorismo. Fidandosi sempre della tradizione delle consuetudini e delle
leggi positive. Si abituerà a pensare che ogni cosa è in un certo modo ma potrebbe anche
essere in un altro e quindi ciò che bisogna fare è lasciarsi vivere.
Lo scetticismo è stato influente sulla cultura greca e romana per due motivi
|_ 1) dà voce nel modo più coerente e radicale al senso di crisi tipica nei tempi
|_ 2) lo stesso Pirrone dimostra che è comunque possibile vivere una vita dignitosa anche in
queste condizioni di estrema crisi-> ed è un messaggio rassicurante

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