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THAT TIME A NEAPOLITAN GOT ISEKAI'D BY A STONE

CHAPTER 6
Passarono due giorni. Era sera, Marco era appena tornato a casa e ad aspettarlo c'erano Giuseppe
che stava preparando la cena, Zek ancora stesa sul divano e Mika che ormai si era abituata alla
presenza del napoletano, di conseguenza non gli abbaiava più.

''Eccomi tornato...'' disse Marco con tono stanco, camminava tremolante.


''L'allenamento che fai lì è così duro?'' chiese Zek mentre leggeva un libro sull'omosessualità.
''Non hai idea...'' rispose Marco buttandosi sul divano, ma venendo calciato giù dalla donna.
''EH MA PORCO DIO STA DONNA NON FA MAI UN CAZZO E DEVE AVERCELO LEI IL
DIVANO, DANNATA YAOISTA'' urlò il napoletano, ma Giuseppe gli tirò addosso un cucchiaio
che era stato precedentemente immerso in una zuppa bollente. Marco urlò e il cucchiaio cadde a
terra, sporcando.
''Raccoglilo, portamelo e pulisci il pavimento'' disse Giuseppe.
''EEEEEEEEEE TI FACCIO ANCHE UN BOCCHINO SE VUOI'' rispose dolorante Marco.
''Nah, da te no''
''SI' PERCHE' ESISTE QUALCUNO CHE TE NE FAREBBE DAVVERO UNO''
''Non mi rompere il cazzo, feccia'' rispose Giuseppe con tono freddo.
''VAFFANCULO'' Marco prese il cucchiaio e lo lanciò addosso Giuseppe, che lo afferrò al volo
senza neanche voltarsi e rispose:
''Grazie, ora pulisci''
''Non è cambiato proprio niente, mondo o non mondo vengo sempre abusato in casa mia''
''Casa TUA?'' si intromise Zek.
''Sì, sì, è casa tua e io sono un abusivo che è qui solo per il cristallo, ok''
''Bravo, almeno ne sei consapevole''
''Spero che Karim torni presto, l'unico simpatico in questa casa''
''Qualcuno mi ha evocato?'' disse Karim entrando.
''MA SONO UN DIO'' esclamò Marco.
''Che si mangia?'' chiese lo Zervas.
''La signora mangerà questa zuppa, mentre noi del pane''
''Oooook'' Karim posò il suo cappotto e si stirò, per poi sedersi sul divano. Zek gli fece spazio
(poco però).
''Comunque Karim, ultimamente torni sempre tardi. State venendo sfruttai o cosa?'' chiese la
madre mentre sfogliava il suo libro. Karim rispose:
''L'imperatore ultimamente è molto improntato sulla scoperta e il progresso, probabilmente gli
altri regni staranno avanzando e non vuole essere da meno. Inoltre, Grima e svariati detenuti
sono evasi di prigione e sono a piede libero''.
''COME'' urlò Marco.
''Come cazzo fa quell'edgelord ad evadere ogni volta?'' chiese la donna, a cui Karim rispose:
''Abile, intelligente, forte. Cosa vuoi di più? Inoltre tutti i detenuti della prigione hanno tentato la
fuga in massa, pensi che in tutto quel trambusto sarebbero riusciti a catturare Grima?
Ovviamente no''.
''Ma se succede così spesso, perché non rinforzano la sicurezza?'' domandò Giuseppe.
''La rinforzano, ci sono molte più guardie rispetto al passato, e hanno ristretto parecchio gli orari,
le visite e le azioni dei prigionieri. Tuttavia non è ancora abbastanza per contenere quell'uomo.
L'unico modo per tenerlo in cella sarebbe piazzare lì in mezzo uno dei 5 generali, ma nessuno di
loro avrebbe voglia di fare di guardia probabilmente...'' spiegò Karim, suscitando una domanda
in Marco:
''Chi sono questi 5 generali? Dal titolo si direbbe siano importanti, però vorrei sapere di più''.
''I 5 generali sono i più valorosi dell'esercito, sotto il diretto comando dell'imperatore. Sono forti
e coraggiosi, con le loro imprese hanno acquisito la fiducia del nostro sovrano e anche solo
parlare male di loro potrebbe farti finire male. Stai molto attento, sono individui estremamente
pericolosi.'' spiegò Karim.
''E la madonna, questi qui in pratica mi sciolgono nell'acido se manco loro di rispetto'' scherzò
Marco.
''Esattamente'' rispose lo Zervas sorridendo. ''Ora mangiamo''.

La serata procedette normalmente e con un'atmosfera abbastanza tranquilla. Dopo la cena, Marco
e Zek andarono a dormire abbastanza rapidamente, mentre Giuseppe uscì in giardino per suonare
un po'. Karim uscì a sua volta, sedendosi accanto il ragazzo:

''Stai diventando parecchio bravo con quella chitarra, ma non ti stai allenando fisicamente... la
tua abilità non ti salverà da ogni situazione, lo sai vero?''
''Sì... è solo che voglio inseguire questa mia passione con tutto me stesso... se cominciassi ad
alternare, sento che perderei lentamente ciò che rende speciale il suonare questa chitarra'' spiegò
Giuseppe a bassa voce, quasi riluttante.
''Beh, va più che bene. Sei tu che devi decidere la strada che vuoi intraprendere, io non sono di
certo tuo padre. A proposito, come va col disegno?''
''Faccio pratica tre o quattro volte alla settimana, quei libri sull'anatomia mi stanno aiutando
parecchio. Forse se continuo così riuscirò a disegnare qualcosa di decente...''
''Beh, ogni opera è speciale, in un modo o nell'altro. Del resto è una manifestazione del tuo
spirito, qualcosa di unico che è solo tuo. Non c'è un modo preciso di raffigurare o definire
un'opera d'arte, l'importante è che tu faccia sempre ciò che il tuo cuore ti dice di fare, senza esser
influenzato da nessuno'' sorrise lo Zervas, mettendo una mano sulla spalla a Giuseppe, che
rispose:
''Sì''

Karim andò poi a dormire, e non troppo tempo dopo anche Giuseppe. La nottata fu piuttosto
tranquilla e tutti riuscirono a riposare per bene. Il giorno dopo Marco si svegliò, notando che
Karim era già uscito di casa e Zek ancora dormiva. Giuseppe stava leggendo un libro.
''Yawn... buongiorno, cosa leggi?'' chiese il napoletano stirandosi.
''Libri di magia'' rispose Giuseppe con il solito tono freddo.
''Si possono comprare?''
''Se frequenti la scuola di magia sì''
''Ooooh--- aspetta, scuola di magia?''
''Sì''
''Esiste una scuola di magia E QUELLO STRONZO DI KARIM NON ME NE HA PARLATO?''
''Dosa bene le parole. E comunque sì, esiste, probabilmente non te l'ha detto perché non vuole
avere ulteriori spese, costa già parecchio mandare solo me'' rispose Giuseppe.
''Oh, ha senso...'' disse Marco.
''Comunque puoi usare i miei libri se vuoi, imparare qualcosa potrebbe aiutarti ad affrontare
meglio i nemici''
''Va bene, grazie mille fratm''
''Non usare termini napoletani con me''
''Tu di dov'eri?''
''Calabria''
''AHAHAHAHHAHAHAH IL CALABRESE LA SCIMM---''

Giuseppe colpì Marco alla spalla destra con un cucchiaio di legno.

''MA LI TIENI PORTATILI?''


''Sì, perché ti riesce così bene farmi innervosire che ne voglio sempre uno con me''
''Vabbè ma puoi memare sui napoletani se vuoi''
''Non mi interessa''
''Oooooook''

Dopo questa conversazione non molto piacevole, Marco fece colazione con pane e frutta e poi si
mise a fare una passeggiata mattutina. Ancora una volta, sbattè contro un ragazzo, che
ironicamente era quello dell'ultima volta.

''NOOOOOOOOOOOOO UN CESPUGLIO CON UN CORPO UMANO


AIUTOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO AIUTOOOOOOOOOOOOOOOOOOO''

Urlò il ragazzo, per poi mettersi a ridere.

''Pensi che questo sia divertente?'' chiese Marco con tono serio.
''Sì''
''Piuttosto, cos'hai qui?''
''Dove?''

Marco si scaccolò il naso e mise la caccola sulla guancia sinistra del ragazzo.

''Suca''
Il ragazzo si abbassò i pantaloni e urinò addosso a Marco.

''Suca''

Marco colpì il ragazzo con un calcio sulle palle. Lo stronzo si accasciò a terra dal dolore.

''IO TI AMMAZZO FIGLIO DI PUTTANA''


''L-Lo sapevo che eri un frocio effemminato... solo le donne colpiscono le palle...''
''ZITTA''

Marco cominciò a prendere a calci il ragazzo nonostante fosse a terra inerme. Di colpo, però, il
ragazzo si sfiorò la collana che portava al collo, e improvvisamente Marco si accasciò a terra dal
dolore.

''C-Che cazzo...'' Marco era confuso e dolorante, ma il ragazzo rispose ai suoi dubbi:
''La mia abilità consiste nel causare al nemico danni equivalenti a quelli che mi sono stati causati
per mano sua... ti è andata male, ora sei pisciato e pure dolorante'' disse il grande stronzo mentre
si rimetteva i pantaloni.
''P-Poi sono io la donna... non sarai nemmeno fare a pugni come un normale maschio...''
''Intanto sei tu quello a terra e immerso nel mio piscio, quindi non c'è molto di cui mi devo
vergognare. Colpa tua che hai iniziato ad attaccarm---''

Il ragazzo venne di colpo tirato dall'orecchio destro da un uomo con un cappotto nero, e fu in
quel momento che Marco vide il suo salvatore.

''KARI---'' prima che Marco potesse finire la sua frase, però, Karim gli lanciò una secchiata
d'acqua addosso.
''Torna a casa, fatti un bagno e cambiati, sei tutto sporco. E non attaccare briga di prima mattina
con dei ragazzini. E il discorso vale per entrambi, chiaro?''

I due annuirono, allontanandosi. Karim sospirò, guardando il suo collega appena arrivato. Un
uomo di altezza media con carnagione lievemente scura, capelli biondi scuri e occhi neri. L'uomo
aveva un'espressione divertita e si avvicinò all'assistente:

''Il ragazzo con i capelli strani era il tuo nuovo figlio adottivo? Siamo già a due''
''Non sono figli adottivi...'' rispose con tono assente lo Zervas.
''Vivono abusivamente in casa tua e nonostante non portino alcun beneficio economico li cresci,
campi e mandi alla scuola di magia. Se non è amore paterno quest---''
''VERO, LA SCUOLA DI MAGIA, NON CI HO MANDATO MARCO'' esclamò Karim.
''Con lo stipendio che abbiamo vuoi mandare un altro bambino a scuola? Tu sei pazzo''
''Pazzo da legare! Se lo lascio così com'è qualcuno lo rapirà e lo venderà al mercato nero, meglio
non rischiare''
''Perché non lo vendi TU al mercato nero? Guadagnaresti abbastanza per migliorare le tue
condizioni di vita''
''COL CAZZO! Non dopo che ha fatto amicizia con Emmanuel. Quello mi sfonda di mazzate se
comincio a vendere bambini al mercato nero, non mi vedrebbe neanche più come essere umano''
Karim sembrava molto serio riguardo questo argomento.
''Legit''
''Legit tua madre, hai un prestito?''
''Nah''
''Ok, tanto me la caverò''
''Ho i miei dubbi'' ridacchiò Gen.
''Anche io'' rispose Karim con fare autoironico, sapendo che stesse facendo una cazzata.
''In ogni caso, ci andiamo a questa riunione o andiamo a picchiare qualche donna?'' domandò
Gen con una serietà quasi spaventosa.
''Andiamo alla riunione, le donne a quest'ora stanno in casa''
''A maggior ragione sarebbe figo entrare nelle loro case e picchiarle, ma va bene, andiamo alla
riunione''

I due si incamminarono verso il castello dell'imperatore. Intanto, a casa Zervas...

''Come cazzo hai fatto a sporcarti di piscio?'' chiese Giuseppe.


''MI HA PISCIATO ADDOSSO UN COGLIONE CHE OGNI VOLTA MI PRENDE IN GIRO''
''Ok, ma non gridare che la signora sta ancora dormendo''
''MA CHE ME NE FOTTE A ME DELLA DONNA UAGLIU''
''Vuoi morire?''
''Nah''
''Allora abbassa la voce, bastardo napoletano''
''STAI ZITTO CALABRESE''
''Bene''
''NO DAI SCHERZAVO''
''Rifallo e sei morto''
''Ok ok perdonami''
''Appena hai finito il bagno e ti prendi i vestiti lascia questa casa perché devo fare le pulizie e non
ti voglio attorno''
''Oooooook!''

Marco andò a lavarsi, e mentre Giuseppe si rilassava, qualcuno bussò alla porta di casa.
Giuseppe andò ad aprire, era una guardia.

''Posso aiutarla?'' chiese il calabrese.


''Hai visto per caso un uomo in nero con una maschera da corvo accompagnato da un omone alto
quasi 3 metri?''
''Mai visti''
''Ok, posso fermarmi qui e mangiare qualcosa?''
''No?''
''Heeeeey ragazzino, vuoi disubbidire ad una guardia?''
''Sì''

Giuseppe sbattè la porta in faccia alla guardia, che si preparò a sfondare la porta, ma poi lesse
''Casa Zervas'' e capì che era meglio andarsene prima di esser sciolto nel calcestruzzo. Marco,
che nel mentre stava facendo una passaggiata, sbattè di nuovo contro qualcuno.

''OH NO, QUESTA VOLTA NON LA PASSERAI LISCIA DANNATO STR---''

Realizzò poco dopo però che aveva davanti una ragazza poco più bassa di lui.

''Ah''

Intanto, al castello... decine di uomini e donne erano riuniti attorno ad un lungo tavolo.

''Ma quando arriva l'imperatore?'' bisbigliò Karim a Gen, che era seduto accanto a lui.
''Probabilmente si starà segando''
''Mh''

Il tavolo era caratterizzato da numerosi bisbiglii e sparlaggi, ma tutti si silenziarono di colpo


appena arrivò una donna dai lunghi capelli argentati e con un lungo abito bianco e dorato
addosso. La donna aveva due bellissimi occhi azzuri ed uno sguardo gelido. Ella era l'assistente
diretta dell'imperatore, Emilia Hallowswift.

''(Eccola...)'' pensò tra sè e sè Karim, con sentimenti contrastanti nei confronti della donna.
''Signori e signore, la vostra attesa è stata ripagata. L'imperatore è giunto tra noi''

Un alta figura con un abito bianco e dorato più lungo di quello di Emilia entrò in sala. I suoi
stivali dorati fecero ad ogni passo avvertire la sua maestosa presenza. I suoi capelli erano lunghi
e di un inusuale color oro, con due grandi occhi verdi chiari. Tuttavia, non era solo... era
accompagnato da 5 figure in armature dorate.

''N-Non ci credo...'' Karim pensò tra sè e sè. Fu totalmente sconvolto dall'arrivo di quei 5, che
dovevano essere in altre parti del regno a combattere il crimine e le insurrezioni. Ed erano
arrivati col tempismo peggiore di sempre. Tuttavia, anche se tutti erano sorpresi, nessuno osò
parlare o muoversi, tutti tennero gli occhi fissi su quell'uomo, quella figura la cui sola presenza
poteva opprimere chiunque, le cui parole risuonarono potenti e decise nella sala:

''Che la riunione abbia inizio''

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