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THAT TIME A NEAPOLITAN GOT ISEKAI'D BY A STONE

CHAPTER 2
Marco salutò Giuseppe, che ricambiò salutando con la mano, in silenzio. Questo per un attimo
rese strano Marco, che tuttavia riuscì a capire che evidentemente il suo interlocutore non era
l'individuo più sociale del regno. Però non si arrese e tentò di portare avanti la conversazione:

''Di' un po', da quanto suoni la chitarra?'' domandò incuriosito Marco.


''3 mesi'' rispose a tono freddo Giuseppe.
''Oh, per suonarla da così poco sembri molto bravo''
''...Ti ringrazio'' guardò in basso il chitarrista, un po' imbarazzato dal complimento.

La discussione venne però interrotta da Karim, che mise una mano sulla spalla ad entrambi,
guardandoli sorridendo:

''Che ne dite di continuare la discussione al piano di sopra? Io e la mamma dobbiamo discutere di


cose importanti e sarebbe meglio dividerci... Giuseppe, potresti inoltre spiegare a Marco tutto
riguardo il cristallo?''
''Cristallo...?'' domandò Marco.
''Sì... andiamo di sopra, così ti spiegherò tutto...'' rispose Giuseppe.
''Va bene allora, andiam----''

Di colpo, però, un proiettile di piombo sparato ad altissima velocità colpì la testa della cagnetta,
creando un grosso buco in essa. Ciò portò alla morte instantanea. Marco, dopo aver realizzato
cos'era successo, emise un urlo. Giuseppe era a sua volta spaventato, ma rimase in silenzio. Zek
si preoccupò di colpo, mentre Karim assunse uno sguardo serio:

''E' qui...''
''C-CHI E' QUI?!'' chiese Marco tremolante.
''Il cacciatore di taglie... Grima'' rispose Karim mettendosi con la schiena al muro, evitando le
finestre.
''C-CHE COSA VUOLE QUI?! QUALCUNO HA UNA GROSSA TAGLIA?!''
''Sì, tu''
''MA''
''Figo, eh?''
''NO!''
''Comunque evitate tutti le finestre, se siete a portata della sua arma la possibilità che moriate è
del 100%, non c'è via di fuga. La sua precisione è assoluta e la velocità dei colpi impeccabile''
''E COME FACCIAMO A BATTERLO?!'' chiese Marco urlando.
''Chi ti ha detto che dobbiamo batterlo? O che POSSIAMO batterlo?'' rispose l'uomo dal cappotto
nero.
''QUINDI SIAMO FOTTUTI?!''
''SEI fottuto, ce l'ha solo con te'' ridacchiò Karim.
''BRUH'' esclamò Marco.
''Comunque tranquillo, troveremo un modo''
''TIPO?!''
''Giuseppe, mostraci quanto sei bravo con la chitarra!''
''S-Sì...!'' rispose Giuseppe a tono, seppur ancora spaventato.
''Tenete'' disse Karim mentre passava dei tappi per le orecchie a tutti i presenti, invitandoli a
metterli.
''A che ci servono?'' chiese Marco incuriosito.
''Servono per non ascoltare la melodia magica della chitarra di Giuseppe. Se la ascoltassimo, ne
subiremmo anche noi gli effetti, e non sarebbe il massimo''
''Ooooh, quindi c'è la magia qui''
''Sì ma voi umani da altri mondi potete usarla solo tramite strumenti magici perché fate schifo''
''Ah, ok''
''Quando vi faccio un segno, togliete i tappi... per ora indossiamoli e lasciamo che Giuseppe
svolga il lavoro''
''Va bene...'' Marco e tutti gli altri indossarono i tappi per le orecchie, e Giuseppe iniziò a suonare
la chitarra...

Intanto, in un cespuglio situato su una collina lì vicino:

''Dunque... si sono tutti nascosti. Vogliono aspettare che io me ne vada, intendono attirarmi lì, o
hanno un piano di attacco...? Probabilmente la terza, e infatti...''

Grima cominciò ad udire una forte melodia che riecheggiò in tutta la casa, ma che riuscì ad
arrivare anche fino alla collina. Il cacciatore di taglie tuttavia non era venuto impreparato, infatti
mise anche lui dei tappi per le orecchie.

''Conosco già l'abilità di Giuseppe... mi sottovaluti, Karim...''

Mentre Giuseppe suonava, gli altri 3 si guardavano a vicenda. Karim fece segno di rimuovere i
tappi, e così fecero. Tuttavia, Giuseppe stava ancora suonando:

''H-Hey, non subiremo gli effetti della melodia in questo modo?!'' chiese Marco spaventato.
''No, perché Giuseppe sta utilizzando una chitarra normalissima''
''MA''
''L'obiettivo è far credere Grima che sia la chitarra magica così da costringerlo a tapparsi le
orecchie ed ottenere un vantaggio strategico su di lui, ovvero l'udito. Se riuscissimo a uscire dal
suo campo visivo e ad avvicinarci, lui non ci sentirebbe e la vittoria sarebbe nostra. Del resto io
ho detto a Giuseppe di mostrarci quanto fosse bravo con la chitarra, non di usare la sua abilità''
spiegò Karim sorridendo.
''Oh, ha senso...'' Marco cominciò a calmarsi, capendo che forse si trovava in buone mani.
''Marco, tieni...'' Karim diede un pugnale a Marco, che lo prese in mano.
''Vuoi che io uccida Grima....?'' domanda a cui Karim annuì e rispose:
''Uscirai dalla porta sul retro e striscerai molto lentamente verso Grima, risalendo la collina. Gli
arriverai alle spalle e lo pugnalerai, senza che lui possa sentire nulla''
''C-Capisco...'' rispose Marco, riluttante.
''Non te la senti di uccidere un uomo?''
''N-No, devo farlo... non mi tirerò indietro!''
''Bene, questo è lo spirito! Mamma, tu sorveglialo mentre io penso a qualcosa...''
''Sì, non lo lascerò morire... anche se è fastidioso ed ormonato'' rispose Zek mentre indossava una
collana simile a quella di Karim.
''Woah pure tsundere...'' bisbigliò Marco tra sè e sè.
''Allora andate, e ricorda Marco: molto, molto lentamente. Se ti vede sei morto''
''Sì... farò attenzione''
''Perfetto, conto su di voi''
''P-Però prima... posso sapere perché vuole uccidermi? Mi sentirei male se uccidessi un uomo
che sì vuole uccidermi, ma senza sapere il motivo di tale astio...'' chiese Marco con tono serio.
''Vedi... gli umani venuti dall'altro mondo sono venduti a caro prezzo essendo rarissimi... Grima
prende taglie, svolge lavori da sicari, lavora col mercato nero, compie atti terroristici... è uno dei
peggiori cirminali del regno, ed essendo tu raro, ti vuole prendere e vendere a tutti i costi... vivo
o morto'' spiegò Karim con tono a sua volta serio.
''...Va bene allora. Questo mi ha convinto di più... non avrò pietà'' rispose Marco deciso.
''Adesso vai giovane, mia madre veglierà su di te''
''Sì, gli romperò il culo!''

Marco strinse il pugnale e si diresse verso la porta sul retro, con Zek alle sue spalle. Il cuore del
napoletano cominciò a battere forte e le sue mani iniziarono a tremare... tuttavia, non si tirò
indietro. Doveva sopravvivere, doveva uccidere Grima. Non c'era altra scelta, non stava facendo
niente di male e non poteva avere un attimo di esitazione. Il suo cuore continuò a battere
rapidamente, ma Marco acquisì un po' di controllo sulla paura che pervadeva il suo corpo,
cominciando a camminare lentamente...

Ma di colpo, un proiettile sparato ad altissima velocità lo colpì in testa.

''STRIKE!''

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