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Capitolo 9 – “Cooper”

Passò un giorno dall’esecuzioni. Per le menti del trio non passava


altro che l’immagine di uomini, donne e bambini che venivano
uccisi in modo violento. Eppure, la luce non si perse d’animo. Fu
la prima a parlare del piano dopo la tetra giornata di ieri.
“Dobbiamo attenerci al piano e scoprire l’ubicazione del
laboratorio. Però non ho la più pallida idea di dove ottenere
informazioni sul siero. Per farlo ho bisogno di ottenere almeno
una goccia del liquido degli déi Romani…”. Il Godslayer fissò la
luce con sguardo serio, ed iniziò anch’egli a parlare: “…Posso
ottenere io del liquido, ma dovremo trovare uno dei seguaci di
Loki”. Susanoo si alzò in piedi, per poi dire: “Vi ricordate quel
Montesi? Si era gonfiato di muscoli. Tutti i boia che abbiamo visto
erano molto simili a Montesi in quanto statura e muscolatura.
Secondo me non è un caso. Dovremo cercarli, non trovate?”. La
luce fissò Susanoo e rispose: “E’ una teoria abbastanza forzata.
Sei sicuro che sia così?”. Il dio rispose: “E’ forzata, ma se ci pensi
bene, è una certezza che Loki abbia con sé altri uomini simili a
Montesi. Dobbiamo scovare ognuno di loro ed eliminarli. Solo
così potremo ottenere informazioni sull’ubicazione del
Laboratorio. Ho pure un’idea sul come eliminare gli déi Romani
ed ottenere informazioni sul Laboratorio allo stesso tempo”.
Susanoo si voltò verso il Godslayer, che disse: “Cosa? Pensi che io
sia un GPS? Mi dispiace, ma non lo so-“, ma venne prontamente
interrotto dalla luce, che disse: “Ora che ci penso, non mi pare
improbabile. Potremo usare la stessa impronta molecolare
trovata nel siero, farla analizzare da me ed in seguito impiantarti
un qualcosa che ci permetta di scovare il laboratorio. Diventeresti
praticamente un GPS che ci servirà a trovare la posizione del
Laboratorio”. Il diciannovenne fissò la luce e replicò: “Il braccio-
lama mi basta ed avanza, ma se è ciò che serve per trovare quel
fottuto laboratorio allora va bene. Sappi solo che se l’idea di
Susanoo si rivela essere una stronzata mi devi risarcire con 1000
sterline, ok?”. La luce fissò il Godslayer e disse: “Scommetti? Se
l’idea di Susanoo si rivela una buon’idea ti lascerò impiantato il
GPS e non potrai lamentarti”. Il Godslayer diede la mano alla luce
e disse: “Affare fatto”. La luce gli tirò un ceffone perché sì.
La luce utilizzò la tv per rimandare in onda l’esecuzione e
focalizzarsi su ognuno dei boia. Dunque si voltò verso Susanoo e
disse: “A te la scelta”. Susanoo si avvicinò alla tv ed indicò il boia
che giustiziò la “Regina”. Dunque, la luce applaudì ed iniziò ad
analizzare la faccia del boia, che avesse avuto il volto coperto o
meno.
Dopo un’ora e mezza, la luce finì l’analisi e proiettò sulla tv un
profilo di un uomo. La luce si schiarì la voce ed iniziò a parlare:
“Il boia che giustiziò la Regina si chiama Henry Cooper, ed ha 44
anni. E’ alto 181 centimetri e l’ultima volta che l’hanno pesato
pesava 61 chili. Le immagini che ho analizzato della sua identità
risalgono ad almeno un anno fa. Egli era un barbone con una
fedina penale macchiata. Indossava abiti rovinati ed aveva capelli
e barba neri. Entrambi erano incolti e sudici. I suoi occhi erano
neri ed erano iniettati di sangue, molto probabilmente per abuso
di sostanze assuefanti. Venne avvistato l’ultima volta un ano fa a
Londra, vicino un teatro, e da allora non si ebbero più notizie.
Venne arrestato diverse volte per possesso di sostanze
stupefacenti, e l’ultima sua permanenza in prigione durò 6 anni.
Diciamo che questo non è esattamente l’esempio migliore di
persona. E’ qualcuno che Loki assumerebbe come guardia del
corpo. Se dovessi tirare ad indovinare, ora dovrebbe fare da
guardia da qualche parte. Ricordatevi bene il suo volto”.
Il Godslayer e Susanoo annuirono. Susanoo fissò il diciannovenne
e gli disse: “Ok, io rimarrò qui. Tu va!”. La luce e il Godslayer
fissarono Susanoo con sguardo infastidito, ma il Godslayer uscì
dal bilocale. Prima di uscire, però, prese una bottiglietta di
plastica e disse: “Appena torno con del liquido voglio soldi!”, ed
uscì. La luce fissò Susanoo e gli tirò uno ceffone dato dalla MANO
DI DIO. Inutile dire che Susanoo andò KO.
Il Godslayer stava uscendo, quando vide Vladimir bere della
vodka. Dunque si avvicinò a lui e chiese: “Yo… Sembri malconcio
rispetto l’ultima volta che ti ho visto. Stai bene?”. Vladimir però
non rispose e gentilmente offrì un bicchiere di vodka al ragazzo. Il
Godslayer, dunque, prese il bicchiere e bevve un po’. Vladimir,
dunque, iniziò a parlare: “Il tuo corpo emette una sottile aura di
magia. Ma è ancora imperfetta. Se stai uscendo per la prima volta
significa che la luce ti ha mandato a fare qualcosa, vero?”. Il
Godslayer non rispose. Vladimir, dunque, rispose al posto suo:
“Stai tacendo. Allora presumo di aver ragione… La luce ti ha già
allenato per la magia, ma sei altamente inesperto. Quel tuo
braccio di metallo… Può essere un buon conduttore di elettricità,
ma scommetto che lo sai già…”. Il Godslayer rimase in silenzio,
dunque Vladimir lo fissò seccato e chiese con tono annoiato:
“Intendi parlare o deve rimanere un monologo?”. Il
diciannovenne, dunque, iniziò a parlare, istigato da Vladimir: “Sì.
Ho più o meno imparato a canalizzare un elemento nei palmi, ma
non so ancora nulla di magia. La luce mi ha mandato per fare un
compito importante…”. Vladimir fissò il ragazzo, bevve un
bicchiere di vodka e disse: “Senti, ragazzo… I palmi sono facili da
usare quando hai come obiettivo l’assassinio di qualcuno. Puoi,
ad esempio, canalizzare elettricità sulla lama di un pugnale ed
usarla per friggere la tua vittima dall’interno. Oppure puoi
congelare il cervello del nemico per disabilitargli
momentaneamente le connessioni neurali. Ovviamente ciò non
funziona con stregoni o déi esperti…”. Vladimir finì il suo
bicchiere di vodka, poi fissò il Godslayer, che dunque disse,
parlando a bassa voce: “Devo prendere del liquido da un agente
di Loki. Sai, il Premier inglese…”. Dunque, tornò a parlare
normalmente. “Non posso friggere dall’interno qualcuno o il
liquido potrebbe entrare in combustione. Devo trafiggergli
un’arteria importante, tipo l’aorta o la carotide…”. Vladimir fissò
il ragazzo e disse: “E’ complicato da fare, ma se confidi nelle tue
abilità e soprattutto nella tua destrezza, puoi fare tutto. Ricorda
soltanto che anche le tue gambe sono metalliche…”. Il Godslayer
fissò Vladimir, che dunque smise di parlare ed iniziò a bere
direttamente la vodka dalla bottiglia. Il ragazzo, dunque, capì che
la conversazione era finita, ed uscì dal palazzo.
Il Godslayer iniziò dunque a cercare il boia per Londra, ricordando
com’era il suo volto avendolo memorizzato durante la
spiegazione della luce.
Passarono le ore, ed il ragazzo non trovò ancora traccia
dell’uomo. Il Godslayer iniziò dunque a riflettere sulle parole di
Vladimir: <…Vladimir aveva accennato ad un’aura di magia
attorno al mio corpo, eppure io non la vedo… Poiché è uno
stregone, presumo che Vladimir abbia possibilità maggiori di me
nel trovare Cooper, ma la luce non mi ha mai spiegato come
vedere le aure magiche degli altri… Né tantomeno di percepir- Oh
cazzo sono un’idiota.”
Il Godslayer dunque si concentrò per tentare di cercare l’aura del
boia, ma venne disturbato da una massiccia quantità di aura
magica proveniente da un palazzo. Si rese conto, dunque, di esser
arrivato vicino alla piazza del massacro. <…Quest’aura… E’
spaventosamente intensa. Montesi in confronto non sembrava
così forte. Devo controllare chi è che origina quest’aura…!>. Il
Godslayer, dunque, iniziò a correre verso l’origine dell’aura
magica e, ricordando le parole di Vladimir, utilizzò la sua magia
per canalizzare elettricità nelle gambe. Dunque, il ragazzo tentò
di saltare, finendo col saltare con talmente tanta potenza nelle
gambe che superò il balcone del piano da dove originava l’aura.
Il Godslayer atterrò sul balcone ed entrò illegalmente
nell’appartamento, dove c’era il Conte ad aspettarlo, con la
maschera in viso.
“Ma che cazzo”, disse il Godslayer appena vide il Conte. “T-Tu chi
sei? Sei alleato con Loki?!”, chiese il Godslayer impanicato.
Il Conte osservò il ragazzo ed iniziò a parlare: “Chi sei tu, giovane.
Hai saltato fino a qui senza motivo e perlopiù sei metà cyborg. Ti
credi figo?”. Il cyborg rimase in silenzio, ed il Conte si alzò,
iniziando a camminare minacciosamente verso il Godslayer, che a
sua volta iniziò ad indietreggiare, dicendo: “M-Mi dispiace, v-vi ho
confuso con qualcun altro…”. Ma il Conte continuò ad avanzare
imperterrito, fino a mettere il Godslayer con le spalle al muro. Poi
disse, con tono calmo: “Hai percepito l’aura sbagliata, presumo.
Non è così? Tranquillo, è normale. Presumo tu volessi attaccare
uno dei boia, vero? Sfortunatamente la loro aura è talmente
sottile da non poter venir percepita”.
Il Godslayer fissò il Conte con sguardo spaventato, e chiese, con
voce tremante: “C… Come fa a sprigionare c-così tanta aura…?”. Il
Conte emise una leggera risata, e rispose: “Non posso svelare i
segreti del mestiere… Comunque, sono un uomo gentile. Dì il
nome dell’uomo che cerchi e ti dirò la sua precisa posizione. Ma
lo farò solo questa volta, di pura bontà. Se oltrepassi di nuovo la
mia proprietà ti ridurrò in cenere.”
A queste parole, il Godslayer iniziò a farsi sempre più ansioso, e
con voce ancora tremante disse: “C-Cerco un uomo chiamato… H-
Henry Cooper… Può… Può trovarmelo, p-per favore…?”.
Il Conte sorrise da sotto la maschera, per poi toccare la testa del
ragazzo e proiettare precisamente la posizione dell’agente di Loki.
Il Godslayer rimase stupito e fissò il Conte. “G-Grazie… M-Ma
come ha fa-“. Prima di finire la frase, il Conte tirò un calcio in
faccia al Godslayer che lo fece cadere dal balcone nonostante si
trovassero all’interno del palazzo.
Il Godslayer si ritrovò a terra, e si rialzò toccandosi la faccia. “Dio
che male…!”, esclamò. Ma ora il Godslayer sapeva l’ubicazione di
Cooper. Dunque, si mise in cammino, cercandolo ancora per tutta
Londra. E, alle 3 di notte, lo trovò.
Cooper era in piedi al London Bridge. La sua pelle era molto
pallida. Possedeva lunghi capelli castani, ed aveva indosso un
cappotto. Inoltre, indossava un cappello che gli copriva gli occhi,
di colore nero. L’uomo col cappotto si girò verso il Godslayer e
disse: “La tua aura magica è percepibile, sai? Impara a
controllarla, prima di dare la caccia a qualcuno”. Il Godslayer non
rispose, e fissò Cooper con uno sguardo serio, e disse: “Nulla di
personale, ma devo rimuovere quel liquido…”. Cooper sorrise e si
avvicinò al ragazzo minacciosamente.
“Quanto sai del Siero Divino?”, chiese Cooper. Il Godslayer
rispose: “Ora so come chiamarlo!”, e generò dell’elettricità sul
palmo della sua mano biologica, per poi lanciarla addosso a
Cooper. Ma Cooper saltò rapidamente e, dopo aver fatto una
capriola in aria, atterrò alle spalle del Godslayer.
Cooper fissò il giovane sorridendo ed esclamò: “Sei abbastanza
coraggioso per essere un moccioso. Presumo sia tu quello che ha
ucciso il Marte di Montesi, vero? Sfortunatamente, a differenza di
Montesi io non ho un dio debole come Ares nel mio DNA”. Il
Godslayer fissò Cooper e disse: “Mi dici anche quale dio hai nel
DNA oppure posso concentrarmi e farti il culo per scoprirlo da
solo?”. Cooper rise ed osservò il Godslayer, dicendo: “Non
montarti la testa. Non sono imbranato quanto Matteo. No, io
sono capace di pensare razionalmente. Quella che hai fatto
contro Montesi era solo una stupidaggine in confronto a ciò che
subirai contro di me!”
Il Godslayer, dunque, saltò via da Cooper, atterrando su una
corsia del ponte. Cooper, invece, camminò sulla corsia opposta a
quella del Godslayer, ed entrambi si fissarono, preparandosi a
combattere.

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