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N.25 DICEMBRE 2005
RIVISTA ELETTRONICA DELLA CASA EDITRICE WWW.ALLENATORE.NET
REG. TRIBUNALE DI LUCCA N° 785 DEL 15/07/03
DIRETTORE RESPONSABILE: FERRARI FABRIZIO
COORDINATORE TECNICO: BONACINI ROBERTO
SEDE VIA E.FRANCALANCI 418 – 55050 BOZZANO (LU)
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PRIMO PIANO

Il 3-5-2 del Livorno.


A cura di LUCA PRESTIGIACOMO

Schemi e soluzioni di gioco della squadra di Donadoni.

A parte la Fiorentina, la più grande sorpresa di questa prima parte di campionato è


senz’altro il Livorno di Donadoni. I toscani, dopo la buona stagione passata, puntavano ad
una salvezza tranquilla, ma dopo 15 giornate si trovano addirittura al quinto posto alle
spalle delle grandi, in piena zona Uefa (solo tre sconfitte contro Inter, Juventus e
Fiorentina). La squadra sta stupendo, oltre che per i risultati eccezionali, anche per un
impianto di gioco perfettamente collaudato dove ogni giocatore ha precisi compiti da
svolgere in collaborazione con i compagni, e per una mentalità propositiva e votata alla
ricerca del gioco.

Dal punto di vista statistico, c’è da evidenziare che la difesa degli uomini di Donadoni
è la terza del campionato (solo 14 goal subiti), e avrebbe potuto essere addirittura la
seconda se non vi fosse stata la goleada subita a Milano contro l’Inter (0-5). Di contro,
il Livorno ha il peggior attacco fra le prime compagini in classifica: solo 17 goal, di cui
ben 7 realizzate da parte di capitan Lucarelli. Il Livorno è infatti una squadra che sa
anche essere razionale e cinica, badando molto alla praticità piuttosto che alla
spettacolarità, ma dovrebbe cercare comunque di essere più produttiva in attacco.
Un altro motivo che ha reso interessante l’analisi degli amaranto, è il fatto che
Donadoni non è solo un tecnico emergente e molto apprezzato, ma è già un candidato
alla panchina del Milan per le prossime stagioni per via della sua bravura nel dare una
organizzazione razionale alla squadra tenendo in forte considerazione le caratteristiche
del materiale umano a disposizione. Il suo ritorno sulla panchina livornese nel gennaio
scorso (aveva già allenato gli amaranto in serie B nelle stagioni passate) coincise con
un evidente incremento delle prestazioni della squadra, che fece un girone di ritorno di
spessore (memorabile è la vittoria interna sul Milan). L’interpretazione che dà al suo
3-5-2 merita infatti di essere studiata, soprattutto considerando che questo è un
importante modulo alternativo a quel 4-4-2 sempre dominante anche in serie A.
Strategia generale,formazione tipo e caratteristiche dei giocatori

La squadra è impostata in modo da controllare il gioco, effettuare un possesso di palla


produttivo e detenere il predominio territoriale, all’insegna di quella mentalità propositiva e
collettiva ben instaurata dall’allenatore. Una volta persa palla, i toscani puntano con
decisione al pressing, badando però a non venire infilati in contropiede. In generale, la
squadra è aggressiva in fase difensiva, dato che l’obiettivo è di interrompere il prima
possibile la manovra rivale. Una volta che ciò è avvenuto però, gli amaranto non sono
frenetici nel cercare il ribaltamento del gioco: se non vi sono chiare possibilità di mettere
in atto una ripartenza efficace, preferiscono impostare con calma la manovra. Lo sviluppo
della fase offensiva prevede una ricerca insistente dello sfondamento laterale al fine di
arrivare al cross (si sfruttano così le doti aeree acrobatiche di Lucarelli in area di rigore),
ma non si punta mai su un possesso palla eccessivamente prolungato. In fase d’attacco
infatti, i ritmi vengono tenuti abbastanza bassi durante l’impostazione iniziale (giropalla
difensivo), ma una volta che la sfera viene spostata in zona costruzione (gestione da parte
della linea mediana) l’azione si velocizza allo scopo di rifinirla e concluderla con rapidità (la
circolazione di palla a centrocampo non è dunque insistita). Come vedremo, il 3-5-1-1 (è
questa l’esatta disposizione della squadra) che Donadoni ha ritenuto ideale per gli uomini a
sua disposizione viene dunque interpretato in funzione di favorire al meglio gli attacchi
esterni. C’è però da dire che contro le grandi squadre, il Livorno assume un atteggiamento
più guardingo, accetta di lasciare il controllo del gioco al rivale e cerca con maggiore
insistenza i ribaltamenti di fronte a discapito della manovra (Amelia preferisce quindi
iniziare l’azione tramite lancio piuttosto che servire un difensore con palla bassa).

L’attuale formazione tipo del


Livorno è la seguente (fig.1, come
si nota la disposizione di base
prevede Colucci più avanzato di
Morrone, quasi in linea con
99
Lucarelli Lazetic): Amelia in porta; linea
17 difensiva composta da Grandoni a
24 Lazetic destra, Vargas centrale staccato e
Colucci 4 29
23 Galante a sinistra; a centrocampo,
28 Morrone Cesar Prates
Coco Cesar Prates è l’esterno destro,
Passoni
6 77 Morrone l’interno destro, Passoni il
Galante
13 Grandoni centromediano metodista,
Vargas
Giuseppe Colucci l’interno sinistro
1 mentre Coco è il laterale mancino;
Fig.1 Amelia in attacco, Lazetic giostra alle
spalle del centravanti Lucarelli.

Venendo alle caratteristiche salienti di questi interpreti, diciamo che Grandoni e Galante
sono due solidi marcatori, il primo più abile del secondo nel giocare palla con entrambi i
piedi (Galante appare in difficoltà quando deve disimpegnarsi, e ricorre spesso al lancio di
sicurezza). Nonostante il sistema difensivo sia logicamente a zona, Vargas funge quasi da
“libero” all’interno della retroguardia, dato che agisce qualche metro alle spalle degli altri
due difensori. Il Cileno non ha doti acrobatiche di rilievo ma è molto abile nelle chiusure in
velocità e soprattutto nello svolgere le mansioni di regista arretrato quando deve
impostare (è anche dotato di un buon lancio e di visione di gioco). Prates ha velocità,

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dinamismo, potenza (che utilizza anche per dribbling e percussioni) e precisione nei cross
(tesi), anche se deve ancora migliorare nel gioco senza palla; inoltre, può agire anche
sulla corsia mancina con profitto. Morrone è un mediano completo, sa riconquistare
palloni, essere diligente tatticamente e inserirsi con tempismo ed efficacia lungo la fascia
destra e in area di rigore in occasione di cross dalla sinistra (già quattro goal per lui sinora,
è il secondo realizzatore della compagine). Passoni svolge una regia lucida o ordinata, e sa
giocare con efficacia anche sul lungo, mettendosi in particolare evidenza per i lanci larghi
ad aprire e cambiare il gioco verso le fasce; di contro, non è impeccabile in fase difensiva
nella protezione della zona neutra davanti la difesa. Colucci è una mezzala che sa proporsi
con naturalezza anche in posizione di trequartista (nella Reggina ha svolto spesso questo
ruolo), abile tecnicamente e in grado di dare un buon supporto allo svolgersi del gioco;
deve però migliorare negli inserimenti avanzati, dato che al contrario di Passoni non ha
ancora segnato. Coco è un esterno sinistro che può vantare un esperienza calcistica di
eccellente livello (ha giocato con Milan, Barcellona ed Inter) e nell’ambizioso Livorno cerca
di rilanciarsi dopo le ultime deludenti stagioni. Egli sa coprire l’intera fascia e svolgere con
efficacia ed incisività entrambe le fasi di gioco, anche se sino ad ora non ha raggiunto il
massimo del suo rendimento potenziale. Lazetic è un esterno destro con chiare
propensioni offensive che Donadoni ha adattato al ruolo di trequartista/seconda punta in
assenza dell’infortunato Palladino. Il Serbo è molto abile nella conduzione della palla in
velocità (anche saltando diversi avversari), e seguendo la sua predisposizione naturale
ama defilarsi per sviluppare le combinazione esterne e di conseguenza da poco sostengo a
Lucarelli in rifinitura e finalizzazione (per ora non è ancora andato in rete). Infine, Lucarelli
è un giocatore di livello assoluto, capace di andare in rete con una continuità
impressionante (è lui il capocanniere dell’ultimo campionato) ed in maniere differenti
(soprattutto di testa, ma è anche bravo nello smarcarsi tramite taglio e nel difendere palla
e ruotare verso la porta facendo perno sul marcatore). Lucarelli oltre ad essere il capitano
degli amaranto è un autentico trascinatore, un uomo squadra che funge da riferimento
principale in campo e fuori (favorito dal fatto di essere livornese di nascita).

La fase offensiva

E’ ora il momento di analizzare i


punti salienti della fase di
possesso palla del Livorno,
evidenziando scelte e schemi
secondo i quali si sviluppa
99 tipicamente il gioco.
17 La costruzione elaborata ha la
24
23 4 29
priorità su quella immediata e
28 sulla ricerca della ripartenza negli
6 77
spazi a tutti i costi. La ricerca del
13
gioco sulle fasce per giungere al
traversone è altamente
prioritaria, e la manovra appare
1 spesso fluida, lineare, chiara ed
Fig.2 efficace. Quindi, il rinvio di
Amelia è quasi sempre basso a

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favore di un difensore (Grandoni)
e non alto verso Lucarelli.
I tre difensori sono soliti
effettuare un giropalla piuttosto
99 prolungato al fine di trovare la
17 fascia in cui dare avvio al
tentativo di penetrazione
4 29
24 laterale. Con palla a favore di
23
28 Vargas, Grandoni e Galante si
77 dislocano in suo appoggio in una
6
13 posizione intermedia fra il centro
e le linee laterali (fig.2); con
palla a Grandoni o Galante, gli
1
altri due difensori stringono a
Fig.3
suo sostegno (fig.3). Nel
frattempo, Passoni si abbassa
per offrire l’uscita centrale corta solo se vi è spazio davanti a Vargas; altrimenti, egli è
solito rimanere nel cerchio di centrocampo pronto ad entrare in azione in seguito. Se i
tre difensori non riuscissero proprio a trovare sbocco laterale tramite il giropalla,
Vargas o Galante optano per la costruzione immediata tramite lancio verso Lucarelli
(Vargas può anche tentare la sventagliata diretta verso un esterno oltre la linea di
metà campo, se ciò ha buone possibilità di riuscita).
Quando la palla è in possesso di Grandoni o Galante, mentre questi conduce verso la
linea di metà campo (raramente oltre), esterno e mezzala corrispondenti possono
coordinare i loro movimenti in due modi:
- L’esterno si allarga a ricevere rimanendo basso mentre la mezzala attende in
posizione (vedi fig.3, è il caso più frequente, adottato quando non vi sono sufficienti
spazi in fascia)
- L’esterno si alza nei pressi del
terzino avversario e la mezzala si
allarga a ricevere l’apertura
bassa (fig.4, adottato quando vi
29
sono sufficienti spazi in fascia e
99 l’esterno può subito proporsi in
17 1 proiezione)
24 2
23 4 - Nel frattempo Passoni si
propone per l’uscita centrale e il
28
resto della squadra rimane in
77
6 attesa.
13
Una volta che viene effettuata
l’apertura bassa (il più delle volte
1 a favore dell’esterno, Prates nel
Fig.4
nostro esempio, dato che le
azioni del Livorno si attuano
prevalentemente sulla destra), i possibili sviluppi della manovra sono invece i seguenti
(da ora in poi viene impressa una velocità elevata alle giocate):

www.allenatore.net 4
- Morrone taglia a divergere
mentre Lazetic viene incontro
rimanendo sempre tra le linee
(4) avversarie. Prates può servire
99 4 direttamente Morrone tramite un
2 17 1 lungolinea o appoggiare palla a
3a
24
Lazetic, che poi apre per Morrone
23 3b 29
(fa da terzo uomo) o converge
28 chiedendo l’uno-due a Lucarelli
77 (fig.5).
6
13 - Morrone si inserisce
centralmente mentre Lazetic si
allarga verso la linea laterale
1
(stesse possibili giocate del caso
Fig.5
precedente). (fig.6).

- Morrone rimane a sostegno


di Prates (pressato, palla chiusa),
il quale scarica palla e si propone
in profondità laterale; Morrone lo
17
99 2 potrà poi servire direttamente,
4
3a tramite sponda di Lazetic o
24 1 cambiare il gioco scaricando a
3b
23
29
Passoni se gli avversari parano
28 bene questi movimenti (fig.7).
77
6
In ogni caso, è evidente che le
13 catene laterali sono sempre
composte da quattro elementi (il
terzino, l’esterno, la mezzala e
1
Lazetic che aiuta sia a destra che
Fig.6
a sinistra).

Nel frattempo, Passoni sta sotto


la linea della palla nel cerchio di
metà campo, Colucci si alza quasi
(6) al di sopra della linea mediana
99 avversaria (a meno che la palla
17 5a 3
4 non sia a forte rischio di essere
5b 2 persa), l’esterno opposto sta a
23 24 1 29 pronto ricevere il cambio di fronte
28 4 4
5c mentre Grandoni sta a sostegno
77 con gli altri due difensori
6
13 piuttosto serrati (vedi figure).
Lucarelli rimane invece in attesa
di entrare in gioco quando la
1 palla è spostata nei pressi della
Fig.7 difesa altrui.

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Il cambio di fronte viene
effettuato se la fascia in cui si
era tentato di mettere in atto le
combinazioni per lo sfondamento
99 risulta ben chiusa: si fa scorrere
17 palla a centrocampo tramite
23 24 4 29
scarico a Passoni se questo
3
2 risulta libero di ricevere con
28
6 77 agevolezza (il regista amaranto
1 potrà lanciare poi direttamente
13
palla sulla fascia opposta o
mandare avanti la rotazione
tramite passaggi corti), si scarica
1 sui difensori (Grandoni o Vargas)
Fig.8 se l’avversario è particolarmente
aggressivo in mezzo al campo
(l’azione inizia quindi daccapo).
E’ da far notare che con palla a Passoni senza decisa pressione rivale, gli esterni
avanzano nei pressi della difesa altrui e ai fianchi del regista amaranto si propongono
Grandoni e Galante (fig.8, i due però non si smarcano mai sopra la linea della palla e
la conducono solo per qualche metro).
Se invece è Morrone a ricevere inizialmente l’uscita laterale bassa di Grandoni, egli
può servire Prates alto in fascia o Lazetic tra le linee, oltre che scaricare a Passoni o di
nuovo ai difensori.
Sulla sinistra, con palla in possesso a Coco, possono avvenire le stesse combinazioni
collettive, anche se:
- Colucci è più propenso all’inserimento centrale in posizione di rifinitore e si
propone con minor frequenza in funzione di ala situazionale
- Lazetic, date le propensioni di Colucci, è chiamato con maggior frequenza ad
aprirsi
- Morrone preferisce
rimanere quasi allineato con
Passoni piuttosto che alzarsi
99 29
17
2 anzitempo, dato che ha
1 peculiarità meno offensive di
24 4
Colucci
23
1
28 Quando la palla si trova in zona
77
laterale alta nei pressi del terzino
6 avversario (in possesso
13
dell’esterno, della mezzala o di
Lazetic), le soluzioni collettive
che si possono attuare sono le
1
seguenti:
Fig.9 - Filtrante in zona cross per
il compagno in sovrapposizione

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(In fig.9 e rappresentato il caso tipico in cui è Prates e sovrapporsi a Morrone).
- Filtrante in zona cross per Lazetic che taglia verso l’esterno (in tal caso, l’uomo
in sovrapposizione arresta il suo smarcamento)
- Combinazione con Lazetic o Lucarelli venuto incontro (Lazetic se non aveva fatto
la sponda prima, Lucarelli se Lazetic era già entrato nell’azione). Se è Lazetic a
ricevere palla e nota che non vi è spazio per il passaggio di ritorno per l’esterno, può
convergere palla al piede e chiedere lui la triangolazione a Lucarelli, oppure servire un
filtrante per il taglio di quest’ultimo e della mezzala opposta se la difesa rivale appare
vulnerabile se attaccata subito alle spalle.
- Cross per Lucarelli se i centrali difensivi avversari retrocedono in area e non è
conveniente tentare di avanzare ulteriormente in fascia
- Cambio gioco per l’esterno sul lato debole, attuato il più delle volte tramite la
collaborazione di Lucarelli (l’esterno opposto parte in linea con Passoni, per poi salire
quando la sfera si sta spostando verso di lui). Se durante il cambio gioco si nota la
possibilità di attaccare la profondità centrale, la squadra è pronta a far ciò (sfruttando
soprattutto il taglio della mezzala opposta), anche se ciò avviene raramente, dato che
il principio dell’ampiezza è molto radicato nei giocatori amaranto.
Nel frattempo, la mezzala opposta, se non lo aveva già fatto prima, si alza oltre la
linea mediana avversaria, mentre Passoni e il difensore corrispondente si muovono
sempre in modo da dare sostegno al possessore, senza mai danneggiare l’equilibrio di
squadra e badando alle coperture preventive (se Passoni riceve lo scarico, potrà
tentare un lancio immediato in area o un apertura sul lato debole).
Una volta che la palla è in zona cross (di solito il rifinitore laterale è l’esterno o la
mezzala), la disposizione tipica in area si concretizza nel seguente modo (fig.10, nella
quale il crossatore è Prates):
- Lucarelli sul primo o secondo
palo (più spesso si muove a
99 24
29 divergere sul secondo, per
17 “incornare” la palla col suo stacco
23
4 potente
28 - La mezzala opposta su palo
77 lasciato libero da Lucarelli (il più
13
delle volte sul primo, al fine di
6
giungere a sorpresa sulla
traiettoria della palla e deviarla
sullo slancio); Morrone ha
1 sfruttato bene queste situazioni,
e il primo goal alla Lazio è stato
segnato da De Ascentis proprio in
Fig.10
Fig.10
questo modo. Il posizionamento
già avanzato della mezzala
opposta quando la palla era in zona laterale alta favorisce questo inserimento in area.
- Lazetic a centroarea, dove si inserisce dopo aver collaborato in fascia.

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- La mezzala o l’esterno corrispondente si muove a sostegno in fascia, pronto a
crossare o a cambiare se dovesse ricevere il retropassaggio
- L’esterno opposto non chiude in area, ma si apposta nei pressi del vertice
opposto, pronto ad allargarsi se dovesse ricevere un cambio di campo o se il primo
cross dovesse essere lungo (andrebbe subito al controcross). Per questo motivo, gli
esterni del Livorno non vanno mai a rete e ciò riduce il potenziale realizzativo della
squadra.
Occorre però affermare che i cross possono essere eseguiti da posizione più arretrata
se la difesa avversaria si fa trovare molto bassa.
Per quanto riguarda invece i possibili tentativi di attacco alla profondità centrale, il
Livorno non ama percorrere questa tematica, e lo fa solo come alternativa alla ricerca
del cross se le fasce sono intasate e l’avversario risulta penetrabile internamente. Con
palla a Passoni (che ha ricevuto l’uscita da parte di un difensore o lo scarico di un
compagno del centrocampo), le due mezzali si alzano oltre la linea mediana (se la
palla è aperta), mentre Lucarelli o Lazetic vengono incontro tra le linee (spesso il
primo, dato che il secondo predilige posizionarsi piuttosto defilato). Il regista
amaranto, se non allarga lateralmente per un esterno alto o un terzino, può così
verticalizzare mettendo palla davanti alla difesa avversaria per una delle tre soluzioni
di passaggio: seguiranno poi combinazioni e tagli per “giocare sopra” la difesa altrui.
Si ricorda poi che quando l’azione si sta sviluppando in fascia e la sfera pergiunge a
Lazetic fra le linee, questi può scegliere di cambiare tematica d’attacco e puntare per
una percussione centrale palla al piede, per un filtrante o per una combinazione con
Lucarelli.
Passiamo ora a trattare le situazioni di costruzione immediata create dai toscani. I casi
in cui il Livorno ricorre al lancio lungo per le punte sono:
- Amelia opta per un rinvio aereo lungo e non per far iniziare l’azione dalla difesa
dato il noto atteggiamento aggressivo della squadra rivale (pressing alto
dell’avversario)
- Il giocatore arretrato che conquista palla è messo sotto pressione e deve
disimpegnarsi tramite un lancio non avendo compagni liberi nei pressi (ciò avviene
soprattutto da parte di Galante, non abile nel fraseggio breve)
- Nel corso del giropalla difensivo, la retroguardia si accorge che non si trovano
varchi per iniziare l’azione su di una fascia ed esce direttamente su Lucarelli (tale
scelta è operata in particolar modo da Vargas, abile nel giocare sul lungo)
I tipici schemi specifici degli amaranto per sfruttare la costruzione immediata
prevedono la sponda di Lucarelli (che si era proposto incontro) e i seguenti
smarcamenti degli altri compagni:
- Lazetic attacca la profondità centralmente o lateralmente a seconda degli spazi
concessi dalla difesa rivale
- Morrone e Colucci vengono a sostegno di Lucarelli per ricevere la sponda chiusa
nel caso il capitano non dovesse riuscire a imbeccare Lazetic.
Gli esterni non sono invece protagonisti di questa tipologia di costruzione, comunque
non amata da Donadoni e poco efficace quando viene messa in atto nonostante

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Lucarelli sia abile nel proteggere la palla e giocare di sponda, in quanto Lazetic non è
molto abile nell’agire da seconda punta ed attaccare gli spazi.
Per quanto riguarda invece il comportamento della squadra in occasione delle
transizioni positive, gli amaranto, per via del tentativo di pressing immediato mosso
su palla persa, sono soliti riconquistare palla in zona ultraoffensiva, offensiva e sulle
corsie laterali (dato che a squadra schierata il Livorno risulta più aggressivo in questi
settori). In generale, la squadra tenta il ribaltamento solo se vi sono chiare possibilità
di riuscita e per il gioco più ragionato se si è in difficoltà individuale e/o collettiva
(soprattutto se si recupera palla vicino alla propria porta) e per la manovra finalizzata
all’aggiramento se l’avversario si fa trovare chiuso o in netto ripiegamento.
Comunque, c’è da dire che l’uscita più ricorrente da parte dei difensori è, in questi
casi, indirizzata a Passoni. Se si opta per la ripartenza negli spazi aperti, Passoni può
cercare la verticalizzazione per Lucarelli che viene incontro (seguiranno le stesse
giocate viste per la costruzione diretta) o per Lazetic fra le linee (possibilmente sulla
sua corsa e noi sui piedi, con Lucarelli che decide poi se venirgli incontro o attaccare lo
spazio). Particolarmente importante è poi la salita della mezzala e dell’esterno sul lato
debole, che accompagnano il contrattacco entrando in azione nel momento cruciali in
cui si tenta di saltare la retroguardia opposta. Se si riconquista palla nella metà campo
d’attacco e i difensori centrali rivali difendono bene la profondità, la ripartenza corta
sarà indirizzata verso le fasce nel tentativo di superare i terzini rivali. Comunque, c’è
da dire che la compagine di Donadoni non è letale nel colpire in contropiede non
essendo questa la tattica d’attacco maggiormente curata dall’allenatore.
Un’ultima considerazione sulla gestione delle rimesse laterali: sino a centrocampo le
battano Grandoni e Galante, nella metà campo d’attacco i due esterni (Prates è in
grado di lanciare molto distante la palla e in zona ultraoffensiva le sue rimesse
diventano quasi dei corner)

La fase difensiva

Come accennato, la squadra è molto aggressiva e compatta in fase di non possesso,


dove l’obiettivo è quello di
riconquistare palla il prima
possibile, oltre a quello naturale
di impedire all’avversario di
rendersi pericoloso e segnare. A
99 squadre schierate, non viene
17 mosso pressing sui difensori
24
centrali altrui, e Lucarelli è
28 4 piuttosto passivo in questa fase
23 di gioco (egli interviene solo se
29
6 77 un difensore centrale rivale
13 dovesse tentare la percussione
verso il centrocampo). Al
1
contrario, viene portata
aggressione sui terzini avversari
Fig.11
Fig.11
che ricevono palla bassa: è
spesso Lazetic a far ciò essendo

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il giocatore serbo elemento che al contrario di Lucarelli aiuta molto i compagni
avversari nella manovra di recupero palla. Se Lazetic dovesse essere fuori posizione
(per esempio nel caso l’avversario riesca a completare il giropalla difensivo) è allora la
mezzala corrispondente ad accorciare sul laterale difensivo basso avversario, con gli
altri due mediani che stringono le loro posizioni e il resto della squadra che si
compatta in avanti (fig.11, si noti che la mezzala opposta si trova così in opposizione
al mediano interno lungo della squadra rivale e che la difesa è sempre pronta a salire).
Quando invece l’avversario manovra a centrocampo, sono sempre le mezzali ad uscire
a pressione sui terzini avversari in conduzione; bisogna evidenziare che Passoni è
solito portare un raddoppio di
marcatura a favore delle mezzala
in chiusura laterale, a
dimostrazione della grande
aggressività chiesta dal tecnico
(la squadra stringe molto sul lato
99
forte del campo), mentre Lazetic
17 si abbassa sul mediano
24
28
4
avversario più vicino marcandolo
d’anticipo (fig.12, l’esterno sul
23 29
lato debole scala sempre
6 77
13 anticipatamente nella
retroguardia, allo scopo di
proteggerne la zona cieca,
1
retroguardia che si trova così
Fig.12
Fig.12
composta da 5 uomini).
Centralmente invece la pressione
si affievolisce per via del fatto
che in questa zona vi è la sola
presenza fissa di Passoni, dato
che le mezzali sono orientate alla
chiusura in fascia e Lazetic non
99 può garantire costante
17 3 4 applicazione difensiva (a volte
5
1 però raddoppia a sussidio di
24
28
4 Passoni). Per cui, è facile che i
4
2 mediani avversari, a squadre
23
6 77
29 schierate, vengono “lasciati
13 giocare” forzandoli ad aprire il
gioco verso le corsie esterne,
dove portare poi la fase
1
Fig.13
Fig.13 aggressiva del pressing
collettivo. Se invece l’avversario
sposta la palla dall’esterno verso
l’interno riuscendo ad eludere l’anticipo di Lazetic sul mediano interno corto, Passoni
esce in chiusura su quest’ultimo, mentre la mezzala opposta rimane
momentaneamente nella zona dell’altro mediano. Se però il mediano rivale opposto
sta per ricevere e la mezzala nella sua zona valuta di non riuscire ad anticiparlo
intercettando palla, subito scala verso il terzino avversario sul lato debole, al fine di
evitare l’inferiorità numerica in fascia (fig.13). In alternativa, può capitare che Lazetic

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si porti anzitempo nella zona del mediano o del terzino opposti della squadra
avversaria. Nel caso in cui il laterale difensivo opposto al lato in cui è partita l’azione
riuscisse a ricevere e guidare
palla senza possibilità di
intervento della mezzala (errori
di valutazione da parte di
questa), deve per forza scalare in
avanti il laterale difensivo, con il
99
resto della retroguardia che scala
17
1
le posizioni (fig.14, la terza linea
2 si trova così composta
4
24 28 29
situazionalmente da quattro
elementi). Ciò è però un rischio
3
23 77 per il Livorno, non tanto perché
6 13 3
3
3 3 si perde la superiorità numerica
dei difensori centrali nei confronti
1 delle punte avversarie, quanto
Fig.14
Fig.14 perché con questa disposizione
Vargas, non eccellente nel gioco
aereo per via della statura, si troverà costretto ad intervenire direttamente di testa in
caso di cross alto; gli avversari possono quindi cercare di creare e sfruttare a tavolino
questa situazione. Tutte queste considerazioni sulle chiusure centrali e laterali a
centrocampo sono state fatte tenendo conto di un avversario schierato col 4-4-2,
modulo utilizzato dalla maggioranza delle squadre che i toscani hanno sinora
affrontato. Occorre però dire che Passoni, in fase difensiva, non si occupa
principalmente della copertura della zona neutra davanti alla difesa, ma è viceversa
molto portato ad accorciare in pressione sui mediani avversari supportando il lavoro di
Morrone e Colucci. Per questo, il Livorno appare piuttosto penetrabile centralmente,
anche se la linea difensiva accompagna sempre i mediani che aggrediscono
centralmente accorciando le distanze verso di loro e mettendo in fuorigioco le punte
altrui. Se invece non ci sono sin dall’inizio le condizioni ideali per pressare in mezzo al
campo, tutti e tre i mediani temporeggiano e si avvicinano alla difesa. Per il resto,
sempre in riferimento al pressing offensivo a centrocampo, i componenti della linea
difensiva (comprendente anche Prates e Coco) seguono i movimenti d’incontro degli
avversari, all’infuori di Vargas che invece agisce in copertura sempre qualche metro
staccato rispetto a Grandoni e Galante pronto alla chiusura soprattutto in caso di
filtrante (come si nota nelle figure precedenti, la linea difensiva del Livorno adotta
quindi una diagonale a doppia copertura).
In riferimento al pressing difensivo da parte della terza linea, Prates e Coco escono
sempre in chiusura sull’avversario più alto e largo che trovano nella propria fascia di
competenza. A loro sussidio raddoppiano a ritroso rispettivamente Morrone e Colucci, i
quali sono tra l’altro pronti a scalare le marcature o a seguire direttamente
l’avversario che si sovrappone all’ala rivale in possesso di palla. Centralmente invece,
il Livorno può godere della presenza di tre elementi, il che garantisce una superiorità
numerica naturale nei confronti delle coppie di punte delle compagini opposte. C’è da
dire che sono sempre Grandoni e Galante ad uscire in chiusura, anche se la palla si
trova in zona di Vargas, che come detto agisce quasi da libero e raramente si alza per
contrastare direttamente. Se l’avversario gioca con una sola punta, preferibilmente va
a staccare Galante su di essa in occasione di lanci e rinvii. Nel frattempo, i tre mediani

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si schiacciano molto verso i difensori per chiudere gli spazi e inibire gli inserimenti
altrui, oltre che per essere pronti a raddoppiare (è principalmente Passoni a far ciò
quando uno dei tre centrali è impegnato in chiusura diretta). Passoni è poi abile
tatticamente nel chiudere lateralmente sull’ala rivale che avanzasse indisturbata per
via di scalate precedenti errate, evitando così all’intera difesa di scivolare.
Riguardo alle situazioni di transizione negativa, la squadra punta con decisione
all’immediato pressing in tutte le zone del campo (è facile però perdere palla in
fascia), cosa che le permette poi di colpire immediatamente se si recupera subito
palla. Nonostante ciò, vi è una grande attenzione a non favorire l’eventuale
contropiede avversario se questo riesce a superare le prime linee del pressing: infatti,
i tre difensori sono sempre pronti a stringere e possono avvalersi della collaborazione
immediata di Passoni e del laterale opposto alla zona in cui si è perso palla (che non
sale mai anzitempo in fase d’attacco), e anche i rientri dei compagni sono
sufficientemente veloci e tali da permettere il ristabilimento di un blocco difensivo
adeguato (nel frattempo, la manovra avversaria viene forzata dai difensori verso gli
esterni).

Soluzioni alternative adottate da Donadoni

Occorre subito dire che la seconda punta titolare ad inizio stagione era Palladino, e
solo dopo l’infortunio di quest’ultimo Lazetic lo ha sostituito facendo divenire il modulo
un 3-5-1-1 più che un 3-5-2 classico. Palladino è un giovane molto promettente che
potrà essere importante nel gioco di Donadoni, dato che può tra l’altro garantire quelle
segnature che impedirebbero agli amaranto di essere troppo Lucarelli-dipendenti (2
goal per Palladino prima dello stop).
Altra soluzione alternativa all’undici titolare è l’inserimento di De Ascentis al posto di
Colucci. De Ascentis, che vanta anche un’esperienza nel Milan, rispetto a Colucci è più
interdittore e ha più visione di gioco, e con lui il campo il Livorno guadagna geometrie
nella costruzione del gioco e perde qualcosa negli ultimi 20 metri (anche se è stato
proprio De Ascentis a segnare il primo goal alla Lazio con un suo inserimento in area
su cross). De Ascentis infatti ama abbassarsi al fianco di Passoni per ricevere le uscite
centrali dei difensori e si alza oltre la linea mediana rivale solo quando la palla si trova
in zona rifinitura.
Per il resto, Donadoni sopperisce alle eventuali assenze dei titolari nel seguente modo:
Pfertzel o Balleri sono i sostituti di Prates; lo stesso Prates e Giallombardo possono
rilevare Coco a sinistra; se manca uno dei tre centrali difensivi, Melara viene schierato
sul centrodestra mentre il duttile Grandoni prende il posto dell’assente (può giocare in
tutte e tre le posizioni difensive); se è assente Passoni, possono sostituirlo l’esperto
Ruotolo o De Ascentis; Centi può giocare al posto di Morrone o Colucci in alternativa
agli stessi Ruotolo e De Ascentis (anche Lazetic può giocare come interno destro); in
attacco, in attesa che rientri Palladino Donadoni può contare sul rapido e tecnico
Bakayoko e sul giovane Paulinho.
Per quanto concerne invece le mosse effettuate da Donadoni nel corso della gara,
diciamo subito che il tecnico amaranto non è solito effettuare cambiamenti al sistema
di gioco o alla strategia di base della squadra. Il 3-5-2 e l’atteggiamento propositivo
sono mantenuti sia in caso di risultato positivo che negativo anche nel finale della gara

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(se la squadra si trova costretta a giocare in 10, Donadoni imposta un 3-4-2 sempre
portato allo sfruttamento dell’ampiezza). Il tecnico usa invece operare delle
sostituzioni finalizzate a mantenere viva la squadra inserendo forze fresche: in
particolare, è consueto l’ingresso in campo di uno fra Bakayoko e Pulinho come
seconda punta al posto di Lazetic, allo scopo di colpire in velocità le non più fresche
difese altrui (i due sono infatti più portati ad andare nello spazio piuttosto che ad agire
da rifinitori); altro cambio tipico è l’innesto del prezioso De Ascentis per Colucci. Anche
grazie al fatto che Donadoni non fa adottare atteggiamenti difensivi alla squadra, il
Livorno gestisce molto bene i secondi tempi delle partite, insistendo sino alla fine se il
risultato è negativo e non soffrendo oltremisura se il punteggio è soddisfacente.

Punti di forza e di debolezza

I pregi salienti del Livorno possono essere considerati i seguenti: mentalità positiva e
collaborativa, gruppo compatto dentro e fuori dal campo; gioco efficace sulle fasce
laterali; presenza di un giocatore di livello superiore come Lucarelli e suo sfruttamento
ideale; ricerca del pressing soprattutto su transizione negativa; solidità ed equilibrio
difensivo generale; pregi psicologici collettivi (la squadra non demorde mai e gestisce
con personalità e lucidità il forcing avversario, cercando sempre di giocare e gestire
palla senza buttarla via e di controllare il gioco anche quando in vantaggio); buona
condizione atletica generale che le consente di disputare al meglio i finali di partita; la
squadra ha perso solo con squadre di altissima classifica, dimostrando di poter recitare
un ruolo da protagonista sino alla fine.
Viceversa, i difetti principali della squadra di Donadoni sono: la squadra è penetrabile
centralmente; non copre bene la zona neutra davanti ai centrali difensivi (soprattutto
nella fase di post-perdita); non sempre vi è adeguata pressione in mezzo al campo e
ciò crea condizioni di palla scoperta che agevola i tentativi di penetrazione interni
altrui; i difensori non appaiono impeccabili negli 1 contro 1 e nella gestione della
profondità; a volte il Livorno viene colpito in contropiede (la squadra perde palla con
facilità al momento della post-conquista, per via dei tentativi a volte forzati e
superficiali di uscire in fraseggio breve); gli amaranto sono troppo dipendenti da
Lucarelli in fase di finalizzazione ed attualmente non possono schierare una seconda
punta che segni, in conseguenza di ciò la squadra risulta nel complesso troppo
ripetitiva e prevedibile nello sviluppo del gioco (anche se poi la ricerca delle fasce la
premia) e infatti i goal segnati complessivamente sono stati troppo pochi (ciò anche
perché manca un uomo che sul cross chiuda alle spalle dell’ultimo difensore altrui);
difficoltà di impostazione del gioco se vi è l’assenza di Vargas; debolezza di Vargas nel
gioco aereo e di Galante nel giocare la palla. Questi ultimi difetti individuali possono
essere sfruttati dal rivale rispettivamente facendo scalare la linea difensiva (tramite
continui cambi di fronte) per obbligare Vargas a saltare con una punta alta e
muovendo un pressing deciso su Galante dopo aver invitato la squadra a servirlo.
Inoltre, il fatto che Vargas tende a staccarsi dagli altri difensori può agevolare i tagli
delle punte e gli attacchi in profondità.

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Conclusioni

Il Livorno è quindi una squadra che occupa la posizione di classifica attuale non per
caso ma per un preciso progetto societario e tecnico su cui si basa, e può senz’altro
ambire ad un posto in Europa anche alla luce del fatto che dietro alle tre “grandi”
tradizionali e alla Fiorentina non è ancora emersa una squadra che possa garantirsi
con una certa sicurezza il quinto posto finale.
Per quanto riguarda il lavoro specifico di Donadoni, c’è da dire che alla luce della
filosofia e dell’efficace organizzazione data alla squadra egli può mirare con realismo
alla panchina di una grande (il Milan), soprattutto per il fatto che ha dimostrato di
sapersi adattare positivamente alle caratteristiche dei giocatori a disposizione senza
mai perdere di vista la sua concezione del calcio.

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