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Corso di Laurea: INGEGNERIA INDUSTRIALE CURR.

ENERGETICO 2010
Insegnamento: FLUIDODINAMICA
Lezione n°: 7
Titolo: SPINTA SU SUPERFICI CURVE
Attività n°: 1

Facoltà di Ingegneria
CALCOLO DELLE SPINTE SU SUPERFICI CURVE
• La spinta totale è la risultante di un sistema d spinte elementari,
ognuna perpendicolare alla superficie
• Il calcolo delle spinte può essere realizzato valutando le singole
componenti della spinta nelle direzioni orizzontali e verticali

© 2007 Università degli studi e-Campus - Via Isimbardi 10 - 22060 Novedrate (CO) - C.F. 08549051004
Tel: 031/7942500-7942505 Fax: 031/7942501 - info@uniecampus.it
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Insegnamento: FLUIDODINAMICA
Lezione n°: 7
Titolo: SPINTA SU SUPERFICI CURVE
Attività n°: 1

Facoltà di Ingegneria
CALCOLO DELLE SPINTE SU SUPERFICI CURVE
• Dall’equilibrio delle spinte Sz ed Sx con la reazione della
superficie Fo e Fv

Sz = − ρ ghac =
− pr ,h ac = − ρ g ⋅ Volume sopra AB

 b
Sx = − ρ g  h +  bc
− pr ,h +b/2bc = c dimensione perpendicolare al foglio
 2
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Lezione n°: 7
Titolo: SPINTA SU SUPERFICI CURVE
Attività n°: 1

Facoltà di Ingegneria
SPINTE SU SUPERFICI CURVE

• Equilibrio lungo x
 b
FO + S x =0 ⇒ FO =ρ g  h +  bc
 2
α
• Equilibrio lungo z
Fv =− SV =−Sz − P =+ ρ g ⋅ ( Volume di liquido sopra la superfice curva )

• Pertanto la risultante delle forze vale


 SV 
=
S S +S
2
O
2
V con angolo di applicazione α = arctg  
 SO 
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Lezione n°: 7
Titolo: SPINTA SU SUPERFICI CURVE
Attività n°: 1

Facoltà di Ingegneria
SPINTE SU SUPERFICI CURVE
• Considerando l’esempio in figura si
intuisce che la spinta può essere
diretta anche in direzione verticale
– Per l’equilibrio alla rotazione posso
considerare la spinta orizzontale e
verticale applicate singolarmente nei loro
punti di applicazione
– La forza verticale deve passare per il
baricentro del volume d’acqua sopra la
superficie
– Per la forza orizzontale posso utilizzare le
formule viste prima per calcolare il centro n.b. La forza verticale può
di pressione di superfici piane essere diretta verso l’alto
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Attività n°: 1

Facoltà di Ingegneria
SPINTE DOVUTE A LIQUIDI IMMISCIBILI
• Nel caso di liquidi immiscibili le spinte dovute ai singoli
componenti si possono calcolare in maniera separata
• All’interfaccia fra i due fluidi la pressione è la stessa

• Si possono calcolare in maniera


separata le spinte S1 e S2

S = ∑ Si = ∑ pG ,i Ai

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Attività n°: 1

Facoltà di Ingegneria
LA FORZA DI GALLEGGIAMENTO
• Come noto, il principio di
Archimede afferma che un corpo
immerso in un fluido riceve una
spinta verticale, diretta verso
l’alto, di modulo pari al peso del
volume di fluido spostato e
passante per il baricentro di tale
volume
– La forza di galleggiamento è
causata dalla differenza di S g = pr ,h + s A − pr ,h A= ρ g ( h + s ) A − ρ ghA=
pressione fra la faccia superiore e
quella inferiore di un corpo = ρ gsA = ρ gV

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Attività n°: 1

Facoltà di Ingegneria
LA FORZA DI GALLEGGIAMENTO
• Più in generale si può affermare che la forza di galleggiamento
deriva dalla seguente relazione:

∫ pndA
S g =− 
A
ˆ =− ∫ ∇pdV
V

dp
∇p = kˆ =− ρ gkˆ
dz

=Sg ∫ =
ρ gkdV
ˆ ρ=gkˆ ∫ dV ρ gVkˆ
V V

dove n indica il versore normale alla


superficie dA e k il versore in
direzione verticale e V è il volume
del solido immerso
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Attività n°: 1

Facoltà di Ingegneria
IL GALLEGGIAMENTO
• Un corpo soggetto alla forza di
galleggiamento può
– Subire una accelerazione dal basso
verso l’alto
– Rimanere in equilibrio
– Affondare
• Una di queste situazioni avviene in
funzione del fatto che la forza peso
agente sul corpo sia minore,
uguale o maggiore della forza di
galleggiamento

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Attività n°: 1

Facoltà di Ingegneria
EQUILIBRIO DEI CORPI SOMMERSI
• Un corpo si dice in equilibrio stabile se un
qualunque disturbo (l’azione di una forza)
genera come risposta una forza
stabilizzante che lo riporta nella
condizione iniziale
• Nel caso in cui la forza iniziale comporti
l’allontanamento indefinito del corpo dalla
posizione iniziale si parla di equilibrio
instabile
• Se il disturbo non comporta l’azione di
alcuna forza stabilizzante o destabilizzante,
l’equilibrio è detto indifferente
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Attività n°: 1

Facoltà di Ingegneria
EQUILIBRIO ALLA ROTAZIONE DEI CORPI SOMMERSI
• La stabilità alla rotazione di un corpo sommerso dipende dalla
posizione del baricentro del corpo rispetto alla posizione del
baricentro del volume di liquido spostato
– Il baricentro del volume di liquido spostato è detto centro di
galleggiamento

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Lezione n°: 7
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Attività n°: 1

Facoltà di Ingegneria
EQUILIBRIO ALLA ROTAZIONE DEI CORPI SOMMERSI
• Se il baricentro ed il centro di galleggiamento non sono sulla
stessa verticale non ci può essere equilibrio
– Si innesca una rotazione provocata da un momento stabilizzante fino
a che il corpo si assesta con il centro di massa e di galleggiamento sulla
verticale

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Lezione n°: 7
Titolo: SPINTA SU SUPERFICI CURVE
Attività n°: 1

Facoltà di Ingegneria
EQUILIBRIO DEI CORPI GALLEGGIANTI
• I corpi galleggianti possono essere in equilibrio stabile anche
se il baricentro si trova ad una quota più alta del centro di
galleggiamento
– Ciò avviene poiché la rotazione del corpo porta alla variazione della
posizione del centro di galleggiamento, mentre il baricentro del corpo
rimane immutato

• Si può definire un punto, detto metacentro, che si ricava


dall’intersezione della retta di azione della spinta di
galleggiamento prima e dopo l’azione la rotazione

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Attività n°: 1

Facoltà di Ingegneria
EQUILIBRIO DEI CORPI GALLEGGIANTI
• Se lo spostamento di C’ è sufficientemente ampio il
metacentro si trova ad una quota maggiore del baricentro
– In questo caso si genera un momento stabilizzante sul corpo
– Se il metacentro si trova ad una quota inferiore rispetto al baricentro il
momento generato tende a ribaltare il corpo

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Lezione n°: 7
Titolo: SPINTA SU SUPERFICI CURVE
Attività n°: 1

Facoltà di Ingegneria
EQUILIBRIO DEI CORPI GALLEGGIANTI
• Il valore di GM è chiamato altezza metacentrica
– Più è elevata maggiore è la stabilità
– Per le imbarcazioni il metacentro è fisso per angoli di rollio piccoli (fino
a circa 20°)
– Si ha equilibrio per piccole perturbazioni; se la perturbazioni supera un
certo valore l’equilibrio diventa instabile (come per le imbarcazioni)

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Insegnamento: FLUIDODINAMICA
Lezione n°: 7/S1
Titolo: ESERCIZI DI AIUTO ALLO STUDIO
Attività n°: 1

Facoltà di Ingegneria
ESERCIZI DI AIUTO ALLO STUDIO
• Individuare la retta di azione della spinta applicata da un fluido
su una superficie di forma semicilindrica

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Insegnamento: FLUIDODINAMICA
Lezione n°: 7/S1
Titolo: ESERCIZI DI AIUTO ALLO STUDIO
Attività n°: 1

Facoltà di Ingegneria
ESERCIZI DI AIUTO ALLO STUDIO: SUGGERIMENTO

• Considerare la retta di azione delle singole forze applicate sul


corpo

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Insegnamento: FLUIDODINAMICA
Lezione n°: 7/S2
Titolo: AIUTO ALLO STUDIO
Attività n°: 1

Facoltà di Ingegneria

DOMANDA DI AIUTO ALLO STUDIO


Perché un corpo immerso in acqua presenta un peso inferiore
rispetto allo stesso corpo non immerso?
Perché un corpo in aria non subisce questo effetto?

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Insegnamento: FLUIDODINAMICA
Lezione n°: 7/S3
Titolo: ESERCIZIO DI AIUTO ALLO STUDIO
Attività n°: 1

Facoltà di Ingegneria

ESERCIZI DI AIUTO ALLO STUDIO

Una provetta (di massa trascurabile) viene riempita


con acqua fino all’altezza di 10 cm. La provetta viene
poi immersa in una bacinella contenente acqua. Fino
a che altezza affonderà la provetta?

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