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Nel 1934 John Dewey pubblica il libro intitolato Arte come esperienza.

Durante il periodo di
gestazione del libro sta in contatto con Albert Barnes, suo a dabile amico e consigliere che lo
aiutò anche a trovare I riferimenti bibliogra ci per trattare al meglio gli argomenti.

Arte come esperienza è un libro formato da 14 capitoli in cui Dewey vorrebbe ripristinare la
continuità tra arte ed esperienza quotidiana. Basta pensare che l’oggetto di arte che noi oggi
consideriamo è solo ciò che è recluso nei musei, ma in realtà ci sono altri modi, secondo Dewey,
che noi non consideriamo artistici, per esempio andare al cinema, ascoltare musica, leggere
giornali. Pensando al passato vediamo come I popoli antichi lavoravano gli utensili domestici con
grande cura e, nonostante venissero utilizzati come uso quotidiano, oggi si ritrovano reclusi nei
musei come arte. Questo ci permette di vedere come l'arte viene isolata dalla vita quotidiana,
Infatti per il nazionalismo considerano i musei per la grandezza nazionale che danno, per il
capitalismo invece è solo per un fatto economico in ne anche la merci cazione quindi la vendita
delle opere d’arte. Quindi l'arte è stata snaturata ed arte e natura si sono di sconnesse perché
l’artista viene considerato facente parte solo di una piccola nicchia. Ma perché questo
isolamento? Perché le creature viventi quotidianamente suddividono le attività in compartimenti
e ad uno di questi fa parte anche l’arte in cui appunto viene reclusa perché il processo del vivere è
stato ridotto ad etichettare situazioni ed eventi.

Partendo da queste premesse, Dewey parla di continuità non solo tra arte ed esperienza
quotidiana ma anche tra passato presente futuro. Considera il passato come serbatoio di risorse
che ra orzano e intensi cano il presente che verrà sollecitato dal futuro.

Ma è attraverso i sensi che la creatura partecipa ai processi del mondo che gli sta intorno e sono
alla base dell’esperienza, quindi dell'interazione tra natura e ambiente. Si percepisce qualcosa
quando sensi diversi altra relazione e Dewey chiama AISTHESIS il percepire attraverso la
mediazione del senso. L'esperienza sensoriale nasce da un bisogno, cioè le opposizioni mente
corpo spirito carne anima materia hanno origine nella paura di ciò che la vita può produrre, ma
questo si può combattere attraverso la continuità tra bisogni animali e umani, non per questo
bisogna vivere come primitivi, anche perché l'uomo eccelle dalle altre creature due fattori
principali: sapersi relazionare con l'ambiente circostante e agire intenzionalmente. Grazie
all'esperienza sensoriale si possono assorbire signi cati e valori. Infatti con il termine KEATS, che
signi ca etereo, vuole a ermare che non si può comprendere qualcosa solo attraverso il
ragionamento logico, ma intende che i ragionamenti devono essere simili ai movimenti della
creatura vivente quindi spontanei e istintivi.

La loso a di Dewey accetta la vita in tutta la sua incertezza e volge l'esperienza in direzione
dell'immaginazione dell’arte. È fondamentale la stabilità per un'esperienza compiuta ma è
importante anche la precarietà perché porta l’esperienza a considerare le condizioni e i valori
quindi ad un appagamento e un piacere. Il godimento diretto è essenziale in un’esperienza ma è
necessario grazie all'attività critica che si arrivi a una ri essione e quindi un'esperienza più matura
e più sviluppata. Nella sua loso a cerca di eliminare il pensiero che un essere umano debba
godere dei prodotti dell'arte e non dell'esperienza quindi ripristinare la continuità parte ed
esperienza signi ca cercare di godere attraverso l'esperienza che porta al prodotto artistico.

Fare un'esperienza è come respirare cioè un'alternanza ritmica ma anche interazione tra creatura
e ambiente. L’esperienze sono compiute quando c'è conclusione, non ci sono buchi, non ci sono
giunture meccaniche ma ci sono luoghi di riposo pause, è un processo attivo crescente ed è un
unità in cui le parti non perdono il loro carattere speci co. L'esperienza può essere intellettuale e
pratica: la prima riguarda l'esperienza di pensiero, quindi il signi cato dell’esperienza, e la
seconda consiste nelle azioni, quindi l'interazione tra creatura e ambiente.

L'esperienza deve svilupparsi su un campo esperienziale: di erenza tra mondo e campo, il


primo è uno spazio immenso dove ci sono delle frontiere all'ingresso mentre il secondo è uno
spazio delimitato in cui vi è il libero accesso.

Consumatory expirience: l'organismo deve godere dell'esperienza no alla ne per ra orzare e


intensi care il suo stato vitale. È attraverso l'estetico che possiamo selezionare il materiale per cui
si attua un’esperienza che ha un inizio e una ne.

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Conoscenza: porzione intra-psichica dell'esperienza stessa.

Continuità: in un'esperienza ci sono vari livelli di continuità: livello sico; livello della vita; livello
dell’associazione comunicazione partecipazione. Questi livelli servono a distinguere i campi di
interazione tra gli eventi naturali una volta superato un livello questo non si cancella ma restano
ra orzare intensi care livelli successivi.

Qualità dell'estetica: sentire, senso, sensibilità, signi cato. Se in un'esperienza non riusciamo a
identi care la qualità della situazione sarebbe un continuo usso di sensazioni sconnesse.

Attività anticipatorie (preparatorie) e attività consumatorie ( nali): le anticipatorie


contribuiscono a caratterizzare la qualità totale complessiva legate poi alle attività consumatorie.

Nell'arte tutto è comune tra mezzi e ni, ci permette di avere relazione tra artista e fruitore, il suo
compito è quello di selezionare e combinare elementi in modi diversi così da suscitare risposte
emotive ra nate e durature nel tempo.

Quali cazione dell’esperienza: esperienza in genere, esperienza qualitativamente quali cata,


esperienza estetica. L'ultima le contiene tutte, la seconda solo la prima e la prima nessuna.

Una esperienza è diversa dal concetto di esperienza ordinaria perché contiene in sé un'attività
consumatoria, quindi un momento di passaggio dall'esperienza grezza a una più signi cativa. Le
caratteristiche di una esperienza sono: lo sviluppo temporale l'emozionale e la percezione.

Problema:Quando si parla di esperienza incombono problemi perché Dewey a erma che perché
l'esperienza estetica è possibile in tutte le esperienze ma dal momento in cui ci si chiede qual'è la
di erenza tra l'esperienza estetica ed esperienza comune tira fuori l'argomento dell'arte perché
l'esperienza estetica artistica e quella più controllata e ricercata.

Tra intellettuale ed estetico l'unica di erenza riguarda il materiale che utilizzano per legare
l'immaginazione alla tecnica infatti l'arte utilizza la qualità mentre l’intellettuale usa i simboli dei
segni, ed entrambi sono legati alcuni elementi quali l’emozione, il sentimento e le idee.

Artistico ed estetico: l'artistico riguarda il procedimento creativo mentre l'estetico il gusto ed in


una esperienza è necessaria una connessione tra questi due elementi.

Esempio di esperienza estetica: improvvisazione. Libro dall'arte all’esperienza, Alfonso Ottobre


tratta del jazz e osserva come l'improvvisatore sia il vero artista deweyano secondo lui.
Improvvisazione è un usso di note estemporanee. Dewey non amava il Jazz e non era
classi cata tra le arti accumunate nel suo pensiero, considerava questo genere corrotto perché i
musicisti nel primi anni del 900’ dovettero cedere a compromessi per lavorare. La vera essenza
dell'improvvisazione nasce con il Be-bop verso gli anni 40 ma Dewey era già anziano e aveva già
un suo pensiero radicato quindi si concentrò principalmente su ciò che già conosceva.
Improvvisazione nasce dalla spontaneità dell'artista ma anche dalla tecnica dello studio, si
spirano quindi ad un passato che ra orza intensi ca il presente sollecitato dal futuro, ma in
questo uire di note c’è la possibilità di errore che è fondamentale per l’esperienza perché
nonostante gli errori si deve andare avanti e fare degli errori parte integrante dell'esperienza. Molti
musicisti hanno fatto degli errori un vero e proprio stile. Bisogna però stare attenti a non
incombere nella nostra noiosità e ripetizione ma deve cercare sempre di sperimentare prendendo
spunto dal passato. Improvvisatore quello che si avvicina di più ad artista deweyano.

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L'emozione è la qualità estetica che corona un’esperienza, necessità di un cambiamento con lo
sviluppo del dramma E necessita di un tempo in cui svolgersi ho bisogno di una selezione di
materiali per rendere fruibile universale l’esperienza. Se c’è troppa emozione risulterà passività, se
invece è troppo poca risulterà freddezza. Quindi nell’esperienza ci vuole equilibrio anche tra
azione ricettività, se c'è troppa azione risulta la brama d’agire cioè cercare di fare tanto nel minor
tempo possibile, se c'è troppa ricettività il risultato sarà cercare il maggior numero di impressioni
ma che nella mente non si radica niente.

Ciascuna esperienza necessità di un impulso che ha bisogno di ostacoli e resistenze e la giusta


dose sollecita il pensiero e genera curiosità e attenzione e acquisisce consistenza dal momento
che prende in considerazione il vecchio materiale. L'impulso è fondamentale nella teoria
dell'espressione.

È necessario de nire la di erenza tra sfogo ed espressione: il primo signi ca sbarazzarsi di


qualcosa mentre il secondo signi ca spremere fuori, si costruisce nel tempo per garantire
un'espressione artistica ma durante l'esperienza si può inibire uno sfogo a patto che ci siano due
condizioni principali: la presenza di disposizioni motorie precedentemente formate e che ci siano
signi cati tratti da esperienze precedenti. Teoria dell’espressione, fasi: -impulso, è lo stadio
iniziale; -medio, è il mezzo che blocca lo sfogo emozionale; -emozione ed espressione non vanno
considerati separati, perché un'emozione viene modi cata no a farle assumere una connotazione
estetica che diventa espressione.; -rappresentare è un ri-presentare, si riprende un oggetto di
un'esperienza ma si rinnova in una nuova esperienza.

L’ispirazione è nel nostro subconscio dove ci sono dei materiali incandescenti che hanno
bisogno di essere alimentati mediante un combustibile oggettivo, e l'interazione tra questi dà
come risultato il prodotto ra nato e formato.

La spontaneità è il totale assorbimento in un contenuto che è completamente nuovo, il risultato


di un lungo periodo di attività, incubazione. Con rappresentazione intendiamo che l’opera dice a
quelli che ne fruiscono qualcosa della natura della sua esperienza nel mondo.

Il signi cato può essere estrinseco e intrinseco: il primo quando un riferimento esterno il cartello
stradale in cui c'è scritto il nome della città ma non contiene la città, Il secondo invece è una
proprietà diretta dell’oggetto. Alcune teorie, rigettate da Dewey, negano il signi cato nell’arte,
perché l’opera d’arte chiarisce e concentra signi cati di materiali dispersi che fanno parte di altre
esperienze.

Asserzione - espressione: la scienza asserisce signi cati mentre l'arte di esprime (lo stato di
beatitudine che ricorre nei dipinti religiosi che non viene espressa ma viene rappresentata
attraverso simboli).

Oggetto espressivo data dalla relazione tra pittore quindi creatura e oggetto quindi ambiente, e
dal momento in cui il pittore da un signi cato all'oggetto esso diventa un portatore di signi cato.
Quando si sta sviluppando un'opera l'artista deve fungere da pubblico ricevente, ogni linguaggio
implica ciò che viene detto quindi la sostanza come viene detto la forma, quindi l'opera stessa la
materia che ha preso forma in una sostanza estetica quindi un'integrazione perfetta tra forma e
sostanza. Ma l'opera è anche materia formata quindi forma e materia sono connessa ma non
sono identiche così l'opera può fare esperienza completa.

Subject= soggetto; Subject-matter=contenuto da trattare; Substance=sostanza e


contenuto dell’opera.
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La forma è un'unità qualitativa coglibile attraverso la percezione ed è carattere di ogni esperienza
vitale, è caratterizzata da più parti di un intero per arrivare alla perfezione dell'esperienza
cosciente ma può essere limitata a causa delle etichette che gli si mettono (esempio del
cucchiaino per la sua utilità ma dal momento in cui gli si fornisce l'Elemento estetico cambia
prospettiva). Forma può essere de nita come l'e etto delle forze che portano a compimento
l’esperienza. Le caratteristiche della forma: continuità, accumulazione, conservazione, tensione, la
resistenza indispensabile nella forma se non ci sarebbe un uire disordinato verso un obiettivo
immediato, la preziosità non come valore economico ma come qualcosa di nuovo inatteso per
salvaguardare l'opera da temi familiari.

Tecnica: le caratteristiche della forma potrebbero essere attribuite alla tecnica ma questa è
l'abilità con cui sono gestiti gli elementi che costituiscono la forma. Ci sono tre fasi che
accompagnano lo svilupparsi di una nuova tecnica: sperimentazione in cui bisogna esagerare il
fattore novità per poi condannarlo per riprendere vecchi elementi acquisendo validità classica;
ritmo è la variazione ordinata di cambiamenti che può essere di abbandono in quella opera
travolge lo spettatore di ri essione più come all'esperienza personale chiedendoci dove l'opera ci
stia portando; medium visto come intermediario tra artista e fruitore e determina la natura
dell'opera che può essere esterno come pittori scultori quindi lontano dal pubblico, interno come
attore danzatore più vicino al pubblico rimodella nel materiale estemporaneamente Sulla base
della tensione interna subendo la pressione del momento.

La materia suddivisa da Bradley in: materia per e materia in, la prima esterna in cui un soggetto
che descrive un prodotto artistico, la seconda invece è la sostanza e ettiva cioè che quell'oggetto
non può essere espresso in altro modo. Il contenuto È lo sfondo generale che viene trasformato
nella vera sostanza dell'opera d'arte nel corso dell’esperienza.

Decorativo ed espressivo sono due signi cati dalla bellezza intesa non come classi cazione
come risposta emotiva.

Teorie di isolamento della creatura dall'ambiente in cui vive: 1) espressione estetica fuori di
noi che riguarda solo l'aspetto sensoriale; 2) espressione estetica dentro di noi che riguarda solo il
materiale associato. Se si integrano queste due teorie si può raggiungere una teoria estetica.

Di erenza tra prodotto artistico e opera d’arte: il primo è sico e coopera con la creatura
vivente per creare l'opera d'arte, il secondo è attivo e se ne fa esperienza e c'è quando la
struttura è tale che la sua forza interagisca con l'energia dell’esperienza e dipende dai ritmi della
natura (il ritmo comporta una variazione costante quindi maggiore è la variazione e più
interessante è l’e etto, perché con un elemento di disordine in una struttura regolare c'è più
interesse e non noia, sempre che un impulso in avanti).

Organizzazione dell’energia: ci porta verso un intero nale dove si fondono i mezzi media che
formano l'essenza dell'arte bella.

Organizzazione ritmica: cooperazione dell’energie che sono state impegnate separatamente


attraverso chiari cazione intensi cazione e concentrazione.

L'idea di energia organizzata signi ca che ritmo ed equilibrio non possono essere separati
perché equilibrio è bilanciamento quindi bisogna distribuire i pesi tenendo conto del modo in cui
agiscono l'uno sull’altro.

Arte popolare e arte u ciale: alla seconda si interessano la loso a e hanno una reputazione
sociale di autorità, mentre la prima non viene considerata arte dalla cultura colta. Classi care
l'arte signi ca mettere dei limiti alla percezione e quindi l'opera d'arte diventa individuale. È
necessaria la sincerità dell'artista per non scendere a compromessi quindi non segue le regole
imposte dall'arte u ciale ma deve essere libero dalle limitazioni e si cibano l'uno dell’altro.

Intuizione: termine mistico che crea illimitatezza, cioè che nonostante ci sia un orizzonte che
delimita lo spazio essa si muove insieme a noi quindi l'oggetto diventa un medium (intermediario
tra artista e fruitore).

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Spazio e tempo sono considerate sostanze comuni dell'arte e sono diversi cate nella qualità:
spazio e spaziosità che riguardano il luogo quindi la possibilità di essere vivere e muoversi;
estensione e spazialità riguarda nel tempo perché è lo spazio di tempo è un dateci tempo;
posizione e spaziatura che riguarda la corretta posizione degli elementi nell'intero per evitare
disordini connesso con il sentimento di energia.

Con apporto umano si intendono tutti quegli aspetti dell'esperienza che vengono chiamati
psicologici. Questo tipo di esperienza vengono chiamate esperienze mentali che ci permettono di
ottenere un criterio per giudicare dei concetti psicologici proprio perché la creatura interagisce
con l'ambiente che gioca un ruolo fondamentale.

Comportamenti arti canti: termine coniato da Ellen Dissanayake, sono quei comportamenti
speciali in determinate situazioni che sono innate nell'uomo già dalla relazione madre glia, quindi
riguarda l'interazione tra gli organismi perché la creatura non è autosu ciente e ha bisogno di
interazione con altri organismi per poter essere soddisfatto.

Proiezione: traslazione cioè un essere e ciò che è grazie all'esperienze precedenti.

Bisogni: appagamento contemplativo, grati cazione personale, che possono essere soddisfatte
solo attraverso il materiale esterno all’organismo.

Percezione: bisogni primitivi appagati attraverso l'istinto attraverso un'emozione e una passione.

Distanza psichica: non è indi erenza cioè si gode lo spettacolo ma non si è coinvolti.

Mind: agire secondo uno scopo.

Mente: di tipo scienti co artistico esecutivo economico, cambiano per la maniera in cui
selezionare conservare e organizzare il materiale dell’esperienza.

Immaginazione: ha poteri misteriosi, quando si uniscono materiali diversi di qualità sensoriale


emozione e signi cato convergono. Quando l'immaginazione prende forma nasce l'opera d’arte
che è la forma più libera e universale di comunicazione.

Filoso a dell’estetica in cui l'esperienza diventa cosciente attraverso una fusione tra il vecchio
nuovo: 1) teoria della nzione: contrasto tra l'opera d'arte come esperienza e l'esperienza del
reale, elemento di reverie nella creazione di un'opera d'arte in cui le idee creative avvengono
quando le persone si rilassano e l'oggetto è lo scopo n dall’inizio; 2) teoria del gioco dell'arte:
simile alla teoria del sogno, un fare qualcosa un'azione ma non forzata, fusione tra idea e azione
per produrre l'opera d'arte che si ottiene attraverso risultato oggettivo. Queste due teorie isola
nell'individuo perché visto come tramite per trasmettere il materiale aggettivo. 3) teoria
dell'imitazione: l'obiettivo dell'arte è quello di andare verso la percezione di essenze razionali,
un'opera d'arte può trasmettere una gran quantità di esperienze quindi si seleziona e si sempli ca
per esprimere l’essenziale.

La critica è giudizio: coglibili attraverso la percezione, processo di assoluzione o condanna in


base ai meriti o ai demeriti giudice occupa una postazione autorevole E la sua sentenza determina
il destino di un individuo (desidero di autorità per protezione perché hanno s ducia in se stessi). Il
critico non dev'essere un giudice perché sennò tralascia tutto ciò che il passato gli ha insegnato.
Quindi tipo di critica da utilizzare quella impressionista che si basa sulle reazioni suscitate
dall'oggetto d'arte sul piano del sentimento e dell’immaginario. Caratteristiche dei criteri: 1) è
una cosa sica particolare che esiste in speci che condizioni siche; 2) sono misure di cose
determinate da lunghezze e pesi; 3) i criteri di misura de niscono le cose rispetto alla quantità. Il
critico ha la stessa funzione dell'artista fa un'elaborazione dell'oggetto attraverso la visione
immaginaria, la sua critica è a disposizione dei fruitori e deve essere consapevole delle tradizioni
perché se no risulta limitato, in ne dalle sue critiche possiamo cogliere una parte di esso.

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Arte e società: (August Comte e il proletariato nel sistema sociale).

Politica dell’arte: come modo di attuazione per cambiare quella che è la cultura della società. La
cultura nella nostra società è per pochi individui nonostante sistema ci metta di fronte a concerti
musei biblioteche anche gratuitamente, non è su ciente perché l'ambiente in cui viviamo è
abituato ad esperienze squallide. Le persone che ci propongono queste esperienze, hanno il
potere di commercializzarci prodotti scadenti, Quindi la società si abitua a determinati prodotti E
non riesce ad apprezzare quella che è la vera è propria cultura dell’arte. Secondo Dewey bisogna
modi care il sistema dalla base creando desiderio E cercando di rendere le masse capaci di
apprezzare un prodotto ra nato quindi un prodotto artistico per la libertà di immaginazione di
sensibilità e di spirito.

Negli anni 90 i loso cercavano di uscire dai problemi del pensiero contemporaneo decisero di
riaprire il confronto con il pragmatismo (corrente loso ca in cui vi è connessione tra coscienza e
azione).

La dottrina dell'esperienza è un'antropologia che delimita le strutture della realtà attraverso


elementi di sensibilità e sensatezza.

Paradigma Deweyano: ri uto delle forme dell'illuminismo perché non sviluppano una reale
conoscenza scienti ca, ri uto dei dualismi riguardante alle contrapposizioni epistemologiche, e
vede l'empirismo come l'antagonista del razionalismo meta sico perché considera la realtà
oggettiva come infatti è tutto il resto soggettivo.

Antropologia antropocentrica: la prima riguarda tutto ciò che si basa su una visione naturalistica
della realtà dell’uomo, la seconda perché viene tolto da qualsiasi privilegio alla soggettività umana
sia dal punto di vista storico che teoretico.

Percettualizzazione: principio in cui l'arte si percepisce ancora prima di essere percepita o


concepita.

5 E di Dewey, formazione: 1) educazione intendiamo imparare a vivere e a sentire orientandoci


nello spazio temporale verso il futuro; 2) energia è un esercizio percettivo di rilascio e di ricezione,
è un uire di forza nella relazione tra creature ambiente; 3) emozione è qualcosa in movimento,
elemento chiave nel coinvolgimento del soggetto durante l’esperienza; 4) esperienza è
interazione tra organismo e ambiente; 5) espressione è il manifestarsi dell'esperienza per via
sperimentale.

Dewey-Goodman: a nità nonostante i cinquant'anni di di erenza, che riguardano l’esperienza,


trattando la continuità tra passato presente futuro, è la rappresentazione, dove signi cati
prendono corpo e diventano operativi per e nella formazione dell’individuo. “The Working of the
work: make Works work” intendono l'opera d'arte come comunicazione per una riguarda gli artisti
per l'altro invece si riferisce a tutti gli individui.

Kreplan esperimento museo: fece l'esperimento sociologico partendo dall'allestimento della


sala museo. L'artista era il perno di tutto indicazioni ai propri collaboratori sulla disposizione delle
opere più fruibile per l'esperienza artistica dei partecipanti. Quindi l'esperienza parte dalla
preparazione per arrivare all'esposizione, quindi c'è relazione tra creazione e ricezione per una
percezione e una comprensione maggiore dell’opera, che non riguarda la bellezza ma la
funzionalità della disposizione. Indagine empirica in cui il prodotto dell'opera si a anca all'opera
d’arte.

Contesto-bersaglio: serve per localizzare dei blocchi logici che ci serviranno per rilanciare
l’indagine. In arte come esperienza di Dewey, si trovano due contesti-bersaglio: 1) arte
contemporanea globalizzata; 2) la loso a artistica come disciplina istituzionale professionale.

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Indagine dei processi sperimentali: 1) estetica ontologica o realista riguarda l'esperienza che ha
proprietà imputabili; 2) estetica soggettivistica o empirista riguarda un soggetto individuale; 3)
estetica cognitivista di Goodman riguarda i simboli e segni e non ciò che si prova; 4) estetica
ermeneutica riguarda l'interdipendenza tra arte e loso a (Dewey se la loso a entra nell'arte si ha
la frattura della continuità vitale che unisce l'organismo all’ambiente.

Sperimentazione istituzionale di Dewey: 1) sviluppo e apprendimento dell'educazione artistica;


2) estensione delle caratteristiche dell'esperienza estetica a tutte le attività umane; 3) coscienza
della sperimentazione sociale nella pratica dell’arte.

Il primo lo conduttore del pensiero di Dewey, sembrava andare verso l’idealismo, ma


successivamente si spirò agli scritti di William James riguardanti l’esperienza in cui gli elementi
della loso a devono essere presi e riportati nell’esperienza e c'è un campo che delimita
l’orizzonte. Infatti nel 1931 pubblica le “William James lectures” ispirato al suo modo di vedere
l’esperienza.

Postulato dell’empirismo immediato: si basa sull'esperienza immediata che fa in una fase o


situazione. Non bisogna confondere esperienza reale come trovare la verità (illusione), per trovare
la verità non bisogna uscire dall'esperienza perché cresce si sviluppa e acquista signi cato.

Meta sica: È lo studio di quelle parti dell'esperienza della natura importanti per il progresso della
vita umana attraverso il rapporto tra esperienza e natura. Dewey si trasferisce a New York e viene
in uenzato. Il tema principale di cui trattava era lo sviluppo temporale dell'esperienza passando
dalla fase primaria immediata e poi successivamente ri essiva e cognitiva, l'oggetto
dell'esperienza risulta l'oggetto della conoscenza. La sua meta sica è una fusione tra idealista
(l'attività umana in grado di modi care la realtà rendendola intelligibile) e realista (mondo
indipendente dal pensiero).

Metodo del naturalismo empirico: aiuta ad essere autenticamente naturalista grazie anche
all'analisi critica come relazione di continuità dell'esperienza e natura, perché esperienza è nella
natura e la natura è nell’esperienza.

Naturalismo di Dewey: si basa sull'esperienza nella natura intesa come facente parte del mondo,
della natura invece perché non procedere dell'esperienza si hanno sempre degli elementi naturali
all'interno dell’esperienza. Questa teoria si può relazionare con la teoria dell'evoluzione di Darwin
dal punto di vista della continuità della lotta della variazione dell’adattamento.

Arte di usa: si intende in uenza naturalistica nell’esperienza.

Fine Arts: intende la tensione tra arte bella e arte di usa, cioè accettare la loso a che mette in
luce l’incertezza e il mistero della vita umana per approfondire ed intensi care no ad arrivare
all'immaginazione e all’arte.

Come leggono oggi Dewey: -come un blocco in cui nell'arte ci sia qualcosa di paralizzante;
-come un ossessione cioè tutto che racchiude tutto; -come dell'arte quindi qualità di ogni
esperienza; -del popolare quindi la promozione sulla questione popolare; -della cultura quindi
l'esistenza della cultura contemporanea; -della critica quindi che la popolazione cambiata e
anche la critica ha cambiato bersaglio.

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