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Gastrologia
e la psiche moderna
Astrolabio
Particolarmente adatto alla persona di ampi interessi e
cultura, allo studioso di psicologia desideroso di acquisire
nuovi strumenti introspettivi, al cultore di astrologia
interessato a una visione d’insieme e a un maggiore
approfondimento psicologico, questo libro di Dane Rudhyar
dedicato ai rapporti tra psicologia del profonda e astrologia
fornisce una guida di prim’ordine per Tesplorazione di un
territorio affascinante e sconfinato che esercita un profondo
influsso su tanta parte della nostra vita.
ISBN 88-340-1072-8
G A S T R O L O G IA
E LA P S IC H E M O D E R N A
di
D a ne R udhyar
A ST R O L O G Y
A N D T H E M O D E R N P SY C H E
(CRCS Publications)
Traduzione di
G r a z i e l l a V ia k e n g o
U astrologia
e la
psiche moderna
ROMA
A S T R O L A B IO
MCMXCII
Prefazione
Il mio interesse per la psicologia del profondo risale alla primavera del
1932, quando mi fu regalata una copia del libro II segreto del fiore d'oro,
trattato sulle dottrine esoteriche cinesi con commento di Richard Wilhelm
e Cari Gustav Jung. Ne fui profondamente colpito, e poco dopo scrissi
Harmonic Psychology * che segna l’inizio del mio lavoro nel campo
delTastropsicologia, o, come l’ho chiamata molto più tardi, dell’astrologia
umanistica. Studiavo astrologia dal 1920, e avevo ormai assunto nei suoi
confronti un approccio più filosofico e creativo dopo aver letto alcuni dei
primi corsi ciclostilati di Mark Edmund Jones. All’incirca allo stesso
tempo, mi entusiasmò il libro di Ian Smuts Holism and Evolution, che mi
offrì un concetto fondamentale a quel tempo completamente nuovo: il
concetto di olismo.
Nel 1933 ebbi l’opportunità di leggere tre dei quattro libri di Jung
allora tradotti in inglese, e mi convinsi ancor più della possibilità di
integrare l’astrologia con la psicologia del profondo. In quell’anno ebbe
inizio la pubblicazione di American Astrologa, la prima rivista che propu
gnava un tipo di astrologia solare di successo. Il suo direttore Paul Clancy,
avendo saputo della mia idea, si offrì di pubblicare qualsiasi cosa scrives
si nel futuro, in una rubrica mensile che sarebbe stata dedicata all’astro-
logia psicologica.
Quando Grant Lewi divenne direttore della rivista Horoscope, mi chie
se anche lui di scrivere articoli. Dopo che Clancy ebbe rinunziato a
rinnovare la clausola dell’esclusiva nel nostro contratto, cominciai a scri
vere due articoli al mese per Horoscope, di carattere più breve e più
ispirato, e continuai così per anni.
Nel 1942, a New York, conobbi la condirettrice di una rivista che ora
ha da tempo cessato le pubblicazioni, World Astrology. Questa signora
era ansiosa di avere miei articoli, e per molti anni scrissi due articoli al
mese anche per quella rivista. Una serie, pubblicata sotto lo pseudonimo
* Gran parte di questo scritto originale è stata ristampata nell’epilogo del mio
L ’astrologia della personalità (Astrolabio, Roma 1986).
6 Prefazione
che cercano di curare le malattie della mente e della vita interiore del
l’uomo. Ciò che noi discuteremo principalmente saranno i tipi di psico-
terapia che non si occupano specificamente della cura di forme acute di
pazzia, ma il cui scopo principale è piuttosto condurre gli uomini e le
donne della nostra epoca caotica a un più grande senso di salute e sanità
(psicologica, morale e mentale) e a una più intensa comprensione delle
loro potenzialità interiori. I tipi di disturbi che queste psicoterapie cerca
no di curare sono essenzialmente prodotti dal mancato adattamento degli
individui al proprio ambiente: alla famiglia, alla scuola, agli amici, alla
società. Trattano del conflitto fondamentale tra individuale e collettivo,
tra l’Io e tutto ciò che non è Io, cioè a dire, il ‘mondo esterno’.
Un tale conflitto è assolutamente fondamentale nella natura umana, e
solo nella natura umana. È privilegio dell'uomo di individualizzarsi uscendo
dal gregge, dalla tribù, dalla comunità socio-religiosa nella quale è nato.
È privilegio dell’uomo sentirsi ‘separato’ come ‘io’, un Io che ha caratte
ristiche uniche. È suo privilegio, ed è suo tragico carico o responsabilità.
Fa di lui un dio, o un demone.
Tutti gli psicoterapeuti, da Freud in poi, si sono occupati essenzial
mente dell’Io: del modo in cui l’Io si sviluppa, matura o manca di ma
turare, si cristallizza secondo modelli sociali di acquiescenza o di ribellio
ne, si trasforma superando le proprie limitazioni, e, in rari casi, diventa
parte di una più ampia integrazione spirituale. Ogni scuola di psicoterapia,
però, affronta i problemi dell’Io da un punto di vista diverso, e di solito
si concentra su un certo tipo di disturbo a scapito di altri. Ciò accade in
gran parte perché lo psicologo non riesce ad afferrare l’essere umano
completo come unità organica, e in particolare perché non ha modo di
raffigurarsi direttamente la struttura di questa unità.
Qui entra in causa l’astrologia; infatti, nella carta natale, l’astrologo ha
la possibilità di studiare l’intero quadro delle funzioni, facoltà e pulsioni
di una persona. Può studiare il progetto della personalità totale, come
pure il programma generale del suo sviluppo, dalla nascita in poi. Può
quindi trattare con Vintera persona piuttosto che con uno o due soltanto
degli stimoli e delle attività fondamentali che contribuiscono alla crescita
della coscienza e dell’Io; o alla loro malformazione e distruzione finale.
Tuttavia, il tipo di psicologia rappresentata dalla maggior parte degli
astrologi e testi di astrologia non è di solito all’altezza di queste possibi
lità. È un tipo di astrologia ancora basato sulle opere di Tolomeo e di
Aristotele, un’astrologia ‘classica’ ancora impregnata di antichi concetti
religiosi ed etici, e finora scarsamente influenzata dal fermento di idee
che Freud e i suoi successori hanno diffuso nel mondo moderno.
Freud non è un fenomeno unico. Tra gli atteggiamenti verso la vita
Freud e la psicologia del profondo 11
vivere due vite allo stesso tempo. Nevrosi, psicosi e casi di scissione della
personalità si moltiplicarono. Il pericolo stava diventando sociale, oltre
che personale.
Qualcosa doveva succedere. Come l’ortopedia e la chirurgia dovevano
svilupparsi in un periodo in cui le malformazioni da lavoro e gli incidenti
si moltiplicavano col diffondersi dell’età delle macchine e degli impieghi
d’ufficio artificialmente limitanti, così la psicoterapia (cura dell’anima
personale condizionata dalla materia, o ‘psiche’) doveva scoprire tecniche
che potessero alleviare lo stato generalizzato di lieve pazzia evidenziato
dal cittadino civilizzato e meccanizzato dell’era post-vittoriana.
Quando una persona, a causa di un qualche profondo conflitto o
ansia, si trova costretta a compiere ripetitivamente azioni, non solo con
tro la sua cosiddetta Volontà’, ma senza neppure sapere che le sta com
piendo, la psicologia classica cessa di avere qualsiasi significato pratico.
Se non so chi sono o cosa faccio, allora, a tutti i fini pratici, il termine
‘io’ ha perduto il suo significato. La persona sotto ipnosi è in una simile
condizione; ma nella stessa condizione è anche un uomo affetto da una
‘nevrosi coatta’, solo in grado minore. La psicologia classica risolveva il
problema dichiarando l’uomo ‘pazzo’, dato che l’entità spirituale entro di
lui aveva ‘lasciato il corpo’.
Tuttavia, quando sulla linea di confine tra salute mentale e pazzia si
vengono a trovare milioni di persone apparentemente normali, il proble
ma non può essere sbrigato così sommariamente. Il problema della salute
mentale e della razionalità (anzi, di più, il significato della volontà, della
personalità, dell’Io) deve essere riformulato. La formulazione non può
essere una sentenza senza sfumature, del tipo cosciente-o-no. Deve am
mettere gradazioni e sfumature: inconscio, subconscio, semiconscio, alle
volte conscio... magari cosciente di gradi varianti di vivacità e acutezza
mentale; in alcuni casi, una coscienza che accede a realtà al di là dal
normale spettro cromatico; potremmo parlare di coscienza all’ultravioletto?
Una simile ‘scala’ di stati di coscienza suggerisce l’esistenza di un
processo evolutivo; un processo di crescita dalle radici verso l’alto, un
emergere dal profondo. L ’‘io’ individuale, invece di essere visto come un
sé archetipico, a priori, (come un certo ‘modello di perfezione’ che tra
scende la vita organica sulla terra) comincia a essere compreso come
risultato finale della vita umana, come una vittoria da conquistare, come
l’esito di un lento sforzo verso l’integrazione e l’individualizzazione (o
‘individuazione’). E questo sforzo, come la nascita, può diventare un
aborto. La ‘coscienza dell’io’ può nascere sana, o può emergere dalle
oscure profondità inconsce dell’istinto malformata e contorta da frustra
zioni e pressioni di ogni sorta.
Freud e la psicologia del profondo 13
L'Io emerge dall’istinto durante gli anni dell’infanzia; può essere per
sino condizionato da cause prenatali! Le malattie della volontà e della
mente, e la ‘predisposizione’ ai collassi psicologici e agli esaurimenti
nervosi, devono perciò essere fatte risalire a ciò che accadde durante i
primissimi anni di vita. Lo psichiatra dovrebbe quindi risalire agli inizi
della personalità individuale, proprio come il naturalista darwiniano stu
dia in particolare quei residui del passato fossilizzato che mostrano nuove
forme di vita che emergono da specie più vecchie. Il naturalista e il
paleontologo ricercano le indicazioni da fossili profondamente sepolti in
rocce antiche portate alla superficie della terra da cataclismi o da erosioni
millenarie. Anche lo psicologo del profondo deve seguire la pista fino
nelle profondità, fino ai primi strati di coscienza infantile, oppure appro
fittare di eruzioni psicologiche o di crisi, cataclismi nella crescita del-
F‘anima’, che porteranno alla superficie memorie a lungo dimenticate di
shock e frustrazioni.
Normalmente, tuttavia, i ricordi consci della mente già deformata dalla
tensione o dalla paura non possono essere di vero aiuto allo psicologo
ansioso di sondare il contenuto dell’area che si trova tra istinti inconsci
e i primi barlumi della coscienza dell’Io. L ’Io fa resistenza a questo
sondaggio, proprio come un bambino farebbe resistenza a rientrare nel
grembo che ha condizionato la sua stessa struttura. Tuttavia, ogni matti
na, quando ci si sveglia, si sperimenta di nuovo questo emergere della
coscienza dall’inconscio. In questa ‘fase soglia’ dell’attività mentale, ten
dono a riprodursi le condizioni che prevalevano nella prima infanzia.
Chiamiamo queste condizioni ‘sogni’. Mentre sogniamo ogni mattina,
siamo di nuovo bambini che lottano per emergere da quel grembo di
istinti e approdare ai problemi della coscienza dell’Io e adattamento
dell’Io al nostro ambiente complesso. Così, imparando a capire il mondo
dei sogni, veniamo a conoscere i tentativi che la coscienza ha compiuto
e compie costantemente per affermare se stessa e venire a patti con la
forza degli istinti.
Gli istinti hanno forza. Sono vita in azione. La loro forza è ciò che gli
psicologi chiamano libido o energia psichica. Man mano che l’Io si fa
strada nel mondo della famiglia e della società, incontra condizioni che
ostacolano l’espressione della libido. Cerca di adattarsi a queste condizio
ni, e, nel far ciò, spesso deve rimuovere l’energia istintuale. Come conse
guenza, si generano conflitti. Ripetuti conflitti e rimozioni causano ten
sione, rigidità e congestione nelle strutture che si evolvono nella coscien
za. Sono quelli che gli psicologi chiamano ‘complessi’, e questi, a loro
volta, condizionano il futuro adattamento dell’Io a nuove esperienze
durante l’adolescenza e per tutta la giovinezza. Nel perdere la sua spon
14 La psicologia del profondo e i suoi pionieri
S ig m u n d F r eu d
circa le 9,05
Freiberg, Moravia
6 maggio 1856
circa le 14
7 febbraio 1870
nei pressi di Vienna
22 La psicologia del profondo e i suoi pionieri
presto conto che le sue idee e le sue tecniche possono solo portare, nella
maggioranza dei casi, a vuoti trionfi del ìin troppo conscio (perché esclu
sivamente conscio) Io. Per questa ragione Adler ottenne i suoi maggiori
successi in un'America che era passata attraverso lo sfavillante ottimismo
del New Thought, esso stesso una versione più libera della Christian
Science che ripudiava il male. Divenne compito di Jung prendere le
caratteristiche migliori della psicologia del ‘profondo' e di quella del
‘sommo' e sviluppare un approccio psicologico che cercasse di raggiun
gere l'integrazione dell'essere umano totale sulle basi della ricerca inter
minabile di una sempre più completa ‘assimilazione’ dei contenuti della
vita, della società e dell'universo.
3
Cari G ustav Ju n g
e Papproccio positivo airinconscio
vedute, ma anche un uomo che aveva dedicato molto tempo allo studio
del pensiero orientale. Comunque, quando aveva quasi quarantanni ed
era ancora in rapporto con Freud, pubblicò il suo libro La psicologia
dell inconscio (1912) dedicato all’interpretazione di alcuni temi fonda-
mentali che si incontrano nelle mitologie antiche come pure nelle opere
ispirate sia di poeti moderni sia di visionari. La pubblicazione di que
st’opera portò le sue divergenze di opinione con Freud a una crisi acuta.
Freud (perlomeno in quel periodo) insisteva nel limitarsi al campo dei
conflitti personali che avessero cause riconoscibili in eventi oggettivi dei
primi anni di vita di un individuo. Jung, d’altra parte, cominciò a sonda
re la comune umanità di tutti gli esseri umani, cioè l’eredità psichica che
il passato dell’evoluzione umana ha trasmesso a ogni nuovo nato.
In altre parole, Jung cercò di dimostrare l’esistenza di un fondamento
culturale e biologico collettivo nella psiche umana; un fondamento sul
quale ogni persona costruisca o possa costruire, in modo più o meno
creativo e originale, la struttura della propria individualità. Questo fon
damento è il prodotto dell’esperienza ereditata biologicamente, social
mente, culturalmente o religiosamente. Esiste nel profondo della vita
interiore di ogni persona, ma è normalmente altrettanto inconscio delle
funzioni organiche del respirare o dell’assimilare il cibo. I materiali che
costituiscono questo fondamento di coscienza, tuttavia, possono venire
alla superficie, oppure l’Io cosciente può scegliere di esplorarne le pro
fondità ermetiche. Questi materiali allora appaiono alla coscienza come
immagini di particolare vitalità e forza.
Si rivelano in tale forma ai mistici o ai grandi poeti, ai creatori di
simboli artistici, religiosi o politici, con il potere di influenzare un gran
numero di persone. Hanno un tale potere poiché in realtà esistono in
stato latente in ogni persona nella collettività. Non tutte le persone spe
rimentano direttamente nella propria coscienza questi simboli, ma tutti
sono stimolati e incitati a sentire o ad agire quando si trovano di fronte
a questi simboli, per esempio in letteratura o nella pittura.
Jung parla di queste immagini come di ‘immagini primordiali’ o come
di ‘archetipi’ dell’inconscio collettivo. Tra queste immagini, possiamo
citare la ‘Grande Madre’, lo ‘spirito’ (YAnima o Animus di una persona),
il ‘vecchio saggio’, l’‘Eroe solare’, Inombra’, il ‘grande serpente’ (il potere
vitale), il ‘simbolo della salvezza’ o il ‘Salvatore che redime’, ecc. Queste
immagini sono qualcosa di più di semplici concetti o miti fantasiosi,
prodotti dall’immaginazione di uomini eccezionali. Jung li considera con
tenuti fondamentali dell’inconscio collettivo, o ‘strutture’ essenziali della
psiche umana. La persona comune scopre queste immagini nelle tradizio
ni sociali e religiose della sua giovinezza; e mentre in quanto individuo
30 La psicologia del profondo e i suoi pionieri
contrapposizione, che sia una lotta leale con uguali diritti da en
trambe le parti. Ambedue sono aspetti della vita. Che la coscienza
difenda pure la sua ragione e le sue pratiche autoprotettive, e che
si dia un’equa possibilità alla vita caotica del subconscio di espri
mersi a modo suo, perlomeno finché possiamo sopportarlo. Ciò
significa conflitto aperto e aperta collaborazione allo stesso tempo.
Eppure, paradossalmente, è presumibilmente quello che la vita
umana dovrebbe essere. È la vecchia storia dell’incudine e del mar
tello: il ferro che soffre, tra di loro, sarà alla fine forgiato in un’uni
tà indistruttibile, l’individuo. Questa esperienza è ciò che viene
definito, in successivi capitoli di questo libro, il processo di indivi
duazione {Vintegrazione della personalità).
* Pubblicato in origine come The Moon: The Cycles and Fortunes of Life (McKay
1946), fu rivisto e in seguito pubblicato in Olanda (Servire, 1967) e in America
(Shambhala Publications, 1971) col titolo di The Lunation Cycle (Trad. it., Il ciclo di
lunazione, Astrolabio, Roma 1985).
48 La psicologia del profondo e i suoi pionieri
cambiare; ma, qualora sembri farlo in modo radicale, avverrà con un atto
di ribellione violenta; e cioè tenderà a ripolarizzarsi nel suo opposto, per
pura scontentezza di sé. Non c’è un fattore astrologico specifico che
possa indicare il carattere tipico dell’atteggiamento dell’Io verso l’incon
scio (allo stesso modo che non c’è un fattore specifico nella carta natale
sufficiente a determinare se una persona possa essere classificata come
estroversa o introversa), uno dei punti più difficili da determinare dalla
carta natale. Ma, considerando lo schema complessivo della carta e il
modo in cui i fattori planetari sono collegati uno per uno, si può scoprire
molto per quanto riguarda questi elementi fondamentali del carattere.
Lo schema complessivo di una carta natale può rientrare, secondo
quanto è stato dimostrato da Marc Edmund Jones, in pochi modelli
strutturali fondamentali.* Che si considerino o no pienamente soddisfa
centi le sue definizioni e caratterizzazioni, il principio che sta alla base di
una simile classificazione è del tutto fondato, specialmente quando lo
schema della carta si avvicina a uno dei tipi ideali. Nel suo libro, Jones
presenta la carta natale di Jung come esempio del tipo di schema a forma
piatta e lunga, uno schema che presenta, nella sua forma ideale, “forti e
importanti aggregazioni di pianeti in punti irregolari” e che suggerisce
“forza molto individuale o determinata nella vita, in cui il temperamento
si proietta nell’esperienza secondo i suoi gusti molto speciali” . Conside
rando il modello generale della carta natale, l’astrologo può accertare le
relative concentrazioni o dispersioni degli interessi e delle linee di attività
di una persona: può accertare quindi il suo modo particolare di fare sì
che l’esperienza sia funzionale allo scopo essenziale del suo essere. L ’espe
rienza deve essere usata dall’Io, se si vuole che ci sia integrazione della
personalità e autorealizzazione. La principale funzione dell’Io è di
personalizzare il frutto prodotto dalle molte esperienze di una vita indi
viduale mettendolo in rapporto con una struttura relativamente perma
nente di consapevolezza e dandogli significato individuale.
Nel caso in cui i pianeti siano uniformemente distribuiti in tutto lo
schema, la tendenza dell’Io è di usare vari e diversi tipi di esperienze o
di conoscenza acquisita per rendere universali gli interessi della persona.
L ’individuo, allora, può venire coinvolto in molti settori della vita, tro
vando correlazioni tra moltissime sfaccettature dell’esistenza. Se l’Io ha
un senso di integrità strutturale abbastanza forte e sufficiente ampiezza
C a rl G u sta v J u n g
ora locale 19,20
26 luglio 1875
Kesswill - Svizzera
La carta natale di Cari Gustav Jung 55
<?
56 La psicologia del profondo e i suoi pionieri
spirituale del logos. Il suo Marte (punto di sfogo della sua carta) è in
aspetto di biquintile (144°) con la sua Luna (anche il suo Saturno è in
quintile al suo Nettuno, e Plutone lo è al suo Sole), e la ‘serie di aspetti
di quintile’ ha a che fare con l’attività creativa (poiché la Stella a cinque
punte simboleggia la vittoria dell’uomo sulla natura istintiva). Tuttavia,
possiamo vedere la Luna di Jung costretta in un centro di attività saturnia-
na per il fatto di partecipare alla quadratura di Saturno a Plutone. Per
quanto ‘mistici’ siano i suoi adattamenti congeniti alla vita e alle espe
rienze del suo ambiente (e ci si chiede che genere di persona fosse sua
madre, o se lui avesse forse nella sua parentela qualche donna inconsue
ta) il destino di Jung (Saturno) l’obbligò ad adattare queste rettifiche
dell’anima alle realtà del mondo esterno della società, a costringere le sue
esperienze intuitive indubbiamente intensissime entro le forme logiche di
una forte autocoscienza. Senza questo (Saturno) e senza lo sbocco fornito
dalle sue attività come insegnante e riformatore, le sue energie psichiche
sarebbero state dissipate in inesprimibili ‘stratosfere’ di visioni trascendenti.
La discussione precedente esaurisce solo alcuni dei punti più essenziali
che si possono scoprire attraverso uno studio approfondito di una carta
natale straordinaria. Ciò che rende questa carta così preziosa per lo psi
cologo è che essa è un simbolo evidente di tutto ciò che Jung mise nel
suo lavoro di una vita. Questo, infatti, è ciò che più o meno succede
sempre quando una grande personalità raggiunge lo stadio ‘creativo’,
cioè quando una totalità organica di esperienza vissuta è portata a fare da
‘seme’, e così acquisisce il potere di immortalare se stessa, riproducendo
il suo immaginario nelle menti delle generazioni future. Abbiamo anche
visto l’importanza della carta natale di Freud, con la sua forma a trapano
e il suo risalto chirurgico, il suo incidere fino nelle radici della persona
lità. E se vogliamo capire che cosa Jung abbia trasferito nella psicoanalisi
a cui Freud aveva dato origine, dobbiamo solo studiare le carte natali di
questi due uomini l’una accanto all’altra.
Ciò che ci dicono è davvero sorprendente. Riferire tutto porterebbe
via troppo spazio; ma possiamo notare a prima vista che il Sole di Freud
è sullo stesso grado della Luna di Jung, e che c’è un rapporto molto
significativo tra i due gruppi di pianeti in Toro evidenziati in ambo le
carte. Possiamo vedere che la linea dell’orizzonte delle due carte è iden
tica, ma invertita; l’Ascendente di una è il Discendente dell’altra. E in
ambedue i casi Marte (stazionario nella carta di Jung e quasi stazionario
in quella di Freud) occupa una posizione di rilievo strutturale e di car
dinale importanza; ma quanto sono differenti le implicazioni di questi
due Marte! Quello di Freud addita gli abissi più profondi, scoprendo
senza pietà le tracce nascoste di frustrazioni sociali; quello di Jung indica
62 La psicologia del profondo e i suoi pionieri
ore 18,15
6 settembre 1889
Landsberg - (Prussia) Germania
Fritz Kunkel e la psicologia del noi 69
* I suoi libri tradotti (in inglese) sono: Let’s Be Normal (1929), God Helps Those
(1931), What itMeans to Grow Up (1936), Conquer Yourself (1936), Character, Growth,
Education (1938); How Character Develops e In Search o f Maturity furono scritti in
inglese. L ’ultimo libro è particolarmente degno di nota.
70 Oltre la psicologia del profondo
sonale situate nella casa del passato ancestrale. Il palcoscenico era pronto
per il terzo livello di superamento.
Il Giove di Kunkel tiene le chiavi fondamentali del suo destino, pro
prio come il transito di Nettuno segna le svolte più significative della sua
vita. Questo Giove dominante in Sagittario, ‘signore’ della nona e della
decima casa (religione-filosofia e vita pubblica professionale) è indubbia
mente il ‘governatore’ dell’intera carta. È la chiave delle dottrine psico
logiche di Kunkel, dell’importanza dell’educazione e della religione nel
suo insegnamento. Infatti, i due principi gemelli di educazione di sé e
consapevolezza religiosa sono le basi del suo pensiero.
All’inizio Kunkel accentuò l’importanza del passaggio dalla primordia
le ‘esperienza del Noi’ allo stato di differenziazione e isolamento indivi
duale. Egli conosceva bene i problemi che questo passaggio produce
mentre, crisi dopo crisi, l’individuo cerca di raggiungere il suo ‘vero
centro’, non soltanto nella personalità superficiale nata dalla competizio
ne sociale (Adler) ma nel profondo delle radici ancestrali inconsce (Jung).
Dopo aver sperimentato questo ‘inconscio del passato’ nelle profondità
del suo essere, Kunkel tentò di diventare cosciente della controparte
polare di questo inconscio nelle alte sfere della consapevolezza, 1’‘inconscio
del futuro’. Egli capì che è la ‘presenza di Dio’ che attira l’uomo verso
il futuro ed è insediata nel culmine della psiche.
Kunkel si interessò al misticismo religioso, al punto di vista dei
Quaccheri e allo spirito vivente del Vangelo. Il suo libro, Creation
Continues, parla del Vangelo di san Matteo. Quando compì 56 anni,
iniziò il suo ultimo ciclo vitale sotto una stretta congiunzione di Giove e
Nettuno sul suo Mercurio natale, e con la Luna progressa che stava per
transitare il suo Ascendente natale nei Pesci (se l’ora di nascita data da
lui stesso è esatta). La caratterizzazione è davvero Giove-Nettuniana at
traverso una ‘fecalizzazione di attenzione’ (la Luna progressa) nei Pesci.
Saturno sta risalendo verso l’arco superiore della carta natale; Urano sta
per entrare nella quarta casa; Plutone è sul punto mediano tra Venere e
Marte. Un nuovo periodo stava iniziando per il fondatore della psicolo
gia del Noi, che stava diventando sempre più una psicologia-di-Dio.
naie. Con la drammatica intensità simboleggiata dai suoi pianeti nel Leo
ne, egli scrisse:
sua patria lo era stata nel 1918. Ma affrontò la crisi e vinse. Può quindi
essere considerato un Modello per la collettività dalla quale era emerso
come persona creativa, come Maestro. Questo era il suo destino spiritua
le; ma doveva conquistarselo, come tutti. Lo conquistò con la forza del
suo Giove elevato in decima casa. Kunkel era un uòmo con una ‘missione’.
Mostrò all’umanità moderna (e specialmente agli europei) un modo per
superare la crisi. Questo modo è il Modo Cristico, un modo reso più
vittorioso e glorioso dall’incorporazione dello spirito cristico entro la crisi.
Il centro di crisi nella carta di Kunkel è la congiunzione di Marte e
Saturno in Leone, con Saturno vicino alla ‘Stella Cristica’ Regolo. Regolo,
‘Cuore del Leone’ è la stella cristica perché si riferisce alla trasformazione
spirituale del centro della personalità emotiva in un centro Cristico, il
Cuore dell’Uomo. Quando il ‘leone rosso’ (dell’Alchimista) diventa il
‘Cristo bianco’, l’Uomo nasce all’interno e per mezzo dell’essere umano
individuale. Il ‘leone rosso’ nel mito germanico è Federico Barbarossa, la
cui espressione caricaturale e degenerata fu Hitler, con i baffetti. Ai
tedeschi era stato insegnato di aspettarsi la riapparizione del grande
Imperatore. Ma l’Imperatore può riapparire solo come-valore spirituale
come il Cristo, “il cui regno non è di questo mondo”. Il potere orgoglio
so di Marte-Saturno deve essere infranto, nel regno del cuore (parte
sinistra del corpo), prima che il cuore possa essere purificato e sia così
capace di accogliere la ‘presenza di Dio’. Questa è la crisi, comune a
molti, specialmente a tutti i leader potenziali, inclusi i leader religiosi!
Questa crisi è inoltre localizzata nella carta natale di Kunkel al Discen
dente, cuspide della casa del matrimonio e dell’associazione, che si esten
de tra Saturno in Leone e il Sole nella Vergine. Il Sole è anche il punto
mediale dell’arco tra Venere e Urano: un aspetto di quintile. Il ‘partner’
è quindi il centro della crisi, e riceve in pieno l’impatto delle quadrature
di Nettuno e di Plutone. Questi due pianeti stanno soli, a nord dell’esat
ta linea di opposizione tra Luna e Venere che unisce la sesta casa con la
dodicesima; così essi agiscono come punto focale di tensione, nella terza
casa e nei Gemelli. Saturno è il karma\ il Sole è il superamento, per
mezzo della creatività; il Discendente è il luogo del superamento. Lo
sfidante è la congiunzione Nettuno-Plutone: cioè il destino collettivo e
mentalità dell’uomo moderno. Giove è il messaggio e il Messia interiore.
È la Luce del Significato Creativo. Giove è anche in quasi-quintile a
Urano e in semi-quintile a Venere. In questo modo, una catena creativa
di quasi quintili e semi-quintili collega i pianeti al di sopra della linea
Venere-Luna, che tende a essere una linea di coscienza deviata, o ‘karmica’.
Più tardi discuterò le possibilità educative che la pratica astrologica
offre, insieme al concetto di autoeducazione religiosa, uno degli ultimi
74 Oltre la psicologia del profondo
mondo a sé; per operare con successo in esso e con esso (sia come
‘direttore’, ‘Io ausiliario’ o ‘doppio’) ci vogliono non solo abilità ed eser
cizio, ma facoltà intuitive e profonda compartecipazione umana, che non
si insegnano facilmente in corsi universitari a uomini e donne intellettualiz
zati e impacciati. In breve, tuttavia, si può dire che al paziente siano fatte
rivivere situazioni familiari con una drammatizzazione cosciente. Così, gli
è offerta la possibilità di ricostruire il suo mondo, non contrastando le
sue fantasie anormali, ma attraverso di esse. I punti essenziali sono:
1. L ’azione, su un palcoscenico circolare con diversi livelli, sostituisce
l’introspezione che veniva favorita dal fatto che il paziente giaceva
su un divano o sedeva rilassato su una sedia comoda;
2. Il rapporto medico-paziente (rapporto ‘monovalente’) viene trasfor
mato in un rapporto di gruppo multivalente, nel quale il paziente si
trova stimolato non solo a ‘capire’ se stesso, ma a liberare, per così
dire, ciò che aveva lasciato in balia del fato o delle pulsioni automa
tiche dei complessi e simili; e
3. La comunicazione verbale e in gran parte simbolica (come nella
psicologia del profondo) viene allargata in modo da diventare un’in
terazione più totale tra persone reali. Attraverso questi rapporti
recitati, la personalità giunge a vedere se stessa sempre meno come
uno speciale prodotto delle circostanze, e sempre più come parte
cipe di un processo sociale che, sul palcoscenico dello psicodramma,
presenta sempre nuove opportunità di recuperare il perduto contat
to con la forza creativa interiore.
È proprio perché questo contatto è stato relativamente o temporanea
mente perduto in concomitanza con qualche violento scontro, che la
persona si è ammalata emotivamente e mentalmente. Nessuna analisi ‘di
riduzione’ dei sintomi potrà mai garantire il recupero di un contatto
rinnovato con la forza creativa. Il paziente analizzato potrà forse essere in
grado di comportarsi in modo più felice e ‘normale’, con minor tensione
e una percezione più chiara di come ‘adattarsi’ a una società che egli può
imparare a meglio tollerare; ma questa è vera salute mentale?
Io credo che Moreno sarebbe d’accordo con la mia affermazione,
ripetuta così spesso, che, a meno che una persona passata attraverso la
crisi della temporanea malattia mentale non ne emerga più grande di
prima, l’intera esperienza, inclusa la cosiddetta ‘cura’, è inadeguata a
qualsiasi scopo spirituale. È tutto invano, come molte guerre ‘vittoriose’
sono combattute invano e diventano sconfitte spirituali. Ciò di cui uomi
ni e nazioni hanno più bisogno oggi è un modo per emergere da crisi,
malattie e alienazione mentale con l’esperienza di essere diventati più
grandi, più liberi, più decisi, più energici, più capaci di amare, più ‘urna-
Jacob L. Moreno e lo psicodramma 79
A.
ore 4
sul Mar Nero
19 maggio 1892
* Nel 1976 è stato fondato il New Mexico Institute for Psychodrama, sotto la
direzione di Eya Fechin Branham. Altri centri in America che applicano le idee di
Moreno includono gli Istituti di Psicodramma di Boston, Phoenix e Denver; la sezio
ne psicodrammatica del St. Elizabeth’s Hospital (Washington, D.C.) e il California
Institute of Socioanalysis (Long Beach). In Europa, un Moreno Institute è stato fon
dato a Uberlingen, Germania.
Jacob L. Moreno e lo psicodramma 85
vari processi di sviluppo bio-personale. Se, tuttavia, per una ragione qual
siasi, una persona ne ha paura, se evita di farne un uso positivo e inte
grativo, oppure si oppone, ostacola o devia i processi di crescita all’inter
no del proprio organismo bio-psichico totale, allora le energie diventano
distruttive, e i processi di integrazione della natura umana invertono le
loro polarità e conducono alla disgregazione. La ragione di questo atteg
giamento negativo può essere collettiva o individuale, ereditaria o am
bientale, apparentemente accidentale o collegata al destino di gruppi più
ampi. Qualunque essa sia, dovrebbe essere scoperta dallo psicologo ed
eliminata per quanto possibile; poi, sotto controllo, i processi della natu
ra umana saranno riportati alla loro direzione positiva, e riprenderà la
crescita di quella persona verso uno stato di integrazione ancora più
grande.
L ’approccio di Jung, come quello del primo Buddhismo (nel quale
l’uomo è lasciato completamente solo ad affrontare e superare l’eterna
‘Ruota del divenire’ e le sue attrazioni illusorie), non offre alcuna media
zione soprannaturale per la salvezza; nessun Essere Supremo da pregare,
e nessuna anima trascendente creata da Dio che possa attirare verso lo
spirito il suo figliolo smarrito, la ‘personalità’. Come conseguenza, a molte
persone è sembrato vago e non abbastanza confortante. Studiando la
psicologia del Noi di Kunkel, abbiamo visto come questo grande psico
logo con un intenso sentimento mistico-devozionale per il Divino abbia
riportato nella psicoterapia un senso della realtà (trascendente, eppure
‘concreta’) di un Essere Supremo, che ha un proposito e un piano origi
nali per ognuno, e la cui ‘grazia’ sostiene e attrae l’individuo attraverso
le sue crisi e al di là di esse. La psicologia di Kunkel è un tentativo di
integrare la psicologia del profondo con l’essenza di un misticismo cri
stiano non dogmatico e individualizzato. D ’altra parte, lo psicologo italia
no Roberto Assagioli, creatore della tecnica della psicosintesi, cercò di
integrare la psicologia del profondo con le espressioni modernizzate del
l’approccio occulto, platonico-induista, all’uomo e a Dio. I due tentativi
si completano l’uno con l’altro, e sono risposte altamente significative al
l’evidente necessità di un’umanità confusa e ossessionata dalle macchine.
Roberto Assagioli nacque a mezzogiorno del 27 febbraio 1888 a Vene
zia. Si laureò in neurologia e psichiatria all’Università di Firenze. Aveva
vasti interessi filosofici e culturali e faceva parte di vari gruppi di giovani
italiani progressisti e intellettuali, come quello condotto da Giovanni
Papini e Giuseppe Prezzolini, il cui organo era la rivista Leonardo. A
Firenze, diresse la Biblioteca Filosofica fondata da Julia H. Scott, un’ame
ricana e, dal 1912 al 1915, pubblicò il periodico scientifico, Psyche. Come
risultato della sua ampia esperienza clinica ed educativa, elaborò la tee-
Roberto Assagioli e la psicosintesi 89
Ciò che Assagioli intende per “gli aspetti più alti, superconsci e spiri
tuali” dell’uomo viene chiarito in un suo vecchio articolo, “Psychoanalysis
and Psychosynthesis” , pubblicato nel 1934 nello Hibbert Journal; ma
prima di arrivarci dovremmo considerare, per lo meno brevemente, la
carta natale dello stesso psicologo, perché la psicologia è sempre
un’espressione dello psicologo. La carta natale di Roberto Assagioli è
molto diversa nella struttura generale da quella di Kunkel, o di Freud o
di Adler. Mentre è un po’ più simile a quella di Jung, presenta tratti
molto singolari; tratti che possono davvero essere visti simboleggiare
chiaramente il suo ideale di psicosintesi.
La base della carta di Assagioli è la configurazione che io ho isolato
e interpretato per la prima volta molti anni fa, chiamandola il ‘rettangolo
mistico’. Il termine ‘mistico’ non ebbe molta fortuna, e alle volte l’ho
sostituito con la qualifica di ‘sacro’ o ‘integrativo’. Tutti questi aggettivi
Roberto Assagioli e la psicosintesi 91
Mezzogiorno
27 febbraio 1888
Venezia - Italia
92 Oltre la psicologia del profondo
nella concreta realtà della vita, tutte quelle cose che egli insegna, visualizza
e verso cui dirige i suoi sforzi. Ciò si applica a tutti gli psicologi le cui
carte abbiamo studiato finora. La carta natale rivela il carattere della
psicologia, perché la psicologia è la proiezione di ciò che l’uomo poten
zialmente è, e di ciò che cerca di divenire. Egli insegna a se stesso come
insegna agli altri. L ’insegnamento è significativo in quanto è tempestivo,
vale a dire in quanto viene incontro alle necessità di un gruppo di per
sone allora viventi, o che iniziano il viaggio della loro vita.
La psicosintesi di Assagioli è una risposta al caos (ma anche l’universa-
lizzazione di interessi e sforzi) che la nostra generazione ha creato. La
molteplicità di energie e tensioni, e la complessità di un’apertura mentale
globale, sono fatti che devono essere affrontati. Assagioli ha dovuto af
frontarli nella sua stessa persona. E la soluzione è scaturita dal confronto.
Quanto completamente egli li abbia esercitati nella sua propria vita non
è pertinente qui. Il ‘modello di soluzione’ (l’immagine di salvezza, il
principio della conciliazione degli opposti) è ovvio nella sua carta, e la
psicosintesi ne è un’interpretazione. Al livello di vita personale, essa cor
risponde a una pianificazione globale della nuova società ora in formazione.
Manca lo spazio per condensare adeguatamente le teorie di Assagioli
sulla costituzione dell’essere umano completo. Possiamo però dire quan
to segue. L ’uomo, secondo lui, include: 1) Xinconscio inferiore che “con
tiene, o è l’origine” delle attività psicologiche elementari che dirigono la
vita degli istinti corporei e delle passioni inferiori, dei ‘complessi’, dei
sogni e delle fantasie di tipo inferiore, di manifestazioni di basso ‘psi-
chismo’ e medianità, ecc.; 2) Vinconscio medio, formato da elementi psi
cologici simili a quelli della nostra coscienza di veglia e facilmente ac
cessibili ad essa; 3) Vinconscio superiore, o supercosciente, la regione da
cui vengono intuizioni e ispirazioni più elevate, la fonte del genio e degli
stati mistici; 4) la coscienza di veglia, la parte della nostra personalità di
cui siamo direttamente coscienti; 5) il sé cosciente normale, l’Io che è allo
stesso tempo il centro della nostra coscienza e contiene, per così dire, i
mutevoli contenuti della coscienza stessa (sensazioni, pensieri, sentimenti,
ecc.); 6) il sé spirituale, “centro spirituale permanente, il vero sé... fisso,
immutabile, non influenzato dallo scorrere del ‘flusso della mente’ o dalle
condizioni corporee”, poiché il sé personale cosciente non è che un suo
semplice riflesso, la sua proiezione nel campo della personalità.
Questo concetto dell’esistenza di un sé personale o inferiore (che è un
semplice ‘riflesso’) e di un sé spirituale o ‘vero’ sé (latente e non perce
pito dall’io cosciente, nella maggioranza dei casi) è tipico di quello che
chiamiamo l’approccio platonico-cristiano alla psicologia; riflette special-
mente gli insegnamenti di H.P. Blavatsky, che Assagioli conosceva bene.
94 Oltre la psicologia del profondo
* Sono state proposte diverse differenti concezioni del ‘sé’, con o senza la maiusco
la, e sono logicamente accettabili se compatibili con certe premesse metafisiche. In
The Planetarization o f Consciousness, Rudhyar ha usato il termine sé (senza maiuscola)
per indicare il potere fondamentale che sostiene l’intero organismo dalla nascita alla
morte. È una vibrazione costante che è potenza ma non coscienza. Il compito è quello
di portare questa potenza al punto di diventare coscienza totale. Quando si è raggiun
to questo punto, si può in realtà parlare del Sé. Nei due capitoli seguenti, tuttavia,
Rudhyar ha seguito il pensiero della psicologia del profondo, in particolare come è
stata formulata da Jung e da Assagioli [N.d.C.].
Che cosè il Sé? 97
* Si veda The Sun Is Also a Star (Dutton, 1975) e From Humanistic to Transpersonal
Astrology (Seed Center, 1975).
Che cosè il Sé? 103
tradizione. Questa energia lunare, però, non è che una parte riflessa
dell’energia che fluisce incessantemente dal Sole. È energia solare filtrata
e colorata dalle limitazioni (karma) imposte da Saturno. La forma-strut-
tura dell’Io (e anche lo scheletro del corpo) è così simboleggiata in
astrologia da Saturno (dalla sua posizione zodiacale e settoriale e dagli
aspetti); la vita dei contenuti di questo Io è rappresentata dalla Luna. La
luce e la forza visibile del Sole sono la forza universale che risveglia,
dispiega e sostiene tutto ciò che vi è ovunque, tutto ciò che vibra nel
nucleo di ogni atomo come nelle attività e nelle reazioni di ogni essere
umano. La sua forza rende possibile ogni esperienza, e anima ogni
sperimentatore a ogni livello. Splende indifferentemente su ogni cosa; è
sia costruttiva sia distruttiva. È vitalità universale e forza atomica. È la
fonte di ciò che gli induisti chiamano prana.
Il Sole visibile, però, non dovrebbe essere considerato il Sé. Esso è
soltanto il punto da cui si libera l’energia del Sé. Il Sé può essere simbo
leggiato nella sua realtà essenziale solo dallo spazio, spazio in pieno
esistere. Noi possiamo percepire e concepire questo spazio, tuttavia, solo
quando il nostro stesso moto all’interno di esso crea un fuoco di
irradiamento della sua energia universale. Giungiamo a conoscere quel
l’energia come spirito, luce, intelligenza creativa. Ma la conosciamo al
l’inizio solo attraverso gli sconvolgimenti che causa (per mezzo di Urano,
Nettuno, Plutone) alla nostra sicurezza saturniana e alla nostra rigidità
centrata sull’Io, sulla cultura, sulla chiesa. In realtà, da principio possia
mo conoscere il Sé solo dalle nostre crisi, e in modo negativo. Lo cono
sciamo da ciò che non è, come Kunkel ha chiaramente indicato, seguen
do l’antica saggezza orientale delle Upanishad e del Tao.
Eppure alla fine possiamo sperimentare questo Sé, se emergiamo (e
quando emergiamo) vittoriosamente dalle nostre crisi. Lo sperimentiamo
misticamente, come un’intensa espansione di consapevolezza e un’inespri
mibile sensazione di identificazione con un Soggetto universale nella
coscienza del Quale noi non siamo che uno dei molti oggetti, una piccola
sfera entro immensità cosmiche. Sperimentiamo il Sé, in un modo più
concreto e occulto, come comprensione del ‘nostro posto in Dio’ (J.
Jacgbi), comprensione della nostra più recondita qualità e tonalità esi
stenziale, della nostra partecipazione funzionale a una Comunione spiri
tuale trascendente che comprende sistemi solari e stelle.
11
Il Sé:
chiave astrologica a una psicologia integrale
infatti alcuni occultisti hanno chiamato il Sole ‘un fascio di forze elettro-
magnetiche’, un velo gettato sul ‘Sole reale’. Questo ‘Sole reale’, tuttavia,
dovrebbe essere meglio identificato come lo spazio definito dall’orbita
dei pianeti. Il vero Sole per la Terra è lo spazio circoscritto dallorbita della
Terra. Questo spazio non dovrebbe essere considerato, però, come qual
cosa di vuoto; ma, invece, come pienezza di esistenza. È il vero simbolo
del Sé. A un livello più alto, perché più complessivo, di universalità, il Sé
prende l’aspetto simbolico dello spazio della galassia, poi dell’intero uni
verso. È sempre ‘spazio’. Le energie che fluiscono eternamente dai soli e
dalle stelle sono intercollegate nello spazio e armonizzate in un continuum
di connessioni che forma la sostanza, o sostrato, dell’esistenza universale.
Le stelle, tuttavia, sono semplicemente punti di emanazione di energia.
In realtà, l’energia fluisce attraverso di esse, piuttosto che da esse. Sono
sorgenti. Allo stesso modo questo ‘Sé’ che gli psicologi moderni conside
rano “il centro della totalità della psiche”, non è la realtà del Sé, ma
piuttosto il punto di emanazione di luce} spirito, intelligenza, forza creativa
e tonalità. ‘Attraverso’ di esso si irradia quella qualità essenziale di esi
stenza che è un aspetto della divinità, uno degli ‘attributi’ o ‘nomi’ di
Dio; pervade la totalità della nostra natura individuale. Noi “viviamo, ci
muoviamo, e abbiamo la nostra esistenza” in questa emanazione del Sé.
Ma questo Sé, essendo universale, non può raggiungere la nostra coscien
za o influenzare la nostra particolarizzata modalità o condizione di esi
stenza a meno che P‘energia del Sé sia focalizzata, a meno che passi
attraverso una specie di lente o sorgente simbolica tramite la quale rag
giunga la sfera della nostra esistenza personale.
Il ‘vero’ mondo della scienza, come anche della psicologia e della
filosofia occulta, è il mondo delle forze o energie. Quando si riferisce a
un organismo vivente, l’energia si manifesta come processo. Non possia
mo avvicinarci allo studio della natura umana in modo fondamentale o
efficace finché non siamo pronti a interpretare ciò che osserviamo in
termini di processi, cioè, di operazioni definite dalla struttura basate su
manifestazioni cicliche di energia. L ’energia, tuttavia, deve essere focalizzata
per essere operativa, per poter emergere dalla condizione di potenzialità
universale in quella di attività individualizzata (o particolarizzata). Ogni
sistema organizzato contiene tali punti di emanazione (o sorgenti) di
energia.
Nel nostro universo geocentrico, il Sole e la Luna costituiscono tali
fonti di energia; ma mentre il Sole è un ‘punto di emanazione’ di energia,
la Luna (e i pianeti) sono ‘lenti riflettenti’; riflettono una parte o un
aspetto dell’emanazione solare. Parlando per* analogia, l’energia che cir
cola attraverso la struttura dell’Io della psiche è l’energia riflessa del Sé.
Il Sé: chiave astrologica a una psicologia integrale 109
* Si veda Occult Preparations for a New Age (Quest Books, 1974), Parte Terza,
“On Transpersonal Living”).
118 Oltre la psicologia del profondo
Nessuno che non l’abbia lui stesso può educare alla personalità.
E non il bambino, ma solo l’adulto può raggiungere la personalità
come frutto maturo della realizzazione di una vita diretta a questo
fine. L ’acquisizione della personalità non significa nulla di meno
che il miglior sviluppo possibile di tutto ciò che si trova in un
particolare essere umano. È impossibile prevedere quale infinita
quantità di condizioni deve essere soddisfatta per attuarla. È neces
sario l’intero spazio di una vita umana in tutti i suoi aspetti bioio-
La via del discepolato 121
tempo si trovino unite alle forze trascendenti della luce. Allora la persona
diventa un campo di battaglia, e il suo compito principale è rimanere
salda e con chiara fede, lasciando che Dio dentro di lei sia il guerriero,
come è detto nella Bhagavat Gita.
Può anche accadere, naturalmente, che una persona sia costretta ad
affrontare l’Ombra incarnata, non come individuo ma piuttosto come
membro di una nazione, di una classe sociale o di un gruppo religioso.
Può darsi che sia un ebreo torturato in un campo di concentramento
nazista solo perché ebreo, o un operaio francese della metropolitana il
cui senso del valore spirituale collettivo lo ha costretto ad affrontare il
male accumulato di un popolo invasore che si era collettivamente votato
all’Ombra. In questi casi, l’individuo si trova davanti alla sfida di svilup
pare la propria forza di resistenza e di sopportazione contro una pressio
ne collettiva spaventosa, o di trovare la propria luce personale chiaman
do a raccolta tutta la propria voglia di vincere. Ogni volta che si vive un
tale confronto con mali più che personali, è normale scoprire che, in
termini astrologici, Nettuno e Plutone sono fortemente attivi. L ’intero
nostro secolo, il ventesimo, è un caso notevole di questa tesi, perché,
quando iniziò la serie degli anni 1900 (a mezzanotte del 1° gennaio
1900), Nettuno e Plutone (ancora in larga congiunzione in Gemelli) for
mavano un’opposizione in nona casa a un ammasso planetario in Sagit
tario (Giove, Urano, Mercurio, Saturno), Capricorno (Sole, Luna, Marte)
e nei primi gradi dell’Acquario (Venere).* E poiché Plutone era allora
ancora sconosciuto, l’accento conscio, perlomeno fino al 1930, fu posto
sul potere nettuniano di dissoluzione: la dissoluzione di una struttura
obsoleta di feudalesimo e imperialismo europei entro la mente intellet
tuale (Gemelli) dell’uomo occidentale. Quando nel 1942 Urano giunse ad
attivare le posizioni che nel 1900 avevano Nettuno e Plutone, scoccò il
momento della liberazione di nuove forze nell’umanità (energia atomica)
e di una nuova prospettiva in persone che avevano affrontato la sfida di
Nettuno e Plutone in Gemelli nelle loro carte natali (quelli nati all’incirca
tra il 1888 e il 1902).
Il normale incontro con l’Ombra nell’individuo medio che tenta di
diventare una personalità matura dovrebbe però essere interpretato nel
modo più significativo, non secondo aspetti eclatanti di Nettuno e Plu
tone, che possono non necessariamente essere collegati con tali esperienze
* Dal punto di vista storico, si può dire che il ventesimo secolo sia cominciato solo
col primo gennaio 1901; ma fu con il cambiamento di cifre dal 1800 al 1900 che
venne realmente attivata nella coscienza di massa dell’umanità la nuova vibrazione 19,
che è ciò che veramente conta.
132 Oltre la psicologia del profondo
rebbe le ombre più nere, a meno che la gente non potesse contrapporGli,
almeno in qualche misura, la propria luce. Ecco perché ogni volta che gli
Avatar (o Manifestazioni) di Dio appaiono sulla terra (in forza di un’in-
sopprimibile necessità evolutiva), essi suscitano immediatamente opposi
zione in almeno alcune persone; essi spingono To’ ostinati all’odio irra
zionale e alla pazzia. Martiri soccombono a spaventosi carnefici quando,
messi di fronte alla Luce divina, coloro che si attaccano disperatamente
ai propri vecchi privilegi e ai propri idoli culturali, sono costretti, dallo
stesso terrore generato in loro da questa Luce, a compiere i misfatti più
orrendi. Per questi misfatti, secondo i vecchi insegnamenti gnostici, ogni
essere Cristico deve soffrire ed espiare (come pure per i fallimenti dei
propri discepoli accettati), poiché i crimini più neri sono in diretta pro
porzione alla fulgente intensità della Luce. Per questa ragione, nessuna
personalità divina rivelerà la sua luce a coloro che hanno ‘Io’ rigidi, a
meno che non debbano farlo per uno scopo evolutivo di tutta l’umanità,
conoscendo bene i tragici effetti di una simile rivelazione, e il sacrificio
che essa esigerebbe.
Se, invece, una persona ha una forte luce nella propria anima, allora
quella luce dovrebbe splendere di più in risposta allo splendore divino,
e, come conseguenza, l’intera struttura della sua psiche diventerebbe tra
slucida e si trasfigurerebbe. Questa capacità di diventare traslucida e
trasfigurata è la capacità di una persona di assimilare la Grazia divina (in
greco Charis, da cui Carità), ciò che il mistico Sufi chiama il baraka del
Maestro, o ciò che Sri Aurobindo definisce come forza-Madre. Il proces
so di assimilazione di questa discesa di Grazia da un grande cuore com
passionevole può anche essere chiamato un processo di teosintesi, analo
go al processo vitale nel regno vegetale conosciuto come ‘fotosintesi’. La
fotosintesi è il processo per il quale le foglie verdi di una pianta, per
effetto dei raggi di luce, trasformano chimicamente l’anidride carbonica
e l’acqua dell’atmosfera negli zuccheri o amidi (carboidrati) necessari alla
crescita della pianta e, indirettamente, alla crescita degli animali che si
cibano delle piante. Attraverso questa trasformazione chimica (e soltanto
attraverso questa!) l’energia del Sole viene ‘fissata’ nella pianta, assimilata
e resa disponibile per il mantenimento di tutta la vita sulla terra. Questa
è la funzione essenziale del regno vegetale nell’economia della vita ter
restre.
Allo stesso modo, vi è nella natura umana qualche elemento che ha la
capacità di ‘fissare’ e assimilare l’energia dello spirito che emana dagli
Esseri ‘divini’. L ’energia diffusa dello spirito universale è assorbita dal
l’organismo umano attraverso il respiro; e possiamo parlare qui di ‘pneu-
masintesi’ (da pneuma che significa sia respiro sia spirito), un processo di
138 Oltre la psicologia del profondo
assimilazione nel quale i globuli rossi del sangue umano giocano una
parte analoga a quella che compie la verde clorofilla delle foglie. Ma,
accanto a questo processo di assorbimento spirituale, che è stato consi
derato da alcuni occultisti come il fattore fondamentale che renderà
possibile (a tempo dovuto) la differenziazione dell’Io e l’individuazione,
si dovrebbe anche parlare del processo di ‘teo-sintesi’, che opera a un
più alto livello come pura coscienza e ‘sostanza mentale’. La parola greca
theos significa ‘dio’, ma non si riferisce necessariamente al concetto cri
stiano di un Dio personale. Nei Vangeli, i termini ‘Regno dei Cieli’ (una
traduzione del greco makarios che significa ‘il cielo’) e ‘Regno di Dio’
sembrano essere interscambiabili. Theos è cosmos considerato come uni
tà. Questa unità può essere tanto microcosmica che macrocosmica. Così,
a un alto stadio di sviluppo spirituale, una persona può irradiare energia
‘divina’ (il haraka del Maestro Sufi) esattamente come fa Dio, la cui
‘Grazia’ si manifesta come Spirito Santo. Un essere umano che è stato
imprigionato nelle mura del suo Io, si esclude da queste ‘onde-dono’
d’Amore e di Compassione divina. Egli è allora come una pianta che
cresce in una grotta buia.
Per mezzo di questo processo di teosintesi, la mente umana, nell’orga
nismo spirituale del Sé individualizzato e consapevole, ‘fissa’ l’energia
della Grazia divina, come la foglia fissa l’energia dei raggi di sole in
granuli di clorofilla. È questa energia che nutre il ‘Corpo di Cristo’ (o,
nella filosofia buddhista e taoista, il ‘Corpo di Diamante’) all’interno di
ogni essere umano che sia spiritualmente pronto a dargli vita ‘nel suo
cuore’. Questo esser pronto è misurato dalla qualità oltre che dall’inten
sità della fede di questa persona. Fede in cosa? Non in un Dio personale
che dispensa salvezza all’anima peccatrice; ma fede nella 'pienezza spiri
tuale' della Totalità universale all'interno della quale l'individuo giunge a
sperimentare se stesso come partecipe. La carta natale di una persona,
quando è compresa profondamente, è un’espressione localizzata e indivi
dualizzata di questa pienezza spirituale onnicomprensiva, il pleroma
(pienezza spirituale) dell’intero cielo focalizzato sul punto di nascita al
l’esatto momento del ‘primo respiro’. Il processo di teosintesi è l’assimi
lazione delVidea di Dio (archetipo) che la carta natale formula in schemi
geometrici nel cielo, e déTEnergia di Dio che è stata diffusa attraverso
questo cielo di nascita (e viene continuamente ceduta attraverso di esso)
e tutte le sue progressive modificazioni, se volgiamo la mente a Dio con
fede, come la foglia verde si volge verso il Sole fisico.
La parola Dio può essere sostituita qui da molte altre. Ciò che sto
discutendo è psicologia vera e propria. È anche astrologia, una volta che
l’astrologia venga vista come metodo di autosviluppo e come via per la
Dalla totalità maggiore alla totalità minore 139
logo, nella sua ricerca della totalità psicologica e spirituale, potrebbe ben
tentare di non perdere mai di vista la Presenza del Cosmo, di cui l'intero
firmamento è la potente Immagine e il simbolo. Noi non possiamo (tran
ne che in un planetario) sperimentare nella realtà e in modo visibile il
nostro cielo natale; ma possiamo visualizzare la nostra carta natale a due
dimensioni, ed evocare quello che in noi è l'Archetipo del Sé. Possiamo
vivere in presenza del Cielo. È questo che significa, etimologicamente, la
parola ‘considerazione' (da sidera, stelle). ‘Considerare' significa letteral
mente unirsi alle stelle. Significa sentire, pensare e agire dalla vibrante
completezza di ogni momento, di ogni situazione, e della nostra natura
individuale. Significa porre noi stessi e tutto ciò che è nostro sotto lo
schema di riferimento del Cielo totale. E per Cielo totale io intendo non
solo il firmamento visibile, ma anche quelle parti dell'intero universo che
possono essere viste solo dagli antipodi; cioè, il ‘mondo interiore' del
profondo perennemente complementare al ‘mondo esteriore' delle som
mità, il mondo interiore che è anche noi, perché siamo eternamente il
Tutto, sperimentato da un particolare punto. Comprendere ciò significa
aprire il proprio essere totale alla discesa di una Luce trasfigurante, as
similare quella Luce attraverso il processo spirituale di teosintesi. Col
fare ciò, anche noi, come piante verdi, possiamo cambiare l'atmosfera
della Terra. Possiamo procurare ‘cibo’ per la moltitudine di Io ancora
non completi e discordanti anelanti alla pace e all’armonia.
Parte Terza
Prospettive astro-psicologiche
15
Gastrologia psicoanalizzata
realtà al massimo uno stato di attività esplosiva casuale. È solo perché c’è
un interscambio polare tra Sole e Saturno che c’è un’onda ritmica di
andata e ritorno di energia solare (che noi conosciamo come il ciclo delle
macchie solari). Dal centro alla circonferenza, dalla circonferenza di nuovo
al centro, Saturno scandisce la marea solare. Il grande messaggio del
Cristianesimo è stato: “Il Padre è dentro di voi”. Il destino è l’individua
lità. Se avrete fiducia incondizionata nel padre Saturno, diventerete il
Sole. Se non avrete assolutamente nessun timore del destino, tutto ciò che
è possibile nell’ambito di quel destino potrà davvero aver luogo, al mo
mento giusto, al posto giusto. Essere come il Sole significa essere la vostra
stessa potenzialità, in un processo completo di realizzazione graduale.
Allora, non vi è più Immagine Materna o Immagine Paterna. I due
simboli ancestrali del passato, la Luna e Saturno, sono assorbiti entro un
presente solare. Siete ciò che è necessario siate in ogni momento, senza
paura del futuro o rimpianto per il passato. È uno stato molto difficile da
raggiungere! Ma è difficile non perché significhi compiere qualche atto
spettacolare, ma al contrario perché richiede che diventiamo liberi da
sforzo, attività frenetica e aspettative precise. Ciò che è richiesto è che
rinunziamo a dipendere da qualsiasi immagine, sia essa l’Immagine Ma
terna o Paterna.
Cosa significa ciò per quanto riguarda il vostro atteggiamento verso
l’astrologia? Semplicemente questo: dobbiamo vedere l’astrologia come
un mezzo che ci conduce a un fine, come una tecnica validissima per
sviluppare in noi certe capacità, proprio come gli esempi della nostra
madre e del nostro padre (o dei loro sostituti successivi) e il nostro
rapporto con loro, non sono che i mezzi per sviluppare la nostra propria
capacità di adattamento alla vita e la nostra sensazione di appartenere a
un ordine superiore che stabilisce il nostro specifico destino e la nostra
fondamentale individualità. Ogni generazione rende questo servizio alla
generazione successiva. Eppure, ciò che ciascuna generazione riceve dai
propri genitori è solo addestramento, e non dovrebbe mai produrre un
senso di schiavitù o identificazione. Similmente, ciò che l’astrologia può
fare per noi è esercitare sia la nostra capacità di intuire il miglior modo di
reagire alle nuove sfide e ai problemi di sempre nuove situazioni, sia la
nostra capacità di percepire l’ordine cosmico e il rivelarsi della struttura di
tutti i processi naturali, anche lì dove la vita sembra più caotica.
Un modo di vedere l’astrologia come si vede l’Immagine Materna può
sviluppare il nostro senso dell’opportunità e del dare e avere, nello sce
gliere il momento buono per le nostre attività, in modo da non forzare
crudelmente la nostra volontà in ogni occasione e in circostanze irrilevanti.
Per mezzo di essa, possiamo imparare ad accettare una guida per i nostri
152 Prospettive astro-psicologiche
che per il fatto che sappiamo che dobbiamo andare a dormire quando
siamo troppo stanchi. Ma perché il sonno ci riposa, perché dobbiamo
perdere la nostra usuale consapevolezza (il nostro senso di identità diur
no, dell’essere ‘io’), e perché sperimentiamo quei fenomeni strani chia
mati s<Dgni? Diamo queste cose per scontate, proprio come consideriamo
la morte e la malattia come eventi inevitabili che dobbiamo accettare,
anche se non li comprendiamo.
Le religioni e le filosofie dovrebbero illuminarci su tali argomenti
fondamentali. Ma le loro spiegazioni spesso emanano ben poca luce e
sono ammantate di superstizione e fantasia. Quanto alla scienza e alla
psicologia moderna, esse hanno molte teorie sul sonno e i sogni; ma ciò
che dicono spiega ben poco e sostituisce semplicemente un’incognita
all’altra. Non c’è alcun modo di raggiungere una spiegazione semplice
che presenti, per lo meno in forma schematica, un quadro del rapporto
tra lo stato di veglia, l’attività conscia e la condizione di sonno inconscio?
Ovviamente, un tale quadro dovrebbe includere il fenomeno dei sogni,
perché, in qualche modo, i sogni avvengono sulla linea di confine tra la
coscienza di veglia e il sonno, e hanno qualcosa in comune, stranamente,
con ambedue gli stati. Io credo che gli strumenti e i simboli forniti
dall’astrologia possano servire a chiarire (in senso generale) questo pro
blema; e suggerirò una semplice chiave che, se usata bene, potrebbe
gettare molta luce su argomenti di solito circondati dal mistero.
Sappiamo che già alcuni dei filosofi greci avevano capito che la Terra
gira intorno al Sole, ma fu solo dopo Galileo, Keplero e Newton, circa
cinquecento anni fa, che la rappresentazione moderna del sistema solare
fu chiaramente delineata. Fu solo dopo che Urano e Nettuno, e poi
Plutone, furono scoperti, entro gli ultimi duecento anni, che gli astrologi
poterono usare questa nuova rappresentazione ‘eliocentrica’ (con il Sole
come centro) del sistema solare nel suo vero significato. Non mi riferisco
qui alla posizione eliocentrica dei pianeti nello zodiaco. Queste posizioni
possono essere studiate con risultati molto validi; ma ciò richiede un tipo
speciale di effemeridi, poiché le tavole che gli astrologi usano comune
mente oggigiorno danno le posizioni geocentriche dei pianeti, cioè, i loro
movimenti visti dalla Terra. Ma anche se usiamo le posizioni geocentriche
dei pianeti nell’erigere le nostre carte natali, possiamo aver chiaro nella
mente il quadro moderno eliocentrico del sistema solare e pensare ai
pianeti come rappresentazioni di funzioni dinamiche all’interno del siste
ma solare nel suo complesso.
Il sistema solare, con il Sole nel suo centro, è un’unità cosmica e,
perlomeno in senso simbolico, un ‘organismo vivente’. È per questa ra
gione che, studiando i movimenti ciclici correlati dei pianeti, l’astrologo
164 Prospettive astro-psicologiche
può capire meglio, ed entro certi limiti prevedere, gli alti e bassi perio
dici della vita e della coscienza di un essere umano, o il corso che
emozioni, impulsi e orientamenti di pensiero possono prendere nell’arco
della vita di un individuo. L ’intero sistema solare è quindi visto come
rappresentazione della personalità individuale nel suo complesso.
È chiaro ora all’astrologo che sa qualcosa di psicologia che le comples
sità di una personalità umana moderna hanno bisogno di tutti i pianeti
che conosciamo ora per essere descritte e rappresentate. Gli antichi si
fermavano a Saturno quando redigevano le loro carte; ma, in realtà,
l’orbita di Saturno è solo la linea divisoria tra due tipi di pianeti. I
pianeti che si trovano tra il Sole centrale e Saturno (incluso) si riferiscono
a un aspetto della personalità umana nella sua totalità; i pianeti oltre a
Saturno (Urano, Nettuno e Plutone, e ce ne potrebbero essere altri!)
rappresentano un altro aspetto, un aspetto che equilibra il primo e ne è
complementare. Esiste un definito rapporto polare tra questi due gruppi
(o serie) di pianeti. Ed è questo rapporto che dobbiamo cercare di capi
re. La maggior parte degli astrologi parla di Urano, Nettuno e Plutone
come se fossero pianeti come tutti gli altri. Ci sono però astrologi che
hanno concepito l’idea che i tre pianeti ‘trans-saturniani’ siano ‘ottave
più alte’ di Mercurio, Venere e Marte, sebbene le loro opinioni diverga
no su quali pianeti della seconda serie corrispondano a quelli della pri
ma. Secondo me, l’idea dell’ottava più alta, anche se valida parzialmente,
non va alla radice delle differenze tra i due gruppi di pianeti.
Qual è la vera differenza? Che cos’è che fa di una serie la polarità
opposta dell’altra? Ogni sistema organico o unità cosmica è soggetto a
due forze contrarie. C ’è una spinta che attira ogni parte del sistema verso
il centro (per esempio, la forza di gravità); ma c’è anche l’attrazione
esercitata dallo spazio esterno, che in realtà significa dal sistema più
grande entro il quale opera il primo sistema. Nel caso del sistema solare,
il sistema più grande si chiama la galassia. Il nostro Sole non è che uno
dei milioni di stelle che compongono questa immensa nebulosa a spirale,
la galassia (o Via Lattea); essa, a sua volta, è parte di un Universo finito
composto da milioni di nebulose di vario tipo. Ogni pianeta del nostro
sistema solare e ogni essere vivente sulla Terra è in certa misura soggetto
alle pressioni e attrazioni che ci raggiungono dalla galassia; siamo anche
soggetti nella direzione opposta alla forza gravitazionale del Sole, centro
del nostro sistema.
Saturno, però, rappresenta una fondamentale linea di demarcazione
tra queste due opposte forze, galattica e solare. I pianeti entro l’orbita di
Saturno sono soprattutto creature e vassalli del Sole; mentre i pianeti al
di là di Saturno sono ciò che io ho chiamato, molti anni fa, gli ‘ambascia
I misteri del sonno e dei sogni 165
mente, crea nuovi valori o si ribella contro quelli obsoleti; emerge come
una forza nella società. Ma ogni volta che la società costringe implacabil
mente i suoi aspiranti individui a conformarsi alle sue norme e ai suoi
standard collettivi, allora gli esseri umani in quella società esistono in uno
stato mentale e spirituale piuttosto sonnolento, come accade nelle società
totalitarie.
Quando ci occupiamo dell'opposizione polare tra individuo e società,
ci troviamo ancora nel regno dell'attività cosciente di veglia. Il contrasto,
dal punto di vista astrologico, è quello tra i pianeti personali come Marte,
Venere, e Mercurio e la coppia di pianeti sociali, Giove e Saturno. Ma
quando veniamo all'opposizione polare tra la coscienza di veglia e il
sonno, tra il conscio e l'inconscio (per usare termini psicologici moderni),
allora ci occupiamo astrológicamente del contrasto tra tutti i pianeti entro
l'orbita di Saturno, incluso Saturno stesso e i pianeti transaturniani: Ura
no, Nettuno e Plutone.
Quando parliamo di inconscio, consideriamo il sonno e tutte le mani
festazioni di vita che trascendono la coscienza semplicemente come nega
zione o assenza di coscienza. Allo stesso modo, per un lungo periodo,
scienziati e filosofi hanno pensato allo spazio al di là dei limiti del nostro
sistema solare come completamente vuoto; cioè, in senso negativo. Ma
ora cominciamo a capire (come sapevano bene gli antichi) che lo spazio
al di là del sistema solare non è puro vuoto. Piuttosto, è l'ambito dell’esi
stenza attiva del vasto organismo cosmico della galassia. Noi “viviamo, ci
muoviamo e abbiamo la nostra esistenza” nell’immenso corpo della galas
sia. Non possiamo pensare a questo spazio galattico in senso negativo;
esso è un accumulo di forze, un plenum, un campo di energie elettroma
gnetiche e forse di molti altri tipi di energie trascendenti a noi sconosciute.
Allo stesso modo, ciò che i moderni psicologi chiamano (molto poco
appropriatamente) l'inconscio, non è il regno del vuoto. Quando dormia
mo, non andiamo nel nulla. Cambiamo polarità. La coscienza, polo indi
viduale del nostro essere totale, diventa negativa rispetto al polo vitale
che ora diventa fortemente positivo e attivo. La vita subentra ai comandi.
Viene il tempo, però, di svegliarsi; le ‘acque' della vita onnipotente si
ritraggono in parte dalla mente di chi dorme, dal suo sistema nervoso e
dai margini delle sue attività cellulari. Saturato per un certo periodo da
questa corrente di vita indifferenziata, il suo cervello e i suoi nervi, ogni
cellula e organo del suo corpo, ora rispondono a una nuova ondata di
attività, pensieri e sentimenti coscienti e diretti autonomamente. Si af
frontano nuovamente alla luce solare della coscienza i problemi indivi
duali. Ma per quanto riguarda i sogni?
Alle volte, quando la marea si ritira dalla spiaggia, rimangono piccole
I misteri del sonno e dei sogni 167
tipo di sogno uraniano è, nel suo senso più alto, profetico e illuminante.
Può persino essere un’apparizione, un lampo di ispirazione o di illumi
nazione che giunge durante la fase vigile di attività conscia dell’Io, come,
per esempio, l’immagine e le parole di Cristo che si impressero violente
mente su Paolo sulla via di Damasco come risposta alla decisione del suo
Io ciecamente tradizionale e fanatico di distruggere coloro che credevano
alla nuova Rivelazione Divina.
I sogni uraniani di solito turbano molto: sono come una sfida, una
sfida che l’Io non accetta facilmente. Parte del sogno può consistere di
parole solenni; spesso la luce, o un colore ben definito, emerge come
elemento importante dell’immagine del sogno. Quelli che C.G. Jung chia
mava gli ‘archetipi dell’inconscio’, appaiono di solito in questo tipo di
sogni; essi si riferiscono a una delle esperienze più profonde e più uni
versali dell’umanità. Sono collegati a un aspetto o funzione basilari della
vita universale quando opera nella natura umana. Quindi, spesso hanno
carattere religioso, e il sogno può avere il potere di trasformare comple
tamente colui che sogna (conversione), o di sconvolgere in profondità la
sua autosufficienza, il suo egocentrismo o le sue idee più care.
I sogni nettuniani, però, sono forse i più frequenti. Essi rappresentano
la reazione a qualsiasi cosa turbi il normale equilibrio che di solito l’in
dividuo ha nei suoi rapporti con la società, la sua salute, la sua digestione
o gli istinti fondamentali del suo corpo. Nettuno, in questo senso, rispon
de con i sogni a ogni disturbo o pericolo alle funzioni complesse espli
cate da Giove, sia nel corpo sia nella mente. Ogni sfida a un principio di
condotta sociale o morale, ogni violazione di una ‘dieta’ sicura (del corpo
come della mente), tende a provocare sogni nettuniani, e sono di solito
sogni molto strani! Se il corpo si raffredda di notte a causa di un improv
viso calo di temperatura, ci si può risvegliare con il ricordo di un lungo
sogno drammatico in cui si camminava in una tormenta di neve, si cade
va nell’acqua gelata, ecc. Se si è spinti da un impulso irresistibile a
infrangere regole morali o sociali di condotta, è probabile che, prima o
poi, si possano sognare scene drammatiche nelle quali coloro che parte
cipano alla situazione appariranno in ambientazioni strane ma simboli
che, sotto spoglie forse che renderanno la verità profonda della situazio
ne meno sgradevole al primo impatto alla persona.
II sistema freudiano di analisi dei sogni ha abituato il pensiero moder
no a ciò che Freud chiamava il ‘censore’. Questo censore si dice che
rappresenti, per così dire, una specie di custode privato della sicurezza
personale dell’Io, proteggendolo da ogni sconvolgimento sgradevole o
tentativo di rivoluzione nel suo reame. Le impressioni inquietanti lasciate
dal polo collettivo del nostro essere, vengono così censurate, cambiate,
170 Prospettive astro-psicologiche
Plutone natale, circa sei mesi dopo Pearl Harbor: indicazioni sinistre, ma
presagi di responsabilità a livello mondiale.
Prima di ciò, nel 1930 (aveva quarantotto anni) Nettuno transitava il
probabile Ascendente di Roosevelt. Urano transitò il suo Nettuno e Giove
natali durante tutto il 1938, mentre i nodi lunari stavano tornando alle
loro posizioni natali subito prima del suo cinquantaseiesimo compleanno
(1938). Giove stava vitalizzando, nella quinta casa natale, la sua congiun
zione Venere-Sole in Acquario; anche Venere in transito era presente,
ancora una volta in congiunzione con il Sole e con la Luna e Giove. Così,
questo intero periodo era segnato da transiti significativi e importanti.
Potevano ben evocare qualcosa del destino mondiale che divenne il suo
dopo il cinquantaseiesimo compleanno; e anche la possibilità di una
tragica, seppur gloriosa, fine.
Ciò che raggiunse il suo acme a 56-57 anni con la seconda guerra
mondiale, era cominciato a 28-29 anni, quando F.D. Roosevelt era entra
to nell’arena politica come senatore di New York. Nel suo caso, la crisi
della metà degli anni quaranta assunse un carattere particolarmente tra
gico: la sua lotta contro la paralisi. Ma, proprio nel combattere quella
lotta, egli acquistò vera forza di carattere, che rese possibile il suo ener
gico disimpegno di vaste responsabilità. Saturno si era congiunto al
l’Ascendente di Roosevelt quando contrasse la poliomielite. Saturno si
congiungeva a Venere e Sole natali proprio quando stava per assumere la
Presidenza, nel 1933.
19
Affrontare e superare le crisi:
la vita nel ‘secolo psicologico’
Uno dei tratti più caratteristici della vita personale e sociale di uomini
e donne della nostra epoca è l’importanza che si dà alla psicologia. Questa
nuova fecalizzazione di interesse si estende a quasi tutti i campi di atti
vità umana, dalla psichiatria e psicoanalisi cliniche, alla pubblicità e alla
guerra o ‘pace’ psicologica. Vi sono molti tipi e scuole di psicologia e
psicoterapia per persone con disturbi mentali o del tutto malate di men
te; e non c’è praticamente alcun campo di affari, istituzioni sociali o
settore pubblico nel quale non ci si preoccupi di usare qualche tipo di
tecnica psicologica.
Quando pensiamo al Medio Evo europeo, all’epoca delle Crociate e a
quella in cui furono costruite le grandi cattedrali, pensiamo subito al
ruolo importantissimo che la religione giocava nelle faccende quotidiane.
Oggi, questo ruolo viene in misura sempre crescente assunto dalla psico
logia. La vita moderna è sempre più completamente condizionata e in
fluenzata da idee e preoccupazioni psicologiche. Il nostro ventesimo se
colo sarà forse conosciuto come il ‘secolo psicologico’ ancor più che
come quello della scoperta dell’energia atomica. Effettivamente, sia la
nuova importanza data alla psicologia sia la scoperta dell’energia atomica
sono legate a un fatto storico fondamentale: la nostra civiltà occidentale,
che i nostri antenati davano per scontata e su cui facevano cieco affida
mento, è in uno stato di completa crisi. Non solo gli individui vivono da
una crisi personale all’altra in uno stato di insicurezza psicologica oltre
che economica, ma anche nazioni e gruppi affrontano quella che sembra
una serie infinita di crisi e conflitti, ‘freddi’ o ‘caldi’. La radice essenziale
di questo stato quasi universale di crisi sono gli enormi cambiamenti
sociali ed economici che sono stati apportati dalla scienza e tecnologia
moderne.
Tutto ciò è ben conosciuto; ma ciò che di solito non è abbastanza
chiaro è che l’accentuazione sempre più diffusa dell’uso pratico delle
182 Prospettive astro-psicologiche
uno psicologo che aiuta gli esseri umani, perché anch’egli deve definire
il suo approccio alle crisi passate o future che può vedere nella carta
natale del suo cliente, e la sua interpretazione delle stesse.
Vi sono vari tipi di crisi che si possono prevedere con chiarezza per
mezzo di tecniche astrologiche, e l’interpretazione che l’astrologo ne darà
dipenderà necessariamente da ciò che egli stesso pensa delle crisi in
generale. Può darsi che pensi alle crisi come devianze, pure e semplici
tragedie, cose da curare e da dimenticare presto; oppure può darsi le
consideri come fasi necessarie di un processo di crescita, esperienze dalle
quali si può e si deve raccogliere una ricca messe, esperienze senza le
quali non è possibile alcuna ‘maturità’, per quanto nera, tragica, o appa
rentemente distruttiva la crisi possa essere.
Il primo tipo di psicologia può essere chiamato normativo: lo scopo
del trattamento e della cura è di rendere ‘di nuovo normale’ la persona
disturbata. La normalità è, ovviamente, una questione relativa, e può
essere definita solo in riferimento allo standard generale di una partico
lare cultura e società. Quindi, la maggior parte degli ‘psicologi sociali’
è composta di psicologi normativi. Anche Freud appartiene a questa
categoria, perché il suo approccio è essenzialmente pessimistico e man
cante di un vero scopo di significato spirituale per l’individuo in quan
to tale.
Il secondo tipo di psicologia può essere chiamato metamorfico, perché
considera tutte le crisi come mezzi (almeno potenzialmente) per produrre
e indurre alcuni tipi di metamorfosi interiore. Questo tipo di psicologia
ritiene inoltre che la vita umana abbia assolutamente bisogno di processi
di metamorfosi ricorrenti e periodici (cioè crisi) perché, senza di essi, la
persona rimane semplicemente ‘uno del gregge’, normale, forse, ma
modellata secondo una matrice collettiva o accettata culturalmente. Esse
re davvero un ‘individuo’ significa essere emersi dalla norma collettiva
sociale contemporanea ed essersi innalzati al di sopra di essa; questo
emergere può aver luogo solo passando attraverso qualche tipo di crisi,
attraverso reali e fondamentali esperienze di metamorfosi. Queste espe
rienze sono di solito stressanti e dolorose, e sconvolgono sempre; eppure,
devono essere accettate di buon grado, comprese e assimilate, se si vuole
che vi sia vera maturità individuale... e forse, in qualche misura, ‘genio’
o la conquista spirituale dello stato di vero ‘discepolo di Cristo’, che è
‘nel mondo ma non del mondo’.
In astrologia, questi due approcci alle crisi personali o sociali si pos
sono riferire rispettivamente alla coppia di pianeti ‘sociali’ (Giove e
Saturno) e ai pianeti trascendenti o di ‘metamorfosi’ (Urano e Nettuno).
Ciascuna di queste due coppie opera a uno speciale livello di attività e di
184 Prospettive astro-psicologiche
alcuni dei tratti più simbolici delle quali erano il disprezzo generalizzato
del Prohibition Act, la ricerca di ciò che eccitava e inebriava, della libera
espressione della propria personalità in forma drammatica, ecc. Negli
ultimi anni dell’adolescenza e a ventanni, questo gruppo di età Urano-
in-Pesci sopportò il più pesante olocausto militare della seconda guerra
mondiale, e ha dovuto portare avanti il governo del mondo attraverso la
salvezza o disintegrazione della nostra cultura da ‘Età dei Pesci’; forse
lasciando al gruppo Urano-in-Ariete il compito di lanciare (Ariete) un
nuovo impulso creativo da cui possa nascere una nuova società.
Per quanto riguarda l’individuo, la presenza di Urano nell’una o nel
l’altra casa della carta natale è di solito il fattore più rivelatore di tutti.
Definisce Yambito dell esperienza personale nel quale si dovranno neces
sariamente affrontare le crisi uraniane di autotrasformazione (o, si po
trebbe dire, il punto focale delle crisi). La casa natale nella quale si trova
Nettuno indica il tipo di confronto nel quale una persona può più carat
teristicamente rinnovare la stessa sostanza (o ‘chimica’) della propria natura
e del proprio carattere o Io. Attraverso tale tipo di confronto (e ogni casa
natale rappresenta un certo tipo), le limitazioni dell’Io personale possono
essere dissolte e l’individuo può realizzare la sua libertà spirituale; e il
prossimo problema, quindi, sarà a che cosa serve questa libertà, qual è il
suo scopo. Queste indicazioni, unite a quelle date dai simboli associati
all’esatto grado zodiacale sul quale si trovavano i pianeti alla nascita,
sono, in quasi tutti i casi, estremamente significative.
Ogni volta che si studiano i transiti di Urano e Nettuno, i due pianeti
dovrebbero essere considerati assieme. Crisi gravi tendono a manifestarsi
quando ambedue formano aspetti contemporaneamente a importanti pia
neti natali. In alcuni casi, Urano o Nettuno transiteranno il Sole, la Luna
o il pianeta ‘governatore’, mentre il Sole o la Luna progressi faranno
quadratura o opposizione a Urano o Nettuno natali. Questi sono di
solito casi decisivi, nei quali la sfida arriva, per così dire, sia dall’interno
sia dall’esterno. La vita interiore è pronta al cambiamento, e sotto la
pressione di questa necessità di cambiamento interiore, spirituale, e forse
anche biologica (progressioni), una sequela di avvenimenti straordinari
porterà le cose a una fecalizzazione molto netta, disturbando profonda
mente la vita sociale o familiare dell’individuo (‘transiti’). In ogni caso,
ciò che è importante per l’individuo è che capisca, accetti e collabori con
il processo di metamorfosi e che non si ribelli a esso cercando di evitarlo
per paura o per scoraggiamento emotivo. Ciò, però, richiede di solito
molto coraggio spirituale e una mente stabile, obiettiva, o un’intensa fede
in Dio. Dove mancano queste condizioni, l’Io, stordito, o va in pezzi e si
apre all’invasione di forze irrazionali o distruttive, o si chiude in se stesso
Affrontare e superare le crisi 189
in modo così esclusivo che sarà molto difficile aprirsi di nuovo. Nel
migliore dei casi, sarà tragicamente necessaria un’altra crisi per mandare
in pezzi le difese e, in questo modo, rendere operativo il processo di
crescita rinviato.
Le caratteristiche dell’ambiente sociale e familiare condizionano pro
fondamente la nostra capacità di affrontare con successo le crisi personali
di autotrasformazione. Qualora questo ambiente sia esso stesso caotico,
come durante guerre e rivoluzioni, nell’individuo è molto più forte la
tendenza al crollo. Ma vi sono anime che, proprio perché il mondo è nel
caos, riescono a chiamare a raccolta dal proprio centro spirituale le ener
gie per rimanere stabili e forti in contrasto con il caos esterno. Se la
personalità sia o non sia in grado di richiamare una tale forza è una
questione che nessuno può determinare solo su base astrologica, perché
ogni indicazione astrologica può essere o costruttiva o distruttiva nei suoi
risultati finali.
D ciclo combinato di Urano e Nettuno dura circa 171 anni. C ’è stata
una congiunzione di questi due pianeti nel 1821, all’inizio del Capricor
no; la prossima avverrà nel 1992, a metà del Capricorno. La congiunzio
ne del 1650 a metà del Sagittario è stata spesso associata ai ben noti
disordini in Inghilterra. L ’anno 1821 segnò l’epoca della morte di Napo
leone I e i primi inizi della Rivoluzione Industriale e il diffondersi del
Romanticismo. L ’opposizione di Urano e Nettuno simboleggiò per tutto
il mondo la prima decade del nostro secolo attuale. Il processo di meta
morfosi globale iniziato dall’umanità verso il 1821 raggiunse allora il
punto di potenziale adempimento. Tuttavia, poiché l’umanità non aveva
saputo usare in modo saggio, etico e spirituale le tremende nuove energie
liberate dopo la congiunzione del 1821, l’opposizione dei due pianeti
‘della metamorfosi’ causò l’inizio di un vasto processo di divisioni e
distruzioni. L ’ascesa del Giappone, che seguiva quella della Germania
Imperiale, e la prima fase (fallimentare) della Rivoluzione Russa dopo la
sconfitta della Russia in Manciuria, dettero inizio a questo processo di
struttivo. Le nostre ‘Guerre Mondiali’ sono in realtà fasi della ‘guerra
civile’ globale di un’umanità che si era aggrappata ai fantasmi socio
politici dell’‘imperialismo’ e della ‘sovranità nazionale assoluta’, permet
tendo a questi fantasmi di avvelenare le menti di coloro che sono schiavi
di avidità e desiderio di ricchezza e di potere, coloro che sono allo stesso
tempo legati anche a istituzioni e ideologie obsolete, e a pregiudizi socio
religiosi.
L ’ultimo aspetto di quadratura dell’attuale ciclo Urano-Nettuno (1821-
1992) divenne esatto nell’ottobre del 1953 (con Saturno, inoltre, in con
giunzione con Nettuno) e si ripetè nel 1954 e 1955 (con Giove contem
190 Prospettive astro-psicologiche
di sapere ciò che l’altra persona implicata in esso vorrà o potrà fare, ciò
che potrà accadere nel prossimo futuro nel nostro ambiente, o anche
come noi stessi reagiremo quando ci troveremo di fronte ai risultati
generati direttamente o indirettamente dalle nostre azioni. Naturalmente,
è questo che rende il concetto di ‘libera scelta’ piuttosto ambiguo.
Siete ‘liberi’ di decidere quando non esiste alcun modo normale di
conoscere le cause della situazione che richiede una scelta, o i risultati
delle scelte possibili? L ’animale allo stato naturale di solito sceglie il
modo giusto di reagire sulla base di istinti coercitivi. Noi esseri umani
abbiamo sviluppato l’intelligenza alle spese di perlomeno alcuni dei no
stri istinti. Ma l’intelligenza esige di avere basi consce per i suoi giudizi,
e tante volte non vi sono queste basi; e la famosa ‘voce dell’intuizione’
non è affidabile, perché potrebbe essere la voce di qualcos’altro, un
complesso psicologico, un timore, pigrizia, o persino un vero ‘fantasma’
(una pressione esercitata da qualche entità psichica, o ‘persuasore occul
to’). Dove l’intelligenza non ci può fornire le basi logiche di cui abbiamo
bisogno per una decisione ponderata, l’astrologia può venire in nostro
aiuto, e abbiamo davvero bisogno di aiuto! Ma vi è aiuto e aiuto\ Pos
siamo diventare irrazionalmente e coercitivamente dipendenti da chi ci
aiuta, oppure possiamo essere aiutati ad aiutarci. Nel primo caso, abbiamo
accettato passivamente i dettami di una fonte di informazione autoritaria
che ha usurpato la nostra sacra prerogativa umana di prendere decisioni;
nel secondo caso, ci è stata fornita una nuova prospettiva, un modo nuovo
di vedere i nostri problemi, e delle basi sulle quali possiamo ora fondare
una decisione, una decisione obiettiva, consapevole, e informata.
Vi sono astrologi, e ve ne sono molti, che, insieme ai vari tipi di
medium ‘ispirati’ e agli ‘operatori di miracoli’, non vedono l’ora di an
nunciare ciò che accadrà, quale corso di azione intraprendere, se ciò è un
bene o un male per voi, ecc. La gente corre da loro, perché la maggior
parte degli esseri umani è felice di accettare l’‘autorità’ e di ‘conoscere la
Verità’ (con la lettera maiuscola). Altri astrologi sono veri consulenti;
hanno una vasta conoscenza e un punto di vista obiettivo, oltre a prepa
razione e capacità specializzate; ma non intendono essere ‘colui che agi
sce’ o ‘opera’. Essi stabiliscono un vero rapporto di consulenza con i loro
clienti, così che qualsiasi consiglio venga dato può essere sia accettato sia
respinto. La sola cosa su cui insistono, o dovrebbero insistere, se fattibile
(il che spesso non è), è che debbono avere abbastanza tempo per svol
gere un lavoro educativo, perché un consulto astrologico dovrebbe essere
una forma di educazione e, quindi, dovrebbe essere un’esperienza ripe
tuta, perché non vi è educazione senza ripetizione. Che tipo di educazio
ne può essere? Un’educazione nella quale la persona impari a essere obiet
194 Prospettive astro-psicologiche
tiva riguardo all’intero corso della propria vita, e diventi cosciente dei ritmi
basilari della sua esistenza come individuo. Questi ritmi si possono vedere
operare durante gli anni di vita già trascorsi; e dovrebbero essere atten
tamente studiati. È solo sulla base di una vivida comprensione del passato
che si possono orientare verso un futuro costruttivo le attività che ci
stanno immediatamente davanti, un futuro nel quale il potenziale innato
dell’individuo possa essere più pienamente e armoniosamente realizzato.
L ’astrologo non può predire gli esatti eventi futuri della vita di un
individuo; se potesse farlo, l’astrologia sarebbe malefica e distruggerebbe
l’integrità della persona. Nessuno può predire esattamente tali eventi
individuali, neppure Dio; e anche quando si trovano racconti di simili
predizioni, non sono menzionati fattori veramente fondamentali. Per esem
pio, nel caso dei famosi libri antichi di astrologia dell’India, in cui gli
esatti destini di molte persone, persino alcune nate oggigiorno, erano
stati trascritti pare molti secoli fa, solo una persona che avesse superato
esami rigidi e selettivi era autorizzata ad ascoltare le profezie per il pro
prio giorno di nascita. In altre parole, la persona, tra le migliaia nate in
quel giorno, doveva provare a se stessa di essere proprio quella che si
adattava a quello specifico schema archetipico di esperienza animica
nell’ambito di eventi particolari. L ’astrologia può di solito rivelare il
modello che struttura la vita di un individuo, il ritmo basilare (o ‘forma’)
del processo di esistenza dalla nascita alla morte; ma se viene determinata
la struttura, ciò non significa che i reali avvenimenti dell’esistenza che si
inseriscono in questa struttura di base siano anch’essi predeterminati. Un
bicchiere può contenere delizioso vino o veleno; ambedue le sostanze
ricevono la forma dal bicchiere. Ciascuno ha una struttura base di esi
stenza; essa è il modello della sua identità individuale. È anche il suo
‘destino’, se per destino intendiamo il programma secondo il quale ciò
che era potenziale alla nascita può essere attuato durante la vita; e dico
‘può’ perché molte persone durante la loro vita attualizzano soltanto una
minima parte delle loro potenzialità innate.
L ’astrologia vi dice ciò che ‘può’ essere realizzato, non ciò che acca
drà, ma, poiché può rivelare Yordine strutturale innato dell’identità di un
individuo, essa può ‘educare’ questo individuo ad affrontare le avversità
della sua vita quotidiana con metodicità e obiettività, vale a dire, dal
punto di vista dell’intera potenzialità del suo essere, dal punto di vista di
ciò che lo Zen chiama la sua ‘natura fondamentale’. Il vero astrologo è
uno specialista dei valori strutturali che concernono l’espansione della
personalità, uno specialista del destino umano. Può essere consultato su
tutte le questioni che influenzano l’attualizzazione del potenziale di una
persona, cioè, su tutte le questioni che si riferiscono alla domanda: “Come
Il ruolo dell astrologo come consulente 195
posso diventare ciò che sono innatamente, come totalità organica dell’esi
stenza umana?”. L ’astrologo può, almeno in teoria, rispondere a tale
domanda e alle sue molte implicazioni come consulente. Ma, come con
sulente, non ci si può aspettare che dica al suo cliente ciò che avverrà il
mese prossimo o l’anno prossimo o ciò che deve fare; sarebbe competen
za di un indovino o di un oracolo. La distinzione è importantissima, e
dovrebbe essere chiarita molto bene per evitare inganni e illusioni.
Un consulente astrologico, lo ripeto, dovrebbe avere una vasta cono
scenza della natura umana, delle condizioni sociali dell’ambiente del suo
cliente; dovrebbe avere un punto di vista obiettivo, cioè un approccio
non influenzato dal suo atteggiamento soggettivo o dai suoi pregiudizi
personali. Naturalmente, dovrebbe avere anche preparazione e capacità.
Dovrebbe rendersi conto di un certo numero di fatti fondamentali ine
renti al suo ruolo di consulente. Il primo di questi fatti è che, anche se
il cliente si fida della sua competenza, può tuttavia darsi che senta che il
consulente non può mettersi al suo (del cliente) posto. Un approccio obiet
tivo appare sempre un po’ sospetto e non pertinente a qualcuno coinvolto
soggettivamente ed emotivamente in una situazione che lo sconvolge pro
fondamente. Il consulente astrologico può dover tornare a qualche situa
zione in qualche modo simile nel passato del suo cliente, e, da acuto
psicologo, mostrargli quali erano state le conseguenze interiori ed esterne
delle crisi del passato affrontate in modo sbagliato. Egli deve provare al
suo cliente che ha ‘empatia’ con lui, che riesce a condividere a livello
emotivo le più profonde emozioni del cliente, creando con ciò un’atmosfe
ra di fiducia a un livello superiore a quello tecnico, cioè a livello umano.
Il consulente deve anche rendersi conto che il suo cliente tenderà a far
resistenza a ogni consiglio che implichi un cambiamento fondamentale di
atteggiamento da parte del cliente stesso. È davvero molto umano volere
che le situazioni cambino, purché non dobbiamo cambiare noi. Ecco dove
un ampio quadro della vita del cliente nella sua totalità, con i suoi ritmi
fondamentali di sviluppo e i suoi cicli (transiti planetari, ciclo progresso
delle lunazioni e cicli numerologici come quelli fondamentali di sette e di
ventotto anni) dovrebbe risultare della massima importanza. Una ‘persona’
non vuole cambiare perché è ipnotizzata dal momento presente. Ma questa
‘situazione attuale’ non ha un profondo significato dal punto di vista del
vero sé del cliente, finché non viene riferita alla struttura e allo sviluppo
ritmico della sua vita intera. La prima mestruazione di una ragazzina
sarebbe un’esperienza devastante se non fosse stata informata che si trat
ta di una fase dello sviluppo totale del suo corpo e della sua vita come
futura madre. Il ‘presente’ non è che una fase effimera del tempo ciclico;
esso acquisisce significato solamente quando è posto all’interno del prò-
196 Prospettive astro-psicologiche
Prefazione. pag. 5
Parte Prima
La psicologia del profondo e i suoi pionieri
Parte Seconda
Oltre la psicologia del profondo
Parte Terza
Prospettive astro-psicologiche
Finito di stampare nel ottobre 1992 nella Tipografia “La Moderna Stampa” - Trecase (NA)
per conto della Casa Ed. Astrolabio - Ubaldini, Roma