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Score

Cenni di teoria Musicale


Corso di Chitarra Moderna Matteo Ruggiero

IL PENTAGRAMMA: Il pentagramma (dal greco "5 linee", o rigo musicale, è formato da cinque righe orizzontali
e quattro spazi. Le linee si contano dal basso verso l'alto. Le note musicali si possono scrivere sia sulle linee che
negli spazi.
LA CHIAVE DI VIOLINO: Per poter decifrare le note sul pentagramma è necessario disporre di un codice di lettura
delle note stesse, rappresentato dalla chiave musicale. Esistono ben sette chiavi musicali, ciascuna delle quali identifi-
ca un certo range di note eseguibili dallo strumento che le utilizza.
Strumenti come la chitarra o il violino, possono eseguire suoni appartenenti ad un registro medio-alto e utilizzano
la CHIAVE DI VIOLINO.
La chiave di violino identifica le note sul pentagramma nel seguente modo.

NOTE SULLE LINEE NOTE NEGLI SPAZI


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MI SOL SI RE FA FA LA DO MI
Dal momento che l'estensione della chitarra va oltre le note che è possibile scrivere in un unico pentagramma, sia
verso il basso che verso l'alto, è possibile scrivere delle note al di sopra o al di sotto del pentagramma stesso.
Verranno utilizzati in questo caso i "tagli addizionali", ovvero dei trattini che simulano il prosieguo del pentagramma
sia verso l'alto che verso il basso. Per decifrare le note scritte al di fuori del pentagramma bisogna solo seguire la

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scala musicale. Ecco alcuni esempi
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RE DO SOL LA
Nel primo caso, la nota è posta subito sotto al pentagramma, idealmente sotto la prima nota sulla linea, ovvero il
Mi, per cui essa sarà identificata come la nota che precede il MI nella scala Musicale, ovvero il RE.
Nel secondo esempio abbiamo una nota sotto il pentagramma, con un taglio addizionale "in testa". Essa sarà pertanto
la nota posta due gradi sotto il MI nella scala musicale, ovvero il DO.
Nel terzo caso la nota è poggiata sopra al pentagramma, nella zona acuta, per cui sarà la nota che segue il FA, ultima
nota del pentagramma, ovvero il SOL.
Nell'ultimo caso abbiamo una nota sopa al pentagramma con un taglio "in testa". Essa sarà pertanto quella posta due
gradi dopo il FA, ovvero LA.

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FIGURE DI VALORE E DI DURATA


Per poter leggere correttamente una melodia, è necessario, in primo luogo, decifrare le note scritte sul penta-
gramma, in secondo luogo assegnare ad ciascuna di esse la corretta durata musicale, in modo che la melodia
venga letta ed eseguita nel modo corretto.
Per tale ragione esistono dei simboli grafici ai quali viene assegnato un valore specifico, utilizzati per scrivere
le note sul pentagramma. Tali simboli grafici si chiamano per l'appunto FIGURE DI VALORE.
Vediamo insieme quali sono e quali valori hanno.

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&4 SEMIBREVE: Valore 4/4

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&4 MINIMA: Valore 2/4

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& 44 SEMIMINIMA: Valore 1/4

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& 44 CROMA: Valore 1/8

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& 44
SEMICROMA: Valore 1/16

4 œœœœœœœœœœœœœœœœœœœœœœœœœœœœœœœœ
&4 BISCROMA: Valore 1/32

Come si può vedere dallo schema proposto, le figure di valore partono dalla SEMIBREVE, o Intero, che ha un
valore di 4/4, e procedono dimezzando sempre dimezzando il valore.
Per poter comprendere l'effettivo valore reale di queste figure, si può pensare di considerare la semiminima (1/4)
un BPM. In quest'ottica, la semibreve vale quattro battiti, (4 BPM), la minima 2 Battiti (2 BPM). Per quanto riguar-
da la croma, la semicroma e la biscroma, a differenza delle figure appena viste, esse sono frazioni di semiminima,
ovvero suddivisioni. Per la precisione la croma vale metà semiminima, per cui nel tempo di un battito dovremo
suonare due crome, oppure 4 semicrome o 8 biscrome.

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4

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SEGNI GRAFICI DI PROLUNGAZIONE DEL SUONO


Come abbiamo visto, le figure di valore vincolano l'esecutore e il compositore a scrivere o leggere valori precostituiti
dei suoni.
Tuttavia, l'esigenza di scrivere melodie ritmicamente più libere e varie, ha portato i compositori ad adottare metodi per
uscire dagli schemi e prolungare i valori dei suoni.
Nella grammatica musicale si utilizzano due Segni Grafici di Prolungazione del suono: Il Punto di valore e la Legatura
di Valore.

IL PUNTO DI VALORE, posto a destra della nota, accresce il valore della nota della metà del suo valore. Per esempio,
posto vicino ad una minima, accrescerà il valore di 1/4, ovvero della metà del valore della minima. Il valore finale del
suono puntato sarà pertanto 3/4. Come si può facilmente intuire, un valore di questo tipo non sarebbe altrimenti attri-
buibile ad un suono utilizzando i comuni valori delle figure.

LA LEGATURA DI VALORE appare come un arco che collega due o più note, poste alla stessa altezza (sullo stesso
rigo o nello stesso spazio) e genera un unico suono che ha come valore la somma dei valori delle note poste sotto lega-
tura. Per esempio se leghiamo una minima ad una semiminima, otterremo un unico suono che avrà come valore la
somma dei due valori, ovvero 2/4 + 1/4 = 3/4.

L'utilizzo dell'uno o dell'altro segno grafico dipende essenzialmente da esigenze di scrittura (ad esempio per prolungare
il valore di una nota posta a fine battuta si deve necessariamente legarla alla prima della battua successiva, in quanto
utilizzando il punto si supererebbe il valore consentito della battuta), o di lettura (talvolta si utilizza la legatura o il
punto di valore per facilitare il compito a chi dovrà leggere e quindi eseguire la partitura.

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& 44 ΠEsempio di legatura di valore

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& 44 ΠEsempio di Punto di valore

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