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Fukushima, meltdown del reattore 2.

Il
nocciolo ha fuso il contenitore d’acciaio
29 marzo 2011 alle 07:41 da maria | Categorie: Nucleare

Quello che non poteva avvenire è con ogni probabilità avvenuto:


alla centrale nucleare giapponese di Fukushima il nocciolo del
reattore numero 2 non solo si è fuso, ma ha anche perforato il
contenitore di acciaio che lo isolava dall’esterno e ora almeno in
parte si trova sul sottostante pavimento in cemento.

È il meltdown. Ci hanno sempre detto che era impossibile, che il


contenitore d’acciaio era sufficientemente robusto per mantenere
isolato dall’esterno il nocciolo anche in caso di fusione. Invece…

La notizia viene dall’autorevolissimo quotidiano britannico Guardian. Ha pubblicato un’intervista


a Richard Lahey, un esperto che si è occupato della sicurezza dei reattori nucleari ad acqua
bollente in generale, e di quelli installati a Fukushima in particolare.

Egli dice che vorrebbe tanto sbagliarsi, ma che i dati relativi al reattore 2 resi pubblici dalle
autorità giapponesi e dalla Tepco (la società che gestisce l’impianto) conducono diritti al
meltdown.

Ossia, con ogni probabilità il calore del nocciolo in fusione, che comprende le sbarre di
combustibile nucleare chiuse in un involucro di zirconio, ha perforato il contenitore del reattore
e ora almeno in parte si trova – una sorta di lava – sul pavimento di cemento che ha già
sopportato terremoto ed esplosioni.

Se anche fosse rimasto integro, il pavimento non è comunque progettato per resistere a una
temperatura così alta.

Significa che non c’è più alcuna barriera impermeabile fra l’ambiente e il materiale nel quale
sono in corso reazioni nucleari con conseguente elevatissimo rilascio di radioattività. Peraltro lo
aveva già fatto supporre il plutonio trovato accanto alla centrale. L‘oceano Pacifico è a due
passi, veramente a due passi dal nocciolo in meltdown.

Sul Guardian Fukushima, il nocciolo probabilmente ha fuso il contenitore di acciaio

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